ilTorinese

Novità per l’apicoltura piemontese

Un passo avanti per il nuovo regolamento  dell’apicoltura piemontese. La proposta di regolamento della Giunta regionale in attuazione della legge 1/2019 (Riordino delle norme in materia di agricoltura e di sviluppo rurale) in tema di apicoltura ha infatti ricevuto parere favorevole da parte dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio delle autonomie locali (Cal). 

La proposta, illustrata dall’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa, ha lo scopo di regolamentare un settore primario dell’agricoltura piemontese, finora non adeguatamente normato: disciplina il ruolo multifunzionale dell’apicoltura per uno sfruttamento adeguato delle risorse nettarifere, fornisce le linee guida per individuare i soggetti produttivi e definisce i parametri relativi alla pratica del nomadismo, tenendo conto degli interessi sia dei piccoli che dei produttori professionali.
Da parte delle associazioni degli enti locali sono pervenute alcune osservazioni, in particolare sulla costituzione di forme associative, le distanze tra apiari, la necessità di controlli con campionamenti di prodotto per contrastare eventuali adulterazioni e sulla veridicità del numero di alveari dichiarato in anagrafe apistica, allo scopo di contrastare il fenomeno dell’abusivismo. Richieste rispetto alle quali è stata data ampia disponibilità di accoglimento da parte dell’assessorato.
Parere favorevole è stato espresso anche rispetto alla proposta di regolamento che aggiorna quello attualmente in vigore in tema di attribuzioni di funzioni amministrative e disciplina in materia di usi civici, con la richiesta da parte delle associazioni di un tavolo di confronto per approfondire una serie di questioni tecniche.

A proposito dello Stadio delle Alpi

LETTERA AL GIORNALE

Caro Direttore, ho letto l’articolo del vostro giornale, riguardante la storia dello Stadio delle Alpi.

Per esperienza vissuta, avendoci lavorato a vario titolo, ritengo che siano presenti alcune inesattezze, che alterano la storia dell’impianto.

Innanzitutto i costi: la stima era stata fatta intorno ai 60.000.000.000 miliardi di lire. In realtà venne a costare il doppio, ben 120.000.000.000. Questo per varie “anomalie” e per il fallimento dell’Acqua Marcia, la società committente. La pista di atletica, non era prevista, ma venne introdotta nel progetto, e quindi, nell’esecuzione, in quanto all’epoca il presidente del CONI, era Primo Nebiolo, che volle a tutti i costi introdurla.

Non si tenne mai, una qualsiasi gara di atletica; neppure, amatoriale.

Un aspetto addirittura grottesco, rimase la struttura dello stadio.

Infatti, dalle prime 7 file partendo dal basso, non si vedeva nulla, neppure il campo da gioco. Il progettista, un architetto di origine svizzera, noto in città, candidamente ammise che pur avendo progettato l’impianto, non aveva mai visto in vita sua, una partita di calcio, in uno stadio!

La capienza, quale stadio tra i più grandi di Italia, era quindi fittizia.

Le “vele” inserite nelle due curve, nella mente dei costruttori, avrebbero dovuto avere, la funzione di “spifferi” cioè, creare delle correnti d’aria, per far sì che la nebbia, presente spesso nel quartiere dove si trovava l’impianto, si dissolvesse.

Risultato: alcune partite furono rinviate proprio per la persistenza della nebbia. Chi subì gli “spifferi” furono solo gli spettatori; infatti molte volte, in inverno, faceva più freddo dentro lo stadio, che fuori.

Resta comunque, il vecchio “delle Alpi” un monumento allo spreco di denaro (uno dei tanti..) di quanto avvenne in quegli anni.

