ilTorinese

Difendo Piero Fassino

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  C’è chi nel Pd, pur di  caldeggiare e giustificare l’assurda alleanza con i grillini, critica il quinquennio della sindacatura di Fassino che io non votai nel 2011 esclusivamente per le persone da cui era circondato

Fassino lo avrei  votato per stima personale  (ci conosciamo dal 1984) ma era troppo attorniato da gente che invece  disprezzavo. Io mi astenni dal voto, come avevo già fatto altre volte  alle amministrative, quando mi proposero Chiamparino, Buttiglione, Costa, Rosso e l’ultima volta persino  il ragioniere on. Napoli e la ragazza giuliva grillina che al ballottaggio vinse con il voto delle destre impazzite e rancorose.  Nel 2016 votai  invece senza alcun dubbio per Fassino  al ballottaggio purtroppo inutilmente.
Lo incontrai alla vigilia del voto all’associazione degli esuli Giuliano – Dalmati, era più triste del solito ed aveva capito che il giorno dopo avrebbe perso. In effetti il “Sistema Torino“ aveva stancato, ma pochi capirono che l’Appendino lo avrebbe mantenuto in vita. In ogni caso quel sistema si identificò in Chiamparino e non in Fassino. Ma torniamo al dunque. Piero Fassino, consigliere comunale di lungo corso, deputato, due volte Ministro, era il meglio che la città potesse avere. La prima volta non  lo votai a causa dei  Moderati voltagabbana che si portava dietro e altri politicanti destinati a ricomparire a Palazzo Civico come eminenze grigie. Fassino sarebbe stato votabile anche nel 2011 perché aveva  comunque saputo  pensionare  i vari Alfieri e le varie Tessore passata  dalla corte di Alessio alla corte di Sergio , il Sindaco per eccellenza, eletto nel 2001 perché era morto all’improvviso  il bravissimo e onesto Carpanini, naturaliter successore del grande Castellani. Adesso per la sinistra del Pd, a cui va bene l’alleanza con i grillini e anche con il Sindaco uscente (che rappresenta una vergogna nella storia di Torino), Fassino ha amministrato in modo non adeguato  la città’ . Questi signori  che non sono in buona fede rimpiangono il vecchio Chiamparino e dimenticano, vogliono dimenticare il perché Piero Fassino nel suo quinquennio poté fare non tutto ciò che si era proposto: il buco di bilancio abissale lasciato da Chiamparino a cui nessuno ha chiesto conto di questo, tutti ubriacati dalle Olimpiadi invernali che durarono lo spazio di un mattino e servirono a lanciare il nuovo astro della Christillin, intima degli  Agnelli, che fino da un po’ di tempo fa aspirava anche lei  a palazzo civico, stando a  quanto scrivevano  certi gazzettieri  un po’ troppo cortigiani. Fassino si impegnò a tappare le falle create dal suo  predecessore che venne premiato con la Presidenza della Fondazione San Paolo e poi della Regione dove continuò a rivelare  i suoi limiti. Fassino avrà pure un brutto carattere, secondo alcuni suoi detrattori e’  persino irascibile,  ma è un politico serio, un uomo colto,   un amministratore a 24 carati, a cui gli attuali che ambiscono al posto di Sindaco, non assomigliano  Forse l’unico che ha rivelato qualche dote in proposito e’  l’ ex assessore di Fassino e professore universitario  Stefano  Lo Russo che ha guidato in modo forse un po’ troppo blando l’opposizione ad Appendino , ma ha almeno una esperienza alle spalle degna di attenzione.
scrivere a quaglieni@gmail.com

Per rinascere “il Musinè ha bisogno di te”

Il Consiglio regionale promuove la raccolta fondi lanciata nelle scorse settimane per sostenere la riforestazione del Musinè, dopo l’incendio che per giorni, lo scorso marzo,  ha visto bruciare le pendici del monte, riducendo in cenere oltre 400 ettari di terreno. L’iniziativa “Il Musinè ha bisogno di te per rinascere”, sostenuta dal Comune di Casellette, ha già coinvolto diverse istituzioni, privati e associazioni del territorio.

“Un’importante iniziativa che il Consiglio regionale sostiene con determinazione – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – affinché sul monte Musinè, oltre all’opera di riforestazione, siano realizzati sistemi in grado di domare velocemente i focolai prima che distruggano grandi porzioni di territorio. Mi auguro – continua – che anche tanti  cittadini sostengano la raccolta fondi, affinché il Musinè ritorni ad essere un luogo accogliente per escursioni e svago”.

“Ringraziamo il Presidente e il Consiglio Regionale per aver preso a cuore la nostra iniziativa di raccolta fondi che ha lo scopo di riqualificare il Monte Musinè dopo il grave incendio che lo ha devastato nel mese di marzo – ha affermato il sindaco di Casellette, Pacifico Banchieri – Sono partite le progettazioni che hanno lo scopo di avviare i lavori per salvaguardare la montagna da eventuali prossimi incendi e, dove possibile, saranno intrapresi lavori di riforestazione”.

Da Affini Aperitivo in barattolo e spritz subalpino

“SAPORI E INVENTIVA NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITA’”

Con la riapertura dei suoi locali, il Gruppo Affini si presenta con un format rinnovato. Una nuova concezione di aperitivo in cui la naturalità delle materie prime del territorio, la collaborazione con innovative realtà artigianali piemontesi, la produzione home made e il concetto di riutilizzo si coniugano con la creatività e la voglia di sorprendere.

