ilTorinese

Avorio illegale, scoperto commercio illecito

Nell’ambito della campagna “Golden tusks” finalizzata al contrasto del commercio illecito di parti e prodotti derivati in avorio, il Nucleo Carabinieri C.I.T.E.S. – Distaccamento di Torino Caselle, preposto a tale attività, ha eseguito negli ultimi mesi una serie di controlli su siti web, antiquari e case d’asta nelle province di Torino, Novara, Verbania e Vercelli, riscontrando numerose irregolarità.

Il fenomeno appare sostanzialmente diffuso tra gli operatori del settore che detengono a qualsiasi titolo materiale in avorio (in particolare di Loxodonta africana – Elefante africano, incluso nella massima tutela dalla Convenzione di Washington, poiché a grave rischio di estinzione, in considerazione dell’uccisione di migliaia di esemplari ogni anno per il bracconaggio finalizzato al prelievo delle zanne), nella maggioranza dei casi senza la necessaria documentazione che attesti la possibilità di esposizione e vendita come stabilito dalla Legge 150/1992.
La vendita di tali manufatti, cosi come imposto dalla stessa convenzione di Washington sul commercio internazionale di specie di flora e fauna minacciate di estinzione e recepita dall’UE con il Reg. 338/97, è sempre vietata, salvo specifiche deroghe espressamente concesse dall’Autorità competente, questo anche qualora lo stesso materiale rientrasse tra quello definito “antico” (antecedente il 1947).

La Convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) stipulata nel 1973, a cui hanno aderito 182 paesi nel mondo, nasce allo scopo di regolamentare i commerci internazionali di animali e piante in via di estinzione e di loro parti e derivati. Tale commercio infatti è un fenomeno in grande espansione e rappresenta un importante business illegale. È il quarto traffico illegale più grosso al mondo dopo droga, armi e tratta degli esseri umani. Per il traffico illegale di animali e piante in via di estinzione si stima, realisticamente, un volume di affari mondiale annuo superiore ai 20 miliardi di dollari.
Le operazioni dei Carabinieri Forestali, per il tramite del loro Nucleo CITES hanno permesso di denunciare all’autorità giudiziaria n. 27 persone e di sequestrare, ai fini della confisca, complessivamente n. 258 oggetti in avorio, tra statuette,zanne lavorate e lisce ed oggettistica varia, per un valore stimato di oltre 150.000 Euro.

Bando infermieri: «dalla Regione proposte contrattuali quasi dignitose»

«Arriva alla nostra attenzione, in queste ore come sempre cruciali legate all’emergenza sanitaria, la notizia che sono quasi 3mila le domande pervenute, alla scadenza del 5 dicembre scorso, per il bando della Regione Piemonte finalizzato a reclutare personale infermieristico per le aziende sanitarie locali.

Un dato significativo, che non va sottovalutato, e che evidenzia un primo sagace risultato in favore della sanità regionale guidata dall’assessore Icardi. Parliamo tuttavia solo di un primo risultato, se non si comprende fino in fondo che una oculata politica di assunzioni deve essere caratterizzata da contratti a tempo indeterminato, dal momento che il bisogno di assistenza infermieristica dei nostri servizi sanitari regionali è in forte ascesa. 

La buona risposta al bando del Piemonte attesta, finalmente con l’evidenza dei fatti, quello che il nostro sindacato ha sempre sostenuto: gli infermieri sul mercato del lavoro sono sì pochi ma ci sono, e normalmente scelgono di operare in strutture private disposte a stipulare contratti a tempo indeterminato e a retribuirli per la professionalità che esprimono. E poi, purtroppo, ci sono quei colleghi che vanno via dall’Italia, verso i paesi disposti a pagarli con stipendi che da noi sono pura utopia. Insomma, l’inserimento degli infermieri nella bisognosa realtà della sanità pubblica va incentivato in due modi prioritari: offrendo loro contratti che siano contemporaneamente, vantaggiosi sotto il profilo economico ed a tempo indeterminato per quanto attiene alla durata , tutti elementi chiave per valorizzare al meglio gli sforzi del loro percorso di studi e per sostenere a pieno la “delicata professione ” che si preparano a svolgere».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Sindacato Nursing Up, rilancia i risultati portati a casa dalla Regione Piemonte, che subito dopo alcune aziende dell’Emilia Romagna, ha scelto di muovere i suoi primi passi sulla strada della coerenza, e dove vengono proposti contratti che non sono solo di pochi mesi, ma bensì di tre anni. Certo tre anni non sono ancora il tempo indeterminato che invece serve, ma sono  meglio dei contratti trimestrali e a partita IVA promossi da altre regioni. 

