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“In Santa Giulia serve il presidio fisso interforze”
Bene ogni intervento sporadico (come quello dell’ultimo weekend di febbraio, peraltro arrivato dopo un mese nel quale in zona era successo letteralmente di tutto), ma solo una presenza costante delle Forze dell’Ordine può garantire risultati duraturi. Evitare malamovida e assembramenti è questione di rispetto del riposo dei residenti, di contrasto all’emergenza pandemica e di sicurezza (vedi cocci di bottiglia a terra e scarsità di vie di fuga in caso di emergenza).
Ribadiamo la nostra soddisfazione per l’importante intervento con gruppi interforze, in Santa Giulia, l’ultimo weekend di febbraio; restiamo altrettanto convinti che solo una presenza fissa delle Forze dell’Ordine possa garantire, in zona, risultati duraturi. L’intervento di dieci giorni fa è arrivato dopo settimane di assoluta mancanza di controllo, nelle quali è successo letteralmente di tutto.
A Torino non possono e non devono esserci terre di nessuno. I residenti di Vanchiglia hanno diritto al riposo, è fondamentale evitare occasioni di possibile contagio, in caso di emergenza la presenza di vetri rotti a terra e la scarsità di vie di fuga potrebbero creare situazioni di assoluto pericolo.
Dal punto di vista della pulizia, chiedo maggiore attenzione soprattutto per quanto riguarda il tratto pedonale delle Cancellate in via Balbo, con pavimentazione in moquette che, prima o poi, dovremo deciderci a sostituire.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Sono arrivati a destinazione in queste ore i furgoni del corriere di Poste Italiane, SDA, per la consegna all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino di 9300 dosi del vaccino AstraZeneca .
Nella giornata di ieri alcuni mezzi speciali, attrezzati con celle frigorifere, hanno preso in carico i vaccini AstraZeneca a Chiavari e hanno proseguito il loro viaggio, sempre grazie ai mezzi di SDA, per raggiungere le loro destinazioni finali presso le Farmacie Ospedaliere di Cambiano, Rivoli e Ivrea a all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
In totale il Corriere Sda, in collaborazione con l’Esercito Italiano, sta consegnando nelle regioni Sicilia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Calabria, Abruzzo, Marche e Puglia, 373.600 dosi AstraZeneca.
Nuovo ospedale Asl TO5, le proposte di +Europa
L’Assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, ha richiesto ulteriori approfondimenti alla ASLTO5 circa il luogo ove collocare il nuovo ospedale Unico dell’Azienda Sanitaria Locale che va da Nichelino a Pino d’Asti, da Castelnuovo Don Bosco a Chieri E Carmagnola.
Un territorio molto esteso e densamente popolato (olre 320mila abitanti) che oggi può contare su ospedali vecchi e non efficienti collocati a Chieri, Moncalieri e Carmagnola e senza le specializzazioni necessarie alle esigenze di una sanità moderna ed efficace.
Nel corso degli ultimi 5 anni la Regione, in accordo con l’Asl, ha fatto effettuare indagini e ricerche per individuare le aree più adatte, indicando una serie di parametri tecnici assai precisi che vanno dalla qualità dell’area agli aspetti di contesto urbano (esposizione, qualità del suolo, qualità urbana dell’intorno, etc.); l’area deve essere baricentrica, con valutazioni sia in rapporto alla dislocazione sul territorio degli utenti sia ai tempi necessari per raggiungere l’area. L’area deve avere facilità di accesso che dovrà essere garantita a tutti i cittadini del territorio di riferimento con una pluralità tipologica di accessi, sia di carattere infrastrutturale, sia con sistemi alternativi, anche attraverso la previsione del servizio di eli-soccorso. La Regione poi richiede che l’area debba avere una rete infrastrutturale e di sotto servizi già esistente e strutturata o che richieda minimi investimenti per la sua integrazione; è fondamentale poi che vi siano servizi di traporto pubblico nelle immediate vicinanze e che non vi siano problemi in relazione ai vincoli di carattere idrogeologico e ambientale.
