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Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx inaugura la nuova ambulanza

La Pubblica Assistenza di Sauze d’Oulx ha inaugurato il 30 novembre la nuova ambulanza presso la Chiesa di San Giovanni Battista, celebrando un traguardo che testimonia la forza della solidarietà e della partecipazione della comunità. Il nuovo mezzo è il risultato dell’impegno costante dei volontari e delle volontarie, sostenuti da un territorio che continua a dimostrare vicinanza e fiducia nell’opera dell’associazione.

Federico Durand, presidente della Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx: «Desidero esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato all’inaugurazione della nuova ambulanza, condividendo con noi questo importante traguardo. Un ringraziamento particolare va al nostro parroco per la benedizione e all’assessore Davide Allemand, presente in rappresentanza di un’amministrazione comunale sempre attenta e disponibile nel sostenere il nostro impegno quotidiano al servizio della comunità».

Vincenzo Sciortino, presidente Anpas Piemonte: «Questa nuova ambulanza non è soltanto un mezzo di soccorso, è il simbolo concreto di una comunità che sa prendersi cura di sé stessa. A Sauze d’Oulx, dove la montagna unisce e non divide, il volontariato è parte viva del territorio e continua a sorprendere per la sua generosità. Voglio esprimere un profondo ringraziamento alle volontarie e ai volontari della Pubblica Assistenza per la dedizione con cui, ogni giorno, scelgono di mettersi al servizio degli altri. E un grazie sincero va anche a tutti i cittadini, che con la loro vicinanza rendono possibile ciò che oggi celebriamo, un gesto di solidarietà che ci ricorda quanto sia forte, nelle piccole comunità, il valore dello stare insieme. Anpas Piemonte è orgogliosa di essere al vostro fianco».

La Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx, affiliata ad Anpas, conta oggi 82 volontari che ogni anno garantiscono circa 3.500 servizi, percorrendo complessivamente oltre 273.000 chilometri. L’attività dell’associazione comprende interventi di emergenza 118, trasporti interospedalieri e servizi di assistenza sanitaria durante eventi e manifestazioni. Le ambulanze sono dotate delle attrezzature previste dallo standard regionale, inclusi i defibrillatori semiautomatici esterni, e operano con equipaggi composti da un autista-soccorritore e uno o due soccorritori abilitati dal 118 della Regione Piemonte.

Oltre ai servizi d’emergenza, l’associazione offre trasporti ordinari per pazienti da e verso ospedali e strutture sanitarie, su brevi e lunghe percorrenze, per dimissioni, ricoveri e terapie. A disposizione anche un mezzo attrezzato per il trasporto di persone con disabilità, garantendo un servizio inclusivo e adeguato alle diverse esigenze.

La Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx continua a cercare nuove persone pronte a dedicare parte del proprio tempo alla comunità, motivati, affidabili e capaci di affrontare situazioni anche complesse grazie alla formazione continua offerta dall’associazione. Diventare volontari significa entrare a far parte di una realtà con anni di storia e professionalità, contribuendo concretamente al benessere di chi si trova in difficoltà.

Chi desidera intraprendere questo percorso può iscriversi ai corsi di formazione per soccorritori 118, della durata di circa sei mesi, articolati in una fase teorico-pratica e in un periodo di affiancamento e tirocinio protetto in ambulanza. Al termine si ottiene la qualifica di Soccorritore 118 con certificazione regionale. Per informazioni e adesioni è possibile contattare info@pasauze.org o telefonare allo 0122 858159.

L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte Odv rappresenta 81 associazioni di volontariato, con 16 sezioni distaccate, 10.695 volontari (di cui 4.242 donne), 5.388 soci e socie e 741 dipendenti (di cui 86 amministrativi). Dispone di 472 autoambulanze, 265 automezzi per il trasporto di persone in situazione di disabilità, 242 mezzi per il trasporto persone e per la protezione civile, oltre a 4 imbarcazioni. Complessivamente, ogni anno svolge 594.623 servizi, di cui 200.399 in emergenza-urgenza 118, percorrendo 20.209.167 chilometri, di cui 4.765.067 legati ai servizi di emergenza.

