Volgono al termine le festività pasquali e con esse i controlli dedicati volti alla verifica del rispetto delle misure di contrasto all’epidemia da coronavirus COVID – 19, con specifico riguardo alle zone della movida torinese:
San Salvario, piazza Santa Giulia, piazza Vittorio Veneto, Quadrilatero Romano, vie limitrofe; attenzionati anche i principali parchi cittadini, lo scalo aereo di Caselle e gli scali ferroviari.
Si è riscontrato un sostanziale rispetto delle prescrizioni da parte dei cittadini. Molte le persone che svolgevano attività sportiva, ridotte sia la circolazione stradale che quella appiedata. Non ci sono stati episodi di assembramento significativi.
Fra le oltre 3000 persone controllate, si sono registrate alcune decine di sanzioni, principalmente per mobilità ingiustificata.
Una quarantina i locali commerciali controllati: un minimarket in zona San Paolo è stato sanzionato e chiuso per 5 gg per inottemperanza alle norme volte al contenimento della pandemia da Covid 19.
In zona Borgo Po, 9 giovani di età compresa fra i 20 e i 22 anni sono stati sorpresi a festeggiare il compleanno di uno di loro all’interno di una villa privata; tutti sono stati sanzionati in merito.
In via La Salle, ieri notte alle 2 e mezza circa, era in atto una festa con musica ad alta volume, fra 11 persone non residenti; di questi, oltre alle sanzioni Covid, 3 cittadini sudamericani sono stati denunciati per resistenza e oltraggio a P.U.
Infine, all’interno del Parco del Valentino, personale della Polizia di Stato ha proceduto avantiieri pomeriggio al rinvenimento ed al sequestro di 4 carrelli abbandonati da venditori ambulanti abusivi, che alla vista dei poliziotti si sono dati alla fuga, abbandonando 127 bottiglie di birra e 28 di altre bevande analcoliche. Uno di essi è stato successivamente sorpreso nell’atto di vendere alcolici ed è stato sanzionato amministrativamente per vendita abusiva su area pubblica per un importo di 5164 euro.
Cultura e salute, una mappatura
Durante l’estate appena trascorsa, in uno scenario pandemico che ha fatto emergere con ancor più forza il ruolo strategico di un’alleanza tra cultura e salute, un team di ricercatori provenienti da diversi contesti (Fondazione Medicina a Misura di Donna, Cultural Welfare Center e DoRS,) ha portato avanti un’indagine sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, volta alla conoscenza dei soggetti con progetti attivi e/o sensibili alla connessione tra Cultura e Salute in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Il lavoro di ricerca condotto tra luglio e settembre 2020 ha fatto emergere un ecosistema complesso fatto di 2821 iniziative portate avanti negli ultimi dieci anni da quasi 250 soggetti.
Si tratta di realtà di medie dimensioni, prevalentemente non profit, che dedicano le loro energie soprattutto alla relazione tra cultura e prevenzione.
Di questo ecosistema fa parte anche il progetto DanzArTe, che vede la collaborazione di università, musei e strutture ospedaliere tra Liguria e Piemonte.
Stazioni sicure con i controlli della Polfer
983 persone controllate, 4 persone indagate, 7 sanzione amministrativa elevata, 55 bagagli ispezionati e 30 le stazioni presenziate:
questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure”, promossa dal Servizio di Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che giovedì 1° aprile ha visto impegnati 108 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e Valle d’Aosta.
Gli operatori Polfer hanno effettuato controlli mirati atti a contrastare attività illecite e possibili azioni eversive, con verifiche a viaggiatori e bagagli, sia in stazione che a bordo treno, con l’uso di metal detector e di apparati “Spaid”, per la verifica immediata delle impronte digitali. I servizi sono stati effettuati congiuntamente con personale del Reparto Prevenzione Crimine e delle Unità Cinofile di Torino.
A Torino Porta Nuova un ventiseienne nigeriano è stato denunciato per rifiuto di generalità. Il giovane, giunto a Torino a bordo di un treno regionale proveniente da Ventimiglia (IM), era sprovvisto di biglietto e si è rifiutato di fornire i propri dati non solo al capotreno ma anche agli agenti intervenuti, nonostante le ripetute richieste degli stessi. Accompagnato presso gli uffici di polizia per controlli più approfonditi, è stato denunciato.
Sempre a Torino, durante i servizi congiunti con il Reparto Prevenzione Crimine che hanno interessato anche le aree adiacenti alla stazione di Porta Nuova, è stato denunciato un venticinquenne marocchino per inottemperanza all’ordine di allontanarsi dal territorio nazionale emesso dal Questore di Milano nell’ottobre del 2019.
