ilTorinese

La Regione ha deciso: coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino

La Regione Piemonte ha deciso  il coprifuoco dalle 23 alle 5 del mattino a partire da lunedì 26 impedendo gli   spostamenti esclusi quelli  per lavoro o urgenze.

Il governatore Cirio ha convocato la giunta, gli  epidemiologi e  i direttori sanitari delle ASL per verificare la situazione negli  ospedali. La scelta è stata fatta in base anche al nuovo bollettino dei contagi, oltre 2000 nelle 24 ore, sentiti anche i sindaci e le associazioni economiche.

Ordinanza del ministro della Salute d’intesa con il presidente della Regione Cirio che spiega: “Gli ultimi dati ci costringono a questa decisione”

Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi della pandemia, su tutto il territorio della Regione Piemonte a partire da lunedì 26 ottobre sono vietati gli spostamenti dalle 23 alle 5 del mattino, ad eccezione di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e urgenza, motivi di salute oppure il rientro a casa o presso la propria dimora, che dovranno essere certificate attraverso una autodichiarazione.

Lo definisce l’ordinanza appena firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza d’intesa con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

«D’accordo con i sindaci del territorio, abbiamo cercato di evitarlo intervenendo con misure chirurgiche, ma gli ultimi dati ci costringono a questa decisione», spiega il presidente Cirio al termine di una lunga giornata di confronto in costante contatto con il Ministero della Salute e con il territorio.
Fin da stamattina il presidente e la Giunta sono stati impegnati nel dialogo con i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, le Prefetture, i rappresentanti degli enti locali e delle forze economiche e produttive, per valutare la situazione e decidere le misure da adottare e tutti hanno condiviso questa decisione.

«Sono misure dolorose, ma condivise – sostiene il presidente Cirio -, perché l’aumento del contagio degli ultimi giorni impone regole più rigide. Il sistema sanitario regionale piemontese e tutto il personale stanno facendo il massimo. ll potenziamento dei posti letto, delle terapie intensive e dei laboratori ci permette di combattere questa battaglia con maggior forza, ma servono comunque misure di contenimento modulate sull’evolversi dell’epidemia. Per questo lavoriamo ogni giorno con gli altri Presidenti, il Ministero della Salute e i nostri epidemiologi, monitorando ora per ora la situazione, pronti ad assumere, con la prudenza che ci ha contraddistinto fin dall’inizio, ogni decisione si renda necessaria per tutelare la salute pubblica».

Il modulo dell’autodichiarazione per certificare il motivo degli spostamenti indifferibili e urgenti è scaricabile sul sito del Ministero dell’Interno o della Regione Piemonte.

L’ordinanza sarà valida fino al 13 novembre 2020.

Francobolli fantasma a “valore variabile”

Sono in banca per versare 500 euro sul mio conto corrente, contento che un amico mi abbia rimborsato un vecchio prestito che non speravo più di incassare.

Dopo il travestimento da bandito con la maschera e dopo il rituale lavacro delle mani faccio la mia mezz’oretta di coda e finalmente arrivo allo sportello consegnando biglietti di vario colore al cassiere che mi guarda smarrito e mi chiede: “Questi biglietti da quanti euro sono?”.

Eh già, è successo che qualche intelligentone del Ministero dell’economia ha inventato le banconote senza indicazione di valore, creando biglietti colorati con immagini più o meno belle. E succede che l’impiegato di banca non sappia distinguere tra un foglietto azzurro (valore 20 euro, ma non c’è scritto) ed uno verde (valore 100 euro, ma non c’è scritto).

Per fortuna è un incubo e mi risveglio tutto sudato…

Pazienza, non ho incassato il credito (e chissà quando lo incasserò), ma almeno vivo tranquillo; do un’occhiata al portafoglio, tutto a posto, i biglietti hanno stampato ben grosso il valore.

Perbacco, sono le 12,30, devo spedire la raccomandata all’amministratore del condominio della casa al mare per pagare le spese (sono della vecchia guardia, non mi fido di Internet e delle sue diavolerie via cloud e cose simili). Cerco nel cassetto e trovo due francobolli, li incollo sulla busta e corro alla Posta.

Mi maschero da bandito, faccio il rituale lavacro, mi metto in coda e finalmente approdo allo sportello consegnando la busta preaffrancata. L’impiegato mi guarda smarrito e mi chiede: “Questi francobolli da quanto sono?”.

Mi pizzico la mano per capire se è un nuovo incubo, ma sono ben sveglio.

Controllo i due foglietti sulla busta e noto che non hanno il valore prestampato.

Ma allora è vero che esiste qualche intelligentone (o buontempone? Oppure semplicemente cretino?) che ha eliminato l’indicazione del valore sui francobolli! Ed è anche vero che nessuno si è premurato di avvisare il personale che deve imparare a riconoscere i fogliettini colorati per capire quanto valgono.

Panico, corsa dal direttore per avere indicazioni, senza esito, non ne sa nulla neppure lui; telefonata ad un collega di altro ufficio per avere notizie, senza esito, non ne sa nulla di quell’emissione.

Per finire, l’idea sublime: foto del francobollo col telefonino e spedizione via WatsApp alla sede di Roma chiedendo lumi; anche in questo caso nessuna risposta.

