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Gam, Mao e Palazzo Madama riaprono con le nuove mostre

I tre musei di FTM riaprono al pubblico con le nuove mostre da mercoledì 28 aprile 2021

Con il ritorno del Piemonte in zona gialla, GAM, MAO e Palazzo Madama possono finalmente riaprire le loro porte al pubblico! Accanto alle collezioni permanenti, i visitatori avranno la possibilità di visitare nuove mostre, allestite durante il periodo di chiusura dei musei.

 

Alla GAM, oltre a Photo Action per Torino, Ancora luce. Luigi Nervo, e Alighiero Boetti, saranno visitabili due nuove esposizioni: da mercoledì 5 maggio la mostra pensata e voluta in favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945, dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino, che indaga, attraverso circa 130 opere, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni tra le due guerre. Sempre a partire da mercoledì 5 maggio apre la mostra Sul principio di contraddizione, a cura di Elena Volpato: una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, composte quasi sempre da almeno due elementi, da due o più nature, da due o più immagini non pienamente conciliabili tra loro e legate da un vincolo di ambiguità che talvolta diviene chiaro rapporto di contraddizione.

 

Al MAO, accanto alla mostra China goes Urban. La nuova epoca della città, prorogata fino al 13 giugno, che offre al pubblico una prospettiva articolata e innovativa sul fenomeno dell’urbanizzazione cinese – e globale – e sulle sue ricadute sociali, economiche e politiche, da mercoledì 28 aprile apre una nuova mostra: Krishna, il divino amante, un’esposizione di dipinti religiosi indiani che ruotano intorno alla figura del dio Krishna, accompagnata da una selezione di componimenti poetici ascrivibili alla corrente devozionale della bhakti.

 

A Palazzo Madama sarà ancora visitabile fino al 12 luglio la mostra dossier Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia che presenta una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, veri e propri ritratti in oreficeria, in rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti.  Da venerdì 7 maggio l’esposizione World Press Photo Exhibition 2021, la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo, apre a Palazzo Madama in anteprima nazionale con i vincitori del concorso dell’edizione 2021. Dal 14 maggio La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane di Antoniazzo Romano completerà la ricca offerta museale di Palazzo Madama. Il veneratissimo dipinto, che non ha mai lasciato la Basilica Vaticana nel corso della sua secolare storia, viene esposto al pubblico per la prima volta nella sua ritrovata integrità a seguito di un delicato restauro.

 

Proseguono tutte le attività digitali e gli approfondimenti sui canali social, strumenti che hanno permesso di alimentare il dialogo con il pubblico durante il lockdown e che affiancheranno le iniziative in museo. Tornano infatti le visite guidate in presenza, i laboratori dedicati alle scuole e alle famiglie e i progetti per l’accessibilità, oltre agli appuntamenti collaterali alle mostre rivolti ai singoli e ai piccoli gruppi.

 

 

I NUOVI ORARI DI APERTURA:

mercoledì giovedì e venerdì dalle 13 alle 20

sabato e domenica dalle 10 alle 19 INGRESSI GARANTITI CON PRENOTAZIONE O PREVENDITA ONLINE

chiuso il lunedì e martedì

le biglietterie chiudono un’ora prima.

Prenotazioni: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com o al numero +39 011 5211788

https://www.arteintorino.com/

Prevendita: TicketOne https://www.ticketone.it/

 

Come di consueto, GAM, MAO e Palazzo Madama, nel rispetto di tutte le linee guida ministeriali, riaprono mettendo in atto tutte le misure necessarie a garantire una visita in completa sicurezza.

 

La Fondazione Torino Musei dal 2019 è certificata ISO 45001:2018, standard di riferimento internazionale per la gestione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, prima realtà museale italiana ad aver conseguito questo riconoscimento.

Per informazioni www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.maotorino.it

www.palazzomadamatorino.it

 

Aperto a Pianezza il circuito di Pump Track

L’impianto voluto dall’Amministrazione e dal Consiglio Comunale dei Ragazzi realizzato anche con il generoso contributo di ‘uBroker srl’, azienda piemontese leader nelle forniture di luce e gas.

Ha aperto i battenti sabato 24 aprile alle ore 14.00 il nuovo, avvincente circuito ciclistico dedicato agli appassionati di evoluzioni con le mountain bike ‘Pump Track Pianezza’.

L’avveniristico impianto sito in Via Musinè 26 presso l’omonimo comune dell’hinterland torinese, realizzato dalla svizzera ‘Velosolutions, leader mondiale del settore, si configura tra le strutture moderne più innovative attualmente esistenti.

