ilTorinese

Nel 1861 a Torino venne proclamato il Regno d’Italia

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

A Santena stamane verrà celebrata la “Giornata dell’Unita’nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera” istituita da una leggina opera di un sottosegretario del Governo Monti che vantava conoscenze storiche in verità molto superficiali

 

In primis il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia e non l’Unita’ per raggiungere la quale mancavano il Veneto, Roma capitale,  Trento, Trieste e le terre italianissime dell’Adriatico Orientale . Una possibile festa della Costituzione esiste già il 2 giugno, anniversario del referendum del 1946 e dell’elezione dell’Assemblea Costituente. La festa dell’Inno sarebbe la sola legittima, mentre la festa della Bandiera tricolore è fissata il 7 di gennaio anche se non sempre non viene celebrata . L’Inno nazionale andrebbe studiato obbligatoriamente in tutte le scuole di ogni ordine e grado, più che festeggiato il 17 marzo. Solo una volta, al termine di una mia lezione sulla Grande Guerra a Trapani, ascoltai con sorpresa e commozione gli allievi di un intero istituto cantare in piedi l’Inno di Mameli.


E’ giusto rendere omaggio alla tomba di Cavour, il più grande statista italiano ed europeo della sua epoca che mise il suo genio politico e diplomatico al servizio del Risorgimento italiano . Ha ancora più valore sapere che anche in tempi di pandemia il Prefetto di Torino si recherà a Santena per ricordarlo solennemente.  Molti suoi precedessori non lo fecero.  Ma non si deve mai dimenticare che Cavour era un convinto monarchico è un fedele servitore di Casa Savoia che fu iniziatrice e protagonista del Risorgimento a partire dal 1848 quando Carlo Alberto , con lo Statuto e il Tricolore con lo scudo di Savoia , iniziò la I Guerra di indipendenza. Il Risorgimento è un fatto storico inscindibile da Casa Savoia che fu il fulcro su cui fecero leva anche molti repubblicani come Garibaldi. Solo l’oscuro sottosegretario di Savona tento’ di occultare questa verità storica che ad alcuni può dare anche fastidio, facendo una vera e propria insalata russa. Il Presidente Napolitano andò nel 2011 a rendere omaggio al Pantheon alla tomba del Padre della Patria ,così come Ciampi in visita a Torino andò davanti al monumento al Re Galantuomo. Solo il presidente Mattarella lo scorso anno ignoro’ totalmente il bicentenario della nascita di Vittorio Emanuele ll.
Almeno in Piemonte non si può però ignorare l’apporto dei Savoia all’Unita ‘ d’Italia, a quello che Benedetto Croce definiva il “ Sorgimento” . Sono le nostre radici che nessuno ha diritto a recidere.

“Atelier en francais” è online

Dall’arte, al gioco, alla costruzione di un “taumatropio”. Da Palazzo Madama attività online per famiglie

Dal 20 al 31 marzo

Ricorrenza istituita nel 2010 dal Dipartimento delle Informazioni Pubbliche dell’ONU “per celebrare il multilinguismo e la diversità culturale, nonché per promuovere la parità di utilizzo di tutte e sei le lingue uffuciali in tutta l’Organizzazione”, il prossimo sabato 20 marzo (data ricorrente ogni anno, scelta per ricordare la nascita dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia) si celebra la “Giornata della Lingua Francese”. Occasione colta al volo, in tempi cupi di Musei chiusi al pubblico, dal torinese Palazzo Madamaper costruirvi intorno, fino al prossimo mercoledì 31 marzo, un progetto didattico, curioso e saggio sotto il profilo storico-artistico, rivolto ai più piccoli, bambine e bambini, e alle loro famiglie. A loro sarà data la possibilità di incontrare la cultura francese attraverso le vicende del magnifico “baule” realizzato intorno al 1200 in una bottega orafa di Limoges e un tempo appartenuto al diplomatico e cardinale Guala Bicchieri,o anche Giacomo Guala Beccaria (Vercelli, 1150 ca. – Roma, 1227) che fu  legato pontificio in Francia nel 1208 e in Inghilterra dal 1216 al 1218.

