Questo locale, che si trova nel centro di Cuneo, venne ideato da una famiglia svizzera, la famiglia Raiter.
Leggi l’articolo su piemonteitalia.eu:
https://www.piemonteitalia.eu/it/luoghi/locali-storici-golosi/caff%C3%A8-bruno
Questo locale, che si trova nel centro di Cuneo, venne ideato da una famiglia svizzera, la famiglia Raiter.
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In merito alla lettera dei rappresentanti dei sindacati FP Cgil, Anaao Assomed, Aaroi Emac, UilFpl, Fassid desidero puntualizzare alcuni aspetti.
In primis, voglio rassicurare che non c’è nessuna crisi di governance. L’Assessorato alla Sanità e la Direzione Generale dell’Assessorato stanno governando la situazione direttamente e, in condivisione con l’Università degli Studi di Torino, si procederà quanto prima a chiudere e dirimere la situazione dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, un’eccellenza nazionale che quanto prima dovrà tornare ad avere quell’equilibrio fondamentale per continuare ad essere un punto di riferimento per la cura, l’assistenza e la ricerca.
La decisione di cambiare la governance è stata determinata in ultima istanza dalla sentenza del Tribunale del Lavoro che ha dato ragione al ricorso presentato da una organizzazione sindacale (CIMO) contro l’AOU.
Inutile e desolante la strumentalizzazione politica dei sindacati della dirigenza firmatari della lettera, che non hanno partecipato alla vertenza sindacale presso il tribunale del lavoro. Difatti un frangente delicato come questo, dovrebbe invece spingerli ad un atteggiamento più responsabile e costruttivo.
Ma detto questo è doveroso sottolineare che:
• nessuna influenza esterna ha portato alla decisioni assunte fino ad oggi, che sono state dettate esclusivamente dalla presa d’atto dell’assenza della serenità necessaria per portare all’interno di Città della Salute il cambiamento che avevamo auspicato e per il quale avevamo incaricato una figura professionale di riconosciuta professionalità come l’attuale CommissarioThomas Schael aggravate dalla condanna di cui sopra;
• rispediamo al mittente le accuse di tutela di consorterie o simili, che riteniamo offensive di una condotta improntata al rispetto delle regole, la promozione della legalità, della trasparenza e della meritocrazia che proseguirà con estrema determinazioni di tutte le direzioni;
• l’accusa di scarsa autonomia politica e di condizionamenti poi è assolutamente ridicola, prova ne sia la libertà totale con la quale l’assessorato regionale alla Sanità si sta muovendo nell’ambito delle nomine e delle revoche, quando le ritiene opportune per il bene superiore della sanità pubblica.
L’Assessore alla Sanità, Federico Riboldi
Marco Pannella è passato alla storia anche per i suoi lunghi digiuni per cause nobili e importanti rifacendosi a Gandhi. Il presidente “attivista” dell’ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto, certo non parente dei più famosi pastai di via Santa Teresa, ha deciso di digiunare anche lui, ma per la Palestina “contro il genocidio a Gaza”. Una causa opposta a quelle del leader radicale che fu sempre dalla parte di Israele come lo fu Pannunzio. Non si tratta di una sua legittima scelta che certo non condivido, ma ritengo plausibile opinione ,ma è nella sua veste di presidente dell’Ordine che invita i medici a digiunare, a fotografarsi con un cartello in mano con su scritto: Digiuno contro il Genocidio“. Il presidente è abituato a far “deragliare” verso la politica l’Ordine rispetto ai suoi compiti istituzionali, ma non ricordo che abbia mai espresso una parola di condanna per la strage di Israeliani del 7 ottobre. E fece bene perché l’Ordine, a mio modo di vedere, non deve fare politica. Ricordo un grande medico ligure che, partigiano combattente, curò senza problemi dei fascisti repubblichini. Un esempio luminoso. Ci sarebbe inoltre da suggerire al presidente Giustetto un’ipotesi che va oltre il digiuno simbolico di un giorno con fotografia sui giornali: partire volontario egli stesso per Gaza a portare soccorsi. Un altro medico, Gino Strada, con idee politiche assai simili a quelle del dott. Giustetto, dedicò la sua vita alle cause umanitarie creò ospedali di guerra. Quando morì, io lo definii un Santo laico. Non basta esporre lenzuola bianche dalla sede dell’Ordine. Chi crede alla propaganda filo palestinese che oggi sta vincendo la guerra mediatica in Europa, deve mobilitarsi ben oltre i digiuni occasionali e le lenzuola che ancora penzolano malinconicamente da qualche parte per il povero Regeni. Il mio amico Alberto Fava forse citerebbe Orazio in latino; io mi limito a citarlo, semplificandolo, in Italiano: i fabbri si limitino a fare i fabbri. Oggi il latino e anche il buon senso antico sono travolti dalle idee visionarie, le uniche che abbiano diritto di cittadinanza.