Tra i primi a percorrere la pista il valente Torquato Testa, 27enne italiano tra i più famosi in tale disciplina, che si è prodotto in una serie di esercizi mozzafiato con tanto di capriole volanti e altrettante figure stilistiche da brivido eseguite in sella alla propriainseparabile bike.

E, insieme a lui, anche bambini, adolescenti e giovani tutti rigorosamente in sella con mascherina indosso e nel rispetto delle distanze di sicurezza, grazie all’ottimo lavoro di squadra di un’organizzazione efficace ed efficiente presente sul posto.

Per Antonio Castello, Primo Cittadino amatissimo dalla cittadinanza per aver contribuito a migliorare su più fronti la qualità della vita locale facendo di Pianezza uno tra i municipi più ambiti a livello residenziale fra quelli che gravitano attorno al capoluogo piemontese, “Si tratta di un progetto nato dall’attuale Amministrazione e dal Consiglio Comunale dei Ragazzi, condiviso con partners di prestigio fra cui in primis il nostro concittadino Cristiano Bilucaglia, Presidente di ‘uBroker Srl’ che ringrazio a nome della collettività per aver donato un generoso contributo affinché l’opera potesse veder luce in questi meravigliosi termini”. Per poi proseguire: “Siamo consapevoli di esserci dotati di un’attrazione con cui potenziare l’offerta ludico-sportiva per i giovani del territorio, e che abbiamo il dovere di mettere a disposizione di tutti gli sportivi per creare sinergia con il mondo dello sport e con chi ne fa parte. Un segnale importantesoprattutto nel segno della convivenza positiva, della possibilità di incontro, visti i tempi: il nostro modo per dire che finalmente possiamo ricominciare nel segno della possibilità di rincontrarsi. Motivo per cui abbiamo altresì potenziato la presenza delle aree fitness nei parchi urbani perché ciò avvenga nel migliore dei modi”.

Esprime viva soddisfazione Cristiano Bilucaglia, Fondatore e Presidente di ‘uBroker’, già eletto nel 2015 ‘Imprenditore dell’Anno’ per aver creato nella confinante Collegno la prima multiutilities company in grado di azzerare le bollette di luce e gas(Canone Rai e accise incluse), che da stimato mecenate e praticante di ciclismo agonistico ha da subito creduto nel valore dell’iniziativa. “In questo momento di ristrettezze che precedono la tanto attesa riapertura – esordisce il noto industriale – abbiamo voluto dare il nostro contributo a un’opportunità aggregativo-costruttiva preziosa e rivolta ai giovani che hanno vissuto un anno terribile, forse anche un anno e mezzo. Il nostro ardente desiderio, in linea con quello dell’Amministrazione Comunale con cui abbiamo collaborato in simbiosi perfetta, è che questo sia solo l’inizio, un auspicio per una seconda parte del 2021 decisamente in controtendenza rispetto a quanto sinora da tutti vissuto, ma anche per un 2022, un 2023 e per un futuro ininterrotto di grande apertura, solidarietà e condivisione diffusa”, conclude entusiasta Bilucaglia.

Calano i prezzi delle case a Torino, in crescita il centro città

Nella seconda parte del 2020, secondo le analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, i valori immobiliari di Torino registrano un ribasso dell’1%, complessivamente l’anno si chiude con -1,9%.  Negli ultimi 10 anni gli immobili di Torino hanno perso il 38,4% contro una media delle grandi città di -30%.

TREND PREZZI TORINO

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
-10,9% -8,9% -7,0% -2,8% -2,4% -0,6% +0,1% -1,9%

   

 

I volumi scambiati (11.868) sono in contrazione del 13% rispetto al 2019.

TREND COMPRAVENDITE TORINO CITTA’

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
8.575 9.057 9.870 12.331 12.956 13.508 13.647 11.868

  

MACROAREE

VARIAZIONI PERCENTUALI DEI PREZZI (II SEMESTRE 2020 rispetto al I SEMESTRE 2020)

TORINO II sem 2020
Centro – San Salvario 0,3%
Borgo Vittoria – Barriera Milano -2,0%
Francia – San Paolo -0,7%
Santa Rita – Mirafiori Nord -1,4%
Nizza – Lingotto – Mirafiori Sud -1,9%
Collina 0%

 

