ilTorinese

Ricerca la fortuna, a Candiolo consegnata la 500

JOHN ELKANN E ALLEGRA AGNELLI HANNO CONSEGNATO LA FIAT 500 PRIMO PREMIO DELLA LOTTERIA

Il Presidente del Gruppo Stellantis e la moglie, Lavinia Borromeo, sono stati ricevuti dal Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e hanno visitato l’Istituto di Candiolo.

E’ stato il Presidente del Gruppo Stellantis, John Elkann, a consegnare il primo premio della Lotteria “Ricerca la fortuna”, che la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha organizzato a sostegno dell’Istituto di Candiolo IRCCS. Di fronte all’ ingresso del Centro oncologico, il Presidente Elkann ha dato le chiavi della bellissima Fiat 500 Lounge bianco gelato, icona del Made in Italy donata da FCA Italy, all’ emozionata e felice vincitrice, Elena Galliano, pensionata di Torino che proprio due giorni fa ha compiuto 78 anni: “Sono da sempre sostenitrice della Fondazione e questo è il più ben regalo di compleanno che abbia mai ricevuto”. Era presente alla breve cerimonia il Sindaco di Candiolo, Stefano Boccardo.
A ricevere John Elkann è stato il Presidente della Fondazione, Allegra Agnelli, che ha accompagnato l’ ospite e la moglie, Lavinia Borromeo, a visitare i laboratori e il Day Hospital oncologico dell’ Istituto e il cantiere per i lavori del nuovo ampliamento di 26 mila metri quadrati, che ospiteranno un hospice, moderni laboratori, una biobanca, la Protonterapia (avanzata forma di Radioterapia), un Poliambulatorio, spazi dedicati alla formazione, alla didattica e a servizi di foresteria, il nuovo centro di stoccaggio e differenziazione dei rifiuti sanitari.
Questa visita testimonia la vicinanza del Gruppo Stellantis alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e all’ Istituto di Candiolo.
Nonostante il difficile momento a causa della pandemia, la quarta edizione della Lotteria “Ricerca la fortuna” è stata un successo e conferma il sostegno e la fiducia nei confronti della Fondazione da parte dei cittadini piemontesi: sono stati 6.000 i biglietti distribuiti e sono stati raccolti circa 30 mila euro. Grazie alla generosità dei numerosi partner sono stati messi in palio 100 premi.

Nelle Langhe con gusto: Ceretto riapre

Il Gruppo Ceretto riprende le visite nella tenuta Monsordo Bernardina proponendo  nuovi percorsi di visita e degustazioni tra i cru dell’azienda.

Ad Alba è aperto il Ristorante La Piola e dal 4 giugno riaprirà il Ristorante Piazza Duomo.

Il Gruppo Ceretto, azienda familiare che ha le sue radici in un territorio di rara bellezza come quello delle Langhe in Piemonte, riprende anche la propria attività aperta ai visitatori: i percorsi di visita alla Tenuta Monsordo Bernardina e ai vigneti, il ristorante la Piola ad Alba e dal 4 giugno il Ristorante Piazza Duomo.

 

Le Cantine Ceretto, fondate nel 1937, vantano un’estensione di 170 ettari situati nelle aree più pregiate delle Langhe e del Roero, comprese le DOCG Barolo e Barbaresco.

 

Per meglio conoscere e assaporare la produzione sono nuovamente disponibili i percorsi di visita con degustazione (solo su prenotazione, per info visit@ceretto.com, tel. 0173 26 80 33) ed è aperto il punto vendita alla Tenuta Monsordo Bernardina, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 17.00, per acquisti di vini e di prodotti dolciari del laboratorio Relanghe.

 

Le visite guidate proposte sono diverse, dalla “Degustazione di quattro vini”, tra cui il Barolo Classico DOCG, a “Sfumature del Nebbiolo”, una visita per coloro che cercano una conoscenza più profonda delle differenti espressioni del Nebbiolo, al “Wine Trekking”, una passeggiata tra i vigneti attorno alla Tenuta Monsordo Bernardina, alla scoperta dell’agricoltura e della viticoltura sostenibile, una scelta rivoluzionaria fortemente voluta dalla famiglia Ceretto, volta ad un maggiore rispetto del suolo, delle uve e dell’uomo.