Alla fine, soluzione all’italiana: “Vabbè, facciamo che valgano 1,20, applico la differenza”.

Capito signor Genio delle Poste come finisce la sua straordinaria invenzione del francobollo privo di valore che salva l’umanità? L’affrancatura avviene “a occhio”, tanto chi se ne accorge se è insufficiente o eccessiva?

La busta parte finalmente; speriamo che arrivi all’amministratore…

La realtà è peggio del peggior incubo notturno!

 

Gianluigi De Marchi

Ascoltiamo l’appello dei cento uomini di scienza

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / L’appello del presidente dell’Accademia dei Lincei e di un centinaio di uomini di scienza che invitano il Governo ad assumere provvedimenti immediati e più stringenti per evitare il dilagare del contagio assume un valore molto particolare in un momento di sbando e di incertezza 

Chi scrive è stato bene attento negli scorsi mesi alla difesa dei diritti e delle garanzie costituzionali dei cittadini durante la clausura imposta dal Governo, ma la gravissima situazione in cui ci dibattiamo rende prioritaria la tutela del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
C’è chi in modo improvvido ha ironizzato sui cento “vecchietti”  che dovrebbero essere rinchiusi in una RSA, sottovalutando il valore di una denuncia tanto grave e del tutto inedita . Benedetto Croce diceva che  l’onestà degli uomini di scienza è una risorsa paragonabile alla pudicizia delle donne. Comprendo che oggi parlare di pudicizia faccia sorridere perché siamo in una società desertificata priva di ogni riferimento morale, ma l’appello di cento scienziati non può cadere nel vuoto. Non si tratta di persone che vogliono approfittare della pandemia per apparire in Tv a pontificare. Si tratta di persone serie che possono essere considerate, come diceva Luigi Firpo, dei monaci del sapere. Occorrono provvedimenti drastici subito, per salvare la vita degli italiani. Gli appetiti  delle corporazioni economiche passano in secondo piano. Anche la riapertura delle scuole che ha portato alla decuplicazione dei contagi va rivista e ripensata in modo rapido perché essa segna il netto fallimento del Governo sul piano della sicurezza. Il gravissimo problema dei trasporti non affrontato nei mesi scorsi è un altro elemento che provoca l’innalzamento dei contagi.   Quei cento scienziati che si rivolgono al Presidente della Repubblica non devono essere una voce nel deserto di una politica che non sa o non vuole decidere. Quando la casa brucia, le mezze misure non servono e sono necessari interventi adeguati al caso. I tempi degli assessori che vanno in viaggio di nozze durante la pandemia sono davvero finiti. Occorre severità, coraggio e decisione, abbandonando le incertezze di questi giorni che hanno già provocato troppi contagi e troppe morti. L’Accademia dei lincei, che è il più alto consesso scientifico italiano, va ascoltata e va ascoltata subito e non derisa. Scrivere che essa è la “terza età della scienza“ appare un’affermazione tanto offensiva quanto infondata. Se io penso al livello di alcuni miei amici  accademici come il microbiologo di fama internazionale  Giorgio Cavallo o il giurista sommo Giovanni Conso che fu presidente dell’Accademia, mi sorge spontaneo un moto di indignazione per i livelli bassissimi a cui siamo  giunti.

Nostalgia della Prima Repubblica

Piercamillo Davigo non è più magistrato  e non può più fare il moderno Savonarola. Ha fatto il diavolo a quattro per rimanere ma stavolta i suoi gli hanno detto basta. Voto a maggioranza e comunque basta.

Potrà, in questo modo, essere appieno “consulente” dei cinquestelle.  Non è una novità che proprio a lui gli epigoni di Grillo si siano ispirati. Gemelli siamesi Savonarola. 
Non vorrei che anche sui due si abbattesse la maledizione del contrappasso del predicatore fiorentino. Per trent’anni Davigo ha imperversano.  Non ha la sottigliezza di Gherardo Colombo, l’aggressività contadina di Di Pietro o la difficile arte della mediazione di Borrelli.  C’era anche lui a dare la spallata alla prima Repubblica.  Ha continuato nel dire che la politica ed i politici erano corrotti. Forse ha ragione come cittadino o, esso stesso  politico.  Non ha ragione da magistrato che deve dimostrarlo con prove alla mano e relative sentenze. Dal punto di vista giudiziario il sistema fu ed è ancora un fiasco.  Troppa diversità tra il numero elevato di chi è stato inquisito e di chi è stato condannato.
Altra cosa è ciò che è avvenuto politicamente. Appunto il passaggio tra la prima Repubblica e la seconda. Letteralmente spazzato via il Psi di Craxi e la evaporazione della Dc con la diaspora tra Margherita e Berlusconi. Il Pci aveva già deciso prima di essere qualcosa di diverso ed oggi trova nel Pd una sorta di sua continuazione. Rifondazione che ha sempre voluto essere sé stessa oggi non esiste più.  Molti politici , come un fiume carsico , della prima Repubblica sono riemersi e riciclati nella seconda.  Ma non c’ è stato il numero tre. Ci chiediamo da quale brodo di cultura sono emersi determinati politici attuali, capendo che il termine cultura è fuori luogo.
Diciamocelo fino in fondo: c è troppa ignoranza. Gli attuali politici non conoscono.
Troppa ignoranza, come nel caso di Lugi  Di Maio il primo Ministro degli Esteri che non conosce nemmeno la geografia.  Ed ecco che, sempre come un fiume carsico, riemerge una certa nostalgia per la prima Repubblica. Potevi non condividere Bettino Craxi o Giulio Andreotti  o Enrico Berlinguer, ma di loro avevi ed hai la certezza che sapevano.  Potevano contare sui partiti propri e quelli degli altri. Il sistema dei partiti funziona.va Magari in modo alternato ed a volte caotico ma funzionava.  I partiti servivano anche come selezione della propria  classe dirigente.  Con tangentopoli è stato spazzato via il sistema di quei partiti senza sostituto con un altro sistema.
L’operazione di portare il sistema elettorale proporzionale ad un sistema maggioritario è fallita, tant’è che oggi si parla della riforma elettorale di tipo proporzionale con sbarramento. Senza, comunque, un sistema di partiti che possa definirsi tale, con la corruzione che continua a più riprese ed a più livelli e senza arrivare a nessun punto se non all’arricchimento personale.  Vedo tanta approssimazione e confusione con la stupidaggine della riduzione del numero dei parlamentari e la riforma elettorale in alto mare. Allora consoliamoci con la nostalgia per la prima Repubblica, con buona pace dell’ex Magistrato.
Patrizio Tosetto