CENTRO-SAN SALVARIO. Famiglie alla ricerca della soluzione migliorativa

Le zone centrali di Torino hanno messo a segno una discreta performance e chiudono con un aumento di +0,3% dei valori, attribuibile soprattutto alla zona di San Salvario-Parco del Valentino, dove hanno acquistato prevalentemente come prima casa nella seconda parte dell’anno. Famiglie residenti hanno realizzato acquisti migliorativi e hanno cercato case più ampie o dotate di spazi esterni. Aumenta l’offerta di piccoli tagli perché diminuiscono gli investitori. Chi cerca soluzioni con caratteristiche architettoniche di pregio si orienta verso Borgo Valentino e via Massimo d’Azeglio dove, un affaccio sul parco, può arrivare a 3000 € al mq. Soluzioni più popolari e meno costose sono disponibili a 2500 € al mq in via Ormea e via Nizza. Sono stabili i prezzi delle case in via Roma, piazza San Carlo e via Amendola. Si stanno muovendo sia investitori sia acquirenti di prima casa. La zona presenta immobili d’epoca fascista, alcuni dell’architetto Piacentini, dalle metrature importanti. I prezzi per le soluzioni ristrutturate sono di 4000 € al mq che scendono a 3000 € al mq per le soluzioni da ristrutturare. Sono in corso interventi su immobili d’epoca per ricavare soluzioni di elevato standard con piscina e spa in comune. In questo caso i prezzi arrivano a 7000 € al mq. Hanno metrature ampie fino a 250 mq, terrazzi con superficie che può arrivare anche al 30% di quella dell’immobile. Tra corso Vittorio Emanuele e via Arsenale i valori scendono a 2000 € al mq. Sono in corso altri interventi di riqualificazione nella sede dell’ex Italgas in via XX Settembre (Casa Velò), nell’ex sede della Banca d’Italia (Holding 18) che sarà in parte convertita in residenziale. Altre case di lusso sono attese nella sede di Bim, tra via Roma e via Gramsci. ll piano terra sarà destinato a negozi della moda, mentre i sette piani fuori, circa 21 mila metri quadri, diventeranno appartamenti con terrazzi ampi e vivibili e con impianti geotermici a cielo aperto per garantire sostenibilità energetica.

 

BORGO VITTORIA-BARRIERA DI MILANO. In sofferenza per la mancanza di studenti

La macroarea della città i cui immobili hanno perso maggior valore è Borgo Vittoria-Barriera di Milano                (-2,0%) dove si registrano diversi quartieri in calo con l’eccezione di Vanchiglia, in cui dopo il lockdown si segnala un aumento della domanda di prima casa che ha sempre avuto una forte componente di acquisto per investimento grazie alla presenza degli studenti universitari. Questa categoria di acquirenti è in diminuzione, lasciando spazio a famiglie residenti in zona o nei quartieri limitrofi che decidono di realizzare acquisti migliorativi. Infatti, è aumentata l’offerta di piccoli tagli.  Le quotazioni medie della zona oscillano da 1600 a 2300 € al mq. Da segnalare la presenza di soluzioni signorili e prestigiose degli anni ’70 sul Lungopo Machiavelli e tipologie Liberty nelle strade interne che, nonostante le differenti epoche di realizzazione, si valutano tra 3500 e 4000 € al mq. Diminuiscono, invece, i prezzi nel quartiere di Borgo Vittoria-zona Mercato, dove gli effetti economici della pandemia si fanno sentire: numerose persone in Cassa Integrazione che non riescono ad acquistare oppure non riescono ad onorare il mutuo contratto negli anni addietro. Tengono gli acquisti fatti dalle famiglie i cui redditi hanno tenuto e che approfittano per migliorare visti i prezzi contenuti ed i tassi favorevoli. A questo occorre aggiungere che l’offerta in zona è molto popolare e, spesso, necessita di interventi di riqualificazione. Una soluzione usata oscilla da 500 a 1200 € al mq. Meno colpita dal ribasso dei prezzi la zona di Coppino che ha un’offerta immobiliare qualitativamente migliore. Sono al momento fermi i lavori per il cavalcavia di corso Grosseto.

 

NIZZA-LINGOTTO-MIRAFIORI SUD.

-1,9% la contrazione dei valori nella macroarea di Nizza-Lingotto-Mirafiori Sud: i prezzi sono in diminuzione a Borgo Filadelfia, Molinette e Mirafiori-Corso Unione Sovietica. A Borgo Filadelfia, prima del lockdown, acquistavano anche numerosi investitori per mettere a reddito l’immobile, vista la vicina presenza della facoltà di Economia. Dopo il lockdown sono aumentati coloro che fanno ricorso al credito, anche importante, e questo ha inciso sul ribasso dei prezzi (un medio usato si vende a 1000-1200 € al mq). Si acquistano bilocali e trilocali. La maggioranza dell’offerta immobiliare è vetusta con necessità di interventi di ristrutturazione, elemento che contribuisce a ridurre il valore.