 

Unica nel suo genere la nuova proposta “Tour dei 5 cru Barolo Ceretto”, un’esperienza educativa alla scoperta delle molteplici differenze dei terroirs di una delle DOCG più conosciute del nostro paese, a bordo di un Minivan che porterà il visitatore attraverso i cru più celebri dell’azienda, collocati nei 5 Comuni che costituiscono il cuore della denominazione: Bussia (Monforte d’Alba), Brunate (La Morra), Prapò (Serralunga d’Alba), Bricco Rocche (Castiglione Falletto), Cannubi San Lorenzo (Barolo). L’esperienza, di circa 4 ore dalle ore 9,30, si concluderà con una degustazione dei 5 Cru di Barolo presso la storica cantina di Alba (costo di partecipazione: € 190).

 

Nel cuore di Alba ha riaperto in questi giorni il Ristorante la Piola (giovedì, venerdì e sabato, pranzo e cena, domenica a pranzo – per prenotazioni: tel. +39 0173.442800 – info@lapiola-alba.it). In dialetto piemontese, la piola è l’osteria di paese, il luogo in cui si mangiano i piatti della tradizione e si bevono generosi bicchieri di vino del territorio. L’atmosfera conviviale, quasi familiare, diventa il perfetto complemento al cibo sulla tavola e al vino nei calici, a testimoniare la voglia di essere interpreti fedeli, grazie allo chef Dennis Panzeri, di una tradizione gastronomica, che ha reso le Langhe uno dei luoghi più celebri nel mondo per la qualità del cibo.

 

Attesa la riapertura il 4 giugno a pranzo di Piazza Duomo, il ristorante tre stelle Michelin regno dello chef Enrico Crippa. Consapevole sostenitore della ricchezza e della varietà offerta dai prodotti locali, Crippa ha portato la sua esperienza internazionale in un territorio dalle tradizioni radicate come quello delle Langhe, proponendo sapori inusuali pur mantenendo un occhio di riguardo e di rispetto per gli ingredienti del luogo. Il filo conduttore è l’utilizzo di materie prime d’eccellenza, accuratamente selezionate nel rispetto delle stagioni e coltivate, per quel che riguarda erbe, ortaggi, e piante edibili, nel celebre orto dello chef, un luogo unico di cura e passione per il mondo vegetale sapientemente raccontato nei piatti del ristorante Piazza Duomo. Il ristorante riaprirà nei week end  – venerdì sabato e domenica per ora solo a pranzo –  e sarà esclusivamente a disposizione degli ospiti delle 4 camere – 8 persone – per la cena (per prenotazioni: tel. +39 0173 366167 info@piazzaduomoalba.it). Verranno presentati nuovi menù come Il Viaggio e il Menù del Barolo. E per i venerdì di giugno verrà proposto Discover Piazza Duomo, un percorso alla scoperta della cucina di Enrico Crippa attraverso quattro portate tra i classici dello chef.

 

Locale chiuso per violazione norme anti Covid

Sono state arrestate 4 persone e chiuso un locale pubblico per inosservanza delle norme anti Covid.

