Rinnovato il direttivo del tavolo interassociativo. Giovani protagonisti del
cambiamento con nuove energie e visioni per il futuro della città.
Dopo il successo della recente edizione di TOPCity – Torino Città delle Opportunità, evento
che ha dato voce al ruolo centrale delle nuove generazioni nella trasformazione della città,
Yes4To guarda al futuro con un nuovo consiglio direttivo, eletto in occasione
dell’assemblea annuale.
Il nuovo coordinamento guiderà il tavolo interassociativo nel triennio a venire con l’obiettivo di
rafforzare il dialogo tra i giovani e i principali attori del sistema torinese, promuovere politiche
generazionali innovative e contribuire alla costruzione di un ecosistema urbano capace di
valorizzare competenze, energie e idee.
A guidare il nuovo percorso sarà Giuseppe Buonocore, espressione dell’UGDCEC Torino –
Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino, affiancato da Giacomo
Gallino (CNA Giovani Torino) nel ruolo di Vice Coordinatore, Alessia Nardone (Giovani
Imprenditori Confcooperative Piemonte) in qualità di Tesoriere e Alessandro Regge
(Generazioni Legacoop Piemonte), che ricoprirà il ruolo di Segretario. A loro va il compito di
proseguire e rinnovare un impegno collettivo che mette al centro i giovani non solo come
destinatari, ma come protagonisti delle trasformazioni urbane, sociali ed economiche della
città.
Con più di 22.000 giovani imprenditori e professionisti coinvolti, Yes4To è oggi una delle
esperienze più significative a livello nazionale nella promozione del protagonismo giovanile
nei processi di sviluppo urbano. Si tratta di un tavolo interassociativo che riunisce le
principali realtà giovanili del territorio torinese, con l’obiettivo di mettere in rete le nuove
generazioni, le istituzioni, le professioni, le imprese e il mondo della formazione. Un’iniziativa
che nasce per valorizzare competenze, idee e visioni dei giovani, e che lavora per rendere
Torino una città più dinamica, attrattiva e orientata al futuro.
Yes4To rappresenta, in questo senso, un laboratorio permanente di confronto tra giovani,
imprese, professioni, istituzioni e mondo della scuola: un luogo in cui il talento incontra
l’opportunità e in cui la partecipazione giovanile si traduce in progettualità concreta per il
territorio.
Con il nuovo coordinamento e una rete in continua crescita, Yes4To è pronta a rilanciare
con ancora più forza il proprio messaggio: Torino ha bisogno dei giovani, e i giovani hanno
bisogno di una Torino all’altezza del loro potenziale.
Dialoghi divertenti e serrati per una riflessione sul mondo del lavoro e sul teatro a San Sicario
Sabato 2 agosto alle 21 al Teatro San Sipario, a San Sicario (Cesana), Onda Larsen porta in scena “Il sogno di Bottom”, per la regia di Lia Tomatis che firma anche il testo. Una commedia, proposta per la stagione “Spettacoli di mezza estate… in vetta“, che è una riflessione sui meccanismi burocratici che regnano sovrani nel mondo del lavoro e ridicolizza quegli aspetti che oggi sono considerati “vantaggiosi” ma che in realtà badano più alla forma che al contenuto: Quincio, il regista della storia che vive ai giorni nostri, per riuscire ad accontentare le richieste di un bando ed ottenere così dei finanziamenti, è costretto a destrutturare tutte le sue idee sull’arte e a presentare un progetto che “artistico” ormai non è più.
Lo spettacolo è uno spin off di uno dei più divertenti personaggi di Shakespeare. Siamo nel 1595, nel bosco di “Sogno di una notte di mezza estate”, Bottom e Quince provano lo spettacolo per il Duca. Finita la prova, Bottom si addormenta e si risveglia quattro secoli dopo davanti a un giovane regista che sta cercando di allestire uno sgangherato progetto teatrale nella speranza di ottenere qualche finanziamento pubblico. Bottom si lascerà coinvolgere con non poche difficoltà e involontariamente metterà a nudo le contraddizioni del nostro presente grazie alla sua semplicità.