 

Ripartire per non fermarsi più. Con nuove idee e nuove collaborazioni ma con la consueta voglia di stupire, offrendo una proposta ancora più pop – sorprendente.

Con la riapertura di 100 Vini e Affini (presso Green Pea) lunedì 26 aprile, Affini San Salvario Riv.1 (Via Belfiore 16C) martedì 27 aprile e di Affini Porta Palazzo Riv.2 (Piazza della Repubblica 3) mercoledì 28 aprile, il Gruppo Affini, capitanato da Davide Pinto e Michele Marzella, si ripresenta con un format nuovo, in cui i concetti di sostenibilità, no-spreco e riutilizzo sono le fondamenta su cui costruire un’ idea di aperitivo e di miscelazione proiettato al futuro: nel rispetto del territorio, dell’ambiente e del consumatore.

Uno dei protagonisti principali dell’offerta Affini sarà l’aperitivo in barattolo.  Le proposte gastronomiche saranno servite all’interno di eleganti barattoli di vetro, che i clienti potranno portarsi a casa e riutilizzare, in un’ottica di vetro a valore, dando loro una seconda vita e una nuova funzione. A rendere ancora più fantasiosi i barattoli ci penserà l’ingegno del barman Affini e illustratore Pietro Chiappero, in arte “Alpac”, che ogni mese li abbellirà con intriganti vignette, rendendoli pezzi unici da collezione. Il barattolo di vetro garantirà, inoltre, una maggior conservazione delle materie prime, tutte rigorosamente del territorio, alimentando la filosofia di zero-spreco su cui si fonda l’identità di Affini e che in quest’epoca dominata dall’emergenza Covid si è ulteriormente rafforzata.

Altro protagonista del rinnovato format saranno gli “Spritz Subalpini”, con l’utilizzo di alcuni dei liquori di punta del brand Distillerie Subalpine, preparati home made presso l’Opificio Urbano da poco inaugurato a Chieri.

Sono tre le proposte di “Spritz Subalpini” attualmente in menù. Il Nuvospritz in cui il liquore Nuvolari si incontra con la birra. Una bevanda che può prendere direzioni e gusti differenti a seconda della tipologia di birra scelta per l’abbinamento.  Il Wizard Spritz è invece frutto dell’incontro tra l’Elixir Le Masche e il sidro di mele del Birrificio Baladin con l’aggiunta di profumo di fieno. L’ApeRegina celebra il matrimonio tra il liquore Green Bee e la soda di miele fermentato “meadlight” con l’aggiunta di sciroppo di cedrata e gocce di lime.

I liquori Distillerie Subalpine, creati presso l’Opificio Urbano, saranno naturalmente anche proposti in purezza, dallo storico Fernet al Nuvolari e l’Ascari, due dei cocktail di punta di Affini trasformati in liquori per l’aperitivo, dall’aromatico Green Bee al misterioso e intrigante Elixir Le Masche, nato in collaborazione con il ristorante stellato torinese Casa Vicina, o come ingredienti di cocktail sorprendenti come lo Zegna Forest in collaborazione con Zegna.

Alla base della proposta gastronomica di Affini sarà sempre più forte il legame con le eccellenze del territorio, attraverso collaborazioni con piccole realtà artigianali, alcune delle quali selezionate dalla Camera di commercio di Torino nel progetto Maestri del Gusto. Tra le chicche più interessanti da assaporare nel menù Affini ci saranno, ad esempio, i Green Plin, nati da un’idea del Gruppo Affini per omaggiare il tipico plin della tradizione culinaria piemontese, rivisitato in chiave green e vegetariana, con il ripieno a base di ortica e maggiorana e la pasta dal colore verde grazie alla presenza di spinaci disidratati. Un prodotto la cui preparazione è stata affidata al Maestro del Gusto Pastificio Bolognese Muzzarelli, tra i pastifici più conosciuti e quotati del panorama torinese.

Il tagliere di carni crude sarà invece impreziosito da una serie di gelati salati prodotti dal Maestro del Gusto Agrigelateria San Pé di Poirino: il gelato salato vegetale alla senape accompagnerà la battuta di fassona, quello alla cipolla accompagnerà la salsiccia cruda di vitello de La Granda, mentre la Gradisca de La Granda sarà accompagnato dal gelato alla robiola di capra e polvere di oliva taggiasca Olio Roi.

Solo presso “100 Vini e Affini” a Green Pea sarà poi possibile vivere un’esperienza unica, assaporando le “insalate a cm 0” coltivate nel piccolo orto presente all’interno del locale, realizzato grazie alla collaborazione con la giovane azienda piemontese Agrocooltour.

Anche il latte da Affini vivrà una sua seconda vita, diventando una bevanda soft drink da consumare ad ogni ora del giorno. Così come avviene per i liquori, il latte dell’azienda Erbalatte, riconosciuto per la sua alta digeribilità e il suo sapore naturale, potrà essere degustato in “purezza” o come ingredienti di cocktail analcolici intriganti e fantasiosi.