Ad Alessandria il personale Polfer ha denunciato un trentanovenne nigeriano per inosservanza delle norme che regolano il soggiorno sul territorio nazionale. L’uomo, giunto in stazione con un treno regionale e sprovvisto di biglietto, è stato controllato all’arrivo. Nel corso dei controlli è emersa la presenza di numerosi “alias” dichiarati precedentemente; l’uomo, privo di documenti, è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria.
Brutte notizie in casa granata
Un giocatore rientrato dalla nazionale è risultato positivo al covid dopo un altro tampone.
Tramite il sito ufficiale il Torino Football Club comunica che, nel corso dei costanti esami previsti dal protocollo in vigore, è emersa la positività al Covid-19 di un calciatore della prima squadra. Il tesserato, in accordo con le Autorità sanitarie, è già stato posto in isolamento fiduciario sotto la supervisione dello staff medico granata.
Il Torino FC continuerà a seguire l’iter previsto dai protocolli vigenti. Ciò consentirà a tutti i soggetti negativi ai controlli di svolgere la regolare attività.
Come da prassi la società non ha comunicato il nome del calciatore in questione ma visto che si parla della nazionale italiana potrebbe essere uno tra Sirigu o Mandragora.
E qui si pone un grande problema.Le convocazioni in nazionale che diventano un vero grande dilemma.Un calendario di per sé già colmo ed intasato,la pandemia in corso che non dà tregua:le società andrebbero tutelate di più visto che siamo nel bel mezzo della stagione in cui si decidono destini calcistici fondamentali di ogni singola squadra.
Bisogna ridurre le squadre nei campionati,rivedere il calendario di europei e mondiali per le nazionali,meno partite, più qualità e meno quantità.Tanto calcio alla fine annoia.Il tifoso,sempre meno coinvolto,si sta disinnamorando di quello che una volta era definito lo sport più bello del mondo.
Vincenzo Grassano
Oggi in Piemonte registrati 14 mila vaccinati
14.013 VACCINATI CONTRO IL COVID COMUNICATI OGGI IN PIEMONTE, COMPRESI 7.535 OVER 80 E 3.761 SETTANTENNI. IL TOTALE È 894.568, PARI ALL’80,4% DI 1.113.080 DOSI COMPLESSIVE RICEVUTE
Sono 14.013le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 17.30). A 2.608 è stata somministrata la seconda dose.
7.535 gli over80 e 3.761 i settantenni (di cui 211 vaccinati dai propri medici di famiglia).
Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 894.568 dosi (di cui 324.567 come seconde), corrispondenti all’80,4% di 1.113.080 finora disponibili per il Piemonte.
Il bollettino Covid di lunedì 5 aprile
COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato804 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 52 dopo test antigenico), pari al 9,9% degli 8.158 tamponi eseguiti, di cui 3.442 antigenici. Degli 804 nuovi casi gli asintomatici sono 267 (33,2%).
I casi sono così ripartiti: 109 screening, 481 contatti di caso, 214 con indagine in corso; per ambito: 6 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 44 scolastico, 754 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 322.190 così suddivisi su base provinciale: 26.088 Alessandria, 15.452 Asti, 9.955 Biella, 45.601 Cuneo, 24.956 Novara, 172.501 Torino, 12.165 Vercelli, 11.676 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.392 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.404 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 365 (–5 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.851 (+14 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 29.537.
I tamponi diagnostici finora processati sono 3.858.478 (+8.158 rispetto a ieri), di cui 1.379.859 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 10.463
Sono 13 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 10.463 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.480 Alessandria, 645 Asti, 398 Biella, 1.267 Cuneo, 857 Novara, 4.911 Torino, 475 Vercelli, 341 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 89 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.
277.974 GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 277.974 (+993 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 22.907 Alessandria, 13.576 Asti, 8.812 Biella, 38.361 Cuneo, 21.667 Novara, 148.364 Torino, 10.455 Vercelli, 10.503 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.249 extraregione e 2.080 in fase di definizione.
Torino, 5 aprile. Per le giornate di Pasqua e pasquetta oltre 500 pattuglie dell’Arma sono state dispiegate in tutta l’area metropolitana torinese dal Comando Provinciale allo scopo di svolgere un’adeguata azione di prevenzione e di contrasto ai principali fenomeni di illegalità e per verificare il rispetto delle norme anti covid.
Le pattuglie dei Carabinieri sono impegnate nelle zone lacustri e nelle aree montane e collinari, nei parchi e nelle strade cittadine del capoluogo piemontese e dei piccoli centri abitati con lo scopo di contrastare i reati, vigilare sul rispetto delle misure di contenimento della pandemia in atto ma soprattutto per essere vicini ai cittadini più bisognosi, primi tra tutti gli anziani spesso rimasti soli in casa, fornendo loro ogni possibile assistenza.
Tra i vari controlli svolti a Gassino, nell’hinterland torinese, i militari sono dovuti intervenire presso una abitazione in cui era in corso una festa di compleanno, organizzata nonostante le restrizioni anti Covid. 13 persone sono state identificate e multate.
