ilTorinese

“Alt alle truffe” con Difendiamo il futuro

“ALT alle TRUFFE” II edizione + prevenzione & protezione Progetto territoriale per la divulgazione e la prevenzione di truffe

Riceviamo e pubblichiamo / L’associazione Difendiamo il Futuro è nata nel 2001 per rispondere all’esigenza di informazione e formazione culturale e sociale sempre più sentita in questi ultimi anni e diffusa a tutti i livelli della
società, tanto tra i giovani quanto tra gli adulti: la totale disponibilità delle informazioni, la
diseducazione all’analisi critica della realtà, l’eccessiva semplificazione di tematiche economiche e
sociologiche rischiano di disorientare le persone e di rendere loro impossibile formarsi un’opinione
fondata e strutturata dei grandi temi di attualità.

Il criterio di partenza dell’associazione, dunque è stata, fin dalla sua nascita, la ricerca costante ed
accurata di un approfondimento completo ed esaustivo sulle culture amministrative. L’associazione
persegue finalità di sviluppo sociale e promozione culturale. Forti di una lunga esperienza di
impegno solidale, e visto il successo della prima edizione di “Alt alle Truffe” che complessivamente
ha coinvolto circa 200 persone, che hanno compreso le caratteristiche socio territoriali, relative alla
sicurezza reale e quella percepita, le specificità delle singole aree e i punti sensibili con le priorità
maggiormente sentite dai singoli cittadini per la loro qualità di vita, vi presentiamo un progetto
integrato di informazione, prevenzione e autodifesa che ha già ottenuto molto successo in
occasione della prima edizione, suscitando viva attenzione e offrendo un servizio accessibile ma
rigoroso, con un linguaggio aperto a tutte le categorie dei cittadini; che consente di combattere
truffe e reati ai danni degli anziani e dei soggetti deboli, con una serie di consigli utili, frutto di una
ricca esperienza e di materiali scientifici in continuo aggiornamento, alcuni dei quali tratti da
percorsi divulgativi prodotti dall’Arma dei Carabinieri.

Il Generale Tullio Del Sette, ex Comandante dell’Arma Dei Carabinieri, ha ribadito più volte
l’importanza di porre delle azioni di prevenzione. Studi recenti anche in campo internazionale
confermano che chi è vittima di una truffa, oltre al danno economico sofferto, subisce una grave
serie di alterazioni della sua dimensione psicologica emotiva e relazionale.
Come riferito in più occasioni dalle forze dell’ordine durante gli incontri, sono soprattutto famiglie
sinti: nomadi con solide radici italiane che si tramandano “segreti e abilità” di generazione in
generazione che compiono episodi di truffa, pertanto l’impegno del nostro team multidisciplinare
va in due direzioni: 1) studiare le tecniche dei truffatori e monitorare i luoghi colpiti 2) affrontare un
approccio sistematico, per poter creare una banca dati aggiornata e offrire alle forze dell’ordine
maggiori strumenti per colpire i professionisti della stangata agli anziani, che molto spesso ripetono
le stesse tecniche così come gli autori, nella speranza di porre un freno a questo triste fenomeno.
Molti anziani per vergogna, oppure per il timore della disapprovazione sociale, temono la
presentazione della denuncia ed è solo la cultura, la formazione che si può acquisire una vera
consapevolezza per difendersi da queste insidiose forme di reato.

CONTENUTO
La scienza, la medicina e il generale miglioramento delle condizioni di salute e benessere della
popolazione hanno comportato uno straordinario allungamento dell’aspettativa media di vita, al
quale però si affiancano circostanze socio-culturali tendenzialmente avverse, alimentando la truffa,
che è costituita da 3 elementi: l’induzione in errore (la falsa rappresentazione della realtà), l’artifizio
o il raggiro ovvero l’inganno; infine la realizzazione di un profitto che è il vantaggio economico. Le
aree di indagine, riguardano caratteristiche della vittima (etnia, peso, altezza) l’occupazione, il luogo
di lavoro, gli orari, la situazione finanziaria, la rete amicale, le abitudini, gli hobbies il percorso
scolastico e i familiari; insomma tutte le fonti di informazione che possano stilare un profilo e dare
spunti sul movente del reo.

