Torino tra architettura e pittura
1 Guarino Guarini (1624-1683)
2 Filippo Juvarra (1678-1736)
3 Alessandro Antonelli (1798-1888)
4 Pietro Fenoglio (1865-1927)
5 Giacomo Balla (1871-1958)
6 Felice Casorati (1883-1963)
7 I Sei di Torino
8 Alighiero Boetti (1940-1994)
9 Giuseppe Penone (1947-)
10 Mario Merz (1925-2003)
3) Alessandro Antonelli
“Il destino è quel che è, non c’è scampo ormai per me!” questo gridava nel sonno lo scapigliato protagonista del celebre “Frankenstein Junior”, film del 1974 diretto da Mel Brooks, e credo che questa battuta possa riassumere il mio attuale stato d’animo, non tanto dissimile –immagino- da quello delle altre persone. La situazione pandemica si è nuovamente aggravata, dobbiamo resistere e affrontare le difficoltà che si prospetteranno, ancora una volta, e ancora una volta ci tocca sperare “che andrà tutto bene”. Per questo articolo non mi sento di inventare panegirici di fantomatiche gite scolastiche perché anche le persone ottimiste come lo sono io, ogni tanto, hanno bisogno di “accasciarsi” e farsi trasportare dove li porta il vento. O il nuovo DCPM. E poi di vedrà.
In questo pezzo dunque vi chiedo di immaginare quello che già conoscete, ossia lo “skyline” del “nostro” capoluogo piemontese, reso assai riconoscibile da una punta che svetta “tra le montagne,” una costruzione che fino al 1953 è stata la più alta d’Europa, un edificio dalla storia leggermente travagliata e attorno al quale circolano “strane” storie e curiose verità.
Si tratta della Mole Antonelliana, uno dei simboli indiscussi di Torino,
situata nel centro storico della città, in via Montebello, ora sede del Museo Nazionale del Cinema, esposizione unica nel suo genere e conosciuta in tutta Italia. L’edificio è legato al nome del suo ideatore, Alessandro Antonelli (1798-1888), uno dei protagonisti della scena artistica italiana del XIX secolo.
Prima di addentrarmi nell’argomento del giorno gradirei accennare due parole sul Museo Nazionale del Cinema, luogo che amo particolarmente e che ho visitato più volte, soprattutto negli anni dell’Accademia, durante i quali ho approfondito le tematiche della scenografia cinematografica. Al di là degli studi, ho sempre apprezzato “andare al cinema” e vedere come la pellicola rielabori emozioni e sensazioni su cui poi è bello ritrovarsi a riflettere. La nascita del Museo si deve a Maria Adriana Prolo, che nel 1941 immagina un luogo dedicato alla raccolta dei documenti dell’industria cinematografica torinese. Attualmente l’esposizione vanta quasi 1.800.000 opere tra film, documenti d’archivio, fotografie, apparecchi e oggetti d’arte, manifesti, memorabilia del cinema, volumi e registrazioni sonore. Ma è meglio che mi fermi qui, prima di andare fuori tema.
Torniamo dunque a noi.Nella prima metà dell’Ottocento l’architettura, ancora essenzialmente legata al gusto neoclassico, inizia a risentire dell’influsso del “Gothic revival”, come testimoniano gli edifici in stile archiacuto costruiti in questi anni. La ripresa del Gotico favorisce il recupero di diversi elementi architettonici tipici di periodi passati; la riscoperta artistica rende la seconda metà del XIX secolo particolarmente eclettica dal punto di vista urbanistico, grazie proprio alla contaminazione e alla coesistenza tra i vari stili del passato. Tale particolare e polistilistica produzione architettonica non caratterizza solamente i padiglioni delle grandi esposizioni internazionali, ma anche l’edilizia civile, e nei centri urbani inizia a prevalere il criterio di applicare alle diverse tipologie funzionali altrettanti stili, per cui le banche vengono realizzate in stile classico, le abitazioni in stile rinascimentale, le stazioni termali in stile orientaleggiante e gli edifici religiosi in stile medievale.
