ilTorinese

Aggredita e rapinata della borsa sotto casa

E’ accaduto  in corso Peschiera

Erano da poco passate le 20.30 e stava rientrando a casa dal supermercato quando, un uomo, che un attimo prima aveva incrociato all’angolo di corso Peschiera impegnato in una conversazione telefonica, la insegue e l’aggredisce sotto il portone di casa. Le porta via la borsa a tracolla, dopo averla strattonata più volte perché riesce a sfilargliela, e poi scappa. La donna lo insegue, entrambi scivolano per terra e ne nasce una colluttazione. Il rapinatore dopo averla colpita con un pugno alla spalla guadagna la fuga. Le urla disperate della vittima attirano l’attenzione di un uomo che sta portando a spasso il cane. Il reo, inseguito dalla donna, sta correndo proprio nella sua direzione, così prova a fermarlo, ma il ladro con una spinta forte lo fa cadere. Durante la fuga, il ladro svuota la borsa riuscendo a impossessarsi del portafogli ma un altro passante, notata la scena, interviene e lo insegue fermandolo in via Fattori. Il ladro, un 46enne italiano, prova a guadagnarsi la fuga dicendo di essere in possesso di un coltello.

Gli agenti della Squadra Volante poi intervenuti arrestano il quarantaseienne, con precedenti di polizia a carico.

Zingaretti: operazione logoramento

Diciamoci le cose come stanno: la questione delle donne, le polemiche sul fatto che Draghi abbia penalizzato il Pd nella nomina dei Sottosegretari hanno un fondamento di verità, ma vengono sollevate in maniera strumentale perché è iniziata la fase di  logoramento di Zingaretti.
All’operazione partecipano alcuni ex Ministri ed ex Sottosegretari, scornati dalla mancata riconferma, e un bel po’ di ex renziani che durante la crisi che ha portato alle dimissioni di Conte hanno continuato a giocare di sponda  con l’ex Segretario e che si schierarono con Zingaretti unicamente per ragioni di opportunità, ma sarebbe piu giusto dire per opportunismo. In Italia ” il trasformismo” è un vizio antico.
L’obbiettivo è per l’appunto quello di logorare l’attuale segretario per sostituirlo con Bonaccini e cambiare la linea politica del Pd.
Le polemiche sono per lo più strumentali perché i Ministri e i Sottosegretari uscenti non possono non sapere che la attuale delegazione dem al governo è figlia dei rapporti di forza emersi all’indomani delle ultime elezioni politiche, quando cioè il Pd ( per responsabilità di Renzi )raggiunse il sui minimo storico. Cosi come non possono non sapere che  la nascita del governo Draghi è figlia della decisione di Renzi di togliere la fiducia al governo Conte e dell’impossibilità di dar vita ad un Conte ter. Era infatti del tutto evidente che il peso specifico del  Pd avrebbe subito un forte ridimensionamento all’interno di una maggioranza piu ampia. Del resto il fatto che da giorni si discuta solo di questo e cioè dei Ministri e dei Sottosegretari che non sono stati riconfermati e che alcuni di loro dedichino il loro tempo a recriminare per la loro esclusione è il segno di come le vicende e i destini individuali facciano sempre piu spesso premio su tutto il resto e di come il pd assomigli sempre di piu ad un pollaio in cui i capi e i capetti delle varie correnti la fanno sempre piu spesso  da padrone.
Zingaretti aveva vinto le primarie promettendo una svolta radicale che però non c’è mai stata.  Nel suo orizzonte vi erano le elezioni anticipate che avrebbero potuto rappresentare in passaggio importante per realizzare il suo progetto, ma la crisi del governo giallo – verde e, successivamente, la formazione del Conte bis hanno cambiato le priorità della sua agenda. Era del tutto evidente che gli ex renziani che erano rimasti nel Pd avrebbero approfittato delle prime difficoltà per passare alla offensiva e metterlo in croce.
Ed è esattamente questa la fase che il Pd sta vivendo a cui Zingaretti deve reagire con quella determinazione che finora gli è mancata se non vuole che i suoi avversari lo logorino giorno dopo giorni e il Pd entri in una crisi dall’esito più che mai incerto.
Wilmer Ronzani

Libano: il “Nizza” alla guida di Italbatt

I dragoni del “Nizza Cavalleria” (1°) subentrano ai bersaglieri del 3° Reggimento.

 

AL MANSOURI (Libano) 23 febbraio 2021. Si è svolto nella base italiana di Al Mansouri, l’avvicendamento alla guida di Italbatt, la componente di manovra del contingente italiano in Libano nell’ambito della missione UNIFIL, la forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano meridionale.

 

Il Generale di Brigata Davide Scalabrin, Comandante del Sector West di Unifil, ha suggellato l’evento con il passaggio simbolico della bandiera delle Nazioni Unite tra il comandante cedente, Colonnello Carlo Di Pinto, Comandante del 3° Reggimento bersaglieri di Teulada, ed il subentrante Colonnello Paolo Scimone, Comandante del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°).

