ilTorinese

Il Piemonte ha il suo “registro” dei dog sitter

Il Piemonte ha il suo elenco dei dog sitter. Il Consiglio regionale ha infatti approvato a maggioranza la Pdl di Paolo Ruzzola (Fi), che ha sottolineato come quello del dog sitter stia diventando un ruolo sempre più qualificato e professionale.

La legge prevede l’istituzione e definisce la figura dell’ “accompagnatore di cani” attraverso competenze acquisite in corsi di formazione specifici.

“Lo scopo dell’elenco regionale è di offrire ai proprietari di animali da compagnia i nominativi dei soggetti professionalmente e debitamente formati, che in Italia si stima siano circa 54mila” ha spiegato Ruzzola nella sua relazione.

Anche il relatore di Maggioranza Federico Perugini (Lega) ha ribadito la valenza fortemente sociale del provvedimento. Per Francesca Frediani (M4o), relatrice di Minoranza, si tratta di un provvedimento che “pur non andando nella direzione della delegificazione, consente comunque di venire incontro alle necessità di chi possiede animali d’affezione e di chi se ne prende cura”. Sarah Disabato (M5s) ha svolto la seconda relazione dell’Opposizione: “L’elenco dei dog sitter contribuirà a valorizzare una professione non ancora riconosciuta a livello nazionale ma comunque regolamentata”. La terza relatrice, Monica Canalis (Pd): “Bisogna tenere sempre presente la differenza tra assistenza ai proprietari di animali d’affezione, propria dei dog sitter, e la cura degli animali medesimi, che compete invece ai veterinari”.

Durante l’esame del testo, è stato approvato l’emendamento di Ruzzola, per la valorizzazione delle competenze dei soggetti che svolgono professionalmente attività di assistenza degli animali da affezione.

Il nostro Paese è al secondo posto in Europa per il possesso di animali da compagnia. Secondo un rapporto del Censis del 2019, in Italia gli animali domestici sono circa 32 milioni, di cui 7 milioni sono cani e 7,5 milioni gatti. Un altro dato è rilevato dall’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani), che ha evidenziato come i proprietari over 65 siano saliti dal 21% a quasi il 24% del totale negli ultimi sette anni, facendo emergere anche l’importante ruolo sociale degli animali nel compensare la solitudine. Esiste poi il comparto economico dedicato, che viene stimato in 5 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 12% negli ultimi tre anni e le voci principali nelle spese per il veterinario e il settore del pet food.

Nella discussione generale sono intervenuti Marco Grimaldi (Luv) – presentatore di ventisette emendamenti, tutti respinti e decaduti ad eccezione di uno –  Paolo Bongioanni (FdI), lo stesso Ruzzola e Maurizio Marello (P

Scomparsa di Epifani, il ricordo del presidente Stefano Allasia

Il mio più sentito cordoglio per la prematura scomparsa di Guglielmo Epifani, uomo colto e raffinato, che ha dedicato la propria vita alla tutela dei diritti dei lavoratori, prima da  sindacalista poi da politico.

Ho potuto apprezzare le sue qualità umane e professionali alla Camera dei deputati quando ha presieduto durante la XVII legislatura, la Commissione X Attività produttive di cui anch’io per cinque anni ho fatto parte. Equilibrato, capace e  sempre disponibile al dialogo, ha interpretato la politica come servizio e strumento per la difesa della dignità delle persone e costruzione del bene comune.

Stefano Allasia

Presidente del Consiglio regionale

Chef e Sommelier di livello mondiale premiano 2.200 prodotti

Gusto Superiore. Bruxelles, 1° giugno 2021. La giuria dell’International Taste Institute, riunitasi il 25 maggio e composta da alcuni dei migliori chef e sommelier del mondo, ha assegnato a 2.218 prodotti tra cibo e bevande il Superior Taste Award 2021.