Alessandro Antonelli è attivo soprattutto in Piemonte, le sue architetture tendono a staccarsi dal dilagante eclettismo e si distinguono per profonda originalità. Si può affermare che la sua opera rifletta quel contrasto, rimasto irrisolto per tutto l’Ottocento, tra il conservatorismo accademico e il progressismo di stampo scientifico.
I progetti maggiormente legati al nome dell’architetto innovatore sono due: la Mole di Torino e la Cupola di San Gaudenzio a Novara, in entrambi i progetti egli sperimenta la tecnica costruttiva con tiranti in ferro nella tessitura laterizia.
Il suo carattere e le sue idee innovative lo portano purtroppo a scontrarsi con clienti e committenti, le incomprensioni fanno sì che molte delle sue opere vengano realizzate parzialmente o comunque con importanti modifiche.
L’architetto nasce a Ghemme, in provincia di Novara, in una famiglia assai numerosa: egli è il quinto di undici figli; il padre notaio e la madre casalinga.
Alessandro frequenta il liceo artistico a Milano, in seguito si iscrive all’Accademia di Brera per poi spostarsi in quella di Torino; una volta conseguita la laurea in Architettura e Ingegneria, per i quattro anni successivi lavora presso gli uffici tecnici demaniali del capoluogo piemontese.
Nel 1828 vince il prestigioso “ Prix de Rome”, in seguito a un concorso indetto dall’Accademia Albertina, tale onorificenza lo porta a recarsi a Roma per una formazione di cinque anni; in questo periodo egli si dedica soprattutto allo studio della geometria descrittiva, sotto la guida del Professore Carlo Sereni, si confronta con le innumerevoli opere presenti in città e inizia a frequentare diversi scultori emergenti. Conosce Berthel Thorwaldsen, con cui stringe un rapporto di solida amicizia e a cui chiederà di collaborare in uno dei suoi primi progetti, la cattedrale di Novara, per l’altare maggiore della chiesa.
Nel 1833 Antonelli fa ritorno in Piemonte. Tra il 1836 e il 1857 egli è professore di architettura, prospettiva e ornato presso l’Accademia Albertina di Torino; nel 1843 sposa Francesca Scaccabarozzi da cui ha due figli, Costanzo che diventerà ingegnere e una giovane fanciulla che morirà prematuramente a soli 19 anni.
Antonelli elabora uno stile funzionale dell’architettura, che lo porta a prestare particolare attenzione al piano di sistemazione urbanistica del centro di Torino, in particolare del quartiere Vanchiglia, dove costruisce la “sua” opera più celebre, la “Mole Antonelliana”, la Casa Scaccabarozzi (meglio nota come “Fetta di Polenta”) e la Casa Antonelli. Contribuisce anche allo sviluppo della città di Novara, con la costruzione della cupola della basilica di San Gaudenzio, della vicina Casa Bossi e con la stesura del progetto di ricostruzione della cattedrale di Santa Maria Assunta.
Nel 1844 inizia l’edificazione della Cupola di San Gaudenzio, a Novara, destinata a completare la basilica eretta da Pellegrino Tibaldi; alla fine dei lavori l’edificio risulta un’arditissima opera, dotata di una base molto ristretta, di appena 26 metri di diametro, ma alta ben 125 metri, ai limiti della resistenza delle strutture. Particolarmente degna di attenzione è anche la parte esterna della cupola, rivestita da cinque ordini di pilastri, colonne, cornici, su cui si imposta la cupolina, a sua volta sormontata da quattro ordini di sostegni, a formare il pinnacolo.