Torino, via Viotti: i portici sono diventati rifugio di fortuna

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In via Viotti, nel cuore di Torino, la progressiva desertificazione commerciale ha lasciato un segno evidente. Le serrande abbassate di diversi negozi hanno trasformato i portici della via — situata tra i due “salotti” cittadini di piazza San Carlo e piazza Castello — in un’area sempre più “depressa”, dove diverse persone senza dimora trovano riparo di notte e stazionano durante il giorno.

La situazione sta diventando oggetto di preoccupazione: da un lato per le condizioni precarie in cui vivono queste persone, prive di un sostegno adeguato, dall’altro per il senso di degrado percepito da residenti, passanti e commercianti. Alle difficoltà sociali si aggiungono infatti graffiti su muri e vetrine, segnalazioni di persone infastidite mentre attraversano la via e una generale sensazione di abbandono che stride con il contesto storico e turistico dell’area.

I commercianti rimasti esprimono malcontento, temendo che il deterioramento dell’immagine della via possa allontanare ulteriormente clienti e visitatori. Allo stesso tempo, associazioni e cittadini segnalano la necessità di affrontare il problema in modo strutturale, con interventi che uniscano decoro urbano, rilancio delle attività e soprattutto supporto sociale per le persone senza dimora.

Quello di via Viotti non è un caso isolato: diverse zone di Torino vivono difficoltà analoghe. In molti chiedono un piano coordinato che affronti insieme sicurezza, riqualificazione e politiche di inclusione, affinché il centro storico possa tornare a essere accogliente per tutti.

Disagi alle attività economiche per il cantiere metro Collegno-Cascine Vica: disponibili 400mila euro

Partono i ristori della Regione Piemonte per gli esercizi commerciali di Collegno Cascine Vica lungo l’asse di Corso Francia, penalizzati dal cantiere per il prolungamento della Linea 1 della metropolitana Torino-Rivoli. Apre oggi sul portale di Finpiemonte lo sportello per la presentazione telematica delle domande, e resterà aperto fino a fine anno. La misura prevede contributi a fondo perduto per un totale di 400.000 euro stanziati dalla Giunta regionale.

Commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Bilancio e attività produttive Andrea Tronzano e l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi Paolo Bongioanni: «Come abbiamo fatto nei mesi scorsi con le attività economiche della Valle Vermenagna danneggiate dalla chiusura del Tunnel di Tenda, abbiamo voluto dare un segnale concreto alle attività economiche lungo l’asse di Corso Francia penalizzate da molti mesi dalla presenza dei cantieri della metropolitana. In un momento in cui il piccolo commercio deve affrontare impegnative sfide, costi e concorrenza, è dovere delle istituzioni ascoltare le sollecitazioni del territorio e sostenere chi ogni giorno tiene aperta la serranda in condizioni difficili, come queste imprese e le persone che le animano».

La misura è destinata alle micro e piccole imprese – esercenti e operatori su area pubblica (mercati) – attive nel tratto di corso Francia compreso tra il civico 107 di Collegno e il civico 196 di Rivoli, direttamente affacciate sull’asse viario o con ingresso da vie limitrofe. L’area individuata è quella maggiormente interessata dai disagi legati alla cantierizzazione, come stabilito attraverso il lavoro di confronto e concertazione svolto nei mesi scorsi con i Comuni di Collegno e Rivoli e le associazioni di categoria.

I ristori previsti ammontano a 1.500 euro per ciascun esercente con sede fissa e 500 euro per ciascun operatore attivo su area pubblica nei giorni di mercato. L’erogazione avverrà in un’unica soluzione, previa verifica dei requisiti formali. Le domande potranno essere presentate con modalità “a sportello” sul portale gestito da Finpiemonteche resterà aperto fino a fine anno con priorità cronologica in ordine di presentazione e fino a esaurimento delle risorse disponibili. Questo il link:

https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-piemonte-finanziamenti-domande

I codici Ateco ammessi, i criteri di selezione e i limiti del contributo sono stati definiti in coerenza con la normativa europea in materia di aiuti “de minimis” e approvati formalmente con la delibera regionale n. 4117/XII del 13 novembre 2025.

