ilTorinese

Campionati Italiani Junior Elite, Raffaele Zich dell’Ice Club Torino è oro

Nel fine settimana si sono tenuti a Trento i Campionati italiani Junior Elite. Nella categoria pattinaggio artistico singolo maschile si è imposto con il punteggio di 177.40 il giovanissimo Raffaele Zich, 14 anni, che fin da piccolo ha pattinato per la società torinese guidata da Claudia Masoero.

Zich ha presentato in gara un programma corto pattinato sulle musiche de’ “La casa di carta” e un lungo su quelle di “So close”, entrambi coreografati da Edoardo De Bernardis.

Il giovane atleta torinese da parecchi anni è entrato a far parte della Nazionale italiana e viene, quotidianamente seguito dall’allenatore di fama internazionale Edoardo De Bernardis e dall’allenatrice Renata Lazzaroni.

“Raffaele ha pattinato un free skating eccezionale. E’ stato bravo dal punto di vista artistico, ma soprattutto da quello tecnico. Ha eseguito sette salti tripli, il doppio axel e tutti gli elementi tecnici di livello 4. Ha affrontato con maturità e controllo una gara che non era affatto facile” commenta De Bernardis.

Ai Campionati italiani junior hanno preso parte complessivamente sei atleti dell’Ice Club Torino. Ottimo è stato il risultato dell’emergente Viola Fois, allenata da De Bernardis e da Miriam Brunero che, al debutto nella categoria junior, si è classificata al 5° posto. Hanno gareggiato anche la torinese Francesca Prato, atleta della Nazionale italiana, e le pinerolesi Desiree Podda, Anna Zito e Victoria Nobile.

“Sono molto soddisfatta dei miei ragazzi – dichiara Claudia Masoero, Presidente dell’Ice Club Torino – in particolare dell’ottima prova e del grande risultato di Raffaele Zich e del debutto di Viola Fois che ha dimostrato carattere e ha saputo gestire la gara, eseguendo 4 salti tripli. Atleti e allenatori, in un momento complicato, sono riusciti a dare il massimo”.

Pensionato uccide moglie, figlio e i proprietari di casa. Poi tenta il suicidio

Nella notte a Rivarolo Canavese un pensionato ha ucciso in casa la moglie e il figlio disabile e ha sparato alla coppia di proprietari della propria abitazione.

Poi  ha tentato il suicidio puntando la pistola contro di se’. È ricoverato in condizioni gravi al San Giovanni Bosco di Torino. I carabinieri della compagnia di Ivrea sono entrati nella casa  in corso Italia verso le tre di notte e hanno trovato i cadaveri. Il pensionato di 83 anni ha probabilmente visto dalla finestra arrivare i militari e si è sparato.Sul luogo del grave delitto sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Torino che, insieme  al medico legale nominato dalla Procura di Ivrea, stanno effettuando i rilievi nell’appartamento.
Altri militari dell’Arma stanno ascoltando vicini di casa e parenti per ricostruire tutte le fasi del pluriomicidio e delinearne il movente. L’autore della strage è invece piantonato all’ospedale San Giovanni Bosco  in prognosi riservata. In seguito gli aggiornamenti.

Saracco,  Saracco!  Si leva un grido da sinistra

Saracco,  Saracco!  Si leva un grido da sinistra,  Saracco, Saracco!  Lady Salizzoni scrive un appello. L’unità tra PD e cinquestelle. Da Migone a Marcenaro firmano tutti.