STRUTTURA DELL’EVENTO
Pertanto il progetto prevede la partecipazione, di un team multidisciplinare composto da cinque
figure che sono: Un Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, due consulenti legali (un avvocato civilista ed
un avvocato penalista), un tecnico esperto (serraturiere), una psicologa e il moderatore.
DESTINATARI

La nostra esperienza ha consigliato di organizzare gli eventi in luoghi di aggregazione tradizionali
come centri anziani, parrocchie o altri luoghi che la popolazione anziana colga e frequenti con
fiducia; la scelta dei centri anziani circoscrizionali pare poi molto utile in quanto i cittadini che vi
vengono coinvolti di solito per motivi ricreativi e di svago, apprezzano di poterne fruire per
confrontarsi con le forze dell’ordine ed esperti, effettuare segnalazioni, esprimere disagi ma anche
suggerimenti.

La scelta delle parrocchie ha funzionato assai felicemente in quanto la comunità parrocchiale
costituisce un punto di riferimento e gode della fiducia degli anziani che sono particolarmente
ricettivi ed attenti ai contenuti offerti nell’ambiente spirituale.

I 4 incontri sono organizzati in date concordate con la circoscrizione 8 della città di Torino e
dall’associazione Difendiamo il Futuro dal 15/10/2020 al 19/11/2020.

In conclusione si vorrebbe far rilevare come questa iniziativa, rappresenti un modo inedito ed
originale per coinvolgere la popolazione della circoscrizione in un progetto, che non è solo di
educazione ma di vera e propria autodifesa e di responsabilizzazione di potenziali vittime di truffe.

Frode da 40 milioni, le Fiamme gialle smantellano associazione a delinquere

DICIOTTO LE MISURE CAUTELARI PERSONALI ESEGUITE IN TUTTA ITALIA, SEQUESTRI DI BENI PER OLTRE 40 MILIONI DI EURO.

Smantellata dalla Guardia di Finanza di Torino un’associazione per delinquere ramificata in tutta Europa. Una frode transnazionale da oltre 40 milioni di euro nel settore dei prodotti informatici. Tra gli indagati c’è anche chi aveva richiesto il reddito di cittadinanza e i contributi di sostegno alle imprese per l’emergenza COVID-19.

Diciotto le misure cautelari personali eseguite in tutta Italia, sequestri di beni per oltre 40 milioni di euro. A capo dell’organizzazione due imprenditori torinesi, ora in carcere. Fondamentale per la riuscita dell’operazione il coordinamento con l’unita di cooperazione giudiziaria europea “Eurojust”.

I dettagli dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa indetta alle ore 10.30 presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino alla presenza del Procuratore Aggiunto della Repubblica Dott. Marco Gianoglio.

Meroni, un “mito” che ci accompagna

Sono passati 53 anni ma la notizia e sempre li’, fresca e drammatica, incredibile e indimenticabile. Gigi Meroni non c’e’ piu’ da quel crudele 15 ottobre 1967, travolto da un’automobile dopo aver, per l’ennesima volta, galvanizzato i tifosi e contribuito a battere la Sampdoria al Vecchio Comunale