cs

AIOP Piemonte: assemblea di fine anno con i direttori delle ASL

Collaborazione pubblico-privato, riforme in corso e prospettive per il 2026

Si è tenuta oggi l’Assemblea di fine anno di AIOP Piemonte, l’Associazione Italiana delle Aziende Sanitarie Ospedaliere e Territoriali e delle Aziende Socio-Sanitarie di diritto privato. Hanno partecipato il presidente nazionale AIOP, professor Gabriele Pelissero, il presidente nazionale della sezione sociosanitaria, Sergio Bariani, il presidente regionale Giancarlo Perla, gli associati, i direttori delle ASL piemontesi e gli assessori regionali Federico Riboldi, Gian Luca Vignale e Marina Chiarelli.

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sull’anno trascorso e per discutere le questioni più rilevanti per il 2026, in un contesto caratterizzato da riforme e da elementi di cambiamento nella sanità regionale. Al centro del confronto: rapporti tra pubblico e privato, riduzione delle liste d’attesa e stabilità delle risorse.

L’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha ricordato: «con Aiop, come con tutte le associazioni che rappresentano i privati, c’è un rapporto di collaborazione e un confronto costante sui principali temi che riguardano la sanità. Per la Regione la primazia del pubblico è uno dei princìpi fondamentali che guidano la nostra azione e su questa linea ci muoviamo quotidianamente. Oggi con Aiop abbiamo affrontato i principali temi che caratterizzano questa fase, dal Piano Socio-Sanitario in via di approvazione dopo un approfondito confronto con tutti gli interlocutori, alla riduzione delle liste d’attesa che è la priorità per garantire ai cittadini l’accesso alle cure: su questo, intendiamo proseguire nel programma di visite ed esami extra-orario che nel 2025 ci ha consentito di ottenere ottimi risultati, recuperando parte del ritardo accumulato negli anni».

Il presidente di AIOP Piemonte, Giancarlo Perla, ha ribadito il ruolo della componente privata accreditata nel sistema sanitario nazionale: «Il cittadino non guarda alla natura giuridica della struttura, ma alla tempestività e qualità della cura – ha spiegato Perla -. Per questo chiediamo regole semplici, tempi certi e risorse adeguate. La collaborazione con la Regione è fondamentale per ridurre le liste d’attesa, rinnovare il contratto collettivo e valorizzare il personale sanitario».

Il quadro normativo e la Legge di Bilancio 2026

L’assemblea si è svolta in concomitanza con la pre-intesa sull’autonomia sanitaria firmata tra Governo e Regione, che dovrebbe consentire una gestione più flessibile delle risorse. AIOP ha sottolineato la necessità di un contesto regolatorio chiaro, con tempi definiti per l’attuazione delle misure.

La Legge di Bilancio 2026 prevede diversi interventi che coinvolgono direttamente la sanità privata accreditata: aggiornamento delle tariffe ospedaliere e ambulatoriali, con uno stanziamento di 1 miliardo per il 2026 e 1,35 miliardi dal 2027; aumento del tetto di spesa per le prestazioni erogate dal privato accreditato, finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa; un fondo dedicato di oltre 500 milioni per sostenere attività aggiuntive, comprese quelle effettuate in orario serale e festivo.

AIOP ha richiamato anche la necessità di procedere al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e di garantire un allineamento del trattamento fiscale tra personale pubblico e privato. Tra le ipotesi in esame vi è l’estensione della flat tax sugli straordinari anche agli infermieri delle strutture accreditate.

Il Fondo Sanitario Nazionale raggiungerà nel 2026 i 142,9 miliardi di euro, con un incremento di 6,3 miliardi rispetto al 2025.

Contributo al Piano Socio-Sanitario Regionale

Nel corso dell’assemblea è stato inoltre esaminato il contributo di AIOP alla bozza del Piano Socio-Sanitario Regionale 2025–2030. Tra le proposte: una governance più trasparente, una programmazione basata su dati epidemiologici aggiornati e una maggiore valorizzazione delle strutture di eccellenza presenti in Piemonte, anche attraverso politiche di mobilità sanitaria volte ad attrarre pazienti da altre regioni.

