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Covid, in calo contagi e ricoveri in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 751 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 28 dopo test antigenico), pari al 6,7% di 11.177 tamponi eseguiti, di cui 4.790 antigenici. Dei 751 nuovi casi, gli asintomatici sono 323 (43%).

I casi sono così ripartiti: 60 screening, 498 contatti di caso, 193 con indagine in corso; per ambito: 5 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 49 scolastico, 697 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 337.816 così suddivisi su base provinciale: 27.331 Alessandria, 16.394 Asti, 10.320 Biella, 48.360 Cuneo, 26.087 Novara, 180.849 Torino, 12.594 Vercelli, 12.009 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.419 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2453 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 288 (-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3100 (-25 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 19.208.

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.134.981 (+11.177rispetto a ieri), di cui 1. 441.194 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.927

Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.927 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.512 Alessandria, 675 Asti, 406 Biella, 1.338 Cuneo, 896 Novara, 5.171 Torino, 485 Vercelli, 353 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

304.923 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 304.923 (+ 555 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.503 Alessandria, 14.746 Asti,9.269 Biella, 42.995 Cuneo, 23.717 Novara, 162.927 Torino, 11.420 Vercelli, 11.206 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.309 extraregione e 2.201 in fase di definizione.

L’Ice Club Torino conquista l’argento con Annalisa Ursino

Il Pattinaggio riparte da Torino. Campionati Italiani Giovanili di Pattinaggio Artistico

18 aprile 2021 – Torino ha ospitato i Campionati italiani giovanili di pattinaggio di figura, organizzati dalle Società Ice Club Torino e Pat. Nelle competizioni che segnano la rinascita dello sport dopo i lunghi e difficili mesi della pandemia che hanno limitato allenamenti e gare si sono distinti ancora una volta gli atleti piemontesi. Nella categoria Advanced Novice Elite Girls ha conquistato la medaglia d’argento alle spalle di Anita Gemelli del Pat, la torinese Annalisa Ursino dell’Ice Club Torino con il punteggio di 103.03. La Ursino, 12 anni, allenata da Claudia Masoero e da Edoado De Bernardis ha presentato un programma corto pattinato sulla musica “Nothing else metters” e un programma libero nel quale ha interpretato la “Danza Macabra”. In questa gara la pattinatrice torinese ha eseguito tre salti tripli.

sport, torinoUna medaglia di bronzo è stata vinta da un altro atleta dell’Ice Club Torino Nikita Dossena.

Ai campionati giovanili hanno preso parte anche Maria Grott Gribinic e Greta Accossato.

“Le competizioni delle ultime settimane – commenta Edoardo De Bernardis, allenatore e coreografo di fama internazionale – testimoniano, ancora una volta, il fatto che a Torino e in Piemonte continuino a crescere campioni che, con spirito di sacrificio e grande determinazione, si impongono in competizioni importanti. La scuola torinese di pattinaggio rappresenta un punto di riferimento anche per tanti stranieri che si affidano agli allenatori e ai coreografi italiani”.

“La vittoria di Raffaele Zich della settimana scorsa ai Campionati italiani junior, e gli ottimi risultati di Annalisa Ursino e Nikita Dossena sono il simbolo della rinascita del nostro sport – commenta Claudia Masoero, Presidente dell’Ice Club Torino – Alla soddisfazione per i risultati dei ragazzi si unisce la gioia di poterli vedere allenarsi e gareggiare”.

L’Ice Club Torino ha preso parte ai XXIII Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018 con la due volte campionessa italiana Giada Russo e Edoardo De Bernardis sta allenando da alcuni anni e preparando per la nuova stagione Alessia Tornaghi, campionessa italiana assoluta 2019 e 2020, e probabile olimpica 2022.

Quanto è difficile la memoria storica condivisa

Il libro di Eric Gobetti ‘E allora le foibe ‘?, edito per i tipi degli Editori Laterza nell’aprile 2020 e giunto ormai alla sua ottava edizione, al di là delle poco più di cento pagine di testo (cui segue un’interessante bibliografia ragionata) sin dalle sue prime righe è un lavoro destinato a generare discussioni. 