Questo Governo e le aziende sanitarie non possono pretendere di gestire l’emorragia di infermieri proponendo assunzioni a tre o sei mesi, quando la maggior parte dei paesi europei riserva al personale infermieristico inquadramenti a tempo indeterminato e compensi che sono il doppio di quelli che vengono offerti dal nostro SSN. 

Per tanto, come sindacato, continua De Palma, non possiamo che plaudere ai primi passi verso la coerenza, che sta muovendo la regione Piemonte, nella speranza che questo sia solo l’inizio, e che anche le altre Regioni ne colgano l’esempio. Solo così si esce dalla grave carenza di personale, solo così si offre un servizio sanitario di qualità al cittadino e si affrontano e si vincono le emergenze che cambiano la nostra storia  Il coraggio di investire nelle qualità umane e professionali degli infermieri rappresenta oggi l’unica strada percorribile per uscire dal tunnel, conclude De Palma.

La Regione vuole puntare sui medici di famiglia. Ecco cosa cambierà

Garantire l’effettiva realizzazione della continuità delle cure, la presa in carico della cronicità ed una migliore accessibilità alle prestazioni, anche nei territori montani o con caratteristiche di zona disagiata.

Sono gli obiettivi della nuova proposta di legge regionale sulla riorganizzazione della Medicina territoriale in Piemonte presentata dal presidente della Regione, Alberto Cirio, dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi e dal coordinatore del Gruppo di lavoro sulla Medicina territoriale, Ferruccio Fazio.

Un progetto sul quale la Regione, a partire dal 2021, mette a bilancio 10 milioni di euro all’anno, oltre ai 17,3 milioni di euro già destinati dalla stessa Regione alle attrezzature sanitarie di diagnostica di primo livello a favore dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e all’investimento regionale di 7 milioni di euro stanziati il 20 novembre scorso per la telemedicina.

La legge riconosce all’Assistenza Primaria il ruolo cardine dell’assistenza territoriale, potenziando le attuali forme associative di “medicina di gruppo” e “medicina di “rete” della Medicina Generale.

I medici che sceglieranno di lavorare in una di queste due modalità associative potranno essere supportati da personale di studio. In particolare, il 60 per cento dei medici potrà disporre di personale di segreteria (oggi sono il 43%) e il 40 per cento di personale infermieristico (oggi sono il 19%).

La modalità di lavoro in gruppo consente le maggiori sinergie ed economicità di scala (per esempio permette di sommare i singoli rimborsi per personale di studio e infermiere e di suddividere le varie spese) e nel contempo la maggior soddisfazione per i cittadini, che trovano così un’offerta di prestazioni allargata, comprese le proposte di medicina proattiva, e un medico disponibile per più ore mattino e pomeriggio.

Nei territori molto ampi, con popolazione scarsa e ambulatori medici più dispersi, invece, la scelta migliore potrà essere la medicina in rete, che non prevede l’obbligo di una sede unica, consentendo ai medici in rete di mantenere i loro ambulatori, per non compromettere la capillarità dell’assistenza e favorire l’accessibilità agli assistiti. Può essere prevista una sede di riferimento (preferibilmente messa a disposizione dall’Azienda sanitaria locale) nella quale svolgere interventi programmati (per esempio, medicina di iniziativa per i medici, oppure vaccinazioni per i pediatri) o all’interno della quale prevedere una presenza a rotazione, se necessario al raggiungimento della copertura oraria eventualmente prevista.

A supporto delle forme organizzative complesse della medicina generale, viene istituita la figura dell’infermiere di comunità per un favorevole sviluppo dell’assistenza proattiva mediante la costituzione di team di presa in carico.