I dialoghi serrati e divertenti, i personaggi ben caratterizzati e gli argomenti estremamente attuali sul mondo teatrale ma anche sul mondo del lavoro in generale, sono i punti di forza di questo spettacolo. L’ironia e la satira dominano il testo e ci spingono a riflettere su alcune contraddizioni del nostro presente che forse sono stati assimilate senza che ce ne siamo veramente accorti. “Ci si accontenta in mancanza d’altro e purtroppo ci si abitua” viene detto all’interno della storia. E’ veramente così o si può cambiare qualcosa?
Scritto e diretto da Lia Tomatis.
Con: Riccardo De Leo e Gianluca Guastella.
Note di regia, a cura di Lia Tomatis
Lo spettacolo IL SOGNO DI BOTTOM è scritto mescolando battute di Shakespeare, un linguaggio “Elisabettiano” e un linguaggio moderno, contemporaneo, così come nelle opere di Shakespeare si alternavano realtà e magia, momenti di dramma e di commedia.
È scritto in modo da essere fedele all’ordine cronologico in cui sono state scritte le opere di Shakespeare: Bottom non conosce le parole dei drammi che sono stati scritti dopo “Sogno di una notte di mezza estate”, gli frullano solo nella testa in maniera inconsapevole, mentre conosce “Romeo e Giulietta” che risulta precedente. Le informazioni storiche che passano, anche se solo di sfuggita, tra le parole dei personaggi sono corrette.
Vista la scelta di creare una coerenza filologica drammaturgica, anche per l’impianto scenico e la regia si è scelto una pulizia che ricordasse il teatro elisabettiano.
In scena infatti c’è un solo elemento: un cubo che può viene utilizzato nel finale come veniva utilizzato il balcone nel teatro elisabettiano. Lo spettacolo è pensato per poter essere rappresentato in ogni tipo di luogo, anche in arene a pianta semicircolare. Come nel teatro seicentesco, gli attori possono recitare quasi tra il pubblico e con il pubblico interagiscono e i cambi di scena e di luogo sono segnalati dall’uscita degli attori da una quinta e un rientro in palco da un’altra quinta.
Con una recitazione naturale, informale, che alterna momenti di grande poesia e momenti di comicità e dramma si è cercato di restituire un po’ di quell’anima del teatro elisabettiano in chiave moderna.
Biglietto unico 10 euro. I biglietti sono acquistabili sia in cassa il giorno dell’evento sia sul sito www.ticket.it
Informazioni: info@ondalarsen.org; 3514607575.
Il Cinema San Sipario è in frazione San Sicario Alto C1 3/b, Cesana.
Inizio sempre alle 21.
CESANA TORINESE – “Abbiamo letto dichiarazioni e giudizi politici sull’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea che non solo non condividiamo ma che respingiamo al mittente. Pur senza polemiche politiche e senza alcuna pregiudiziale personale. E questo perché siamo consapevoli che un territorio come il nostro è competitivo, nonché credibile, solo se non si rinchiude nel suo provincialismo. O, peggio ancora, nel suo campanilismo, sterile ed inconcludente. Del resto, la stessa Unione Montana Comuni Olimpici è nata per dare compattezza e forza ad un territorio che era e resta strategico per il turismo piemontese, nazionale ed internazionale. Va sottolineato, infatti, come i territori dei comuni che compongono l’unione siano interessati, nel loro insieme, da uno dei più grandi comprensori sciistici internazionali d’Europa e che proprio tale unità li rende il primo territorio per turismo invernale nella Regione Piemonte. L’Unione Montana Comuni Olimpici è nata, in secondo luogo, per rafforzare la sinergia operativa tra i vari Comuni attraverso il suo personale amministrativo. Le svariate e molteplici incombenze non si affrontano e, soprattutto, non si risolvono chiudendosi a riccio nei rispettivi Comuni. Sarebbe un segno di debolezza e di arrendevolezza che, al contempo, segnerebbe anche la scarsa credibilità politica ed amministrativa di uno specifico territorio montano. In ultimo, ma non per ordine di importanza, non possiamo non evidenziare che proprio la Presidenza di Mauro Meneguzzi, sindaco di Sauze d’Oulx, sta perseguendo con rara chiarezza e forte determinazione la strada che può restituire autorevolezza, prestigio e competitività all’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea. Chi vuol perseguire un’altra strada, del tutto legittima e fisiologica lavora, però, per indebolire il nostro territorio. E, con il nostro territorio, anche le sue straordinarie ed uniche potenzialità”.
