ilTorinese

Maestra licenziata per video intimo: condannata la direttrice

La direttrice e la mamma di una alunna della scuola in cui lavorava la maestra poi licenziata per la vicenda del video hard che la ritraeva, diffuso dall’ex fidanzato di lei ai compagni di calcetto, sono state condannate dal tribunale di Torino 

La giovane maestra era stata costretta al licenziamento da parte della direttrice dell’asilo privato che temeva che il nome dell’istituto venisse infangato a causa della vicenda scabrosa.

La direttrice dell’asilo, risponde dell’accusa di violenza privata e di diffamazione, ed è stata condannata a un anno e un mese. È stata così riconosciuta la violazione della sfera privata della maestra, messa alla gogna pubblica, vera vittima della vicenda. La giovane donna ha dichiarato di non sentirsi risarcita ma di rivolere il suo lavoro.

Appendino, Fassino, Cirio e Chiamparino indagati per “smog”

I sindaci- quella attuale – Chiara Appendino e Piero Fassino, i presidenti del Piemonte Alberto Cirio e Sergio Chiamparino, gli assessori all’ambiente, Stefania Giannuzzi e Alberto Unia, Enzo Lavolta, Alberto Valmaggia e Matteo Marnati sono indagati dalla Procura di Torino.

L’ipotesi è che non abbiano  adottato sufficienti misure per combattere l’inquinamento da smog che vede da anni Torino peggiore città  in Italia.

Nove in tutti gli avvisi di garanzia  notificati oggi dal pm Gianfranco Colace e dall’aggiunto Vincenzo Pacileo che indagano sulla salute dei cittadini.

Sanabria guarito dal Covid

Antonio Sanabria,neo attaccante del Torino e della nazionale Paraguayana, è finalmente guarito dal Covid.

L’esito del suo ultimo tampone è risultato negativo.Da oggi,il neoacquisto granata del mercato di gennaio,torna a disposizione del mister Davide Nicola.Comincerà ad allenarsi da subito.Difficile una sua convocazione per la trasferta serale in occasione della partita Cagliari-Torino.Massimo riserbo sui nominativi degli altri 2 giocatori del Toro positivi al covid 19 da ieri.

Vincenzo Grassano

Varianti Covid, possibili zone rosse in Piemonte in caso di focolai

In caso di necessità la Regione sta ipotizzando di istituire  zone rosse circoscritte se dovessero verificarsi  focolai delle varianti Covid.

 

E’ quanto ha comunicato  l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, durante un’informativa al Consiglio regionale sulla situazione dei contagi da Covid a Torino e nella regione.

La giunta sta infatti scrivendo  una delibera contenente gli aspetti organizzativi contro la diffusione delle varianti.

Nel frattempo Università e istituto Zooprofilattico stanno svolgendo le  tipizzazioni del virus,  impiegando  test per individuare le varianti.

«Stiamo procedendo su tutti i fronti per agire con la massima tempestività nell’individuazione e nel contenimento delle nuove varianti del virus – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -; la Regione Piemonte è dotata di strumenti operativi adeguatamente specializzati che consentono di mantenere alta l’attenzione sull’evoluzione della pandemia, in collaborazione con le autorità sanitarie nazionali. Stiamo facendo una corsa contro il tempo, prioritariamente abbiamo l’assoluta necessità di essere messi nelle condizioni di completare la vaccinazione il più presto possibile per limitare la circolazione e la conseguente mutazione del virus».

«Sul fronte delle varianti – continua l’assessore Icardi -, abbiamo allo studio un provvedimento specifico per dare valore giuridico allo strumento statistico e epidemiologico che già utilizziamo per identificare in modo tempestivo, sulla base di alcuni indicatori (densità di popolazione, over 60, incidenza dei contagi…) le aree del territorio piemontese a maggior rischio di diffusione covid19, con il quale abbiamo reso più efficaci il sistema di contact tracing e di effettuazione dei tamponi. Alla luce delle nuove indicazioni del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità, in caso di riscontro di focolai causati da una delle varianti, si tratterà ora di definire attraverso lo stesso strumento la distribuzione territoriale del focolaio e di individuare eventuali restrizioni da adottare (zone rosse). Un’azione sulla quale stiamo confrontandoci con sindaci e prefetti piemontesi, in accordo con il Governo per l’erogazione dei conseguenti ristori».