È una storia miracolosa di rinascita. È stata salvata grazie ad un intervento prima e ad un trapianto di fegato in seguito una piccola bimba nata con l’intestino al posto di un polmone, a causa di una rarissima e grave forma di ernia diaframmatica, presso la Città della Salute di Torino.
La storia inizia ben prima della sua nascita quando, alla 20a settimana di gestazione, all’ecografia sulla mamma viene riscontrata nel
feto la presenza di un’ernia diaframmatica congenita, una rara
malformazione in cui, a causa di un vero e proprio “buco” nel diaframma,
l’intestino può spostarsi nel torace e compromettere il normale sviluppo
dei polmoni.
La mamma della nascitura viene quindi presa in carico dall’équipe di diagnostica
prenatale dell’ospedale Sant’Anna, diretta dal dottor Andrea Sciarrone, e la
gravidanza viene monitorata sino alla nascita della bimba nel novembre 2019, allorchè viene immediatamente ricoverata presso la Rianimazione
pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita, diretta dal dottor Giorgio Ivani, e, dopo 2 giorni di
trattamento intensivo, sottoposta ad un delicato intervento chirurgico di
correzione dell’ernia diaframmatica dal direttore della Chirurgia
pediatrica dottor Fabrizio Gennari e dalla sua équipe.
Solitamente nei bambini affetti da ernia diaframmatica il decorso
postoperatorio porta ad un progressivo recupero della funzione
cardiopolmonare ed un ritorno ad una vita normale, ma per la neonata le cose si
sono dimostrate da subito ben più complesse. Infatti la comparsa di altre
problematiche, non correlate alla malformazione, prolungano la permanenza
in Rianimazione pediatrica sino al marzo 2020 e rendono poi necessaria una
lunga degenza presso il reparto di Pneumologia pediatrica diretto dalla
dottoressa Elisabetta Bignamini. Nel corso dei mesi la situazione
respiratoria si complica ulteriormente perchè la piccola sviluppa una malattia
epatica colestatica che determina l’abnorme ingrossamento del fegato, con
effetto compressivo sul torace. Si instaura una progressiva insufficienza
epatica e la gestione clinica si fa sempre più complessa, non essendovi
prospettive di dimissione. La mamma e il papà però non si
arrendono mai, sostenuti anche dalla straordinaria voglia di vivere della
loro bimba.
La “tenacia” della piccola sostiene anche tutti i professionisti che, in un
ampio ambito multidisciplinare, hanno in cura la bimba e giungono alla
decisione di inserirla in lista d’attesa per un trapianto di
fegato, che si presenta da subito ad altissimo rischio. L’attesa di un
organo idoneo si prolunga per mesi, durante i quali la piccola contrae e
supera brillantemente anche l’infezione da Covid 19. Grazie al Coordinamento regionale trapianti del Piemonte (diretto dal professor Antonio Amoroso), finalmente nel
novembre 2020, a COVID superato, arriva il fegato ideale, proveniente da un
donatore anch’esso reduce da COVID. Si procede così al trapianto.
Questo impegnativo intervento, eseguito presso l’ospedale Molinette dal professor Renato Romagnoli
(direttore del Centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette) e dalla
sua équipe, e le successive cure intensive post-trapianto assicurate
dall’équipe di Anestesia e Rianimazione 2 delle Molinette (diretta dal dottor
Roberto Balagna), permettono all’organismo della bimba di recuperare
progressivamente dopo tutte le difficoltà già superate. Sarà tuttavia
necessaria ancora una lunga degenza prima in Rianimazione pediatrica e poi
nel reparto di Gastroenterologia del Regina Margherita, diretto dal dottor Pierluigi Calvo, per arrivare alla meta. Ora anche i polmoni possono crescere e svilupparsi regolarmente nella loro naturale posizione.
Tra qualche giorno finalmente arriverà il momento tanto atteso della dimissione dopo un ricovero che
dal giorno della nascita è durato ben 17 mesi, ma che, grazie all’impegno di
numerosi medici ed infermieri di molti reparti e servizi della Città
della Salute di Torino, ha permesso ora ai genitori di poter
tornare a casa con la loro bimba ed iniziare quella vita normale che tanto
hanno desiderato.
Dopo Pasqua anche a Pasquetta a Torino e in Piemonte le temperature sono in calo.
Il sole splende su tutta la regione ma l’alta pressione nord africana che nei giorni scorsi ha fatto salire il termometro sopra la media stagionale fino a 27 gradi, ha ora lasciato il posto all’aria fredda giunta dalla Russia.
Il calo termico è di 8-10 gradi sulle temperature massime rispetto ai valori anomali di questi giorni.
Il lunedì di Pasquetta il tempo è stabile con cielo irregolarmente nuvoloso al mattino.
Sui settori montani nuvole aumento nel corso del pomeriggio.