ilTorinese

Krishna, il divino amante

Esposti al MAO di Torino dipinti indiani del XVII – XIX secolo appartenenti alle Collezioni del Museo

Fino al 26 settembre In tutto sono quattro. Ma la loro bellezza, trasmessa immutata nei secoli, giustifica il ridotto numero dei pezzi esposti e val bene (eccome!) una visita: quattro dipinti religiosi incentrati sulla figura del dio Krishna, di cui tre di notevoli dimensioni. Il più prezioso è certamente quello a tempera e foglia d’oro su cotone, raffigurante Krishna che suona il flauto omaggiato da due “gopi” o pastorelle o “giovani mandriane”. Il dipinto (India – Rajasthan, XVII secolo d. C.) ha come quinta un albero di mango al centro, con alberi di “kadabamba” ai lati e piante di banano in primo piano. Curata da Claudia Ramasso e Thomas Dahnhardt, l’esposizione, allestita al “MAO – Museo d’Arte Orientale” di Torino, si propone di mostrare al pubblico quelle particolari opere pittoriche delle scuole del Rajasthan, denominate “picchavai” che sono grandi dipinti devozionali su tela libera consacrati al dio Krishna, fra le divinità indiane più note in Occidente, manifestazione terrena del dio Vishnu e fulcro della corrente devozionale cosiddetta della “bhakti”. Di grande espressività artistica e tradizionalmente esposti nella sala interna del tempio, dove è venerata l’immagine di Krishna, sono dipinti che raccontano la vita terrena del dio attraverso una serie di contesti diversi, che variano nel corso dell’anno, in base al calendario delle festività relative alla divinità. Particolarmente suggestive ed interessanti sono le raffigurazioni denominate “Raslila”, che ci rappresentano Krishna mentre intesse giochi amorosi con le “giovani mandriane” (“gopi”) nei boschi di Vrindavan, luogo dove la tradizione religiosa colloca la sua giovinezza. Sempre alla corrente della “bhakti” si rifanno anche i componimenti poetici che accompagnano i dipinti. Il più antico risale alla “Bhagavad-gita”, uno dei testi sacri per eccellenza della tradizione hindu e di fondamentale importanza nel contesto delle correnti devozionali krishnaite, che risale al II secolo a.C. e che celebra la maestosità universale del Beato, epiteto attribuito a Krishna. Compiendo un salto temporale dall’antica tradizione brahmanica alle forme più recenti dell’induismo, tre dei quattro componimenti poetici sono invece traduzioni inedite da testi “hindi” ascritti a grandi poeti devozionali del XV – XVI secolo, epoca in cui l’India settentrionale si trovava sotto la dominazione islamica. “I testi letterari della corrente della ‘bhakti’ di questo periodo – spiegano i curatori – evidenziano un ambiente culturale particolarmente fecondo, dove la fede devozionale per il dio amato apre le porte a nuove forme espressive che descrivono compiutamente una società multiculturale in cui musulmani e indù, uomini e donne, attraverso l’espressione artistica, diventano veicoli della simbiosi culturale in atto nella società indiana di quel periodo”. Un bell’esempio, in fondo, per tutte le civiltà asiatiche, e non solo, di allora. E di oggi.
g. m.

“Krishna, il divino amante”
MAO – Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino, tel. 011/4436932 o www.maotorino.it
Fino al 26 settembre
Orari: merc. giov. ven. 13/20; sab. e dom. 10/19

L’arte di Andrea Sbra Perego per il cinquantesimo anniversario dello Studio Morabito

Erano gli anni Settanta quando nasceva lo Studio tributario Morabito, fondato dal ragioniere Domenico Morabito, iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti di Torino e ancor prima nel disciolto Collegio dei Ragionieri di Torino.

“Quest’anno – spiega l’avvocato Simone Morabito, che ha affiancato il padre dando così origine allo Studio Legale Tributario – ricorre il 6 maggio il cinquantesimo anniversario di iscrizione all’albo professionale di mio padre, fondatore dello Studio, che ancora oggi vi lavora assiduamente e ne è cardine.