Pronta la risposta della base del PD: per i cinquestelle odio puro.  Del resto non bisognava essere geni per arrivare a questa elementare verità.  Comunque bravo Letta che li ha interpellati. Vietato stupirsi. Ma la vicenda non finisce qui. Molti che non sono iscritti al pd dicono, viceversa, che l’accordo si deve fare. Pazzesco, no? Unica cosa che potrei suggerire che si iscrivano loro al pd facendogli cambiare  idea. Se ci riescono buon per loro. Sempre il Pd, ora, ha ottenuto un altro risultato: il più totale isolamento. Direi proprio complimenti. Fregolent ed Italia Viva , Azione di Calenda e perché no Portas dei Moderati se ne vanno sbattendo la porta. A casa mia questo si chiama capolavoro politico. Ovviamente il tutto anche in casa cinquestelle è uguale ed identico. Ma loro sono i più bravi. Hanno deciso che il loro numero uno è il Professore Conte? Nessuno lo ha deciso.  Casaleggio gli farà riusare la piattaforma quando pagheranno gli arretrati. Ma si sa che la democrazia è per loro un dettaglio trascurabile. Sembra che anche Tajani voglia farla spurgare a Damilano. Chiaro che la posta in gioco non è la capitale subalpina.
Forza Italia punta ad un  altro in giro per l’ Italia. Sulle vaccinazioni si continua a zoppicare. Sembra (direi proprio opportuno usare il solito condizionale ) che il Piemonte sia in fase di recupero. La giunta Cirio ha presentato migliaia di progetti per i finanziamenti europei.  Buono no? Non proprio, direi.  Qualcosa non torna come in Val Sessera dove la diga , assolutamente non voluta dai locali, è  già costruita dal consorzio irrigazione ovest Sesia. E’ una vicenda vecchia di 40 anni. Con concezioni vecchie,  non innovative e anti ecologiche visto lo spreco d’ acqua per le risaie. Con unico punto di Forza.  Iachino, patron del consorzio da oltre 60 anni è molto amico dei leghisti. Ed il Ministro competente,  notoriamente e’ leghista.  Giorgetti docet.
Matteo Salvini continua con le urla,  si sa: oramai non ne può fare a meno. Matteo Renzi ( forse ) vuole passare la mano. Italia ingrata,   preferisce,  di fatto, girare il mondo.
Indubbiamente Mario Draghi tiene duro. 500mila vaccinazioni al giorno.  Qualche confronto con la Libia e sull’ Egitto e si vedrà. Intanto Giggino si schiaccia una pennichella.
Come si pensava almeno per ora ci pensa Mario Draghi. Niente da fare, gli epigoni di Beppe Grillo,  sono per sé e per gli altri un problema.  Probabilmente il problema di che ” cosa farne ” e a che cosa possono o sanno servire. Sempre politicamente, si  intende. Una prima risposta ci sarà alle amministrative di ottobre.  Tradotto: quale sarà il loro peso elettorale. Con quella vecchia legge : l’ unico sindaco pentastellato riconfermato è stato Pizzarotti da Parma, per il semplice fatto che non è più pentastellato. Vedremo anche che cosa farà Enrico Letta.. Indubbiamente questo no su tutta la linea del popolo del PD peserà come in macigno sul possibile futuro.

Patrizio Tosetto

Gran Premio Città di Torino all’ippodromo di Vinovo

Una rivincita del Derby romano, come sempre, ma con un sapore diverso. Anche quest’anno il ‘Gran Premio Città di Torino‘ si fa in due: domenica 11 aprile il classico Grippo 2 sulla distanza del doppio km per cavalli di 4 anni avrà una corsa riservata solo ai maschi e un’altra alla femmine, entrambe da 88mila euro di montepremi.

 

L’Ippodromo di Vinovo aprirà i battenti solo agli addetti ai lavori, in attesa che arrivino tempi migliori per tutti e sia possibile farlo anche con il pubblico. In ogni caso le 8 corse in programma a cominciare dalle 14.20 saranno visibili sul canale 220 di Sky e in diretta streaming sul sito dell’ippodromo di Vinovo e sulla pagina Facebook ufficiale.

Tantissimi i protagonisti attesi nel Città di Torino. Partendo da quello maschile ci sarà il vincitore del Derby, Bleff Dipa affidato questa volta a Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata, e come primi sfidante avrà Bepi Bi, vincitore del ‘Mangelli’, e Bengurion Jet con Andrea Guzzinati. Interessante anche la presenza di Bacco Del Ronco, allievo di Pietro Gubellini. All’ultimo invece è stato ritirato uno dei grandi attesi, Bepi Bi, per indisposizione.

Nel ‘Città di Torino Femmine‘ la logica favorita Blackflash Bar che con Santo Mollo scatterà dalla seconda fila con l’8 e dovrà farsi largo in partenza. Ottime chances anche per Betta Zack che invece parte in fondo alla prima fila insieme ad Andrea Guzzinati. Ma nel pronostico non può mancare Birba Caf con al sulky il fenomeno Enrico Bellei che recentemente ha festeggiato le 10.000 vittorie in carriera.

Il resto del programma è un mix tra cavalli giovani ed esperti con una corsa, la seconda di giornata, riservata anche ai Gentlemen.