 

Alla presenza della Bandiera di Guerra del 3° Reggimento bersaglieri, la più decorata di tutto l’Esercito Italiano, e dello Stendando del “Nizza Cavalleria” (1°), custodite nell’ufficio del Comandante di Italbatt, il Generale Scalabrin ha voluto ringraziare il Colonello Di Pinto “per l’efficienza e la determinazione con la quale l’Unità ha raggiunto tutti gli obbiettivi della propria missione, assolvendoli in un contesto delicato e complesso come quello libanese, reso ancor più difficile a causa della situazione sanitaria”.

 

La task force italiana subentrante è interamente composta da personale della Brigata alpina “Taurinense”. L’Unità, alimentata con uomini e donne del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°), rinforzato dal Battaglione Alpini “Saluzzo” e dal battaglione logistico “Taurinense”, opererà per un semestre nel rispetto della risoluzione ONU 1701, assicurando giorno dopo giorno il monitoraggio e il controllo della cessazione delle ostilità, garantendo il rispetto del cessate il fuoco mediante posti di controllo e di osservazione, attraverso pattugliamenti nell’area costiera a sud della città di Tiro e lungo la “blue line”.  Altrettanto importante sara’ – considerata la situazione sanitaria in atto – l’attività di supporto alla popolazione attraverso la Civil-Military Cooperation (CIMIC), con numerosi progetti da portare a termine nelle 22 municipalità che si trovano all’interno dell’Area di Operazione di Italbatt.

In 1600 online per il primo convegno Stelline sulle biblioteche

LE BIBLIOTECHE? STRUMENTO DI BENESSERE E GARANZIA DI UN WELFARE
CULTURALE. MA SERVE INVESTIRE DI PIÙ.

Conclusa la prima tappa del Convegno Stelline. Venerdì la tavola rotonda con un’analisi
parziale dei dati della ricerca sull’impatto delle biblioteche pubbliche nella vita dei
cittadini