«Siamo pronti a fare la nostra parte con responsabilità e spirito di collaborazione – ha concluso Perla – per costruire un sistema più equo, efficiente e vicino ai cittadini».

La commedia del “Gabbiano”, quasi un musical

Per la stagione dello Stabile, al Carignano sino al 14 dicembre

Leggendolo, mi convinco una volta di più che non sono un drammaturgo.” Definitivo, brutale e pessimista, sino in fondo. E dire che, nell’autunno del 1895, scrivendo all’amico Aleksej Suvorin – magnanimo editore delle sue opere, un rapporto che durò una quindicina d’anni e che s’affievolì all’epoca dell’affare Dreyfuss per le differenti posizioni prese -, era partito fiero, col piede giusto, forgiato di ogni sicurezza: “Figuratevi, sto scrivendo un testo teatrale, sarà pronto non prima di novembre. Scrivo con gusto, anche se mando all’aria tutte le buone regole. È una commedia, ci sono tre parti femminili, sei maschili, quattro atti, un bel paesaggio (vista sul lago), molti discorsi sulla letteratura, poca azione, un quintale d’amore.” Una quintalata, e anche qualche grammo in più, che continua inevitabilmente ad abitare questa edizione del “Gabbiano” sulla cui protezione è calato un buon numero di Teatri Stabili e Teatri Nazionali, del Veneto – del quale il regista Filippo Dini da due anni è direttore -, Torino, Roma, Bolzano e Napoli, quintalate d’amore che avvolgono quel gruppo d’amici e parenti che vengono a occupare le stanze della villa dell’attrice Irina Arkadina, sulle rive di un grande lago, dove suo figlio Kostja, senza troppa convinzione del suo pubblico tenterà d’inscenare una sua breve composizione teatrale che piacerà quasi a nessuno: chiaro che il ventenne pieno di ribellione dentro il cuore e il cervello s’inferocisca mica poco, reclamando “nuove forme” di teatro, scalpitando contro una società abbarbicata su canoni antichi e che non vede più in là del proprio naso. Dini è come Kostja, anzi Dini “è” tout court Kostja. Ormai obbediente a quella fregola registica di porre azioni e attori dentro il contemporaneo, comincia con l’affidare, all’interno del primo atto, il testo di Kostja e la recitazione della giovane Nina, quasi fidanzatina che sfrigola a ogni istante, allo sguardo ribelle di Leonardo Manzan, controcorrentissimo, astruso e assurdo, strampalato e all’insegna del “famolo strano” a tutti i costi, sul sentiero di una moda che sta prendendo il posto di altre mode (forse): dopo che il triste e angry man aveva steso il proprio “manifesto” (per diretta definizione della madre) con un giro panoramico sul teatro del Novecento che senza batter ciglio citava e commentava Brecht ed Eduardo, con accenno musicale di “che gelida manina”.

Malinconia ma neppur tanta, arrivi e partenze, l’esistenza stracca, una sorta di forzata allegria e falsa spensieratezza a serpeggiare, il riconoscibile andare alla deriva di uno scampolo d’umanità che stava per buttarsi in braccio a rivoluzioni e guerre, sulle direttive del signor Cechov che reclamava sulle locandine il termine “commedia”, e poi noia tanta noia, e inseguimenti amorosi a perdifiato giù lungo i 150’ dello spettacolo, con lo squattrinato Medvedenko, spuntato dal nulla ad inizio spettacolo per cantare come un Rino Gaetano de noantri una canzone d’amore alla sua bella che più a squaciagola non si potrebbe, che ama Maša che insegue Kostja, il quale sogna disperatamente Nina – “d’amore si muore”, avrebbe detto Patroni Griffi qualche decennio dopo -, che sì all’inizio un pensierino ce lo farebbe ma che poi è catturata dal vortice che raccoglie il suo desiderio d’attrice e il successo dello scrittore Trigorin, che di professione fa l’uomo usa e getta, a secondo dei tempi e della bisogna, che da Irina è inseguito, senza dimenticare mamma Polina che ha un debole per il dottor Dorn. Un girotondo infinito, che si stacca e si ricompone, discorsi di letteratura e di spicciola filosofia quotidiana, due colpi di rivoltella, uno che fa il danno di un graffio e l’altro che porta alla morte. Su ogni azione, sui dialoghi caparbiamente urlati, sui tratti e il susseguirsi delle azioni a volte inverosimili costruiti a spintoni, c’è la mano di Dini, di gran lunga più accettabile nel suo primo Cechov che fu pochi anni fa “Ivanov”. Una regia sfrontata, dedita alla più forte esasperazione, urlata, votata allo stravolgimento – volontà del tutto registica – di tutto quel cecovismo che abbiamo visto in questi decenni: ferma restando in chi scrive la convinzione che non è certo onesto “trafugare” un testo al proprio legittimo proprietario e che, quando in un paio di ispirati momenti la stessa regia ritorna nell’alveo, è in quei momenti che ci si rifugia nella giusta ispirazione.