Dopo aver completato il Duomo di Novara, (1861), Antonelli si dedica alla progettazione della Mole torinese. Il cantiere viene aperto nel 1863 e i lavori si protraggono oltre la morte dell’architetto, fino al 1888; inizialmente il progetto è rivolto a erigere una sinagoga, tempio della Comunità Israelita Torinese, ma l’idea non piace e la struttura viene adibita a museo. Il progetto approvato dalla comunità ebraica prevedeva un edificio dell’altezza di 47 metri, ma durante la costruzione Antonelli applica delle modifiche e porta l’altezza a 113 metri. La comunità ebraica non apprezza i cambiamenti progettuali e, anche per non meno importanti motivi economici, decide di chiudere il cantiere.
La Mole è una delle costruzioni più ardite dell’Ottocento, è formata da un massiccio piedistallo a base quadrata, sui cui si innalza una volta a padiglioni a sesto acuto sormontata da una sottile guglia, che raggiunge i 167 metri dal suolo.
Tale edificio evidenzia i presupposti culturali a cui l’architetto fa riferimento per le sue opere: da una parte il linguaggio neoclassico, come dimostrano il fitto reticolato di cornici, colonne e pilastri, presenti anche nella cupola novarese, dall’altra i motivi neogotici e romanici, evidenti soprattutto nel verticalismo della costruzione.
Sono molte le curiosità e le leggende legate a questa costruzione. Secondo la tradizione esoterica la Mole è in realtà un enorme “canalizzatore” di energia positiva, essa assorbe dall’alta guglia energia dal cielo e la distribuisce sul territorio attraverso la base piramidale.
Se l’aspetto esteriore della struttura-simbolo di Torino è assai nota, forse non tutti sanno che l’attuale sede del Museo del Cinema appare in diversi film, tra cui “Porco Rosso” di Hayao Miyazaki dove la Mole compare nella sigla di chiusura del lungometraggio; “Dopo mezzanotte” di Davide Ferrario girato in gran parte all’interno dell’edificio; “Le amiche” di Michelangelo Antonioni, dove, nei titoli di testa si vede la sua guglia spezzata.
Alcuni studiosi hanno voluto sottolineare che la maestria costruttiva di Antonelli è il punto di arrivo di una tecnica antichissima, che parte addirittura dalle cupole romane, più che il punto di partenza di una tecnica e di una scienza nuove ( Gregotti-Rossi, 1957); tuttavia è opportuno sottolineare che l’architetto inserisce anche aspetti innovativi, evidenti specialmente nel costante interesse per il dato urbano.
In generale l’opera di Antonelli pare riflettere quel contrasto, che rimane irrisolto per tutto l’Ottocento, tra il conservatorismo accademico e il progressismo di stampo scientifico.
Negli anni Sessanta dell’Ottocento Antonelli, in qualità di rappresentante dell’Accademia Albertina, viene nominato membro della commissione incaricata di valutare i progetti della facciata della cattedrale di Santa Maria del Fiore, rimasta incompleta dai tempi del Rinascimento; l’architetto decide tuttavia di abbandonare la commissione e di partecipare al concorso come progettista, le sue idee però non piacciono e vengono scartate.
Egli è anche uomo politico, è consigliere regionale e provinciale, ed è, per un periodo brevissimo di appena due mesi, deputato del Regno di Sardegna.
Antonelli si spegne a Torino, nel 1888, a più di novant’anni. Dopo i funerali di rito cattolico, la sua salma è stata sepolta nella tomba di famiglia, posta all’entrata del cimitero del comune di Maggiora.
Non so chi siano i miei lettori, ma non posso terminare questo pezzo senza avvisare i potenziali studenti che si potrebbero inavvertitamente imbattere nella suddetta lettura: pare che la meraviglia architettonica torinese di Antonelli in realtà porti leggermente sfortuna agli universitari e agli scolari in genere, niente di allarmante, solo qualche possibile ritardo nel percorso di studio. Tuttavia, dato il periodo già abbastanza complicato di per sé, perché aggiungere ulteriori preoccupazioni?
Alessia Cagnotto
CONCENTRICA PLAY Con Giorgia Goldini, la psicologa clinica racconigese Silvia Senestro e l’avvocato Cesarina Manassero, presidente del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino.