​Torino, 7 maggio. Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale, i carabinieri hanno arrestato 4 persone per estorsione, detenzione a fini di spaccio di stupefacenti e rissa. Chiuso anche un ristorante per inosservanza delle norme Anticovid.
A Leinì, nell’hinterland torinese, è finito in manette un 38enne che estorceva denaro ad un conoscente per comprare droga. L’uomo, tossicodipendente, ha in più occasioni preteso, dietro minacce, piccole somme di denaro che poi utilizzava per acquistare dosi di stupefacente. La vittima, dopo l’ennesima richiesta estorsiva, si è rivolta ai carabinieri che hanno bloccato l’estorsore durante la consegna dei soldi.
A Venaria Reale i militari della locale Compagnia, in collaborazione con il Nucleo Cinofili Carabinieri di Volpiano, hanno rinvenuto nell’appartamento di un 23enne 68 grammi di droga, tra marijuana e hashish e una serra per ambienti casalinghi contenente 3 piantine di marijuana. Nell’ambito della stessa operazione è stato denunciato un 44enne per il possesso di 13 grammi di hashish.
A Torino, nel corso di specifico servizio a largo raggio effettuato dalla Compagnia Torino Oltre Dora nell’area Nord della città, le gazzelle dell’Arma sono intervenute nei pressi di una caffetteria ubicata nel quartiere Aurora dove hanno bloccato due cittadini albanesi che stavano dando vita ad una violenta rissa utilizzando per picchiarsi anche una staffa in ferro.
A piazza Rebaudengo è stato chiuso per 5 giorni un ristorante e il proprietario sanzionato amministrativamente in quanto i clienti consumavano seduti nei locali interni. Un altro esercizio pubblico, in via Ceresole, è stato sanzionato per la mancata esposizione dei prezzi degli alimenti in vendita.
Infine sono stati segnalati alla Prefettura quali assuntori di stupefacenti due giovani trovati in possesso di alcuni grammi di droga.

“La Commissione europea fa marcia indietro e apre la porta ai nuovi OGM”

Caro direttore, Slow Food è seriamente preoccupata dalle conclusioni dello studio commissionato alla Commissione europea sulle “nuove tecniche genomiche” (NGT), che di fatto apre le porte alla deregolamentazione di nuovi OGM, ignorando il principio di precauzione.

 

«Con il Green Deal e la strategia Farm to Fork, la Commissione europea si è impegnata ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare veramente sostenibile. Proponendo adesso di rivedere le regole in materia di OGM, la Commissione decide di non investire in sistemi agroecologici che portano benefici agli agricoltori, alle comunità locali e all’ambiente», afferma Marta Messa, direttore di Slow Food Europa. Ancora una volta, quindi, vediamo prevalere gli interessi dell’agroindustria a discapito di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e della libertà dei contadini di piccola scala di decidere in materia di sementi. 

 

La presa di posizione di Slow Food

Nel 2018, la Corte di giustizia europea aveva stabilito che l’esclusione dei nuovi OGM dalla direttiva Ue sugli OGM “comprometterebbe l’obiettivo di protezione perseguito dalla direttiva e non rispetterebbe il principio di precauzione che essa cerca di attuare”. La Commissione europea sta ora pericolosamente contestando la sentenza. Se i nuovi OGM non saranno sottoposti a test di sicurezza, si determinerà un vuoto nella tracciabilità ed etichettatura, e questa è una notizia preoccupante per i cittadini europei, che potrebbero ritrovarsi nel piatto i nuovi OGM senza informazioni in etichetta e senza esercitare il proprio diritto a scegliere, e per gli agricoltori e gli allevatori, per i quali garantire nuovi alimenti senza OGM diventerà sempre più difficile e costoso.

 

I nuovi OGM potrebbero essere potenzialmente dannosi per l’ambiente e la sovranità alimentare dei piccoli agricoltori. Senza una regolamentazione rigorosa potrebbero verificarsi gravi danni agli ecosistemi e alla biodiversità, poiché non si potrebbero prendere misure contro la diffusione incontrollata di nuovi organismi OGM nell’ambiente. L’agricoltura e la produzione alimentare che si basano su fonti prive di OGM non potrebbero più essere protette.

 

«La strategia Farm to Fork ha inteso rafforzare molto il ruolo dell’agroecologia per una vera transizione ecologica e l’apertura ad una tecnologia genetica che pone infiniti dubbi non sembra oggi coerente con gli auspici di poco meno di un anno fa. Inoltre, la strategia mira a fornire ai consumatori una migliore informazione in modo che i cittadini possano fare scelte consapevoli e contribuire alla transizione verso sistemi alimentari più sostenibili. Deregolamentare i nuovi OGM significherebbe che questi non avrebbero più l’obbligo di essere etichettati, in completa contraddizione con gli obiettivi della strategia Farm to Fork. Esortiamo gli Stati membri a difendere il principio di precauzione, la sicurezza dei cittadini, la libertà di scelta degli agricoltori e la biodiversità», conclude Messa.