In tutti i continenti, i produttori di alimenti e bevande stanno investendo enormemente nella qualità e nel gusto dei loro prodotti. Il 2021 ha mostrato un aumento del 45% nel numero di prodotti sottoposti alla nostra valutazione del gusto, con una massiccia crescita nella presentazione di prodotti correlati alla salute e alla sostenibilità.
La padronanza del gusto è più cruciale che mai. 2.218 prodotti hanno ricevuto il Superior Taste Award, una certificazione concessa a prodotti che soddisfano o superano (punteggio di degustazione superiore al 70%) le aspettative dei nostri Chef e Sommelier. I prodotti premiati sono ben fatti, equilibrati e deliziosi. Ogni anno vengono valutati migliaia di prodotti, vengono premiati solo prodotti molto buoni.
Un elenco dei prodotti premiati nel 2021 è disponibile sul sito web dell’International Taste Institute all’indirizzo www.taste-institute.com.
Oltre il 40% dei prodotti italiani premiati ha ottenuto le 3 Stelle, un dato ben superiore rispetto alla media globale. Dimostrando che, anche in un periodo di difficoltà, le aziende hanno lavorato su tutti gli aspetti organolettici dei prodotti non tralasciando gusto e qualità, elementi imprescindibili per i consumatori.
L’Italia si aggiudica importanti premi di eccellenza di Gusto
Caffè, pasticceria, liquori, creme e tante altre categorie di prodotti sono state premiate. Produttori di ogni dimensione e da ogni angolo di Italia hanno dimostrato dedizione e attenzione al gusto. Tra i vari premiati, la triestina Amigos Caffè, Acqua Dolomia dalla Sorgente Valcimoliana, i prodotti da forno della Dolciaria Acquaviva, i formaggi di Latterie Venete, il Pesto di Pra’ (Bruzzone e Ferrari), i salumi Raspini e la frutta di OpArmonia.
Quest’anno in tutto il mondo solo 29 prodotti hanno ricevuto il Crystal Taste Award e 10 prodotti hanno raggiunto l’esclusivo Diamond Taste Award. Questi sono premi speciali per i prodotti che conservano alti livelli qualitativi e gustativi per più anni.
Sono due i prodotti in Italia che hanno ottenuto i premi speciali Crystal Award. Lo Yogurt Colato Bianco Naturale della ligure Caseificio Val D’Aveto e il Brandy Stock 84 Gran Riserva 20Y di Stock Spirits, che hanno ottenuto per il terzo anno consecutivo 3 stelle e di conseguenza sono stati insigniti di questo speciale trofeo.
Alan Coxon, Presidente della giuria degli chef dell’International Taste Institute: “La qualità complessiva dei prodotti presentati nel 2021 è stata eccezionalmente alta. Siamo lieti di testimoniare che l’industria sta sviluppando sempre più prodotti più sani mantenendo una forte attenzione al gusto”.
Eric de Spoelberch, CEO dell’International Taste Institute: “Siamo estremamente orgogliosi che, nonostante la complicata situazione globale, siamo stati in grado di riunire chef e sommelier internazionali di altissimo livello per le valutazioni 2021, pur mantenendo rigide misure sanitarie”.
Alcuni dei nuovi membri della giuria nel 2021 includono Pino Lavarra (Executive Chef The Luxury Collection), Antoine Lehebel (Head Sommelier Bon Bon), Surjan Singh Jolly (Judge Master Chef India), Tom Smet (Head Sommelier Castor).
Portando la loro esperienza dalla gastronomia al servizio dell’industria alimentare e delle bevande, la nostra giuria aiuta e incoraggia i produttori a migliorare la qualità gustativa dei loro prodotti, contribuendo alla missione del nostro Istituto di rendere il mondo un posto più gustoso.
Nella prima metà del 2021, abbiamo assistito ad una massiccia crescita nella presentazione di prodotti correlati alla salute e alla sostenibilità. Ad esempio, c’è stato un forte aumento delle alternative vegetali a carne e latticini (+ 240%), prodotti senza glutine (+ 112%) e prodotti vegani (+ 77%). La sfida con prodotti sani e sostenibili sta nella loro immagine: i consumatori spesso pensano che questi prodotti siano meno gustosi. Pertanto, i produttori hanno tutto l’interesse a cambiare questa percezione.
Questo si lega bene a un’altra tendenza: spesso influenzata da sistemi di valutazione nutrizionale come la molto controversa scala European Nutri-Score, sempre più produttori ci inviano prodotti che hanno riformulato per modificare i loro valori nutrizionali. Anche qui il gusto è fondamentale. Migliorare i valori nutrizionali di un prodotto utilizzando meno sale, zuccheri o grassi ha spesso un impatto importante sul gusto, che deve essere compensato in modi innovativi.
L’International Taste Institute, fondato nel 2005 e con sede a Bruxelles, in Belgio, valuta e certifica il gusto di cibi e bevande di tutto il mondo. La sua giuria è composta da oltre 200 rinomati chef e sommelier di 15 associazioni culinarie e sommelier europee.
Nel corso degli anni, più di 18.000 prodotti sono stati certificati dalla giuria dell’International Taste Institute, che comprende prestigiosi chef e sommelier come Ferran Centelles (capo sommelier presso la Fondazione El Bulli), Manuel Jimenez (Miglior Sommelier di Spagna 2017), Alain Nonnet ( 2 Stelle Michelin per 36 anni), Gaetano Raguni (vincitore del Bocuse d’Or Italia 2017), Alan Coxon (Ambasciatore britannico per Food / Drink e conduttrice dello chef BBC TV), e Cristina Figueira (1 stella Michelin), tra molti altri affermati Chef e Sommelier.
L’International Taste Institute esegue una valutazione sensoriale oggettiva: la sua giuria segue una rigorosa metodologia di degustazione alla cieca in cui i campioni di prodotto sono resi anonimi per evitare qualsiasi distorsione di punteggio. Oltre a valutare le prestazioni del prodotto secondo i 5 criteri sensoriali standard, la giuria fornisce commenti e suggerimenti per un ulteriore miglioramento del prodotto e per l’abbinamento alimentare.

