ilTorinese

Dybala con la Regione contro il Covid

“Si vince solo se sapremo fare squadra”

“Non sottovalutiamo questo virus: questo virus si vince solo se sapremo fare squadra. Indossate la mascherina, proteggendo voi, proteggerete anche gli altri. Insieme ce la faremo”.
Parola di Paulo Dybala.

La maglia numero 10 della Juventus scende in campo contro il coronavirus e, accogliendo l’appello della Regione Piemonte, offre il proprio volto alla campagna istituzionale per ricordare a tutti l’importanza di indossare la mascherina.

“Oggi più che mai i nostri comportamenti sono fondamentali per riuscire a vincere questa battaglia – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Siamo riconoscenti a Paulo Dybala per la sensibilità con cui ha immediatamente risposto al nostro appello, facendosi portavoce di un messaggio prezioso che riguarda l’uso della mascherina ma anche il bisogno di restare uniti, perché questa partita, la più importante, la vinceremo solo facendo squadra con tenacia e senso di responsabilità. Sono certo che il suo volto e la sua voce sapranno raggiungere tantissime persone, soprattutto i più giovani. E non ho dubbi che altri campioni del nostro Piemonte scenderanno presto in campo per aiutarci e sostenerci in questa sfida”.

Il video è stato realizzato con il supporto tecnico della Juventus e inquadra La Joya all’interno del Palazzo della Regione Piemonte, affacciato su Piazza Castello. Sullo sfondo la Mole Antonelliana e Palazzo Madama, primo Senato della storia del nostro Paese, un simbolo per Torino e per l’Italia.

Per visionare il video collegarsi a www.regione.piemonte.it www.facebook.com/regione.piemonte.official/videos/419433575754200 www.youtube.com/user/LaRegionePiemonte @regionepiemonte, @PiemonteInforma

Il virus non ferma le donazioni e i trapianti di organi

La rete di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule del Piemonte e Valle d’Aosta, una eccellenza trapiantologica italiana

Al 30 settembre 2020, nonostante la pandemia  di Covid-19 e lo stato di emergenza,  la rete di donazione e trapianto del Piemonte e Valle d’Aosta ha garantito la  piena attività con ottimi numeri in termini di donatori effettivi, trapianti eseguiti e assistenza offerta nel post trapianto

 Efficiente, con alte prestazioni in termine di numeri e livelli di sicurezza, un trend in crescita. Sono questi i ‘risultati’ conseguiti, anche in epoca Covid-19, dalla rete regionale del Piemonte e Valle d’Aosta che si conferma una eccellenza sul territorio in tema di trapianti e donazioni: un passo avanti rispetto alle altre realtà territoriali. Lo attestano i dati di attività al 30 Settembre 2020 pubblicati dal Centro Regionale Trapianti, positivi in tutte le variabili che contribuiscono al buon successo del sistema  nella sua interezza. In particolare fanno la differenza alcuni numeri ‘chiave’ del processo:

Donatori effettivi, ovvero le persone dichiarate morte da cui è (stato) possibile prelevare un organo a scopo di trapianto, sono i più alti del paese. Il territorio piemontese si colloca infatti al primo posto in termine di numero donatori: 34.6 per milione di popolazione (pmp), rispetto ai 27.2 del Nord, ai 30.4 del Centro e ai 12.7 del Sud e Isole. Numeri in crescita rispetto al 2019 in cui si contavano 30.6 donatori effettivi per pmp, a conferma del grado di ‘fiducia’ da parte della popolazione verso il mondo dei trapianti anche in epoca di emergenza e della professionalità del personale di tutti gli ospedali del territorio, dell’impegno del Centro nell’assicurare standard assistenziali di eccellenza.

Trapianti, anch’essi cresciuti nella quasi totalità per quanto concerne gli organi. Al 30 settembre, si attestano su un valore di 58.1 pmp trapianti per il rene (vs 51.5 del 2019) per un totale di 184 trapianti eseguiti; 36.1 ppm per il fegato (vs 32.9 del 2019) per un totale complessivo di 114 trapianti; 6.3 pmp per il cuore (vs 5.6 al 2019) con 221 trapianti totali, cui vanno aggiunti 12 trapianti combinati (6 di rene e fegato, 4 di rene e pancreas, 1 di rene e polmone, 1 rene/pancreas/polmone).  Per il trapianto di polmone invece, in base ai numeri rilevati al 30 settembre si evidenzia un dato di 3.6 pmp rispetto al 5.1 del 2019, con 12 trapianti eseguiti.