“Sulla baricentricità i tecnici della Regione hanno appurato che le aree compatibili dovevano trovarsi tra Trofarello e Santena, ricomprendendo al centro il comune di Cambiano; inspiegabilmente sono invece stati privilegiati i terreni addossati alla zona industriale della Sanda Vadò di Moncalieri” sostengono Marco Cavaletto coordinatore di PiùEuropa Torino ed Igor Boni presidente di Radicali italiani.
Ma la questione più importante riguarda l’assetto idrogeologico dell’area. Con una perizia commissionata al Politecnico di Torino l’area individuata (collocata nelle immediate vicinanze della zona industriale Sanda Vadò) sono emerse alcune criticità che non assicurano la Regione sulla validità della scelta effettuata tempo addietro dalla stessa Regione Piemonte.
Infatti, il Politecnico afferma che realizzare l’ospedale in quell’area è possibile ma con incremento di costi per la presenza di falde idriche nel sottosuolo, misurate a non più di 5 metri. La stessa perizia del Politecnico non esclude la possibilità di costruire in quella zona un ospedale delle dimensioni e caratteristiche stabilite dalla Regione; ciò nonostante, la costruzione dovrà avere fondazioni molto profonde per evitare che le acque possano incidere sulla stabilità dell’edificio; sarà necessario configgere nel terreno pali di fondazione in numero cospicuo e a una profondità di almeno 30 metri per rendere stabile tutta la struttura; il Politecnico non parla di costi di costruzione ma si può facilmente stimare che una fondazione di questo genere incida significativamente sul costo di costruzione delle fondamenta.
In ogni caso la Regione sta ripensando a una nuova collocazione; sono passati almeno 10 anni da quando si parla del nuovo ospedale che dovrebbe soddisfare la domanda di un nuovo nosocomio in grado di sostituire i tre ospedali di Moncalieri, Carmagnola e Chieri, che dovrebbero mantenere una loro funzione di presidio ospedaliero di base.
“La Regione nella scelta della collocazione di un ospedale non può ignorare la presenza di alternative già individuate dagli studi della stessa sotto il profilo urbanistico, non può ignorare il Piano Territoriale di Coordinamento approvato dal Consiglio Regionale il 21/07/2011 (al fine di evitare nuova impermeabilizzazione di suolo) che non consente l’utilizzazione di aree agricole di particolare pregio e fertilità, se esistono altre possibilità di localizzazione”. “I sindaci della ASLTO5 si riuniscano e diano indicazioni precise alla Regione su dove costruire il nuovo ospedale – concludono Boni e Cavaletto – anche allo scopo di evitare che le risorse finanziarie accantonate (fondi INAIL e fondi regionali a cui dovranno aggiungersi risorse finanziarie di privati) vengano indirizzate verso altri territori”.
Riparte il campionato con la 28esima giornata
Domenica 14 marzo
Ore 15 Torino-Inter
Ore 18 Cagliari-Juventus
Qui Toro:testacoda da brividi per i granata di Nicola opposti alla capolista Inter.Bisogna far punti contro lo squadrone nerazzurro, benché il Toro dovrà recuperare 2 gare contro Sassuolo e Lazio.La zona retrocessione è sempre realtà:mancheranno Rincon squalificato e Belotti,Singo,N’Kolou ancora positivi al covid.Per fortuna sono tornati guariti e disponibili Baselli, Linetty, Buongiorno.Servirà il miglior Toro per poter vincere o perlomeno pareggiare contro il super team di Antonio Conte che non sarà in panchina per squalifica.
Qui Juve:fuori in malo modo dalla Champions League,i bianconeri di Andrea Pirlo riverseranno tutte le energie in campionato per colmare il distacco di 10 punti dalla capolista Inter
con la gara da recuperare contro il Napoli.A questo punto diventa importante provare a vincere il decimo scudetto consecutivo prim’ancora di pensare alla finale di Coppa Italia a maggio contro l’Atalanta.Domwnica pomeriggio sfida importante contro il Cagliari,in terra sarda,che lotta per non retrocedere.I 3 punti sono un obbligo per tenere accesa la fiammella della speranza tricolore.Non ci saranno grosse novità nella formazione che scenderà in campo.Previsto il recupero di Paulo Dybala,valore aggiunto bianconero.