 

Un lieve ribasso dei prezzi ha interessato la macroarea di SANTA RIFA-MIRAFIORI NORD (-1,4%): i prezzi scendono nel quartiere di Santa Rita-Corso Siracusa mentre sono stabili negli altri quartieri.

 

FRANCIA-SAN PAOLO. Il Politecnico vivacizza il mercato

Sostanzialmente stabili i prezzi nella macroarea di Francia-San Paolo (-0,7%)non ci sono importanti cambiamenti nei quartieri. Lieve ritocco verso il basso dei valori per Parella, Pozzo Strada e un lieve aumento per il quartiere San Paolo. A San Paolo-Sabotino si registra un mercato vivace, con acquisti di prima casa e per investimento dal momento che vicino c’è la sede del Politecnico.  La domanda si sta orientando su 4-5 locali di cui c’è poca offerta. Le tipologie signorili ristrutturate, in minoranza, costano 2800 € al mq, quelle di tipo popolare 1000-1200 € al mq. Sono stati fatti alcuni interventi di ristrutturazione e di riqualificazione su vecchi stabili presenti in zona ed i prezzi del nuovo si aggirano intorno a 3000 € al mq.

 

Invariati i valori immobiliari nella macroarea della COLLINA.

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

A sostegno del Piemonte Capitale Mondiale del Food

Dai paesaggi vitivinicoli riconosciuti dall’Unesco al riso del Vercellese e del Novarese, dai mercati contadini agli ecomusei passando per i Presìdi Slow Food, le fiere e gli agriturismo: questi sono solo alcuni dei motivi per sostenere la petizione lanciata da Torino-Piemonte World Food Capital per trasformare il Piemonte in una Food Valley

 

Il Piemonte è la regione che ha visto nascere alcuni tra i più importanti brand alimentari del Paese e reti collaborative di rilevanza internazionale come Slow Food, che ospita il paesaggio vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato nominato patrimonio dell’umanità dall’Unesco e che, a partire dalla filiera automotive, ha saputo creare innovazione in ogni settore. In particolare nel food. Ed è proprio da questo che il Comitato Promotore Torino-Piemonte World Food Capital, attraverso una petizione su change.org, è partito per contribuire al rilancio della regione, con l’obiettivo di trasformare il Piemonte in una vera e propria Food Valley, valorizzando le eccellenze del territorio e creando nuove opportunità di business.

 

In Piemonte l’economia del cibo genera ogni anno 8 miliardi di euro. Nella regione sono attive 50.600 aziende agricole che coltivano 900.000 ettari, di cui 49.000 a biologico. Quasi 4.390 imprese, pari al 7% del totale nazionale, operano su questo territorio, insieme a 11.618 negozi alimentari e 28.028 bar e ristoranti. Complessivamente il comparto food piemontese impiega 242.000 addetti. Professionisti dell’ambito che si sono formati in larga misura nei 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia o grazie ai 30 corsi di laurea, 3 di dottorato e 5 master dedicati a questo mondo, capaci di produrre più di 5.500 pubblicazioni scientifiche internazionali. In Piemonte, dove sono state fondate la prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo e il Salone del Gusto, sono ospitate 345 fiere del cibo, di cui 8 internazionali, e 6 musei tematici.

 

Ecco dieci motivi per sostenere l’iniziativa e contribuire a trasformare il Piemonte in Capitale Mondiale del Food.

 

1) LANGHE ROERO E MONFERRATO PATRIMONI DELL’UNESCO

I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio Unesco dal 2014, sono sei aree di eccellenza, che si estendono per 10.789 ettari lungo dolci colline coperte da vigneti a perdita d’occhio, inframmezzati da piccoli villaggi di altura e castelli medievali. Qui, all’interno dei confini delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, da secoli la viticoltura costituisce il fulcro della vita economica e sociale, tanto da trovare un ricco e diversificato sistema di cascine, aziende vitivinicole, industrie enologiche, cantine sociali, enoteche pubbliche e private, che in alcuni casi costituiscono luoghi simbolo per la storia e lo sviluppo della viticoltura e dell’enologia nazionale e internazionale.