Si è concluso  il primo appuntamento del Convegno Stelline, il
principale evento nazionale di formazione e incontro dedicato ai bibliotecari, giunto
quest’anno alla sua ventiseiesima edizione e per la prima volta in 4 tappe, invece che nella
tradizionale sede al Palazzo delle Stelline a Milano. La prima, a Torino, si è svolta
completamente online per ragioni sanitarie e con ottimi risultati anche in termini di
partecipazione: ai 28 eventi proposti in un giorno e mezzo di convegno, hanno partecipato
1.620 persone. 200, in media, le iscrizioni ad ognuna delle sessioni principali, 50 in media a
workshop ed eventi collaterali, con punte fino a più di 100. 115 gli iscritti alla sessione
principale del Convegno scuola.
“Sono appuntamenti utili a porre all’attenzione di tutti la necessità di un piano nazionale
condiviso sul ruolo fondamentale che le biblioteche di pubblica lettura possono interpretare
in questa fase di progettazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, ha asserito in
apertura l’Assessora alla cultura del Comune di Torino Francesca Paola Leon.
Una necessità sottolineata a più riprese da Rosa Maiello, Presidente Nazionale Associazione
Italiana Biblioteche, che ha anche evidenziato l’urgenza di una rivisitazione del “tessuto
legislativo, ad oggi molto sfrangiato, sul tema delle biblioteche, che non sono scrigni ma
organizzazioni. Vanno rafforzate le competenze professionali anche alla luce delle
trasformazioni digitali, investendo innanzitutto sul percorso di formazione dei bibliotecari”
Il convegno si era aperto nel pomeriggio di giovedì con il filosofo David Weinberger, uno dei
più autorevoli studiosi degli impatti di Internet sulla società, che aveva posto l’accento sul
ruolo sociale delle biblioteche nell’era dell’Intelligenza Artificiale. È seguito un
approfondimento sull’utilizzo delle piattaforme digitali e dei dati nello sviluppo di servizi
rivolti agli utenti delle biblioteche, a cui hanno preso parte MAURIZIO VIVARELLI (Università
di Torino), MARCO MELLIA (SmartData Politecnico di Torino), GINO RONCAGLIA (Università
Roma Tre), ROSSANA MORRIELLO (Servizio Programmazione Sviluppo e Qualità, Politecnico
di Torino), coordinati da STEFANO PARISE, Direttore Area Biblioteche del Comune di Milano.
La mattina di venerdì 26, coordinata da MASSIMO BELOTTI, presidente dell’Asssociazionei
Biblioteche oggi, è stata dedicata a tratteggiare gli scenari e le prospettive delle biblioteche
pubbliche, partendo dall’esperienza torinese (CECILIA COGNIGNI, Biblioteche civiche
torinesi), con una lettura di quanto abbia inciso e che cosa possa insegnare per il futuro la
lezione del Covid (LUCA DAL POZZOLO, Direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte),
come modelli fondati su integrazione e sinergie possano contribuire a realizzare delle vere e
proprie piattaforme collaborative, non solo in senso tecnologico (ALESSANDRO BOLLO,
Direttore del Polo del ’900), e quale contributo sociale rappresenti la biblioteca come spazio
complesso, dove trovare non soltanto libri, periodici e giornali, ma anche quei supporti e
quelle attività che attorno alla produzione culturale gravitano, in forma analogica e/o
digitale (SERGIO PACE, Referente del Rettore per i Servizi bibliotecari, archivistici e museali,
Politecnico di Torino) e con gli interventi in video di ANNALISA CICERCHIA (Economista della
cultura ISTAT e co founder CCW) ed ENRICA PAGELLA (Direttrice Musei Reali-Torino).
LA BIBLIOTECA PER TE: RICERCA E TAVOLA ROTONDA
Nel pomeriggio di venerdì, la tavola rotonda La biblioteca per te: utenti, stakeholder,
decisori (e bibliotecari) a confronto, ha avuto al centro la ricerca “La biblioteca per te”, la
più vasta indagine realizzata in Italia – quasi 60.000 persone raggiunte da dicembre ad oggi –
sull’impatto e il valore delle biblioteche pubbliche orientata al benessere e alla qualità della
vita dei cittadini. Frutto di un lavoro di condivisione e confronto crossover tra mondo della
ricerca, biblioteche e territorio, l’indagine ha visto impegnati il Coordinamento della Rete
delle reti e la Commissione Nazionale Biblioteche Pubbliche dell’AIB, con la supervisione
scientifica di BIBLAB – Laboratorio di biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle
biblioteche dell’Università La Sapienza di Roma.
L’obiettivo, approfondire l’uso dei servizi bibliotecari, il ruolo delle biblioteche, i benefici
ricercati dalle persone e l’impatto generato dalla loro frequentazione in termini di
benessere e qualità della vita, fornendo così al contempo, a tutti i portatori di interesse, un
quadro chiaro sul loro posizionamento e sulle opportunità che offrono ai territori.
Ne emerge – sono dati ancora parziali, l’indagine termina il 31 marzo – il profilo di un utente
medio tra i 35 e i 54 anni, donna, con un titolo di studio alto e quello della biblioteca come
un luogo prossimo, vicino, familiare che offre importanti possibilità e opportunità di
crescita culturale sia per se stessi sia per la propria famiglia.
Di fronte alla chiusura delle biblioteche per l’emergenza Covid-19, ciò che è mancato, infatti,
è la grande opportunità che esse offrono di leggere gratuitamente, di poter intercettare
nuovi stimoli ed essere guidati da professionisti nella scelta, di condividere una passione con
altre persone, quindi le relazioni sociali che la frequentazione dallo spazio della biblioteca
contribuisce a nutrire.
A questo fattore contribuisce fortemente la prossimità fisica della biblioteca : il 66% dei
partecipanti all’indagine dichiara di impiegare meno di 15 minuti di tempo per
raggiungere la propria biblioteca Questo dato, insieme all’importanza attribuita alla
biblioteca e al ruolo che le viene riconosciuto, alimenta più di una considerazione: quando le
biblioteche ci sono, infatti, vengono percepite come “prossime” sono apprezzate e ritenute
fondamentali dai cittadini. Da qui, la necessità di investire nelle zone più depresse , dove le
biblioteche non ci sono e non funzionano e l’importanza di un forte investimento nella
formazione dei bibliotecari, percepiti dalla maggior parte dei partecipanti alla ricerca come
interlocutori preparati a cui chiedere consigli e con i quali confrontarsi . “Questa ricerca è
solo la più recente fra le numerose iniziative con le quali le biblioteche, fin dal primo
lockdown, si sono mostrate vitali e proattive, nonostante la chiusura totale o parziale dei
propri spazi, con l’obiettivo di mantenere vivo e attivo il contatto con le proprie comunità di
riferimento”, ha commentato Chiara Faggiolani, professore associato di archivistica e
biblioteconomia presso il Dipartimento di Lettere e culture moderne dell’Università La
Sapienza, dove dirige il Laboratorio BIBLAB e curatrice del Report sui risultati parziali della
ricerca, realizzato per la tavola rotonda tenuta oggi a Torino, durante la prima tappa del
Convegno: La biblioteca per te: utenti, stakeholder, decisori (e bibliotecari) a confronto.
La somministrazione dei questionari terminerà il 31 marzo pv e l’analisi dei dati raccolti
verrà presentata a settembre a Milano, nel corso dell’ultima tappa del Convegno Stelline
2002
Alla tavola rotonda di commento ai risultati parziali della ricerca, coordinata da ENZO BORIO
del Comitato esecutivo nazionale AIB, hanno partecipato CHIARA FAGGIOLANI, Università
La Sapienza di Roma, CHIARA LANARI, responsabile segreteria Assessorato alla Cultura della
Regione Toscana, ROSA MAIELLO, Presidente Nazionale AIB, FRANCESCA NAVARRIA,
responsabile Settore Biblioteche della Regione Toscana, PAOLO RAMBELLI, Commissione
Cultura ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa), PAOLA PASSARELLI,
Direttore generale Biblioteche e Diritto d’autore, Mibact, ALDO PATRUNO, Direttore
Generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio
della Regione, VINCENZO SANTORO, Responsabile Cultura ANCI, MARINO SINIBALDI,
Presidente CEPELL, GIANNI STEFANINI, Coordinatore Rete delle Reti, VITTORIA POGGIO,
Assessore Cultura, Turismo, Commercio di Regione Piemonte.
Ne è emersa la necessità di un dialogo più serrato e proficuo tra Istituzioni e biblioteche per
mettere a punto un vero e proprio sistema di welfare culturale, che ha sempre visto
coinvolte le biblioteche, come presidi culturali sul territorio. Si tratta ora, hanno sottolineato
i partecipanti, di non dimenticare questo ruolo fondamentale delle biblioteche, che nel
Piano Nazionale di ripresa e resilienza rischiano di essere marginalizzate. “Nel piano
Nazionale si parla – hanno fatto notare Rosa Maiello e Gianni Stefanini – di istituire Case
dell’innovazione e della cultura digitale. Queste case esistono già da tempo, sono le
biblioteche”. Ma per svolgere appieno il proprio ruolo, è stato osservato a più voci, le
biblioteche hanno bisogno di essere dotate, tutte, di strumenti digitali, che venga garantita
la formazione ai bibliotecari, che venga stimolata l’innovazione dei processi oltre che dei
prodotti.
In parallelo al programma principale, venerdì 26 si svolto il Convegno Scuola, dedicato alle
attività e ai servizi delle Biblioteche scolastiche in Italia, con un focus sull’esperienza
torinese e la presentazione del nuovo Manifesto IFLA, con approfondimenti sulla situazione
delle Biblioteche scolastiche nel mondo come centro di promozione culturale. Collegati al
convegno anche alcuni workshop tematici che hanno offerto occasioni di formazione agli
insegnanti sull’organizzazione di attività didattiche in biblioteca, l’educazione, il sapere
libero nella biblioteca scolastica, alla biblioteca digitale.
I prossimi appuntamenti: Napoli (22-23 aprile), Firenze (giugno), e il tradizionale
appuntamento di Milano al Palazzo delle Stelline, a fine settembre, a chiudere il percorso.