Gli anni Settanta sono stati fondamentali per il settore tributario, con l’introduzione dell’Iva in particolare, in merito alla quale il ragionier Morabito ha cominciato la propria professione, dapprima con particolare attenzione al settore agricolo e vitivinicolo, poi anche commerciale e per il enti no profit.
In anni successivi lo Studio si sarebbe ampliato nel personale e nelle competenze con l’introduzione di nuovi dipartimenti, quali il diritto societario e quello relativo all’arte, per il quale lo Studio riveste expertise sia legale sia tributaria. Lo Studio inoltre svolge un’importantissima attività nel settore successorio”.
In cinquant’anni di storia, lo Studio Morabito offre una consulenza a 360 gradi per questioni di carattere tributario e legale tanto per questioni latu sensu patrimoniali quanto per gli operatori del mondo dell’arte, collezionisti, galleristi e case d’asta. Vanta una quindicina tra collaboratori e dipendenti. Accanto ai settori tributario e legale, lo Studio guarda al futuro avendo istituito un nuovo dipartimento relativo alle nuove tecnologie, affrontando la digitalizzazione, in ambito blockchain e cripto, e nel mondo dell’arte, per NFT (Non fungible-tokens), e opere d’arte digitali”.
“Lo Studio festeggia con l’arte le celebrazioni del cinquantesimo anniversario – aggiunge l’avvocato Simone Morabito – esponendo un’opera d’arte dell’artista bergamasco Andrea Sbra Perego. L’opera narra il passato, il presente, il futuro. Esattamente come il nostro Studio.


Le opere dell’artista bergamasco descrivono, infatti, lo stretto legame presente tra l’uomo e l’ambiente; egli ama “narrare il presente”, come lui stesso afferma , in quanto “narrare il presente è o dovrebbe essere il compito di ogni artista”. Nelle sue opere la figura umana viene spesso colta in interazione con il tessuto urbano”.
Per il cinquantesimo anniversario dello Studio Andrea Sbra Perego ha realizzato un quadro raffigurante piazza Statuto con il suo celebre obelisco, dove ha sede lo Studio, e i suoi componenti ritratti tra i passanti della piazza stessa. Una visione, questa, che coniuga con molta efficacia il passato dello studio Morabito con la sua tradizione, e con il presente, gettando un ponte verso il futuro.

Mara Martellotta

Presi con borselli, portafogli e la cover di un cellulare rubati

Torino: fermati dalla Polizia di Stato due cittadini rumeni per ricettazione

 

Lo scorso lunedì, attorno alle 8 e mezza del mattino, un uomo di 72 anni si rende conto di essere stato derubato del proprio telefonino, avente una cover particolare, mentre è a passeggio fra le vie Silvio Pellico e Belfiore. Si volta e nota allontanarsi in direzione opposta, a passo svelto,  un uomo di corporatura magra: non riesce però a fermarlo. Un’ora dopo circa, perviene al 112 NUE la segnalazione di due soggetti che in Piazza Madama Cristina hanno asportato il portafogli dalla borsa di una signora. La volante del Comm.to Barriera Nizza effettua accurate ricerche della coppia segnalata finchè, alle 11.30, incrocia una quarantaduenne e un trentacinquenne di origini rom corrispondenti alle descrizioni diramate e li sottopone a controllo. Il giovane ha con sè un coltellino multiuso, un involucro contenente dei frammenti di crack, 3 borselli da donna privi di contenuto , 5 portafogli già ripuliti e 2 che invece contengono 25 e 100 €. Infine, una cover per telefonini, esattamente uguale a quella oggetto di furto nella stessa mattinata in via Silvio Pellico. E’ verosimile che il cellulare rubato fosse stato venduto ai fini dell’ acquisto di sostanza stupefacente. I due complici, entrambi senza fissa dimora e con a  carico precedenti specifici di polizia, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per ricettazione.