Sabato 6 marzo ore 18
Nuovo appuntamento per l’ottava edizione della rassegna Concentrica, realizzato in sinergia con Progetto Cantoregi e programmato in streaming sulla piattaforma Zoom sabato 6 marzo 2021 alle ore 18. ZONA ROSA. Discorsi semiseri attorno al mondo delle donne è il titolo dell’appuntamento che vedrà protagoniste Giorgia Goldini, la psicologa clinica racconigese Silvia Senestro e l’avvocato Cesarina Manassero, presidente del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torino. Durante l’incontro si ragionerà attorno alla figura della donna e al suo carico mentale.
L’evento era stato originariamente programmato nel calendario della rassegna Concentrica//Spettacoli in Orbita, il 5 marzo 2021 alla SOMS di Racconigi, in collaborazione con Progetto Cantoregi e sarebbe dovuto andare in scena con il titolo Troppe donne in un’altra di Giorgia Goldini. Purtroppo, per le cause già note, anche questo spettacolo è stato annullato.
Sulla scia degli altri esperimenti fatti fino ad oggi, la direzione artistica della rassegna ha proposto all’attrice torinese di trasportare parti di quel lavoro all’interno di un “incontro” in streaming che potesse così inserirsi nel cartellone virtuale di Concentrica Play.
“Abbiamo cercato una soluzione ad hoc per non far saltare anche questo appuntamento” spiega la direzione artistica “Ci è venuta l’idea di creare un evento dedicato alla festa della donna e di coinvolgere sia l’artista che avrebbe dovuto fare lo spettacolo sia il territorio che avrebbe dovuto ospitarlo. Non sarà uno spettacolo, ci teniamo a sottolinearlo. Sono proposte alternative che hanno una duplice valenza: sostenere gli artisti e continuare a coltivare il rapporto con il nostro pubblico.”
Giorgia Goldini che si definisce non solo autrice, attrice, comica e casalinga part time, ma anche ricercatrice, da molti anni ormai indaga l’ambito della tragicomicità della vita e, in questo incontro dedicato alle donne, tratterà la questione della S.D.U.C.N.F.U.C.I.C. (sigla che sarà svelata durante la serata) e illustrerà l’utilizzo del “Prontuario delle risposte”.
L’evento è gratuito con possibilità di fare una donazione. Il link dell’evento si può reperire sulle pagine Instagram e Facebook della rassegna nonché sul sito internet www.rassegnaconcentrica.net e condiviso sulla pagina Facebook di Progetto Cantoregi. Per info: info@rassegnaconcentrica.net
WINS SCIENCE&TECH DAY
UN POMERIGGIO GRATUITO PER TUTTE LE FAMIGLIE
III EDIZIONE ON LINE – SABATO 6 MARZO, dalle 14 alle 18
su worldinternationalschool.com/wins-online-science-tech-day/
con la partecipazione speciale del tiktoker Marco Martinelli alias @marcoilgiallino
Sabato 6 marzo torna Wins Science&Tech Day. La III edizione, gratuita e online, è organizzata dalla WINS (World International School of Torino) ed è dedicata a tutti i bambini e i ragazzi, dai 5 ai 13 anni, che vogliono divertirsi con la scienza, la matematica, la medicina, la tecnologia…
Un pomeriggio intero, dalle 14 alle 18, tra attività ludo-creative ed esperimenti, guidati da docenti e tutor esperti, a partire dai teacher WINS, che terranno i laboratori in inglese, per unire lingua e scienza in un pomeriggio di divertimento e apprendimento.
Avete mai sognato di diventare un ingegnere Lego®? Sapete che è possibile costruire la Tour Eiffel nel proprio salotto con semplici cartoncini? Cosa succede se avviciniamo una calamita ad uno slime magnetico? Come si costruisce un piccolo orto domestico? Quanti germi abbiamo sulle mani e come bisogna lavarle per eliminarli (quasi) tutti?…
Wins Science&Tech Day darà le risposte a queste e ad altre domande perchè, anche in tempo di Covid, si può ancora fare cultura, si può ancora fare divulgazione scientifica, si può ancora giocare con i propri bambini. Il 6 marzo è la data da segnare in agenda per tutte le famiglie che vogliano trascorre un pomeriggio divertente ed istruttivo grazie ad un evento gratuito e online che permette davvero a tutti di non perdere nemmeno un esperimento!