Vaccini, 228 mila over 60 non hanno ancora aderito alla campagna

La Regione vuole convincere il 15,5% delle persone con almeno 60 anni che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale: in tutto  228 mila su un totale di 1 milione e 470 mila

La percentuale più alta è nella fascia 60-69, in cui la quota dei piemontesi che non hanno ancora aderito è del 21% . L’argomento è stato affrontato  nella riunione dell’Unità di crisi. E’ stata avviata un’ulteriore campagna di sensibilizzazione, che vede impegnati  anche i medici di base e i sindaci . Inoltre gli over60 dei quali il sistema sanitario ha il numero di cellulare riceveranno la data di un appuntamento via sms direttamente, mentre per gli altri verrà organizzato un incontro con i medici di famiglia. A questi la Regione chiederà di iscrivere in piattaforma i loro pazienti che non hanno ancora aderito, così  che il sistema possa inviare la convocazione.

Fausto Biloslavo e le verità infoibate

Fausto Biloslavo, uno dei principali reporter di guerra italiani, è tornato a Casale Monferrato dopo molti anni.

DAL PIEMONTE/ Nel gennaio del 1993 aveva tenuto una conferenza all’allora Salone Baronino sulla situazione della ex Jugoslavia, in quel momento dilaniata dalle guerre che avevano disgregato la federazione. Questa volta – l’incontro è avvenuto all’aperto a Palazzo San Giorgio sede del Comune di Casale, introdotto dal sindaco Federico Riboldi e da Federico Cavallero, presidente dell’associazione PiemonteStoria – si è soffermato sul dramma accaduto al Confine Orientale, le foibe e l’esodo degli italiani da Istria, Venezia Giulia a Dalmazia, presentando il libro scritto con Matteo Carnieletto e con il contributo di Toni Capuozzo  per i tipi di Signs Books, ‘Verità infoibate – Le vittime, i carnefici, i silenzi della politica’. “Questo non è tanto un libro su quanto è accaduto, quanto su quanto non è stato mai detto negli anni, perché ciò che è successo non si ripeta mai più”. Biloslavo ha ricordato che le foibe e le morti violente per opera dei titini non riguardarono soltanto gli italiani: nella vicina Slovenia sono stati scoperti circa 600 posti dove ci furono esecuzioni dopo la fine della seconda guerra mondiale e si contano circa 11mila morti soltanto tra gli sloveni. Il relatore si è poi soffermato sulla figura del Maresciallo Tito, che è stato insignito come Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, nonostante quanto avvenne in quegli anni e questo titolo sia irrevocabile essendo morto (come per Ceausescu o Mobutu) e al quale una decina di comuni in Italia ancora intitolano una via. Biloslavo ha poi ricordato il ‘colpo di fulmine’ dell’attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden che conobbe Tito nl 1979 e lo ha definito successivamente ‘un genio’. Poi dopo aver ricordato quanto accadde a suo nonno che venne infoibato, nel rispondere ad una domanda dal pubblico ha evidenziato che ‘nessun crimine grande o piccolo, nessuna circostanza può giustificare la barbarie delle foibe, come pure ogni altra barbarie”. Il giornalista triestino – che ha un legame con il Piemonte avendo diretto il settimanale Notizia Oggi Vercelli all’inizio degli anni Novanta – partecipa allal’inaugurazione del monumento in memoria delle vittime delle foibe e dell’Esodo, opera dello scultore istriano (recentemente scomparso) Michele Privlleggi posta all’interno dei giardini Norma Cossetto inaugurati nel febbraio scorso. All’incontro è intervenuto l’assessore regionale Maurizio Marrone