 

L’argomento è di quelli dedicati sui quali ancora oggi nella Penisola, nonostante l’istituzione della Giornata del Ricordo, si fatica a trovare una memoria condivisa, un riconoscimento di quello che accadde nei giorni della seconda guerra mondiale e, soprattutto, che ne seguirono la fine, ovvero il dramma delle foibe quello successivo degli Istriani, dei Dalmati, dei Giuliani da quelle che erano state chiamate dal nazionalismo italiano di inizio secolo le ‘Terre Irredente’.

 

La stessa introduzione, del resto, evidenzia subito ‘l’urgenza’ del suo essere, come sottolinea l’autore: “impedire che il Giorno del Ricordo diventi una data memoriale fascista, togliere ai propagandisti politici il monopolio delle celebrazioni’. Parole che andrebbero benissimo se fossero state applicate anche al 25 aprile in passato per evitare che la Liberazione diventasse una data memoriale di una sola parte politica (anche se è vero che il Pci con la sua struttura clandestina si fece carico di gran parte della Resistenza nel bene e nel male ed ebbe molti militanti che caddero in combattimento, vennero giustiziati o presero la via del lager, ma la Resistenza non fu un’esclusiva dei comunisti ma anche di tutte le altre forze, socialisti, giellisti, cattolici, monarchici, liberali) e chi lo avesse detto passava immediatamente per revisionista. Il caso di Giampaolo Pansa, nato e morto antifascista, è emblematico.

 

Nella sua pubblicazione Gobetti parla di ‘morte e di violenza, di sofferenza e di esilio’ è vero, ma l’impressione che si ha leggendo l’agevole pubblicazione e che sia tutta a senso unico, ovvero degli italiani ‘brutti e cattivi’ e degli slavi ‘buoni e vittime incomprese’ che reagiscono a tanti soprusi e reazioni perpetrate dai fascisti nel ventennio. Una visione oggettiva della storia, al di là dei sentimenti di parte, non può negare che il fascismo di frontiere fu una delle espressioni più deleterie del periodo mussoliniano, pur contestualizzata – come tutto deve sempre essere fatto – nel periodo in cui si articolò. Negare la lingua, il culto, la cultura, l’istruzione scolastica ai neo-sudditi sloveni perseguendo una politica di italianizzazione forzata fu un atto miope, come lo fu nei confronti degli altoatesini o anche nell’arco alpino occidentale. E’ sufficiente leggere i ‘Discorsi parlamentari dell’on. Engelbert Besednjak’ per avere la conferma di quanto appena espresso, anche se il deputato della minoranza slovena nell’indirizzo di risposta al discorso della Corona del 4 giugno 1924, suo primo discorso in lingua italiana, non avrà riserve nei confronti del Governo Mussolini. E Besednjak, terminata la legislatura, dovrà abbandonare l’Italia per evitare dal fascismo persecuzioni. A parte questa breve digressione poco conosciuta dalla grande storia, rileva però che Gobetti non è realmente andato alla vera radice del problema del Confine Orientale, che ha un nome preciso e si chiama ‘Nazionalismo’. E non è soltanto di marca fascista o comunista, come potrebbe fare pensare una semplificazione, ma è più generalmente italiano e slavo e risale al post prima guerra mondiale e agli errori della pace di Versailles. In un bel libro, oggi dimenticato (nella pur ampia bibliografia ragionale di Gobetti non ve n’è traccia) ‘La Jugoslavia dalla Conferenza di Pace al Trattato di Rapallo’, Il Saggiatore, 1966, Ivo Lederer, nato a Zagabria nel 1929 e allora professore incaricato all’Università di Yale, descrive ciò che accadde nei convulsi giorni che seguirono il 4 novembre 1918, con l’esercito italiano proiettato verso Lubiana e fermato dagli Alleati dell’Intesa, un Pietro Badoglio avversario dello jugoslavismo e fervente sostenitore del Trattato di Londra del 1915 che infiltra sul territorio del nascente stato dei Servi, dei Croati e degli Sloveni dei propagandisti ‘foraggiati’ dall’esercito italiano.