Vincenzo Grassano
URBAN LAB ON AIR TRASMETTE CITTÀ
Un set televisivo per un nuovo ciclo di trasmissioni che racconta come sta cambiando la città.
Giovedì 11 marzo (ore 18) il primo appuntamento: spazio alla scuola
Urban Lab presenta Urban Lab On Air, un nuovo ciclo di appuntamenti trasmessi in diretta streaming e dedicati ai principali temi che le città stanno vivendo in questo periodo.
Un format agile, dal taglio televisivo, in cui al dibattito in diretta si alterneranno video, interviste e filmati animati.
Il primo incontro sarà dedicato a un tema attuale: gli spazi per la scuola.
Il progetto durerà tutto l’anno, parte in diretta dallo sede di Urban Lab e arriva nei quartieri per costruire con gli abitanti un racconto attuale della città.
“Spesso le piccole eccellenze di quartiere rischiano di essere disconnesse tra loro e dalla visione d’insieme della città – spiega il direttore Valentina Campana – l’obiettivo di Urban Lab On Air è metterle in relazione, cercando di valorizzarle. In questo momento complicato è importante per Urban Lab mantenere il contatto diretto con i cittadini, trovando nuovi modi dinamici per coinvolgerli sui temi che riguardano la città e invitandoli a intervenire durante il programma che trasmetteremo in diretta sui nostri canali facebook e youtube.”
Con questo progetto infatti si vuole tornare a raccontare il territorio, nonostante i rallentamenti dovuti all’emergenza pandemica. La fruizione a distanza di incontri e approfondimenti ci ha spinto a studiare in questi mesi un approccio maggiormente inclusivo, provando a realizzare un set televisivo, con l’inserimento di video interviste e contributi animati, per raggiungere un pubblico sempre più ampio.
La nuova sede di Urban Lab, inaugurata nell’ottobre scorso, si trasforma oggi in punto di riferimento dal quale trasmettere il programma.
I temi su cui saranno centrati i primi incontri saranno di attualità: dopo la scuola parleremo di verde, modi e spazi dell’abitare e luoghi per lo sport.
L’obiettivo della prima puntata di Urban Lab On Air è fare il punto sugli spazi per la scuola e sul loro rapporto con la città, raccogliendo testimonianze, individuando questioni aperte e buone pratiche.
Nello studio televisivo allestito all’interno di Urban Lab giovedì 11 marzo alle ore 18 parleremo quindi in diretta con Cristina Renzoni (urbanista, Politecnico di Milano), Mira Francesca Carello (dirigente scolastico, I.C. Regio Parco, Torino) e Pietro Villa (rappresentante degli studenti, Liceo Classico e Linguistico Gioberti, Torino).
Racconteremo anche Torino fa scuola con gli interventi di Francesco Profumo (presidente Compagnia di San Paolo) e Raffaella Valente (Fondazione Agnelli) e visitando le scuole Enrico Fermi e Giovanni Pascoli di Torino, e il progetto Riconnessioni con Lorenzo Benussi, Chief Innovation Officer di Fondazione per la Scuola. L’incontro sarà condotto da Dario Castelletti.
Urban Lab on Air sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale YouTube di Urban Lab (@urbanlabto); i cittadini potranno intervenire attraverso i commenti sui social.
Per info: ww.urbanlabtorino.it
Parliamo di Disturbi del Comportamento Alimentare
Milano, 8 marzo 2021 – In occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla contro i Disturbi del Comportamento Alimentare 2021, Auxologico organizza un evento on line per parlare di disturbi alimentari come anoressia, bulimia, disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating): malattie che riguardano il rapporto con il cibo, l’ossessione per il peso e la propria immagine corporea.