Tramite l’acquisto su Vimeo del video in lingua italiana Blu e Oro, i colori del Medioevo al costo di € 3,50, sarà possibile scoprire cosa custodiva il prezioso cofano esposto a Palazzo Madama, con quali materiali e tecniche venne realizzato, quali creature fantastiche sono state poste a guardia di questo splendido scrigno e perché il blu, che è stato adottato anche nella bandiera francese e che oggi è uno dei colori più usati e amati, è una delle tante e preziose eredità che ci ha lasciato il Medioevo. Dopo aver guardato il video, i bambini potranno giocare con le creature fantastiche che lo sorvegliano, attraverso un quiz, durante il quale si ascolteranno brevi brani descrittivi in lingua francese e bisognerà mettere in atto le migliori capacità di osservazione per rispondere correttamente alle domande. Alla fine del quiz sarà possibile scaricare una scheda per disegnare la propria creatura fantastica e un modello per costruire un taumatropio (dal greco “girare delle meraviglie”), un singolare gioco ottico – di epoca vittoria, inventato nel 1824 dal fisico inglese Mark Roget – che permetterà di dare movimento a due degli animali presenti sul cofano.

In sintesi,come partecipare?

1) Si può svolgere autonomamente l’attività, acquistando e guardando il video entro le 48 ore dopo l’acquisto.
2) Per ricevere il materiale dell’atelier occorre inviare la ricevuta di pagamento del video a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it. Vi sarà mandato un link che permetterà di accedere al gioco-quiz e ad altri materiali creativi da svolgere in autonomia.
3) Condividete con gli educatori di Palazzo Madama e con l’aiuto di un adulto i disegni delle vostre creature fantastiche o un breve video del vostro taumatropio in movimento, taggando sul vostro profilo social di Facebook e Instagram @PalazzoMadamatorino e @palazzomadama oppure inviateli a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it.

Ci penseremo noi – dicono da Palazzo Madama – a pubblicarli sui nostri profili social.

g. m.

Nella città della pandemia dov’è finito l’uomo?

Deserto e desertificazione. Due termini che costituiscono, secondo me, un binomio purtroppo strettamente attuale in un mondo come quello in cui al giorno d’oggi, quotidianamente, ci troviamo a vivere, in particolar modo durante questo terzo lockdown, esteso a livello nazionale. I due sostantivi, che non sono sinonimi, paiono assomigliarsi.

L’uno indica, però, un paesaggio naturale dal quale l’uomo (i turisti soprattutto) risultano per lo più attratti per il fascino delle sue distese e delle sue dune, che paiono suggerire l’idea di spazi infiniti; il secondo vocabolo indica, invece, un processo di graduale trasformazione in deserto di aree semiaride, a causa di periodi prolungati di siccità e, spesso, anche di un incontrollato sfruttamento dell’humus per fini agricoli.

Questa definizione richiama la metafora della desertificazione delle città attuali, in tempi di lockdown,  dovuta al Covid e contiene, già in se stessa, tutta l’aridità spirituale e quella componente malinconica, che suggerisce anche solo la vista di piazze deserte, in cui la risultante umana non pare più esserne parte integrante. Di fronte alla visione di alcuni spaccati esterni urbani in tempo di lockdown sorge spontanea la domanda “Ma dove è finito l’uomo?”. Questa interrogazione non nasce, invece, di fronte alla visione del deserto,  poiché qui la mancanza della componente umana e arborea ne rappresenta una caratteristica peculiare. Il deserto può, infatti, metaforicamente essere abitato quale luogo dell’anima. Una città desertificata, invece, non potrà mai trasformarsi in un luogo dell’anima, perché è priva di qualsiasi componente spirituale. Abitare il deserto è possibile perché, metaforicamente, l’espressione indica l’atto del congedarsi, in modo temporaneo, dal mondo per vivere un’esperienza di raccoglimento in se stessi, alla scoperta degli aspetti essenziali della vita. In un’epoca in cui dominano linguaggi omologanti, abitare metaforicamente il deserto, già in tempi pre Covid, ma ancor più in epoca di Covid, può diventare un prezioso esercizio per prendere temporaneamente congedo dal mondo e riflettere in se stessi, ascoltare la voce del cuore e riattivare quegli occhi interiori, che risultano i soli davvero capaci di cogliere l’invisibile e la forma originaria del mondo. Soltanto allora, attraverso questo procedimento, potremo compiere un percorso che ci renderà in grado di scandagliare la parte più  profonda della nostra anima e ci condurrà a riscoprire una nuova umanità, tanto più preziosa in questi tempi di forzato distanziamento fisico. E con occhi e anima nuovi anche le piazze di una città, privata della presenza abituale dell’uomo, ci appariranno in una luce rinnovata e meno angosciante, aperte alla prospettiva di raccogliere l’umanità, in un futuro non troppo lontano.