Qualità dell’aria: traffico, riscaldamento, agricoltura: al via le nuove misure

Dalla mobilità ai riscaldamenti passando per il comparto dell’agricoltura: le azioni per contenere l’inquinamento da PM10 sono frutto di un lavoro sinergico tra gli assessorati all’Ambiente, Trasporti e Agricoltura, di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto

A UN ANNO DALL’AVVIO DEL PERCORSO CON LE REGIONI DEL BACINO PADANO, PARTONO DAL 1° MARZO LE NUOVE MISURE STRAORDINARIE

Si conclude con il via libera della Giunta regionale, il percorso iniziato nel febbraio 2020 a Bergamo, in accordo con le altre Regioni del Bacino padano, per arrivare a definire misure straordinarie per la qualità dell’aria. 

Un lavoro complesso, frutto della sinergia degli assessorati all’Ambiente, Trasporti e Agricoltura, che si chiude dopo più di un anno caratterizzato da incontri su questo tema con Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, e condiviso con la Città metropolitana di Torino.

Un impegno costante, che ha visto il continuo confronto con Comuni, Province, enti e associazioni di categoria da settembre a dicembre 2020, e che è confluito in una proposta di Piano straordinario per la qualità dell’aria trasmessa il 31 dicembre 2020 a tutti gli Assessorati competenti della Regione Piemonte.

Il 28 gennaio 2021 si è svolto, poi, l’incontro con il Dipartimento per le Politiche europee presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza delle Regioni, per definire in modo sinergico e concertato un Piano straordinario per la qualità dell’aria, a seguito della sentenza di condanna all’Italia da parte della Corte di giustizia europea per aver violato il diritto dell’Unione sulla qualità dell’aria ambiente, superando I valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10 in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017.

A seguito di tale incontro, come da accordi, la Regione Piemonte ha perfezionato il documento di lavoro, già predisposto a dicembre 2020, e lo ha trasmesso il 19 febbraio 2021 al Ministero dell’Ambiente.

L’auspicio è che, anche su impulso della Regione Piemonte, venga data al più presto completa attuazione al protocollo “Clean Air Dialogue”, Stato-Regioni, siglato proprio a Torino nel giugno del 2019 alla presenza della Commissione Europea, che costituisce un vero e proprio piano di azioni nazionale per il miglioramento della qualità dell’aria.