«La sanità piemontese si regge su due gambe – sottolinea il presidente Cirio -. La nostra rete ospedaliera, un sistema eccellente da valorizzare e potenziare a partire dal personale sanitario, perché uno degli errori fatti negli anni, che non si deve ripetere, è stato di investire poco sulle persone. E, poi, la medicina di territorio, cioè la grande criticità di cui la pandemia ci ha mostrato la debolezza, fatta però di medici e pediatri di valore che vanno sostenuti e potenziati. Se in Piemonte ospedalizziamo il doppio rispetto alle altre regioni è perché manca il filtro territoriale che permette le cure a casa. Per questo, oggi che la morsa della seconda fase dell’emergenza ci permette di allentare leggermente la presa, dobbiamo alzare la testa e proseguire nella riforma di questo sistema, per ricostruire ciò che in decenni è stato smantellato. Dalla crisi che stiamo vivendo nasce la possibilità concreta di cambiare il volto della sanità piemontese, restituendo ad ogni cittadino il diritto alle migliori cure in ogni momento della sua vita».

«E’ il primo rivoluzionario passo di un ampio progetto di ricostruzione della medicina territoriale regionale – osserva l’assessore Icardi -, che riporta la Medicina Generale al centro della programmazione sanitaria sul territorio. La “medicina di gruppo”, caratterizzata da una sede unica, garantisce un maggior livello e una maggiore appropriatezza delle prestazioni erogate rispetto all’attività non in associazione, in particolare per il trattamento della cronicità e dei casi acuti di primo livello, nonché la continuità dell’assistenza e delle cure anche attraverso modalità di integrazione professionale tra medici. Con l’estensione dei modelli di lavoro multidisciplinare e multiprofessionale in rete, vogliamo garantire l’uniformità assistenziale a tutti gli assistiti del Piemonte, superando differenze territoriali ed organizzative. La nuova legge rilancia e potenzia i provvedimenti già attivati in questi mesi con le medesime finalità, dalla telemedicina alla Farmacia dei servizi, dall’accordo quadro sulle cure domiciliari, al nuovo portale salutepiemonte.it sui servizi sanitari digitali della Regione Piemonte».

«Il Piemonte – sottolinea il professor Fazio – paga una assistenza territoriale debole che non permette al malato di essere preso in carico con cure domiciliari e causa numerosi ricoveri impropri in ospedale. La riforma della medicina di territorio ha l’obiettivo di ricostruire in Piemonte ciò che è stato smantellato con decenni di tagli lineari che hanno depauperato la sanità locale. Tre le gambe su cui si focalizzerà la nuova legge: il potenziamento delle fondamenta di questa grande casa chiamata a prendersi cura di tutti i cittadini piemontesi, la messa a sistema del lavoro di network di medici e pediatri e, infine, un monitoraggio attento dell’efficacia delle azioni messe in campo, con indicatori in grado ad esempio di quantificare la reale capacità degli interventi di ridurre il tasso di ospedalizzazione. La regia sarà affidata a un nuovo Dipartimento delle cure primarie che avrà il compito strategico di coordinare il sistema e monitorarne l’efficienza. Sono certo che questo modello di lavoro riuscirà anche ad attrarre molti giovani medici e valorizzerà l’impegno di chi fino ad oggi ha faticato, perché non era messo nelle condizioni di lavorare bene».

La Regione ringrazia il mondo del volontariato

“Oltre a rivolgere un plauso ed un ringraziamento alle 275.000 associazioni di volontariato italiane, voglio comunicare una splendida notizia: grazie all’intervento delle Regioni, l’art.108 del disegno di legge di Bilancio, con cui il Governo avrebbe pesantemente colpito il Terzo Settore, è stato soppresso.

Eliminata una penalizzazione ingiusta”: in occasione della Giornata dedicata al ricco e variegato mondo di coloro che quotidianamente si prendono cura degli altri in molti settori della vita pubblica tramite associazioni e organizzazioni no profit, l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino commenta così il risultato conseguito grazie alla decisione assunta unanimemente nei giorni scorsi in sede di Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni, alla quale ha preso parte insieme a tutti gli assessori regionali, finalizzata a neutralizzare l’articolo 108 della legge di bilancio che riguardava l’adeguamento della normativa in materia di Iva, che avrebbe arrecato aggravi intollerabili per la gestione della nuova fiscalità.