Mara Martellotta

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“C’è il sole fuori”. Il libro di Silvia Cavallo parla di rinascita

Nel libro di Silvia Cavallo C’è il sole fuori, (entrato fra i 100 Bestseller Amazon nel primo weekend di vendita) il tema della rinascita, della consapevolezza e della capacità di “attraversare il dolore” per ricominciare a vivere è affrontato con profondità, così come alcuni argomenti di attualità tra cui quello dei pregiudizi, del lavoro vissuto come passione o al contrario come pura e sterile fonte di guadagno e infine il valore rivestito degli anziani, sono osservati con consapevolezza e volontà di comprendere.

Questo lavoro è nato anche grazie all’apprezzamento di un lettore che ha sottolineato come i libri dell’autrice non si limitano unicamente a narrare storie ma sono ricchi anche di spunti di riflessione e capaci di lasciare tracce, in linea perfetta quindi con lo spirito e il proposito letterario. C’è il sole fuori racconta di Vera, una donna fragile ma determinata, una maestra appassionata del suo lavoro che, a seguito di una cocente delusione, si dedica a ciò che rimane della famiglia che ha costruito.

Nell’estate del 2017, in una Torino affascinante e assolata, il ricovero del padre e la paura di perderlo per sempre obbligano la protagonista a riflettere sull’essenza della vita stessa. Solo allora, grazie all’esempio dell’amica Stella e all’incontro col misterioso Nicola, Vera riuscirà a rispondere alla domanda che per troppo tempo ha nascosto a se stessa: “Vuoi ricominciare a vivere?”.
Il romanzo, abilmente costruito su piani temporali alternati capaci di creare attesa e suscitare partecipazione lungo il dipanarsi della storia, consente al lettore di entrare in sintonia con la protagonista, comprendere il suo vissuto ed assistere al suo percorso di crescita.

C’è il sole fuori trasmette un messaggio positivo e di speranza in un periodo distopico come quello attuale, “il momento storico che stiamo vivendo”, spiega infatti Silvia Cavallo, “è delicato e complesso, ciononostante credo che continuare a parlare di buio ci tolga la possibilità di intravedere la luce e affrontare con coraggio le difficoltà. Come scrivo nelle pagine del libro, credo che la vera sfida, in un’esistenza fatta anche di ombre e di momenti bui, sia attraversare il dolore e trasformare i rischi in opportunità di crescita e realizzazione. Perché attraverso il buio, ed oltre la sua ombra, tornerà il sole fuori”.

Maria La Barbera

 

Mega serra in appartamento Sequestrate 533 piante di marijuana

Bosconero: oltre 17 chili di sostanza vegetale

A seguito di attività investigativa, gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia hanno perquisito un’abitazione di Bosconero, avendo notizia che chi vi era domiciliato coltivasse e detenesse marijuana.

Nel corso dell’attività gli agenti hanno rinvenuto oltre 2400 euro in contanti, una decina di grammi di cocaina, materiale idoneo alla produzione e allo stoccaggio di marijuana, tra questo una lavatrice da campeggio modificata per estrarre polline e resina dalle piante di marijuana coltivate. Complessivamente gli agenti hanno sequestrato: 17 chili e mezzo di sostanza vegetale da cui si ricava il polline e/o la resina della marijuana; 270 grammi di infiorescenze e 140 grammi di polline/resina della stessa sostanza, oltre a 533 piante.