Partecipare è semplicissimo: basta collegarsi al sito worldinternationalschool.com per registrarsi all’evento ed entrare nella stanza virtuale dove i tutor guideranno passo passo i bambini alla scoperta delle meraviglie della scienza e della tecnologia durante brevi e divertentissimi workshop.
Wins Science&Tech Day è organizzato in collaborazione con BRICKS 4 KIDZ®, Ospedalino Koelliker, YGA, Respiraire e Peraga Garden Center.
Per ogni attività sono indicati l’orario, l’età consigliata e tutto l’occorrente necessario per iniziare a sperimentare.
Programma:
Ore 14 – AIRxperiment: scopri i principi della fisica giocando con l’aria insieme agli insegnanti WINS.
Ore 14:30 – Orto domestico: PERAGA GARDEN CENTER condurrà i bimbi nella costruzione di un piccolo orto in una cassetta di legno.
Ore 15 – Germi canterini: OSPEDALINO KOELLIKER di Torino, insegnerà ai bimbi come proliferano i germi sulle mani, perché è importate lavarle bene e, attraverso una canzone mimata, come si fa.
Ore 15 – Virtual LEGO: BRICKS 4 KIDZ® azienda americana specializzata nell’insegnamento delle materie scientifiche con i Lego® guiderà i ragazzi nella realizzazione virtuale un progetto Lego®, utilizzando il software Mecabricks.
Ore 15:30 – Esperimenti magici: due semplici magie con latte e cacao in polvere insieme agli insegnanti WINS
Ore 16 -Giochiamo con la scienza: YGA ITALY proporrà UnoDueTre SCIENZA – giocare con la scienza, realizzando due esperimenti con materiale reperibile in casa.
Ore 16:30 – Estrazione del DNA dalle fragole: il tiktoker Marco Martinelli, alias @marcoilgiallino, divulgatore scientifico e influencer da oltre 170 mila follower, che ogni giorno avvicina i ragazzi alla scienza attraverso i suoi profili social e che sorprenderà il pubblico con l’estrazione del DNA dalle fragole.
Ore 17 – Una gabbia toracica in bottiglia: insieme a Respiraire scopriamo come funziona la respirazione polmonare costruendo una gabbia toracica all’interno di una bottiglia di plastica
Ore 17:30 – Sfide all’insegna della tecnologia: sfidiamoci nella costruzione della torre di carta più alta di tutte, di un hovercraft e di una macchinina azionata da un palloncino. A cura degli insegnanti WINS.
Domenica 7 marzo Ore 15 Crotone-Torino
Torna il calcio giocato in casa granata:spareggio salvezza, l’ennesimo,in casa crotonese.
Un Toro incerottato ma battagliero,senza 8 giocatori fermati dal covid,infarcito di giovani provenienti dalla primavera e desideroso di vincere in attesa di recuperare le 2 gare contro Sassuolo e Lazio.La formazione in campo sarà comunque competitiva e vedrà l’esordio dell’attaccante Paraguayano Sanabria,ottimo colpo del mercato invernale assieme al regista Mandragora.2 giocatori di qualità che dovranno portare alla salvezza il prima possibile.Il mister granata Nicola,esperto nel trasportare le sue squadre al mantenimento della serie A, potrà contare su un a squadra battagliera e ben dotata tecnicamente.
Vincenzo Grassano
“Per il 2021 siamo faticosamente riusciti a raggiungere il traguardo di non ridurre in alcun modo, rispetto al 2020, i fondi strategici relativi alle politiche sociali, alla domiciliarità, all’assistenza dei malati psichiatrici, agli anziani non autosufficienti, ai disabili e le somme relative al fondo indistinto. Ciò malgrado le difficoltà, anche finanziarie, causate dal Covid”. Lo ha annunciato l’assessore Chiara Caucino in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.