Gigi Meroni e’ una pietra miliare nella centenaria storia granata. Un punto di riferimento che racchiude estro e tragedia, gioia e dolore, fantasia e destino. Insomma, attorno a Gigi Meroni si riassume la vicenda granata in tutta la sua interezza. E non si puo’ dimenticare perche’ questo ragazzo, scomparso ad appena 24 anni dopo essersi imposto – con semplicita’ e rara correttezza – come leader in campo e fuori del campo, era gia’ un “mito”. Certo, la tragedia di quel terribile 15/10/1967 ha trasformato la “farfalla granata” in un mito incancellabile e irripetibile. Perche’ Meroni, forse anzi quasi inconsapevolmente, era destinato a diventare un leader. Un leader che ha anticipato i tempi. Nel campo attraverso il suo estro e la sua fantasia ineguagliabili e, soprattutto, fuori dal campo. Anticipatore nel costume, nella sua vita privata cosi’ travagliata e rocambolesca, nel rapporto con la tifoseria e l’opinione pubblica sportiva e non solo, nello stile di vita semplice e anticonformista. Insomma, Gigi era destinato a segnare in profondita’ la storia granata e quella del calcio italiano. Una sorta di George Best del calcio italiano per il suo gioco e il suo talento e, al contempo, un calciatore che anticipava i fermenti del ’68 e gli anni della contestazione e del grande cambiamento della societa’ italiana. E la stessa vasta pubblicistica che ha accompagnato in questi lunghi 48 anni anni la vita di Gigi Meroni e’ la conferma che la sua esperienza e’ piu’ viva che mai non solo nella vicenda granata ma anche in quella del calcio italiano e nella stessa storia del nostro paese.
Per questo Gigi continua a vivere nei nostro cuori. Ed e’ per questo che, per chi abita a Torino, quel corso Re Umberto all’altezza dell’ormai triste luogo del Bar Zambon, continua ad essere meta di un pellegrinaggio silenzioso e composto. Un luogo che ha strappato alla vita la farfalla granata ma anche un luogo destinato a ricordare, per sempre, un talento del calcio e della vita di tutti di giorni.
Giorgio Merlo

Minaccia il suicidio, poliziotto scongiura il gesto

I fatti sono accaduti la settimana scorsa

 

E’ martedì sera ed un uomo, all’interno della propria abitazione in zona San Paolo, minaccia il suicidio. E’ la moglie a contattare il 118.

Agli agenti della Squadra Volante giunti sul posto, la donna riferisce che il marito è barricato in bagno, con un coltello puntato alla gola. Trovando la porta chiusa dall’interno, la pattuglia raggiunge la finestra del locale dall’esterno, appurando la presenza dell’uomo, seduto su uno sgabello, con numerose macchie di sangue sul volto e sulle mani. Notata la presenza dei poliziotti, questi gli intima di andar via, iniziando a premere con la lama sulla trachea. Gli operatori, quindi, rientrano ed uno di loro, posizionandosi a ridosso della porta del bagno, intraprende un dialogo volto a stabilire un rapporto di fiducia. Dopo un primo scambio di battute, l’uomo confessa all’agente di aver pensato ad un gesto anticonservativo come unica soluzione per il suo problema. La complicazione a cui si riferisce riguarda una questione giudiziaria che lo vede coinvolto. L’operatore chiede all’uomo di poterne visionare gli atti. Al fine di conquistare ancor di più la sua fiducia, gli chiede di aprire la porta per mostrargli sul proprio cellulare l’articolo del codice penale che lo interessa e spiegargli la procedura da seguire al fine di tutelare la sua posizione. L’uomo inizialmente rifiuta ma poi alla proposta del poliziotto di fumarsi insieme una sigaretta, acconsente ed apre la porta. Contestualmente all’ingresso dell’operatore, questi indietreggia, incidendosi all’altezza della giugulare. Con scatto fulmineo, l’agente lo raggiunge, bloccandogli la mano che impugna il coltello. La lama cade in terra e con un calcio viene prontamente allontanata, scongiurando la possibilità di rientrarne in possesso. Personale sanitario giunto sul posto, trasporterà l’uomo al pronto soccorso in codice giallo

Golf e chef stellati uniti per la ricerca

Golf e chef stellati, questo l’inedito abbinamento della 21/ma “Pro Am della Speranza- The Green is Pink”, appuntamento di sport e solidarietà che ha permesso di raccogliere 95 mila euro a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Si è trattato di uno dei più importanti eventi della campagna “Life is Pink”, il mese in rosa lanciato dalla Fondazione per sensibilizzare e raccogliere fondi a favore della lotta contro i tumori femminili.