Trapianti di tessuti.  Le attività nell’ambito dei trapianti di tessuti sono le seguenti: 1.147 prelievi di cornee per un totale di 313 trapianti. Per la cute  32 prelievi eseguiti e 65 trapianti; tessuto di muscolo scheletrico  87 prelievi e 181 trapianti; valvole e vasi rispettivamente 19 e 38 prelievi e 12 trapianti eseguiti; membrane amniotiche, 47 innesti effettuati.

Cellule staminali ematopoietiche, ovvero la ‘materia prima’ per trapianti di midollo osseo, prelevati da vivente, al 30 settembre  presenta 56.374 donatori attivi nel registro del Piemonte e Valle d’Aosta, che hanno permesso di realizzare 248 trapianti, di cui 81 allogenici (da donatore sano a ricevente malato) e 167 autologhi (autotrapianto).

«La nostra forza– dichiara il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – risiede nell’elevata organizzazione di tutta la rete di donazione e trapianto, nello spirito di squadra, nell’impegno e professionalità di medici e infermieri unite alla dedizione al paziente, qualità che ci hanno consentito di operare e rispondere efficacemente alle richieste dei nostri trapiantati, mantenendo alti i livelli di cura, assistenza e ascolto delle necessità, bisogni, follow-up e servizi assistenziali anche in un’epoca di maggiore criticità e che siamo in grado di garantire anche per il presente e il prossimo futuro».

«La nostra attività ha dato questi risultati ed è stata possibile, sicura ed efficace – conclude la Dottoressa Anna Guermani, responsabile del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di organi e tessuti del Piemonte – anche grazie a un ulteriore valore aggiunto: l’innalzamento dei livelli di attenzione, attuando test ancora più specifici per verificarne la sicurezza e escludere ogni possibile infezione nel donatore. Gli operatori non hanno mai staccato anzi, se possibile, hanno ulteriormente accresciuto l’operatività e la disponibilità, per accogliere la volontà dei donatori e contemporaneamente permettere i trapianti: il rispetto della volontà e il riguardo delle emozioni dei pazienti che attendono sono, sono state e saranno più forti della pandemia».

L’eroe quotidiano. Riflessioni di un filosofo

Un libro, oggi più che mai, può essere una preziosa fonte di ispirazione per comprendere meglio noi stessi ed il mondo, con i cambiamenti che stanno profondamente influenzando le nostre vite.

L’EROE QUOTIDIANO. Riflessioni di un filosofo

di DELIA STEINBERG GUZMÀN

CON L’INTERVENTO STRAORDINARIO DELL’AUTRICE

GIOVEDI’ 19 NOVEMBRE ORE 19

IN DIRETTA STREAMING SUL CANALE YOUTUBE DI NUOVA ACROPOLI ITALIA

In occasione della Giornata Mondiale della Filosofia 2020

Giovedì 19 novembre alle ore 19, in diretta streaming sul suo canale YouTube, Nuova Acropoli presenta una nuova pubblicazione, l’edizione italiana del libro “L’Eroe quotidiano”, con l’intervento straordinario dell’autrice, la Prof.ssa Delia Steinberg Guzmán – Presidente Onorario Internazionale di Nuova Acropoli – una filosofa del nostro tempo, una donna che non soltanto ha studiato la filosofia, ma ne ha fatto uno stile di vita.

Tanto ed a ragione si è parlato di “eroi” in questa pandemia e tutti siamo grati per il lavoro straordinario che hanno svolto a beneficio della collettività, ma l’idea di eroe espressa in questo libro va oltre e si rivolge a tutti noi, chiamandoci a fare ciascuno la nostra parte.

Parlare dell’Eroe Quotidiano equivale ad ammettere lo straordinario nell’ordinario. Lo straordinario ci attrae perché ci parla di una nuova visione, di nuove opportunità, di potenzialità finalmente espresse. Tuttavia, spesso si preferisce continuare ad agire come si è sempre fatto, rimanendo nella propria comfort zone, anche quando le conseguenze sembrano essere poco felici se non addirittura dannose. Ed è qui che entra in gioco l’Eroe Quotidiano: colui che, vedendo i disagi che lo circondano, sceglie di rendersi protagonista del suo tempo storico e farsi fautore di un mondo migliore, iniziando con il dare importanza ai piccoli gesti quotidiani e lasciandosi guidare dalla filosofia nelle scelte di ogni giorno.