 

Premio Odisseo, webinar con le aziende finaliste

Promosso dal CDVM, in attesa della premiazione finale organizza i collegamenti web

Era il lontano 2005 quando il CDVM ( Club Dirigenti Vendite e Marketing dell’Unione Industriale di Torino) dava vita al premio Odisseo, volto alla valorizzazione di enti e imprese del Nord Ovest.

“Il Premio Odisseo – spiega il dottor Antonio De Carolis , Presidente del CDVM – si propone nell’edizione di quest’anno di premiare quelle realtà territoriali che si siano distinte per la realizzazione di progetti creativi, abbinati ad attività di marketing digitali e innovative. Da quando è nato, il Premio Odisseo non vuole soltanto premiare start up innovative sul territorio, ma anche identificare e proporre case history che costituiscano esempi di eccellenza per tutti i professionisti del marketing e del mondo delle imprese. CDVM ha instaurato un dialogo tra mondo economico ed artisti contemporanei, che partecipano al Premio Odisseo dedicando una loro opera, che rappresenterà il premio per ognuno dei vincitori dell’edizione in corso”.

“Il Premio Odisseo edizione 2020 si è ispirato – aggiunge il Presidente Antonio De Carolis – a tre principi, creatività, innovazione e sostenibilità, quali fattori di successo delle organizzazioni del futuro. Nel contesto della pandemia da Civid 19, in attesa di poter ufficializzare i nominativi dei vincitori, in occasione di una premiazione finale, che si spera possa svolgere in presenza, il CDVM ha dedicato al Premio una serie di webinar sulle aziende e gli artisti come occasione per raccontarsi. In ciascun webinar vengono presentate due aziende offrendo a coloro che parteciperanno (in diretta o in un secondo momento) alla visione del webinar la possibilità di conoscere molti aspetti di quelle che non esitiamo a definire realtà imprenditoriali molto interessanti. Seguendo una lunga tradizione verranno premiate sei aziende con un’opera d’arte esclusiva offerta da altrettanti artisti noti e apprezzati nel mondo dell’arte, quale espressione complementare di un unico talento”.

“Nel corso del webinar dell’11 febbraio scorso – precisa il dottor De Carolis – hanno partecipato due start up torinesi, nate entrambe nel corso del 2017, Fabbrica Innovazione Torino (nel campo dell’occhialeria) guidata dal Ceo Alessandro Monticone, e Izmade Is, impresa sociale guidata dal Ceo, architetto Giuseppe Vinci.
Fabbrica Innovazione Torino rappresenta una start up che ha rilevato uno storico marchio torinese, un’azienda artigianale che produce occhiali dal lontano 1922. Nasce dalla visione del Ceo Alessandro Monticone , che ha reso l’azienda un laboratorio creativo, in cui sperimentazione, innovazione e contaminazione costituiscono il fulcro capace di offrire il know-how della tradizione artigianale al servizio della visione contemporanea e futuristica degli artisti designer e stilisti, che creano prodotti in serie limitata in co-branding.

Izmade è, invece, un’impresa sociale, che rappresenta uno studio di progettazione e architettura che realizza arredi e allestimenti. Contemporaneamente condivide competenze e attrezzature, aprendo (in tempi pre Covid) il proprio laboratorio e organizzando corsi di artigianato per appassionati e eventi all’insegna della sostenibilità ambientale”.
A questo punto non ci resta che attendere il prossimo webinar per entrare sempre più a contatto con realtà di eccellenza e con gli uomini che la rappresentano.

Mara Martellotta

L’indifferenza morale nei confronti dell’aborto

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Ieri sera ho visto un giallo non entusiasmante in Tv, talmente poco entusiasmante che la mia attenzione si è spostata su un elemento del tutto marginale del film: un aborto della giovane figlia della commissaria di polizia, affrontato con una indifferenza morale che mi ha turbato: l’ aborto in sostanza visto come la cosa più normale del mondo, una sorta di contraccettivo a cui ricorrere per correggere gli effetti di una distrazione precedente.

Non voglio sollevare vespai di polemiche perché l’aborto può ancora essere usato come una clava tra credenti e non credenti. Ma voglio invece evidenziare che non è un tema che possa eludere a priori la riflessione morale. E allora mi è tornato alla mente uno dei maestri più cari che ritengo davvero decisivi per la mia formazione:  Norberto Bobbio . Il filosofo che viene considerato il papa laico della cultura italiana del secondo ‘900 come lo fu Croce nella prima metà del secolo scorso , nel 1981 alla vigilia del referendum sulla legge 194 che legalizzo ‘in Italia l’aborto , nel corso di una intervista, ebbe il coraggio di andare controcorrente rispetto a tutto il fronte laico e sollevo’ delle perplessità che mi fecero riflettere e mi portarono a votare in modo diverso da quello che ritenevo, anche se non ebbi mai il coraggio di dichiararlo pubblicamente e questo resta un mio rimorso e un mio atto di viltà . Illuminante fu un lungo colloquio con il filosofo che ebbi sotto casa sua, quando lo stavo riaccompagnando in macchina a casa dopo una conferenza .