Stefano Lanzara 

 

Ex Embraco, Gariglio (Pd): “perso tempo prezioso”

“L’iniziativa del Ministro Giorgetti di convocare un tavolo istituzionale sulla vicenda Ex Embraco risponde alle ripetute pressioni degli enti territoriali e delle associazioni sindacali e rappresenta un punto di partenza per cercare di risolvere una vertenza drammatica e che rischia di compromettere il futuro di centinaia di famiglie”: è quanto dichiara Davide Gariglio, deputato Pd che ha presentato nei giorni scorsi una interrogazione parlamentare su tale tematica.
“E’ quindi necessario, per garantire concretamente la continuità occupazionale dei lavoratori, non perdere altro tempo ed evitare che l’incontro del 15 aprile si trasformi in un appuntamento autoreferenziale e con la presenza esclusiva dei i governatori delle Regioni interessate che hanno, peraltro, una responsabilità diretta rispetto alle criticità emerse fino ad oggi. Oltre ai sindacati, la cui presenza è già stata sollecitata da altri esponenti del Pd piemontese, dovranno infatti essere presenti all’incontro ministeriale anche gli enti locali, ed in primo luogo l’amministrazione comunale di Chieri, che si sono spesi affinchè la vicenda Ex Embraco uscisse dalla logica sterile della sola concessione di ripetuti ammortizzatori sociali e rappresentasse una nuova opportunità per la creazione di un polo industriale di lavoro stabile e qualificato”: conclude Davide Gariglio.

L’Inail finanzia la costruzione di 8 nuovi ospedali

Sei nuovi ospedali, più la conferma per due ospedali già in programma, per un investimento complessivo di 1 miliardo e 642 milioni di euro. Il nuovo Dpcm sugli investimenti dell’Inail accoglie tutte le richieste della Regione Piemonte nell’ambito dell’edilizia sanitaria sul territorio regionale.

Nello specifico, vengono confermati i 202 milioni di euro per la costruzione in toto del nuovo ospedale dell’Asl To5 e i 155 milioni per quello dell’Asl Vco.

Compaiono invece per la prima volta nei piani di investimento immobiliare dell’Inail i nuovi ospedali dell’Asl Città di Torino (185 milioni), dell’Asl To 4 (ambito eporediese, 140 milioni), dell’Asl Vc (Sant’Andrea di Vercelli, 155 milioni), dell’Asl Cn1 (ambito saviglianese, 195 milioni), dell’Azienda Ospedaliera Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria (300 milioni) e dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo (310 milioni).

Anche in tutti questi casi, la realizzazione delle opere sarà a totale carico dell’Inail, fermo restando che a questi progetti si aggiungeranno quelli finanziati dal Fondo sanitario nazionale, sui quali si sta contestualmente lavorando.

«E’ il risultato di quasi due anni di intenso lavoro con i vertici dell’Inail e del Ministero – commenta l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, gli investimenti dell’Istituto avvalorano la bontà del nostro piano di edilizia sanitaria e ci consentiranno di procedere con celerità nella realizzazione di nuovi ospedali che sono di vitale importanza per la Sanità piemontese. Abbiamo bisogno di strutture nuove, tecnologiche e con spazi adeguati, capaci di rispondere alle esigenze emergenti. Il patrimonio immobiliare della Sanità è tra i più vetusti d’Italia, c’è l’assoluta necessità di riportarlo al passo con i tempi. Questi nuovi cantieri, insieme a quelli del Parco della Salute di Torino e del Parco della Salute di Novara di imminente apertura, rappresentano il più consistente investimento di edilizia sanitaria mai effettuato in Piemonte».

Al di là del tempo

La  silloge poetica di Graziella Minotti Beretta conferma la già nota sensibilità e il suo talento artistico che si esprime anche attraverso la pittura.

Le liriche contenute in “Al di là del tempo” spaziano dagli affetti e dai legami personali al forte e persistente amore per la natura in tutte le sue espressioni, ai temi sociali e ai luoghi dell’anima, all’interrogarsi sulla vita.Una poesia, ogni volta che viene letta, riaccende le memoria.Ogni volta si rinnova, impedendo che sui versi si depositi la polvere del tempo. Perché la poesia, come scrive Graziella ha “la forza di un canto” e “ogni giorno si svela pian piano”. Le sue poesie nutrono il cuore e la mente di chi le legge perché entrambi esigono passione, godono del bello e del vero, vagano nell’infinito, tra la realtà e il sogno. La poesia è la prova della vita. E nella poesia di Graziella Minotti Beretta di vita ce n’è davvero molta. A volte trabocca nei versi, in altre si nasconde tra una riga e l’altra. E’ una presenza forte, decisa. Nonostante tutto, nonostante le avversità e il dolore, in queste poesie c’è un grande amore per la vita. In fondo, chi sa amare è felice. Di fronte ai problemi, come sosteneva Alda Merini, “la miglior vendetta è la felicità”. Non si può avere il meglio di tutto ma certamente trarre il meglio da ciò che si ha. Questa è la lezione che caratterizza tutta i versi dei poemi di questa autrice. Ne “Un finale diverso” questo inno alla libertà viene riassunto: “Sfidai me stessa, sciolsi il cappio che gettai alle ortiche. Presi fiato e fiducia verso me stessa,alla mia anima. E di loro mi presi cura”. La rottura di un vincolo, la scelta di essere se stessa, la rivendicazione orgogliosa della propria libertà. La prova che aveva ragione Alda Merini quando ammoniva di non cercare di prendere i poeti “ perché vi scapperanno tra le dita”.