La manifestazione, che si è svolta martedì’ 13 ottobre al Royal Park I Roveri, si è confermata un grande successo. Vi hanno partecipato 18 squadre, in rappresentanza di altrettante aziende che hanno aderito all’iniziativa benefica. Durante la gara, tra una buca e l’altra, i giocatori hanno potuto gustare piatti preparati da alcuni dei più grandi chef della nostra regione: Matteo Baronetto (Ristorante Del Cambio), Max Chiesa (Kensho Restaurant), Guido Perino (Casa Amélie), Carmelo Damiano (Ristorante Giudice), Carlo Ricatto ( Ristorante Bricks), Fabio Montagna (Osteria Bacalhau), oltre al Birrificio Soralamà e al ristorante del Royal Park I Roveri. E’ stato un break speciale organizzato in collaborazione con Città del Gusto Torino – Gambero Rosso, che da oltre un anno supporta la Fondazione con eventi e iniziative speciali legate al food, come “La Partita del Cuoco” e le “Cene per la Ricerca”.

Al termine della gara, durante la cerimonia di consegna dell’assegno simbolico, il Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli, ha ringraziato partecipanti, chef e sponsor per il generoso sostegno fornito alla campagna “Life is Pink”, che prosegue con diverse iniziative, tra le quali le t shirt e le shopper con il cuore rosa (si trovano alla Rinascente e negli store torinesi Fisico, Mondo e Hangover).

Giunta alla terza edizione, Life is Pink raccoglie fondi destinati all’acquisto di strumentazioni d’avanguardia e al finanziamento di campagne di screening gratuiti presso l’Istituto di Candiolo IRCCS per combattere i principali tumori femminili.

Le squadre che hanno partecipato alla 21/a Pro A m della Speranza- The Green is Pink sono state Allianz, Banca Patrimoni, BasicNet, Cofifast Srl, Fondazione Bassanini/Golf Club Margara, Beko, Iveco, Juventus, Lavazza, RTL, Investitalia, Romec, Guido Gobino, Bus Company, Cavourese, Maserati Forza SpA, Arriva Italia, Famiglia Proto.

 

 

Un supporto importante per la realizzazione dell’evento è arrivato da La Stampa, Rinascente, Damilano, Strike, Tn Italy, Getty, Sparea, Bricodolce, Baronio, Battaglio, Pepino e Balocco.

La politica al tempo del Covid

Ironicamente qualcuno da’ dell‘anticapitalista al covid. Decisamente il Covid è quella cosa non immaginata solo 11 mesi fa.