Forse Dini s’è voluto bellamente dimenticare che, pur nella ricerca della novità, entro cui spunta oggi quella necessaria quanto insondabile figura teatrale che è il dramaturg, pronto a essere cacciato a viva forza in ogni “rivisitazione” o “rilettura” alla moda (qui ha il nome di Carlo Orlando), sarebbe necessario il vecchio, oraziano, “est modus in rebus”, la misura, l’equilibrio, la negazione degli eccessi, il ponderare con acume fin dove spingersi. Magari non far diventare “il gabbiano” quasi un musical, con quelle canzoni, disinvolte e struggenti con tanto di microfono, spingendosi sino a quel capolavoro che è l’Oscar “Skyfall”, targato 007, per la voce di un’Adèle che non è neppure avvicinabile – ma, per carità, non era certo quello il fine, non siamo ancora arrivati ai “tali e quali” del signor Conti; magari, nella rabbia e nel disfacimento esistenziale del momento di Maša, non obbligare la povera Enrica Cortese, con i suoi tratti di borgatara pur essa arrabbita, a farsi una sputacchiera di pezzi più o meno sminuzzati di mela, sulla faccia del grande scrittore; magari non regalare alla Nina (che è una Virginia Campolucci a suo modo credibile) la patente di instabile permanente, magari soprattutto non regalare a Trigorin l’errore più vistoso della serata. Agghindato, come molti altri, nei costumi di Alessio Rosati – la scena fatta di sdraio computer albero spoglio e fondale lacustre e tetro, di Laura Benzi, essenziale prigione a specchio – più adatti a uno spettacolo da circo che a una commedia russa, Dini, al limite della caricatura, fa del suo antipaticissimo scrittore un rintontonito e balbuziente essere, eccessivo, bambinesco nei gesti, di cui difficilmente riusciamo a immaginare la scalata al successo, l’ingresso nei salotti, gli assatanati innamoramenti di due donne: semplicemente difficile. I più compos sui paiono la Irina di Giuliana De Sio (sebbene paia messa un po’ a lato, ben altra per forza nelle immagini di madre di “Agosto a Orage County” di Tracy Letts e “Cose che so di essere vere” di Bovell, passate nelle scorse stagioni sullo stesso palcoscenico del Carignano, in altri tempi cavallo di battaglie per le grandi attrici), gretta, autoritaria e vuota, tutta impegnata a raccontare di veri o presunti successi, fatta di tanti “amore della mamma”, e il Kostja di Giovanni Drago, che gira in lungo e in largo come una farfalla impazzita e si sbraccia in sparate sacrosante, animoso, eroe di breve durata chiuso nel suo lungo pastrano, passionale e intimamente più che sfrontatamente chiuso nella propria rivoluzione, purtroppo uno dei pochissimi fattori che ci abbiano convinto la sera della prima. Repliche sino 14 dicembre.

Elio Rabbione

Nelle immagini di Serena Pea, alcuni momenti dello spettacolo.