“Questo odioso articolo – ricorda l’assessore – avrebbe messo concretamente a rischio l’attività di migliaia di associazioni di volontariato, imponendo ad esse più burocrazia e maggiori costi. Su proposta di Regione Lombardia, condivisa da tutti, si è deciso di chiedere al Governo di intervenire con la cancellazione di quanto previsto da tale articolo, affinché l’attività meritoria svolta dal Terzo Settore non venisse ingiustamente e colpevolmente compromessa. Sono lieta che questa battaglia sia stata combattuta da tutte le istituzioni regionali, al di là dell’appartenenza politica, perché si è trattato di contrastare una decisione sbagliata e pericolosa assunta nei confronti proprio di coloro che, con la loro opera quotidiana, hanno contrastato durante la pandemia l’aggravamento della crisi sociale del nostro Paese. Non è pensabile che, anziché dire loro grazie, li si possa penalizzare”.

“La Regione Piemonte – conclude Caucino – ringrazia in modo sincero le 3.300 organizzazioni di volontariato, le oltre 600 associazioni di promozione sociale, articolate in modo capillare nei diversi territori, e le quasi 300 fondazioni di origine non bancaria a cui i cittadini si rivolgono con fiducia per ottenere aiuto. Si tratta di un modello a cui guardare con rispetto e ammirazione, che merita tutto il sostegno possibile da parte delle Istituzioni”.

 

Fondazione Torino Musei, riaprono la biblioteca e l’archivio fotografico

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emesso in data 3 dicembre 2020 “sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche, dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione, e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica”.

Pertanto la Fondazione Torino Musei comunica la riapertura della Biblioteca d’Arte e dell’Archivio fotografico, non più soggetti all’obbligo di chiusura, a partire da mercoledì 9 dicembre.

Il servizio rivolto agli studiosi sarà gestito solo su prenotazione, con modalità di fruizione contingentata.

 

Consulta le REGOLE DI ACCESSO alla Biblioteca d’Arte e all’Archivio fotografico della Fondazione Torino Musei.

 

ORARIO

Dal lunedì al venerdì 10-13;  14-17

Il servizio di distribuzione dei volumi termina alle 16.30

 

Prenotazione / informazioni

Biblioteca d’Arte – Fondazione Torino Musei

Via Magenta, 31

10128 Torino

biblioteca@fondazionetorinomusei.it

011 4429585

 

Informazioni bibliografiche / richieste di prestito interbibliotecario

0114429532 | stefano.musso@fondazionetorinomusei.it

0114429534 | andrea.ferraris@fondazionetorinomusei.it  

 

Informazioni relative all’Archivio storico dei Musei Civici

0114429530 | franco.stella@fondazionetorinomusei.it  

Sesta ed ultima giornata gironi Champions League Barcellona-Juventus 0-3

Ronaldo. Rig.
 McKennie
 Ronaldo. Rig.

Super Juve, primo posto nel girone per miglior differenza reti negli scontri diretti contro i catalani. A qualificazione già raggiunta la Juventus è la prima squadra italiana nella storia a segnare tre gol al Barcellona in trasferta nelle  competizioni europee.
Una gara pressoché perfetta quella disputata dai bianconeri di Pirlo.
Ancora a segno McKennie: doppietta di Ronaldo,entrambi i gol su rigore. Il fuoriclasse portoghese ha trascinato la Juve agli ottavi di finale, con una superba prestazione, al pari di tutta la squadra. Dopo 25 anni dalla vittoria dell’ultima coppa dei campioni questa volta potrebbe esser davvero la volta buona per alzare la coppa dalle grandi orecchie.
La squadra bianconera è la favorita numero uno per la vittoria finale. Specie dopo prestazioni come quelle viste in questa prima parte del cammino europeo.