Sorvegliato speciale, litiga con la fidanzata  e dorme per strada

Arrestato dagli agenti del Comm.to Centro

Sono le 23 di domenica sera quando una pattuglia della Polizia di Stato del Comm.to Centro in servizio di Volante, transitando a passo d’uomo in via Lagrange, nota un soggetto appiedato, visibilmente trasandato nel vestire, con la barba incolta, che però non è noto alla pattuglia come clochard abituale della zona. L’uomo, 38 anni, risulta sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, disposta dal Tribunale di Bergamo per la durata di un anno, fino al dicembre 2021. Da 3 mesi sconta la misura presso l’abitazione della fidanzata, nel comune di Grugliasco. Ma il 31 Marzo l’uomo si allontana, a seguito di un litigio con la stessa, portando con sé la carta di credito della donna. L’indomani, la stessa si avvede che sono stati effettuati prelievi per un’ingente somma di denaro, circa 2600 €, l’uomo conosceva il pin della carta. Il trentottenne è stato arrestato dunque dagli agenti del Comm.to Centro per la violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale a cui era sottoposto ed è stato denunciato per il furto della carta di credito, a seguito della denuncia sporta dalla donna.

Andrea Polacchi riconfermato alla guida dell’Arci Torino

Il congresso ha approvato le linee guida future. Insieme alla storica tessera Arci, arriverà l’App, la prima del genere a Torino

62mila soci a Torino, 137 circoli  Più di 4mila eventi culturali l’anno 1400 famiglie in difficoltà seguite grazie a 150 volontari

Dopo cinque anni di rinnovamento, altri quattro nel segno dell’innovazione e della partecipazione. L’Arci Torino ha chiuso oggi il suo congresso, il primo di sempre in modalità interamente online, coinvolgendo 151 delegati, per 137 circoli della città metropolitana. Un appuntamento che è servito ad approvare le linee guida per il futuro e a rinnovare gli organismi dirigenti. Per altri cinque anni è stato confermato  presidente Andrea Polacchi, al secondo mandato. Insieme a lui, in ufficio di presidenza: Daniele Mandarano, Alice Graziano, Luca Bosonetto, Tatjana Giorcelli, Massimiliano Borella, Anna Maria Bava, Vito Buda, Lia Tomatis.

Nel precedente congresso, nel 2016, un giovane gruppo aveva portato Arci Torino fuori dalle secche di un lungo commissariamento. Da lì, un percorso di cinque anni che si è concentrato su alcune parole d’ordine: servizi alle associazioni e al terzo settore, contrasto alle povertà, produzione artistica popolare e d’avanguardia. Oggi quel percorso riparte, cercando di reggere l’urto della pandemia, e nel segno della partecipazione e della progettazione. «E’ stato un importante congresso giunto al termine di un anno difficilissimo per tutto il terzo settore. L’Arci è stata in prima linea nel supporto ai suoi circoli e alle associazioni provando a portare sollievo a un comparto tra i più penalizzati nella pandemia ma che è stato comunque fondamentale per la tenuta sociale: si pensi a tutte le azioni, dai corsi agli aiuti concreti, che sono state messe in atto durante questa emergenza» dice Polacchi. La rete associativa si è dimostrata importante per tenere in piedi i circoli in questi mesi di restrizioni che hanno fatto anche emergere il forte senso di comunità dell’associazione.

Al netto di quest’ultimo anno, il Comitato Arci Torino è arrivato al congresso con un bilancio fortemente positivo: gli aderenti sono cresciuti del 41 per cento (da 107 aderenti del 2016 ai 151 del 2020), e il tesseramento è stato costante, intorno ai 62mila soci a Torino. Uno dei risultati più importanti di questi cinque anni è stata certamente la creazione di un Centro Servizi per il non profit in via Verdi, il più grande a livello piemontese: uno sportello, ma anche un centro di formazione, per supportare associazioni e circoli in tutto: da questioni fiscali, contabili e legali, alla compilazione di qualsiasi pratica, al supporto concreto sulla progettazione sociale e culturale. E’ proprio a partire dai servizi e dal coordinamento della rete che Arci Torino ha valorizzato il suo ruolo di «corpo intermedio», azione percepita sempre più come centrale dal territorio: ciò ha portato, all’inizio del 2021, a sottoscrivere una convenzione quadro con la Città di Torino e a coordinare, regionalmente, in collaborazione con il Forum del Terzo Settore, il progetto di formazione sulla Riforma del Terzo Settore “CapacitAzione”.