 

ORARI LOCALI GRUPPO AFFINI

 

100 Vini e Affini – Via Nizza 230 (presso Green Pea) – apertura lunedì 26 aprile – Aperto da lunedì al venerdì dalle 10 alle 21.30 / a partire dal 15 maggio aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 21.30;

 

Affini San Salvario Riv.1 – Via Belfiore 16C – apertura martedì 27 aprile – Aperto dal martedì alla domenica dalle 17 alle 21.30;

Affini Porta Palazzo Riv.2 – Piazza della Repubblica 3 – apertura mercoledì 28 aprile – Aperto dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 21.30 e la domenica dalle 12 alle 21.30;

Parte la nuova Stagione Educational del Teatro Regio

30 ANNI DI SCUOLA ALL’OPERA

Nel 2021 La Scuola all’Opera del Teatro Regio festeggia un importante anniversario: trent’anni di attività! Perché questo non sia soltanto un traguardo, ma stimolo a proseguire nel nostro impegno per i bambini e i ragazzi, abbiamo preparato una nuova Stagione educational (che tiene inevitabilmente conto dell’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria), oltre ad aver riavviato la Scuola di canto corale per bambini dai 7 ai 12 anni, che fiorisce per valorizzare e fare tesoro del lavoro fino a ora svolto con il Coro di voci bianche nato nel 1997.

«Sono molto felice di annunciare che, nonostante la pandemia e la distanza forzata, abbiamo raggiunto un ottimo risultato di iscrizioni alla Scuola di canto – afferma Rosanna Purchia, Commissario straordinario del Teatro Regio – attualmente abbiamo circa 90 iscritti alle lezioni a distanza, iniziate lo scorso 2 marzo e suddivise in un articolato programma messo a punto dal Maestro Claudio Fenoglio, che ringrazio per la passione e la serietà con cui ha sempre seguito i ragazzi.  Le lezioni hanno diversi livelli: dall’avvicinamento al canto alla lettura della musica, alla disciplina corale. Il mio augurio è che da settembre tutti potranno seguire la Scuola in presenza».
Rosanna Purchia esprime così la visione che anima l’impegno del Regio per i ragazzi e i giovani: «Se il teatro si chiude in se stesso e non incide nelle problematiche della comunità, non assolve la sua funzione, la sua missione sociale di istituzione culturale».

Il primo appuntamento che abbiamo dedicato ai giovani, anticipando di fatto la Stagione a loro dedicata, è stato il Concerto per il Giorno della Memoria, lo scorso 27 gennaio. Un concerto guidato con il Coro del Teatro Regio, preparato dal maestro Andrea Secchi, trasmesso in streaming sul sito del Teatro e dedicato a Viktor Ullmann, compositore, direttore d’orchestra e pianista austriaco, morto ad Auschwitz nel 1944. Molto apprezzate l’esecuzione musicale e l’introduzione curata da Sebastian F. Schwarz, Direttore artistico del Regio, che dichiara: «sono felice e soddisfatto dell’ottimo feedback ricevuto per la guida all’ascolto del Concerto del 27 gennaio, così come per le parti introduttive del Concerto di solidarietà dello scorso 8 aprile; questo mi ha convinto a sviluppare l’idea e dunque ad approfondire la contestualizzazione storica, in particolare nell’offerta rivolta ai giovani. Di qui, ho pensato di arricchire il prossimo titolo (La bohème raccontata ai ragazzi) con un focus sui mestieri del teatro e sulle curiosità legate all’opera – protagonisti coloro che lavorano nel nostro teatro – che offriremo in streaming live come parte introduttiva allo spettacolo».