Marco Travaglini

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Alicia Giménez – Bartlett “Autobiografia di Pedra Delicado” – Sellerio – euro 15,00

Di Pedra Delicado, ispettrice della polizia di Barcellona e una delle detective più amate della
letteratura gialla, seguiamo le vicende da 25 anni; ma cosa sapevamo oltre al fatto che è brusca,
tenace, apparentemente molto dura, insofferente verso le ingiustizie e determinata sempre a trovare i
colpevoli a qualunque costo? Non tantissimo.
Ora finalmente la scrittrice di gialli spagnola Alicia Giménez Bartlett, ha ricomposto la sua
biografia: magnifica, accattivante, densa di significati, in cui mette a fuoco la personalità incredibile
della sua protagonista.
Molte le cose che scopriamo a partire dal passato più remoto, in capitoli che delineano il rapporto
con la madre, l’infanzia, gli studi, i rapporti con il sesso e con gli uomini della sua vita, il legame
con il viceispettore Fermín Garzón…e molto altro.
Pedra maturando e vivendo è sempre più una donna indipendente e tosta, libera, che sa quel che
vuole, femminista e progressista nei fatti e non solo a parole.
Non voglio anticiparvi troppo ma entrerete nella testa di questa eroina che transita attraverso 3
matrimoni, i primi due decisamente fallimentari «…passata da un marito padre a un marito figlio».
Promette meglio il terzo con l’architetto Marco Artigas che porta in dote 4 figli (da due ex mogli),
incontrato dopo un interregno di conquiste maschili varie, assortite e soprattutto senza impegno a
lungo termine.
Poi ci son anche le fasi della sua vita lavorativa, dagli studi di giurisprudenza e l’attività in studio
con il primo marito, all’accademia per diventare poliziotta. I primi tempi noiosi dietro alle scartoffie
e finalmente operativa sul campo dove capisce che quello è il lavoro giusto per lei.
E godetevi anche le pagine in cui racconta il suo rapporto con l’uomo più importante della sua vita,
il collaboratore Fermín Garzón, personaggio che tutti vorremmo per amico e collega.
E se poi volete dare un volto a Pedra e Fermín, andate a rivedervi su Sky la fiction con Paola
Cortellesi, diretta da Maria Sole Tognazzi.

Andrea Baiani “Il libro delle case” -Feltrinelli- euro

L’autore ha dichiarato che l’idea di questo libro è scaturita quando un signore gli ha concesso di
entrare e rivedere le stanze della casa in cui era nato, a Roma nel 1975. Da allora di domicili ne ha
cambiati parecchi e ognuno di essi è stato testimone di una fetta di vita. E’ così che Bajani ha
ricostruito la vita di un uomo- che chiama Io- attraverso le case e le stanze che ha abitato o anche
solo immaginato; come quella di nonna bambina che solo lei conosce e che ormai fa parte della sua
“necropoli interiore”.
Scivola avanti e indietro negli anni tra 1968 e 2021, recupera fotogrammi di vita nelle città in cui la
vita l’ha condotto: Roma, Torino, Parigi e Londra.
Lo rivediamo bambino affascinato da una tartaruga il cui carapace è casa e tomba, piccolo
monolocale indipendente; o in una casa di vacanza, affittata per due mesi a 100 metri dalla spiaggia.
Poi giovane studente universitario che si adatta al materasso in una casa per studenti, bohémien in
una mansarda parigina, o ancora nella casa di provincia in cui incontra la sua amante che è una
donna sposata, infine, marito in una casa borghese del nord Italia.
Attraverso stanze, mobili, suppellettili, quartieri e tranche di vissuto, assembliamo i tanti pezzi del
puzzle di Io; perché le case in cui viviamo e abbiamo vissuto fanno parte della nostra storia e
raccontano molto se le si sa ascoltare attraverso i ricordi.
Poi Bajani rivela anche il suo interesse per due gravissimi fatti di cronaca che hanno segnato il suo
immaginario. La prigionia, l’assassinio e il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro nel 1978,
rannicchiato in posizione fetale nel bagagliaio della sua ultima dimora, una Renault 4, rossa.
E il brutale pestaggio che ha ridotto in poltiglia Pasolini, il Poeta, di cui immagina le case, compresa
l’ultima.
Ma vi attendono tante altre stanze che inducono a meditare anche sui traslochi di ognuno di noi
nelle case della nostra vita.