Massimo Iaretti

La mostra itinerante “Arte e Legalità” giunge a Pianezza

Il 12 giugno apre al pubblico il Museo Civico di Pianezza con l’esposizione dei reperti archeologici confiscati alla criminalità organizzata.

Sabato 12 giugno 2021 alle ore 16 l’Amministrazione Comunaleinaugura con la mostra “Arte e Legalità” il Museo Civico di Pianezza, situato al primo piano della suggestiva Villa Casalegno con ingresso da Piazza Cavour.

I reperti disposti lungo il percorso espositivo appartengono all’arte greco-romana ed etrusca e sono stati confiscati alla criminalità organizzata e restituiti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale grazie all’operato del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Tali reperti sono stati richiesti dall’Amministrazione pianezzeseper omaggiare il grande lavoro delle forze dell’ordine sul territorio nazionale, per mezzo delle quali questi preziosi manufatti sono tornati ad appartenere ai cittadini e rimarranno in custodia presso Villa Casalegno per un periodo di sei mesi.

L’allestimento, semplice ma innovativo, prevede diverse teche in vetro temperato dotate di supporti per l’esposizione di opere, oltre a un monitor che si attiva al passaggio del pubblico mostrando contenuti multimediali creati per l’occasione.

L’organizzazione di questa mostra nasce dalla volontà di coinvolgere la cittadinanza pianezzese in un’iniziativa capace di unire la bellezza dell’arte all’importanza dei principi della legalità, del rispetto delle istituzioni e del comune senso civico, in particolare si vuole infondere questo importante messaggio attraverso la didattica agli studenti di ogni ordine e grado presenti sul territorio.

Lo spazio espositivo: un connubio unico tra antico e moderno

La mostra “Arte e Legalità” va a inaugurare una nuova location museale concepita presso il primo piano della pertinenza di Villa Casalegno, una struttura stile liberty che è stata oggetto negli ultimi anni di molti interventi di ristrutturazione e recuperoda parte dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Antonio Castello e che viene ora messa a disposizione della comunità per eventi e mostre.

L’ingresso di Villa Casalegno ospita l’infopoint turistico: uno spazio dedicato alla cultura e all’informazione, in cui scoprire le collezioni esposte al museo ma anche la storia e le bellezze del territorio, così come i prodotti tipici e le strutture ricettive. Presso questo nuovo ed esclusivo spazio è possibile esplorare Pianezza attraverso la tecnologia touchscreen di un totem posizionato all’ingresso della struttura e di un monitor interno che condurrannoil visitatore tanto nel museo quanto nei luoghi più belli da visitareattraverso percorsi turistici dedicati.

Prosegue fino a sabato 19 giugno la mostra “Cinquant’anni d’arte” di Guglielmo Meltzeid

L’inaugurazione della mostra “Arte e Legalità” può anche essere l’occasione per visitare la mostra di pittura dedicata all’artista pianezzese Guglielmo Meltzeid che celebra cinquant’anni di carriera artistica sempre nello spazio espositivo di Villa Casalegno. Le mostre si terranno in concomitanza per la prima settimana.

Si assicura il massimo rispetto delle misure di sicurezza dovute all’emergenza sanitaria in corso sia durante lo svolgimento della cerimonia inaugurale che lungo tutto il periodo espositivo.

RECAP
Titolo: Arte e Legalità
Opening: sabato 12 giugno ore 16.00
Durata: dal 12 giugno a dicembre 2021
Luogo: Museo Civico di Pianezza presso Villa Casalegno, ingresso da Piazza Cavour
Orari di visita: mercoledì, venerdì, sabato e domenica (10-12 e 16-19)
Ingresso: libero

I server degli enti locali sono a rischio?

