Armano Luigi Gozzano prosegue la ricerca sulla nobile famiglia austriaca Von Gozani, al servizio del Kaiser, rappresentato mentre distingue i suoi generali a Schönbrunn, residenza estiva degli Asburgo nel castello di Vienna,il 7-5-1908.





E questo per una semplice ragione. E cioè, quando un leader politico è anche espressione di una cultura politica – e nel caso di Donat-Cattin dotato di un coraggio e di una determinazione non comuni – è quasi scontato che il suo magistero continui ad essere un punto di riferimento anche per le giovani generazioni.
Innanzitutto, per tutti coloro che continuano ad individuare nel cattolicesimo sociale e nel
cattolicesimo popolare una risposta concreta ai problemi, a volte drammatici, che si affacciano di
fronte a noi. E questo, tra gli altri, per almeno 3 motivi di fondo.
Il primo è la costante nel difendere e nel farsi carico, sempre, delle istanze e delle esigenze dei
ceti popolari. Non nella propaganda elettorale o negli slogan quotidiani, ma nella concreta azione
politica. Nel Parlamento come nella società civile, nel partito come nel dibattito culturale. E questo
è stato il leit motiv dell’azione di Donat-Cattin nel suo lungo e fecondo magistero politico ed
istituzionale. I ceti popolari non vanno mai blanditi o ipocritamente strumentalizzati per fini politici.
I problemi che pongono vanno affrontati e risolti e, su tutto, i ceti popolari – per dirla proprio con
Donat-Cattin – “vanno trasformati da ceti subalterni a classe dirigente del nostro paese. E lo
strumento per centrare questo obiettivo era il partito.
Ecco perchè, ed è la seconda considerazione, il partito resta lo “strumento democratico per
eccellenza” dei ceti popolari e di tutti coloro che si battono per una emancipazione politica,
sociale e culturale. E quindi il partito, che non sarà mai un fine dell’azione politica, non può e non
deve mai trasformarsi in un “banale partito di opinione” o in un brutale “partito del capo”. E le
battaglie, infinite e sempre trasparenti, condotte in prima persona e con la sua corrente della
sinistra sociale di Forze Nuove nella Democrazia Cristiana sono sempre e solo state ispirate ad
una concezione, sturziana e popolare, per un “partito di liberi e forti” che “crede nella
partecipazione, nel confronto e nella sua rappresentanza democratica e sociale”.
In ultimo, e per fermarsi a 3 sole osservazioni, la centralità dell’ispirazione cristiana come
fermento e stimolo continuo ed incessante nella sua concreta azione politica, sociale e culturale.
Una ispirazione cristiana lontana da qualsiasi tentazione clericale ed estranea a qualsivoglia
degenerazione confessionale. Ma, nella difesa strenua e precisa della laicità dell’azione politica, si
riscontrava anche una profonda e convinta adesione al magistero della Chiesa e, nello specifico,
alla dottrina sociale della Chiesa.
Il tutto, come ovvio, condito da un carattere e da una tenacia che lo hanno trasformato, da subito,
in un leader politico e di governo autorevole ed indispensabile. E questo perchè, come
ricordarono più volte i grandi leader Dc del passato, Carlo Donat-Cattin rappresentava un pezzo
di società definito e riconoscibile. Un pezzo di società di cui la DC, il suo partito, non poteva farne
a meno nel momento in cui doveva declinare, concretamente, la sua natura di partito popolare,
interclassista, di governo e di ispirazione cristiana. E quando Aldo Moro definiva Donat-cattin un
“democristiano autentico” o quando Forlani lo collocava tra gli “uomini migliori” prodotti dalla
storia della Dc, ciò avveniva perchè ogni suo gesto tradiva la sua appartenenza all’identità che
proprio Aldo Moro nel suo ultimo drammatico discorso faceva risalire agli elementi costitutivi del
pensiero politico di Donat-Cattin, cioè alla promozione simultanea tanto della dimensione
religiosa, quanto della dimensione popolare e liberal democratica.