I Membri della Giunta
Vice Presidente Sindaca Simona Radogna
On. Giorgio Merlo
I Consiglieri
Sindaco Giovanni Cesare Poncet
Sindaco Massimo Marchisio
Sindaco Federico Marocco
Sindaco Daniele Mazzoleni
Vernante, il paese di Pinocchio
A 20 chilometri da Cuneo, si trova Vernante, un piccolo borgo che è diventato noto perché sui muri delle sue case e nelle sue strade sono state disegnate un centinaio di scene della storia di Pinocchio di Collodi….
Leggi l’articolo su Piemonteitalia:eu:
https://www.piemonteitalia.eu/it/curiosita/vernante-il-borgo-di-pinocchio
“Un riconoscimento che premia eccellenza e capillarità della cultura piemontese”
“Voglio esprimere le mie più sentite congratulazioni alla Fondazione Piemonte dal Vivo per il prestigioso risultato ottenuto nella graduatoria nazionale del Ministero della Cultura per i circuiti multidisciplinari dello spettacolo. Essersi classificata al primo posto, con un punteggio di 80,92, è motivo di grande orgoglio per tutta la nostra Regione” dichiara Paola Antonetto, consigliera di Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Cultura in Consiglio Regionale.
La Fondazione, che diffonde teatro, danza, musica e circo contemporaneo in tutto il Piemonte, potrà contare ora su quasi 900 mila euro di contributi ministeriali. “Questo riconoscimento – continua Antonetto – è la conferma della straordinaria capacità di Piemonte dal Vivo di unire qualità artistica e radicamento territoriale, coinvolgendo comunità grandi e piccole con una programmazione capillare e inclusiva. La cultura, quando è diffusa e condivisa, diventa motore di coesione sociale e strumento di crescita per le nostre comunità”.
Antonetto sottolinea come questo risultato sia anche frutto di un lavoro corale tra istituzioni e operatori culturali: “Il primo posto a livello nazionale non è solo un traguardo per la Fondazione, ma per l’intero sistema culturale piemontese, che ancora una volta dimostra di essere modello per il Paese. La Commissione Cultura continuerà a sostenere con convinzione progetti che, come questo, valorizzano i nostri talenti e rendono la cultura accessibile a tutti”.
CS
Nei giorni scorsi all’IIS Majorana di Moncalieri si è verificata la presenza di acqua nell’interrato a causa della rottura di un tubo dell’impianto idrosanitario.
I tecnici dell’edilizia scolastica della Città metropolitana di Torino hanno attivato la ditta di manutenzione ordinaria che ha installato le pompe necessarie al drenaggio. La copiosa quantità d’acqua ha allagato l’interrato del corpo aule e parte dell’auditorium.
Il tubo è subito stato riparato, mentre sui locali tecnici dell’interrato e l’auditorium saranno effettuate ulteriori verifiche per definire gli interventi necessari al completo ripristino in vista del nuovo anno scolastico.
“L’assoluzione preventiva da parte del tribunale morale dei 5 stelle sul caso Ricci conferma che
c’è un rischio reale per la salvaguardia della qualità della democrazia nel nostro paese. E il rischio
si chiama populismo. Perchè dietro al populismo si nascondono i disvalori che possono essere
fatali per la nostra democrazia: e cioè, il trasformismo, l’opportunismo e la giustificazione di tutto
e del contrario di tutto in nome del puro potere. E, alla luce di questa banale considerazione, c’è
una sola regola che vale. E cioè, chi si allea con i populisti – come il Pd della Schlein – sposa e
difende i disvalori del populismo, del trasformismo e del giustizialismo a targhe alterne. Il resto
sono solo chiacchiere e propaganda”.