 

 

Un po’ di storia

La tecnologia dell’ingegneria genetica si è evoluta dall’introduzione delle prime colture geneticamente modificate (GM) più di 20 anni fa. È emerso un insieme di nuove tecniche GM che gli scienziati chiamano collettivamente “editing genetico”. Il gene editing permette agli ingegneri genetici di modificare i geni esistenti piuttosto che aggiungere geni da altre specie. Queste nuove tecnologie sono anche chiamate “new breeding techniques” dall’industria agro biotecnologica, “innovative tecniche genomiche” dal Consiglio dell’Ue o “nuove tecniche genomiche” dalla Commissione europea. Slow Food chiama queste nuove tecniche di ingegneria genetica “nuovi OGM” poiché, secondo la sentenza della Corte di giustizia europea, si tratta legalmente e tecnicamente di tecniche di modificazione genetica, e quindi presentano gli stessi rischi.

Nel 2018, la Corte di giustizia europea (CGUE) ha stabilito che i nuovi OGM devono essere regolamentati come OGM secondo i regolamenti dell’Ue, quindi seguendo il principio di precauzione. La sentenza della Corte di giustizia europea significa che la nuova generazione di colture e semi GM deve passare attraverso controlli di sicurezza, un processo di autorizzazione ed essere etichettata prima di essere immessa sul mercato, per garantire agli agricoltori, ai produttori di cibo e ai consumatori il diritto di sapere se un prodotto alimentare contiene organismi GM o meno.

Slow Food ha da tempo una posizione contraria agli OGM per i rischi che presentano per la biodiversità, per le minacce che pongono ai mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e per il fatto che sono incompatibili con un sistema agricolo basato sull’agroecologia. Inoltre, i prodotti delle tecniche genomiche sono coperti da brevetti di proprietà di una manciata di multinazionali. I brevetti sulle sementi hanno conseguenze economiche negative per il settore agricolo, compresa la monopolizzazione e la concentrazione del mercato delle sementi. L’agricoltura GM favorisce lo sviluppo di monocolture intensive, ponendo una crescente minaccia alla sopravvivenza delle sementi tradizionali e delle stesse comunità rurali, che sono sempre più private dei loro mezzi di produzione e di sostentamento.

L’Ue deve attuare pienamente la sentenza della Corte di giustizia europea del 2018 e garantire che i nuovi OGM siano soggetti ai controlli di sicurezza di base e ai requisiti di autorizzazione. Il 30 marzo 2021 è stata inviata una lettera al vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans nella quale si mette in guardia dai rischi della deregolamentazione dei nuovi OGM.

 

Cosa dice lo studio della Commissione?

il 29 aprile la Commissione europea ha pubblicato il suo atteso studio sulle nuove tecniche genomiche , richiesto dal Consiglio dell’Ue nel novembre 2019. Lo studio conclude che:

– “I prodotti NGT e le loro applicazioni potrebbero fornire benefici alla società dell’Ue e affrontare importanti sfide” tra cui “la resilienza e la sostenibilità nel sistema agroalimentare”;

– Per permettere ai nuovi OGM di contribuire alla sostenibilità, “dovrebbe essere previsto un meccanismo appropriato per valutare i loro benefici”;

– Le attuali regole dell’Ue sugli OGM non sono adatte allo scopo.

 

Lo studio conclude poi che è necessaria una nuova politica che regoli i nuovi OGM. Questo è profondamente preoccupante in quanto implica che la Commissione sta cercando di indebolire i principi che attualmente regolano gli OGM e l’editing genetico. Il commissario Stella Kyriakides, capo del dipartimento Salute dell’Ue, afferma che “le nuove tecniche genomiche possono promuovere la sostenibilità della produzione agricola, in linea con gli obiettivi della nostra strategia Farm to Fork”

Il Cinema trova casa in Piemonte. E’ di scena Glocal Day

Domenica 9 maggio al Cinema Massimo MNC di Torino, tornano in sala i GLOCAL DAY,  appuntamenti incentrati sul cinema legato al Piemonte organizzati dall’Associazione Piemonte Movie in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte.