Gli agenti hanno poi appurato che l’uomo, un trentasettenne italiano, aveva modificato l’impianto elettrico al fine di ottenere in modo furtivo l’energia elettrica per alimentare la serra. Alla luce dei fatti, il trentasettenne è stato arrestato per la coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente e per il furto di energia elettrica. Il reo è stato anche denunciato in stato di libertà per falsità materiale commessa da privato in merito a documenti contraffatti trovati nella sua disponibilità.

 

Toro in gran forma: non si può più sbagliare Juve al lavoro e testa allo scudetto!

Torino-Sassuolo recupero campionato Mercoledì 17 marzo ore 15

Qui Toro:i granata di Nicola sono pronti alla battaglia sportiva contro il Sassuolo nel recupero della gara di campionato stoppato a causa del covid.Mancheranno N’Kolou e Singo, rientrerà Belotti e per il resto confermata la stessa formazione che ben si è comportata contro la capolista Inter:seppur sconfitti i granata hanno tenuto bene il campo e con un pareggio non avrebbero rubato nulla.Contro il Sassuolo servirà una gara accorta e perfetta con un baricentro più alto visto che la squadra emiliana gioca un buon calcio ma patisce l’esser attaccata.Davanti la nuova coppia gol Belotti Sanabria dovrà garantire la salvezza al Toro.Vincendo i granata scavalcherebbero il Cagliari ed andrebbero ad occupare il 17esimo posto,l’ultimo valido per la salvezza.Il Toro può e deve farlo:salvarsi tranquillamente e lottare,dall’anno prossimo,per posizioni di classifica più consoni al blasone ed alla tradizione che la sua storia chiede.

Qui Juve:ossessione decimo scudetto consecutivo.Obiettivo in cui tutta la squadra ci crede a partire dal suo fuoriclasse CR7.Oggi al lavoro in una doppia seduta defaticante.Contro il Benevento,domenica 21 marzo in casa alle ore 15,  mancheranno Alex Sandro,infortunato e Cuadrado squalificato.Il tecnico bianconero Andrea Pirlo sta pensando di confermare in attacco Morata al fianco di Ronaldo e d’inserire Aethur a centrocampo.Modulo 4-4-2 col ritorno in difesa di Chiellini affianco a De Ligt.
Mercoledì 7 aprile verrà recuperata la gara di campionato contro il Napoli:non venne disputata a causa del covid che colpì in maniera massiccia la squadra partenopea.

Vincenzo Grassano

Candidati a sindaco tanti, idee poche

Per ora solo grandi consensi per Enrico Letta.