Gerliczy de Gerlicze e Stirbey Bibescu, nobili d’Ungheria e dei Balcani

La ricerca storica di Armano Luigi Gozzano prosegue sulla famiglia Gerliczy de Gerlicze e Stirbey Bibescu, nobili  d’Ungheria e dei Balcani durante il periodo della guerra di Crimea (detta l’ultima crociata) appoggiata da Cavour, la cui genealogia materna é rappresentata sul dipinto di casa Titus Gozani, fonte di inesauribili informazioni storiche e ultimo Marchese di San Giorgio Monferrato vivente senza eredi maschi, e dalle fonti di Miloslav Gerliczy in Slovacchia.

Lo sciame sismico originato dell’emigrazione dei Gozzani di Luzzogno verso Brolo di Nonio, Briga e Bolzano Novarese, Agliè,Acqui, Asti, Bra, Mondovì, Saluzzo, Ventimiglia, Cereseto e Monferrato casalese e dopo aver costruito i bellissimi palazzi San Giorgio e Treville a Casale Monferrato e il palazzo San Giorgio a Torino poi a Roma, Parigi, Madrid e Ginevra ,e proseguito  in Slovenia, Austria, Germania e Usa (Mass) riaffiora nella regione balcanica. Singolare la genealogia ungherese di Sidonia Von Gozani (1846-1892) sorella di Ferdinando ll e di Arthur già rappresentati e di Ludvik (1849-1916) Marchese di San Giorgio Monferrato sposato con Sophie Josephine Helene Von Neustaedter di Zagabria, da cui Odo von Gozani (1885-1938) a destra dei suoi genitori,nato a Lubiana e morto a Vienna.
Avvocato al servizio d’Austria come amministratore civile nella prima guerra mondiale fu segretario di stato nel 1933-34 , inviato a Budapest nel 1936 e ministro degli interni nel 1937, fu dimesso per le sue idee nazionalistiche. Esercitó una forte influenza ideologica sul movimento del fronte patriottico nel fallito colpo di stato austro-nazista del 1934 e la falsa testimonianza emersa sui Leaders davanti al tribunale militare di Vienna lo portó al suicidio. Sidonia dal matrimonio del 1863 a Lubiana con Josef Maria Coleman Gerliczy ebbe tre figli tra cui Emil Felix Ludvik (1871-1924 morto a Zurigo) sposato con Louise Anna von Korff di Dresda.
Notevole il percorso della famiglia: da Fiume a Lubiana, da Vienna a Monaco di Baviera, Francoforte, Dresda e Berlino, da Budapest a Desk in Ungheria, da Oradea a Câmpina in Romania,a Zurigo, Nizza, Trieste e Santa Maria Maggiore (Val Vigezzo). L’antica casata risale al 1200 e a metà 1600 furono riconosciuti cittadini di Fiume ed entrarono a far parte del locale Patriziato Onorario.Il diploma di nobiltà fu conferito nel 1626 dal Regio Governo dell’imperatore e Re Ferdinando ll del litorale ungarico e confermato nel 1838 per tutti i discendenti di ambo i sessi,mentre lo stupendo stemma fu ufficializzato nel 1774 in sostituzione del precedente del 1557.
Le tre corone d’oro sugli elmi rappresentano la vicinanza presso l’autorità imperiale.
Personaggio di spicco fu Giovanni Felice (1715-1797) capitano comandante e Cavaliere, assessore al commercio e cancelliere della Sanità nel 1758, bisnonno di Josef,era proprietario a Fiume nel 1750 del palazzo barocco Gerliczy, ex sede del teatro con giardino annesso poi ereditato dal fratello Giuseppe nel 1759. Un disegno originale del teatro é custodito nell’archivio di stato austriaco.Tra il 1901 e il 1904 il pronipote Ferenc Gerliczy von Arany
(1859-1914) membro del Parlamento e sposato con Gizela (Gilda) Henriette von Fejérvàry di Vienna costruisce la chiesa di Nostra Signora d’Ungheria accanto al suo castello di Desk.
Notevole prestigio acquisì il loro figlio Felix Vince Ferenc Gerliczy- Burian (1885 Oradea -1954 Nizza ) dal matrimonio con la  principessa Elisabeth (Elsa) Stirbey Bibescu di Câmpina. Nel 1939 ricevette il titolo di conte Gerliczy ed era soprannominato il Liechtenstein.
A Oradea nel 1908 l’architetto Szatarill Ferenc Gerliczy allievo della scuola viennese di Klimt edifica l’attuale Gerliczy palace.
Nel 1928 il castello di Desk fu venduto e trasformato in sanatorio infantile e oggi é sede della clinica medica dell’università di Szedeg.La principessa Elsa (1885-1975 morta a Nizza) era figlia di Dimitrie Stirbey principe di Romania e il cugino di primo grado Barbu Alexandru , presidente del Consiglio dei Ministri,possedeva uno dei più grandi patrimoni della Romania ed era  intimo confidente ed amante della Regina Maria Vittoria che lo soprannominò “il principe bianco” per i suoi modi eleganti e raffinati. Aveva sposato la principessa Nadeja Bibescu cugina di secondo grado, pronipote di Napoleone Bonaparte.Elsa discendeva dal nonno Barbu Dimitrie Stirbey detto il dominatore (boyar dumitrache) sovrano di Muntenia (grande Valacchia con capitale Bucarest) e Oltenia ( piccola Valacchia con capitale Craiova). Sovrano nobile di Valacchia(primo regno)
in  regime di  statuto organico (1849-1853) dovette fuggire a Vienna durante l’invasione russa.Il destino volle che riuscì a rientrare  nel 1854 nel secondo regno proprio per l’intervento del Regno di Sardegna deciso da Camillo Benso Conte di Cavour a fianco di Napoleone III e della Gran Bretagna in difesa della Turchia.Dopo il trattato di Parigi del 1856 Barbu sostenne la riunione dei principati di Moldavia e Valacchia sperando di diventarne principe,ma il suo mandato era scaduto e abdicò ritirandosi a Parigi,poi sepolto nel cimitero di Pére-Lachaise. Bellissimi i loro palazzi edificati a Buftea, Brasov e Bucarest, quest’ultimo venduto nel 2005 dai discendenti per 11 milioni di euro. Quattro secoli prima questi regnanti erano preceduti dai famosi principi Draculesti,Vlad ll Dracul detto il drago e dal figlio Vlad lll Tepes Draculea detto l’impalatore.
L’analisi delle caratteristiche sulla araldica dei Marchesi Gozzani racconta e distingue l’evoluzione delle proprie generazioni , sfatando le leggende monferrine.
Giuliana Romano Bussola.