Nel programma per i prossimi cinque anni, insieme al supporto e servizi per il terzo settore, c’è la promozione della cultura: in questi anni, Arci Torino si è messa in gioco, organizzando insieme a suoi circoli o associazione, un festival come Jazz Is Dead! o il Festival Matota, pensato per i bambini. I circoli rappresentano, poi, un cuore pulsante della città con le loro presentazioni di libri, i corsi, le serate di cinema, gli spettacoli teatrali, la musica. Ogni anno più di 4000 eventi culturali e quasi il 40 per cento della musica dal vivo a Torino viene proposta da circoli. Fanno parte di Arci Torino realtà attivissime, dal Magazzino sul Po al Circolo Sud, dal Bunker al Fringe Festival, da Casa Fools a La Cricca, dal Cinema Teatro Maffei al Cap10100, dallo Ziggy Club al Cafè Neruda, dal Circolo Margot a Deina, da Xplosiva a Balon Mundial, dal Circolo Risorgimento al Da Giau.

Non poteva non avere un ruolo centrale la tradizione mutualistica che ha trovato in questi anni una concretizzazione nel progetto Fooding, una rete di iniziative di solidarietà alimentare nella Città Metropolitana: mense per persone senza dimora nei circoli Arci, recupero delle eccedenze alimentari, distribuzione di panieri solidali. Un’attività che si è ampliata nell’ultimo anno, in risposta alla crisi sanitaria e sociale, con l’adesione alla rete Torino Solidale, mettendo Arci Torino in contatto con oltre 1.400 famiglie in difficoltà e creando una rete di 150 volontari.

E poi non mancherà il supporto all’autorganizzazione civica, nella speranza che seguendo il trend degli ultimi anni aprano nuovi circoli. «La vitalità della nostra associazione ci restituisce la fotografia di un territorio, di una città metropolitana, ricca di esperienze di partecipazione civica, le cui istanze dovranno essere supportate come meritano. La creazione di comunità solidali, dalle aree più centrali alle periferie, non può che avvenire che attraverso la valorizzazione delle esperienze associative e degli spazi di autorganizzazione civica e democratica, come i circoli, capaci di mettere al centro il benessere collettivo e rendere le persone protagoniste».

«E’ un congresso che ha guardato al futuro, con alcune parole d’ordine: in primis innovazione come strumento di inclusione, crescita e di partecipazione» conclude Polacchi. In questo solco, nasce “CèC – Comunità è Cultura”. Il Congresso 2021 è stata infatti l’occasione per presentare i primi passi per la smaterializzazione e la digitalizzazione della storica tessera socio Arci. Sarà testata in estate e arriverà a settembre: disponibile come app per smartphone iOS e Android, consentirà ai soci di migliorare il rapporto con il proprio circolo di appartenenza, a partire dalla semplificazione della procedura di iscrizione che sarà possibile finalizzare direttamente dal cellulare. Sarà poi possibile consultare tutte le attività Arci a Torino, conoscere Circoli e iniziative attive in tutti i quartieri della città, votare alle assemblee, prenotarsi, rispondere a call to action per il volontariato attivo. A tutti gli effetti, grazie ad Arci Torino, nasce a Torino la prima card app che promuoverà la cultura e la partecipazione civica e democratica: una svolta digital. La storica carta non andrà però in pensione: affiancherà l’app. Storia e innovazione, insomma, si incrociano da sempre nei circoli.

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I dati del Congresso Torinese 

Hanno partecipato al congresso e ai 3 gruppi di lavoro 151 delegati, per 137 circoli.

Documento programmatico: per la stesura si sono tenuti 4 riunioni del Consiglio Direttivo e 8 gruppi di lavoro ai quali hanno partecipato attivamente 41 circoli.

Arci è presente in 8 comuni su 9 sopra i 15mila abitanti.

Eventi culturali organizzati da circoli: 2017 (3706), 2020 (4227) eventi.

Nei consigli direttivi dei circoli sostanziale parità di genere (48% donne, 52% uomini).

Consiglio Direttivo ARCI Torino eletto è composto da 23 persone, 12 donne e 11 uomini.

Una donazione di 76.400 euro da Conad a Caritas Italiana

Per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Pari a oltre 19.000 pasti, un aiuto concreto per famiglie in difficoltà economica.