Invece il povero Toro deve subire la pesante contestazione da almeno 350 tifosi inferociti, radunatisi oggi pomeriggio al Tempio del Filadelfia.
La squadra granata, dopo un intenso allenamento,ha affrontato la rabbia dei supporters,ascoltando la voce di un popolo granata avvilito e deluso dalle sconcertanti prestazioni fino ad oggi basterà per battere l’udinese sabato alle ore 18? Chissà….intanto mancheranno Verdi,Murru, Ansaldi, Millico, Baselli e l’oggetto misterioso Ferigra, mai convocato. Solo i 3 punti ed una continuità di risultati da qui fino al Natale potranno mitigare i tifosi delusi
in una stagione oramai compromessa,dove l’unico obiettivo è, oramai, la salvezza. Intanto è tornato a parlare il presidente Cairo che ha confermato fiducia al mister Giampaolo ed al d.s.Vagnati.Vedremo fino a quando…

Vincenzo Grassano

Donna attraversa i binari: travolta e uccisa dal tram

Oggi verso le 18 un tram della linea 9 diretto verso piazza Stampalia ha travolto e ucciso una donna

I soccorritori del 118 hanno cercato di salvarla ma non è stato possibile viste le gravi ferite riportate.

La dinamica dell’incidente è al vaglio della polizia municipale.

Pare che la donna, nei pressi dell’incrocio tra corso Potenza e via Foligno,  abbia attraversato i binari quando il semaforo era rosso.

Nel bar c’erano 8 clienti: locale chiuso e sanzionato

Controlli dei carabinieri sul rispetto della normativa anti covid, chiusi due esercizi commerciali

Durante i controlli del territorio finalizzati alla verifica del rispetto della normativa anticovid, i carabinieri hanno chiuso due esercizi commerciali.
Il primo a Torino, nel quartiere Borgata Campidoglio. I militari del Nucleo Radiomobile sono intervenuti in un bar aperto alle ore 21.00, con all’interno 8 avventori che stavano consumando al banco. Il titolare e clienti sono stati sanzionati amministrativamente e l’esercizio commerciale è stato chiuso per 5 giorni.
A Moncalieri, i carabinieri della locale Compagnia hanno chiuso una pizzeria kebab aperta oltre l’orario di chiusura, imposto per le ore 22:00 per le attività di ristorazione con asporto. E’ stato dunque sanzionato amministrativamente il proprietario ed è stata chiusa per tre giorni l’attività commerciale.

Bollettino Covid: contagi ancora sotto quota mille, più del doppio i guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 952 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari al 8,3% dei 11.514 tamponi eseguiti.

Dei 952 nuovi casi, gli asintomatici sono 416,pari al 43,7%.

I casi sono così ripartiti: 272 screening, 450 contatti di caso, 230 con indagine in corso; per ambito: 155 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 48 scolastico, 749 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 179.651, così suddivisi su base provinciale: 15.725 Alessandria, 8523 Asti, 6210 Biella, 24.808 Cuneo, 13.928 Novara, 95.168 Torino, 6779 Vercelli, 5947 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 966 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1597 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 330 (-15rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.124 (- 119rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 60.059

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.687.411 (+11.514 rispetto a ieri), di cui 828.897risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 6.746

Sono 59i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 13 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora 6.746 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1000 Alessandria, 402 Asti, 296 Biella, 732 Cuneo, 588 Novara, 3.125 Torino, 322 Vercelli, 215 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 66 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

108.392 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 108.392 (+2.129 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 8383 Alessandria, 5846 Asti, 3381 Biella, 13.289 Cuneo, 7513 Novara, 61.256 Torino, 4175 Vercelli, 3451Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 540 extraregione e 558 in fase di definizione.

Chi era Marida Recchi, grande torinese scomparsa a 103 anni

Nella sua bella casa della Crocetta andavano a trovarla Gianni Agnelli, Bettino Craxi e Giulio Andreotti. Conosceva di persona Kennedy, Gheddafi e tanti altri personaggi della politica, dell’industria e della cultura mondiale

È morta ieri Marida Recchi, una vera signora dell’impresa e della filantropia: aveva 103 anni.  Era nata l’11 novembre 1917 proprio a Torino. Nel 1941, sposa Giuseppe Recchi, e inizia a seguire la vita dell’impresa Recchi, grande realtà delle costruzioni, nel suo sviluppo in Italia e all’estero, artefici e di importanti strade, centrali idroelettriche, opere portuali, edili e civili.

Ma Marida Recchi, definita dai giornali “regina senza corona”si è concentrata in particolare su una grande  attività benefica e assistenziale.

Non si è mai curata troppo delle vicende politiche torinesi, ma ha sempre amato la sua città mantenendo il classico profilo di riservatezza “sabaudo”. Amante dell’arte e generosa benefattrice è stata attiva fino agli ultimi giorni della sua vita.