Ma Donat-Cattin appariva un “democristiano autentico” non solo e non tanto perchè nei suoi
discorsi sapeva “tenere insieme” tutte queste cose, quanto perchè egli riusciva, con rara lucidità,
a farle convivere nelle sue scelte concrete ovunque fosse chiamato ad operare e ad intervenire. In
effetti, la preoccupazione costante di Donat-Cattin di porre la “questione sociale” al centro di ogni
indirizzo politico non si risolveva solo nello sforzo di condizionare le scelte di politica economica e
salariale ponendosi dal punto di vista dei ceti subalterni. La sua vera ambizione era più grande:
egli voleva che nell’architettura amministrativa dello Stato democratico quei ceti e quelle istanze
non avessero un ruolo residuale nè meramente aggiuntivo.
Come si vede, quindi, l’opera e il magistero di Carlo Donat-Cattin rivelano una ricchezza
straordinaria che va studiata sotto ogni aspetto attraverso analisi severe e dettagliate e che vanno
riproposte a tutti coloro che ancora condividono i valori e le scelte che furono alla base della sua
inconfondibile testimonianza terrena.
Insomma, Donat-Cattin continua ad essere un faro che, grazie alla sua testimonianza politica ed
istituzionale, illumina la tradizione del cattolicesimo sociale e popolare nel nostro paese.
Giorgio Merlo
Un bar di largo Toscana è stato chiuso per 10 giorni. Il Questore di Torino ha disposto la sospensione immediata della validità delle licenze dell’esercizio poiché ritenuto abituale ritrovo di persone pregiudicate e /o pericolose. Gli agenti del Commissariato Madonna di Campagna avevano segnalato il locale in quanto nei precedenti controlli di Polizia avevano identificato diverse persone con precedenti per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, ed erano intervenuti su segnalazione per la presenza di avventori oltre l’orario stabilito dalle vigenti normative in materia di contenimento del rischio epidemiologico. Qualche giorno fa, a seguito di un ulteriore controllo gli operatori hanno denunciato due cittadini per oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale. I due, nello specifico un ragazzo ed una delle esercenti del locale, avevano avuto un comportamento non consono all’atto del controllo sghignazzando e sbeffeggiando gli operatori durante le attività di controllo al fine di dare man forte ai presenti che tentavano di opporsi al controllo incoraggiati anche da alcuni condomini che si erano affacciati ai balconi.
A seguito di attività info-investigativa personale del Commissariato San Secondo veniva a conoscenza dell’attività di spaccio condotta da un cittadino italiano residente nel quartiere Vanchiglia.
Nel corso della perquisizione domiciliare, avvenuta nel pomeriggio di venerdì, gli agenti del Commissariato hanno rinvenuto quasi 300 grammi di stupefacente tra hashish, marijuana, cocaina e metanfetamine. Lo sostanza è stata rinvenuta in diversi ambienti dell’alloggio dove gli agenti hanno anche trovato 1645 euro in denaro contante e il materiale per il confezionamento delle dosi.
Il reo, un trentenne italiano, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
(foto archivio)
Il congresso provinciale di Sinistra Italiana elegge segretario Roberto Bacchin, classe ’93. Bacchin: “Serve un’alleanza tra le forze politiche che possono trovare un terreno comune per contrastare i mali del nostro tempo: l’emergenza climatica, le crescenti disuguaglianze, l’erosione dei diritti sociali e individuali”.RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – L’assemblea congressuale e la direzione provinciale torinese di Sinistra Italiana riunitasi in modalità online sabato 13 Marzo 2021 ha eletto segretario provinciale Roberto Bacchin e Tesoriere Alberto Re. Roberto Bacchin collegnese, classe ’93, è il più giovane segretario metropolitano mai avuto di Sinistra Italiana: “La crisi pandemica non ha fatto altro che acutizzare ulteriormente i problemi di un territorio in difficoltà dal punto di vista economico, sociale, demografico e ambientale. Una recentissima pubblicazione del Centro studi della Cassa Depositi e Prestiti individua la Città metropolitana di Torino come un’eccellenza, in grado di essere un potenziale volano