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Nei giorni scorsi le pareti che incorniciano il sofisticato impianto di areazione all’ingresso dell’Oval Lingotto Fiere si sono trasformate in un’opera di arte urbana. I celebri ‘Noodles’ dello street artist John Blond hanno invaso lo spazio, anticipando visivamente la metamorfosi di Expocasa 2025, organizzata all’Oval Lingotto Fiere da Gl Events Italia dal 4 al 12 ottobre prossimi.
L’intervento segna una storica svolta per la celebre manifestazione che si apre al design, all’arte e all’innovazione, evolvendo in una vera Turin Design Week. L’intervento percorre l’arrivo del Salone e resterà visibile anche dopo la manifestazione, lasciando un segno tangibile nella geografia visiva del quartiere fieristico.
La decorazione accoglie i visitatori e segna simbolicamente l’ingresso in una nuova era per Expocasa; dopo oltre sei decenni di storia l’evento dedicato alle frontiere dell’abitare ha deciso di cambiare passo e superare i confini della tradizionale fiera dell’arredamento, per diventare un laboratorio culturale e urbano, capace di interpretare i cambiamenti della vita quotidiana.
Il rinnovamento dell’identità visiva è stato affidato a John Blond, artista e designer tra i più interessanti della scena creativa italiana. Ne è scaturito molto di più di un’immagine coordinata. Il nuovo volto di Expocasa riflette, infatti, l’invito a ripensare il nostro modo di abitare, vivere e immaginare la casa, con occhi nuovi e con uno sguardo che unisce radici e contemporaneità.
La scelta segna inoltre un punto di svolta nel percorso della manifestazione che diventa Turin Design Week, aprendosi sempre più al design, all’arte e all’innovazione tipici di Torino.
Protagonisti della trasformazione di Expocasa sono i ‘Noodles’ di Blond, pattern ipnotici e dinamici, in cui linee fluide si intrecciano su superfici cromaticamente esplosive.
Dalle tele ai muri urbani, dagli oggetti quotidiani alle installazioni monumentali, il segno di Blond conquista ogni supporto. Questa energia visiva ha preso forma sulle pareti antistanti l’Oval Lingotto Fiere, ma non si ferma lì perché l’artista ha anche firmato il nuovo manifesto del Salone e continuerà ad esprimersi nei giorni della manifestazione.
Blond realizzerà un’installazione immersiva che accompagnerà i visitatori durante Expocasa. Il suo spazio di azione includerà pitture murali, arredi e oggetti personalizzati e sarà completato il giorno dell’apertura di Expocasa nel corso di una performance artistica dal vivo. Alcuni oggetti da lui rappresentati e personalizzati, come sedie, specchi, vasi, piccoli mobili, saranno disseminati all’interno del Salone e regalati a chi saprà trovarli. Così i visitatori diventeranno protagonisti di una caccia al tesoro creativa.
“Con Expocasa 2025 vogliamo proporre un’esperienza culturale che metta il design al centro come linguaggio trasversale – afferma Gàbor Gancer, amministratore delegato di GL events Italia- per questo abbiamo scelto un artista in grado di tradurre questa visione in forme potenti e originali”.
“I miei Noodles sono un flusso continuo, come il cambiamento – afferma John Blond. Portarli a Expocasa significa intrecciare arte e quotidianità, creare un ambiente capace di sorprendere, di coinvolgere e lasciare un ricordo. È un invito a guardare la casa come un oggetto vivo, in movimento”.
Location Oval Lingotto Fiere, Torino
Date 4-12 ottobre 2025.
Doppio accesso per facilitare i visitatori che arrivano dalla stazione ferroviaria Torino Lingotto e fermata Metropolitana Italia 61.
Orari di apertura
Lunedì- venerdì 15-21
Sabato e domenica 10-21
Mara Martellotta
“2025: I Ghiacciai: testimoni della crisi climatica” è un’installazione interattiva multimediale per comprendere attraverso immagini, suoni e dati scientifici come il mondo dei ghiacci stia oramai svanendo sotto la minaccia del riscaldamento globale.

Allestita in occasione dell’Anno Internazionale per la Conservazione dei Ghiacciai è curata dal Comitato Glaciologico Italiano, la storica istituzione scientifica con sede a Torino che dal 1895 custodisce un patrimonio documentale e iconografico di assoluto valore storico – scientifico svolgendo inoltre indagini di campo, ricerche ed attività informative e divulgative.

L’esposizione realizzata nell’ambito del progetto “UniVerso”, grazie anche al contributo del Club Alpino Italiano e del Dipartimento di Scienze della Terra, è aperta a tutti ed è visitabile gratuitamente presso il Rettorato dell’Università di Torino in via

Po con entrata anche da via Verdi, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 19, sino all’8 settembre, chiusa da lunedi 11 a venerdì 15 agosto. Una bella occasione per informarsi, confrontarsi e capire quanto è urgente agire.