On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’.
Tra gli ospiti festival che si terrà il dal 18 al 20 settembre anche anche Mario Calabresi, Christian Greco, Marina Cuollo, Azzurra Rinaldi e Matteo Saudino
Torna a Torino “Insieme – Il Festival di Paideia”, l’appuntamento annuale promosso dalla Fondazione Paideia, da oltre trent’anni attiva al fianco di bambini con disabilità e delle loro famiglie. La terza edizione del festival si svolgerà dal 18 al 20 settembre 2025, con un programma ricco di eventi, testimonianze e momenti di incontro dedicati a tutta la cittadinanza.
Saranno tre giorni di intrattenimento, cultura, riflessione e condivisione che mettono al centro la disabilità, la diversità e la partecipazione. Un’occasione preziosa per dare voce alle famiglie, raccontare esperienze, individuare bisogni e nuove sfide, promuovendo uno sguardo più consapevole e solidale.
Ad aprire il festival, giovedì 18 settembre alle ore 21:00, sarà il concerto acustico di Daniele Silvestri, che si esibirà sul palco del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino con una speciale formazione in trio. I biglietti sono disponibili su Ticketone.it.

A seguire, venerdì 19 e sabato 20 settembre, il teatro accoglierà un fitto calendario di incontri e dialoghi con alcuni ospiti d’eccezione: tra gli altri il direttore editoriale Chora e Will Mario Calabresi, il direttore del Museo Egizio Christian Greco, la scrittrice ed editorialista Marina Cuollo, l’economista Azzurra Rinaldi, il filosofo e insegnante Matteo Saudino, lo psicopedagogista Stefano Rossi, più altri ospiti in via di definizione.
L’evento sarà anche l’occasione per presentare i risultati della nuova indagine Paideia-BVA Doxa sull’impatto della disabilità sul sistema familiare, nata con l’obiettivo di generare nell’opinione pubblica una maggiore consapevolezza rispetto ai bisogni e alle sfide che ogni giorno tante famiglie sono chiamate ad affrontare.
Sabato, per tutta la giornata, Piazza Bodoni si trasformerà in uno spazio a misura di famiglia: laboratori, attività inclusive, giochi e spettacoli aperti a bambini, ragazzi e adulti. Un’occasione per vivere il centro di Torino in modo nuovo, gioioso e accessibile.
“Insieme – Il Festival di Paideia” è un invito aperto a tutti: famiglie, educatori, operatori, insegnanti, amministratori, ma anche semplici cittadini che desiderano contribuire a costruire una società davvero di tutti.
“Insieme – Il Festival di Paideia” è realizzato con il patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte, con il sostegno di Battaglio Frutta (Sponsor Gold), Gruppo Fenera (Sponsor Silver), e LMA (Sponsor Silver). Food and Beverage Partner: Galup, M** Bun, Molecola, Alberto Marchetti Gelaterie, Acqua Eva. Amici del Festival: Modo Rent, Dierre, Borgione, Sveriges generalkonsulat Torino, Price’s Candles, Decathlon. Un evento organizzato in collaborazione con Idee al lavoro, Produzioni Fuorivia, Culturabile. Per iscrivervi potete mandare una mail a festival.fondazionepaideia.it
Lori Barozzino

Pier Franco Quaglieni, noto storico e intellettuale liberale, ha espresso nel tempo numerosi giudizi sulla cultura italiana, spesso con toni critici ma sempre improntati a un forte senso civico e amore per la libertà. Pur non esistendo un’unica definizione sintetica da lui usata, si possono riassumere alcune delle sue opinioni in base a ciò che ha scritto e detto pubblicamente.
