ilTorinese

Chiambretti & Marchetti gelati perfetti!

Dalla collaborazione tra il Maestro Gelatiere torinese Alberto Marchetti e il conduttore tv e imprenditore Piero Chiambretti nasce il menù gourmet a base di gelato

 

Dal 10 al 17 giugno, Ristorante Birilli – Torino

  

Estate fa rima con gelato, in tutti i gusti e… in tutti i piatti!

Nella storica cornice torinese del ristorante Birilli di Piero Chiambretti, in concomitanza con le riaperture di dehors e ristoranti, torna l’appuntamento Chiambretti & Marchetti gelati perfetti. Una settimana di eventi serali gourmet in cui il gelato diventa protagonista di un menù estivo d’eccezione.

L’idea nasce dalla collaborazione dei locali di Piero Chiambretti con il Maestro Gelatiere torinese, 3 coni Gambero Rosso, Alberto Marchetti che ha insegnato alle brigate di cucina come realizzare un buon gelato al ristorante.

Tartare di fassone piemontese con sorbetto al sedano e cialda di parmigiano, Ceviche di gamberi con sorbetto al frutto della passione e chips di patate al lime e pepe… sono solo alcuni dei piatti che si potranno trovare sul menù di Birilli. Ingredienti genuini, abbinamenti estrosi e una buona dose di sperimentazione.

Quello tra Alberto Marchetti e Piero Chiambretti è un sodalizio tra due realtà torinesi fortemente legate ai prodotti e ai sapori della tradizione piemontese che dà vita ad un connubio di sapori e consistenze insolito dalla resa sorprendente.

 

Volpiano. inclusione per bambini diversamente abili

Presentati i libretti “Con i nostri occhi” e dei gruppi di narrazione

Sono stati presentati  durante un incontro online, i nuovi libretti «Con i nostri occhi» e dei gruppi di narrazione realizzati dall’Istituto comprensivo di Volpiano nell’ambito delle attività di inclusione di bambini diversamente abili; il progetto è stato avviato nel 2015 e si colloca nell’ambito della Pedagogia dei genitori, un modello che propone un patto educativo tra scuola, famiglia e sanità, promosso dall’ente locale, nel quale i genitori assumono un ruolo attivo grazie al riconoscimento delle loro competenze; in particolare, i libretti «Con i nostri occhi» raccontano le caratteristiche dei bambini attraverso le parole dei loro genitori, con l’obiettivo di presentarli a compagni di classe, docenti e famiglie, mentre i gruppi di narrazione favoriscono l’ascolto attivo per «diventare insieme genitori più attenti e responsabili».

«Il nostro istituto – ha detto la dirigente Stefania Prazzoli – tiene molto a questo progetto perché esprime l’idea di una comunità educante; attraverso la Pedagogia dei genitori la scuola si prende cura dei propri alunni e in particolare di quelli che hanno delle difficoltà. È molto importante il sostegno del Comune di Volpiano perché per crescere un bambino ci vuole un villaggio e questo progetto dimostra che il nostro villaggio partecipa alla crescita dei propri bambini». Fiorella Miotti, referente per i progetti sulla disabilità dell’Istituto comprensivo di Volpiano, ha aggiunto come siano «poche le scuole che hanno potuto contare su un sostegno così energico da parte del Comune».

La Pedagogia dei genitori è stata ideata da Riziero Zucchi Augusta Moletto, intervenuti all’incontro: «Questo modello – hanno sottolineato – si è sviluppato a livello nazionale e internazionale e questo è in gran parte dovuto all’esperienza di Volpiano; ogni testimonianza che troviamo in questi libretti è un momento di crescita, ed è importante ricordare che il successo formativo va oltre l’esperienza scolastica e come in questa dimensione la famiglia assuma un ruolo fondamentale».

All’incontro è intervenuto, insieme all’assessora alla Scuola Elisa Gigliotti, il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne che ha detto: «Mi ha fatto molto piacere seguire, durante tutto il mio mandato, quest’avventura e sapere che l’esperienza di Volpiano è cresciuta negli anni ed è stata portata ad esempio per lo sviluppo della Pedagogia dei genitori. Sul sito del Comune pubblichiamo i libretti “Con i nostri occhi” perché è necessario che queste tematiche vengano messe in rilievo e siano accompagnate dalla comunità».

Tante trattative per Juve e Toro

Le squadre torinesi stanno imbastendo molte trattative per poter acquistare giocatori utili ai rispettivi allenatori Allegri e Juric.

Per quanto riguarda i granata la mezzala Messias del Crotone è davvero ad un passo dall’acquisto:l’offerta odierna è 8 milioni con l’aggiunta del difensore Dijdij.
Gunter dal Verona sta diventando difficile d’acquistare perché su di lui c’è la Dinamo Mosca:il prezzo lievita e la squadra scaligera non vuole contropartite tecniche.Aina potrebbe rimanere in quanto Juric lo valuterà in ritiro.Dimarco rimarrà all’Inter e difficilmente partirà per meno di 10 milioni.
In casa bianconera il vero obiettivo è Locatelli dal Sassuolo.La proposta della Juve è di 30 milioni più 5 di bonus a fronte di una richiesta emiliana di 40.Si farà nei primi giorni di calciomercato.
In attacco è sempre più insistente la voce che dichiara C.Ronaldo al Paris Saint Germain in cambio di Icardi.Possibile dopo gli europei.
Ricordiamo che le trattative sono imbastite da parte di tutti i club ma il calciomercato partirà ufficialmente il 1 luglio per chiudersi al 31 agosto.