Difficile , se non impossibile conviverci.  Ma non abbiamo alternative. La nostra intelligenza collettiva è messa a dura prova , ma per l’appunto non abbiamo scelta.
Per la prima volta non siamo messi così male. Gli altri paesi, sembrerebbero messi peggio . Il condizionale è d’obbligo. Il virus è decisamente egualitario. Colpisce proprio tutti. Dai potenti ricchi ai poveri . Brutti e belli.
Intelligenti e stipidi. Anziani e giovani. Forse in questo è anti capitale. Sia ad Est come ad ovest come a Nord come al Sud la parola d’ordine è impreparazione. Il vaccino e i piccoli atteggiamenti ci salveranno. Poi ci sono i negazionisti che dimostrano che la mamma degli stupidi è sempre incinta. Ma la pandemia non arresta la politica locale. Chiaretta: “non mi ricandido più”. Ci mancherebbe altro. In questo modo evita una figuraccia assicurata. Fine ingloriosa. Chi vuole essere della partita è Giggino ( Di Maio ) che esorta Zingaretti nel fare l’accordo a Roma. Si’, vogliono salvare la Raggi ma il Presidente della Regione Lazio ( per la cronaca un “certo” Zingaretti) ha già risposto: con la Raggi mai.
A Cucciolo Di Maio non gliene va mai bene una. Pazienza.
Il Pd locale rimanda al mittente  la richiesta di collaborazione. Sulle primarie incombe il covid. Carretta e Furia comunque le vogliono fare intimamente convinti che almeno sulla scelta del candidato Sindaco contano…. qualcosa. Sempre in pol position il Rettore Saracco che , ad oggi , ha un unico limite : è gradito ai pentastellati. In particolare all’ex vice sindaco Montanari che se la ride dopo il forfait  dell’Appendino. Ma altri non mollano. Sicuramente Enzo La Volta scatenato sui social ed anche il senatore Mauro Laus  non molla di un millimetro. A destra , del resto come al solito, si boccheggia. Damilano traccheggia e il Governatore Cirio ha le sue gatte da pelare. Direi una  situazione fluida dove avere certezze è proibito. Nel complicare le cose arriva Carlo Calenda che si vuole candidare a Roma. Diffice per il Pd Romano dirgli di no dopo la stupidaggine di aver fatto fuori Ignazio Marino ora stimato e ( ci dicono ) felice professore medico negli States. In tutto questo il coronavirus non ha prodotto questi fenomeni politici ma li ha decisamente complicati. Vedremo, aggiungendo una sola certezza: i pentastellati  non esistono più. Sono un lontano ricordo.

Patrizio Tosetto

Ruffino (Fi): “Governo impotente, senza Mes torna emergenza”

Da un lato i ministri Speranza e De Micheli che si affannano alla ricerca di soluzioni credibili per ridurre l’affollamento dei mezzi pubblici, soprattutto nelle aree metropolitane.

Dall’altro lato i governatori, impegnati sullo stesso fronte e, nello stesso tempo, alla ricerca di risorse per potenziare i drive in e incrementare i tamponi giornalieri. Sono due esempi dell’impotenza del governo, prigioniero dei pregiudizi ideologici del M5s anche se la loro minaccia sul governo è un’arma da tempo scarica.

     A questo servirebbero e servono tuttora i soldi del Mes. Perché la destinazione di quei fondi, circa 36 miliardi per l’Italia, è esclusivamente mirata a finanziare le spese per contrastare la diffusione della pandemia e, dunque, al comparto sanitario e a tutti gli investimenti necessari per contrastare il Covid. Compreso il potenziamento del trasporto pubblico locale, l’assunzione di personale sanitario, l’acquisto di termoscanner per scuole, uffici pubblici, aziende private e luoghi di ritrovo pubblico. Le risorse del Mes consentirebbero dunque un potenziamento straordinario della profilassi contro la pandemia. Rifiutarle da parte della maggioranza, sostenuta in questo dall’opposizione di destra, significa condannare gli italiani ad assumersi rischi notevoli. Il presidente Conte e la sua maggioranza, con il rifiuto del Mes, sono indirettamente fra le cause dell’aggravamento della pandemia.

On. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Ecco i vincitori del Premio Pavese

Narrativa, Editoria, Saggistica e Traduzione: riceveranno il Premio a Santo Stefano Belbo, paese natale di Pavese Sabato 24 e domenica 25 ottobre