Igino Macagno
“Ma può essere la strategia del ‘tanto peggio tanto meglio’ l’orizzonte che caratterizza una
coalizione che aspira pure ad essere una alleanza di governo? Passino gli attacchi personali, la
delegittimazione morale e la quotidiana criminalizzazione politica dell’avversario/nemico, ma
come si può gioire o auspicare platealmente che tutto vada male per il paese? Se non altro il
vecchio Pci – fonte ispiratore dell’attuale coalizione che raggruppa le varie sinistre – oltre ad
attaccare brutalmente la Democrazia Cristiana e i suoi principali leader e statisti, aveva anche un
progetto politico alternativo. Ma dov’è, di grazia, il progetto politico e di governo alternativo del
cosiddetto campo largo?”.
On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’
Il Paris Saint-Germain ha vinto la Supercoppa Europea contro il Tottenham, rimontando lo svantaggio subito fino all’85° minuto e trionfando poi ai calci di rigore. Tra i pali non Donnarumma, ma il neo acquisto Chevalier, decisivo nella lotteria dei rigori.
Juve, vittoria nell’amichevole interna
Nella sfida in famiglia della Juventus, Douglas Luiz e Vlahovic hanno deciso il match. La squadra di Tudor ha giocato meno di un’ora prima dell’invasione di campo dei tifosi. Fischi per il serbo, mentre la dirigenza era presente al completo in tribuna.
Enzo Grassano
Nonostante le incertezze legate al manifatturiero, al rischio di nuovi dazi statunitensi e alle tensioni internazionali, l’economia piemontese mostra una tenuta superiore alle attese. Nel secondo trimestre 2025 il PIL regionale segna un +0,2% su base annua (rispetto al II trimestre 2024) e un +0,3% rispetto al trimestre precedente.
Si tratta delle stime preliminari di PILNOW, il superindice sviluppato dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di Commercio di Torino, in grado di anticipare di circa dodici mesi i dati ufficiali, che per le regioni sono solo annuali e pubblicati “un anno dopo”.
La crescita, pur contenuta, rappresenta un recupero rispetto al quasi stallo del primo trimestre (+0,1%) e supera leggermente la dinamica congiunturale nazionale (+0,1%). Tuttavia, in tendenza, il Piemonte resta sotto la media italiana (+0,4%) e ben al di sotto dell’Unione Europea (+1,4%), trainata da Spagna (+2,8%) e Francia (+0,7%), mentre la Germania esce dalla recessione con un +0,4%.
Il ritorno alla crescita tedesca, principale partner commerciale, ha alleggerito le pressioni sull’economia regionale, anche se l’export verso Berlino è ancora in calo del 10%. La propensione all’export piemontese scende dal 40% al 36% del PIL, con un passaggio da 64 a 59 miliardi di euro di vendite annualizzate. Il comparto automotive resta il più penalizzato dalla domanda europea debole; l’effetto dei dazi, invece, non è ancora pienamente visibile.
Sul fronte occupazionale i segnali sono positivi: +0,6% gli occupati complessivi (contro +1,8% a livello nazionale), spinti da commercio e turismo (+7%), costruzioni (+5,3% grazie al PNRR) e servizi (+1,5%). Il manifatturiero arretra del 5,9%. La cassa integrazione si riduce da 8 a 4 milioni di ore mensili, pari a 0,4 punti di PIL “recuperati”.
Il turismo internazionale continua a crescere (+6,7%, pari a 1,1 milioni di presenze in più e circa 300 milioni di euro di spesa extra), affiancato da un +1,2% di visitatori italiani. Tuttavia, questa crescita compensa solo il 10% del calo dell’export manifatturiero (circa 5 miliardi annui). Bene anche energia (+2,5%, oltre la media nazionale) e trasporti pesanti, sostenuti da turismo e logistica.
L’inflazione, al 1,5%, resta un freno, con rialzi superiori alla media nel turismo (+3,8%), nei servizi per la casa e bollette (+2,8%) e negli alimentari (+3,4%), contribuendo alla lieve flessione dei consumi in volume (-0,1%).
Il credito all’economia è stabile: +3,7% per il credito al consumo, segno di fiducia negli acquisti ma anche prudenza sulla liquidità, mentre i prestiti alle imprese e famiglie produttrici calano leggermente (-0,8%).
A prezzi costanti (2015) il PIL piemontese si attesta a 135,6 miliardi di euro, che diventano 164 miliardi a valori correnti (2025), con un PIL pro capite di 38.144 euro, poco sopra la media italiana (37.227 euro). La nuova versione di PILNOW, basata su reti neurali, prevede un’accelerazione a +0,6% nel terzo trimestre, spinta dal PNRR e dalla terziarizzazione.
“Il Piemonte dimostra resilienza, crescendo nonostante le sfide esterne e le incognite riguardanti il settore automotive, accentuate anche dalla recente vendita di Iveco a un operatore straniero – afferma Vladimiro Rambaldi, Presidente del Comitato Torino Finanza – ma deve accelerare il riorientamento delle esportazioni verso mercati europei in espansione. I dati confermano che il turismo e il PNRR sono motori chiave, ma non sufficienti da soli a trainare l’economia regionale. Serve un approccio più aggressivo su innovazione e diversificazione per capitalizzare la fine della recessione tedesca e spingere oltre lo ‘zero virgola’”.