Iniziamo con La bohème raccontata ai ragazzi. L’allestimento è quello realizzato dal Teatro Regio in occasione del 125° anniversario dalla prima assoluta del 1896, con Daniel Oren sul podio dell’Orchestra e del Coro Teatro Regio Torino e con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Per avvicinare i ragazzi all’opera lirica e al suo grande repertorio, abbiamo preparato una versione pocket de La bohème di Giacomo Puccini con la partecipazione del regista Paolo Gavazzeni in qualità di narratore d’eccezione. I focus iniziali saranno condotti da Rosanna Purchia Commissario straordinario, Sebastian F. Schwarz Direttore artistico, Giulio Laguzzi Direttore dei complessi musicali in palcoscenico, Vittorio Borrelli Direttore di scena e Laura Viglione Responsabile della sartoria, i quali interagiranno con i ragazzi collegati per lo streaming.Lo streaming sarà disponibile sul sito del Teatro a partire da martedì 27 aprile con due appuntamenti settimanali, tutti i martedì e giovedì alle 10.15, fino a fine maggio. I biglietti, al costo di € 2 per ciascun ragazzo, sono in vendita sul nostro sito. Per accedere allo streaming occorre prenotare tramite modulo nella pagina dedicata sul sito www.teatroregio.torino.it/scuola-all-opera: il Teatro invierà conferma della prenotazione e, contestualmente, il codice di accesso allo streaming.
L’attività ha riscontrato il pieno interesse del Rotary Club Torino Nord Ovest. Tra le mission dell’associazione: migliorare la qualità della vita delle persone in seno alla comunità dando la possibilità ai giovani di partecipare alla pocket-Bohème e promuovendo così la cultura, uno dei pilastri della società, e in particolare il teatro, la musica e lo sviluppo personale. Per questo motivo i primi 2500 ragazzi iscritti saranno ospiti del Rotary Torino Nord Ovest (http://torinonordovest.rotary2031.org).
L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti è il secondo titolo che abbiamo scelto per le scuole primarie e secondarie di primo grado (bambini dai 6 agli 11 anni) e che proporremo accanto a un percorso formativo per docenti e alunni realizzato in collaborazione con l’Associazione Europa InCanto (www.europaincanto.com).
Le recite dell’opera faranno parte della nostra Stagione autunnale, e se l’andamento dell’emergenza sanitaria ce lo consentirà potranno essere aperte al pubblico in presenza. Speriamo anche di potervene dare già un assaggio nella Stagione estiva.
Il teatro è magia, mistero, incontro che crea meraviglia e che genera intense emozioni sia nel pubblico sia negli artisti che salgono sul palcoscenico. Richiede impegno e partecipazione, può essere a volte divertente, ma esige sempre uno sforzo, spesso anche una certa “fatica intellettuale”: in cambio avvolge completamente e mette di fronte a se stessi come nessun’altra disciplina artistica potrebbe fare. Con il costante obiettivo di far vivere un’esperienza artistica completa ai giovani, il Teatro Regio ha deciso di avvalersi del prezioso contributo di Europa InCanto, da anni impegnata nella didattica musicale dedicata all’opera lirica: siamo certi che questa partnership arricchirà la proposta della Scuola all’Opera, che in passato ha già riscosso così tanto successo con laboratori come Cantiamo l’opera Opera…ndo.
Le recite prevedono la partecipazione del pubblico, per far sì che gli studenti siano parte attiva dello spettacolo e possano viverlo da protagonisti. La regia e l’intero progetto sono naturalmente modulati secondo le normative previste dal protocollo sanitario vigente.
Il percorso didattico è già iniziato nel mese di aprile e si avvale del sostegno del Ministero dell’Istruzione, grazie al quale alcune scuole hanno avuto accesso gratuito all’iniziativa, e prevede una serie di incontri di formazione per i docenti (in presenza e on-line, con accreditamento riconosciuto dal MIUR, Direttiva 170/2016) e due laboratori a scuola o in live streaming per i bambini, che quindi impareranno le parti ritmiche e quelle corali sia dai propri insegnanti sia dai professionisti di Europa InCanto.
Per partecipare è sufficiente compilare un modulo sul sito del Teatro e attendere la conferma telefonica o via e-mail. Il costo per la partecipazione al progetto è di € 20 a bambino e include il materiale didattico (un libro, un cd audio, un dvd/karaoke e un’App), i laboratori per i bambini e lo spettacolo finale.
Oltre all’opera, proponiamo una selezione di concerti sinfonici e corali; abbiamo quindi pensato di rendere disponibili anche per le scuole i concerti dei Giovedì del Regio, arricchiti da un’introduzione all’ascolto appositamente dedicata alla platea dei giovani della scuola secondaria di primo e secondo grado (14-18 anni).
Si accederà allo streaming su prenotazione con modulo sul sito del Regio e successiva conferma telefonica o via mail da parte del Teatro. Il calendario dei concerti con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sarà a disposizione anche dei ragazzi delle scuole, alcuni gratuitamente, altri al costo di € 2.L’Impegno del Regio prosegue con un nuovo progetto pensato in sinergia con l’Istituto penale per minorenni “Ferrante Aporti” di Torino e con la sua direttrice Simona Vernaglione, che prevede un Corso di avvicinamento al canto corale. «Per me il Coro è simbolo di unità» così Claudio Fenoglio Maestro del coro di voci bianche, che prosegue: «entrare nel Coro è l’esperienza profonda in cui condivido le mie vibrazioni e i miei stati d’animo. L’ascolto dell’altro è alla base del canto corale e, in generale, del fare musica insieme. Il primo ideale di un coro non è l’approccio artistico, ma la relazione umana. Il suono cantato penetra a fondo nelle coscienze e permette una maggiore connessione fra i singoli, che durante il canto si relazionano in modo intenso. Ho messo a punto un corso che svilupperà questo sentire attraverso semplici esercizi di palestra vocale, postura e allineamento, per poi passare alla teoria e alla pratica di scrittura musicale per giungere, infine, alla “letteratura” propria del coro giovanile, con l’utilizzo di brani del repertorio popolare».

Il forte legame istituzionale con la Città di Torino e la Regione Piemonte ci permette di attivare convenzioni significative, come quella appena avviata con la Torino Musical Academy: il Teatro Regio inviterà registi e coreografi a selezionare gli allievi dell’Accademia per la partecipazione a stage e/o tirocini collegati alle produzioni in stagione, offrendo così ai giovani artisti occasioni di esperienza e formazione in un ambito artistico di alto livello professionale.
Questa collaborazione è solo la prima tra quelle che stiamo attivando con altre importanti istituzioni formative, culturali e artistiche, non solo del territorio, quali per esempio l’Accademia del Teatro alla Scala e l’Università degli Studi di Torino.
Nel frattempo il Teatro Regio ha aderito al Documento Quadro “Patto Educativo di Comunità” della Città di Torino ed è a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado per la progettazione e la realizzazione di percorsi didattici condivisi (compatibilmente con la generale e complessa situazione legata alla pandemia), che possano sostenere e ampliare l’offerta formativa, in questo momento così delicato per le giovani generazioni.
La trentennale esperienza maturata dalla Scuola all’Opera, consente al Teatro Regio di candidarsi a breve quale ente formatore presso il Ministero dell’Istruzione; siamo inoltre in attesa di risposta per l’accreditamento al Piano delle Arti del MIUR (per la promozione della cultura umanistica e la realizzazione di percorsi sul tema della creatività) ed è nostro auspicio avviare la collaborazione con il CE.SE.DI. (Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana di Torino) per progetti di formazione didattica rivolti agli insegnanti e con il riconoscimento di crediti, già per il prossimo anno scolastico.