I DCA hanno cause multifattoriali (psicologiche e biologiche) e possono alterare e compromettere la salute di tutti gli organi e apparati del corpo. Per questo all’evento saranno presenti più specialisti: un endocrinologo, uno psicologo, uno psichiatra e una nutrizionista.
MODERA
Letizia Palmisano, giornalista.
INTERVENGONO
Prof.ssa Simona Bertoli, nutrizionista, responsabile dei Centri Obesità Lombardi di Auxologico Ariosto.
Prof Gianluca Castelnuovo, psicologo e psicoterapeuta, Servizio di psicologia clinica e Laboratorio sperimentale di ricerche psicologiche, Istituto Auxologico Italiano e Università Cattolica del Sacro cuore.
Dott. Leonardo Mendolicchio, psichiatra, Responsabile U.O. Riabilitazione dei Disturbi del Comportamento Alimentare presso Auxologico Piancavallo.
Dott.ssa Nicoletta Polli, Responsabile Centro Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) presso Auxologico San Luca.
OSPITE
Elisa D’Ospina, conduttrice.
QUANDO
Lunedì 15 marzo 2021, ore 18.00
COME PARTECIPARE – EVENTO ON LINE
L’evento è gratuito e si svolgerà esclusivamente on line.
Attraverso l’iscrizione riceverete un link per partecipare all’evento. Vi consigliamo di scaricare la app gratuita gotowebinar prima dell’evento se accederete da tablet o cellulare (troverete le istruzioni nella mail di avvenuta iscrizione).
ISCRIVITI
INFORMAZIONI
marketing@auxologico.it
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“Gli Agnelli”, un libro per il centenario
Nel suo libro, il giornalista Antonio Parisi entra nei meandri più nascosti di quella che può essere ritenuta la famiglia reale italiana: “Gli Agnelli”, edito da Diarkos
Vincitore del Premio Montefiore 2019
Nell’immaginario collettivo rappresentano il «surrogato borghese» della casa reale dopo l’allontanamento dei Savoia del territorio italiano. Anche per questo la famiglia Agnelli è sempre stata al centro delle cronache italiane: quelle economiche, naturalmente, ma anche quelle mondane e nere, per i tanti misteri che l’hanno sempre avvolta.
L’intrico più cupo è sicuramente quello che riguarda la morte di Edoardo Agnelli, figlio dell’Avvocato, il cui corpo è stato trovato il 15 novembre del 2000 ai piedi di un pilone dell’autostrada Torino-Savona in località Boschetti di Fossano, in provincia di Cuneo. E proprio da questa morte sospetta prende il via il libro Gli Agnelli. Segreti, misteri e retroscena della dinastia che ha dominato la storia del Novecento italiano, scritto dal giornalista Antonio Parisi, edito da Diarkos. L’autore si è occupato fin da subito della vicenda e non è mai stato persuaso della versione ufficiale di quel decesso: un suicidio.
Ci sono troppi elementi che fanno pensare che Edoardo Agnelli non si sia suicidato. Antonio Parisi ha raccolto testimonianze e documenti inediti che pongono seri dubbi sulla sbrigativa ricostruzione investigativa..
Ma quella di Edoardo non è l’unica morte sospetta e improvvisa in casa Agnelli. La stessa madre dell’Avvocato, la principessa Virginia Bourbon del Monte morì in un incidente stradale, dopo essere rimasta prematuramente vedova.
Altra morte avvolta dal mistero è quella di Giorgio Agnelli, fratello di Gianni. Ufficialmente si è suicidato buttandosi dalla finestra di una clinica svizzera dove era in cura. Come Edoardo, era considerato la pecora nera della famiglia e creava problemi con la gestione delle quote della Fiat.