per il rilancio dell’economia piemontese; la vera chiave di sviluppo del territorio è proprio quella di una visione metropolitana: Torino per rilanciarsi deve guardare verso la sua campagna, la sua collina e la sua montagna. Anche sull’orizzonte metropolitano sarà necessario ricercare una nuova alleanza tra quelle forze politiche che, nella loro diversità, possono trovare un terreno comune per contrastare i mali del nostro tempo: l’emergenza climatica, le crescenti disuguaglianze, l’erosione dei diritti sociali e individuali. Alberto Re, classe ’82, consigliere a Torino nella circoscrizione 1, è stato riconfermato tesoriere dell’organizzazione. Marco Grimaldi, nel suo ultimo intervento da segretario regionale nell’assemblea torinese si dichiara soddisfatto e felice dell’esito del congresso: “la deindustrializzazione e il lavoro povero hanno travolto l’intera città e la prima cintura, la pandemia ha aggravato i problemi dei poveri, fiaccato e colpito la classe media e in alcuni casi migliorato la situazione dei più ricchi. Le donne risultano le più danneggiate dalla crisi (ma anche i giovani e giovanissimi), perché sono maggiormente impiegate proprio nei settori professionali più duramente colpiti dalla pandemia. Questo è ciò che intendo quando parlo della necessità di dare una lettura politica della pandemia. Il virus colpisce tutti, ma lascia i segni più feroci sui più deboli socialmente ed economicamente. C’è un prima e c’è un dopo. Dopo il terribile impatto del Covid-19, la nostra città metropolitana va ripensata e trasformata nei suoi luoghi, nelle sue relazioni, a partire dalla dignità e dalla salute delle persone”. |
Il mondo del florovivaismo deve confrontarsi con
continue sfide per far fronte all’impatto ambientale di pratiche e di nuove
tecnologie.
L’associazione Asproflor, punto di riferimento nel settore da quarant’anni, è
fortemente impegnata per l’aggiornamento ed il confronto tra i protagonisti della
filiera del verde, anche grazie al proprio ruolo di organizzatrice e promotrice del
Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di Vita Comune Fiorito e del Circuito
Nazionale Vivere in un Comune Fiorito.
Asproflor ha per questo organizzato un seminario: “Nuove opportunità nella
gestione ecocompatibile del verde urbano”. L’incontro si terrà a distanza, sotto
forma di webinar, venerdì 19 marzo 2021 dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
La partecipazione è gratuita ed è necessario collegarsi al seguente link:
https://www.gotomeet.me/asproflor/nuove-opportunita-nellagestione-ecocompatibile-de
L’appuntamento è per tutti coloro che operano nel settore florovivaistico, alle
pubbliche amministrazioni, a liberi professionisti come dottori agronomi, periti
agrari e agrotecnici per cui sono previsti crediti formativi.
L’associazione Asproflor unisce i produttori florovivaisti italiani, con lo scopo promuovere l’immagine della
floricoltura italiana, del turismo del verde e del ruolo dei fiori nella quotidianità del tessuto cittadino. È
un’associazione indipendente e autonoma che collabora con tutti i soci, gli enti, sindacati e politici che
vogliono contribuire allo sviluppo del florovivaismo italiano tramite il consumo di piante e fiori
Gli oltre 15.000 Professionisti della neve e relative famiglie non hanno ancora ricevuto
1 euro di ristoro dall’improvvisa chiusura il 10 marzo dello scorso anno degli impianti
di risalita nelle località turistiche invernali. Questa la drammatica situazione in cui si
trovano migliaia di Maestri di sci e centinaia di Scuole Italiane Sci, da Nord a Sud della
Penisola.
15.000 Professionisti della neve si sono sentiti umiliati nella dignità di persone e di lavoratori con
l’ennesimo rinvio della partenza della stagione comunicato lo scorso 14 febbraio, la sera prima
della programmata ripartenza di una stagione che, seppure ridotta al minimo, poteva ancora
dare una boccata d’ossigeno al comparto. Tanto più che migliaia di Maestri di sci e le oltre 400
Scuole Sci si erano attrezzati e organizzati con massimo rigore pronti ad attenersi
scrupolosamente ai Protocolli e Vademecum previsti con la professionalità che da sempre
caratterizza la categoria.