2) 58 VINI DOP E 25 PRODOTTI FOOD DOP, IGP E STG

Secondo il Rapporto Ismea-Qualivita 2020, il Piemonte conta 25 prodotti Food di cui 14 DOP, 9 IGP e 2 STG, e 58 vini DOP ai quali si è aggiunto, nel 2019, il Nizza DOP. A livello nazionale e in termini quantitativi, quindi, il Piemonte è sul podio, terza regione in classifica dopo il Veneto e la Toscana che ne hanno in totale 92. L’impatto economico dei prodotti DOP, IGP e STG (Food e Wine) è di grande rilievo per l’intera regione: nel 2019 sono valsi all’economia locale 1,31 miliardi di euro, portando il Piemonte al quarto posto della classifica nazionale dopo Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, con un aumento di 90 milioni rispetto all’anno precedente. Di particolare rilievo il formaggio, su cui il Piemonte vanta 10 certificazioni (di cui 7 esclusive regionali), la frutta (33) e le carni (3).

3) I MERCATI ALIMENTARI DI TORINO

I mercati dei contadini e quelli di alimenti freschi sono presenti in ogni provincia del Piemonte. In particolare, a Torino sono 42 i mercati alimentari organizzati ogni giorno. Di questi, 38 ospitano i banchi di vendita diretta di agricoltori e allevatori, la maggior parte dei quali è riunita nell’associazione Coldiretti. Nella Città Metropolitana di Torino, i produttori Coldiretti che effettuano vendita diretta sono 405, di cui 300 nei mercati ordinari. A questi numeri vanno aggiunti quelli dei produttori che non sono inseriti in circuiti associativi ed effettuano vendita diretta con propri banchi: per avere un’idea dei numeri, se si conta solo il mercato di Porta Palazzo, nella giornata di sabato, i produttori agricoli che partecipano alle reti di vendita dirette sono circa 90.

4) ENOTECHE REGIONALI E BOTTEGHE DEL VINO

Il Piemonte ha istituito 14 Enoteche Regionali e 34 Botteghe del Vino o Cantine Comunali, con la legge regionale n. 37 del 1980, che hanno sede presso castelli e dimore storiche nei principali territori viticoli piemontesi, dove si può trovare la migliore selezione dei vini DOC e DOCG del territorio di riferimento e che accolgono circa un milione all’anno di visitatori e turisti.

5) IL RISO DI VERCELLI

Nel vercellese vengono coltivate più di 100 varietà di riso, tra cui il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese, l’unica DOP italiana dal 2007. Presente nella zona di Vercelli a partire dal Rinascimento, la coltivazione del riso ha contribuito alla bonifica del territorio e alla creazione di quelle che oggi vengono definite le Piane del Riso, diventando in poco tempo «coltivazione tipica». Nel 2019 le esportazioni del Riso di Vercelli sono aumentate del 7,8%, per un totale di 18 milioni di euro, che ha portato il distretto a conseguire un nuovo massimo storico di export pari a 243 milioni di euro.

6) AZIENDE AGRITURISTICHE

In Piemonte sono presenti 1.316 aziende agrituristiche autorizzate, di cui i due terzi localizzate in zone collinari, poco meno di un quinto in montagna e la restante parte in pianura. Oltre la metà, circa 793, si occupano anche di somministrazione di alimenti e ristorazione. Si tratta di una cifra importante, superiore a quasi tutte le altre regioni. Cuneo è la provincia che conta il maggior numero di agriturismo coprendo circa un terzo del totale.

7) 25 ECOMUSEI E 6 MUSEI DEDICATI AL CIBO

Il territorio piemontese presenta una ricca rete di musei che contribuisce alla valorizzazione e diffusione della conoscenza legata alla cultura del cibo, offrendo la possibilità ai turisti di approfondire la conoscenza del territorio piemontese e permettono al sistema scolastico di poter attivare laboratori e percorsi didattici. Tra questi, sono 6 i musei tematici dedicati al food e 25 gli ecomusei. A proposito di questi ultimi, il Piemonte è stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge regionale per istituirli e riconoscerli. Sono, infatti, strumenti importanti per la cura e la gestione del patrimonio culturale locale perché contribuiscono a favorire uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile. Nel 2019, gli ecomusei della Regione Piemonte sono stati visitati da 29.239 persone.

8) QUASI 1.000 SAGRE E FIERE AGROALIMENTARI NAZIONALI E INTERNAZIONALI

Degna di nota sul suolo piemontese è anche la rete di sagre e fiere agroalimentari promosse dalla Regione. Queste costituiscono un’importante vetrina di promozione del territorio e delle sue risorse: prodotti, territori e paesaggi, enogastronomia, agricoltura, storia, tradizione e cultura. Nel 2019 nella Regione Piemonte si sono svolte 8 manifestazioni fieristiche internazionali, 34 nazionali, 57 regionali e 246 locali, a testimoniare la vivacità di un comparto che occupa un significativo ruolo nel mantenimento e nello sviluppo del sistema economico regionale. A questi numeri si aggiungono i 512 appuntamenti delle sagre e fiere-mercato regionali, che tradizionalmente offrono diversificate occasioni di svago e di turismo e che, tutte, vivono di un nucleo centrale legato ad agricoltura o enogastronomia.