Con la presentazione al pubblico del nuovo libro, Nuova Acropoli vuole celebrare la Giornata Mondiale della Filosofia 2020, indetta dall’Unesco (https://www.un.org/en/events/philosophyday/),

come fa ogni anno dal 2005. Si unisce così al doveroso omaggio alla Scienza delle Scienze, promuovendola in più di cinquanta Paesi nel mondo, dove è presente con la sua azione costante ispirata dalla Filosofia Attiva. Quest’anno tutte le iniziative saranno online, unendo tante realtà diverse sotto l’egida della Filosofia; ancora una volta il Filo della Saggezza permetterà una visione globale al di là delle differenze e farà sentire ad ogni essere umano la sua appartenenza all’umanità, con un sentimento di conforto e speranza ed al contempo di responsabilità, perché un mondo migliore nasce dall’impegno individuale ad essere migliori.

Vi invitiamo a riflettere insieme a noi sul tema dell’eroicità nel quotidiano ed a condividere pensieri e considerazioni commentando la diretta nell’apposito box su YouTube.

Aggredisce la moglie incinta, i carabinieri lo arrestano

I carabinieri lo hanno bloccato mentre aggrediva la moglie incinta.

Il fatto è accaduto a Torino in Barriera di Milano, alle 8 del mattino. L’aggressore è un tunisino 39enne. La moglie di 38 anni, marocchina, al secondo mese di gravidanza, ha chiamato i carabinieri.

La lite tra i coniugi era iniziata in strada.  Il marito, che nel frattempo non si era allontanato dopo la prima aggressione secondo quanto raccontato dalla donna, è stato bloccato dai militari per evitare che la potesse aggredire di nuovo.

Allenamenti intensi per le due torinesi in attesa dei nazionali

I giocatori arriveranno tra domani e dopodomani

Qui Juve: è già iniziato il conto alla rovescia per i bianconeri di Pirlo attesi dalla gara contro il Cagliari sabato sera in casa alle 20.45. In attesa del ritorno dei nazionali per poter  esser a ranghi completi, oggi c’è stata una doppia sessione d’allenamento così suddivisa: palestra e tanta aerobica mattutina in palestra, molta esercitazione tecnico tattica pomeridiana sul campo della Continassa. Sabato sera mancheranno Bonucci e Chiellini, ma ci saranno De Ligt e Alex Sandro. In forse Chiesa, ancora a parte hanno lavorato
Dybala e Ramsey.

Qui Toro: doppio allenamento anche per i granata di Giampaolo al Filadelfia sotto la guida attenta del vice Conti,in quanto il tecnico granata è ancora in isolamento perché positivo al covid. È tornato dalla nazionale Lukic perché squalificato. Gli altri nazionali rientreranno tra domani e dopodomani.
I granata sono attesi da una gara difficilissima domenica a San Siro ore 15 contro l’Inter di Conte. Servirà la gara perfetta per ottenere punti indispensabili  al fine di  guadagnare posizioni verso un tranquillo centroclassifica. In ottima forma gli attaccanti Zaza e Millico, al rientro dopo il Covid, che si candidano ad
esser la spalla di Belotti in attacco.

Vincenzo Grassano

Nell’ultimo bollettino 63 vittime, 3281 contagi e 1940 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

 

54.511 PAZIENTI GUARITI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti guariti sono complessivamente 54.511 (+1940 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: Alessandria 5045, Asti 2745, Biella 1761 Cuneo 6366 Novara 3902, Torino 30.285 Vercelli 2144, Verbano-Cusio-Ossola 1679, extraregione 298, oltre a 286 in fase di definizione.

I DECESSI SONO 5253

Sono 63 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 5253 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 808 Alessandria, 313 Asti, 261 Biella, 568 Cuneo, 501 Novara, 2320 Torino, 271 Vercelli, 160 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 51 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 134.828(+ 3.281 rispetto a ieri, di cui 1094, il 33% sono asintomatici).

I casi sono così ripartiti: 924 screening, 1093 contatti di caso, 1264 con indagine in corso; per ambito: 250 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 187 scolastico, 2844 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale diventa: 11.676 Alessandria, 6223 Asti, 4718 Biella, 17.278 Cuneo, 9932 Novara, 73.694 Torino, 5077 Vercelli, 4078 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 807 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1345 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 388(+4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 5.208(+ 58 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 69.468

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.322.809 (+17.755 rispetto a ieri), di cui 702.053 risultati negativi.