Il lungo week-end dei Musei Reali tra mostre e visite speciali

Alla  scoperta delle sale più belle della prima reggia d’Italia

 

A seguito del DPCM 18 ottobre 2020, i Musei Reali osservano una nuova modalità di apertura.

Il Palazzo Reale, l’Armeria e la Cappella della Sindone restano aperti dal martedì alla domenica in orario 9-19.

La Galleria Sabauda è visitabile martedì, mercoledì, sabato e domenica in orario 9-19.

Il Museo di Antichità è visitabile da giovedì a domenica compresi in orario 9-19.

Per tutto il mese di ottobre prosegue comunque la variegata proposta di attività ed eventi dei Musei Reali, alla scoperta dell’affascinante itinerario di storia, arte e natura del complesso museale.

 

 

                     VENERDÌ 23 OTTOBRE                     

 

DALL’ANTICO AL CONTEMPORANEO. CONVERSAZIONI SULL’ARTE PER RIFLETTERE SU UN FUTURO SOSTENIBILE

Venerdì 23 ottobredalle 17.00 alle 18.30. Cinque storici dell’arte e archeologi responsabili delle collezioni museali invitano il pubblico a condividere una riflessione sugli obiettivi dello sviluppo sostenibile individuati dall’ONU con l’Agenda 2030.

Le opere d’arte e i reperti archeologici scelti nel ricchissimo patrimonio dei Musei Reali saranno il punto di partenza per approfondire alcuni dei 17 Global Goals:

Goal 5 Parità di genere – Annamaria Bava, Donna e artista: Sofonisba Anguissola

Goal 3 Salute e benessere – Giorgia Corso, La Madonna che allatta: valori antichi e attuali di un gesto universale

Goal 2 Sconfiggere la fame – Franco Gualano, La tavola del re e il pane per i poveri

Goal 6 Acqua pulita e igiene per tutti – Gabriella Pantò, L’acqua nella civiltà romana: testimonianze dal Museo di Antichità

Goal 6 Acqua pulita e igiene per tutti – Sofia Villano, La dea Latona e il poeta Ovidio: l’acqua come bene comune

L’incontro avverrà in videoconferenza, fino a esaurimento dei posti disponibili, collegandosi al link: https://museireali.my.webex.com/museireali.my-it/j.php?MTID=m80b6b906210ea90f8873a12adb985747

 

                     SABATO 24 E DOMENICA 25 OTTOBRE                   

 

YOGA NEI GIARDINI REALI. UN RISVEGLIO DEI SENSI

Sabato 24 ottobre – ore 10. Nell’ariosa cornice dei Giardini Reali, è possibile praticare yoga con una lezione all’aria aperta della durata di un’ora. Un’occasione unica per riscoprire sé stessi, riconnettendosi con la terra e l’ambiente circostante. In caso di maltempo la lezione si sposterà nella Sala da Ballo del secondo piano di Palazzo Reale. Ultimo appuntamento del mese di ottobre.

Costo: € 15

Per prenotazioni e informazioni, 011 19560449 oppure info.torino@coopculture.it

 

BENVENUTO A PALAZZO! SCOPRI I MUSEI REALI

Sabato 24 e domenica 25 ottobre – ore 12 e ore 15. Itinerario Benvenuto a Palazzo! alla scoperta delle sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale, con l’Armeria, la Cappella della Sindone e il restauro “a vista” dell’altare.

Percorso della durata di un’ora per gruppi di massimo otto persone.

Costo: € 7, oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18).

Per la visita individuale, è possibile scaricare “MRT”, l’app ufficiale dei Musei Reali, con l’audioguida completa di oltre 35 ascolti. Per saperne di più si può acquistare al Museum Shop la guida a stampa I Musei Reali di Torino pubblicata da Allemandi Editore e realizzata in collaborazione con CoopCulture.