Nel suo discorso d’insediamento,  mi pare che abbia volato alto. Formatosi alla scuola politica di Beniamino Andreatta,  sinistra democristiana. Professore di Economia ed esponente della cultura sociale cattolica.
Persino il fin troppo polemico Carlo Calenda apre una (piccola) linea di credito verso il Pd.
Forse è solo un caso , ma Enrico Letta incontrerà ‘ prima Matteo Salvini e poi i cinque stelle. Garantite le bordate a Salvini. Magari,  forse, il Pd riprende nel fare iniziativa politica. Ed un grazie a Nicola Zingaretti,  senza le sue dimissioni il tutto non sarebbe stato possibile. Già…. come si dice…. se son rose fioriranno. Chi non ride è il PD torinese. Preso in mezzo  alla sua destra ed alla sua sinistra. Sinistra sbrindellata che non gli perdona di aver bruciato Mauro Salizzoni. La sinistra della sinistra,  più sinistra sbrindellata ci riprovano e vogliono fare la propria lista. A destra i civici come De Giuli civettano con Damilano ed addirittura la  capa di Italia Viva,  on. Fregolent propone al civico ( centro destra) , sempre Damilano un caffè.  Anche qui se sono rose fioriranno , impossibile non pensare che dietro tutto questo non ci sia il Toscanaccio ( Renzi) che tra una capatina in Arabia Saudita e l’altra,  ha anche il tempo di candidare Gualtieri , giusto per la cronaca del PD,  a Sindaco di Roma.
Poi il grande ritorno di Alberto Nigra. Ha anticipato la Bonino uscendo dai Più Europa ed ora guida Azione. Non ha dubbi: a Torino Azione deve andare per la sua strada. Il resto verrà di conseguenza. Caretta,  segretario provinciale è preoccupato. Venerdì ci sarà un tavolo  ( ora si chiama così ) tra PD e possibili alleati. Possibili perché ci potranno essere ulteriori defezioni. Ed a questo,  oramai sgangherato Pd locale,  gli rimane l’opzione  Cinquestelle. Diciamocelo,  tremano i polsi. Ma i capataz del partito non sentono ragione: accordi in tutta Italia. Unica condizione non nella mia città. Sono fatti così. La sola  grande sponsor dell’ accordo è Chiaretta ( Appendino) che probabilmente andrà a far danni da qualche altra parte. Tutto in movimento? Qualcosa di molto più negativo, termine appropriato: stagnante. Quasi una sola certezza: le primarie non si faranno,  e prima o poi il tutto finirà sul tavolo di Enrico Letta. Si è ripromesso di girare tutta l’Italia e, magari una capatina a Torino la farà. Intanto,  per molti,  Damilano è incompatibile tra il suo ruolo di imprenditore e di Sindaco. Le sue fortune imprenditoriali dipendono dalle acque minerali. Le concessioni dipendono dalle Regione.  Dunque? Sarebbe condizionabile da chi governa in Regione. Ammesso e non concesso che in Regione qualcuno se ne accorga. Opposizione se ci sei batti un colpo.
E la maggioranza ha le sue gatte da pelare,  tra Sanità e tanti galli nel pollaio tra Fratelli d’Italia e Leghisti. In Regione Piemonte non ci sono più consiglieri regionali pentastellati. Ultima cosa: sarebbe ” carino ” che Mario Draghi dedicasse 10 minuti del suo preziosissimo tempo alla Tav. Sostituendo l’attuale Commissario  e nominandone  uno nuovo. In verità la nomina è del Presidente della Repubblica su proposta del ministro. In valle Susa tutto è fermo. Ci sono solo i soliti che la Tav non la vogliono. Un nuovo commissario vorrebbe dire un cambio di passo. Prefetto di Torino capacissimo,  ma ha altre cose da fare. Sarebbe il minimo sforzo per un importante,  anzi importantissimo obbiettivo. Infrastrutture.
Unico che a Torino parla di questa occasione è Bartolomeo Giachino che , se abbiamo ben capito,  alle amministrative si presenterà da solo Concludendo:  ad oggi siamo a 5 o 6 candidati a Sindaco di Torino.  Come si vede tanta offerta politica,  ma anche tanta confusione e poche idee come rianimare la nostra boccheggiante città.

Patrizio Tosetto

In arrivo la Granfondo Laigueglia Lapierre

 A pochi giorni di distanza dal Trofeo Laigueglia per professionisti, la città ligure si prepara a vivere anche la Granfondo, che sarà il primo appuntamento internazionale nel calendario amatoriale.

 

Per il 2021, come per tutte le manifestazioni di massa, la Granfondo Laigueglia Lapierre farà osservare ai partecipanti regole molto rigide per evitare il contagio da Covid-19. Sarà sicuramente una manifestazione senza momenti conviviali, ma non per questo bisognerà rinunciare a pedalare lungo la costa ligure.

 

Il GS Alpi società organizzatrice dell’evento è quindi pronta ad una grande sfida, già vissuta in parte lo scorso ottobre con la Granfondo Alassio: “garantire a tutti i ciclisti un evento nel pieno rispetto delle norme anti contagio, come le mascherine obbligatorie in griglia di partenza, l’autocertificazione da compilare prima del via, i ristori con prodotti confezionati singolarmente e il pasta party take away” queste le parole del coordinatore Vittorio Mevio.