Bobbio dopo aver detto che ci si trovava di fronte ad un problema “molto difficile“ perché c’era un conflitto di diritti e di doveri , ribadiva il diritto
fondamentale del concepito, “quel diritto alla nascita sul quale non si può transigere “. Ed ancora : “ Si può parlare di depenalizzazione dell’aborto , ma non si può essere moralmente indifferenti di fronte all’aborto“. Se penso alle posizioni di Emma Bonino e di tutto il movimento femminista di allora devo invece rilevare una sostanziale indifferenza morale di fronte al problema in base allo slogan che il corpo della donna e’ soltanto della donna. Una frase che e’ sicuramente in parte vera, ma non totalmente. Pochi sostenitori della legge 194 riconobbero che abortire rappresentava comunque una tragedia innanzi tutto per la donna. Il Partito comunista ebbe questa posizione che ben si inscerisce nella storia di quel partito La stessa legge 194 ,se applicata interamente,  non era e non è una legge solo abortista ma che prevede interventi preventivi .
Bobbio non invocava ragionamenti religiosi, ma si richiamava ad un’etica esclusivamente laica .
Certo il problema è molto complesso e riguarda anche la mancanza di un’educazione sessuale in primis famigliare e il rigore della Chiesa contro i contraccettivi ribadito da Paolo VI nell’enciclica “Humanae vitae”.
Non mi permetto di dare giudizi, ritengo, ad esempio, che la battaglia di Giuliano Ferrara del 2008 sull’aborto sia stata una farsa un po’ grottesca imbastita su un problema molto serio sul quale l’ultima parola tocca alla donna. Ma certo l’indifferentismo morale dei tempi che viviamo, non è neppure accettabile. Su certe scelte va sempre rispettato il pensiero di tutti che è poi un caposaldo del pensiero laico, almeno di quello di matrice liberale. Ma l’indifferenza disinvolta di fronte alla vita non è facilmente accettabile.  E questo a prescindere da valutazioni religiose che ciascuno di noi, nell’intimo della sua coscienza, può più o meno accogliere.

Le proposte di Volt per il rilancio economico di Torino

Caro Direttore, vogliamo che il prossimo consiglio comunale si occupi con coraggio della crescita di Torino. La nostra idea è che l’amministrazione debba aiutare l’imprenditoria, fornendo da un lato gli strumenti per il rilancio delle attività già presenti, dal commercio di quartiere al turismo, dall’altro favorendo la nascita di nuove attività, sempre nell’ottica della sostenibilità e dell’inclusività. 

6 proposte per rilanciare l’economia locale #rilancioeconomico

  1. Offriamo opportunità di lavoro. 
  2. Aiutiamo le imprese 
  3. Canapa 
  4. Uso dei fondi europei 
  5. Una nuova geografia del commercio 
  6. Smart commerce 
  7. Offriamo opportunità di lavoro. Un comune può favorire le imprese virtuose del suo territorio, avvalendosi delle normative in tema di gare pubbliche. Ad esempio: o in occasione di gare e bandi pubblici, può valutare premiante un’impresa che valorizzerà il territorio comunale; 

o può affidare direttamente i lavori senza gara a imprese meritevoli del territorio, nel rispetto del principio di rotazione delle imprese, quando la legge consente l’affidamento diretto (valore economico della gara inferiore a 40.000,00 euro); 

o può avvalersi di una procedura ristretta (ex art. 63 codice appalti) per particolari tipologie di servizi – ad esempio, può invitare alcune imprese selezionate in base a criteri specifici, che potrebbero essere appunto la valorizzazione del territorio torinese. 

  1. Aiutiamo le imprese Molti negozi stanno chiudendo e la pandemia ha accelerato questa tendenza. Allo stesso tempo, l’incertezza del periodo frena l’apertura di nuove attività. Il comune deve fronteggiare questi processi, ad esempio: 

o esentando dalle imposte locali (IMU, TARI, TASI) gli artigiani e commercianti proprietari del punto vendita, per aiutarli nella ripresa dopo il Covid-19; 

o imponendo un canone zero sulle imposte locali della durata di tre anni per chi apre una nuova attività e rispetta i parametri di sostenibilità. 