Con il libro“I meccanismi dell’odio”, edito da Mondadori e scritto a quattro mani
con Marco Gatto (un confronto a due sulla crisi socio-culturale che ha investito
l’Occidente nell’ultimo ventennio, sul razzismo e sul come combatterlo) è il romano
Eraldo Affinati
– scrittore, insegnante e fondatore con la moglie Anna Luce Lenzi della “Penny Wirton”, scuola gratuita di italiano per immigrati, oggi con cinquanta nuclei didattici in tutt’Italia – il vincitore per la sezione Narrativa
della 37^ edizione del “Premio Cesare Pavese”, promosso e organizzato dalla
“Fondazione Cesare
Pavese”, con la collaborazione da quest’anno anche delle“Cantine Ceretto”, a
celebrazione di un connubio fra cultura contadina e letteraria che caratterizza l’anima
più profonda e vera di una terra, quella di Langa, riconosciuta ovunque in virtù di
queste sue identificative unicità. Affinati sarà premiato domenica 25 ottobre, alle 10,a Santo Stefano Belbopresso l’Auditorium
della “Fondazione”, che ha sede nella
Chiesa dei Santi Giacomo e Crostoforo
(piazza Confraternita, 1), sconsacrata negli
anni Venti e in cui venne battezzato lo stesso Pavese. Con lo scrittore romano, a
ricevere il Premio, rispettivamente nelle sezioni
Editoria,Saggistica e
Traduzione, saranno anche la milanese
Renata Colorni
(che, dopo avere lavorato per Boringhieri
e Adelphi ha diretto continuativamente dal ’95, per Mondadori, la collana
“IMeridiani”, facendone un vero e proprio “pantheon letterario”), l’albanese e il
tedesco Elton Prifti e Wolfgang Schweickard
(cui si deve il grande“LessicoEtimologico Italiano”, monumentale dizionario della lingua italiana e dei suoi dialettiedito dalla “Akademie der Wissenschaften und der Literatur” di Magonza, ma redatto in italiano) e
Anna Nadotti, traduttrice di vasto curriculum, attualmente all’opera su
“The Shadow King”di Maaza Mengiste, in lizza per il “Booker Prize 2020”.
 “Le sezioni in cui il Premio è suddiviso
– sottolineano i membri della Giuria, presieduta
da Alberto Sinigaglia –
intendono rappresentare i tanti ambiti in cui Pavese aveva
lavorato: narrativa, editoria, traduzione e saggistica, riconoscendo in ciascuno una
personalità che si è distinta nel corso degli anni per passione, cura del lavoro,creatività, continuo confronto con il mondo” . Il Premio si arricchisce inoltre,
quest’anno, di una sezione dedicata alle scuole. Così, nel corso della premiazione di
domenica 25 ottobre, verranno anche premiati i ragazzi delle scuole che hanno
partecipato al concorso dedicato ai temi del romanzo
“La luna e i falò” ’Associazione per il “Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli”di Langhe Monferrato e Roero e la
“Fondazione Cesare Pavese”
metteranno a disposizione della scuola
vincitrice materiale didattico a sostegno dell’istruzione in un periodo complesso per
tutte le scuole d’Italia.
Prologo alla giornata di premiazione, anche il giorno precedente,
sabato 24 ottobre, riserverà un ricco programma di appuntamenti ed ospiti ad accompagnare pubblico e
lettori.
Sempre nell’Auditorium della
Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo si inizierà
alle 11,30 con un“Omaggio a Cesare Pavese”
a cura del“Centro Studi Piero
Gobetti”. Verrà poi presentata la nuova
immagine-guida
del Premio, un magnifico
acquerello (Pavese bambino, ritratto di spalle, su un tappeto o foglia volante, intento
ad osservare la sua Langa) dedicato dall’illustratore
Paolo Galetto
allo scrittore in
occasione dei 70 anni della sua scomparsa.
Nel corso del pomeriggio si susseguiranno
numerosi incontri con personaggi di spicco del mondo culturale e letterario. Di
particolare interesse, il documentario con l’intervista inedita a
Maria Luisa Sininipote di Pavese, e aGabriellaScaglione, figlia di Pinolo Scaglione, il Nuto de
“La luna e i falò”  insieme all’intervista, concessa espressamente per quest’occasione a
Giulia Boringhieri, dallo storicoCarlo Ginzburg, figlio di Leone e Natalia
Ginzburg, amici carissimi dello scrittore.

A chiusura, in serata (21,45) si potrà infine
assistere al recital
“L’estate perduta. Ballata per Cesare Pavese”
con
Alessio Boni, Marcello Prayer Francesco Forni e
Roberto Aldorasi
L’ingresso agli appuntamenti di sabato 24 ottobre e alla premiazione di domenica 25
ottobre è libero, fino ad esaurimento posti: Prenotazione nominale obbligatoria su:
https://fondazionecesarepavese.it
Info: Fondazione Cesare Pavese, tel.
0141/840894 o www.fondazionecesarepavese.it
g. m.