Linee STAR gratuite i sabati e i festivi dal 6 dicembre al 6 gennaio

Linee STAR gratuite per tutti i sabati e i giorni festivi. Dal 6 dicembre al 6 gennaio (compresi), infatti, per utilizzare le linee di trasporto pubblico STAR non si dovrà pagare il biglietto. La delibera, proposta dall’assessora ai Trasporti della Città di Torino Chiara Foglietta, è stata approvata oggi dalla Giunta e ha come obiettivo quello di incentivare la mobilità sostenibile durante le feste, contribuendo a una riduzione del traffico automobilistico nel corso delle giornate in cui sono previsti i maggiori spostamenti dovuti alle compere natalizie.

“VIAGGIA COME UNA STAR”: dal 6 dicembre al 6 gennaio, quindi, sarà possibile viaggiare gratuitamente nel week-end e nei giorni festivi a bordo delle linee STAR 1 e STAR 2 gestite da GTT, le cui tratte si caratterizzano per la loro capacità di collegare rapidamente le aree del centro città ed i principali luoghi di interesse turistico.

L’obiettivo è chiaro: offrire un’alternativa concreta all’uso dell’auto privata in un periodo caratterizzato da un aumento del traffico.

Con una lunghezza di 5,9 metri, una capacità di trasporto fino a 33 passeggeri e un’autonomia superiore ai 200 chilometri, i minibus elettrici delle linee STAR attraversano aree centrali, connettendo diversi luoghi di interesse ed esercizi commerciali cittadini con percorsi che si snodano fino al cuore della città.

In particolare la linea STAR 1 con il suo percorso dal capolinea di Via Farini al capolinea di Via Bixio offre un importante collegamento tra la zona del Campus Einaudi e il centro di Torino, mentre la linea STAR 2 collega Porta Susa al Parco del Valentino con un percorso strategico nelle principali zone commerciali.

La gratuità delle linee, tutti i giorni della settimana, è inoltre confermata per gli utenti del sistema Park&Ride, cioè di quegli automobilisti che raggiunta la città in auto, decidono di parcheggiarla presso gli hub Palagiustizia, Bixio, Fontanesi, per poi proseguire il loro percorso, gratuitamente, su una delle navette STAR.

“In un periodo di feste e di maggior afflusso verso il centro, connesso allo shopping natalizio e alle iniziative per residenti e turisti, le navette STAR possono fare la differenza, aiutando il traffico a non congestionarsi – spiega l’assessora ai Trasporti Chiara Foglietta -. Questa scelta di rendere gratuite le navette è la diretta conseguenza di un investimento fatto dall’amministrazione per potenziare una mobilità sostenibile che aiuti i cittadini ma anche il commercio. Le STAR oggi hanno mezzi all’avanguardia, linee più lunghe con maggiori passaggi, e si candidano a diventare uno strumento essenziale per turisti e torinesi che vogliono godersi agilmente il centro”.

TorinoClick

Sant’Antonio di Ranverso, alla scoperta di personaggi e simboli del Presepe

Domenica 7 dicembre

La Natività dipinta da Defendente Ferrari nel 1531, scena centrale del grande polittico nella chiesa di Sant’Antonio di Ranverso, è il punto di partenza della visita tematica “Presepe!”, in programma domenica 7 dicembre alle 15.30. Si tratta di un appuntamento alla scoperta di storie, personaggi e simboli del Presepe. Il polittico fu realizzato come vita da larte degli abitanti di Moncalieri per la scampata pestilenza. Collocato a Ranverso dal 1532, dopo un lungo e accurato trasporto fra le campagne piemontesi, è oggi una delle opere più rappresentative del Rinascimento piemontese. Nella scema centrale è raffigurata la Natività, ai lati compaiono i Santi protettori della peste; Sant’Antonio Abate e San Sebastiano a sinistra, San Rocco e San Bernardino da Siena a destra. Nella predella sono illustrati sette episodi nella vita di Sant’Antonio Abate, mentre la cornice lignea dorata e le ante dipinte internamente ed esternamente completano la magnificenza dell’opera, che segna il superamento dello stile gotico e l’affermazione compiuta del linguaggio rinascimentale.