 

Appuntamento quindi al 28 marzo: per ogni informazione è possibile visitare www.granfondolaigueglia.it

 

Sciopero Amazon, Grimaldi (LUV): “Non c’è giusto equilibrio”

“Se un colosso che vale come il Pil italiano sfrutta i lavoratori”

“Nei magazzini Amazon i lavoratori raccontano di controlli ossessivi e pressioni intollerabili, mentre ai driver vengono consegnati fino a più di 200 pacchi per un turno di nove ore, con 110-120 fermate al giorno. Le misure di sicurezza, che dovrebbero diventare stringenti in tempi di Covid, sui furgoni utilizzati in modo promiscuo non sono sufficienti” – dichiara il Capogruppo di Liberi e Uguali Verdi in merito allo sciopero indetto per il 22 marzo, quando per la prima volta in tutta Italia (e nel mondo) si fermeranno per 24 ore i lavoratori e le lavoratrici dell’intera filiera produttiva della multinazionale Amazon.

Da chi il pacco lo consegna, a chi ancora prima lo prepara per la spedizione a bordo di furgoncini, la catena conta più di 40.000 tra dipendenti diretti, interinali e autisti, per circa un milione di pacchi che ogni giorno viaggiano lungo il Paese.

I sindacati chiedono ritmi e carichi di lavoro sostenibili, la stabilizzazione dei precari e dei lavoratori interinali, il rispetto delle normative sulla salute e sulla sicurezza, continuità occupazionale per tutti i lavoratori nel caso in cui cambi l’appalto o il fornitore. Eppure, il tavolo di confronto con Amazon è fermo.

Oggi i vertici di Assoimprese e Confetta scrivono a Cgil, Cisl e Uil chiedendo di revocare lo sciopero e parlano di “reciproca comprensione” e della ricerca di un “giusto equilibrio” che eviti lo scontro.

“Con che coraggio” – prosegue Grimaldi – “ci si appella al ‘giusto equilibrio’, di fronte a una multinazionale che nel 2019 ha guadagnato 4,5 miliardi di euro, pagato al fisco italiano 11 milioni (quanto un’azienda di medie dimensioni) e si permette ancora di sfruttare i lavoratori? Un colosso che vale come il Pil italiano e che, grazie ai lockdown che hanno bloccato i negozi tradizionali, durante la pandemia ha visto le sue vendite salire del 40% in pochi mesi e raddoppiare il suo valore di borsa. Nel frattempo, la crisi Covid ha fatto slittare il primo versamento della web tax da parte delle big tech. Per fortuna” – conclude Grimaldi – “lo sciopero ci sarà e questa lotta avrà ragione d’essere fino a quando di giusto equilibrio non si potrà parlare, davvero”.

 

Scippa il cellulare a una donna e continua la chiamata

Arrestato dagli agenti del Commissariato Madonna di Campagna

Quando gli agenti della Squadra Volante lo hanno fermato aveva appena scippato il cellulare a una donna che stava parlando al telefono. L’uomo, un trentaduenne cittadino marocchino, a bordo di una bici si è avvicinato alla donna e le tolto di mano lo smartphone, non pago del gesto ha anche salutato la persona all’altro capo del telefono, presentandosi e dicendole “bye, bye”.

Peccato, però, che pochi minuti dopo lo straniero si è imbattuto negli agenti del Commissariato Madonna di Campagna che transitavano in via Giachino. I poliziotti hanno visto il trentaduenne nei pressi di un centro commerciale che si allontanava a passo svelto tenendo con sé una bicicletta. Il comportamento ha insospettito i poliziotti che hanno fermato l’uomo trovandolo in possesso del cellulare sul quale poco dopo è giunta una chiamata che confermava che lo smartphone era provento di furto visto che se ne lamentava il furto poco prima avvenuto.

Il trentaduenne è stato arrestato per rapina e denunciato per ricettazione per il possesso della bicicletta del quale l’uomo non è riuscito a spiegare le ragioni del possesso.