Rischio sicurezza dei server pubblici, Marnati: “In Piemonte con il data center CSI garantiamo massima sicurezza e innovazione”

“La sicurezza della protezione dei dati sensibili per questa Giunta regionale è un’attività imprescindibile. Riprendendo le parole pronunciate dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, al Festival dell’Economia di Trento, che ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei server pubblici – afferma l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati – ritengo opportuno sottolineare il nostro caso di eccellenza che merita di essere messo sotto i riflettori.  Infatti la Regione Piemonte ha voluto che dati e servizi pubblici stiano in un data center pubblico avanzato, sicuro e innovativo. È quello del CSI Piemonte che per numeri e struttura rappresenta un unicum a livello nazionale per il settore della pubblica amministrazione. Anche, e soprattutto, per quanto riguarda le soluzioni cloud. Infatti, il data center del CSI è stato ufficialmente dichiarato da AgID candidabile all’utilizzo da parte di un Polo Strategico Nazionale, posizionandosi fra le infrastrutture italiane più sicure e adeguate. Pertanto, proponiamo che il Ministero prenda in considerazione la candidatura di Regione Piemonte e Csi”.

Già dall’aprile del 2019, infatti, il CSI è diventato Cloud Service Provider qualificato AgID, classificandosi fra le prime aziende del settore capaci di esprimere livelli di eccellenza organizzativa, sicurezza, performance, scalabilità, interoperabilità, portabilità e conformità legislativa. I servizi cloud realizzati dal CSI con la sua piattaforma Nivola (www.nivolapiemonte.it), inoltre, sono certificabili, affidabili e semplici da utilizzare, oltre a essere basati al 100% su soluzioni open source.

“Siamo da sempre attenti ai temi della sicurezza informatica – dice Pietro Pacini, Direttore Generale del CSI Piemonte – Quotidianamente il CSI protegge dati e servizi digitali pubblici respingendo una media di circa 150mila attacchi informatici. Grazie al suo Computer Security Incident Response Team (CSIRT), inoltre, viene garantito il massimo supporto nella risposta e nella gestione degli incidenti di cybersecurity. Sono oltre 10, infine, le certificazioni di qualità ottenute dalla piattaforma cloud del CSI: dall’information security alla business continuity, dell’efficienza energetica al rispetto delle norme GDPR e open source (“Openchain”)”.

Si tratta di una serie di risultati e caratteristiche che permettono al Piemonte di presentarsi con efficacia anche sul palcoscenico internazionale. Al pari di big player mondiali come Amazon, Google e Microsoft, per esempio, il CSI è risultato vincitore dell’accordo quadro della gara indetta da Géant, la Rete internazionale della ricerca che interconnette oltre 50 milioni di utenti in circa 10.000 istituzioni scientifiche, educative e culturali europee. Un risultato grazie al quale potrà fornire servizi cloud a enti accademici e di ricerca interessati di 7 diversi Paesi.

Merlo presenta a Pinerolo il libro su Franco Marini

“Venerdì 11 giugno alle 18 in diretta Facebook su @mondadori.pinerolo ci sarà la presentazione dell’ultimo libro di Giorgio Merlo, “Franco Marini, il Popolare”.

Il libro, pubblicato da Edizioni lavoro, ripercorre il lungo magistero politico, culturale, sociale ed istituzionale di un uomo che ha contribuito, con la sua azione concreta, a rafforzare e a consolidare la democrazia nel nostro paese. Leader indiscusso dei Popolari e del filone culturale del cattolicesimo sociale, Marini è sempre stato un uomo coerente con le proprie radici culturali e sociali ed è stato, al contempo, un autorevole uomo delle istituzioni. Presidente del Senato, ha sfiorato nel 2013 l’elezione a Presidente della Repubblica e fu bocciato solo dai franchi tiratori del suo partito”. Collaboratore e amico di Carlo Donat- Cattin, il leader storico della sinistra sociale della Democrazia Cristiana”.

Interverranno alla presentazione del libro di Giorgio Merlo:
Tom Dealessandri, già segretario provinciale Cisl Torino
Gianfranco Morgando, Direttore Fondazione Carlo Donat-Cattin
Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo
Modera: Luca Rolandi, Giornalista professionista.
Collegamento dell’incontro a cura di Federico Depetris.

Ruba una bici a Porta Nuova e finisce in manette

Un 49enne, italiano, è stato arrestato per tentato furto aggravato dalla Polizia Ferroviaria nella stazione di Torino Porta Nuova.