La Commissione, a maggioranza, ha espresso parere consultivo favorevole al Disegno di legge 129 “Bilancio di previsione finanziario 2021-2023″, relativamente alle materie di competenza.
“Abbiamo aggiunto 1 milione – ha precisato Caucino – per valorizzare i beni invenduti e intensificare la lotta allo spreco alimentare soprattutto per potenziare la rete per stoccare e distribuire gli alimenti e i fondi destinati ai ristori per le Rsa e a chi presta servizi sanitari e sociosanitari previsti dalla legge da poco approvata in Aula”. “All’appello mancano ancora le previsioni di spesa che arriveranno dai trasferimenti statali e i fondi europei. Su alcune voci abbiamo dovuto ridurre, ma non abbiamo usato la logica dei tagli lineari e contiamo di poter recuperare almeno qualcosa in fase di assestamento”, ha concluso Caucino.
Nel corso del dibattito Monica Canalis (Pd) ha apprezzato la volontà di non sacrificare voci decisamente importanti e ha evidenziato la necessità, pur avendo aggiunto 4 milioni di euro per la fragilità sociale, di tornare alla spesa storica, pari a 55 milioni. Rispondendo a Daniele Valle (Pd) Caucino ha sottolineato che il fondo per le non autosufficienze e per i progetti di vita indipendente ammonta, nel complesso, a oltre 45 milioni di euro.
Nella seduta di Commissione di lunedì 1 marzo l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha invece illustrato il bilancio di previsione per la Sanità.
“Si tratta di un documento ancora in fieri – ha premesso – perché al momento sono stati attribuiti in minima parte i finanziamenti extra fondo vincolato del Ministero della Salute e la quota vincolata del Fondo sanitario nazionale da parte del Ministero dell’Economia, che arriveranno nel corso dell’anno. Nel 2020, i primi ammontarono a oltre 84 milioni di euro, i secondi a circa 352 milioni. La stessa difficoltà nel quantificare le voci è inoltre presente per i fondi Ue e per il ‘payback’ sul rimborso dei farmaci”.
“Il fondo sanitario indistinto – ha aggiunto – è stato iscritto prudenzialmente come lo scorso anno intorno agli 8,5 miliardi di euro, mentre le spese regionali si attestano per il 2021 a 28,1 milioni di euro, di cui 10 milioni per l’indennizzo degli emotrasfusi”.
Rispondendo al vicepresidente Domenico Rossi (Pd) sul finanziamento delle borse di studio per la formazione dei medici specialistici, Icardi ha rinnovato alla Commissione la proposta di iniziare un percorso per “studiare un meccanismo che soddisfi pienamente il fabbisogno del Piemonte a partire dalle coperture statali e degli enti privati”.
A Francesca Frediani (M4o) ha spiegato che i fondi regionali per l’indennizzo degli emotrasfusi “dovrebbero essere di provenienza statale, ma da un paio d’anni non vengono erogati”.
Rispondendo a Diego Sarno e Valle (Pd) in materia di edilizia sanitaria, l’assessore ha annunciato che “nel nuovo Dpcm sugli ospedali finanziati a livello nazionale dall’Inail, al Piemonte, che in passato è stato forse un po’ penalizzato, verrà data una certa importanza”.
A Domenico Ravetti (Pd) ha infine risposto che il bilancio non prevede al momento “costi relativi alla futura Azienda Zero perché la sua realizzazione deve ancora affrontare l’esame della Commissione e dell’Aula”.
Sabato 6 marzo ore 20.45 Juventus-Lazio
La Juve, reduce dalla brillante vittoria contro lo Spezia, affronterà la Lazio di Inzaghi.