Ora, archiviata la mai iniziata stagione turistica invernale 2020/2021, la più drammatica da
quando lo sci moderno esiste, passano i giorni, scorrono le settimane si susseguono promesse e
rassicurazioni ma di risposte concrete a sostegno dei Professionisti della neve ancora non ce ne
sono.
I Maestri di Sci, va ricordato, operano in una condizione particolare per la ovvia stagionalità. Dal
marzo 2020 hanno solamente sostenuto spese, per l’acquisto delle attrezzature personali, per
mantenere ed attrezzare le strutture con tutti i dispositivi per garantire la massima sicurezza al
momento della ripartenza, mai avvenuta, pagando gli affitti, le utenze, sostenendo le spese dei
dipendenti assunti a più riprese, e continuando a pagare le varie tasse e contributi.
Considerato che si potrà ricominciare a lavorare, se tutto va bene, a dicembre 2021 il
tutto assume i contorni di una tragedia economica.
Dichiarazione congiunta dei Presidenti Maurizio Bonelli (AMSI) e Giusepe Cuc (Col.Naz.):
“In questa situazione drammatica, come Professionisti della neve riconosciuti tali dalla legge
81/1991, chiediamo di ricevere giusti e concreti sostegni ed essere considerati, come lo siamo,
primari attori del sistema Montagna al pari degli impianti di risalita e dei rifugi.
Infatti, i Maestri di sci sono un anello fondamentale dell’offerta turistica della montagna ed hanno
un importante ruolo nell’organizzazione locale promovendo la pratica turistica dello sci. Inoltre,
le Scuole di sci, costituite prevalentemente – ma non solo – come Associazioni tra Professionisti
(A.T.P.), si impegnano a prestare la propria opera nelle operazioni straordinarie di soccorso, a
collaborare con le autorità scolastiche per favorire la più ampia diffusione della pratica dello sci
nella Scuola, nonché a collaborare con gli altri enti ed operatori nelle azioni promozionali,
pubblicitarie ed operative intese ad incrementare l’afflusso turistico nella stazione ove operano.
I Maestri di sci, tutti lavoratori autonomi professionisti intellettuali obbligati, per
esercitare, all’iscrizione individuale nell’apposito Albo Professionale (ex art. 2229
c.c.), devono quindi essere considerati a pieno titolo come una componente
fondamentale del comparto montagna e come tali devono essere sostenuti/risarciti in
questo drammatico momento per tutto il comparto, al pari degli impianti di risalita e
dei rifugi con un provvedimento ad essi dedicato che tenga conto delle diverse forme
organizzative in cui svolgono l’attività professionale e non come lavoratori stagionali.
In questo contesto non riconoscere il giusto ruolo ai Maestri di sci, significherebbe un
ennesimo umiliante schiaffo a tutta la categoria dopo la presa in giro perpetrata la
sera del 14 febbraio che oltre a lasciare migliaia di famiglie in condizioni precarie
scoraggerebbe centinaia di giovani che si sono avvicinati a questa professione,
vedendo in essa una concreta opportunità di sviluppo professionale.
La montagna, i MAESTRI DI SCI e TUTTI i suoi operatori meritano rispetto, ed è bene
ricordare che i padri costituenti della Nostra Repubblica sancirono all’art. 44 della
Carta costituzionale questo ineludibile e sacrosanto principio!”.
Non è possibile che una partita sia giocata dalle riserve per un motivo a tutti noi oscuro per dimostrare qualcosa che non sappiamo e che solo quando la partita è compromessa si decida di giocare con gli unici cinque che possono realmente fare la differenza, ma che miracoli non possono fare anche perché tra di loro non c’è Stephen Curry né Lebron James. E in panchina non abbiamo neanche Phil Jackson, e nemmeno Popovich, ma neanche Peterson, e neppure un redivivo Guerrieri, ma nemmeno un Ettore Messina, e neanche un Paolo Galbiati e nemmeno Bechi.
Iniziare il quarto quarto con quattro quinti di panchinari (Penna, Bushati, Toscano, Campani) più Alibegovic e tenere in panchina fino a quasi quattro minuti dalla fine Diop, Pinkins, Clark e Cappelletti per dimostrare che si può perdere con ostinazione anche con squadre oggettivamente più scarse è una teoria ampiamente dimostrata nella partita di stasera.