Ecco come, in sintesi e con parole sue o fedeli al suo stile, **Quaglieni potrebbe giudicare la cultura italiana**:
**1. Una cultura ricca, ma spesso dimentica di sé stessa**
> “L’Italia è una nazione che ha dato al mondo Dante, Machiavelli, Galileo, ma che troppo spesso vive nell’oblio della propria grandezza culturale.”
**2. Piegata al conformismo e all’ideologia**
> “Troppo spesso la cultura italiana è stata piegata alle ideologie, al servilismo politico, alla mediocrità del potere accademico e giornalistico.”
**3. Ostaggio di un antifascismo dogmatico**
> “L’antifascismo vero è libertà di pensiero e di parola. In Italia è diventato spesso una religione laica dogmatica, più utile a giustificare silenzi e censure che a difendere la democrazia.”
**4. Mancanza di spirito critico e indipendenza**
> “La cultura italiana non è più maestra di indipendenza. Chi pensa con la propria testa viene emarginato, mentre trionfa il pensiero unico.”
**5. Bisogno di riscoprire il liberalismo**
> “Serve tornare a una cultura del dubbio, alla tolleranza liberale di Croce e Einaudi, contro ogni forma di integralismo, sia rosso che nero.”
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In sintesi, **Quaglieni giudica la cultura italiana come gloriosa nelle sue radici, ma decadente nelle sue espressioni recenti**, troppo spesso appiattita su conformismi ideologici, incapace di promuovere davvero il pensiero libero e critico. Egli auspica una rinascita culturale liberale, fondata sulla laicità, sul pluralismo e sull’onestà intellettuale.
La Polizia di Stato ha eseguito in tutta Italia 22 perquisizioni delegate dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni territorialmente competenti nei confronti di giovani, tra i 13 e i 17 anni, emersi in contesti estremisti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista – coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
L’attività di prevenzione e le acquisizioni d’intelligence, condivise in sede di Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, riscontrate dagli sviluppi investigativi di indagini svolte nei confronti di minori perquisiti o tratti in arresto o evidenziatisi in contesti estremisti, hanno fatto emergere un progressivo innalzamento del coinvolgimento di minorenni in contesti di devianza e criminalità minorile in ambiti di eversione e terrorismo interno ed internazionale.
Al riguardo, riveste un ruolo determinante in molti percorsi di radicalizzazione dei più giovani il web, in ragione della facile accessibilità, della velocità e della riservatezza nello scambio di messaggi, che ne fanno un vettore essenziale per la divulgazione di contenuti ai fini dell’indottrinamento, del proselitismo in chiave radicale e dell’addestramento.
In tale quadro, a completamento dell’attività di prevenzione e contrasto già svolta, in numerose realtà del territorio nazionale, le DIGOS delle Questure interessate in stretta sinergia con gli omologhi Uffici distrettuali, con l’ausilio in taluni ambiti territoriali di personale delle Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, nella mattinata odierna, hanno eseguito 22 perquisizioni delegate dalle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni territorialmente competenti nei confronti di giovani, tra i 13 e i 17 anni, emersi in contesti estremisti di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e jihadista.
Nell’ambito delle attività nei confronti di estremisti di destra, su delega della Procura dei Minori di Cagliari, sono stati perquisiti due minori di anni 15 residenti in provincia di Oristano, un minore di anni 13 residente in provincia di Cosenza, un 17enne residente nella provincia di Messina e un 15enne residente nel padovano. I predetti sono emersi dagli sviluppi di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Cagliari a carico di un 14enne già perquisito lo scorso 11 aprile ad Oristano dalla locale Squadra Mobile per aver pubblicato sul suo profilo Facebook fotografie con il volto travisato mentre impugna armi da taglio e da sparo. Nella circostanza, il minore aveva consegnato di sua spontanea volontà, oltre a una bandiera con la croce celtica, un fucile a pompa giocattolo, privo di tappo rosso, con impresse numerose scritte e simboli riconducibili alla galassia suprematista, nonché i nomi dei noti attentatori Anders BREIVIK, Stephans BALLIET, Alexandre BISSONNETTE e Patrik CRUSIUS.