In programma alle 18.30 la proiezione e la premiazione dei cortometraggi nati nell’ambito della terza ed ultima edizione di Torino Factory, realizzati nel 2020 sotto la guida del direttore artistico Daniele Gaglianone (ingresso 4,50 euro)

La proiezione sarà introdotta da Alessandro Gaido, presidente dell’Associazione Piemonte Movie, insieme ai registi presenti e i cortometraggi verranno mostrati davanti alla giuria composta dai rappresentanti degli enti che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa Davide Bracco (Film Commission Torino Piemonte), Stefano Boni (Museo Nazionale del Cinema), Stefano Francia Di Celle e Davide Oberto (Torino Film Festival), e Arrigo Tomelleri (ANEC), con assegnazione al termine della proiezione del Premio al Miglior Cortometraggio (2.500 euro).

I titoli in concorso sono: Bar nazionale di Mattia Capone e Alessandro Garelli; Garbage smile di Rocco D’Anzi; La forza di Chiara Troisi; Little noir di Tommaso Papetti; Ombre di Mariam Reza Beigi, Miriam Fabiano, Lorenzo Scarafia; Race Romoli di Alessio De Cicco; Radici di Duccio Brunetti; Spaiati di Michele Seia.

A partire da quest’anno la manifestazione cinematografica confluirà nel progetto regionale Piemonte Factory (i cui bandi restano aperti fino al 7 giugno), mantenendone invariati gli obiettivi.

Tamponi rapidi gratuiti nelle Rsa per le visite dei parenti

Il 96,5% delle strutture è libero dal Covid La stragrande maggioranza degli ospiti ha già ricevuto le due dosi di vaccino


La Regione Piemonte consegnerà gratuitamente alle residenze socio-assistenziali i tamponi rapidi che permetteranno di agevolare gli incontri tra gli ospiti ed i loro parenti.

A comunicare questa nuova iniziativa sono stati il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi nel corso di una videoconferenza stampa dalla Sala della Trasparenza del Palazzo della Regione.

“Aspettiamo che il Governo per metà maggio approvi le misure sulla riapertura delle Rsa che sono state predisposte dalla Conferenza delle Regioni – ha dichiarato Cirio – e vengano codificate in maniera omogenea le modalità che l’80% delle strutture sta già applicando autonomamente su discrezione del proprio direttore sanitario, come previsto dalla normativa vigente. Il giusto equilibrio tra normalità e sicurezza consentirà di riabbracciare ancora di più le persone che amiamo. Oggi le Rsa piemontesi sono in sicurezza e il 96,5% di esse è libero dal Covid. A consentire questo risultato è stata la vaccinazione degli ospiti: la quasi totalità ha ricevuto la prima dose e l’83% la seconda. E la sicurezza raggiunta dalle Rsa è la prova che la vaccinazione funziona e produce effetti estremamente importanti. Chi sostiene il contrario veda il dato delle riduzione della mortalità in queste strutture, diminuita di due terzi tra dicembre 2020 e aprile 2021”.

Il presidente ha poi evidenziato che “in questi mesi si è stata realizzata la Piattaforma Residenzialità, che ci consente di avere in tempo reale una panoramica complessiva della situazione delle singole strutture. Per fare programmazione ci vuole un sistema che funzioni, e oggi questo monitoraggio è consolidato e non si torna indietro. Non arretreremo di un millimetro dai grandi risultati raggiunti per la tutela dei nostri anziani”.