 

TRA IL SALOTTO E LA CUCINA

Sabato 24 e domenica 25 ottobre – ore 10-11-12 e 15-16-17. Visite guidate alle Cucine Reali e all’Appartamento della Regina Elena, al piano terreno di Palazzo Reale, condotte dai volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale”. I percorsi durano un’ora, con biglietto acquistabile alla cassa dei Musei Reali il giorno stesso.

Costo: € 7, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18.

 

ARTOO E LE MERAVIGLIE DEI MUSEI REALI

Domenica 25 ottobre alle 10.30 e alle 15.30. È arrivato un orso ai Musei Reali! Si chiama Artoo (https://artoobear.com/), ama l’arte e gli piace ascoltare i racconti dei bambini. Artoo ha bisogno del loro aiuto per comprendere le meravigliose opere dei Musei Reali. Il 25 ottobre li aspetta per un percorso esperienziale unico: un’occasione ideata appositamente per le famiglie per conoscere l’arte attraverso la voce dei più piccoli.

Attività per bambini da 4 a 8 anni, accompagnati da un adulto

Costo: attività gratuita, ingresso gratuito per i bambini, ingresso speciale a 10 € per gli adulti, gratuito per possessori di Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card

Prenotazione obbligatoria: artoo@artoobear.com

 

 

 

                     MOSTRE IN CORSO                     

 

CAPA IN COLOR

Nelle Sale Chiablese, fino al 31 gennaio 2021, si potrà visitare Capa in color, la mostra monografica dedicata al fotografo di fama mondiale Robert Capa, nata da un progetto di Cynthia Young, curatrice della collezione al Centro Internazionale di Fotografia di New York. La mostra, che presenta oltre 150 immagini a colori, lettere personali e appunti dalle riviste su cui furono pubblicate, intende illustrare il particolare approccio dell’autore verso i nuovi mezzi fotografici e la sua straordinaria capacità di integrare il colore nei lavori da fotoreporter, realizzati tra gli Anni ‘40 e ‘50 del Novecento.

L’esposizione è aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 21 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura). I biglietti possono essere acquistati in cassa oppure online sul sito www.capaincolor.it. Prenotazioni e informazioni al numero 338 1691652 o via e-mail info@capaincolor.it.

È possibile prenotare percorsi e laboratori destinati alle scuole e ideati da CoopCulture: le attività, con un occhio attento alle connessioni tra la straordinaria mostra e le collezioni dei Musei Reali, si svolgono dal martedì al sabato nella fascia oraria 9.30-10 per un accesso a mostra chiusa e in tutta sicurezza per le classi. Prenotazioni e informazioni al numero 338 1691652 o via e-mail info@capaincolor.it

 

BEYOND WALLS – OLTRE I MURI

Dopo il Champ de Mars di Parigi, le tappe di Andorra, Ginevra, Berlino, Ouagadougou e Yamoussoukro, l’artista franco-svizzero Saype ha scelto Torino come settimo sito della sua monumentale opera di Land Art ecologica dedicata alla fratellanza universale e alle connessioni tra uomini e culture. Una gigantesca catena di mani intrecciate è comparsa sui prati del giardino della Porta Palatina, dipinta con pigmenti eco-compatibili appositamente brevettati. Un messaggio di solidarietà e di fratellanza per un’opera che unisce idealmente Torino al resto del mondo. In parallelo, i Musei Reali sostengono il progetto nella volontà di connettere il patrimonio delle arti classiche alle espressioni artistiche contemporanee, contribuendo a realizzare uno dei più importanti interventi artistici su scala globale degli ultimi anni. Il progetto comprende anche Beyond Walls. Torino 2020, la prima mostra personale dell’artista allestita al primo piano della Galleria Sabauda, per ricostruire poetica, carriera e tecnica dei Foot Murales che hanno reso celebre Saype in tutto il mondo. L’esposizione è visitabile fino al 17 gennaio 2021 con il biglietto ordinario del museo.

 

INCĒNSUM

L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’Associazione culturale Per Fumum, illustra con opere che si datano a partire dal III millennio a.C., il percorso delle Vie dell’Incenso. Le fonti antiche riportano l’itinerario compiuto dalle lacrime del deserto, il frankincenso o olibano, prodotto principalmente in Oman e Yemen, che dall’antica Arabia Felix risaliva verso le terre dei Nabatei, giungendo fino al Mediterraneo, attraversando Israele o spingendosi fino ad Alessandria d’Egitto. Questo è da sempre legato alla creazione di pregiate essenze profumate che verranno ricreate lungo il percorso. La mostra conta sui prestiti del National Museum di Mascate (Sultanato dell’Oman), del Museo Egizio e del Museo d’Arte Orientale di Torino, del Museo delle Civiltà di Roma, del Museo Etnoarcheologico Castiglioni di Varese.

Aperta fino al 10 gennaio 2021 e visitabile ogni venerdì dalle 10 alle 13, sabato e domenica dalle 14 alle 17 con ingresso compreso nel biglietto dei Musei Reali.

 

TOWARD2030. WHAT ARE YOU DOING?