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso – località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta, Torino.

Costo visita: 5 euro oltre al costo del biglietto: intero 5 euro/ridotto 4 euro

Indispensabile la prenotazione entro il giorno che precede la visita – info e prenotazioni: da mercoledì a domenica – 011 6200603 – ranverso@biglietteria.ordinamauriziano.it

Mara Martellotta

Torino e la cultura della solidarietà: 5 dicembre, Giornata mondiale del volontariato

Nella giornata mondiale del volontariato l’assessora alle Politiche giovanili Carlotta Salerno ha snocciolato i dati relativi a un settore che, a Torino, vede impegnate sempre più persone over 65 e un numero in costante crescita di giovani. L’occasione è stata la grande festa del volontariato di inizio settimana che ha visto protagonisti, nella sala del Teatro Ragazzi e Giovani in corso Galileo Ferraris, oltre 250 volontari di tutte le età, tra Senior civici e i Giovani per Torino, che ogni anno offrono il loro contributo per tantissime attività organizzate dalla Città di Torino, enti e associazioni.

A salutarli e ringraziarli per l’impegno profuso nella cittadinanza attiva c’era proprio l’Assessora Salerno: «Uno dei doni più preziosi che possiamo offrire è il nostro tempo, ma ancor di più la dedizione, la passione e la voglia di mettersi in gioco e i gruppi del volontariato civico Senior e GxT ne sono un esempio concreto. Le numerose iscrizioni ai progetti della Città e l’aumento delle adesioni all’ormai tradizionale festa di fine anno sono motivo per noi di grande orgoglio, per questo abbiamo voluto celebrare il loro impegno con un pomeriggio di intrattenimento e spettacolo, con la speranza di crescere sempre di più, insieme».

Una partecipazione, quella del volontariato civico torinese, che vede protagonisti sempre più senior. Gli iscritti al Progetto Senior Civico dal 24 gennaio 2009 ad oggi sono stati 2470. I Senior in attività, solo quest’anno, sono stati 787 di cui 538 donne e 249 uomini. Le iscrizioni nel 2025 sono state 245 di cui 162 donne e 83 uomini. Sempre quest’anno i Senior hanno dato il loro contributo collaborando alle attività di biblioteche civiche, scuole di ogni ordine e grado, progetti di cura “Natura e Ambiente“ e in musei, fondazioni e associazioni.

Medesimo trend anche per i giovani. Sono 6679 le volontarie e i volontari iscritti a Giovani per Torino. Di questi oltre 330, solo quest’anno, hanno collaborato attivamente ad eventi organizzati dall’Amministrazione comunale ed altri Enti, in molti ambiti, dall’ambiente ai grandi eventi, passando per sport, arte, turismo, informazione. Le attività svolte in totale tra senior e giovani sono state 155.

I festeggiamenti hanno incluso anche il riconoscimento per la giovane volontaria più attiva Francesca Sanna e per il senior iscritto da più tempo Franco D’Agostino, premiati sul palco dalla stessa Assessora Salerno.

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A Torino la Festa nazionale della Romania