Secondo l’ultimo report dell’Istat sull’anno appena passato, in Italia ci sono ulteriori 955mila famiglie numerose in stato di povertà rispetto al 2019, che non riescono a far fronte alle spese minime. Per far fronte a questa situazione, già a Natale scorso Conad Nord Ovest ha deciso di intervenire nelle regioni in cui la cooperativa è presente: ad oggi sono stati donati a Caritas Italiana complessivamente 632.520€, di cui 76.400€ – pari a oltre 19.000 pasti – sono stati destinati alle diocesi piemontesi nelle province di Torino, Novara, Biella, Vercelli, Alessandria, Asti, Cuneo e alla diocesi Valdostana della provincia di Aosta. L’iniziativa è un gesto solidale che ha caratterizzato tutte le attività collegate al 60° di Conad Nord Ovest. Un modo chiaro per dire “Grazie” alle comunità in cui i Soci della cooperativa sono presenti, e rinnovare l’impegno a sostenere i territori in cui operano.

“In Italia ci sono migliaia di famiglie in grande difficoltà, molte delle quali non più in grado di acquistare beni per sopravvivere. I dati drammatici che tutti abbiamo davanti agli occhi ci hanno spinto a intervenire concretamente aiutando più di 10.500 famiglie, con una donazione pari a 160.000 pasti – dichiara Valter Geri, presidente di Conad Nord Ovest. Celebrare i nostri primi 60 anni con azioni concrete per sostenere le comunità e ringraziare  per la fiducia che i nostri clienti  ci dimostrano quotidianamente, è stato del tutto naturale. 60 anni contraddistinti dai valori fondanti del nostro DNA: partecipazione e ascolto, solidarietà, responsabilità, impegno distintivo verso il cliente e la comunità. I nostri soci, ogni giorno si adoperano per una presenza attenta e partecipata; siamo quindi intervenuti con la speranza di aver portato sollievo in un momento tanto difficile”.

 

Commenta Pierluigi Dovis, delegato regionale Caritas Piemonte e Valle d’Aosta: “anche nel contesto del Nord Ovest la pandemia ha innescato una reazione a catena di tipo economico e sociale che sta investendo fasce in altri tempi del tutto escluse dai problemi di impoverimento. Nella rete dei centri di ascolto diocesani e parrocchiali di Piemonte e Valle d’Aosta stanno passando lavoratori a partita IVA, stagionali del turismo e dello spettacolo, piccoli esercenti al dettaglio, operatori industriali che patiscono i ritardi nell’arrivo dei benefit pubblici, famiglie divise, anziani fragilizzati anche psicologicamente. La richiesta di cibo è alta ma, per le nostre Caritas, è una occasione di vicinanza e di cura per cercare di offrire loro quel di più che viene dalla relazione così compromessa in tempi di lock down”.

La rete capillare delle Caritas diocesane è garanzia di un mirato intervento sul territorio, grazie al loro impegno quotidiano in favore delle famiglie che si trovano in difficoltà economiche.  Nel corso del 2020, dai monitoraggi condotti da Caritas Italiana presso la propria rete di 218 organismi diocesani è emerso che quasi il 50% delle persone incontrate presso i servizi Caritas non aveva mai richiesto aiuto prima.

A fronte di ciò, le attività dei 118 Empori della solidarietà dislocati in tutta Italia – dove le famiglie in difficoltà possono reperire gratuitamente generi di prima necessità – sono state intensificate, e in 136 diocesi sono stati potenziati i fondi destinati a venire incontro a chi per la pandemia ha perso il lavoro o non lo può trovare.

 

Donazioni Conad Nord Ovest per Caritas Piemonte e Valle d’Aosta

Provincia Donazione in euro
Torino (diocesi di Torino, Ivrea, Pinerolo) 34.240
Cuneo (diocesi di Cuneo, Mondovì, Alba) 10.660
Novara (diocesi di Novara) 7.740
Aosta (diocesi di Aosta) 7.740
Alessandria (diocesi di Alessandria e Acqui) 5.360
Biella (diocesi di Biella) 5.300
Vercelli (diocesi di Vercelli) 2.680
Asti (diocesi di Asti) 2.680
TOTALE 76.400

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Conad Nord Ovest

Una delle maggiori imprese italiane della distribuzione associata, con un giro di affari di oltre 4 miliardi di euro. I territori in cui opera con 369 soci imprenditori e oltre 18 mila addetti sono Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma, Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna. Conad Nord Ovest conta 600 punti di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format distributivi.