Fino al 17 gennaio il pubblico potrà visitare l’esposizione dedicata al progetto TOward2030. What are you doing? Ideato da Lavazza e dalla Città di Torino per diffondere la cultura della sostenibilità attraverso il linguaggio della street art, il progetto ha previsto la realizzazione di 18 opere murali ispirate ai Sustainable Development Goals elaborati dall’ONU, 17 obiettivi di sviluppo sostenibile più il Goal Zero, pensato da Lavazza per divulgare gli obiettivi stessi. La mostra, curata da Roberto Mastroianni e Filippo Masino, presenta nello Spazio Confronti della Galleria Sabauda fotografie e filmati degli artisti al lavoro, mentre nel Boschetto dei Giardini Reali sono riproposti gli scatti delle 18 opere d’arte urbana presenti a Torino, oltre ai lavori di alcuni artisti dei collettivi Il Cerchio e le Gocce, Monkeys Evolution e Truly Design, realizzati durante il live painting inaugurale con il coordinamento di MurArte Torino.

 

 

***

MUSEI REALI TORINO 

museireali.beniculturali.it

 

Orari

Dal martedì alla domenica: 9 – 19 Orario biglietteria: 9 – 18 Ultimo ingresso ore 18

Il Palazzo Reale, l’Armeria e la Cappella della Sacra Sindone restano aperti dal martedì alla domenica in orario 9-19.

La Galleria Sabauda è visitabile martedì, mercoledì, sabato e domenica in orario 9-19.

Il Museo di Antichità è visitabile da giovedì a domenica compresi in orario 9-19.

La Biblioteca Reale è aperta da lunedì a venerdì in orario 9-13 e 14-18; sabato 9-13; domenica chiuso (solo consultazione con prenotazione obbligatoria all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it).

 

Biglietti

Dal martedì al venerdì

Intero: € 10

Ridotto: € 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)

Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

Sabato, domenica e festivi

Intero: € 15

Ridotto: € 13 per partecipanti a visite guidate e per soci FAI

Ridotto: € 2 (ragazzi dai 18 ai 25 anni)

Gratuito per i minori 18 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card. L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

Visite ed appuntamenti speciali

Gli appuntamenti sono inseriti nel fine settimana e secondo un calendario consultabile sul sito museireali.beniculturali.it e sulla pagina dedicata www.coopculture.it/heritage.cfm?id=284

Nel rispetto delle norme vigenti, negli spazi interni i gruppi saranno formati da un numero massimo di 8 partecipanti.

La biglietteria presso Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1, è aperta dalle 9 alle 18.

 

Informazioni e prenotazioni dal lunedì al venerdì (9-13) al numero 011 19560449

Prenotazione Scuole: 848 082408, edu@coopculture.it

Prenotazione Gruppi: 06 39967450, tour@coopculture.it

Informazioni e prenotazioni guide autorizzate: info.torino@coopculture.it

Informazioni: info.torino@coopculture.it

Acquisto on-line: www.coopculture.it/heritage.cfm?id=284

Web: Coopculture.it

 

Gli universi “iporealistici” di Daniele Galliano

“Una pazza felicità”. La  strana umanità “a pezzi” dell’artista  in mostra alla galleria “metroquadro” di Torino. Fino al 14 novembre

Ha talento e originalità creativa da vendere, Daniele Galliano. E che bello il titolo dato alla sua mostra ospitata a Torino da Marco Sassone, nella galleria “metroquadro di corso San Maurizio, fino al prossimo 14 novembre. “Una pazza felicità”: bene prezioso (la felicità, pur se “pazza”), di cui tutti abbiamo un gran bosogno. Sempre. E oggi più che mai. Dati i tempi di ansiogena emergenza sanitaria. E dunque titolo cui l’artista vuole anche affidare un certo potere acquietante o addirittura esorcizzante rispetto alla brutta aria che tira? L’interpretazione può anche starci, ma quel ch’é certo è che quel titolo nasce in tempi non sospetti e servì a Galliano un anno fa per definire la sua ultima serie pittorica (“Una pazza felicità”, per l’appunto), prodotta insieme ad un’altra dal titolo “Let’s Go” ed entrambe esposte nel 2019 in anteprima nelle Fiere di “ArtMiami”e “Artefiera Bologna”. La tappa successiva avrebbe dovuto  essere alla “metroquadro” di Torino.