I poliziotti sono intervenuti nel piazzale esterno dello scalo, a seguito della segnalazione degli addetti alla sicurezza in merito alla presenza di un uomo che era intento a rubare una bicicletta. Il 49enne è stato colto sul fatto, con le mani ferite e sporche di sangue, lesioni che si è procurato utilizzando un cavalletto come attrezzo da scasso per forzare il catenaccio e rimuovere la bicicletta dalla rastrelliera. Accompagnato negli Uffici della Polfer per ulteriori accertamenti, l’uomo è risultato avere a carico precedenti di polizia per reati specifici, tra cui il furto di una bici risalente a pochi giorni prima.

Il generale Perotti avrebbe cantato “Bella Ciao”?

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Non ho nulla contro “Bella Ciao“, un motivo orecchiabile che però ha ben poco da spartire con la storia della Resistenza italiana,  come dimostrano tre autorità in materia, lo storico ufficiale della Resistenza Roberto Battaglia, lo storico della canzone popolare Michele Straniero e il giornalista- partigiano Giorgio Bocca che sostennero la marginalità della canzone durante la guerra partigiana

 

Bocca scrisse di non averla mai sentita cantare durante il suo partigianato. Ha acquisito notorietà attraverso l’ Anpi dopo la guerra e caratterizzò i partigiani garibaldini. Ebbe anche fama internazionale attraverso il festival della gioventù di Praga durante il periodo staliniano. La vera canzone della Resistenza e’ “Fischia il vento“ composta dal medico partigiano Felice Cascione, medaglia d’oro al Valor Militare che fu eroico capo partigiano in Liguria che adatto’ un testo ad una musica russa. Anche questa canzone divenne identificativa della Resistenza garibaldina. “Bella ciao“ appartiene ad un ‘altra storia m, precedente alla Resistenza (le mondariso) e si lego ‘ dopo la guerra all’Anpi.
Ne’ la Fiap ne’ la Fivl l’hanno mai adottata. Fiap significa partigiani azionisti, Fivl significa Cadorna, Mauri, Taviani e tanti altri valorosi volontari per la libertà non comunisti. La Resistenza non fu solo rossa, ma fu plurale nella partecipazione, ad esempio, di tanti militari,  dall’eroico Gen. Giuseppe Perotti all’avvocato Valdo Fusi che rischio’ la fucilazione al Martinetto e che è autore del più bel libro sulla Resistenza. Mai Perotti o Fusi avrebbero cantato quella canzone. Il rispetto per la storia manca del tutto a quei parlamentari che vorrebbero imporre per legge il canto “Bella ciao“ dopo l’Inno nazionale in occasione delle cerimonie del 25 aprile. Già di fatto l’Anpi, che monopolizza tutte o quasi le cerimonie – complici i sindaci anche di centro – destra -ha imposto il canto di quella canzone , ma renderla obbligatoria per legge e’ un abuso e un’offesa a tutti i volontari della Libertà di altro orientamento politico. E’ una cosa che fa pensare a quando nel 1925, l’anno del fascismo divenuto regime,  venne imposto il canto di “Giovinezza” dopo la Marcia Reale. Anche in quel caso il fascismo si impossessò di una canzone non storicamente sua, ma l’idea di aggiungere qualcosa all’Inno nazionale e’ di per se’ sbagliato in linea di principio e se poi ci riferiamo all’Inno di Mameli,  inno patriottico di matrice repubblicana e democratica , “Bella ciao “ appare un’appendice divisiva di una parte politica del tutto non giustificata. A nessun vecchio e vero partigiano venne mai in mente una proposta del genere.  Il vecchio Arrigo Boldrini presidente nazionale dell’Anpi , non avrebbe mai dato retta a proposte stravaganti del genere. I comunisti erano duri nelle idee , ma erano persone serie.  Lo storico Battaglia ne e’ stato la dimostrazione, ma non certo solo lui. La storia va rispettata e l’Inno nazionale che ha una nobile matrice risorgimentale , non va confuso con altri canti, come il tricolore e’ unico e non appaiabile se non alla bandiera europea. Credo si tratti di una proposta elettoralistica – che si richiama alla signora Boldrini , intollerabilmente faziosa – ma sicuramente incompatibile con la storia migliore del Pd. L’idea di imporre di cantare in coro e’ di per se’ una scelta poco democratica, come dimostra la storia non solo italiana. E’ un qualcosa che evoca il conformismo, per usare un eufemismo gentile, e spezza quella solidarietà antifascista tricolore che e’ alla base della vera Resistenza.

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