Caritas Italiana

Organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità. È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Fondamentale il collegamento e confronto con le 218 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell’animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali e servizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, Centri di accoglienza, ecc.

Pranzo a Mille: una domenica di speranza

Le uova sono sempre state il simbolo della rinascita, la farina l’augurio di abbondanza, e le erbe dei campi e degli orti l’annuncio della primavera. Questi sono tra gli ingredienti più cucinati dai “cuochi di speranza” per preparare i loro piatti destinati al “Pranzo a Mille” delivery di domenica 11 aprile 2021, organizzato dal Banco Alimentare del Piemonte.

Scorrendo i menù dei 28 ristoranti coinvolti in questa straordinaria brigata di cucina, troviamo: lasagne vegetariane, cannelloni di magro, timballi di riso con verdure primaverili, frittate di erbe spontanee, rabaton (gnocchi vegetali) con ortiche, la zuppa di enkir (un antico cereale) con carciofi al pesto, interpretazioni della parmigiana di melanzane o della torta pasqualina. Sono tutti piatti senza carni di vitello, suino, ovini o volatili, per rispettare le tradizioni culinarie e religiose delle famiglie a cui sono destinati i box solidali, mentre il pescato è presente con pietanze di baccalà in varie versioni, filetti di trota, seppie, sugarello, polpi. Per finire, come dessert trionfano tiramisù e i più “piemontesi” bônet, panna cotta e creme caramel, per lasciare spazio alle piccole golosità dei cioccolatieri torinesi.

Tutto è ormai pronto per la grande operazione di solidarietà di domenica. Sarà possibile seguirla con una diretta Facebook attraverso la pagina del Banco Alimentare del Piemonte dalle ore 10.00 alle ore 12.30: https://www.facebook.com/BAlimentareTo/live/

Anche Cesare Nosiglia, Arcivescono di Torino, ha voluto partecipare al Pranzo a Mille: alle 12.30 consegnerà i pasti ad alcune famiglie indigenti, presso la struttura delle Suore Albertine in via Carrera 55 a Torino.

CHE COSA SUCCEDE DOMENICA 11 APRILE, DALLE ORE 10.30
Ogni ristorante domenica mattina prepara 40 pasti, di tre portate ciascuno (primo, secondo e dessert) che verranno recapitati a 10 famiglie; e poiché i ristoranti sono cresciuti, le persone indigenti “servite” in questa ideale tavolata della domenica saranno 1120 per un totale di 3360 piatti, racchiusi in 250 box. Questi box saranno ritirati dai volontari del Banco Alimentare e consegnati a casa delle famiglie in difficoltà

Inoltre ogni famiglia riceverà una borsa arancione di doni che contiene:
– una bottiglia di vino
– un sacchetto di gianduiotti, uno di ovetti, e una mini-colomba
– un pacchetto di caffè Lavazza Tierra Bio
– un libro regalato da vari editori locali: Add Editore S.r.l, Casa Editrice Scritturapura, Daniela Piazza Editore e Spunto Edizioni
– una piantina di fiori per il centro tavola
– una tovaglietta per rallegrare il pranzo domenicale

CURIOSITA’ SU CHEF E RISTORANTI
Qualche curiosità sugli chef, che domenica, consegneranno i box con le loro prelibatezze al piccolo esercito di volontari che li consegnerà alle 250 famiglie in difficoltà segnalate da associazioni, parrocchie, enti caritatevoli.

Nella brigata di “cuochi di speranza” hanno acceso i fornelli le quattro cucine dei ristoranti più antichi di Torino:
– Tre Galline, via Bellezia 37, che fin dal 1592 era in attività come locanda
– Del Cambio, piazza Carignano 2, dal 1757
– Albergo Ristorante San Giors, via Borgo Dora 3, dal 1815
– Ristorante Monferrato, via Monferrato 6, dal 1820

Inoltre è rappresentata anche la “modernità” multietnica, con tre cuochi di origini straniere da tempo ben integrati a Torino:
– chef Liviu Ceoflec, romeno, del ristorante Bricks
– chef Silvia Ling, cinese, del ristorante Zheng Yang
– chef Alexander Robles, peruviano, del ristorante Carlina

Ci sono dieci chef stellati, e anche due con la nuova “stella Verde” Michelin, attenti all’ambiente che preparano i loro piatti con ingredienti del loro orto: Mariangela Susigan del ristorante Gardenia di Caluso e Igor Macchia del ristorante Casa Format di Orbassano. Mariangela Susigan e Igor Macchia hanno partecipato anche alla prima “Cena a mille” del 28 dicembre 2011 (dieci anni fa) al Pala Isozaki.