Tappa annullata, causa lockdown. E oggi fortunatamente recuperata. Pinerolese di nascita, classe 61, Daniele Galliano vive oggi a Torino con studio nella Barriera di Milano. Autodidatta, s’è fatto totalmente da solo (di qui il grande talento di cui si diceva prima), con impegno e fatica e grinta, studiando i grandi maestri e la storia dell’arte moderna e contemporanea. Oggi suoi dipinti fanno parte di alcune fra le principali collezioni pubbliche e private, come la GAM di Torino, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e la Unicredit Art Collection di Milano. Numerose anche le sue collaborazioni con musicisti, regisi e scrittori. In queste ultime opere presentate in mostra si sbizzarrisce alla grande con una componente che da sempre lo affascina e lo attrae: la folla, l’assembramento (oggi bruttissime parole!), i riti collettivi di un’umanità sfuggente, che si muove e fluttua nel blu del mare o procede, cerca strada, s’arrampica negli spazi terapeutici di cascate fumanti, ispirategli – pare– dalle Terme di Saturnia. In “Let’s Go” i bagnanti si muovono perfino goffi in spazi immobili di mare blu, senza un minimo accenno d’onda o di vitalità marina. Tutto è statico. Cristallizzato nel tempo. I corpi fuoriescono dall’acqua “a pezzi”.”Una metafora della vita spiega Galliano – dove tutti galleggiamo in una dimensione che non padroneggiamo e ne usciamo inevitabilmente fatti a pezzi”. E’ un’umanità che spesso si ignora o va per conto suo verso confini (o ipotesi di confini) misteriosi, in una pittura spesso definita “fotografica”, che può allocarsi, senza mai escludere autonome originalità creative, nell’ambito dei cosiddetti “nuovi realismi” degli anni ’90, con storiche citazioni al ritrattismo degli “outsider” britannici degli anni ’60 e ’70, da Lucian Freud a Francis Bacon, così come – sia pure in maniera assai più moderata – al tratto pesantemente sarcastico e violentodi Otto Dix. Molto lontano il segno iperrealistico, per Galliano si può invece parlare – come scriveva il grande teorico dell’arte, Mario Perniola  – di “iporealismo”per quel suo tratto distintivo che è il “blurring” (lo sfocato), tecnica che all’alta definizione oppone la bassa definizione. L’immagine fuori fuoco. La sua “è una visione che oscilla fra la miopia e il sogno, che sacrifica i dettagli a favore di una visibilità ridotta, senza profondità di campo”. Al centro dei suoi mondi, sempre la folla, amore che parte dal ’94 con la mostra “Narcotica, frenetica, smaniosa, eccitante”, viaggio nella notte torinese che verrà rievocata anni dopo nel libro “La guerra dei Murazzi” di Enrico Remmert.

Una passione, uno stato d’animo, motivo di ispirazione che lo porterà anche a interessanti sperimentazioni tecniche con esiti di imponente valenza astratta (in mostra il grande – di dimensioni, ma anche per cifra stilistica- “Do you remember” del 2019) e, in anni precedenti, nel 2016, allaproduzione della serie “Anything”, dove figure, oggetti, auto, icone e quant’altro si schiacciano l’una all’altra per recuperare millimetri di spazio. Il tutto in una narrazione “abbandonata al caos stesso da cui è stata generata e che diventa esso stesso protagonista dell’opera”. In mostra anche alcuni oli su tavola del 2019, ispirati a temi vagamente erotici su cui, negli anni passati, Galliano aveva parecchio lavorato e anche in modo assolutamente disinibito.

Qui abbiamo un normalissimo nudo femminile esposto ai benefici effetti del sole e un paio di gambe, che spuntano da una (peccaminosa?) lingerie nera, sopra un paio di scarpe rosse con tacchi a spillo.Ancora “pezzi” di corpo. Immagini piacevoli. Gradevoli. Conenute nei limiti del “comune senso del pudore”. Espressione, immagino, sempre rifuggita e rifiutata dal “libero” Galliano.

Gianni Milani

“Una pazza felicità”

Galleria “metroquadro”, corso San Maurizio 73/F, Torino; tel. 328/4820897 o www.metroquadroarte.com

Fino al 14 novembre

Orari: marc. – sab. 16/19, lun. e mart. su appuntamento

***
Nelle foto

– “Una pazza felicità”, 2019
– “Una pazza felicità”, 2019
– “Let’s Go”, 2019
– “Anything”, 2016
– “Senza titolo”, 2019

Scuola, Ruffino (Fi): “Azzolina decida e non scarichi sulle Regioni”

   Il ministro Lucia Azzolina ha scritto al governatore della Lombardia Attilio Fontana per invitarlo a tornare sulla decisione di applicare la Dad alle scuole superiori. Non è un invito generico, se è vero che il ministro chiede al governatore di “contribuire con oculatezza, attenzione e capacità di confronto” a garantire il diritto all’istruzione.

Azzolina chiede a Fontana di sfoderare qualità che lei per prima si è rifiutata di mostrare nei confronti del Parlamento. Ci vuole una buona dose di sfrontatezza per chiedere a Fontana e a De Luca, ma presto anche ad altri governatori, di trovare soluzioni alternative alla didattica a distanza, soluzioni che il governo per primo avrebbe dovuto trovare negli otto mesi trascorsi dalla prima ondata pandemica.

     Possono i governatori potenziare il trasporto pubblico locale? Con quali risorse? O possono assumere polizia locale con compiti di ordine pubblico così da costringere i ragazzi a filarsela a casa invece di assembrarsi in strada? Il ministro riteneva forse, ma voglio escludere in lei tanta colpevole ingenuità, che una volta messe le rotelle ai banchi e distribuito gel alle scuole, la didattica potesse ripartire come se nulla fosse. Il suo collega Boccia ha capito la mala parata e tenta adesso una mediazione fra il ministro e le Regioni. Naturalmente ne uscirà un pastrocchio, con il solo scopo di salvare la faccia al governo e caricare le Regioni di ulteriori responsabilità. Un ministro simile non è tollerabile in tempi normali. Diventa fatale per la scuola in tempi di pandemia.