 

E dall’altro capo, come non dimenticare che la delegazione del neo Stato che riuniva gli Slavi del Sud si presentò a Versailles, con una delegazione capeggiata da Nikola Pasic che incluse nelle proprie richieste territoriali le città di Trieste, Gradisca, Monfalcone e Gorizia. Siamo nel 1918, il fascismo non è ancora nato, come pure il Partito Comunista di Jugoslavia non è ancora nato perché sarà fondato a Vukovar nel 1920. E’ un bel passo a ritroso ma indispensabile per comprendere quello che poi sarebbe accaduto negli anni e nei decenni successivi e culminato poi negli episodi di terribili barbarie e di omicidi collettivi che furono le foibe. Di tutto questo, però, non vi è un accenno neanche fugare nell’opera di Gobetti che preferisce puntare il dito su ‘Red Istria’ e fare aleggiare un’ombra di dubbio sul fatto che Norma Cossetto (ma quante furono le Norma Cossetto che non hanno avuto neppure una menzione e sono finite nelle foibe ?) abbia o meno subito violenza. Peccato che l’autore non citi tra le sue fonti padre Flaminio Rocchi con il suo ‘L’esodo dei 350mila giuliani, fiumani e dalmati’ e minimizzi sul fatto che ad essere colpiti furono non  gli italiani in quanto italiani, ma in quanto fascisti. C’è da chiedersi, a questo proposito, se ha letto cosa scrive un autore che anche solo a pensarlo lontanamente contiguo al ventennio si offenderebbe, ovvero quel Giorgio Bocca, autore di una ‘Storia dell’Italia partigiana’ la cui lettura sa oggi di molto apologetica della Resistenza. Ebbene, pur sorvolando su fatti come quelli della Osoppo, sulla ‘Liberazione’ di Trieste da parte del IX Corpus, Bocca è netto e si sofferma ampiamente sulla sorte del Cln triestino e sul comportamento che i titini ebbero all’ombra di San Giusto.  Fatte tutte queste doverose, sia pure brevi e parziali precisazioni, fermo restando che la guerra è SEMPRE un dramma e nella guerra sono sempre gli innocenti ed i deboli i primi a pagare, viene allora spontaneo fare una domanda: E ALLORA ERIC GOBETTI  ?

Massimo Iaretti

Lancio di pietre contro la polizia al cantiere Tav

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Ieri notte, alle ore 23 circa un centinaio di attivisti travisati – partiti dal campeggio allestito nell’area del comune di San Didero – hanno raggiunto il parcheggio antistante il cantiere della Torino-Lione.

 Qui, per circa un’ora, hanno lanciato sassi, bombe carta, oggetti contundenti ed esploso fuochi d’artificio all’indirizzo dei reparti delle forze di polizia.
La polizia ha  lanciato lacrimogeni e utilizzato idranti per mantenere a distanza i facinorosi che si sono barricati lungo la recinzione della linea ferroviaria, bloccando la circolazione del traffico per circa un’ora. Nessun contatto diretto tra manifestanti e agenti.
Dal movimento No Tav riferiscono che un’ attivista di nome Giovanna, “da sempre presente alle nostre iniziative”, è finita  in ospedale con ferite al volto definite “gravi”.

Oltre 30 mila vaccinati ieri in Piemonte

30.443 VACCINATI CONTRO IL COVID COMUNICATI SABATO  IN PIEMONTE, COMPRESI 5.136 OVER80, 9.950 SETTANTENNI E 10.573 VULNERABILI.
IL TOTALE È 1.1
98.263, L’88% DI 1.360.920 DOSI COMPLESSIVE RICEVUTE


Sono 30.443 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate ieri all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18.30). A 3.343 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati in particolare sono 5.136 gli over80, 9.950 i settantenni (di cui 4.089 vaccinati dai propri medici di famiglia) e 10.573 le persone estremamente vulnerabili.