“I tempi sono maturi per facilitare le modalità di riapertura delle strutture residenziali sanitarie sia per gli ospiti che per i visitatori – ha osservato l’assessore Icardi – In questi mesi, le strutture residenziali sanitarie hanno compiuto sforzi enormi per adeguarsi alle misure di sicurezza richieste dall’emergenza Covid-19, il monitoraggio del contagio degli ospiti e del personale si è efficacemente consolidato, così come tutti gli ospiti e il personale sono ormai vaccinati ed anche lo scenario epidemico volge verso una situazione meno critica. E’ quindi ora di consentire una maggiore facilità di accesso, per prestare la massima attenzione anche all’aspetto psicologico degli anziani e delle persone più fragili che hanno vissuto le inevitabili restrizioni dovute all’emergenza. Ne ho parlato in questi giorni in diversi confronti informali con il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro e il direttore generale della prevenzione presso il Ministero della salute Giovanna Rezza. Le Regioni hanno elaborato nuove linee guida che sono al vaglio del Ministero. Siamo fiduciosi che verranno tenute nella giusta considerazione”.

La revisione delle linee guida per consentire le visite dei parenti nelle Rsa alla luce del fatto che quasi tutti gli ospiti e gli operatori sono stati vaccinati era stata chiesta dalla Regione in una lettera che nei giorni scorsi il presidente Cirio e gli assessori Icardi e Chiara Caucino (Politiche sociali) hanno inviato al Governo.

Tra le altre iniziative assunte dalla Regione nei confronti delle Rsa sono state ricordate la fornitura di 1,1 milioni di test rapidi per monitorare ogni due settimane gli ospiti e il personale, i 41 milioni di ristori stanziati per fronteggiare l’emergenza, l’istituzione dell’Osservatorio regionale con cabine di regia su base provinciale, la possibilità di inserire in Piattaforma Residenzialità il dato dei test rapidi eseguiti e l’età delle persone sottoposte all’esame.

Nuoto, le gare a Torino

Salvamento – Sabato 8 a partire dalle ore 14.30 e domenica 9 maggio, dalle 9.30 e dalle 15.30, al Palazzo del Nuoto di Torino – via Filadelfia 89, prova di qualificazione regionale per Campionato Italiano Assoluto. Tutte le info qui: https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/risultati_settori5.asp?id_manifestazione=1622&menu=agonismo&area=6&read=salvamento  

Sincronizzato – Domenica 9 maggio, con inizio gare alle 8.40 e alle ore 13, alla Piscina Stadio Monumentale di Torino, corso Galileo Ferraris 294, prova di qualificazione regionale, valido come Campionato Regionale Estivo, per qualificazione Campionato Italiano Assoluti/Juniores – Obbligatori + Programmi Liberi+ Stelle 1/7. Tutte le info qui: https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/risultati_settori5.asp?id_manifestazione=1628&menu=agonismo&area=4&read=sincro

Pallanuoto maschile – Sabato 8 maggio, alla Piscina Stadio C. Longo di Bologna, alle ore 17, De Akker Team ospita Reale Mutua Torino 81 Iren, 9a di campionato, per la 4a giornata di ritorno del Campionato Italiano A2 maschile di pallanuoto, girone Nord-Est. Tutte le info qui: https://www.federnuoto.it/home/pallanuoto/campionato-a2-maschile/2020-2021-a2m/girone-nord-est.html#/4-1677-9:giornata.html Diretta su https://www.facebook.com/BolognaDeAkker/

Le gare, come ormai di consueto, a porte chiuse.

(foto LC Zone)

Due pusher arrestati nel quartiere Mirafiori  

Entrambi erano colpiti dal divieto di dimora nel comune di Torino 

Lo scorso martedì pomeriggio, in due contesti differenti, personale del Comm.to Mirafiori in servizio di volante ha proceduto all’arresto di due cittadini stranieri sorpresi nella flagranza di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di un cittadino maliano di appena 18 anni e di un suo coetaneo proveniente dalla Mauritania. Entrambi i pusher, irregolari sul territorio nazionale, risultano colpiti dal divieto di dimora in Torino in considerazione dei numerosi precedenti di polizia a loro carico.  Il primo è stato sorpreso attorno alle 19,30 nella strada pedonale che costeggia il complesso scolastico Calamandrei: alla vista degli agenti ha tentato la fuga, non esitando ad attraversare, correndo, il corso Croce per cercare di dileguarsi all’interno dei giardini che collegano via Bartoli a corso Traiano, non percorribili a bordo di auto. E’ stato comunque raggiunto e bloccato dagli operatori dopo un tentativo di resistenza nei loro confronti.  Il secondo cittadino extracomunitario, invece, si trovava attorno alle 15 dinanzi ad un discount sito in Strada Basse del Lingotto, con al seguito delle dosi di stupefacente; i clienti dello stesso supermercato ne hanno segnalato la costante presenza tutti i pomeriggi, dopo le 14.30, nei pressi del supermercato. All’arrivo degli agenti, l’uomo è entrato all’interno dell’esercizio commerciale dove, vistosi raggiunto dai poliziotti, ha deglutito vistosamente alcuni involucri, nel vano tentativo di evitare l’arresto.  Anche per lui sono scattate le manette.