Danni alluvione, 230 milioni per le urgenze

Dopo l’alluvione di inizio ottobre, la stima di 230 milioni di danni di somma urgenza è stata comunicata al Governo centrale già da venerdì

Lo ha spiegato l’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi, in quinta Commissione regionale relazionando sui danni della recente calamità. Per somma urgenza si intendono quei fondi da stanziare nell’immediato, a difese delle persone, delle attività economiche e del territorio.

Come riassunto dal presidente della Quinta Angelo Dago, “i commissari, sia di maggioranza sia di opposizione, si sono confrontati proficuamente con l’assessore facendo il punto della situazione. Sono necessarie ingenti risorse, come stimato dalla Giunta regionale, anche in tempi brevi per gli interventi urgentissimi di ripristino, visto che siamo ancora all’inizio della stagione nella quale possono verificarsi altri eventi alluvionali. Tra le opere principali da rimettere in sesto ci sono quelle al Tenda, oltre al ponte di Romagnano e la riattivazione del Canale Cavour, opera strategica per la risicoltura in Piemonte e Lombardia, con il grave danno al ponte canale sul torrente Cervo”.

Tra le varie questioni sul tappeto, oltre la situazione difficilissima a Limone, si è parlato della necessità del dragaggio dei fiumi ed è intenzione della Commissione audire il Magistrato del Po, che ha competenza su molti dei tratti fluviali critici. Necessario anche ripristinare chilometri di scogliere danneggiate dall’alluvione, quelle difese spondali negli abitati e nei pressi delle attività economiche.

Affrontato pure il tema del commissariamento e dei poteri da dare al commissario per poter eventualmente ricreare situazioni vicine a quelle che hanno permesso la rapida ricostruzione del ponte di Genova, cosa che dipende dall’ampiezza dei poteri che verranno dati dal Governo.

Evidenziata poi l’opportunità di aprire un tavolo di riflessione sul ruolo degli enti locali e delle province nelle emergenze di protezione civile e dell’appoggio che è necessario dare ai piccoli e piccolissimi comuni, privi di strutture tecniche sufficienti per affrontare le problematiche conseguenti agli eventi alluvionali.

Le Fiamme gialle sequestrano diecimila articoli pericolosi

10.000 articoli non conformi, di dubbia provenienza e potenzialmente pericolosi per la salute, tra questi, centinaia di articoli per l’elettronica e la telefonia nonché materiale elettrico, il tutto già esposto per la vendita.

 

Questo il bilancio di un intervento della Guardia di Finanza di Torino che nei giorni scorsi ha perquisito la sede di grosso store, gestito da un imprenditore trentenne, dove venivano venduti articoli di varia natura, senza alcuna indicazione circa i dati dell’importatore, la presenza di materiali o sostanze pericolose, le modalità di smaltimento e, non da ultimo, le precauzioni d’uso che gli acquirenti dovrebbero rispettare per il loro utilizzo senza alcun rischio per la salute.

 

L’operazione condotta dai Finanzieri della Compagnia di Chivasso, ha interessato il punto vendita dell’azienda situato a Settimo Torinese. Nel corso dell’intervento sono stati cautelati migliaia di prodotti per l’elettronica, privi di qualsiasi etichettatura e di provenienza ignota, il tutto con evidenti rischi per la salute dei consumatori finali. 

 

Al termine dell’intervento sono stati 10.000 gli articoli di varia natura sequestrati.

Ora l’imprenditore, un trentenne di origini cinesi residente a Torino, rischia sanzioni sino a 70.000 euro.

L’operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e finalizzate a preservare il mercato da pratiche distorsive e lesive della concorrenza, proteggendo i consumatori dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea.