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Nasce il Comitato per la Buona Destra di Torino Borgo Po

Caro direttore, continuando il proprio percorso di crescita territoriale, la Buona Destra ha il piacere di comunicare l’apertura di un nuovo Comitato cittadino: il Comitato per la Buona Destra di Torino Borgo Po.

Nonostante i pochi mesi trascorsi dalla sua nascita, la Buona Destra può già contare più di 130 Comitati Territoriali sparsi nel nostro Paese e questo nuovo Comitato andrà ad affiancare i diversi Comitati già presenti ed attivi in Piemonte ed a Torino.

Una crescita costante nei numeri che sottolinea quanto una visione moderna, liberale e moderata nella dialettica e nella proposta politica sia apprezzata dai cittadini, sfiduciati da quanto la politica contemporanea ha fin qui offerto.

Secondo Federico Raimondo Mele, Referente del nuovo Comitato per la Buona Destra di Borgo Po, “la politica deve tornare ad affrontare ogni problema con razionalità, con un atteggiamento costruttivo e guardando al futuro. La realtà è complessità, non semplificazione; è diversità, non omologazione. Per questo non cercheremo mai il nemico di turno come sono soliti fare i populisti ed i sovranisti, ma soluzioni concrete per immaginare e costruire la Torino di domani”.

“Non ci affideremo a slogan lanciati solo per inseguire un consenso effimero”, continua Mele, “ma attraverso il dialogo e l’ascolto del territorio proporremo soluzioni in grado di risolvere le istanze che via via raccoglieremo”.

“Qui in Borgo Po”, conclude Mele, “abbiamo già registrato numerose adesioni e stiamo dialogando con le diverse realtà presenti in zona”.

“L’apertura di questo nuovo Comitato Torinese”, interviene Claudio Desirò, referente del Coordinamento Regionale Piemontese, “è il segnale che il percorso che abbiamo intrapreso 6 mesi fa sia quello corretto. Registriamo costantemente nuove adesioni che vanno dal cittadino incuriosito da una nuova realtà politica ad amministratori locali che vedono nella Buona Destra una proposta credibile e concreta”.

“Tra qualche mese”, continua Desirò, “si svolgeranno le elezioni amministrative a Torino, un crocevia fondamentale per il futuro della nostra città. Da osservatori al momento esterni, constatiamo che la dialettica politica è ancora concentrata sui rapporti di forza interni alle coalizioni. Non si sente parlare di idee, di progetti, di programmi che sarebbero indispensabili per una città caduta in una profonda crisi già prima dell’avvento della Pandemia”.

“Come Buona Destra”, conclude Desirò, “ci stiamo concentrando sulle proposte concrete e stiamo dialogando con i diversi partiti politici di area moderata. Crediamo che un atto coraggioso delle forze politiche di quest’area potrebbe rappresentare una svolta per la Città facendo nascere una piattaforma liberale e moderna che, così come accade in tutta Europa, possa proporsi come guida della comunità allontanandosi da logiche di schieramento che coinvolgono forze populiste e sovraniste. Dopo 5 anni di decrescita infelice pentastellata consegnare la Città ad una nuova amministrazione in stile populista o sovranista rappresenterebbe un colpo di grazia definitivo sulle aspettative future dei torinesi ed una grave colpa politica di tutti quei partiti che avrebbero potuto fare ma non avranno fatto”.

Claudio Desirò

Referente Buona Destra Piemonte

Federico Raimondo Mele

Referente Buona Destra Borgo Po

Boni: “Torino rientri nell’Osservatorio sulla Torino-Lione”

Dichiara Igor Boni (candidato alle primarie del centrosinistra per Torino):

“Torino rientri nell’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione e smetta di essere contro il futuro e lo sviluppo. Non ci sono sconti da fare per trovare improbabili alleanze con chi ha contribuito ad affossare questa città. La linea ad alta velocità Torino-Lione, che è solo un segmento della metropolitana d’Europa nel suo asse est-ovest, è uno dei principali volani di sviluppo di questi territori, di questa città. Per questo si devono fare le opere e non si deve perdere l’occasione del polo di Orbassano per evitare di vedere passare un’occasione senza poter trarne il massimo vantaggio in termini di ripresa economica, di commercio e, quindi, di lavoro. Chi continua a sostenere una posizione contro la TAV non può essere compagno di strada di chi vuole il rilancio sostenibile di Torino. Chi usa la violenza, per questo motivo o per qualsiasi alto motivo, è parte del problema e non della soluzione”.