Matsumoto Seicho “Un posto tranquillo” – Adelphi- euro 18,00

Matsumoto Seicho (nato nel 1909 e morto nel 1992 a 83 anni) è stato definito il Simenon
giapponese, non solo per aver scritto centinaia di romanzi e racconti come il prolifico scrittore
francese, ma anche per lo spessore della sua narrativa. Sebbene abbia iniziato a scrivere tardi, oltre i
40 anni, da allora non si è più fermato. L’esordio con “Tokyo Express” – sui rapporti tra malaffare e
potere- è stato successo immediato ed ora è un classico.
Invece al poliziesco si dedica alla soglia dei 50 anni, diventando il più grande autore giapponese di
crime del secolo scorso. E ben venga l’operazione della casa editrice Adelphi che lo sta pubblicando
in italiano.
“Un posto tranquillo” inizia con una morte improvvisa –quella della poco più che trentenne Eiko- e
prosegue con l’indagine privata del marito Asai che ricostruisce le ultime ore di vita della moglie,
scoprendo lati del suo carattere e comportamenti che mai più avrebbe sospettato.
Asai Tsuneo è un funzionario del ministero dell’agricoltura e il suo matrimonio con Eiko era durato
7 anni. Si erano sposati un anno dopo la morte della prima moglie, quando lui aveva 35 anni ed
Eiko 8 di meno.
Il suo cuore era sempre stato fragile e aveva già avuto un leggero infarto, ma le circostanze della
sua dipartita improvvisa, -colpita da malore mentre era in una zona di Tokyo fuori dalla rotta
classica delle sue abitudini, entrata in una profumeria per chiedere aiuto, e morta prima che un
medico potesse tentare di rianimarla- hanno una dinamica poco chiara.
E’ così che Asai cerca di risolvere il mistero ricostruendo gli ultimi istanti di vita della moglie, le
sue ultime ore, gli ultimi anni. Dapprima parte alla cieca e poi si orienta sempre meglio
raccogliendo testimonianze, ingaggiando investigatori privati e usando a volte anche l’inganno per
ricomporre l’immagine che aveva della moglie. Di più non anticipo, ma preparatevi alla suspense
dell’investigazione condotta in modo magistrale dall’autore, e a continui colpi di scena inaspettati.
Molto più che un giallo….