Giocare con le proprie idee è giusto, ma offendere la tifoseria che già fatica a seguire la Reale Mutua anche con la LNP Pass che non sempre ha una connessione ideale, perdendo una partita con Casale che è ritenuta a torto o a ragione un derby semplicemente perché non si vuole accettare il fatto che i propri beniamini non sono all’altezza della categoria e possono solo essere comprimari, lascia aperta anche la porta del dubbio che anche chi sponsorizza debba essere tutelato.
Si parla di imprenditoria locale da far innamorare: bene, questa è la strada inversa. Non importa se si sarebbe potuto vincere lo stesso. Potevano recuperarla, i titolari, ma se avessero giocato per maggiore tempo e nei momenti topici alla fine il risultato sarebbe stato diverso.
In una partita dove per ben sette volte da sotto i giocatori sono riusciti a colpire solo il tabellone (2 volte Camara e 2 volte Martinoni di Casale, 1 volta Penna, Toscano e Campani) più altri obbrobri da campetto condominiale, neanche quelli pubblici, pensare di dar la colpa agli arbitri è come dire che se io passo col rosso con i vigili fermi all’incrocio se mi danno la multa la colpa è loro!!!
Una partita tecnicamente e tatticamente giocata malissimo da entrambe le parti ha visto solo spunti di individualismo di buon livello da parte di qualche giocatore, ma sono solo lampi in una notte di buio pesto.
Cappelletti gioca discretamente ma non bene, Alibegovic si carica ogni tanto la squadra sulla spalla, Pinkins e Clark sembrano un lusso riservato alle casse dello sponsor che contribuisce economicamente a valorizzare la loro permanenza per lunghi tratti seduti in panchina. Da ultimo, vorrei parlare di Ousmane Diop: vent’anni e non in campo fino a fine quarto quarto! Non ci si crede! Se riuscisse a liberarsi del terrore di essere sé stesso (disinteressandosi del parere “altrui”) e provare a spaccare il canestro ogni volta che ha la palla in mano forse diverrà un giocatore di livello alto, oppure se resterà confinato nel “compitino” affidatogli il suo livello rischia di fermarsi molto prima del meritato.
Eppure la squadra sembra essere in ottima forma fisica e non si giustifica un turnover da Eurolega, vuoi perché la rosa non lo consente e vuoi perché gli avversari non sono il CSKA … , e quindi il riposo non è necessario visto che la squadra tiene, e bene, il campo fino alla fine.
Purtroppo questa sconfitta allontana i sogni del primo posto (per quello che serve…) ma soprattutto abbassa i già tiepidi entusiasmi che questa squadra suscita.
Il timore è che a forza di insistere prima o poi si potrebbe avere anche fortuna e ragione e quindi vincere lo stesso anche con i comprimari, soprattutto con squadre molto più deboli. Ma il costo è l’antibasket, che si materializza ogniqualvolta che il gioco diventa un “shaqtin’ a fool” permanente. Invito chi potrà farlo a vedere gli ultimi tre minuti del secondo quarto e, se potete, createne un video divertente con la musica del circo e di Benny Hill di antica memoria.
Dopo tutto questo, però, Torino ha perso negli ultimi secondi e avrebbe anche potuto vincere. Se vuole, se tutti lo vogliono e se gli astri lo vorranno … la Reale Mutua del basket, proprio nonostante questo, ha ottime possibilità di salire nel Basket che conta della serie A.
Paolo Michieletto
PIEMONTE: CRESCE AL 44,7% LA PERCENTUALE DI POPOLAZIONE CON UN FINANZIAMENTO ATTIVO. NONOSTANTE IL COVID, NEL 2020 RESTA ELEVATA LA SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA DELLE FAMIGLIE
La pandemia di Covid-19 ha confermato l’atteggiamento tradizionalmente prudente delle famiglie italiane sul fronte dell’indebitamento per finanziare consumi o investimenti sulla casa.
Come emerso dallo studio di Mister Credit, l’area di CRIF , azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, nel 2020 si registra in Italia un lieve allargamento (+3,7% vs 2019) della platea dei cittadini che hanno un credito attivo, che arriva al 42,2% della popolazione maggiorenne, mentre la rata rimborsata a livello pro-capite ogni mese è stata pari a 324 euro (-3,8% vs 2019).