Post di Carosso contro Speranza, Grimaldi (LUV): “Inopportuno”

“Un esponente delle istituzioni non dovrebbe diffondere forme di propaganda deliranti”

“Nessun esponente della Lega dovrebbe permettersi tali bassezze, figuriamoci una figura istituzionale come Fabio Carosso, per di più Assessore e Vicepresidente della Regione. Suggerire l’assurdità che i lockdown abbiano avuto delle motivazioni politiche è semplicemente grottesco, come il titolo di Libero” – è il commento del Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, a un post del collega Carosso che rilancia una prima pagina del quotidiano Libero, dal titolo: “Speranza getta la maschera: ho chiuso per imporre la cultura di sinistra”. Grimaldi ha chiesto spiegazioni in Aula, incontrando da un lato consenso da parte delle opposizioni e sdegno per il gesto del Vicepresidente, dall’altro silenzi imbarazzati da parte della maggioranza.

“Si può sostenere o meno il Governo Draghi, io stesso non lo sostengo pur stimando Roberto Speranza e il suo lavoro” – prosegue Grimaldi, – “ma non si possono fiancheggiare forme di propaganda deliranti. Dopo mesi dolorosi e pesanti per tantissimi, l’ultima cosa che serve è un’assurda accusa al Ministro della Sanità di aver agito non per salvaguardare la salute dei cittadini, ma per imporre una fantomatica ‘cultura di sinistra’. Carosso chieda scusa e cancelli immediatamente il post”.

Bitcoin: “merda d’artista”?

Merda d’artista è un’opera dell’artista italiano Piero Manzoni. Nel dicembre del 1961, l’autore sigillò 90 barattoli di latta, uguali a quelli utilizzati normalmente per la carne in scatola, ai quali applicò un’etichetta identificativa, tradotta in quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco), con la scritta «Merda d’artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961». Sulla parte superiore del barattolo è apposto un numero progressivo da 01 a 90 insieme alla firma dell’artista.

L’artista stabilì il prezzo in 300 grammi di oro zecchino, e vendette tutte le scatolette incassando cifre enormi; ed alcuni esemplari furono acquistati addirittura da musei (ad esempio la Tate Modern di Londra, il Museo del Novecento di Milano, il Centro Pompidou di Parigi ed il Museum of Modern Art di New York).

Il costo dei barattoli è elevato: a dicembre 2016, un collezionista ha comprato un esemplare a 275.000 euro! Verificare cosa ci sia dentro significa distruggere l’opera ed azzerarne il valore; un amico di Manzoni, Agostino Bonalumi, ha dichiarato che all’interno delle scatole vi è un po’ di gesso. Nel 2008, il francese Bernard Bazile ne ha aperto una trovandovi dentro una seconda lattina più piccola (che però non ha aperto).
In questa breve narrazione ho trovato molte somiglianze con un fenomeno attualissimo che sta appassionando ed intrigando il mondo, quello del boom della più famosa criptovaluta, il bitcoin.
Il bitcoin è stato creato da un artista, un artista della finanza, che si è inventato una nuova “moneta” chiamandola fantasiosamente “bitcoin”, sintesi fra bit (contrazione di binary unit) e coin (moneta).
L’artista si chiama (secondo la storiografia corrente) Satoshi Nakamoto, e sarebbe, come indica il nome, giapponese. Usiamo il condizionale perché tra i tanti misteri che avvolgono la criptovaluta c’è proprio l’identità di chi l’ha inventato: nessuno ha mai conosciuto il simpatico Nakamoto, non si sa dove viva, quando sia nato, che studi abbia fatto…
Un’ipotesi diffusa è che in realtà si tratti di uno pseudonimo usato da un gruppo di esperti informatici di qualche università americana che si nascondono dietro un nome di fantasia per operare liberamente.
Il bitcoin non è emesso da una banca centrale statale (come le normali valute circolanti), ma lo si ottiene attraverso un complicatissimo sistema algebrico, risolvendo un “algoritmo” attraverso computer potentissimi che lavorano giorni e giorni per risolvere la formula ed estrarre il sospirato strumento.

 

Chi riesce ad estrarlo (l’operazione si chiama in inglese mining, che è proprio l’operazione di estrazione da una miniera) oggi diventa ricco perché il valore è di circa 63.000 dollari.
Ne ha fatta di strada quel bit!
Il primo minatore che è riuscito ad impossessarsene e ad utilizzarlo lo ha usato per comprarsi due pizze a Jacksonville, in Florida. Era il 2010 e Laszlo Hanyeczilk pensate, ha offerto al pizzaiolo di pagare con quella cosa strana, l’altro ha accettato un po’ per curiosità un po’ per scommessa ed ha incassato la bellezza di 10.000 bitcoin. Valore attribuito a “quella cosa”: 3 millesimi di dollaro!
Sicuramente il ristoratore se ne sarà sbarazzato (anche qui la storia è oscura e sfiora la leggenda…), facendo il peggior affare della vita, perché oggi quei 10.000 bitcoin rappresenterebbero una pizza del valore di ben 630 milioni di dollari!
A cosa serve questa moneta?
Come tutte le sue “sorelle reali”, la sua funzione è duplice: essere strumento di pagamento ed essere strumento di investimento.
Diamo qualche indicazione.
Dove spendere il bitcoin?

Poiché non è una moneta legale, può essere utilizzato per comprare beni o servizi solo in negozi che lo accettano; è una trattativa privata, perché nessuno può obbligare un concessionario auto o un supermercato ad accettare criptovaluta per una vendita. Sotto questo profilo la funzione del bitcoin è praticamente nulla. Esplorando i vari siti che indicano i punti vendita che accettano pagamenti con la moneta virtuale si scopre che in Piemonte sono solo 25… E se qualcuno si prende la briga di contattare i nominativi indicati scoprirà che alcuni cascano dalle nuvole perché in realtà non hanno mai accettato di entrare nel circuito. C’è qualche negozio di computer ed informatica, un paio di studi di architettura, due negozi di regali; un po’ poco per poter dire che la moneta circola e serve a comprare.
Vediamo il secondo utilizzo, quello dell’investimento.
Qui il discorso è diverso: infatti le transazioni sono numerosissime e quasi tutti coloro che comprano bitcoin lo fanno per tenerselo e vedere le quotazioni salire ogni giorno. Certo, i guadagni sono stati favolosi per chi ci ha creduto ed ha tenuto la posizione. Pensate che nel 2017 (otto anni dopo la sua nascita), valeva intorno a 800 dollari, ma a fine anno era schizzato a 20.000.
Dopo un pesante tracollo che lo fece precipitare a 3.000 dollari, è iniziata una galoppata che lo ha portato ai livelli attuali, oltre quota 60.000.
Un affare?

Chi ha avuto la fortuna di comprarselo a prezzi bassi e di tenerselo sicuramente oggi si sente ricco; chi lo ha comprato nel 2017 e, spaventato, lo ha venduto l’anno dopo (sono stati tanti!) ci ha rimesso la camicia mandando in fumo i suoi risparmi.
Bisogna ricordare che il valore della moneta virtuale non è determinabile sulla base di normali parametri (come avviene con dollaro, euro, sterlina), ma è fissato dall’incontro di domanda ed offerta senza precisi motivi: se molti chiedono di comprare e pochi vendono, il prezzo sale, altrimenti scende. Finché cresce la “febbre”, la crescita è assicurata…
Il bitcoin vale 1.000 oppure 10.000, oppure 100.000? Qualunque prezzo è plausibile; anche quello che a mio avviso è il più corretto, cioè zero…
Perché se si apre la scatoletta del bitcoin, è possibile che ci si trovi davanti ad un “pensierino” firmato Satoshi Nakamoto!

Gianluigi De Marchi

Piemonte, il bollettino Covid di giovedì 15 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.264nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 92dopo test antigenico), pari al 5,9% dei 21.579tamponi eseguiti, di cui 11.336 antigenici. Dei 1.264nuovi casi, gli asintomatici sono 533 (42,2%).

I casi sono così ripartiti: 159 screening, 779 contatti di caso, 326 con indagine in corso; per ambito: 15RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 81 scolastico, 1.168popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 335.000così suddivisi su base provinciale: 26.963 Alessandria, 16.293Asti, 10.284 Biella, 47.876 Cuneo, 25.909 Novara, 179.359Torino, 12.549 Vercelli, 11.922 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.413 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.432 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 311 (invariatirispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.312(- 118rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 20.718

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.073.714(+ 21.579rispetto a ieri), di cui 1.428.992risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.861

Sono 26 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.861deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.510 Alessandria, 669 Asti, 405 Biella, 1.326 Cuneo, 889 Novara, 5.136 Torino, 485Vercelli, 350 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

299.798 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 299.798(+ 2.155rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.178 Alessandria, 14.501 Asti,9.186Biella, 42.225Cuneo, 23.319 Novara, 160.559 Torino, 11.304 Vercelli, 11.052 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.297 extraregione e 2.177 in fase di definizione.

Petrarulo (Fi): Corsi Regio Parco e Mamiani, basta incidenti

E’ dell’8 aprile l’ultimo, purtroppo mortale, di una serie di incidenti che si sono verificati nell’incrocio tra i Corsi Regio Parco e Mamiani.

Questa tragedia è stata definita da alcuni giornali come “preannunciata” dal momento che in quella zona mancano provvedimenti di messa in sicurezza della strada, nonostante le numerose sollecitazioni del territorio.

Il Capogruppo del Gruppo Forza Italia Raffaele Petrarulo ha presentato in data odierna un’interpellanza alla Sindaca per sollevare questo grave problema di sicurezza a cui è necessario trovare una soluzione.
“Provvedimenti necessari devono essere presi urgentemente  afferma Petrarulo- ” il Comune studi e metta in atto al più presto delle soluzioni per prevenire che altri incidenti gravi si verifichino!”

I giovani del Poli in visita ai mezzi storici di Marazzato

La delegazione dei giovani architetti e ingegneri della ‘Challenge By Firms’ del Politecnico di Torino.

Al via la seconda fase della Challenge@PoliTo organizzata dal Clik (Connection Lab and Innovation Kitchen) a seguito della partnership stipulata fra ‘Gruppo Marazzato’ e il Politecnico di Torino per la creazione di un moderno e innovativo polo museale dedicato ai camion d’epoca a Stroppiana, nel Vercellese, presso la sede di quello che è attualmente lo showroom privato in cui è custodita la più grande collezione di autocarri d’epoca del Novecento, tutti perfettamente restaurati e riportati alle condizioni d’origine, creata da Carlo Marazzato, industriale e appassionato di mezzi pesanti del passato.
Una delegazione di una quindicina di studenti di nazionalità colombiana, iraniana, cinese, turca e italiana di età compresa fra i 22 e i 23 anni, tutti studenti di laurea magistrale del prestigioso ateneo torinese, hanno visitato di persona l’affascinante e suggestiva raccolta che al momento comprende oltre 250 veicoli adibiti al trasporto merci su gomma declinati negli usi e allestimenti più disparati.
Ad accoglierli in maniera entusiasta, fra gli altri intervenuti e presenti, Carlo Marazzato (collezionista ma anche Chairman della Holding del ‘Gruppo Marazzato’), Alberto Marazzato (General Manager), Sonia Tarricone (Marketing Manager), Riccardo Manachino (Head of Old Collection ‘Marazzato’), l’Ingegner Francesco Boca, Partner di progettazione della storica impresa ambientale vercellese attiva dal lontano 1952.
“Ho colto negli sguardi e nelle parole degli studenti un diffuso e autentico senso di meraviglia e stupore per via dell’eccezionalità di una collezione unica nel suo genere, composta da una così grande quantità di automezzi storici, tutti perfettamente in ordine di restauro e conservazione”, esordisce l’Architetto Elena Vigliocco, Professore Aggregato di Composizione Architettonica e Urbana del Politecnico di Torino e Responsabile della Challenge didattica dedicata al progetto del prossimo ‘Museo Marazzato’, presente all’evento insieme all’arch. Laura Ronchetto (Area TRIN/Project Manager CLIK) e tre mentors di supporto, Ing. Andrea Panelli (Managment), Arch. Cristiano Tosco (Architecture and Design) e Ing. Edoardo Battegazzorre (Computer Technology).
“Grazie a questo prezioso e utile sopralluogo, le ipotesi progettuali degli studenti si sono, di fatto, arricchite della possibilità di rapportarsi concretamente, a livello fisico e spaziale, con la dimensione del luogo oggetto della loro ricerca, fornendo così un presupposto indispensabile nel migliorare il calibro del lavoro in corso d’opera. Dalla visita in sito hanno potuto, infatti, trarre spunti fondamentali per sviluppare la soluzione più efficace per fare dello showroom privato del ‘Gruppo Marazzato’ un polo museale in grado di valorizzare una collezione di interesse non solo locale e potenzialmente capace di contribuire alla valorizzazione turistico-culturale dell’intero territorio”, approfondisce la Docente.
Per poi concludere: “Ringraziamo di vero cuore il ‘Gruppo Marazzato’ per la sincera e cordiale accoglienza riservataci, aspetto umano che testimonia come carburante di un’azienda di successo sensibile alla cultura d’impresa vi sia una famiglia fondata su valori etici e morali assoluti. Il calore umano generosamente offerto e respirato in loco dai ragazzi è stato una sorpresa umanamente ancor più gradita da tutti noi, in special modo da giovani che provengono da Paesi distanti, per i quali è spesso difficile ricongiungersi frequentemente ai propri nuclei d’origine, specialmente in un anno complesso di lockdown prolungato quale quello della pandemia da Covid-19 che di fatto riduce al lumicino qualsivoglia possibilità di contatto e relazione diretta interpersonale”.

Giovanni Gentile: sarebbe possibile parlarne oggi a Torino?

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  Ho promosso a Torino due incontri su Giovanni Gentile, di cui uno nel 2004 all’Università. Mi domando e voglio domandare se a Torino oggi sarebbe ancora possibile riunirsi pacificamente a discutere di Giovanni Gentile su cui presentai anche un bel libro controcorrente. La  solita, intollerante vulgata lo permetterebbe o farebbe subito una vigorosa protesta sul fascista Gentile, impedendo la libera discussione ?