  1. Canapa: un nuovo settore in cui credere – Incentivare la produzione della canapa per uso non solo ricreativo, ma anche (e soprattutto) industriale. Il Comune promuovere di campagne di informazione ed eventi promozione di eventi, per superare lo stigma e rivitalizzare un settore produttivo che potrebbe offrire molti posti di lavoro, con produzioni a basso impatto ambientale.
  2. Uso dei fondi europei – Il rilancio di Torino può essere finanziato attraverso i fondi europei. I fondi ci sono, ma fatichiamo ad accedervi: serve migliorare l’accessibilità allo sportello per le Imprese e per lo Sviluppo locale, affinché più cittadini ne usufruiscano. Come? Ad esempio migliorando: 

o il sito, in modo che sia chiaro ed accessibile; 

o il servizio di consulenza, in particolare inaugurando un servizio di europrogettazione comunale; 

o la comunicazione delle possibilità offerte dall’Unione Europea. 

  1. Una nuova geografia del commercio – Le pedonalizzazioni hanno un grande valore nel contesto urbano: quando le strade vengono pedonalizzate aumenta il valore degli immobili, aumenta il volume delle vendite negli esercizi commerciali e la diminuzione del traffico aumenta la qualità della vita. Via Garibaldi, via Lagrange, via Carlo Alberto e via Monferrato ne sono un esempio. Limitare il traffico in centro città è quindi una scelta vincente per il commercio, ma è essenziale incentivarlo garantendo una maggiore capillarità dei mezzi di trasporto pubblico e sostegni alla mobilità dolce (nell’ottica della città da 15 minuti). 
  2. Smart commerce – Il digitale è fonte di incremento del volume delle vendite. Il comune deve promuovere l’informatizzazione del punto vendita (creazione sito web, adesione ad app di delivery, creazione e-commerce, pagamenti digitali) in partnership con enti privati/fondazioni (CRT, Satispay, Politecnico) e aiutare i commercianti in difficoltà con la sua realizzazione, fornendo incentivi e servizi adeguati. Per non lasciare indietro nessuno, a questi incentivi sarà accompagnata una “Carta dei diritti del lavoratore digitale” sul modello della “Carta di Bologna”. 

Torino: doppio arresto per maltrattamenti 

Sono due gli arresti per maltrattamenti operati dalla Polizia di Stato  entrambi in centro città.

Nel primo caso, gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato un trentacinquenne, con diversi precedenti di polizia a carico, dopo che questi, in mattinata, aveva minacciato i genitori per ricevere denaro. Dal racconto di questi ultimi, è emerso che i comportamenti maltrattanti e violenti si protraevano da tempo. Nell’ultimo periodo, il padre pur di soddisfare le richieste del figlio si era anche fatto prestare dei soldi da conoscenti. Alcune settimane fa, dopo il suo rientro dal paese di origine, la vittima non aveva nemmeno più ritrovato il suo televisore in casa.  A seguito dell’intervento degli agenti della Squadra Volante, il reo è stato arrestato oltre che per maltrattamenti anche per tentata estorsione e denunciato in stato di libertà per minacce gravi.

Solo poche ore dopo, nel pomeriggio, gli agenti del Commissariato Centro, sono intervenuti presso il domicilio di una famiglia, dopo la telefonata di una donna che in lacrime aveva chiesto aiuto al numero 112 NUE. Sul posto, gli agenti hanno trovato un uomo alterato che inveiva contro due donne risultate poi madre e figlia. La richiedente riferiva ai poliziotti che quello odierno era l’ennesimo episodio nel quale il suo compagno inveiva nei loro confronti furiosamente. In passato non erano mancate anche aggressioni fisiche. Venerdì, la compagna era stata pesantemente apostrofata e insultata dall’uomo cosa che l’aveva portata questa volta a chiamare la polizia.