Il libro di Parisi si sofferma sui singoli casi dei protagonisti di casa Agnelli. Si racconta dei collaboratori di Gianni Agnelli, Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens, gli uomini che tutto sanno dei tesori degli Agnelli e sui misteriosi assetti azionari, che chiarirebbero chi siano i veri proprietari della Fiat. Che dire poi dell’immenso patrimonio di Marella Agnelli, di cui farebbero parte 9 miliardi di euro in lingotti d’oro? Si narra poi delle disavventure di Lapo Elkann e la morte improvvisa dell’ad Sergio Marchionne. Ricostruzioni tutte rigorosamente documentate – vengono riprodotti gli atti ufficiali – che accompagnano il lettore nei misteri di una delle più importanti famiglie italiane.
Il basket visto a distanza.
La Reale Mutua esce vittoriosa al termine di una partita che definire brutta è farle un complimento.
Il quintetto inedito di partenza è un inno alla follia e sembra far apparire Orzinuovi come una squadra di basket di senso elevato. Non per niente il primo tempo lo si finisce sotto di due punti.
La gestione di un attacco alla zona 3 2 con una disposizione “3 2” è perlomeno da campionato dilettantistico, ma questo abbiamo e questo ci teniamo.
La partita avanza con errori e contropiedi nati da incredibili palle perse non per stranezza ma per estrema leggerezza nei passaggi.
La Reale Mutua Basket Torino “repelle” lo spettacolo, visto che ad ogni tentativo di passaggio “azzardato” o di tiro o schiacciata giudicata “eccessiva” il giocatore che effettua tale “ignominia” viene bruscamente messo a sedere in panca da chi probabilmente chiederebbe a Stephen Curry di non tirare troppo da tre e a Lebron James di non schiacciare da solo in contropiede.
La svolta arriva con il doppio tecnico che espelle il nostro allenatore che addirittura i commentatori televisivi di Orzinuovi definiscono irrequieto e nervoso fin da inizio partita, pur se gli arbitri non si possono definire “perfetti”, ma chi lo è in questo livello di gioco?
A quel punto Torino rimonta lo svantaggio, finalmente con in campo nei minuti finali i 5 – 6 giocatori veri di basket che Torino ha. E, pur con un brivido finale del canestro del pareggio di Orzinuovi segnato però a tempo scaduto, anche se di poco, la Reale Mutua porta a casa una vittoria che avrebbe dovuto essere scontata, vista la differenza dei valori in campo. O meglio, di quelli che sarebbero i valori se in campo scendessero sempre i migliori a disposizione, ma ormai, questo è un ritornello che si ripete ogni volta.
Se Torino deve solo vincere, allora va bene, soprattutto se questo calvario ci porterà alla Pasqua della resurrezione in serie A, altrimenti questo antispettacolare basket mirato all’essenziale è veramente poca roba ed il pubblico può poco gioire di una squadra senza entusiasmo e con grinta solo rivolta al compitino.
Diop ha spadroneggiato fisicamente ma deve ancora maturare in ambito comportamentale se vorrà salire di livello. Cappelletti ha “vinto” la partita con l’ultimo tiro da tre ed è stato sovente in panca senza avere un sostituto al suo posto, Clark ha infilato bombe e canestri decisivi e Pinkins e Campani (autore di una stoppata decisiva nel finale) hanno completato l’opera.
Reale Mutua Basket Torino è tutta qua. Questi 6 possono vincere il campionato, gli altri contribuire a complicare la vita se quando entrano non riescono almeno a essere dei buoni comprimari. Questa partita era da vincere agevolmente (come all’andata) e invece c’è già da gioire di “averla portata a casa”.
Non cambio il mio pensiero. La squadra più forte del campionato è sicuramente la nostra. Tutto quello che comporta un risultato peggiore della vittoria finale sarà una sconfitta. Sarebbe bene cominciare a crederci e a smettere di aver paura o di essere sempre nervosi. Se i giocatori possono giocare senza temere “ritorsioni” con l’esclusione dal campo, è sicuro che giocheranno meglio.
Il rispetto che si dà agli avversari è qualcosa di corretto dal punto di vista etico, umano e professionale. Ma in campo “si massacra” e si vince. Sono gli altri a preoccuparsi di noi, non viceversa. Ma questa è la mentalità dei vincenti.