Per informazioni: www.teatroregio.torino.it
Per le foto in alta definizione, clicca qui

Torino, 23 aprile 2021

LA SCUOLA ALL’OPERA 2021

da Martedì 27 Aprile 2021 ore 10:15
diffusione in streaming su www.teatroregio.torino.it
biglietto a € 2; iniziativa riservata alle scuole

La bohème raccontata ai ragazzi
Opera in quattro quadri
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger
Musica di Giacomo Puccini

Personaggi e interpreti
Mimì sopranoMaria Teresa Leva
Rodolfo, poeta tenoreIván Ayón Rivas
Musetta sopranoHasmik Torosyan
Marcello, pittore baritono: Massimo Cavalletti
Schaunard, musicista baritono: Tommaso Barea
Colline, filosofo basso: Alessio Cacciamani
Benoît, padrone di casa e Alcindoro, consigliere di stato basso: Matteo Peirone
Parpignol, venditore ambulante tenore: Alejandro Escobar
Sergente dei doganieri basso: Desaret Lyka
Un doganiere baritono: Gabriel Alexander Wernick
Il venditore di prugne tenore: Franco Traverso
Un ragazzo voce bianca: Matilda EliaNarratore: Paolo Gavazzeni

Direttore d’orchestra: Daniel Oren
Regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi
Curatrice delle scene: Leila Fteita
Curatrice dei costumi: Nicoletta Ceccolini
Bozzetti di Adolf Hohenstein per la prima assoluta al Regio custoditi dall’Archivio Storico Ricordi
Pittore scenografo: Rinaldo Rinaldi
Luci: Andrea Anfossi
Direttore dell’allestimento: Claudia Boasso
Maestro del coro: Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

Si ringrazia il Rotary Club Torino Nord Ovest

Coltura della Canapa, Pd: “Se ne discuta in Consiglio regionale”

SARNO (PD): “VIA LIBERA DALLE COMMISSIONI”

“Dopo l’approvazione da parte della III Commissione, anche la I Commissione ha espresso parere favorevole sulla norma finanziaria della proposta di legge che riguarda il sostegno alla coltura della canapa. Adesso è importante che il provvedimento, presentato dal collega Martinetti, venga presto esaminato e votato dall’Aula” commenta il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno, uno dei relatori del provvedimento.

“Nel ddl di Bilancio – spiega Sarno – sono stati stanziati, per finanziare il provvedimento, 84 mila euro per ciascuno degli anni del prossimo triennio. Si tratta di un primo passo, anche se nella proposta presentata ne erano stati indicati 500 mila. Pur comprendendo le difficoltà causate dalla difficile congiuntura economica, auspichiamo un aumento in sede di Assestamento di Bilancio. Si tratta, infatti, di una legge che può rilanciare una parte importante dell’economia piemontese”

“La produzione della canapa, considerata l’oro verde del Piemonte – prosegue Sarno – fa parte un’antica tradizione piemontese che, purtroppo, è stata abbandonata intorno alla metà del Novecento. Dal 2013 a oggi la coltivazione della canapa in Italia ha registrato una crescita esponenziale e la proposta di legge prevede interventi concreti di sostegno delle diverse attività della coltivazione, il raccordo delle filiere territoriali e anche l’ipotesi di creare un distretto della Canapa in Piemonte”.

“Il Gruppo del Partito Democratico – conclude Sarno – ha lavorato al testo, presentando emendamenti che riguardano l’inserimento nei programmi delle Facoltà Universitarie dell’ambito di percorsi specifici sulla conoscenza delle potenzialità della cannabis sativa sotto il profilo ambientale, sanitario e sulle occasioni economiche dell’intera filiera. Il coinvolgimento del mondo universitario è importante per diffondere e potenziare queste opportunità di sviluppo economico”.

Ospedali: ”Il virus è invisibile, noi no! – #RIAPRIAMOLI”

“Questo lo slogan della battaglia di civiltà per ridare dignità ai malati, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione”