L’assessore regionale:”Assurdo un blocco del traffico in mezzo al lockdown”

“Da un mese sollecitiamo una deroga al Ministro Costa”

Da martedì 17 novembre e fino a giovedì compreso, quando ci sarà la nuova valutazione, semaforo arancione a Torino e altri 26 comuni del Piemonte. La misura straordinaria, che scatta dopo 4 giorni di superamento del valore di Pm10 (polveri sottili), fissato a 50 microgrammi per metro cubo, riguarderà, per la provincia di Torino, oltre al capoluogo, i comuni di Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria, Caselle Torinese, Chivasso, Leinì, Mappano, Pianezza, Volpiano e  Chieri. Semaforo arancione anche per Alessandria e, in provincia, Casale Monferrato, Novi Ligure e Tortona. Misura straordinaria da domani anche per Asti, Novara, Trecate (No) e Vercelli. Da domani dunque fermi, tutti i giorni, festivi compresi, dalle 8.30 alle 18.30, gli autoveicoli per trasporto persone, fino ad Euro 5 diesel (e veicoli a benzina euro 1 solo per i comuni della Città Metropolitana di Torino, come stabilito dalle rispettive ordinanze) e tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, fino ad Euro 4 diesel. Le limitazioni alla circolazione si applicano solamente nei territori comunali indicati nelle rispettive ordinanze sindacali che possono contenere anche modifiche di orario. Si ricorda, infine, il divieto di utilizzare generatori di calore domestici, alimentati a biomassa legnosa, quando è disponibile un impianto di riscaldamento alternativo e il divieto assoluto di combustioni all’aperto anche in presenza di deroghe.

“La Regione Piemonte segue le direttive sanitarie di blocco emergenziale ma noi, insieme alle altre tre regioni dell’accordo di Bacino Padano – dice l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – sollecitiamo da circa un mese un incontro al Ministro Costa. Al momento non è ancora stata fissata la data per trovare una soluzione alla situazione, ovvero per la deroga del blocco che riguarda euro 4 e 5 diesel per le misure emergenziali. In un periodo di lockdown e con i trasporti al 50% una misura di questo tipo non solo è assurda, ma rischia di generare nuovamente un sovraccarico del trasporto pubblico, che è uno degli ambiti più a rischio di generare contagio. Perché è ovvio che non potendo usare la macchina per andare a lavorare, i cittadini soprattutto nelle grandi città si riverseranno sui mezzi pubblici. Si crea ulteriore disagio in una situazione già difficile ed emergenziale”.

“Il fatto che in un momento in cui il traffico si è ridotto il valore del Pm10, a causa dell’assenza di precipitazioni e di vento, anziché diminuire, cresce – rimarca l’assessore – è la dimostrazione concreta come ho sempre dichiarato che il traffico incide veramente poco e lo vogliamo dimostrare scientificamente. Ma da sola la Regione Piemonte non può derogare”

Residenza e business all’estero ma vive abitualmente in Italia. Denunciato manager torinese

Residenza e business all’estero ma vive in Italia. Denunciato manager torinese e sequestrati conti correnti, immobili, terreni e auto di lusso per oltre 3 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Torino ha scoperto, all’esito di articolate investigazioni, che un manager sessantenne, di origini piemontesi, ha dichiarato, per anni, di risiedere nel Regno Unito, ma solo formalmente, visto che, di fatto, vive abitualmente in alta Val di Susa.

Le indagini, condotte dai Finanzieri della Tenenza di Bardonecchia e coordinate dal dott. Mario Bendoni, Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, hanno visto coinvolto un noto dirigente d’azienda, esperto e specializzato in fondi comuni di investimento, venture capital, acquisizioni societarie e management aziendale.

La specifica disciplina in materia tributaria prevede, per i cittadini che intendano trasferire la propria residenza in un altro Stato per periodi superiori a 12 mesi, l’iscrizione alla c.d. A.I.R.E. (Anagrafe italiani residenti all’estero), gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all’estero. La registrazione all’A.I.R.E. è effettuata a seguito di dichiarazione resa dall’interessato all’Ufficio consolare competente per territorio entro 90 giorni dal trasferimento della residenza e comporta la contestuale cancellazione dall’Anagrafe della Popolazione Residente (A.P.R.) del Comune di provenienza.

Nel corso degli accertamenti delle Fiamme Gialle, svolti anche alla luce dei contenuti del vigente trattato internazionale contro le doppie imposizioni Italia-Regno Unito, è emerso, invece, come il soggetto, benché ufficialmente iscritto all’A.I.R.E., fosse fittiziamente residente al di là della Manica, mentre, in concreto, viveva in Italia.