Si è svolto mercoledì 26 novembre 2025 nella splendida cornice del Foyer del Toro del Teatro Regio di Torino il ricevimento ufficiale organizzato dal Consolato Generale di Romania a Torino in occasione della Festa Nazionale della Romania. Alla presenza di 170 ospiti, tra autorità istituzionali, civili, militari e religiose locali, provinciali e regionali, imprenditori romeni e italiani, artisti, giornalisti e rappresentanti della folta comunità italo-romena hanno espresso la soddisfazione di poter celebrare questa ricorrenza così cara ai cittadini romeni il prefetto di Torino, Donato Cafagna, il Sindaco della città sabauda, Stefano Lo Russo, il Viceprefetto di Asti, Roberta Di Silvestro, e numerosi sindaci dei comuni dell’Area Metropolitana come Venaria Reale (gemellata di recente con Sinaia), Settimo Torinese (in corso di gemellaggio con Borșa), Chieri (gemellata con Fălticeni). Nel ringraziare tutti i presenti per la partecipazione, il console generale di Romania a Torino, Cosmin Dumitrescu ha voluto ricordare il fatto che i nostri due paesi, legati da unPartenariato Strategico Consolidato, continuano a rafforzare il dialogo e la collaborazione in settori chiave per la crescita e il benessere delle rispettive comunità.
Come da tradizione, il capo dell’ufficio consolare ha assegnato sei premi di eccellenza a delle realtà italiane e romene che si sono distinte nei vari ambiti di attività. Il primo è stato assegnato all’Università di Torino per lo storico  accordo sui doppi titoli accademici in giurisprudenza e psicologia con  l’Università di Timisoara. Il costruttore edile Iulian Frincu ha ricevuto il premio per la leadership imprenditoriale, mentre Florina Neamtu, leader del complesso vitivinicolo e turistico Cella Grande è stata premiata per l’eccellente strategia nello sviluppo aziendale. La giornalista Luiza Diculescu ha vinto il premio per l’integrazione della cultura romena nei mass media italiani, e l’azienda Dacia ha vinto l’Excellence Award per Contributo Internazionale e Rappresentatività Industriale. Dopo aver ricevuto il titolo di eccellenza per le preformance artistiche, la pianista Sinziana Mircea ha deliziato il pubblico presente con un recital straordinario.
La serata ha incluso un momento particolarmente significativo dedicato alla storia della lirica italiana, ricordando la prima rappresentazione dell’opera Tosca di Giacomo Puccini, al Teatro Regio, avvenuta il 20 febbraio 1900, nell’interpretazione del soprano Hariclea Darclée. Con l’occasione l’Archivio storico del tempio della lirica torinese, ha messo in mostra per il pubblico dei reperti straordinari legati alla figura del soprano romeno: un portafoglio in pelle con monogramma in brillanti e rubini, donato da Darclée al celebre tenore torinese Francesco Tamagno, con all’interno, un autografo datato 13 luglio 1896; le eleganti cartoline realizzate da Ricordi di Milano in occasione dalla prima rappresentazione dell’opera e una splendida cartolina autografata da Hariclea Darclée e dedicata a Giacomo Puccini con la speciale dedica: Al Maestro Illustre e geniale G. Puccini, ammiratrice profonda ed affezionata, H. Darclée.
La serata si è conclusa con un vin d’honneur.
Foto Mihai Bursuc

Maxi sequestro: mezza tonnellata di botti illegali

La Polizia di Stato ha sequestrato in alcuni comuni della zona sud del torinese 578kg di artifici pirotecnici illegalmente detenuti, denunciando per commercio abusivo di materie esplodenti tre cittadini italiani, di 24, 43 e 51 anni.

Nell’ambito dei sistematici servizi svolti dai poliziotti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Torino, volti al contrasto del commercio abusivo di artifici pirotecnici illegali intensificati con l’approssimarsi delle festività natalizie, gli operatori hanno rilevato acquisti sospetti da parte di un 24enne di Piossasco (TO).

Gli agenti hanno ispezionato la sua casa, rinvenendo 8 scatoloni inviati tramite corriere contenenti materiale esplodente; moltissimi altri pacchi erano accatastati nel cortile privato e all’interno di un garage/tavernetta, per un peso complessivo pari a 332 kg.

Le scatole utilizzate per la spedizione risultavano richiuse “al contrario”, con i pittogrammi riportanti le informazioni di pericolo non visibili ai corrieri che, pertanto, erano ignari del contenuto delle stesse. Da accertamenti emergeva che il giovane, denunciato dai poliziotti, aveva acquistato la merce, poi sequestrata, su dei canali social.

Un sequestro del tutto analogo è avvenuto poche ore prima nel comune di Beinasco (TO): un 43enne deteneva in uno sgabuzzino del suo appartamento uno stock di quasi 80 kg di materiale pirotecnico.

La terza denuncia riguarda un cinquantunenne residente a Volvera (TO), che deteneva abusivamente, in un capanno nel giardino di casa, la medesima tipologia di artifici pirotecnici.  Il materiale rinvenuto, pari a 160 chilogrammi, è stato sequestrato.