Mi Immagino quali sarebbero le reazioni delle nuove generazioni antifasciste negazioniste persino del Giorno del ricordo delle foibe. Hanno una carica di fanatismo che le rende inconsciamente  un po’ fasciste. Il 15 aprile 1944 venne assassinato in modo proditorio  a Firenze sull’uscio di casa Giovanni Gentile, uno dei più grandi pensatori europei del secolo scorso, ministro della PI, autore della riforma della scuola italiana , grande organizzatore di cultura, pensiamo alla” Treccani“ a cui chiamò a collaborare tanti antifascisti. Aderì al fascismo, rompendo l’amicizia con Benedetto Croce , aderì riluttante alla RSI, cercandosi la morte , anche se a lui non si possono attribuire atti di violenza , ma semmai il velleitario ma nobile tentativo di una pacificazione tra italiani. Ho partecipato per anni alle giornate gentiliane di Castelvetrano, la sua città di origine che contribuirono a sdoganarne il ricordo, con la partecipazione persino del sindaco di Palermo Orlando che in privato e’ una squisita persona. Gentile e’ stato un grande e la cultura e la scuola gli debbono moltissimo. La sua riforma della scuola in parte regge ancora oggi la scuola italiana  anche per l’incapacità dei  suoi successori a riformarla. Restano due punti sui quali non si può concordare con lui: lo stato etico – a cui neppure Mussolini pensava perché guardava a Machiavelli  – alternativo allo stato laico – liberale cavouriano e l’idea che il Fascismo fosse il completamento e il coronamento  del Risorgimento, mentre ne fu l’antitesi. In origine Gentile era un liberale conservatore come ce n’erano molti alla fine dell’800. Forse aveva  subito  il fascino delle critiche giornalistiche di Alfredo Oriani , per dirla con Adolfo Omodeo . Poi con la I Guerra mondiale il suo pensiero svoltò nettamente  a destra e sfociò naturaliter nel fascismo. Ogni osservazione negativa su di lui non giustifica però  il suo assassinio voluto dai GAP. Anche il CLN di Firenze formato anche da suoi ex allievi, condanno’ la vile aggressione. E’ sepolto fra i grandi italiani nel tempio di Santa Croce a Firenze in una posizione secondaria. Una volta vidi un aspirapolvere e oggetti per la pulizia depositati sulla sua tomba. Una cosa vergognosa, forse opera dei piccoli  nostalgici dei gappisti che lo uccisero.
Scrivere a quaglieni@gmail.com

Gallo (Pd): “Covid Hotel, un altro flop della Giunta Cirio”

“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata finalizzata a capire quale sia esattamente la situazione dei Covid Hotel in Piemonte e come vengano utilizzati per far fronte alla pandemia, isolando i pazienti ancora positivi, ma dimessi dagli ospedali, e chi ha contratto il Covid, ma non può osservare la quarantena a casa.

 

Nel novembre scorso erano 63 gli alberghi che avevano aderito alla manifestazione d’interesse per un totale di 2271, ma in realtà sono stati decisamente meno! Ecco uno dei motivi per cui gli ospedali sono sovraffollati” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“In questa terza ondata gli ospedali sono particolarmente sotto pressione, anche per i casi paucisintomatici che non richiedono ricovero in terapia intensiva, casi che, se si fossero attivati anche i Covid Hotel, avrebbero potuto essere curati, appoggiandosi a strutture extraospedaliere e consentendo così agli ospedali di occuparsi dei pazienti più gravi e di non limitare, in modo tanto ampio, i ricoveri per altre patologie, oltre che di evitare gli affollamenti” precisa Gallo

“La tabella e i dati forniti dall’Assessore Icardi – conclude Raffaele Gallo – ci certificano che dei 14 Covid Hotel in Piemonte 5 sono state le convenzioni stipulate: 2 sono in corso (di cui una stipulata solo il 9 aprile 2021), 2 sono scadute, ma prorogabili, anche se non ci è dato di sapere se sono state prorogate, e una è scaduta il 31 gennaio scorso. Questi sono numeri molto distanti dall’annuncio di novembre con 63 alberghi e 2271 camere. Possiamo concludere, quindi, che anche questa iniziativa della Giunta Cirio si è rivelata un flop”.

Semplificazione: ma dove? Ora rispunta la TEFA

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A cura di: lineaitaliapiemonte.it

I cittadini di Torino stanno ricevendo in questi giorni dal Comune, tramite la Soris, la richiesta di pagamento dell’acconto per la TARI, la Tassa raccolta rifiuti, relativa al 2021.

Come si dice, il peggio sta nei dettagli: per rendersene conto basta guardare alla TEFA, tassa nascosta nella Tari di cui in questi giorni si sta ricevendo richiesta di pagamento. Ma la burocrazia, a detta di tutte le forze politiche, non doveva essere semplice e chiara a tutti?…

di Carlo Manacorda

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