Adele Cavalli “Scrittrici in giardino” -Youcanprint Self Publishing. euro 15,00

Il sottotitolo è “Profumi e colori nei giardini di 10 scrittrici” ed è quello che l’autrice racconta in
queste scorrevoli 146 pagine, tra parole e immagini dei luoghi più cari di autrici immense.
​Inizia con Colette, nata in una dimora della campagna della Borgogna, che cura il suo giardino con i
capelli in disordine tenuti raccolti da ramoscelli; poi la grande Emily Dickinson nella casa di
Amherst, circondata da boschi, prati, colline e fiori, che saranno il perimetro della sua vita e la fonte
d’ispirazione delle sue poesie.
C’è l’opulenza di Sissinghurst Castle, dimora del periodo Tudor nella contea del Kent che la
scrittrice Vita Sackville West acquista nel 1930 insieme al marito. La strappa dallo stato di
abbandono trasformandola in un capolavoro di giardini tra i più visitati d’Inghilterra; una serie di
stanze a cielo aperto caratterizzate ognuna da un tema o un colore.
Con Elizabeth von Arnim –nata in Australia nel 1866 e cugina di Katherine Mansfield- entrerete
nel giardino della tenuta in Pomerania di proprietà del marito, un conte tedesco. E’ amore a prima
vista per l’immenso parco inselvatichito ed incolto che circonda la tenuta, che la scrittrice cura con
passione, trasformandolo nell’eden in cui trascorre ore in lettura, solitudine e ascolto della natura.
Le altre dimore circondate dal verde sono quelle di Marguerite Yourcenar a Petite Plaisance, Edith
Wharton, George Sand a Nohant dove casa e giardino sono in perfetta sinfonia.
E ancora il giardino danese in cui si rifugia Karen Blixen dopo aver lasciato la sua amata Africa; la
natura rigogliosa intorno al Mississippi raccontata da Eudora Welty; e per concludere Jane Austen
che non ebbe “una stanza tutta per sé”, ma in compenso visse a Chawton Cottage «casa di mattoni
rossi con finestre aperte sul giardino».

Preso ricercato per 5 anni di carcere per tentato omicidio

Individuato dagli agenti del Commissariato Barriera Nizza

Aveva sporto denuncia di smarrimento del portafoglio presso gli Uffici del Comm.to Barriera Nizza nel Gennaio 2021. Lo scorso martedì, personale del medesimo Commissariato preposto al controllo dei soggetti sottoposti a misure di prevenzione – sicurezza e cautelari, viene a conoscenza che nei suoi confronti, cittadino rumeno di 31 anni, è appena stato emesso un ordine di carcerazione importante, per l’espiazione di una condanna a 5 anni, 1 mese e tre giorni di reclusione, per il tentato omicidio della compagna. I fatti risalgono al 2018. I poliziotti ricordano il particolare della vecchia denuncia e recuperano il fascicolo: nella pratica, gli agenti rinvengono alcuni dettagli della sua vita privata come il numero di telefono e un indirizzo di un amico che è solito ospitarlo, l’uomo li ha riferiti verbalmente all’Ispettore che ha raccolto la denuncia. Proprio grazie a questi elementi, gli agenti riescono a mettersi in contatto con lui. Per la cattura, ricorrono a uno stratagemma: gli riferiscono, infatti, che la sua carta bancomat è stata ritrovata e che è necessario si rechi presso gli uffici di Polizia per la riconsegna. L’uomo, intuito che probabilmente quella sera sarebbe stato arrestato, si presenta in Commissariato con un bel borsone capiente. Da lì a poco sarà tradotto in carcere.

Le corse di domenica all’ippodromo di Vinovo

Domenica 11 aprile – L’ultimo Derby romano ha detto la verità e se le premesse sono queste, per i prossimi anni il trotto italiano avrà molto da divertirsi. Allora Bleff Dipa aveva beffato al fotofinish Blackflash Bar. Oggi entrambi fanno festa perché sono re e regina del ‘Gran Premio Città di Torino’ 2021 che non ha tradito le attese.

 

Per cavalleria partiamo dalla corsa riservata alle femmine: Prova di forza della figlia di Oropuro Bar che ha vinto la quinta corsa importante negli ultimi due anni, nonostante uno scomodo 8 di partenza. Blackflash Bar a dominato dall’alto di una leggerezza impressionante dopo aver fatto lo stesso nel ‘Marangoni’ sempre a Vinovo e nel ‘Ghirlandina’ a Modena, ma anche a Firenze, dimostrando che la coppia con Santino Mollo è inossidabile. Betta Zack con Alessandro Gocciadoro ci ha provato ma alla lunga si è dovuta arrendere e così alle piazze d’onore sono finite Bahamia e Bella Winner.

 

Blackflash Bar, proprietà e allevamento tutto torinese, ha chiuso in 1’13.6. Leggermente meglio ha fatto Bleff Dipa con V.P. Dell’Annunziata capace di chiudere in 1′13.3 il GP Città di Torino maschi. Senza Bonjovi MMG e Bepi Bi che per motivi diversi non si sono presentati a Vinovo e con Bengurion Jet in rottura prolungata subito, l’allievo di Holger Ehlert ha saputo pazientare sino alla retta finale, vissuta tutta d’un fiato e senza voltarsi indietro, per battere Banderas Bi secondo e Belzebù Jet terzo. “Una giornata bellissima, grande spettacolo. Vorremmo anche il pubblico, ma aspetteremo”, chiosa l’ad di Hippogroup TorineseGuido Melzi d’Eril.