Inoltre, su delega della Procura dei Minori di Cagliari, è stato perquisito un 17enne residente nella provincia di Sassari, emerso dallo sviluppo investigativo inerente ad un’indagine, avviata nel 2023, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari a carico di un 19enne tratto in arresto il 6 settembre 2024 dalla DIGOS di Cagliari per arruolamento con finalità di terrorismo commesso per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale e religioso e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
Su delega delle Procure dei Minorenni di Torino e Brescia, si sono svolte analoghe attività nei confronti di due minori di anni 17, residenti nelle province di Mantova e Cremona, e uno di anni 15 residente a Bergamo e presente per la stagione estiva in provincia di Matera, emersi da un’indagine a carico di un 14enne perquisito il 6 febbraio 2025 dalle DIGOS di Torino e di Alessandria, per propaganda e istigazione a delinquere per aver pubblicato on line contenuti di natura nazista e antisemita.
Su delega della Procura dei Minori di Taranto, è stato altresì perquisito un 15enne residente nella provincia tarantina, indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa e per porto illegale di armi in luogo pubblico, il quale nel corso di una convesrazione in chat, con altro minorenne indagato dalla Procura dei Minori di Venezia, aveva affermato di essere stato in passato membro dell’associazione suprematista “The Base” e di dedicarsi alla fabbricazione di ordigni artigianali.
Alle predette attività si aggiungono la perquisizione svolta in provincia di Milano, su delega della Procura minorile meneghina, nei confronti di un 16enne, autore di messaggi pubblicati su canali Telegram riconducibili alla destra suprematista e neonazista, l’attività nei confronti di due minori di anni 14 e 17, residenti in provincia di Arezzo e di un 15enne residente in provincia di Firenze, emersi all’attenzione delle DIGOS toscane a seguito di approfondimenti svolti su diversi episodi di imbrattamento compiuti lo scorso mese di marzoa San Giovani Valdarno (AR) che hanno permesso di evidenziare condotte dei tre soggetti, connotate dal tenore discriminatorio e antisemita, contro l’ideologia “antifascista” e verso tutti coloro che non si identificano nella razza bianca.
Infine, sempre in ambito di contrasto all’estremismo di destra, su delega della locale Procura dei Minorenni, analoga attività si è svolta a carico di due minori di anni 16, residenti nel capoluogo ligure, emersi dal monitoraggio della locale Digos dei canali social, per aver effettuato attività di propaganda fascista in varie località della provincia allo scopo di raccogliere proseliti per le attività del movimento.
Sul fronte del contrasto all’antagonismo di piazza, su delega della Procura dei Minori felsinea, sono stati perquisiti due 17enni, nel capoluogo emiliano, evidenziatisi in occasione di una manifestazione non preavvisata svoltasi a Bologna, lo scorso gennaio, per protestare nei confronti delle forze dell’ordine intervenute nel noto inseguimento conclusosi con il decesso del 19enne Rami Elgaml a Milano. I due giovani, durante l’iniziativa, avevano danneggiato con armi improprie telecamere, vetrine di esercizi commerciali e banche presenti sul percorso del corteo.
Nel contesto delle attività di contrasto alla minaccia jihadista, su delega della Procura dei Minori di Bologna, è stata eseguita una perquisizione di un 17enne, residente in provincia di Ravenna, emerso a seguito di accertamenti sviluppati su indirizzi IP, acquisiti in ambito di collaborazione internazionale, che hanno registrato connessioni con spazi web riconducibili alla propaganda jihadista tra cui l’“Al-Raud Media Archive”, spazio riconducibile all’Islamic State dove è consultabile materiale jihadista proveniente dai canali mediatici del Califfato quali la rivista Al Naba, la fondazione mediatica Al-Furqan e la radio Al-Bayan. Dagli approfondimenti svolti sono emerse centinaia di connessioni dall’utenza in uso al giovane, emerso altresì per aver condiviso in gruppi WhatsApp contenuti propagandisti di medesimo tenore.