Mercato immobiliare, a Torino boom di compravendite concluse da single e separati

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L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate attraverso le agenzie attive nelle grandi città italiane nel 2020. L’obiettivo è stato quello di stilare una classifica con le percentuali di acquisto da parte di single. La componente “single” è composta dalle compravendite concluse da single, divorziati, separati e vedovi.

Dalle analisi emerge che le prime tre città per compravendite di single sono Milano, Bologna e Torino, tre realtà in cui la popolazione single è cresciuta molto nel corso degli ultimi anni. Sono città con un’elevata attrattività lavorativa e la presenza di importanti atenei, con una forte prevalenza di studenti universitari e di lavoratori fuori sede che, quasi sempre, dopo un periodo in affitto acquistano l’abitazione.

Anche nel 2020 Milano si conferma la città con la percentuale più alta di acquisti da parte di single, arrivando al 46,5% sul totale delle compravendite. Si tratta di una quota in crescita rispetto al 2019 quando si fermava al 41,5%. Il capoluogo lombardo, durante l’anno della pandemia, ha registrato una perdita di abitanti ma le famiglie monocomponenti sono aumentate.

Al secondo posto si piazza Bologna con il 41,5%, sul podio anche Torino con il 38,9%.

Le grandi città del Nord primeggiano in questa classifica, eccezion fatta per Roma che si inserisce al quarto posto con il 37,6% di compravendite concluse da single. A seguire Genova, Verona e Firenze che evidenziano percentuali comprese tra il 37,0% ed il 34,9%.

Chiudono la lista tre città del Sud Italia: Bari con il 32,5%, Palermo con il 26,4% e Napoli, dove solo il 25,1% delle compravendite è stato concluso da acquirenti single e si nota una prevalenza di acquisti da parte di famiglie/coppie.

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Con Free2Move eSolutions accelera la transizione all’e-mobility

 Si è svolta a Parigi la conferenza stampa di presentazione di Free2Move eSolutions, la joint venture tra Stellantis (attraverso la sua società FCA Italy S.p.A.), ed Engie EPS il cui obiettivo è supportare e favorire la transizione all’e-mobility, offrendo soluzioni elettriche innovative e su misura sia per i clienti privati sia per quelli aziendali.

A seguito del closing dell’operazione avvenuto lunedì 3 maggio, si è svolto il primo Consiglio d’Amministrazione della joint venture in cui è stata confermata la composizione del Board of Directors di Free2Move eSolutions. Sei i membri, guidati dall’Executive Chairman Carlalberto Guglielminotti (proveniente da Engie EPS e Young Global Leader 2020 del World Economic Forum) e dal CEO Roberto Di Stefano, proveniente da Stellantis.

Gli altri membri del Consiglio d’Amministrazione sono Brigitte Courtehoux (CEO di Free2Move Brand e membro del Global Executive Committee di Stellantis) e Davide Mele (Deputy Chief Operating Officer Enlarged Europe) di Stellantis, con Luigi Michi (precedentemente Head of Strategy and System Operation in Terna e Executive Vice President in Enel) e Giovanni Ravina (Chief Innovation Officer) che rappresenta Engie EPS.

Dall’impianto Vehicle-to-Grid (V2G) di Mirafiori, a Torino, molto rappresentativo della collaborazione che lega dal 2017 prima FCA (e quindi Stellantis) con Engie EPS, Carlalberto Guglielminotti e Roberto Di Stefano hanno annunciato l’avvio dell’attività della nuova società, creata per accelerare la diffusione della mobilità elettrica, completando il portafoglio di prodotti di Free2Move con una serie di offerte al 100 per cento dedicate all’e-mobility.

Come illustrato sul sito della nuova società lanciato oggi (www.esolutions.free2move.com), le attività, i progetti e i prodotti offerti da Free2Move eSolutions sono numerosi e diversificati. Si passa dalla easyWallbox – ricarica domestica plug&play di semplice installazione, adatta ad un uso privato – alla eProWallbox, un dispositivo di ricarica intelligente, flessibile e connesso che funziona fino a 22 kW e consente agli utenti e ai gestori di flotte il controllo in modo semplice e da remoto attraverso una piattaforma digitale.

La ePublic è perfetta per l’installazione all’aperto in ambienti pubblici e semi-pubblici, mentre la eFleet – fornendo ricarica rapida e servizi V2G ad automobili, bus e camion elettrici con un unico prodotto – porta la flessibilità al massimo.

I prodotti eFast consentiranno la ricarica rapida – fino a 100 chilometri in meno di 30 minuti – coniugando innovazione tecnologica e sostenibilità utilizzando second-life-battery provenienti dal settore automobilistico: sono la soluzione ideale per stazioni di servizio, hotel, edifici commerciali e piccole flotte di veicoli elettrici.

E ancora ePost CityWay, la rivoluzionaria soluzione brevettata di ricarica rapida che sfrutta le infrastrutture esistenti di tram e filobus per offrire ricarica in contesti urbani dove la trasformazione della rete e delle opere civili sono impossibili. Fino ad arrivare ad abbonamenti mensili a canone fisso per ricaricare i veicoli elettrici a casa e su strada, con offerte calibrate alle abitudini di ricarica del consumatore, e che permettono di utilizzare energia 100% sostenibile e usufruire dei contributi statali disponibili.

Durante la conferenza stampa, Carlalberto Guglielminotti ha affermato che “Free2Move eSolutions è il punto di incontro tra il mondo dell’energia e quello dell’automotive. Infatti, combina il know-how di Engie EPS, player globale delle microreti e delle tecnologie per l’accumulo di energia, e l’esperienza di Stellantis, uno dei gruppi leader internazionali dell’automotive. Con Free2Move eSolutions la mobilità elettrica sarà per tutti: affrontiamo sfide tecnologiche complesse per rendere semplice la mobilità elettrica e consentire alle future generazioni di muoversi e vivere in armonia con il pianeta”.