Nasconde in casa oltre 9 mila euro in contanti e qualche grammo di cocaina

Denunciato dalla Polizia per detenzione di stupefacente 

L’attività info investigativa degli agenti della Squadra Volante ha consentito di indagare in stato di libertà, lo scorso lunedì sera, un cittadino tunisino di 47 anni per detenzione di sostanza stupefacente. Quando i poliziotti hanno raggiunto il suo appartamento nel centro di Torino il quarantasettenne non ha aperto subito la porta ma ha preso tempo, verosimilmente nel tentativo di occultare o gettare qualcosa. Gli operatori riuscivano a sentire che aveva tirato lo scarico per due volte. Giunti dentro, gli agenti hanno trovato un involucro di cocaina, diverse tracce di sostanza stupefacente, una busta con due confezioni di mannitolo, sostanza da taglio che aveva acquistato due giorni prima ed aveva già utilizzato in parte, un bilancino di precisione, diverso materiale per il confezionamento, 1 coltello, 1 forbice ed 1 piattino con tracce di cocaina, 6 smartphone e 2 telefoni cellulari di vecchia generazione, 9105 euro in contanti e 2 carte bancomat. Accertamenti su un telefono cellulare hanno permesso di recuperare alcune conversazioni inerenti la compravendita di droga. Anche all’interno della sua auto sono state trovate tracce di stupefacente.

Pragelato, firmato accordo per la gestione dei 3 trampolini piccoli

“Finalmente l’accordo è stato siglato. Era da mesi che attendevamo questa notizia perchè era uno dei punti centrali del nostro programma elettorale. Si tratta dell’accordo tra il Comune di Pragelato e Parcolimpico che affida al Comune gli impianti scuola per 10 anni. È inutile negare che si è trattato di un lavoro lungo e complesso partito sin dall’estate del 2019 e che si è concluso con la stipula del contratto a fine marzo 2021.

Con questo atto il Comune di Pragelato potrà accedere alle risorse rese disponibili dalla Legge 65/2012 ed investirle per gli interventi di riqualificazione e funzionalizzazione dell’impianto.

Interventi che comprendono l’area dei 3 trampolini minori dello Stadio del Salto, comunemente definiti come ‘trampolini scuola’; l’impianto di risalita di asservimento ai trampolini; aree adiacenti dove sarà installato una struttura adibita a servizi per atleti. Dopo i lavori previsti, i trampolini saranno omologati sia per attività estive che invernali e saranno infine consegnati al gestore e quindi fruibili sia dagli sci club per gli allenamenti e sia per organizzare eventi nazionali ed internazionali. Sono in corso anche contatti con la FISI per disporre del supporto necessario ed indispensabile affinchè sul territorio possa decollare una squadra di saltatori.

Il 31 marzo scorso la convenzione è poi stata consegnata ad SCR (società di committenza regionale) che dovrà dare inizio alla progettazione delle opere che erano state già evidenziate dal tecnico omologatore FISI durante il sopralluogo degli impianti avvenuto sul territorio il 21 maggio 2019. A seguire SCR dovrà individuare la ditta a cui appaltare il lavoro esecutivo. SCR farà pervenire a breve il ‘master plan’ che evidenzierà le varie fasi e il termine entro il quale gli impianti saranno consegnati funzionanti.

Si tratta, dunque, di un primo tassello per riqualificare l’intera area del sito del salto in quanto altri progetti sono in corso di esame anche da parte della Regione Piemonte. Progetti che ci permetteranno di trasformare l’attuale area in una zona fruibile anche per attività ludiche e sportive.

Interventi, comunque sia, che finalmente possono contribuire a rilanciare Pragelato consolidando la sua vocazione sportiva e turistica e recuperando, al contempo, una eredità olimpica che è stata, purtroppo, trascurata per troppi anni”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato.
Claudio Salvai, Assessore Turismo e Sport Pragelato.