Nel medesimo contesto, la Digos di Catanzaro ha svolto analoga attività nei confronti di un 17enne, residente nel capoluogo calabrese, emerso quale partecipante ad un gruppo WhatsApp – di cui ha fatto parte un altro minore tratto in arresto lo scorso anno per addestramento con finalità di terrorismo – all’interno del quale sono stati condivisi contenuti correlati all’estremismo islamico e all’ideologia nazifascista.
Infine, su delega della Procura minorile di Firenze, sono stati perquisiti due minori di 14 e 16 anni residenti in provincia di Livorno, responsabili di aver realizzato e portato in luogo pubblico nonché di aver esploso un ordigno esplosivo all’esterno di una scuola superiore, durante l’orario delle lezioni, lo scorso fine maggio, identificati a seguito degli approfondimenti svolti dalla Digos di Livorno, attività finalizzata anche all’individuazione della matrice politica, eversiva o discriminatoria dell’atto.
All’esito delle attività sono stati rinvenuti e sequestrati i dispositivi telefonici e informatici in uso agli indagati che verranno successivamente analizzati. All’interno degli stessi, al momento, le preview hanno comunque permesso di rilevare la presenza di numerose chat d’area estremista (sia di matrice jihadista sia suprematista) con contenuti d’interesse quali immagini di guerriglieri armati e armi da fuoco.
Inoltre sono stati raccolti riscontri alle ipotesi investigative come il rinvenimento presso il domicilio dell’indagato di Portoferraio (LI) di componenti per la realizzazione di molotov e di un bilancino per la pesa di polvere da sparo.
All’interno delle abitazioni sono stati trovati manuali e documenti di matrice suprematista e nazionalsocialista, alcune riproduzioni di armi da sparo prive di tappo rosso, giacche militari da combattimento, passamontagna anche di tipo militare, materiale per l’addestramento soft air e una divisa delle SS.
Realativamente al fenomeno della devianza minorile, le predette attività hanno confermato il trend emerso dalle indagini già svolte, nei recenti anni, sul territorio nazionale, avviate anche grazie ai contributi d’intelligence hanno dimostrato infatti come in particolare i social network, dove i giovani homegrown consumano propaganda ed intessono rapporti con soggetti di analogo orientamento, si confermano il terreno d’elezione per la radicalizzazione on line.
Proprio per il ruolo rivestito dall’ambiente virtuale si riscontra, più che in passato, una forte inclinazione alla ricerca di contenuti di matrice antisemita e confessionale da parte di individui di giovane età, spesso associata a preoccupanti fascinazioni per ambienti estremisti e terroristici caratterizzati dal comune denominatore dell’esaltazione della violenza quale metodo di lotta e di autoaffermazione.
Interessante, in proposito, l’analisi del fenomeno dalla quale si evince che il processo di radicalizzazione – dalla prima esposizione a materiale terroristico, alla pianificazione ed esecuzione dell’attacco – avviene con tempinotevolmente ridotti. Il tempo medio di radicalizzazione è passato dai 16 mesi del 2002 ai 10 mesi circa del 2015 fino ad un arco temporale attualmente di sole alcune settimane, tanto che tutte le nuove indagini hanno imposto un repentino e mirato intervento di disruption in ragione della riscontrata capacità e volontà di attivazione degli indagati nell’attuazione di azioni controindicate.
Anche il trend registrato a livello europeo indica i giovani – anche infra quattordicenni – come soggetti maggiormente esposti al rischio di radicalizzazione spesso violenta. In particolare, si sono registrate crescenti capacità di “anonimizzazione” degli utenti in rete, la costante presenza di soggetti minorenni e la riconducibilità di condotte delittuose a condizioni di solitudine, disagio socio-economico e disturbi mentali. A titolo esemplificativo, nel 2024 in Europa, circa due terzi degli arresti di soggetti legati all’ISIS hanno coinvolto adolescenti mentre in Gran Bretagna un sospettato per terrorismo su cinque è classificato come minorenne.