CIOCCOLATO E GRISSINI
Sono circa 110 tra ovetti e gianduiotti, i chili donati da 14 tra cioccolatieri e aziende: così ognuno dei mille partecipanti al Pranzo A Mille avrà anche circa 100 grammi di buon Cibo degli Dei. Inoltre La Perla di Torino, Sergio Arzilli, ha regalato 220 mini-colombe pasquali.
In totale i Maestri del Gusto, con i cioccolatieri, che hanno aderito all’evento sono ben otto: Davide Appendino, Boella & Sorrisi, Bottega Storica Odilla Bastoni, Guido Castagna, Guido Gobino, La Perla, Piemônt Cioccolato e Prodotti Gianduja.
I grissini sono arrivati freschi  preparati e cotti appositamente dal Maestro del Gusto Rudy Marangon di AgriBiscotto, Pianezza.

I COMMENTI DEL PRESIDENTE SALVATORE COLLARINO E DI CLARA E GIGI PADOVANI
“In questo anno così complicato – commenta Salvatore Collarino, presidente del Banco Alimentare del Piemonte – abbiamo capito che la solidarietà si deve reinventare, ogni giorno, per non fermarsi. Mai. Così, anche in un momento difficile come questo, con un’emergenza sanitaria che perdura, abbiamo deciso di dare vita a un’iniziativa che, attraverso la solidarietà, porti uno sguardo di speranza sul domani: il Pranzo a Mille. Come è certo che la pandemia avrà ancora infatti un impatto considerevole sul nostro territorio, siamo anche sicuri che la solidarietà sia un’insostituibile risorsa che, grazie al sostegno e all’impegno di chi la alimenta, può superare ogni ostacolo. Al di là di qualsiasi aspettativa.
Un ringraziamento profondo e sentito va a Clara e Gigi Padovani, food writer e gastronomi, che hanno “arruolato” chef, artigiani, cantine aiutandoci a rendere possibile tutto questo”.

Clara e Gigi Padovani: “Mentre si moltiplicano in Italia le giuste proteste dei ristoratori per le lunghe chiusure a causa della pandemia, nonostante abbiano tutti investito in sicurezza rispettando le norme anti-Covid19 previste dalla legge, con il Pranzo a Mille da Torino, da questi trenta cuochi di speranza, parte un messaggio positivo: accendono i fornelli per gli ultimi, per chi è più in difficoltà di loro. Ed è un segnale per dichiarare che “ci sono”, “aprono per gli altri” e sono pronti a ripartire. Perché ci siamo dedicati a questo progetto, da critici gastronomici e food writer? Siamo stati contattati a metà gennaio di quest’anno dal Presidente del Banco Alimentare del Piemonte, per il quale siamo volontari. Sulle prime, ci sembrava un’idea bellissima, ma di non facile realizzazione, considerata la pandemia in corso. Non ci siamo persi d’animo, abbiamo lavorato per tre mesi, ed è stata una esperienza entusiasmante. Infatti i ristoranti, gli artigiani, le aziende hanno aderito spontaneamente con un passa-parola che ha fatto moltiplicare i ristoranti, da una decina prevista all’inizio agli attuali 28. E molti di questi locali, chiusi da settimane purtroppo per la pandemia, apriranno i battenti per questo Pranzo a Mille e stanno facendo la spesa per l’evento. Tutto ciò ci riempie di speranza in questi giorni difficili”.

BANCO ALIMENTARE DEL PIEMONTE
Il Banco Alimentare del Piemonte è un’organizzazione di volontariato, fondata nel 1993, attiva a livello regionale nel recupero di eccedenze dalla filiera agroalimentare (industrie, grande distribuzione organizzata, ristorazione collettiva) e nella loro redistribuzione agli indigenti attraverso strutture caritative convenzionate sul territorio. Banco Alimentare del Piemonte ha la sua sede centrale a Moncalieri e dispone di quattro magazzini decentrati ad Asti, Novara, Fossano e Biella.
Nella nostra regione, il Banco Alimentare del Piemonte sostiene e aiuta, tramite l’azione di 605 strutture caritative, 111.249 persone in difficoltà, 38.081 solo a Torino, attraverso l’impegno quotidiano di 180 volontari che hanno reso possibile nel 2020 la distribuzione di 7.641 tonnellate di prodotti alimentari circa il 12% in più rispetto al 2019, equivalenti a una colonna di 500 tir da Piazza Castello a Moncalieri.