L’obiettivo,inutile dirlo più volte, è uno solo: vincere per non perdere contatto dalla capolista Inter che sta viaggiando come uno schiacciasassi.La squadra bianconera deve
dare il massimo per provare a vincere il suo decimo scudetto consecutivo.La priorità non solo la Champions League:la Juve è in piena competizione su tutto i fronti:
coppa Italia e campionato compreso. Perciò, finché c’è speranza, dovrà dare il massimo per cercare di vincere il campionato. Poi, se gli altri non sbaglieranno mai, bisognerà complimentarsi:ma questo solo alla fine della stagione. Varie assenze nella formazione bianco era e Ronaldo sarà presente nonostante un affaticamento muscolare.
Vincenzo Grassano
I fatti accaduti in zona San Salvario
Venerdì notte gli agenti della Squadra Volante, durante un posto di controllo, fermano un uomo a bordo di un’autovettura, privo di documenti al seguito.
Nervoso ed evasivo rispetto alle domande poste dai poliziotti, questi, cittadino italiano di 32 anni, fornisce una serie di versioni che appaiono sin da subito poco veritiere. Anche sulla proprietà del veicolo da lui in uso al momento del controllo, il soggetto non è in grado di fornire indicazioni al riguardo, ne’ esibire un certificato di guida. Gli operatori, in seguito, scopriranno che il trentaduenne non aveva mai conseguito la patente di guida, motivo per cui sarà sanzionato.
Temendo che l’automobile sia provento di furto viene effettuata una perquisizione all’interno del mezzo, rinvenendo un’autocertificazione intestata ad un soggetto sconosciuto. L’italiano a questo punto dichiara di aver scoperto la macchina con la relativa chiave inserita nel nottolino della portiera, e di aver così deciso di appropriarsene per fare ritorno al suo comune di residenza, in provincia di Torino.
L’uomo, con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per furto aggravato, denunciato per aver violato il divieto di ritorno nel comune di Torino, valido per i prossimi due anni, e sanzionato in quanto inottemperante alle vigenti misure adottate per il contrasto all’epidemia da covid19.
“L’enigma del neurone giovane”
Il nuovo libro in cui il ricercatore Luca Bonfanti indaga il mondo della plasticità cerebrale attraverso una narrazione avvincente
Si intitola ‘”L’enigma del neurone giovane “ il nuovo libro di recente dato alle stampe dal professor Luca Bonfanti , pubblicato dalla storica casa editrice Dedalo, nella collana “Le grandi voci”.
Professore di Anatomia al Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino, Luca Bonfanti è anche ricercatore al “Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi” ed è stato tra i primi a studiare la genesi dei neuroni in un cervello adulto. Da oltre venticinque anni si occupa di indagare sulla plasticità del cervello e sulle sue cellule staminali e, più recentemente, è stato tra gli scopritori di un nuovo tipo di cellule ‘giovani’: i neuroni immaturi.
“Questo libro – spiega il Professor Luca Bonfanti – mi è stato chiesto dalla casa editrice Dedalo, che un anno e mezzo fa ha creato la collana intitolata “Le grandi voci della cultura italiana”, comprendente una serie di lectio magistralis realizzate da studiosi appartenenti a discipline diverse, che fossero libri di meno di un centinaio di pagine. Ho così deciso di affrontare il tema dei “neuroni giovani “, che esistono in diverse forme, generate ex novo e non. Ricerche recenti hanno evidenziato importanti differenze tra la specie umana e alcune altre specie animali, quali i topi, rivelando come forse abbiamo “scelto” i diversi tipi di plasticità nel corso dell’evoluzione”.