“Ci eravamo dati la metà di aprile come obiettivo per arrivare al traguardo di 30 mila vaccini al giorno e lo abbiamo raggiunto – sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Di questo dobbiamo ringraziare veramente tutti, perché l’esercito del vaccino in Piemonte ha visto scendere in campo tutte le anime della nostra comunità, unite per dare il massimo. Medici, infermieri, ospedali, sindaci, farmacie, università, aziende, tutti stanno facendo la loro parte. E questo ci dà una forza enorme e la grande speranza di poter finalmente vedere la fine. Abbiamo solo bisogno di tanti vaccini. Ora siamo pronti a puntare ai 40 mila vaccini al giorno per maggio”

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 1.198.263 dosi (di cui 374.888 come seconde), corrispondenti all’88% di 1.360.920 finora disponibili per il Piemonte.

Due allieve dell’Ubertini di Caluso al Campionato Italiano Barman

Dal 12 aprile fino al 30 aprile 2021, le studentesse dell’IIS Carlo Ubertini di Caluso Cristiana Lasalvia, Rosa Magazzù della classe 4F Enogastronomia Sala e Vendita, seguiti dai docenti. Carlo Bruno Aloi e Sergio Bertolotti, partecipano alla XXI edizione del CIB – Campionato Italiano Barman promosso dalla FIB – Federazione Italiana Barman.

A far da teatro alle sfide tra ragazzi provenienti da venti scuole di tutta Italia quest’anno è il web.
Visto il perdurare della situazione emergenziale COVID-19, che vieta lo spostamento delle, la FederazioneItaliana Barman anche quest’anno promuove il CIB CUP 2021 la FiB ha proposto agli Istituti alberghieri dicreare un video durate la presentazione di un cocktail ideato degli studenti.
DJANGO REINHARDT, è il nome del cocktail preparato dalle studentesse dell’IIS Ubertini, composto da Gin, Gil rural authentic, Doppio Carvi – (liquore al cumino), liquore estratto dalla resina del pino mugo, lime spremuto, decorato con Lime essiccato, foglie di menta fresca
Per giungere alle finali che si terranno in presenza nel mese di ottobre 2021 è necessario ottenere molti voti sul sito dell’associazione.
5 piccole mosse per aiutare le studentesse dell’;Istituto Ubertini di Caluso, a vincere il Campionato Italiano. Barman 2021 e portarlo così nella Città Metropolitana di Torino ed in Piemonte.
1 Clicca il seguente link https://www.campionatoitalianobarman.it/classic/
2 Cerca il video: Carlo Ubertini, Lasalvia Cristiana-Magazzú Rosa.
3 clicca su VOTA.
4 Inserisci il tuo indirizzo email.
5 Premi su vota

 

Massimo Iaretti

Tentati furti da “interno cortile”

Due arresti per la Squadra Volante

 

Sono da poco passate le 3 di lunedì notte in via Cialdini quando un cittadino chiama il 112 NUE, segnalando forti rumori metallici provenire dall’interno cortile.

La pattuglia della Squadra Volante giunta sul posto nota una bicicletta, assicurata ad una ringhiera, danneggiata; affianco un paletto anti-parcheggio. Improvvisamente i poliziotti sentono dei rumori provenire da alcuni contenitori per la spazzatura. Avvicinandosi, notano un paio di scarpe sporgere da un bidone. Dopo aver aperto il coperchio, scoprono un soggetto accovacciato al suo interno, cittadino italiano di 52 anni. L’uomo ammette di essere entrato nel cortile per rubare una bicicletta, al fine di rivenderla e, con il denaro ricavato, di pagarsi una notte in albergo. La lite con un parente, poche ore prima, lo aveva fatto desistere dal rincasare e aveva così deciso di trovare una soluzione “alternativa” per riposare.

Il cinquantaduenne, con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per tentato furto e denunciato per danneggiamenti.

L’indomani ancora un intervento per la Squadra Volante all’interno di un cortile condominiale in via Saorgio.

Intorno alle 2 una donna segnala la presenza di due soggetti che stanno forzando la saracinesca del retro bottega di un negozio. All’arrivo della Volante, entrambi si arrampicano sul tetto del garage nel tentativo di darsi alla fuga. Uno dei due, cittadino romeno di 28 anni, cerca di scavalcare il cancello e correre in direzione via Breglio ma viene immediatamente bloccato dagli operatori.