Le misure straordinarie che entreranno in vigore a partire da lunedì prossimo vedono tre principali ambiti di intervento: mobilità, riscaldamento e agricoltura.

Queste le azioni fondamentali comuni a tutti e tre i settori di intervento, con un’attuazione a breve medio e lungo termine:

– Estensione territoriale per l’applicazione delle misure strutturali e temporanee, che interessano non più 37 ma 947 comuni, per le misure inerenti all’Ambiente e l’Agricoltura (sono esclusi solo i comuni della zona di montagna) e 76 comuni per le misure riguardanti il traffico (tutto l’agglomerato di Torino, i comuni della zona di pianura e collina con popolazione superiore a 10mila abitanti).

– Estensione temporale del periodo, dal 15 settembre al 15 aprile, per l’attuazione delle limitazioni strutturali e temporanee (in precedenza il periodo era compreso tra il 1° ottobre e il 31 marzo).

– Anticipazione delle misure temporanee da adottare: il nuovo semaforo non scatterà più sulla base dei superamenti misurati ma sulle previsioni di superamento che saranno calcolate con un sistema modellistico integrato di valutazione e previsione meteo. I giorni di controllo passano da 2 a 3 alla settimana.

Nello specifico

Per i trasporti:

– oltre all’estensione territoriale e temporale delle misure e alle limitazioni già previste, dal 1° marzo, si aggiungono quelle per veicoli adibiti al trasporto di persone e merci euro 1 e 2 benzina e euro 1 Gpl e metano. Per i motocicli e ciclomotori, oltre all’euro 0 si aggiunge anche l’euro 1.

– l’attuazione del sistema MoVe-In (piattaforma a adesione volontaria che, attraverso l’installazione di un dispositivo, monitora la percorrenza dei veicoli nei territori soggetti a limitazione);

– ulteriori bandi per la sostituzione dei veicoli inquinanti e dei mezzi del trasporto pubblico locale.

– anticipo delle limitazioni strutturali al 2023 per l’euro 5 diesel.

Per il riscaldamento domestico

– limite a 18 gradi per la temperatura media nelle abitazioni, esercizi commerciali, edifici pubblici ad eccezione delle strutture sanitarie e stop ai generatori di calore alimentati a biomassa legnosa che non siano almeno 5 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

Per l’agricoltura:

divieto di distribuzione di fertilizzanti, ammendanti e correttivi contenenti azoto (salvo interramento immediato) e divieto di spandimento di letami o materiali assimilabili (salvo interramento immediato).

– Divieto di abbruciamenti di materiale vegetale dal 15 settembre al 15 aprile su tutto il territorio del Piemonte. Il divieto di qualsiasi combustione all’aperto viene esteso dal 15 settembre al 15 aprile nell’agglomerato di Torino, pianura e collina.

Sono ovviamente previsti incentivi, per interventi mirati all’introduzione di sistemi di allontanamento rapido delle deiezioni dalle strutture di stabulazione degli animali; per la realizzazione di coperture fisse e mobili di stoccaggio degli effluenti zootecnici e per la distribuzione in campo degli effluenti con sistemi in grado di abbattere le emissioni di ammoniaca durante la fase di spandimento.

A tutto questo, infine, si aggiunge il rafforzamento del sistema dei controlli.

Queste nuove disposizioni si affiancano alle azioni già portate avanti dalla Regione, ed in particolare a quelle finalizzate a migliorare la governance sui controlli degli impianti termici, a incrementare i controlli sui combustibili a biomassa per il riscaldamento, e a quelle dirette all’incentivazione che hanno destinato, tra il 2019 e il 2020, oltre 9 milioni di euro per la sostituzione dei veicoli più inquinanti destinati a enti pubblici, imprese e privati.

Tutti interventi già avviati, ai quali a breve se ne aggiungeranno altri, grazie alla disponibilità di ulteriori contributi destinati prioritariamente ai cittadini per la rottamazione delle stufe a biomassa e, con un investimento di 112 milioni di euro, alla sostituzione dei mezzi del trasporto pubblico locale su gomma.

ContemporaneA. Parole e storie di donne

Lunedì 1° marzo tornano gli incontri online, i consigli di lettura e le rubriche più amate.

La dj e speaker radiofonica Clarice Trombella e la scrittrice Laura Calosso le prossime ospiti.

 

L’arrivo imminente della primavera porta con sé una nuova stagione di ContemporaneA. Parole e storie di donne, che dal 1° marzo 2021 riprende i rendez-vous sui suoi canali social.

Dopo l’avvio dei primi incontri online lo scorso giugno, culminati a ottobre nella prima edizione del festival, che si è tenuto dal vivo in una due giorni con oltre venti ospiti e la maratona natalizia, ContemporaneA è pronta a riprendere le attività sui suoi canali Facebook, Instagram e YouTube: ogni giorno un appuntamento con una diversa rubrica, con temi che ruoteranno intorno a letteratura, arte, cultura, sempre affrontati attraverso una lente femminile.