“Per catturare l’attenzione del lettore – spiega il professor Bonfanti – ho inserito nella narrazione del libro le accese controversie tra scienziati di correnti opposte, che attribuiscono l’esistenza dei neuroni giovani nell’uomo per l’intera vita o soltanto in età giovanile. Nell’arco di circa trent’anni sono stati prodotti nel campo di questa disciplina circa undicimila lavori scientifici. In questo libro, in cui, a tratti, la storia sembra assumere i toni di un thriller, conduco il lettore alla scoperta degli enigmi che gli scienziati stanno cercando di risolvere sulla complessa materia della plasticità cerebrale, illustrando come la ricerca stia compiendo passi davvero importanti tra intrighi e scoperte rivoluzionarie. L’ambizione da parte delle neuroscienze è, infatti, quella di rispondere al dilemma se potremo riuscire in futuro a mantenere giovane il nostro cervello, mantenendo a lungo l’immaturità di alcune cellule o trovando addirittura dei “neuroni di ricambio”.
Ovviamente non possiamo rivelare qui la soluzione dell’enigma.
Mara Martellotta
AGGIORNATO IL PROTOCOLLO DELLE CURE A CASA. L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «DIAMO NUOVI STRUMENTI A MEDICI DI FAMIGLIA E USCA PER LA PRESA IN CARICO A DOMICILIO»
«Diamo nuovi strumenti ai medici di famiglia e alle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) per combattere il Covid19 direttamente a casa dei pazienti. Con l’aggiornamento del protocollo delle cure domiciliari, introduciamo l’utilizzo dell’idrossiclorochina nella fase precoce della malattia, insieme a farmaci antinfiammatori non steroidei e vitamina D. In più, prevediamo la possibilità di attivare “ambulatori Usca” per gli accertamenti diagnostici altrimenti non eseguibili o difficilmente eseguibili al domicilio, ottimizzando le risorse professionali e materiali disponibili».
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, annuncia l’aggiornamento appena effettuato del protocollo per la presa in carico dei pazienti covid a domicilio da parte delle Unità speciali di continuità assistenziale, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
«Siamo convinti, perché lo abbiamo riscontrato sul campo fin dalla prima ondata – osserva Icardi -, che in molti casi il virus si possa combattere molto efficacemente curando i pazienti a casa. Non vuol dire limitarsi a prescrivere paracetamolo per telefono e restare in vigile attesa, ma prendere in carico i pazienti covid a domicilio da parte delle unità speciali di continuità assistenziale, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Siamo stati tra i primi, l’anno scorso, a siglare un protocollo condiviso con Asl, prefetture e organizzazioni di categoria dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. L’obiettivo è evitare che i ricoveri, così come le degenze prolungate oltre l’effettiva necessità clinica, delle persone che possono essere curate a domicilio, determinino una consistente occupazione di posti letto e l’impossibilità di erogare assistenza a chi versa in condizioni più gravi e con altre patologie di maggiore complessità».
Sul piano della presa in carico, la principale novità riguarda la possibilità di istituire degli “ambulatori Usca” ospedalieri/distrettuali per consentire il controllo dei pazienti a cadenza regolare ed offrire un pacchetto di prestazioni per una diagnosi e una stadiazione più appropriata della malattia. Luoghi nei quali si potranno eseguire visite mediche, prelievi di sangue (VES, emocromo, PCR, creatinina, procalcitonina, CPK, LDH, AST, ALT, GGT, ferritina, PT, PTT, D-dimero, glicemia), consegne e ritiro urine per esame completo, monitoraggi saturazione ed eventuale emogasanalisi, ECG, ETG torace, tamponi naso-faringei per test molecolari e antigenici e attivazioni di percorsi preferenziali con invio diretto in Radiologia per eseguire RX torace/TAC torace.
Alle Usca è previsto anche l’affiancamento di un servizio psicologico, svolto in modalità remoto, utilizzando le postazioni di telemedicina attivate in sede distrettuale e costituito da colloqui in videochiamata con il paziente e il nucleo famigliare.
Riguardo ai provvedimenti terapeutici consigliati, accanto a eparina, steroidi e antibiotici, il protocollo piemontese introduce farmaci antinfiammatori non steroidei, Vitamina D e idrossiclorochina, dopo che il Consiglio di Stato ne ha consentito la prescrizione (off label), sotto precisa responsabilità e dietro stretto controllo del medico.