Sintomatici della concretezza della minaccia proveniente dall’attivismo dei giovani, gli attacchi compiuti lo scorso anno da minori in taluni Paesi europei, tra cui l’accoltellamento di un ebreo ortodosso a Zurigo (Svizzera), il 2 marzo 2024, da parte di un 15enne svizzero e i colpi d’arma da fuoco sparati, il 10 ottobre 2024, da un 13enne a Goteborg (Svezia) contro un’azienda israeliana del settore della Difesa, nonché le esplosioni mediante lancio di granate nei pressi dell’Ambasciata israeliana di Copenaghen (Danimarca), il 2 ottobre 2024, ad opera di cittadini svedesi tra i 15 e i 20 anni legati alla gang svedese Foxtrot. Nell’anno in corso si è registrato l’accoltellamento, il 19 maggio 2025 a Boras (Svezia), di una donna da parte di un 14enne legato all’organizzazione di estrema destra 764.
Con specifico riferimento al territorio nazionale, le investigazioni degli ultimi anni hanno registrato un incremento della presenza di soggetti minorenni, impegnati nella diffusione sul web di contenuti estremisti e violenti: da gennaio del 2023 ad oggi, sono 12 i minori sottoposti a misura cautelare/precautelare (2023 à 1; 2024 à 5; prima metà del 2025 à 6) ed altri 107 oggetto di approfondimenti investigativi, quali perquisizioni personali, domiciliari e informatiche (2023 à 9; 2024 à 46; prima metà del 2025 à 52).
Tra le caratteristiche rilevate si segnalano:
ü profili psicologici caratterizzati da difficoltà relazionali e vulnerabilità psicologica, non di rado determinata da esperienze personali negative a livello familiare, sociale e/o scolastico, che porta fisiologicamente a maturare sentimenti di rivalsa verso gli ambienti esterni vissuti;
ü vita sociale marginalizzata, rispetto alla quale l’ambiente virtuale costituisce un perfetto surrogato funzionale alla costruzione di un’identità fittizia e al sentirsi parte di una comunità alternativa;
ü un’età giovanissima unita ad una grande capacità di utilizzo di linguaggi digitali contemporanei (utilizzo di meme ad esempio);
ü utilizzo primario della lingua inglese;
ü fascinazione per la violenza e propensione verso le armi da fuoco alcune delle quali fabbricate con stampanti 3D;
ü utilizzo dell’iconografia e del simbolismo e glorificazione delle reciproche figure di riferimento;
ü utilizzo di piattaforme di gioco online, dove si è evidenziata in alcuni casi la diffusione di narrative estremiste violente e dove persiste il rischio di replicare nella realtà quanto sperimentato online.
Le acquisizioni informative e i riscontri investigativi hanno evidenziato il particolare fascino che l’ecosistema digitale del c.d. “White Jihad” esercita sulla componente giovanile, intendendolo come un fenomeno di ibridazione ideologica che vede una convergenza tra l’ideologia radicale islamica e il suprematismo bianco o la più ampia sfera ideologica dell’estrema destra.
L’attività di “web monitoring” ha consentito di individuare numerose chat nelle quali si rileva la presenza di giovanissimi, dove vengono condivisi contenuti neonazisti ed antisemiti, associati a filmati, messaggi e post di straordinaria violenza, inerenti ad uccisioni brutali in particolare di matrice jihadista.
Al riguardo, l’Italia, per il tramite della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, è intervenuta nel dibattito in corso con la Commissione europea relativo all’aggiornamento dell’Agenda europea antiterrorismo, evidenziando la necessità di includere la radicalizzazione online, con riferimento specifico alle giovani generazioni, tra le future priorità di azione a livello unionale. L’Unione Europea, infatti, può rappresentare un idoneo vettore attraverso il quale varare iniziative comuni per individuare nuove soluzioni operative e rilanciare il dialogo con i providers di servizi internet per mitigare l’impatto della propaganda estremista violenta sui minori maggiormente vulnerabili a questo tipo di narrativa.