 

I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Ritorna il lunedì la rubrica che ogni settimana porta un po’ di ispirazione a tutti i followers di ContemporaneA: Una collana di perle, dedicata alle citazioni; si inizia con la poetessa e giornalista statunitense Dorothy Parker e la filosofa e scrittrice britannica Iris Murdoch.
Martedì 2 marzo la prima ospite della rubrica Caffè con le ragazze è la dj e speaker radiofonica milanese Clarice Trombella. Intervistata da Stefano Minola, Trombella racconta del suo Sacerdotesse, imperatrici e regine della musica (BeccoGiallo), nel quale tratteggia venti ritratti di donne protagoniste della musica e che della musica hanno fatto uno strumento di cambiamento sociale. La settimana successiva è la volta di Laura Calosso con Ma la sabbia non ritorna (SEM), in cui si intrecciano narrativa e inchiesta giornalistica, fiction e riflessione sulla realtà, in un romanzo che è anche denuncia dei disastri ambientali causati dall’estrazione indiscriminata della sabbia.
Ritroviamo Dorothy Parker ne L’amica che vorrei di mercoledì 3 marzo, mentre l’appuntamento successivo con la stessa rubrica è con Gianna Manzini, con un focus sulla sua vita, tra anarchia e Virginia Woolf, passando per la vittoria Premio Campiello nel 1971 con Ritratto in piedi, in cui ci racconta in modo lirico, visionario e insieme aspro la storia di suo padre.
Giovedì 5 marzo, spazio all’arte, con un focus su tre progetti di Marinella Senatore, la cui cifra distintiva è da sempre quella di intendere l’arte come partecipazione attraverso performance, dipinti, collage, installazioni, video e fotografie con un forte interesse per le tematiche sociali come l’emancipazione e l’uguaglianza. La settimana successiva (11 marzo), sui canali social di ContemporaneA arriva l’illustrazione di Anna Ippolito Donna con i pesci rossi: una giovane donna si tuffa con slancio perfetto in acqua verso un gruppo di pesciolini rossi, animali simbolo di pace, saggezza e lunga vita sin dal mondo egizio.
Sabato è il momento dei consigli di lettura delle curatrici del progetto, con A ruota libera: Barbara Masoni parla di Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo, edito da SUR e tradotto da Martina Testa (6 marzo) e Irene Finiguerra racconta la sua lettura de La figlia unica, ultimo libro della scrittrice messicana Guadalupe Nettel, pubblicato in Italia da La Nuova Frontiera con la traduzione di Federica Niola (13 marzo).
Chiude la settimana La donna della domenica, l’appuntamento dedicato a grandi figure del passato, più o meno note: la francese Simone Veil, che fu sempre impegnata a difendere i diritti delle donne e la memoria della Shoah oltre ai valori dell’Europa unita (7 marzo) e della grande giornalista e critica cinematografica Lietta Tornabuoni (14 marzo).

 

Il progetto ContemporaneA. Parole e storie di donne nasce all’interno dell’associazione biellese BI-BOx da un’idea di Irene Finiguerra e Barbara Masoni, in collaborazione con la libreria Giovannacci e con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. L’illustrazione e il progetto grafico è a cura di Anna Ippolito.

 

COS’È CONTEMPORANEA. PAROLE E STORIE DI DONNE

I RENDEZ-VOUS

ContemporaneA è un progetto che fin dalla sua nascita si è presentato con una doppia anima, online e analogica, e un solo obiettivo: quello di essere uno spazio per tutte le donne (e non solo) dove confrontarsi, sognare e progettare, dove ascoltare gli interventi di scrittrici, artiste, imprenditrici. È così che, nell’ambito della rubrica social Caffè con le ragazze, in questi due mesi hanno raccontato sé stesse e il proprio lavoro autrici come Giusi Marchetta, Costanza Rizzacasa D’Orsogna, Marta Barone, Bea Buozzi, Marilù Oliva, Carola Benedetto e Luciana Cilento. Non solo scrittrici: sono intervenute anche professioniste del mondo dell’arte e della cultura come la direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella, la regista Irene Dionisio, la tatuatrice Silvia Maschio, le ideatrici del progetto Senza Rossetto Giulia Cuter e Giulia Perona, la manager musicale Katia Giampaolo, le giornaliste Ritanna Armeni, Simonetta Fiori, Cristina Manfredi.

Non sono mancate le voci maschili, grazie alla rubrica Scrittori per scrittrici, attraverso cui alcuni tra i più amati nomi della narrativa italiana hanno raccontato con brevi video la propria autrice preferita, come Maurizio de Giovanni, Antonio Manzini, Matteo B. Bianchi, Raffaele Riba, Nicolò Targhetta, Lorenzo Marone, Fabio Stassi, Giacomo Nicolella.