In fase di accertamenti, i poliziotti appurano come la saracinesca fosse stata divelta senza però riuscire ad accedere all’interno dell’attività, un negozio di telefonia in fase di allestimento. Nei pressi di un garage è stata rinvenuta e sequestrata una sacca contenente una borsa da computer con all’interno numerosi arnesi da scasso. Scattate le manette per tentato furto.

Associazione Pannella: Conferenza online sui Diritti Umani violati

Domenica 18 aprile, l’Associazione Marco Pannella di Torino terrà una Conferenza online  sui Diritti Umani violati nel mondo dando la parola a molti protagonisti che si battono per chiedere democrazia e il rispetto dei Diritti Umani nei loro paesi

Interverranno rappresentanti di Hong Kong, del Tibet, del popolo Uiguro, della Cambogia, del Venezuela e dell’Iran. 
I lavori saranno aperti dal saluto del Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte Alberto Cirio e da una relazione introduttiva dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già Ministro degli Esteri, Presidente del Global Commettee for the Rule of Law Marco Pannella e Presidente d’onore del Partito Radicale, transnazionale e transpartito. A seguire, tra gli altri, interverranno il Presidente del Consiglio Generale del Partito Radicale Makar Thai, dalla Presidente della Comunità tibetana in Italia, Kalsang Dechen, da uno dei più autorevoli rappresentanti del popolo Uiguro in esilio in Germania, Enver Can, A seguire interverranno rappresentanti di Società Libera, Nessuno Toccchi Caino e del Partito Radicale.
Modera i lavori Sergio Rovasio, Presidente dell’Associazione Marco Pannella di Torino.
Verrà data lettura di un testo preparato ad hoc da alcuni esponenti del movimento studentesco  di Hong Kong che, per motivi di sicurezza, dovranno mantenere l’anonimato.
Nella locandina che segue sono elencati tutti gli interventi previsti.
Per seguire l’evento online (piattaforma Zoom) invitiamo a scrivere alla seguente email:

Giusto Mezzo, flashmob in tutta Italia per la #CorsaAlRecovery. A Torino in Piazza Castello

Domenica 18 aprile alle 11.00 il Giusto Mezzo  – il cui appello ha raccolto oltre 60.000 firme – “corre” l’ultimo miglio verso il Next Generation EU organizzando un flashmob in tutta ItaliaAttive le piazze di Firenze, Milano, Roma, Torino, Parma, Treviso, mentre nel resto del Paese attiviste e attivisti si riuniranno in una grande piazza virtuale.

Alla mobilitazione di Torino (Piazza Castello) aderiscono anche l’Associazione Il Cerchio degli Uomini (http://cerchiodegliuomini.org) e il Comitato Torino Città per le Donne (https://www.torinocittaperledonne.org).

Pronti, partenza, via. Domenica 18 aprile alle ore 11.00 il Giusto Mezzo “corre” l’ultimo miglio verso il Next Generation EU con flashmob in tutta Italia. A Firenze in piazza Santa Maria Novella, Milano all’Arco della Pace, Roma in piazza del Popolo, Torino in piazza Castello, Parma in piazza Garibaldi, Treviso in piazza Borsa e nel resto del Paese in una grande piazza virtuale animata da centinaia di attiviste e attivisti.

 Il 30 aprile il Presidente del Consiglio Mario Draghi consegnerà all’Europa il piano italiano per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund. Fino a quel giorno, il Giusto Mezzo non smetterà di reclamare a gran voce quanto già messo nero su bianco nella petizione sul proprio sito rivolta a Palazzo Chigi: asili nidi a tempo pieno, congedo di paternità di cinque mesi, allargamento dell’offerta di cura per anziani e disabili, abolizione del gender pay gap, agevolazioni all’accesso al credito. Investimenti strutturali per aumentare l’occupazione femminile e combattere la disparità di genere.

Disparità di genere che sarà fotografata dalla #CorsaAlRecovery: a Roma, Milano, Torino, Parma e Treviso, il Giusto Mezzo simulerà fisicamente l’inizio di una gara tra atleti e atlete, con l’obiettivo di evidenziare le differenze di genere in termini di vantaggio competitivo già alla partenza. Uno speaker leggerà delle frasi per determinare il posizionamento ai blocchi di partenza di tre uomini e tre donne, che si riposizioneranno, quindi, in base alle discriminazioni che vivono ogni giorno: da «se hai un posto di lavoro, fai un passo avanti», passando per «se hai dovuto lasciare il lavoro perché non puoi permetterti un posto al nido per tuo figlio, fai un passo indietro», fino a «se non ti sei mai sentito discriminato sul lavoro fai un passo avanti». Il risultato sarà un plastico disegno della situazione in Italia oggi, dove le donne iniziano ogni giorno la propria corsa qualche blocco più indietro degli uomini.

Alla mobilitazione di Torino, in Piazza Castello (dove suonerà la Bandakadabra di Gipo di Napoli) aderiscono anche l’Associazione Il Cerchio degli Uomini (http://cerchiodegliuomini.org) e il Comitato Torino Città per le Donne (https://www.torinocittaperledonne.org).

Secondo l’ultimo report del World Economic Forum i redditi femminili sono del 42,8% più bassi rispetto a quelli degli uomini, e il gap a parità di mansioni è del 46,7%; siamo al quarantunesimo posto per l’emancipazione politica femminile e le laureate in materie Stem sono solo il 15,7%. Dei 444 mila posti di lavoro andati persi nell’ultimo anno, 312 mila hanno coinvolto le donne. Una drammatica situazione acuita dal fatto che nel solo mese di dicembre si è registrata un’ulteriore flessione che ha causato la perdita di 101 mila posti di lavoro e, anche stavolta, ben 99 mila riguardavano le donne. Ci metteremo 135,6 anni ad ottenere la parità di genere. I fondi del Next Generation Eu sono una incredibile ed unica possibilità perché almeno i nipoti dei nostri nipoti possano iniziare a intravedere una società più equa e giusta, ma anche più ricca: secondo una stima della Banca d’Italia, se tutte le donne lavorassero il Pil aumenterebbe del 7%.

Le richieste del Giusto Mezzo permetterebbero a tutti di iniziare la propria corsa dallo stesso blocco di partenza: domenica 18 aprile, dalle ore undici, lo chiederemo nelle piazze, nelle strade e dalle nostre case, rivolgendoci ancora una volta a Palazzo Chigi, ma anche a tutti coloro che credono in questa battaglia e vorranno firmare la nostra petizione sul sito www.ilgiustomezzo.it.

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IL MOVIMENTO “IL GIUSTO MEZZO”

Il Giusto Mezzo (www.ilgiustomezzo.it) è un movimento spontaneo della società civile per la parità tra donne e uomini in Italia. Nasce sulla scorta dell’appello europeo Half of It che chiede che metà delle risorse del Recovery Fund siano spese per superare il divario di genere in Europa. I firmatari e le firmatarie dell’appello chiedono un cambio di paradigma con una lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ovvero interventi strategici e strutturali in 3 ambiti chiave per il futuro: l’allargamento dell’offerta sulla cura della prima infanzia e sulla cura famigliare in generale, il rilancio dell’occupazione femminile e la riduzione del cosiddetto gender paygap, cioè la disparità salariale tra uomini e donne. Attraverso questo appello, che ha raggiunto oltre 60mila firme, ribadiscono che il loro interesse non è la questione femminile ma l’efficienza del sistema, degli investimenti che farà il nostro Paese, sia con le risorse straordinarie europee e del Recovery Fund, sia con quelle ordinarie, e il loro reale impatto sulle generazioni future.

Promotrici del Giusto Mezzo sono Alessia Centioni, Alexandra Geese, Chiara Gribaudo, Francesca Fiore, Costanza Hermanin, Sarah Malnerich, Valentina Parenti, Pina Picierno, Daniela Poggio, Lia Quartapelle, Azzurra Rinaldi, Mila Spicola, Cristina Tagliabue. Le prime associazioni promotrici sono DateciVoce, GammaDonna, Mammadimerda, Prime Donne, EWA e Noi Rete Donne.