9) 36 PRESÌDI SLOW FOOD IN PIEMONTE

Dall’aglio storico di Caraglio al Cappone di Morozzo, dal Moscato passito della Valle Bagnario di Strevi alla tinca di Ceresole d’Alba: sono 36 i Presìdi Slow Food, ovvero tutti quei prodotti, lavorazioni tradizionali, razze autoctone che rischiano di scomparire in Piemonte. Attorno ai sapori che rischiano di estinguersi, quindi, Slow Food ha creato una comunità di contadini, artigiani, pastori, pescatori, ristoratori, che si prendono cura delle tradizioni alimentari del proprio territorio, preservando la biodiversità, tramandando tecniche di produzione e mestieri in via di estinzione.

10) ISTRUZIONE E FORMAZIONE: DALLE SCUOLE SUPERIORI A UNIVERSITÀ E MASTER

Gli studenti piemontesi che intendono dedicarsi al settore del food hanno una vastissima possibilità di scelta: nella regione si contano, infatti, 55 istituti professionali e alberghieri dedicati ad agricoltura ed enogastronomia e 1 Liceo Linguistico con curvatura Artistica ed Enogastronomica, nato dalla collaborazione tra il Liceo “Madre Mazzarello”, Fondazione Torino Musei e Slow Food. L’Università degli Studi di Torino offre 12 corsi di laurea di I livello, e altrettanti di II livello, che vanno dalle biotecnologie e alle scienze chimiche, agrarie e ambientali, fino alle tecnologie alimentari, alle scienze veterinarie e dell’alimentazione. Ha, inoltre, 3 corsi di dottorato e 5 Master, di cui 1 internazionale, con focus su tematiche agrarie, biologiche, veterinarie e alimentari. Il Politecnico offre, invece, un percorso di studio di ingegneria chimica e alimentare, l’Università del Piemonte Orientale eroga il corso di Laurea Magistrale in “Food, Health and Environment”, mentre la ESCP Business School mette a disposizione il Master in International Food & Beverage Management. Il Piemonte ospita poi l’Università di Scienze Gastronomiche, nata nel 2004 da Slow Food in collaborazione con Regione Piemonte e Regione Emilia Romagna, che intende formare la nuova figura professionale del gastronomo.

 

Torino-Piemonte World Food Capital è sostenuta da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Cento milioni per riqualificare il parco del Valentino

Da Palazzo Civico  Quattro commissioni riunite in seduta congiunta hanno ospitato gli assessori Pironti, Lapietra, Iaria, Leon, Unia, intervenuti per presentare il progetto di riqualificazione del Parco del Valentino. Torino esposizioni e il Teatro Nuovo, le aree verdi, l’area fluviale e il Borgo medievale sono i quattro principali filoni d’intervento del progetto elaborato su sollecitazione del Mibact, il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo.

Circa 100 milioni di euro la spesa prevista, finanziata con i fondi europei in arrivo al nostro Paese nell’ambito del programma Next Genereation EU e che orientano il progetto verso una logica di trasformazione urbana rispondente ai concetti di transizione verde, sostenibilità, inclusività. La maggior parte dei fondi saranno destinati alla ristrutturazione di Torino Esposizioni (circa 70 milioni di euro) futura sede della Biblioteca civica centrale, una decina di milioni alle aree verdi, altrettanti per l’area fluviale, 6 milioni di euro verranno invece destinati per completare il restauro del Borgo medievale.

Per Pironti Una grande opportunità per Torino”, una sfida per uscire dalla pandemia investendo sulla resilienza e sulla capacità di ripresa, anche economica, del territorio, lacerato dalle difficoltà vissute in questo periodo.

Gli altri assessori hanno invece presentato a grandi linee le rispettive aree d’intervento: il futuro navigabile del tratto del Po che attraversa la città con battelli elettrici; nuovi e sostenibili percorsi del verde; la collaborazione con il Politecnico per il recupero funzionale di Torino Esposizioni e la realizzazione della nuova Biblioteca centrale. Che dovrà essere digitale, tecnologica e connessa, per favorirne la maggiore fruizione possibile, realizzata rispettando il criterio di sostenibilità ambientale, con uno sguardo rivolto al futuro attraverso una progettazione che dia vita ad un luogo di attrazione anche turistica senza snaturare l’architettura originale.

Argomenti comunque solo anticipati. Per questo motivo Massimo Giovara, nel chiudere la seduta di commissione, ha annunciato la disponibilità ad ospitare futuri momenti d’incontro per approfondire il dettaglio degli interventi previsti.