Tra le altre rubriche Una collana di perle, ogni lunedì mattina una citazione diversa, che sia di ispirazione per tutta la settimana; L’amica che vorrei, la rubrica dedicata alle scrittrici: da conoscere, da leggere o da rileggere; A ruota libera, in cui le due curatrici di ContemporaneA Irene Finiguerra e Barbara Masoni approfondiscono ogni volta un tema diverso: una corrente artistica, una storia, un libro; La donna della domenica, dedicato alle donne da non dimenticare.

 

IL FESTIVAL

Il 10-11 ottobre 2020 si è tenuta a Biella la prima edizione in presenza del festival Contemporanea. Parole e storie di donne. Tra gli ospiti, Vera Gheno, Simonetta Fiori, Roberta Scorranese, Ritanna Armeni,

Florencia Di Stefano-Abichain, Rossana De Michele, Mariangela Pira, Francesca Angeleri, Silvia Zanella, Elena Varvello, Simone Tempia, Nicolò Targhetta, Andrea Pomella e Raffaele Riba. La prossima edizione del festival è prevista nell’autunno 2021.

 

www.contemporanea-festival.com

Facebook: @contemporaneafestival

Instagram: @contemporaneafestival

 

Pioggia di fondi ai comuni per le opere pubbliche

Pioggia di risorse sui Comuni. Dopo 1 miliardo distribuito la scorsa settimana tutti i municipi del Paese e altri 81mila euro per ciascuno dei Comuni con meno di mille abitanti, arriva 1 miliardo 850 milioni dal Ministero dell’Interno per investimenti relativi a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio. Gli Enti avevano presentato domanda entro il 15 settembre 2020: 9.151 progetti per una richiesta di risorse pari a oltre 5 miliardi. 

Oggi la graduatoria on line sul sito del Viminale. 2.846 opere sono ammesse e finanziate, tutte comprese nella categoria “investimenti di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico”Gli Enti locali beneficiari sono complessivamente 1.912, dunque molti Enti hanno più di un progetto ammesso e finanziato. Già previsti, nel 2022, altri 1.750 milioni di euro per “scorrere” la graduatoria e finanziare altri interventi ai Comuni.

“Negli ultimi due anni sono arrivate risorse ai Comuni forse come mai prima – afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Prosegue dunque una fase positiva di attenzione per le Autonomie locali, motore dell’economia con i loro investimenti capaci di attivare imprese dei territori, mettere in sicurezza situazioni complesse garantendo assetto e stabilità dei versanti, rispondere anche alla crisi climatica, oltre che alle crisi economiche e sociali. Questo trend di investimenti e finanziamenti deve proseguire, anche sul Recovery Plan per l’uso dei 209 miliardi di euro del Next Generation EU, con i Comun protagonisti”.

Arresti, Siulp: “la polizia deve adempiere sempre al proprio dovere”

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Segretario Generale del Siulp di Torino Eugenio Bravo a proposito delle considerazioni dei magistrati area DG sulle forze dell’ordine in relazione ai troppi arresti derivanti dallo spaccio di droga, resistenza a pubblico ufficiale e reati minori.

Purtroppo, piaccia o non piaccia, le forze dell’ordine devono adempiere in modo esemplare al
loro dovere, che riguarda il perseguire i reati a prescindere dalla loro gravità. Alla luce di questo
dato assodato poiché la sicurezza dei cittadini, il contrasto alle attività illegali, tra le quali rientrano
sicuramente le attività antidroga con il contrasto allo spaccio che imperversa nella nostra città e
che non può considerarsi un reato minore, diventa impossibile per i poliziotti decidere
arbitrariamente quale tipologia di reati sia meglio perseguire.

Inoltre, se per i servizi antidroga la pianificazione e la meticolosa organizzazione risulta più
fattuale, molto più complesso è agire preventivamente in modo programmato su reati
estemporanei come le rapine e i furti. Tra l’altro la presenza nel territorio di circa 20 pattuglie a
turno, garantite con grandi sacrifici da parte di molti uffici di polizia che hanno dovuto ridurre
drasticamente il loro personale, e l’impiego degli RPC, è significativa sull’importante attività di
prevenzione che viene svolta.

Siamo assolutamente d’accordo sulle osservazioni dei magistrati di DG circa l’esagerato
accumulo di pratiche giudiziarie concernenti anche reati minori che, per questa ragione,
richiederebbero un reale aumento di organico anche per gli uffici giudiziari.

Poiché i servizi di polizia sono organizzati per contrastare l’attività criminale e garantire la
sicurezza dei cittadini, l’unica soluzione per evitare i continuativi arresti delle forze dell’ordine è
la depenalizzazione dei reati minori che, tuttavia, per quanto concerne lo spaccio di droga o la
resistenza a pubblico ufficiale sarebbero per il Siulp una scelta sconsiderata.