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO ”Il virus è invisibile, noi no! – #RIAPRIAMOLI”. Questo lo slogan scelto per la campagna di sensibilizzazione di Periferia Italia sulla riapertura dei 200 ospedali chiusi in 10 anni. Se la politica sanitaria portata avanti in questi decenni non avesse fallito su tutti i fronti, il nostro Paese sarebbe sicuramente riuscito a fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in modo totalmente diverso. Tagliare i fondi alla Sanità infatti vuol dire giocare con la vita di tutti noi, in particolare con quella dei cittadini che vivono nelle aree interne e nelle periferie, dove la troppa distanza dagli ospedali di riferimento può essere fatale. È proprio per rispettare il diritto alla salute, che Periferia Italia lancia iniziative, petizioni, presidi, manifestazioni, proteste online su tutto il territorio nazionale. Nello schema di Recovery Plan, elaborato da Periferia Italia, il tema salute assume un ruolo centrale e prioritario, per il quale riteniamo doveroso e necessario investire con fondi adeguati a colmare le falle di una gestione lacunosa che dura da decenni. E garantire la copertura di tutte le esigenze presenti e future del settore, soprattutto riguardo ai dipartimenti di Emergenza-Urgenza, grazie allo stanziamento di 27,6 miliardi. Lo stanziamento si tradurrebbe innanzitutto nel recupero del sistema ospedaliero rilanciando le strutture pubbliche svuotate dei reparti, i Dipartimenti di Emergenza-Urgenza, la riorganizzare del sistema ASL nazionale, che attualmente non funziona, attraverso l’adeguamento e la modernizzazione di tutte le sedi regionali e territoriali. Secondo il più recente rapporto sullo stato del SSN, infatti, pubblicato  a settembre 2019, tra il 2007 e il 2017, sono stati chiusi circa 200 ospedali, tagliati 45 mila posti letto, ridotto di 10 mila unità il personale medico e di 11 mila quello infermieristico. Situazione che si aggrava ancor di più nei casi di emergenza: a fronte di un simile numero di accessi al pronto soccorso, tra il 2013 e il 2018, analizzando i report del SSN, sono state chiuse il 10% delle strutture, e si sono ridotte del 15% le ambulanze. Sono questi dati che ci hanno indotto a portare avanti questa battaglia di civiltà per ridare dignità ai malati, nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione italiana che recita: <<La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana>>. Chiediamo a cittadini, associazioni, comitati, amministratori locali, infermieri, medici e chiunque sia indignato dalla stato attuale delle cose, di segnalarci altri eventuali ospedali chiusi o situazioni incresciose riguardanti la sanità, inviando audio, video, foto al nostro numero whatsapp: +39 3493037638. Mai come adesso serve creare una rete nazionale organizzata e coesa per lavorare alle riaperture degli ospedali chiusi da una politica miope ed incosciente” – Così il Segretario di Periferia Italia, Antonio Tedeschi.

“Il paravento del senso civico per la mancanza di interventi e di coraggio”

Caro Direttore,

le immagini di quest’ultimo weekend, con le vie delle città intasate di persone, le abbiamo viste più volte negli ultimi giorni, e sottolineano quanto la mancanza di senso civico porti molti, troppi, ad infischiarsene del rispetto di quelle semplici norme sanitarie da rispettare per la tutela di tutti.

Senza richiamare manifestazioni ridicole, già ripetute nel tempo, come i tristemente noti aperitivi della Torteria di Chivasso, diventati ritrovo abituale di chi vive fuori dalla realtà negando l’esistenza di un’emergenza che ha già fatto 119 mila vittime nel nostro Paese, il Centro di diverse città ha visto nel fine settimana un fiorire di assembramenti improvvisati.

Vie invase di persone in assenza di azioni preventive e di interventi delle forze dell’ordine che, solamente in alcune città, si sono limitati a contingentare le presenze o a far defluire i più.

Immagini che stridono con i richiami al buonsenso rilanciati da più parti a non prendere il ritorno delle zone gialle come un “liberi tutti”, sottolineando come le ritrovate minime libertà debbano essere protette da comportamenti in linea con la situazione. 

Richiami caduti nel vuoto come molti si aspettavano essendo una situazione già vissuta più volte nei mesi scorsi, che gli esponenti istituzionali utilizzano come un paravento dietro cui nascondere tutto il non fatto, le decisioni non prese.

Un richiamo preventivo al buonsenso di tutti, compresi coloro che più volte hanno dimostrato di non possederlo affatto, che facilita l’eventuale compito di chi si dovesse trovare nelle condizioni di dover nuovamente imporre regole più restrittive causate da una nuova impennata di contagi, addossandone la responsabilità ad altri e glissando facilmente su tutto ciò che in questi 15 mesi non è stato fatto. 

Si fa appello al senso civico di chi da più di un anno vive con costrizione la lontananza da amici e parenti, di chi ha visto e vede tutt’ora la propria attività in estrema difficoltà o fallire, e nel frattempo non si interviene efficacemente altrove.

Si stigmatizzano gli aperitivi con gli amici, si chiede ai ristoratori di non ospitare clienti in spazi interni e nel frattempo, dopo più di un anno da inizio emergenza, ancora si lasciano ammassate le persone su bus, tram e treni in barba a qualsiasi normativa vigente.

Si mantengono chiuse piscine e palestre mentre si aspetta ancora il famoso potenziamento della rete di medicina territoriale di cui si parla dall’estate scorse e che, a causa della sua inefficienza, provoca il sovraffollamento degli ospedali.

Si richiede ulteriore pazienza a quegli stessi cittadini di cui se ne stigmatizzano contemporaneamente i comportamenti e nel frattempo non si lavora con coraggio sul futuro, lasciando tutto in divenire. Non solo sul piano delle riaperture che lascia l’amaro in bocca a tutti, ma anche sul PNRR nazionale e sugli approfondimenti regionali che fanno nascere mille perplessità sul come e quanto gli eventuali fondi europei possano davvero incidere sulla ripresa del paese e dei territori.

Un NextGen Piemonte riempito di progetti improvvisati, alcuni tirati fuori dal cassetto della memoria in cui erano stati accantonati, posizionati in missioni sbagliate ed in larga parte privi di quell’impatto necessario alla reale ripresa dei territori.

Un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza poco coraggioso, per nulla ambizioso, privo della volontà di imprimere una direzione politica a temi che condizioneranno la ripresa ed il futuro. Un documento in cui manca la visione strategica per disegnare il Paese moderno e ricco di opportunità per le future generazioni.

Sostanzialmente, da quasi un anno e mezzo si richiedono sacrifici ed attenzione a tutti dando in cambio solamente demagogia, annunci roboanti e promesse costantemente non mantenute. 