L’amministratore delegato Roberto Di Stefano ha spiegato che “Free2Move eSolutions non vuole essere un fornitore tradizionale, un semplice venditore di servizi legati alla mobilità. Vuole invece diventare qualcosa di più, accelerare la transizione energetica e divenire il punto di riferimento nel settore: un partner globale che interagisce a stretto contatto con i clienti, cioè con chiunque utilizza un mezzo di trasporto elettrico o elettrificato per muoversi”.

Cast di prim’ordine per la 9 Miglia Alladiese

Quella di domenica 9 maggio ad Agliè, sarà un’edizione storica per la 9 Miglia Alladiese. La gara piemontese, organizzata dall’ASD Team Peretti, sulla distanza dei 15 km omologati, sarà al suo primo anno come prova nazionale Fidal ed inoltre inserita come quinta prova di CorriPiemonte.

Il riscontro di questo cambio di passo già si vede dall’elenco degli iscritti, dove spiccano nomi di prestigio del panorama nazionale e non solo.

La prova, infatti, vedrà al via anche alcuni top runner del panorama straniero, atleti africani che hanno già collezionato molti successi in Italia, a cominciare dal kenyano Sammy Kipngetich (Atl.Saluzzo) in possesso di un record sulla mezza di 1h02’21”, per proseguire con l’etiope Damte Taye (Atl.San Biagio, PB 1h02’59”). In campo italiano spiccano le presenze di René Cuneaz (Pro Patria Milano) recentemente vincitore della mezza di Trecate e Italo Quazzola (Atl.Casone Noceto), 9° all’ultima Cinque Mulini senza dimenticare Paolo Gallo (Giò 22 Rivera), terzo alla 9 Miglia di Novi Ligure.
Non sarà da meno la prova femminile, dove spiccano le presenze dell’etiope Addisalem Belay Tegegn (Atl.Saluzzo) che ha già collezionato quest’anno una lunga serie di vittorie nazionali come la Maratonina di Brugnera, la Rapidissima 10K e la Mujalonga sul Mar; della connazionale Meseret Ayele (Atl.Il Fiorino) con un record di 1h14’16” sui 21,097 km e 32’53” sui 10km su strada e della vincitrice delle ultime 2 edizioni della 9 Miglia Alladiese, Melissa Peretti (Asd Team Peretti).
Nomi che dimostrano come la scelta del Team Peretti sia stata vincente, anche dal numero di adesioni che, ad oggi, già supera i 300 iscritti. Grande è l’impegno profuso per fare dell’evento un momento importante in questo periodo di rinascita del podismo. Le iscrizioni, al costo di 16 euro restano aperte fino a giovedì 6 maggio alle 23:59. A tutti gli iscritti andrà un ben fornito pacco gara comprendente, fra l’altro, una t-shirt tecnica Joma e una linea di prodotti ad uso sportivo. La partenza verrà data alle ore 9:00 da Via per Bairo, per affrontare un percorso che si preannuncia molto veloce, con qualche piccolo strappo in salita.
Per informazioni: Team Peretti, tel. 333.3500566, www.teamperetti.it

Dal messaggio sul telefono all’aggressione: denunciato per lesioni

Vittima refertata con 7 giorni di prognosi

Nei giorni scorsi un cittadino chiama il 112 NUE. E’ agitato, non motiva la richiesta d’intervento ma si limita ad indicare la sua posizione.

La volante del commissariato Barriera Nizza raggiunge il luogo indicato, trovando un uomo con il volto insanguinato ad attenderli. Alla richiesta dei poliziotti di fornire una spiegazione sull’origine delle ferite, quest’ultimo nicchia, riferendo una serie di motivazioni poco convincenti. Nel frattempo personale sanitario giunge sul posto per medicarlo.

Trascorsi alcuni istanti, l’uomo decide di raccontare quanto avvenuto precedentemente a casa del proprio compagno.

Tutto nasce da un messaggio che quest’ultimo riceve da parte di un loro conoscente, un contatto che ingelosisce il fidanzato. Nell’esprimere le sue rimostranze, la vittima viene colpita da una serie di pugni in pieno volto.