Torino, 23 aprile 2021

Passeggero molesto sul regionale Torino-Aosta  

Denunciato dagli agenti del commissariato Ivrea e Banchette

 

Intorno alle 6 di mercoledì mattina un cittadino centrafricano di 29 anni sale a Torino sul convoglio diretto ad Aosta.

Una volta a bordo, l’uomo si libera del dispositivo di protezione individuale e si abbassa parzialmente i pantaloni. Un poliziotto del commissariato Ivrea e Banchette, libero dal servizio, interviene in ausilio del capotreno. Il ventinovenne, alle molteplici richieste di indossare la mascherina ed esibire titolo di viaggio ed un documento di riconoscimento, non mostra alcuna forma di collaborazione.

L’operatore avverte immediatamente la Polfer di Torino ed il commissariato di Ivrea e Banchette, che invia la Volante al fine di prelevare lo straniero per l’identificazione.

L’uomo risulta avere molteplici precedenti di Polizia ed un ordine di espulsione dal territorio Nazionale emesso all’inizio del mese dalla Questura di Bolzano.

Il ventinovenne è stato sanzionato per aver violato le vigenti normative anticovid e denunciato per non aver ottemperato all’ordine di espulsione.

Festa in centro: partecipanti sanzionati 

Mercoledì sera, poco dopo le 22.30, una telefonata al 112 NUE segnala una festa in un appartamento in via Accademia Albertina.

Gli agenti del commissariato Centro raggiungono lo stabile, notando già dalla strada diverse persone sul balcone dell’abitazione indicata. Una volta all’interno, i poliziotti appurano la presenza di ben 11 persone, tutte giovani e con età compresa tra i 19 e i 23 anni.

Per aver creato un assembramento tra persone non conviventi tra loro, l’intera compagnia è stata sanzionata.

Al termine degli accertamenti, i partecipanti sono stati allontanati dall’appartamento ed autorizzati a raggiungere il proprio domicilio.

“Il fiume senza luna”

LIBRI Un nuovo caso per il commissario Carlo Rossi, nell’ultimo romanzo giallo di Franca Rizzi Martini

Dopo il giallo storico “Recitando Shakespeare” (2015), Franca Rizzi Martini ci regala, sempre per i tipi di “Neos Edizioni”, un altro intrigante giallo dal titolo “Il fiume senza luna”, carambolato con accattivante curiosità (sua e del lettore) in 246 pagine di un intenso racconto, dove all’indagine attuale si avvicenda una misteriosa storia che porta indietro il tempo di oltre quattro secoli, in una Moncalieri del Seicento – barocca e fluviale – che si trova a fare i conti con una Torino dei giorni nostri, con le sue anime multietniche, affogate in un bagno di solitudine, di desiderio di emergere e di spietato cinismo.

Due storie accattivanti che s’intrecciano fra loro, accomunate dal lento scorrere del fiume, “sulle cui acque non sempre si riflette la luna e la notte è più nera quando prevalgono le sfortune, i dolori e le passioni come l’avidità, la violenza e il desiderio di potere”. Oggi come quattro secoli addietro. In un calcolato, inevitabile dipanarsi di presente e passato in cui sempre è la “felicità” l’agognata preda umana. A scavare nelle pieghe degli eventi e a reggere e a indagare trame sottili abilmente rintracciate e raccontate da Franca Rizzi Martini (milanese di nascita, oggi residente a Moncalieri, vincitrice del Fiorino d’Argento al “Premio Firenze 2010” e secondo posto al “Premio Mario Pannunzio 2011”), è ancora una volta il suo commissario, dal più banale italico cognome, Carlo Rossi. E torna anche Patrizia, gentile curiosissima signora torinese, votata a sostenere con le sue osservazioni il lavoro di indagine. “Ogni caso ha i suoi interrogativi – scrive la Rizzi– e ogni omicidio ha le sue motivazioni; le morti non sono tutte uguali e anche se possono essere catalogate secondo diversi parametri, ogni omicidio nasconde cose dette e non dette”. Da una parte lo strano suicidio/omicidio di un lontano zio del commissario, mentre dall’altra ci imbattiamo nella storia di Jeremy Ross, giovane attore inglese depredato dell’amata Adelaide Grondana dalla mano assassina di un alchimista impazzito. Da un lato, l’elegante quartiere della Crocetta e i locali della Torino by night, fra barman russi e cameriere e ballerine rumene. Dall’altro, la corte sabauda di Vittorio Amedeo II, la “volpe savoiarda”, e della sua preferita, la contessa Scaglia di Verrua. Storie lontane nel tempo, le cui voci, i cui suoni, le cui presenze paiono tuttavia rincorrersi negli anni, in un miscelarsi, improbabile e misterioso, di fatti prove e verità sulle quali spetterà al povero commissario Rossi trovare il bandolo finale dell’intricata matassa. Scrive Franca Rizzi Martini: “La notte di Torino era buia, senza luna. Nell’aria spirava una leggera brezza fresca, che mitigò il suo senso di vertigine.Carlo Rossi camminava, un passo dopo l’altro sotto i lampioni che mandavano luci bianche nelle vie deserte; tutte le domande stavano riaffiorando nella sua mente. Delle persone coinvolte nel caso chi si salvava? Nessuno”.
Info: “Neos Edizioni”, via Beaulard 31, Torino; tel. 011/7413179 o www.neosedizioni.it