Anche l’esposizione residua – intesa come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare per estinguere i contratti in essere – è in calo (-1,2% vs 2019) a 32.231 euro in virtù del peso ancora rilevante dei mutui ipotecari, che continuano ad avere un’incidenza significativa nel portafoglio delle famiglie italiane.
“L’Italia risulta tra i Paesi occidentali con i cittadini ancora meno propensi a ricorrere ad un finanziamento per sostenere i propri consumi e progetti di spesa e l’emergenza Covid-19 non ha invertito questo trend. Dall’ultimo aggiornamento della Mappa del Credito è possibile trarre una fotografia aggiornata della dinamica in atto, che nel 2020 è stata profondamente condizionata dal diffondersi della pandemia, con le famiglie che hanno adottato un atteggiamento prudente cercando di ridurre quanto più possibile l’esposizione verso gli istituti di credito per far fronte a una situazione di incertezza sul fronte lavorativo e reddituale – illustra Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF – Nel complesso, la platea di consumatori che hanno attivato un mutuo o un prestito è cresciuta ulteriormente, ma sempre ponendo grande attenzione alla sostenibilità degli impegni assunti, optando per rate mensili non troppo pesanti rispetto al reddito disponibile e piani di rimborso più lunghi. Questo ha consentito di tenere sotto controllo la rischiosità del comparto, con il tasso di default che si è mantenuto sostanzialmente stabile, seppur con un lieve rialzo registrato nell’ultima rilevazione, anche grazie alla moratoria varata dal Governo per la sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti accesi”.
La Mappa del Credito in Piemonte
Entrando nel dettaglio regionale, dallo studio emerge che in Piemonte, la platea di consumatori che ricorrono al credito nel 2020 è cresciuta al 44,7% del totale (+1.8% vs 2019).
Per quanto riguarda la distribuzione delle tipologie di contratti di credito, l’incidenza dei mutui all’interno del portafoglio delle famiglie è leggermente più alta rispetto alla media nazionale (21%), con un peso pari al 21,8% sul totale.
I prestiti personali, invece, rappresentano il 34,0% del totale dei contratti di credito attivi, dato che colloca la regione al 4° posto del ranking dietro a Basilicata (35,1%), Sicilia (34,8%) e Molise (34,3%), mentre i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi spiegano il restante 44,1%, che collocano la regione al penultimo posto, davanti solo al Friuli-Venezia Giulia (41,0%).
A livello provinciale, Asti guida la classifica regionale sia per quanto riguarda i mutui, con una quota del 24,3%, sia relativamente ai prestiti personali, con il 36,8% sul totale dei contratti di credito attivi. Torino si distingue invece per l’incidenza dei prestiti finalizzati, con il 47,1%.
PROVINCE |
% mutui |
% prestiti personali |
% prestiti finalizzati |
ALESSANDRIA |
21,7% |
34,2% |
44,0% |
ASTI |
24,3% |
36,8% |
38,9% |
BIELLA |
19,2% |
36,0% |
44,8% |
CUNEO |
24,2% |
34,5% |
41,3% |
NOVARA |
21,8% |
31,3% |
46,8% |
TORINO |
22,7% |
30,2% |
47,1% |
VERCELLI |
19,1% |
35,4% |
45,5% |
VERBANO-CUSIO-OSSOLA |
21,3% |
33,6% |
45,0% |
PIEMONTE |
21,8% |
34,0% |
44,2% |
TOTALE ITALIA |
21,0% |
31,2% |
47,8% |
Fonte: la Mappa del Credito – Mister Credit-CRIF
L’importo della rata media mensile pro-capite
Dallo studio realizzato da MisterCredit-CRIF emerge anche che la regione in cui i cittadini nel corso del 2020 hanno sostenuto la rata mensile più elevata è stata il Trentino-Alto Adige con 429 euro, seguita dalla Lombardia, a pari merito con il Veneto, con 366 euro. Il Piemonte si colloca al 6° posto assoluto, con una rata media mensile di 336 euro, al di sopra della media nazionale (324 euro). Va comunque segnalato come nell’anno 2020 la rata media rimborsata ogni mese risulti in calo (-4,3%) rispetto all’anno precedente.