Al termine dell’aggressione, l’uomo abbandona l’abitazione. Non pago di quanto appena accaduto, il compagno lo raggiunge in strada, minacciando di rovinarlo chiamando la Polizia. A questo punto sarà invece la vittima a prendere coraggio ed allertare il 112 NUE.

Gli agenti del commissariato raggiungono l’abitazione del reo, trentaduenne sudamericano, e dopo una serie di accertamenti, lo denunciano per lesioni.

In seguito all’aggressione, l’uomo è stato refertato con una prognosi di 7 giorni.

Torino: importuna i passanti in pieno orario di coprifuoco

E’ accaduto nei giorni scorsi in via Garibaldi

Ha più volte ignorato gli agenti del Commissariato Centro che lo hanno invitato ad indossare i dispositivi di sicurezza individuale e di far rientro a casa poiché si trovava in strada in pieno orario di coprifuoco. E’ accaduto sabato sera: l’uomo, un quarantaseienne italiano, in evidente stato di ebrezza, stava importunando i passanti tra via Garibaldi angolo via dei Mercanti. Quando i poliziotti lo hanno raggiunto ed informato delle sanzioni in cui sarebbe incorso, l’uomo ha mantenuto un atteggiamento poco collaborativo, proferendo parole prive di senso. Gli agenti lo hanno sanzionato amministrativamente per ubriachezza molesta e per l’inosservanza delle norme atte al contenimento del rischio epidemiologico da Covid-19.

Le “opere grafiche” di Rocco Zappalà in mostra al Brunitoio

Sabato 8 maggio, alle 17.30, nella Sala Esposizioni “Panizza” di Ghiffa(Vb) l’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa “Il Brunitoio” inaugurerà la mostra dell’artista Rocco Zappalà intitolata “Opere Grafiche”.

L’evento è a cura di Ubaldo Rodari, con i testi di Silvia Converso.  La pratica dell’incisione di Rocco Zappalà si esprime in un linguaggio grafico apparentemente molto scandito e chiaro, ma nasconde in verità una profonda complessità stilistica, estetica e sensoriale. Metodo, tecnica e tensione emotiva sono un’unità inscindibile che connota la sua opera.

Seguendo un processo metodico e rigoroso, l’artista incide manualmente la lastra esprimendo qui i suoi stati emotivi e la sua energia creativa. Nel momento in cui la lastra viene impressa sulla carta, essi si traducono in pure forme astratte e concettuali. La stampa diviene così uno specchio della lastra. La stampa come riflesso delle emozioni. L’opera si trasforma in una superficie dai contorni definiti nello spazio in cui si alternano vuoti e pieni, luce e ombra, ordine e caos. Un gioco imprevedibile di contrasti che traduce sottilmente il linguaggio creativo dell’artista: simmetrie che si sottraggono al rigore formale rivelando asimmetrie giocose, linee dai toni caldi che s’immergono in forme scure, dando forma a geometrie mutevoli e ritmate. Il pensiero si esprime seguendo il percorso dei segni: immagini e colori prendono vita, senza la pretesa di rifarsi alla realtà o a concetti ben precisi. Le stampe di Zappalà sono un’opera aperta, in uno spazio apparentemente finito, e che trascende i propri limiti e la volontà dell’artista: l’occhio scova di volta in volta nuove associazioni e sequenze figurative, materiche e cromatiche, sull’onda del moto dell’anima di chi l’osserva. Quella che Zappalà realizza è una ricercata complessità geometrica puramente astratta. Il suo è un linguaggio espressivo, ritmato da strati, linee, forme geometriche e colori che entrano armoniosamente in dialogo tra loro. All’osservatore spetta il ruolo di interagire con tutti questi elementi visivi e sensoriali e dare loro una voce, decostruendoli e ricomponendoli in infinite sequenze di segni, cariche di significato e piacere estetico. La mostra sarà visitabile sino al 30 maggio, da giovedì a domenica, dalle 16.oo alle 19.00, ovviamente nel rispetto delle misure anti Covid-19 con obbligo di mascherina indossata e distanziamento.

M.Tr.