E proprio sugli arresti per resistenza rappresentati giornalisticamente come reati più o meno
discutibili, il Siulp di Torino si permette di rammentare il dato allarmante che ci ricorda come, in
Italia, ogni tre ore viene aggredito e ferito un appartenente alle forze dell’ordine che
rappresentano di certo, si spera, istituzioni che non possono essere considerate “minori…”; alla
luce di questo dato gli arresti per resistenza, per quanto ci riguarda, continua Eugenio Bravo, non
sono banali attività operative limitative della libertà delle persone, ma una inevitabile scelta
operativa dettata dalla necessità di assicurare alla giustizia una persona violenta che reagisce
contro i legittimi rappresentanti dello Stato.

In conclusione, il Segretario del Siulp della provincia torinese, ribadisce l’importanza di percorrere
la strada della deterrenza reale e non solo quella codificata della consumazione dei reati,
realizzabile solo attraverso la certezza di pene esemplari anche nei confronti di reati come lo
spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale; pene che scoraggino i criminali a distribuire la
morte e ad aggredire violentemente ed impunemente le forze dell’ordine.

Allevatori, dalla Regione indennizzi per i danni causati dai lupi

PRONTO IL PROGRAMMA  PER IL RISARCIMENTO

Protopapa “Rimborso diretto per i danni al bestiame e contributi per i sistemi di difesa”

 

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha definito il programma di aiuti a sostegno degli allevatori piemontesi per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni dei lupi sui pascoli piemontesi e per i costi sostenuti a difesa del bestiame.

Si stabilisce di estendere i contributi per i sistemi di difesa del bestiame: oltre ai cani da guardiania e alle recinzioni per il pascolo e il ricovero notturno, vengono prese in considerazione le recinzioni elettrificate e i dissuasori acustici e visivi.

“Da quest’anno la Regione Piemonte ha voluto introdurre nel programma di indennizzi un aumento delle risorse complessive portandole a 300 mila euro da 200 mila con l’obiettivo di dare un rimborso diretto agli allevatori che hanno denunciato le predazioni, senza passare dal sistema assicurativo una volta accertati i danni diretti e indiretti. – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa – Abbiamo anche esteso i contributi che riguardano i diversi tipi di sistemi utilizzati a difesa del bestiame, perché vogliamo che i nostri pastori possano proteggere i capi continuando a lavorare senza dover abbandonare i pascoli”.

Il programma 2021, che sarà posto ad approvazione a breve dalla Giunta regionale e permetterà l’apertura del bando per la richiesta di indennizzi, sostiene anche gli apicoltori piemontesi censiti dalla Banca dati nazionale, riconoscendo gli indennizzi e i contributi per i sistemi di prevenzione attivati da coloro che svolgono l’attività nelle aree di presenza dell’orso (presenza registrata nel 2020 nel Verbano Cusio Ossola).

Sognare con il libro di Marcella Etzi: “Yala, la custode del bosco”

Informazione promozionale / SOGNARE….può una parola così piccola racchiudere un potenziale così ampio?

La vita frenetica di tutti i giorni ha dimenticato cosa vuol dire “sognare”

I bambini, troppo presto, dimenticano cosa vuol dire sognare perché eccessivamente impegnati a crescere. Ma crescere non significa smettere di sognare, anzi…
Spesso dimentichiamo, noi adulti, di insegnare o ricordare ai bambini di sognare. Dimentichiamo di insegnare loro quanto sottile sia la linea che divide i sogni dalla speranza. Quella stessa speranza che ci fa immaginare un futuro migliore e che ci spinge comunque a non arrenderci davanti alle difficoltà.
“Yala, la custode del bosco” è questo: la speranza in un mondo libero dove la parola d’ordine è “non arrendersi”!

LA TRAMA: C’era una volta, in una regione lontana, un piccolo regno governato da un vecchio e saggio Re con saggezza e armonia. Finché un giorno, all’improvviso, fosche nubi si stagliarono all’orizzonte: il Signore dell’Oscurità stava per prendere il potere e distruggere la pace del piccolo regno. Ma non tutto è perduto! Seguendo le raccomandazioni della Vecchia Saggia, solo un prode arciere potrà impugnare le Armi Magiche e sconfiggere il malvagio Signore dell’Oscurità. Così il Principe Alessandro, accompagnato dal piccolo Kus, simpatico uccellino verde portatore di speranza, parte subito alla ricerca del misterioso arciere.
“Yala, la custode del bosco” è un romanzo fantasy ricco di colpi di scena che, con la sua narrazione incalzante, coinvolge il lettore dalla prima all’ultima pagina.

L’AUTRICE: Marcella Etzi nasce a Guasila nel 1975 dove tuttora vive.
Dopo il diploma inizia a lavorare nella Scuola dell’Infanzia come maestra. Tra le tante passioni, oltre alla scrittura e alla lettura, c’è quella per la storia e in particolare per il Medioevo. “Yala, la custode del bosco” è la sua prima opera edita.

Pagina FB
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