Entrando nel dettaglio provinciale spicca Verbano-Cusio-Ossola, con una rata media mensile pari a 369 euro; seguono Cuneo e Asti, rispettivamente con 368 euro e 358 euro.
PROVINCE |
RATA MEDIA MENSILE |
ALESSANDRIA |
€ 313 |
ASTI |
€ 358 |
BIELLA |
€ 315 |
CUNEO |
€ 368 |
NOVARA |
€ 330 |
TORINO |
€ 318 |
VERCELLI |
€ 318 |
VERBANO-CUSIO-OSSOLA |
€ 369 |
PIEMONTE |
€ 336 |
TOTALE ITALIA |
€ 324 |
Fonte: la Mappa del Credito – Mister Credit
L’esposizione residua ancora da rimborsare
Anche per l’importo residuo che resta da rimborsare per estinguere i contratti in essere troviamo il Trentino-Alto Adige al primo posto del ranking nazionale, con 44.160 euro pro capite, mentre il Piemonte di colloca all’ottavo posto, con 33.437 euro, in linea con la media nazionale (32,231 euro), malgrado una flessione del -2,1% rispetto all’anno precedente.
La provincia con l’esposizione residua più elevata risulta essere Cuneo, con €38.116, che la colloca al 23° posto assoluto nel ranking nazionale guidato da Bolzano con €52.986. Al contrario, quella che risulta meno esposta è Biella, con un indebitamento medio di €26.688.
PROVINCE |
ESPOSIZIONE MEDIA |
ALESSANDRIA |
€ 30.076 |
ASTI |
€ 35.680 |
BIELLA |
€ 26.688 |
CUNEO |
€ 38.116 |
NOVARA |
€ 34.471 |
TORINO |
€ 36.174 |
VERCELLI |
€ 29.265 |
VERBANO-CUSIO-OSSOLA |
€ 37.028 |
PIEMONTE |
€ 33.437 |
TOTALE ITALIA |
€ 32.231 |
Fonte: la Mappa del Credito – Mister Credit-CRIF
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CRIF è un’azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking. La mission di CRIF è creare valore e nuove opportunità per i consumatori e le imprese, fornendo informazioni e soluzioni che consentono decisioni più consapevoli e accelerano l’innovazione digitale. Lavoriamo responsabilmente per offrire soluzioni innovative a supporto dei nostri clienti per migliorare l’accesso al credito in conformità con la normativa vigente, consentendo alle persone finora escluse e meno servite di accedere ai servizi finanziari e l’inclusione digitale.
Attualmente CRIF è il primo gruppo nell’Europa continentale nel settore delle credit information bancarie e uno dei principali operatori del mercato globale dei servizi integrati di business & commercial information e di credit & marketing management. Grazie all’innovazione continua, all’utilizzo delle tecnologie più avanzate e a una solida cultura di Information Management, supportiamo istituti finanziari, confidi, assicurazioni, telco e media, utilities e società energetiche, imprese e consumatori in oltre 50 paesi. Inoltre, nell’ambito delle soluzioni end-to-end, CRIF ha realizzato una linea di servizi per privati cittadini e PMI dedicata al benessere finanziario e alla prevenzione e protezione da frodi e rischi cyber mentre CRIF Ratings, agenzia di rating del credito autorizzata da ESMA e riconosciuta come ECAI, fornisce valutazioni su imprese non finanziarie residenti in UE.
Oggi, oltre 10.500 banche e società finanziarie, più di 1.000 assicurazioni, 80.000 imprese e 1.000.000 di consumatori utilizzano i servizi CRIF in 4 continenti. Inoltre, CRIF è inclusa nella prestigiosa IDC FinTech Rankings Top 100, la classifica dei principali fornitori di soluzioni tecnologiche globali per il settore dei servizi finanziari, e nel 2019 ha completato la sua copertura come AISP in 31 paesi europei dove è applicabile la direttiva PSD2 per l’open banking.
Per maggiori informazioni: www.crif.it