Tre proposte in Regione per ridurre il consumo del suolo

DAL CONSIGLIO REGIONALE  Favorire il contenimento del consumo e il riuso del suolo, la riqualificazione dell’edificato, la rigenerazione urbana, l’efficientamento energetico e la semplificazione delle norme in materia urbanistica ed edilizia: questi i capisaldi delle tre proposte di legge – 37 primo firmatario Domenico Rossi (Pd), 74 primo firmatario Daniele Valle (Pd) e 125 primo firmatario Valter Marin (Lega) – esaminate nella seduta della seconda Commissione presieduta da Ivano Martinetti.

Con la mediazione della presidenza, i rappresentanti dei vari gruppi politici, in considerazione della comunanza di intenti delle tre proposte, hanno deciso di procedere all’esame congiunto delle Pdl per argomenti, per approfondire nel merito i tre articolati nelle prossime sedute di Commissione. Necessaria anche la rapidità per approfittare dei vari incentivi statali previsti in questo periodo (come 110% o bonus facciate)

Sono già state svolte le consultazioni online e vi è stato il parere favorevole del Cal. Si è quindi proceduto alla discussione generale con gli interventi di ValleMarinSean Sacco (M5s), Paolo Ruzzola (Fi), Gianluca Gavazza e Matteo Gagliasso (Lega).

È stata rimarcata la possibilità di fissare obiettivi per gli enti locali e la Regione per evitare il consumo del suolo (Valle). Importante anche regolamentare per limitare le altezze interne degli edifici per diminuire il consumo energetico, nonché agevolare con degli incentivi (in termini di spostamento delle volumetrie) la demolizione degli edifici in aree esondabili e a rischio idrogeologico con la relativa naturalizzazione del sedime liberato dalla costruzione demolita (Marin).

Sacco ha sottolineato la necessità di deregolamentare e semplificare nel rispetto delle competenze comunali, mentre Ruzzola ha evidenziato il filo conduttore delle diverse proposte che possono con intelligenza rimuovere quei paletti troppo rigidi che hanno causato l’abbandono dei vecchi edifici e la dismissione di vecchi capannoni industriali che potrebbero essere riutilizzati.

Gavazza ha evidenziato la necessità di porre rimedio agli errori degli anni ’70 che hanno favorito l’abbandono degli edifici e il consumo spropositato del suolo, mentre Gagliasso ha parlato della possibilità, con queste proposte legislative, di ridare slancio all’economia piemontese e ridisegnare le bellezze del Piemonte, mettendo anche da parte le conflittualità tra partiti.

I conti si faranno con il maggioritario

La legge elettorale nella politica italiana si cambia ormai in ogni legislatura. E questo per un semplice motivo: e cioè, non essendoci più una politica che proietta il suo orizzonte a lungo termine, tutto si riduce all’immediato.