g. m.

Da oggi colazioni e pranzi all’aperto. Ma il maltempo dimezza la clientela

Da oggi visite contingentate per le mostre e nei  cinema e teatri posti a sedere alternati.

Per bar  e ristoranti apertura a pranzo e a cena, solo all’aperto nei dehors fino alle 22. Per i titolari di caffè e ristoranti i posti degli avventori sono dimezzati visto che si può stare solo fuori, ma è già qualcosa. Il timore dei ristoratori però è il tempo: il meteo prevede pioggia per qualche giorno. Poi c’è il problema dei locali che non hanno la possibilità di allestire all’esterno, per i quali c’è una data di riapertura. In centro molta gente ha fatto colazione e ha pranzato, ma molti bar, a causa del freddo e della pioggia, per il momento sono stati disertati dalla clientela.

Cirio chiede a Figliuolo più dosi di vaccino per il Piemonte

PARTITA OGGI LA PREADESIONE PER I SOGGETTI FRAGILI CON ESENZIONE, MENTRE A MAGGIO POTRÀ ADERIRE ANCHE LA FASCIA 50-59 ANNI

 


Sono 19.460 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 19). A 4.156 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati in particolare sono 4.652 gli over80, 3.593 i settantenni e 5.651 le persone estremamente vulnerabili.

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 1.422.474 dosi (di cui 419.778 come seconde), corrispondenti al 90,7% di 1.568.200 finora disponibili per il Piemonte. La percentuale è leggermente inferiore a ieri perché comprende le 9.400 dosi di AstraZeneca e le 16.600 dosi di Moderna previste in consegna domani ma arrivate già stasera.


LA REGIONE SCRIVE A ROMA PER CHIEDERE PIÙ DOSI

Il Piemonte è una delle Regioni che fin dall’inizio della campagna vaccinale ha fornito buone performance, procedendo a ritmo veloce e spedito, e in questa fase le seconde dosi rappresentano già una quota importante di quelle somministrate giornalmente.

Per garantire i richiami senza penalizzare la prosecuzione delle immunizzazioni con prima dose di over70, 60-69enni e soggetti fragili, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi hanno deciso di inviare una lettera al premier Draghi e al generale Figliuolo chiedendo che la distribuzione di vaccini alle Regioni sia proporzionata alla popolazione target in fase di vaccinazione, e non a quella generale.

In questo modo non si penalizzerebbe un territorio come quello piemontese, che ha un numero di over60 maggiore rispetto ad altre parti d’Italia e rischia di non ricevere con tempestività la quantità di dosi necessaria per metterli in sicurezza.


GIACENZA A OGGI

Pfizer: 31 mila dosi (somministrato il 97,1% di 1.073.800 dosi totali ricevute finora, la prossima consegna di 155 mila dosi dovrebbe essere in programma tra mercoledì 28 e giovedì 29 aprile).

Moderna67 mila dosi (somministrato il 55,2% delle 149.200 dosi totali ricevute finora, le dosi disponibili vengono usate soprattutto per i richiami).

AstraZeneca: 35 mila (somministrato l’89,3% delle 332.400 dosi totali ricevute finora)


PARTITE LE ADESIONI DEI SOGGETTI FRAGILI CON ESENZIONE

Da oggi i soggetti fragili tra 16 e 59 anni con esenzione per patologia, ma non classificati come estremamente vulnerabili, possono preaderire alla campagna di vaccinazione su www.ilPiemontetivaccina.it


A MAGGIO AL VIA LE PREADESIONI PER LA FASCIA 50-59 ANNI

Dal 4 maggio partirà la preadesione sul portale www.ilPiemontetivaccina.it per la fascia 55-59 anni, dal 17 maggio per quella 50-54 anni.