Numerosi, precisi ed univoci gli elementi probatori in tal senso acquisiti dai militari, a seguito dell’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, delle perquisizioni eseguite presso il domicilio dell’interessato, dell’analisi dei relativi conti bancari, dell’esame dei passaggi telepass, della documentazione relativa alle delibere ed ai meeting delle società a lui riconducibili in Italia, delle note spese, delle bollette, delle schede telefoniche, nonché delle dichiarazioni rese da persone a lui vicine, tali da far ritenere che il soggetto abbia mantenuto, di fatto, il centro dei suoi interessi vitali, economici e familiari, nonché la propria dimora, sul territorio nazionale, così da doversi considerare ivi fiscalmente residente, con la conseguenza che avrebbe dovuto corrispondere i tributi allo Stato italiano.

Ammontano ad oltre 3 milioni di euro le imposte non versate all’Erario accertate dagli inquirenti, che hanno anche proceduto all’esecuzione di un provvedimento di sequestro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino, cautelando auto, conti correnti, terreni e immobili nella disponibilità del contribuente.

Peraltro, il patrimonio accumulato, frutto anche dell’evasione fiscale, era stato “protetto” dal manager attraverso la costituzione di società e trust ubicati in paesi con una normativa tributaria privilegiata.

L’attività della Guardia di Finanza di Torino, vieppiù in questo periodo di particolare emergenza sociale, è orientata a contrastare gli effetti negativi prodotti dall’evasione fiscale, anche di matrice internazionale, sia in termini di ostacolo alla normale concorrenza fra imprese sia avuto riguardo alla corretta corresponsione delle imposte da versare allo Stato, che mina le condizioni necessarie per sostenere il rilancio e lo sviluppo dell’economia, significativamente colpita dal congiunturale momento di crisi.

Quaglieni spiega “Cosa è la storia”

Giovedì 19 novembre alle ore 21,30 lo storico Pier Franco Quaglieni , già direttore e docente emerito dell’istituto superiore di alti studi storici verrà intervistato dalla dottoressa Adriana Rizzo sulla piattaforma di Facebook del centro Pannunzio sul tema “Cosa è la storia ? La storia può essere soggettiva e imparziale?“

Il richiamo di Mattarella

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni/ Il Presidente della Repubblica Mattarella per la prima volta dopo tanti mesi difficili
ha alzato la voce, richiamando con chiarezza e fermezza gli Italiani e le forze politiche al senso di responsabilità richiesto dalla gravità del momento che viviamo

Nelle parole del Presidente, in versione aggiornata, ho risentito lo stesso pathos di Vittorio Emanuele III dopo la sconfitta di Caporetto. Era mesi che molti attendevano una parola forte che facesse sentire la voce della Nazione rispetto a quella delle fazioni e della mediocrità propria di una politica responsabile di gravissimi errori. Prima del Presidente della Repubblica solo la Presidente del Senato Casellati si era espressa con coraggio nei confronti di una situazione insostenibile.

Giustamente il Capo dello richiama gli Italiani alla disciplina, al buon senso, alla difesa di se‘ stessi.
Questo appello dovrebbe tradursi in un un messaggio alle Camere che dovrebbero unanimemente esprimere l’unità di tutti gli italiani. In certi momenti occorre la solennità della tragedia. Sul tempio della Gran Madre c’è una lapide che ricorda cosa fece il sindaco di Torino dopo Caporetto, scuotendo i torinesi.
I Sindaci d’ Italia dovrebbero riprendere le parole del Presidente e farle proprie. Non sarebbe di troppo l’invito a stringersi attorno al Tricolore, riscoprendo il valore della Patria comune negato per troppo tempo.

In questo momento storico in cui le regioni si rivelano inadeguate e possono rappresentare un elemento di confusione e di disgregazione bisogna tornare a guardare all’ Unità d’ Italia. Forse siamo in ritardo, ma bisogna tentare di far qualcosa ad ogni costo. Gli inviti del Presidente all’ Unità valgono per tutti gli italiani, nessuno escluso.  E in questo frangente è necessario un governo di Unità nazionale che escluda i responsabili dello sfascio a cui siamo andati incontro. In un paese civile chi sbaglia deve avere l’onestà di farsi da parte. Solo così potremo pensare di risollevarci. Sia chiaro, non un ennesimo inciucione all’italiana, ma un momento di sintesi nazionale , un qualcosa che parte della classe politica neppure conosce e non sa praticare .Ma occorre tentare lo stesso e la guida del Presidente della Repubblica è  decisiva.
Dopo Caporetto gli italiani seppero mettere da parte le discordie e furono idealmente un”esercito solo”schierato sulle rive del Piave a difendere l’Italia dall’invasore. Anche oggi occorre uno sforzo collettivo e corale che salvi l’Italia e gli Italiani.