Prorogata al 9 maggio la mostra “China goes Urban. La nuova epoca della città”

In occasione della riapertura dei musei, il MAO ha deciso di prorogare al 9 maggio la data di chiusura della mostra “China goes Urban. La nuova epoca della città”

 

L’esposizione, curata dal Politecnico di Torino e da Prospekt Photographers con la Tsinghua University di Pechino, e organizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, è frutto di una ricerca pluriennale e propone al pubblico una prospettiva nuova e ampia che traccia una linea di continuità tra passato, presente e futuro, mettendo in relazione la cultura della Cina tradizionale con le imponenti trasformazioni delle città cinesi contemporanee. Un’occasione per approfondire e interrogarsi sulle sfide lanciate dai cambiamenti urbani in atto non solo in Cina, ma in tutto il pianeta. Partendo dall’esplorazione di alcune new town cinesi e delle contraddizioni innescate dai frenetici processi di inurbamento e di espansione urbana, la mostra punta infatti a stimolare una riflessione sulla città di oggi e del futuro.

 

China Goes Urban rappresenta anche un’interessante occasione per sperimentare una possibile revisione dei modelli di accesso alla cultura e si pone anche come caso pilota di “mostra all’epoca del Covid-19”, attraverso cui offrire soluzioni innovative che possano essere discusse e ampliate in altri contesti.

La progettazione della mostra ha l’obiettivo di consentire un accesso in sicurezza al pubblico, direzionando razionalmente i flussi: attraverso un’apposita segnaletica i visitatori saranno indotti a spostarsi temporaneamente o a muoversi a velocità diverse, evitando assembramenti. Inoltre, in corrispondenza di tre varchi lungo il percorso di mostra, saranno anche allestiti dei segnali luminosi e alcuni QR code, che porteranno il visitatore a scoprire spazi virtuali dove poter fruire di contenuti visivi e approfondimenti aggiuntivi scaricabili sui dispositivi mobili personali.

Il sistema di regolazione dei flussi di visita con interfaccia digitale è stato realizzato con il contributo della Camera di commercio di Torino.

 

La mostra

 

Ogni anno, in Cina, oltre 16 milioni di persone si spostano dalle aree rurali a quelle urbane dando origine a quella che è considerata la più grande migrazione di massa che il mondo abbia mai visto. Non si tratta di un processo “eccezionale”, ma di un trend globale: come rilevato da UN-Habitat, nel 2007 infatti la popolazione urbana del pianeta ha superato la popolazione rurale.

Il fenomeno dell’urbanizzazione planetaria non implica però solo l’aumento della popolazione delle città o lo sviluppo degli insediamenti, ma anche l’incremento di sempre più intense relazioni sociali, economiche, politiche e funzionali tra le diverse regioni del mondo. Questo modello di sviluppo, che si è affermato nel corso dei secoli, presenta limiti e contraddizioni, sia dal punto di vista ambientale sia da quello socio-economico, particolarmente evidenti nell’attuale fase di incertezza dovuta all’emergenza sanitaria e alle conseguenze in termini economici e di inasprimento delle diseguaglianze.

China goes Urban. La nuova epoca delle città” intende interrogarsi sui processi urbani, architettonici e di cambiamento socio-economico della Cina contemporanea, considerati come uno specchio in cui si riflettono le possibilità e i limiti della città contemporanea, in Cina come altrove. Intrecciando ricerca e immaginazione, la mostra è un’esplorazione di quattro new town – Tongzhou, Zhengdong, Zhaoqing e Lanzhou – attraverso cui indagare la nuova urbanizzazione cinese e condurre il visitatore a interrogarsi sul (nostro) comune futuro urbano.

 

Il percorso della mostra si snoda lungo due sequenze logiche: la prima prende il via dalla ricostruzione di una exhibition hall, luogo iconico tipico delle new town cinesi, in cui le amministrazioni pubbliche e le imprese di costruzioni mettono in scena la città per promuoverne lo stile di vita e i successi raggiunti, e arriva all’urbanizzazione globale. La seconda sequenza si muove partendo da spazi vuoti e atoni per arrivare alle persone, ai singoli individui ripresi nelle loro attività quotidiane o in ritratti “situati” dentro i nuovi insediamenti. Le due sequenze si intrecciano continuamente, smontando via via il rassicurante concetto di “eccezionalità” cinese: ciò che da lontano e a uno sguardo superficiale appare esotico e distante, si rivela molto più familiare di quanto crediamo. Le nuove urbanizzazioni cinesi non appaiono più come “altro da noi”: nelle new town della Cina contemporanea la vita quotidiana è fatta degli stessi piccoli gesti di cui è fatta la vita a ogni latitudine e le persone che li compiono non sono diverse da noi nei comportamenti, nelle pratiche, nei desideri.