Occupazioni abusive, Fi: “Intervenire subito”

Nella commissione IV +I+II+LEGALITA’ DEI FENOMENI MAFIOSI svoltasi in Comune, si è trattata la petizione avente ad oggetto “SGOMBERO DELLE UNITA’ EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICHE NELLA CIRCOSCRIZIONE 6 OCCUPATE ABUSIVAMENTE”.

In tale petizione, coloro che abitano nelle unità residenziali pubbliche della Circoscrizione 6, hanno denunciato le situazioni di degrado e vandalismo che sono accadute e stanno ancora succedendo ad opera principalmente di occupanti senza titolo.
Durante la commissione, l’Assessora Schellino ha riferito che sono 60 le occupazioni abusive nella sola circoscrizione 6, di queste 1/3 sono occupate da cittadini italiani. Inoltre, il Comandante del Nucleo Rime ha evidenziato che di queste 60, sono 52 le famiglie con minori che occupano abusivamente tali case e che nel 2021 non è stata compiuta alcuna azione di sgombero forzato, ma solo 5 accompagnamenti spontanei.
Il Capogruppo del Gruppo Consiliare Forza Italia Raffaele Petrarulo è intervenuto in Commissione per manifestare il suo disappunto sulla modalità con cui il Comune di Torino sta gestendo la questione “occupazioni abusive” : “Nessuna tolleranza nei confronti di chi occupa abusivamente o di chi utilizza i minori per tali scopi” – ha aggiunto – “Dove sono i servizi sociali e le Associazioni preposte a tali compiti? Con quale coscienza lasciamo che minori vivano e crescano in queste situazioni di vandalismo, degrado, sporcizia e illiceità?”. – continua dicendo – “E’ necessario che si intervenga immediatamente in questa situazione prima che la protesta di coloro che denunciano ciò diventi una risoluzione dei conti diretta, basta con il gioco delle tre carte dove le responsabilità vengono scaricate vicendevolmente tra Comune e ATC. Il Tavolo della Prefettura decida una linea dura per riportare la legalità in questa circoscrizione e in quei territori della città dove esistono situazioni medesime.”

Pd: “Elenco Inail non significa finanziamento ospedali”

“L’Assessore Icardi, in un comunicato stampa, annunciando il finanziamento da parte dell’INAIL della costruzione di otto nuovi ospedali in Piemonte, commenta che non ci sono mai stati così tanti cantieri per la sanità piemontese.

Vogliamo innanzitutto precisare che ogni nuovo ospedale è benvenuto sul nostro territorio, tuttavia è importante che non si creino false aspettative nei cittadini ai quali si deve spiegare che il nuovo Dpcm sugli investimenti dell’Inail aggiorna i progetti, ma non costituisce finanziamento per gli stessi” spiegano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi (Pd).

“Il DPCM al quale fa riferimento Icardi, infatti non prevede finanziamenti – proseguono gli esponenti dem – ma semplicemente l’aggiornamento di un elenco che definisce i progetti VALUTABILI dall’Inail nell’ambito dei propri piani triennali di investimento immobiliare. Ogni progetto, quindi, sarà sottoposto a valutazione”.

“L’inserimento nell’elenco Inail è un passo in avanti, ma non corrisponde affatto a un cantiere, come dimostra il fatto che non sono ancora partiti quelli dei due ospedali (TO5 e VCO) già presenti nel precedente elenco. Su questi l’Assessore dovrebbe mettersi al lavoro per velocizzare i tempi, invece di rincorrere nuovi annunci. Ricordiamo inoltre all’Assessore Icardi che la programmazione in materia di edilizia sanitaria compete al Consiglio Regionale e chiederemo con urgenza al Presidente della Commissione Sanità di calendarizzare una serie di sedute di Commissione affinché si proceda all’aggiornamento del piano di edilizia sanitaria regionale a partire dai bisogni reali dei cittadini” concludono Gallo e Rossi.