Paratissima. E Torino ricomincia dall’arte (con un pizzico di vanità)

“Paratissima Art Station” /Sotto il segno del rinnovamento, è pronta a ripartire la nuova e prolungata edizione di “Paratissima” all’ex “Accademia Artiglieria” di Torino. Dal 23 ottobre all’8 dicembre

Caratteristica riconosciutale da sempre è “quella di non riuscire a stare ferma e di essere in continua cescita”. Così anche per il suo sedicesimo compleanno  ha deciso con un pizzico di coraggiosa vanità, di rinnovarsi e sfoderare nuove e più funzionali proposte.

L’edizione 2020 di “Paratissima” (nata nel 2005 come evento autogestito, cresciuta poi come progetto espositivo diffuso nel quartiere di San Salvario e diventata infine, a tutti gli effetti, sotto l’organizzazione di PRS e la direzione artistica di Francesca Canfora, una “Art Fair indipendente”) diventa oggi “Paratissima Art Station”. Una vera e propria “stazione d’arte”. Dove i “treni” arrivano, sfrecciano e partono carichi zeppi all’inverosimile di nuove scoperte e proposte d’arte. Simbolo di creatività a valanga, pur mantenendo inalterata la sua identità e la sua “mission” di sostegno all’arte emergente e pur confermando la sede espositiva all’ex “Accademia Artiglieria” (diventata “ARTiglieria Con/temporary Art Center”) in piazzetta Accademia Militare 3 a Torino, la sedicenne “Paratissima” allungherà, tanto per cominciare, i suoi tempi passando dai tradizionali cinque giorni, concentrati nella settimana dell’ “Art Week” subalpina, a ben due mesi circa. Dal 23 ottobre all’8 dicembre, offrendo di volta in volta contenuti nuovi e diversi. Quattro gli appuntamenti, le “fermate” di stazione, in programma e quattro i progetti espositivi collaterali. Prima “fermata”, dal 23 ottobre al primo novembre: “NICE & FAIR – Contemporary visions”, cinque mostre collettive in cui si affronta il tema della “contemporaneità” e che coinvolgono più di 80 artisti, a cura degli 11 allievi del corso per curatori “N.I.C.E. – New Indipendent Curatorial Experience”. Dal 6 all’8 novembre, seconda “fermata” con “G@P -Galleries at Paratissima”, dedicata alle 14 gallerie d’arte (10 l’anno scorso) selezionate; dal 13 al 22 novembre si procede con “Rebirthing – Art to restart” – mostra che si interroga sul futuro, curata da Paolo Lolicata e Giulia Giglio – e al capolinea, dal 27 novembre all’8 dicembre “Ph.ocus– About photography”, evento a cura di Laura Tota, dedicato alla fotografia contemporanea per raccontare il lockdown e la forza della comunicazione visiva della fotografia autoriale. Di notevole interesse anche le quattro rassegne espositive collaterali. La prima, dal 23 ottobre al 22 novembre, ha per titolo “L’immortalità” ed è un progetto di “pittura installata” del biellese di nascita e bolognese di adozione Lorenzo Puglisi; curata da Luca Beatrice, la mostra presenta quattro grandi quadri, dominati dalle cromie del nero da cui emergono frammenti di corpi e figure umane, dal titolo “Natività” e “Annunciazione”, pensati ad hoc per il suggestivo galoppatoio dell’“ARTiglieria”. In un ideale corto circuito fra attualità e storia, modernità e classicismo, Puglisi ospita anche all’interno della sua mostra la scultura “L’immortalità” dello scultore milanese Achille Alberti (1923), un bronzo di oltre due metri di altezza, già monumento ai Caduti di Lanzo d’Intelvi, oggi riproposta come ricordo alle vittime della pandemia. Dal 23 ottobre all’8 dicembre, saranno poi di scena le “Storie microcosmiche” della messinese Eleonora Gugliotta, che crea delle vere e proprie “sculture tessili” all’interno di architetture abbandonate e che qui diventano installazioni site specific ed estemporanee nell’abbraccio suggestivo agli spazi reinventati di quella che fu un tempo scuola per giovani gentiluomini alla vita di corte dal 1673 al 1798. A chiudere l’iter espositivo, sempre dal 23 ottobre all’8 dicembre, “Think Big” (progetto espositivo dedicato a grandi opere d’arte, non solo per forma ma anche per i contenuti espressi) e “Blooming Playground”, il campo da basket nella corte interna dell’ex Accademia, interpretato come un rigoglioso giardino fiorito dallo “street artist” cagliaritano (considerato fra i 100 migliori artisti emergenti a livello mondiale) Tellas. Il progetto, curato da Francesca Canfora, mette insieme e intreccia con ideale concretezza arte contemporanea e spazi urbani, dando vita ad un lodevole esempio di convivenza creativa e virtuosa fra sport e cultura. Per diventare luogo vissuto e frequentato tutto l’anno, nella convinzione di un fare artistico “che non deve essere fine a se stesso – spiega Lorenzo Germak, Ceo PRS – ma al servizio della comunità”.

Gianni Milani

 

Nel dettaglio

Nice & Fair – Contemporary Visions è la prima “fermata” dell’edizione 2020 di Paratissima
dedicata alle arti visive.