Claudio Desirò

Coordinatore Regionale Buona Destra Piemonte

Il futuro dell’artigianato piemontese dipende (anche) dai vaccini e dal Recovery Plan

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Dalla seconda indagine trimestrale congiunturale del 2021 elaborata da Confartigianato Imprese Piemonte emerge un contesto di grande difficoltà in cui le speranze di ripresa sono appese all’efficacia della campagna vaccinale ed alla prospettiva di intercettare almeno una parte delle risorse del Recovery Plan.

Il saldo delle previsioni della produzione totale è  ancora  negativo,  ma risale dal – 47,68% al

-26,37%.

Per quanto concerne  l’acquisizione  di  nuovi ordini, nel saldo  si affermano i pessimisti con

-42,77% in lieve peggioramento rispetto al -41,40% della precedente rilevazione.

Le proiezioni di carnet ordini sufficienti per meno di un mese scendono dal 52,21% al 46,29%; quelle di carnet da uno a tre mesi salgono dal 38,08% al 39,61%; quelle di carnet superiore ai tre mesi salgono dal 9,71% al 14,09% ponendo in luce le aspettative delle imprese di riuscire ad acquisire commesse di lavorazione di lungo periodo.

Il saldo delle previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni è ancora negativo, ma risale dal -49,94% al -37,67%.

Sul fronte dell’andamento occupazionale, si registra un saldo ancora negativo, ma in miglioramento, passando dal -27,84% al – 15,06%.

Per quanto concerne le previsioni di assunzione di apprendisti la negatività del saldo si riduce dal -40,77% al -29,29%

Le previsioni di investimenti per ampliamenti programmati per i prossimi 12 mesi salgono dal 7,23% all’8,38%; le stime di investimenti per sostituzioni aumentano dall’11,33% al 13,37%; coloro che non hanno programmato investimenti diminuiscono dall’81,45% al 78,25%.

Le stime di regolarità negli incassi salgono dal 54,37% al 61,24%; le previsioni di ritardi scendono dal 45,09% al 38,40%.

“Gli artigiani – commenta Giorgio Felici presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – continuano a tenere duro nonostante l’ecatombe economica in cui le chiusure legate al COVID hanno gettato il sistema produttivo. La crisi ha colpito duramente il tessuto economico e sociale, ma le imprese artigiane mostrano ancora una volta grande capacità di reazione e vogliono contribuire al rilancio del Paese e a dare un futuro alle nuove generazioni, con senso di responsabilità e coscienza civica. Per questo confidano in un impegno deciso delle istituzioni per accelerare la campagna vaccinale ed attuare, mediante il Piano nazionale di ripresa e resilienza, le riforme strutturali necessarie alla ripresa dell’economica ed alla ricostituzione della fiducia della collettività.”

“Tra le misure necessarie – conclude Felici – ricordo la riconferma degli incentivi per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici, la proroga a tutto il 2023 del superbonus 110%, la valorizzazione degli appalti a km zero, oltre ad una proroga delle moratorie sui mutui e ad un ulteriore stop degli adempimenti fiscali”.

La seconda indagine trimestrale 2021 dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte è stata condotta sulla base dei riscontri ad un questionario telematico a cui ha risposto un campione di 2.250 imprese artigiane piemontesi selezionate nei comparti di produzione e di servizi maggiormente significativi.

 

Gam, Mao e Palazzo Madama riaprono con le nuove mostre

I tre musei di FTM riaprono al pubblico con le nuove mostre da mercoledì 28 aprile 2021

Con il ritorno del Piemonte in zona gialla, GAM, MAO e Palazzo Madama possono finalmente riaprire le loro porte al pubblico! Accanto alle collezioni permanenti, i visitatori avranno la possibilità di visitare nuove mostre, allestite durante il periodo di chiusura dei musei.

 

Alla GAM, oltre a Photo Action per Torino, Ancora luce. Luigi Nervo, e Alighiero Boetti, saranno visitabili due nuove esposizioni: da mercoledì 5 maggio la mostra pensata e voluta in favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945, dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino, che indaga, attraverso circa 130 opere, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni tra le due guerre. Sempre a partire da mercoledì 5 maggio apre la mostra Sul principio di contraddizione, a cura di Elena Volpato: una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, composte quasi sempre da almeno due elementi, da due o più nature, da due o più immagini non pienamente conciliabili tra loro e legate da un vincolo di ambiguità che talvolta diviene chiaro rapporto di contraddizione.

 

Al MAO, accanto alla mostra China goes Urban. La nuova epoca della città, prorogata fino al 13 giugno, che offre al pubblico una prospettiva articolata e innovativa sul fenomeno dell’urbanizzazione cinese – e globale – e sulle sue ricadute sociali, economiche e politiche, da mercoledì 28 aprile apre una nuova mostra: Krishna, il divino amante, un’esposizione di dipinti religiosi indiani che ruotano intorno alla figura del dio Krishna, accompagnata da una selezione di componimenti poetici ascrivibili alla corrente devozionale della bhakti.

 

A Palazzo Madama sarà ancora visitabile fino al 12 luglio la mostra dossier Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia che presenta una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, veri e propri ritratti in oreficeria, in rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti.  Da venerdì 7 maggio l’esposizione World Press Photo Exhibition 2021, la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo, apre a Palazzo Madama in anteprima nazionale con i vincitori del concorso dell’edizione 2021. Dal 14 maggio La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane di Antoniazzo Romano completerà la ricca offerta museale di Palazzo Madama. Il veneratissimo dipinto, che non ha mai lasciato la Basilica Vaticana nel corso della sua secolare storia, viene esposto al pubblico per la prima volta nella sua ritrovata integrità a seguito di un delicato restauro.