E quindi i partiti, o quel che resta di loro, decidono sulla base dell’incrocio dei sondaggi degli ultimi mesi della legislatura. Non stupiscono, al riguardo, i repentini cambiamenti di opinione. Sotto questo versante l’iniziativa politica del Pd è persin troppo emblematica. Dopo aver tessuto le lodi per mesi e mesi del proporzionale e quindi della necessità di avere una legge elettorale che guardasse in quella direzione, improvvisamente è ritornata di moda, quasi come il dogma delle primarie, il sistema maggioritario e tutto ciò che comporta, in termini di benefici, quell’impianto regolamentare e legislativo. E questo perchè, come ricordavo poc’anzi, le leggi elettorali sono sempre e solo il frutto delle convenienze momentanee legate alle sentenze inappellabili dei sondaggi dell’ultimo mese. Adesso, almeno così pare, la convenienza ultima pare essere quella di ripuntare sul maggioritario – almeno da parte della ex maggioranza giallo/rossa con la tacita condivisione di quasi tutto il centro destra – dopo aver predicato la necessità e quasi l’obbligatorietà di procedere con il proporzionale. Ma, come ben si sa, in un contesto politico dominato dal trasformismo e dall’opportunismo, quello che si dice nel mese precedente viene puntualmente smentito e rinnegato nel mese successivo. Certo, il voto è ancora lontano – almeno così pare – e non sono ancora da escludere ulteriori capriole e cambiamenti di orientamento e di prospettiva. Dunque, tutto è ancora possibile perchè tutto è giustificabile.
Ora, però, se dovesse essere confermata sostanzialmente la pessima legge elettorale varata per disciplinare le ultime consultazioni – il cosiddetto “rosatellum” – seppure con qualche marginale correzione, dovremmo arrivare alla conclusione che il maggioritario resta l’impianto centrale della futura legge in vista della prossima consultazione elettorale, a prescindere dalla data in cui ci saranno le elezioni. E, di conseguenza, con il maggioritario occorrerà fare i conti.
E, sotto questo versante, per chi non si rassegna alla logica del bipolarismo secco e insindacabile, è indispensabile nonchè necessario, mettere in campo una iniziativa politica di centro che, come ovvio, si misuri poi con una dinamica bipolare ispirata alla nota democrazia dlel’alternanza. Ecco perchè, forse, è necessario pensare, sin d’ora, di dar vita ad una lista/ soggetto politico di centro – il più possibile inclusivo ed unitario – che sia in grado di convivere con un sistema maggioritario che inesorabilmente dovrà fare i conti con le coalizioni in campo. Certo, esiste sempre la possibilità di giocare un ruolo puramente testimoniale come, almeno così pare, faranno alcune realtà che non pensano minimamente di allearsi con chicchessia. Ma che si limiterebbe a giocare un ruolo politicamente insignificante ed elettoralmente irrilevante. Come ne abbiamo conosciuti a grappoli in questi ultimi anni, soprattutto sul versante moderato e di centro. Esperienze che continuano tuttora e che, come da copione, sono destinate a restare del tutto marginali nello scacchiere politico italiano.
La vera sfida politica, quindi, resta quella di verificare la compatibilità politica e programmatica con i due schieramenti che saranno probabilmente in campo. Quello di centro destra dove, di fatto, manca tuttora una chiara e robusta componente di centro, moderata e capace di riequilibrare la cultura leghista e quella della destra democratica. E quello di sinistra, condito ed arricchito dal populismo grillino e condizionato dal solito e ormai collaudato “culturame” di sinistra. Due offerte politiche che saranno destinate, salvo accadimenti ad oggi del tutto virtuali ed impensabili, a confrontarsi nella contesa elettorale. E il ruolo di chi cerca, seppur con difficoltà oggettive e strutturali, di declinare una “politica di centro” attraverso una offerta politica e programmatica “di centro”, sarà oltremodo importante e forse anche decisivo in vista della “vittoria finale”. E questo non per rivangare antiche esperienze o, peggio ancora, scimmiottare partiti che nel passato hanno fatto del “centro” e della “politica di centro” la loro ragion d’essere. Molto più semplicemente, si tratta di conservare uno spazio politico che sappia anche e soprattutto contenere quella radicalizzazione dello scontro politico che resta la vera causa del decadimento della politica stessa e delle sue ragioni ideali e progettuali. Ed è per questo motivo, semplice ma al tempo stesso impegnativo ed entusiasmante, che questa sfida va vissuta sino in fondo. Recuperando quella coerenza e quel coraggio che restano ingredienti fondamentali anche in questa stagione politica difficile e complessa.

Giorgio Merlo