Chissà, probabilmente un giorno Torino del Basket avrà di nuovo la squadra in serie A, ed io sarò tra i primi a gioirne. Mai come quest’anno il livello della serie A2 è basso. Non vincere è disdicevole, perdere inaccettabile. Salire in serie A … un volere degli Dei del basket.
Paolo Michieletto
Nel 2020 erogazioni per 65 milioni di euro a enti e associazioni del territorio
In un anno pesantemente condizionato dall’emergenza Covid19 e dalle sue conseguenze sull’economia reale e sulle aspettative di medio periodo, il bilancio consuntivo della Fondazione si chiude con un avanzo d’esercizio superiore a 55 milioni di euro.
Sono i conti che emergono dopo il via libera al progetto di bilancio 2020 da parte del Consiglio di amministrazione presieduto da Giovanni Quaglia. Ora il documento sarà sottoposto al Consiglio di Indirizzo.
Si tratta di un dato particolarmente positivo , proprio nell’anno in cui la BCE ha raccomandato a tutti gli enti creditizi di non procedere nel 2020 al pagamento dei dividendi, e dopo gli analoghi richiami alla massima prudenza rivolti anche alle compagnie di assicurazioni.
In particolare si nota il positivo risultato di negoziazione pari a 20,6 milioni di euro, l’elevata attenzione prestata ai benefici fiscali attivabili e il contenimento degli oneri di funzionamento che hanno permesso alla Fondazione di conseguire un livello di avanzo ragguardevole. Il patrimonio netto registra un incremento di 20 milioni, arrivando a superare i 2,27 miliardi di euro. Ancora ampiamente positiva la posizione finanziaria netta (387 milioni di euro alla fine del 2020).
Ancora troppo elevato, lamenta la Fondazione CRT, il carico fiscale complessivo che ammonta a 14 milioni di euro: un livello troppo alto, si sottolinea, per enti filantropici come le Fondazioni, a maggior ragione se rapportato, ad esempio, al costante ruolo di connessione, supporto e aiuto svolto dalla Fondazione CRT a favore del territorio di Piemonte e Valle d’Aosta.
Nel corso del 2020 la Fondazione CRT ha attivato risorse a favore dell’attività istituzionale per quasi 60 milioni di euro: circa 1.300 interventi focalizzati su welfare, salute pubblica, contrasto della povertà educativa, ricerca e formazione, arte e beni culturali. A queste tradizionali modalità di intervento, la Fondazione ha continuato ad affiancare ulteriori iniziative a prevalente contenuto sociale orientate allo sviluppo (social impact investments o mission related investments), arrivando a mettere complessivamente a disposizione del territorio 65 milioni di euro.
“Questo bilancio anticiclico, con i numeri in positivo niente affatto scontati nel primo anno della pandemia, favorisce le capacità di resilienza e di ripresa del territorio, contribuendo anche a rafforzare il senso di fiducia nel futuro – afferma il Presidente Giovanni Quaglia –. La solidità economico-finanziaria della Fondazione, ottenuta grazie all’impegno negli anni di tutta la struttura, è doppiamente rilevante in un contesto generale così drammatico: il sostegno prezioso, se non addirittura determinante, alle realtà non profit del terzo settore è oggi quanto mai strategico per la tenuta del sistema sociale, culturale, produttivo e, quindi, per la ripartenza del Paese”.
“Sostenibilità è la parola chiave del bilancio 2020 della Fondazione che, attraverso il costante lavoro compiuto negli ultimi anni per un significativo rafforzamento economico-finanziario, anche dopo un anno senza precedenti come quello appena trascorso, può continuare a generare un rilevante impatto positivo sul territorio, in linea con i livelli pre-pandemia – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni nazionali ed europee sul fronte del Recovery Plan, per cogliere al meglio tutte le opportunità della transizione digital e green attraverso un impiego responsabile ed efficace delle risorse da destinare alle riforme strutturali e allo sviluppo sostenibile di Next Generation EU”.