 

Proseguono tutte le attività digitali e gli approfondimenti sui canali social, strumenti che hanno permesso di alimentare il dialogo con il pubblico durante il lockdown e che affiancheranno le iniziative in museo. Tornano infatti le visite guidate in presenza, i laboratori dedicati alle scuole e alle famiglie e i progetti per l’accessibilità, oltre agli appuntamenti collaterali alle mostre rivolti ai singoli e ai piccoli gruppi.

 

 

I NUOVI ORARI DI APERTURA:

mercoledì giovedì e venerdì dalle 13 alle 20

sabato e domenica dalle 10 alle 19 INGRESSI GARANTITI CON PRENOTAZIONE O PREVENDITA ONLINE

chiuso il lunedì e martedì

le biglietterie chiudono un’ora prima.

Prenotazioni: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com o al numero +39 011 5211788

https://www.arteintorino.com/

Prevendita: TicketOne https://www.ticketone.it/

 

Come di consueto, GAM, MAO e Palazzo Madama, nel rispetto di tutte le linee guida ministeriali, riaprono mettendo in atto tutte le misure necessarie a garantire una visita in completa sicurezza.

 

La Fondazione Torino Musei dal 2019 è certificata ISO 45001:2018, standard di riferimento internazionale per la gestione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, prima realtà museale italiana ad aver conseguito questo riconoscimento.

Per informazioni www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.maotorino.it

www.palazzomadamatorino.it

 

Aperto a Pianezza il circuito di Pump Track

L’impianto voluto dall’Amministrazione e dal Consiglio Comunale dei Ragazzi realizzato anche con il generoso contributo di ‘uBroker srl’, azienda piemontese leader nelle forniture di luce e gas.

Ha aperto i battenti sabato 24 aprile alle ore 14.00 il nuovo, avvincente circuito ciclistico dedicato agli appassionati di evoluzioni con le mountain bike ‘Pump Track Pianezza’.

L’avveniristico impianto sito in Via Musinè 26 presso l’omonimo comune dell’hinterland torinese, realizzato dalla svizzera ‘Velosolutions, leader mondiale del settore, si configura tra le strutture moderne più innovative attualmente esistenti.

Tra i primi a percorrere la pista il valente Torquato Testa, 27enne italiano tra i più famosi in tale disciplina, che si è prodotto in una serie di esercizi mozzafiato con tanto di capriole volanti e altrettante figure stilistiche da brivido eseguite in sella alla propriainseparabile bike.

E, insieme a lui, anche bambini, adolescenti e giovani tutti rigorosamente in sella con mascherina indosso e nel rispetto delle distanze di sicurezza, grazie all’ottimo lavoro di squadra di un’organizzazione efficace ed efficiente presente sul posto.

Per Antonio Castello, Primo Cittadino amatissimo dalla cittadinanza per aver contribuito a migliorare su più fronti la qualità della vita locale facendo di Pianezza uno tra i municipi più ambiti a livello residenziale fra quelli che gravitano attorno al capoluogo piemontese, “Si tratta di un progetto nato dall’attuale Amministrazione e dal Consiglio Comunale dei Ragazzi, condiviso con partners di prestigio fra cui in primis il nostro concittadino Cristiano Bilucaglia, Presidente di ‘uBroker Srl’ che ringrazio a nome della collettività per aver donato un generoso contributo affinché l’opera potesse veder luce in questi meravigliosi termini”. Per poi proseguire: “Siamo consapevoli di esserci dotati di un’attrazione con cui potenziare l’offerta ludico-sportiva per i giovani del territorio, e che abbiamo il dovere di mettere a disposizione di tutti gli sportivi per creare sinergia con il mondo dello sport e con chi ne fa parte. Un segnale importantesoprattutto nel segno della convivenza positiva, della possibilità di incontro, visti i tempi: il nostro modo per dire che finalmente possiamo ricominciare nel segno della possibilità di rincontrarsi. Motivo per cui abbiamo altresì potenziato la presenza delle aree fitness nei parchi urbani perché ciò avvenga nel migliore dei modi”.

Esprime viva soddisfazione Cristiano Bilucaglia, Fondatore e Presidente di ‘uBroker’, già eletto nel 2015 ‘Imprenditore dell’Anno’ per aver creato nella confinante Collegno la prima multiutilities company in grado di azzerare le bollette di luce e gas(Canone Rai e accise incluse), che da stimato mecenate e praticante di ciclismo agonistico ha da subito creduto nel valore dell’iniziativa. “In questo momento di ristrettezze che precedono la tanto attesa riapertura – esordisce il noto industriale – abbiamo voluto dare il nostro contributo a un’opportunità aggregativo-costruttiva preziosa e rivolta ai giovani che hanno vissuto un anno terribile, forse anche un anno e mezzo. Il nostro ardente desiderio, in linea con quello dell’Amministrazione Comunale con cui abbiamo collaborato in simbiosi perfetta, è che questo sia solo l’inizio, un auspicio per una seconda parte del 2021 decisamente in controtendenza rispetto a quanto sinora da tutti vissuto, ma anche per un 2022, un 2023 e per un futuro ininterrotto di grande apertura, solidarietà e condivisione diffusa”, conclude entusiasta Bilucaglia.