In mostra, dal 23 ottobre al 1° novembre nei suggestivi spazi
dell’ARTiglieria, le 5 mostre collettive, che coinvolgono più di 80 artisti, curate dagli 11
allievi del corso per curatori N.I.C.E. – New Independent Curatorial Experience; gli 8 progetti
individuali curati di 30 artisti indipendenti per I.C.S. – Independent Curated Spaces; i 4
progetti espositivi collaterali: L’Immortalità, la personale di Lorenzo Puglisi, una delle voci più
interessanti ed originali della pittura italiana, a cura di Luca Beatrice; Scorie Microcosmiche di
Eleonora Gugliotta, che ridisegna con i suoi fili scultorei gli spazi abbandonati dell’ARTiglieria;
Think Big! The Oversize Artwork Project con 6 progetti installativi “fuori misura” site specific;
Astrazione 1X5, un confronto tra 5 autori legati alla dinamica di forme astratte, proposto
dall’associazione Juliet.

Think BIG!
Con sei progetti installativi fuori misura site specific, le “grandi”
opere d’arte approdano a Paratissima Art Station

Think BIG! è il progetto espositivo dedicato a grandi opere d’arte, non solo per forma ma anche
per contenuti e messaggi. Pensare in grande è necessario per evocare visioni inaspettate,
suggerire nuove prospettive ed esplorare strade sconosciute. Think BIG! è anche un omaggio
all’ex Accademia di Artiglieria, il luogo che ospita Paratissima: nata nel 1679 come “Reale
Accademia” di formazione per nobili e gentiluomini e trasformata in seguito in accademia
militare e sede dell’esercito, ha ospitato a metà degli anni ’90 una parte della Biennale dei
Giovani Artisti del Mediterraneo negli spazi del galoppatoio e delle ex scuderie. Ancora oggi
BIG, acronimo dell’evento, è ricordata come un esempio memorabile tra le manifestazioni
internazionali dedicate agli artisti emergenti.
Tra i grandi progetti installativi in mostra, la “Vicina Grotta dei Ricordi” di Giulio Locatelli induce
lo spettatore a sentirsi un viaggiatore volto a intraprendere un viaggio verso uno spazio, verso
una dimensione intima, interiore, insita in ciascun individuo, in cui ognuno può ritrovare ciò che
è ed è stato. “L.R.A.D.” di Giampaolo Parrilla pone le persone davanti a delle scelte per
dimostrare che l’approvazione, come il consenso, segue la logica dell’immediatezza. L’artista
lavora attraverso la strutturazione di spazi pittorici ambientali con la costruzione di cicli di dipinti
con una prospettiva atmosferica, di ripetizione e di movimento. In “Stock” di Daniele Accossato,
opere dal valore inestimabile vengono rapite, legate, imbavagliate e rinchiuse in contenitori
angusti, pronte per essere stoccate e poi spedite. Ma la chiave di lettura risiede non tanto nel
soggetto scultoreo, quanto nella sua “cornice”, il contenitore da trasporto, casse o gabbie in
legno che sono allo stesso tempo prigione e protezione e invitano a chiedersi se è davvero
possibile che l’Arte sia anche merce. In “Graft Room” di Simone Benedetto, recipienti dal
contenuto oscuro, svuotati o forse riempiti dall’essenza stessa del corpo ospitante, sono
protagonisti di una gemmazione che si insinua tra umano e manufatto, presupponendo una
comune cooperazione alla vita nonché una dipendenza reciproca. “Tempio industriale: Libera
nos a societate spectaculi” di Valerio Perino è un’installazione che rappresenta un immaginario
rifugio spirituale dalla decadenza morale della società occidentale contemporanea. “Un pezzo
d’acqua” di Orecchie d’asino è un processo che compone e scompone la pratica stessa
giocando con i vari linguaggi e significati.

 

“Paratissima Art Station”
ARTiglieria Con/temporary Art Center, piazza Accademia Militare 3 (dietro piazza Castello), Torino; tel. 011/0162002
Dal 23 ottobre all’8 dicembre

Nelle foto:

– Tellas: “Blooming Playground”, 2020

– Lorenzo Puglisi: “Annunciazione”, oil on canavas, 202o

– Eleonora Gugliotta: “Spoglie, Sicilia”

– Achille Alberti: “L’immortalità”, bronzo, 1923

Pirotecnico 3-3 tra Sassuolo e Torino

Qui Toro: un Toro vivo pareggia, fuori casa,3a3 con la rivelazione Sassuolo. I granata sono passati per ben 2 volte in vantaggio,con un parziale 3-1 ad una manciata di minuti dalla fine della gara.Gli uomini di Giampaolo hanno avuto parecchie occasioni da gol per incrementare il vantaggio.I gol portano la firma di Linetty,Belotti e Lukic. Bene
Verdi nel ruolo di seconda punta.Ennesima grande prova del gallo Belotti e della mezzala Lukic.Primo punto per il Toro che può recriminare per i 2 punti persi frutto ancora di qualche disattenzione.Involuzione del portiere granata Sirigu ancora disattento.

Qui Juve: prosegue la preparazione dei bianconeri allenati da Pirlo in vista della gara di domenica sera,a Torino,contro il Verona.Dybala non sarà ancora tra i titolari,Ronaldo, probabilmente non sarà disponibile.Diversi sono ancora i dubbi di formazione all’Interno della squadra bianconera.Il modulo sarà il 4-3-3 con la conferma in avanti del trio Chiesa,Morata, Kulusevsky.

Vincenzo Grassano