 

A corollario della mostra è disponibile un ricco catalogo edito da Skira, in italiano e inglese con un inserto in lingua cinese, che contiene numerosi saggi di curatori e studiosi internazionali, oltre alle immagini e ai grafici presenti nel percorso espositivo; sono inoltre in programma numerosi eventi e incontri di approfondimento, a cui è possibile partecipare da remoto su piattaforma Zoom: l’elenco completo QUI.

 

“World Press Photo of the Year 2020”: ancora una proroga

A Palazzo Madama resterà aperta fino a venerdì 5 marzo la mostra dedicata al concorso di fotogiornalismo più importante al mondo
E lunedì 22 febbraio incontro “Facebook” con il fotografo siciliano Alessio Mamo, fra i vincitori italiani del concorso

Una bella notizia per i tanti appassionati torinesi di fotografia. In particolare di fotogiornalismo. Materia più ostica, rispetto alla prima, e spesso più “avventurosa”, più a rischio ed imprevedibile anche per i fotografi di occhio svelto e di lunga gavetta. La bella notizia è questa: “World Press Photo of the Year 2020” sarà ulteriormente prorogata. La mostra, dedicata al Premio di fotogiornalismo più importante al mondo, organizzato dalla Fondazione “World Press Photo” di Amsterdam, era ritornata con le foto finaliste a Torino nell’ottobre scorso e per il quarto anno consecutivo, nella Sala Senato di Palazzo Madama. Fu poi chiusa per le restrizioni dettate dalla pandemia e riaperta il 3 febbraio scorso, spostando la chiusura a venerdì 19 febbraio.

E ora- magnifico colpo di scena – da Palazzo Madama se ne annuncia un’ulteriore proroga fino a venerdì 5 marzo, dato il crescente afflusso di pubblico torinese, che può visitarla dal lunedì al venerdì e che non ha mancato di far sentire in questi giorni il suo interesse e la sua presenza. Organizzata dall’Associazione pugliese CIME, fra i maggiori partner europei della “World Press Photo”, e dalla Fondazione Torino Musei, la rassegna porta in mostra tutto il meglio dei lavori realizzati, ovunque o quasi sul Pianeta, nel 2019 dai 4.282 fotografi iscritti, provenienti da 125 Paesi, per un totale di 73.996 immagini. 44 i fotoreporter (collaboratori delle maggiori testate internazionali, dal “National Geographic” alla “BBC”, dalla “CNN” a “Le Monde” e ad “El Pais”) provenienti da 24 Paesi, arrivati in finale nelle otto diverse categorie del concorso. Una rassegna, dunque, di altissimo livello. 157 immagini, in cui si può vivere tutto il 2019, nei suoi eventi in assoluto più tragici o di magica positività, attraverso gli scatti dei più grandi fotoreporter internazionali. Estremamente positiva anche l’idea, da parte dei responsabili di “Palazzo Madama”, di abbinare all’esposizione appuntamenti di approfondimento con alcuni dei fotografi italiani vincitori nelle otto diverse categorie del concorso. Così, dopo  la conferenza con il cuneese Nicolò Filippo Rosso, giunto terzo (con il suo reportage sulla crisi politica e socio-economica del Venezuela) nella sezione “Storie” della categoria “Contemporary Issues”, lunedì 22 febbraio alle 18,30 è prevista una conferenza con il fotografo siciliano Alessio Mamo, collaboratore di “The Guardian” e de “L’Espresso”, sulla pagina “Facebook World Press Photo Torino”. Già premiato nel 2018, nella categoria “People”, Mamo ha vinto il “World Press Photo 2020”, secondo premio singolo, per la categoria “Notizie generali” con un’immagine che immortala una donna russa con in grembo il figlio, mentre fa la fila in un ospedale da campo a “The Annex”, il campo profughi di Al-Hol, nel nord della Siria.
Alessio Mamo dialogherà online con la giornalista e ricercatrice Marta Bellingreri, con Lorenzo Tondo ( giornalista e corrispondente del “The Guardian”) e con Vito Cramarossa ( presidente di “Cime” ) che leggerà anche le domande che i torinesi potranno inviare, fino a lunedì, a Mamo e ai relatori tramite i canali social “World Press Photo Torino”.

Gianni Milani

“World Press Photo of the Year 2020”
Palazzo Madama – Sala Senato, piazza Castello, Torino; tel. 011/4433501 o www.palazzomadamatorino.it
Fino al 5 marzo
Orari: merc. e giov. 11/19 e ven. 11/20

Foto di:
– Alessio Mamo
– Nicolò Filippo Rosso