Vincenzo Grassano

Matilde Domestico e Luisa Valentini al Mercato Coperto di Ravenna

Due artiste torinesi con opere contro la violenza sulle donne

Due importanti artiste torinesi, Matilde Domestico e Luisa Valentini, sono presenti sino al 5 settembre presso il Mercato Coperto di Ravenna, con le sculture Oggetto domestico e Spirito e bellezza.

L’esposizione curata da Banca Patrimoni Sella & C. in collaborazione di Molino Spadoni è un’altra tappa della mostra itinerante Bottiglie dArtista, che hanno iniziato il loro percorso nel 2014, quando, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Palazzo Bricherasio, sede istituzionale di Banca Patrimoni Sella & C., le ha esposte nelle esedre di Via Lagrange 20 a Torino. Nel 2018 diventano soggetto per una mostra itinerante, curata da Daniela Magnetti, direttrice artistica di Banca Patrimoni Sella & C., volta a rimarcare il ruolo sociale dellarte contemporanea. Partita dal Chiostro di San Sebastiano di Biella, in collaborazione con il Museo del Territorio Biellese e il Comune di Biella, la mostra si è spostata nel 2019 nella splendida cornice del Chiostro di San Francesco a Cuneo e nel 2020 nel Palazzo Certosa Cantù, sede del Museo Archeologico di Casteggio (PV), per approdare ora al Mercato Coperto di Ravenna.

Matilde Domestico, con i frammenti di ceramica e le sue tazzine bianche, conduce nella impenetrabilità della vita quotidiana, piena di cose e di eventi che ci rammentano il caos del nostro vivere mentre Luisa Valentini, con la sua bottiglia blu Klein, in cui infila un ramo di acciaio fiorito di erotiche orchidee bianche di feltro chiaro riferimento alla sessualità femminile , restituisce un mondo mediterraneo ed esotico ormai artificiale e stanco.

Decontestualizzate da quei parametri museali che a volte sono percepiti come barriere insormontabili, la fruizione di queste opere in luoghi non canonici si è rivelata un passe-partout efficace e vincente per abbattere pregiudizi e stimolare dibattiti, offrendo allarte contemporanea un momento di riflessione su un tema, quello della violenza di genere, che purtroppo fa parte ogni giorno delle pagine della nostra cronaca.

Arte e bellezza – spiega Beatrice Bassi, Amministratore Delegato di M.C. SRL, la società di gestione del Mercato Coperto – creano cultura e la cultura consente di mettere luomo al centro in una nuova e moderna forma di umanesimo nella quale crediamo”. E ancora: “Siamo felici sottolinea Federico Sella, Amministratore Delegato di Banca Patrimoni Sella & C. – di questa nuova tappa per le Bottiglie dartista, perché Banca Patrimoni Sella & C., che ha tra le sue mission il valore della cultura del patrimonio, esprime in questo modo anche il forte impegno a sostegno di quellarte contemporanea che svolge un ruolo sociale di primo piano”.

L’esposizione, gratuita, è visitabile fino al 5 settembre, dalle 9.00 alle 18.00.

Nelle immagini, Matilde Domestico, “Oggetto domestico” e Luisa Valentini, “Spirito e bellezza”

Covid, il bollettino di martedì 8 giugno: la situazione in Piemonte

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 96 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 11 dopo test antigenico), pari allo 0.7% di 14.501 tamponi eseguiti, di cui 9.241 antigenici. Dei 96 nuovi casi, gli asintomatici sono 46(47,9%).

I casi sono così ripartiti: 18 screening, 58 contatti di caso, 20 con indagine in corso; per ambito: 4 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 9 scolastico, 83 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 365.625 così suddivisi su base provinciale: 29.450 Alessandria, 17.434 Asti, 11.492 Biella, 52.759 Cuneo, 28.146 Novara, 195.715 Torino, 13.675 Vercelli, 12.948 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.498 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.508 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 55 (-9 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 413(48 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 2977

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.076.230(+14.501 rispetto a ieri), di cui 1.670.907 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.663

Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0  oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.66deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.447 Cuneo, 940 Novara, 5.573 Torino, 523 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

350.517 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 350.517(+287 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.699 Alessandria, 16.614 Asti, 10.869 Biella, 50.790 Cuneo, 26.934 Novara, 188.328 Torino, 12.975 Vercelli, 12.475 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.423 extraregione e 2.410 in fase di definizione.

Jurij Ferrini come Willy Loman, il disfacimento del sogno americano

Sino a domenica, alle Fonderie Limone, “Morte di un commesso viaggiatore”

Sta al centro della schiera dei vinti il Willy Loman che Arthur Miller “inventò” (ma dove stava poi l’invenzione, se il libro aperto di simili personaggi mostrava esempi a dismisura?) per il palcoscenico, debutto newyorkese nel febbraio del ’49, Elia Kazan regista e Lee j. Cobb interprete, la vittima designata dell’american dream, l’uomo che racchiude in sé gli aspetti più disperati del disfacimento di un sogno di felice prosperità che molti avevano accarezzato e inseguito, dell’annullamento di una personalità (rendersi conto alla fine che si è fatto “spremere per tutta la vita come un limone per poi essere buttato via”), dello sfaldamento di quel castello di carte che avevano preso a costruire, giorno dopo giorno. S’è fatto un altro giro in provincia Loman, ha toccato altre città dove già è conosciuto o altre del tutto nuove, pieno d’orgoglio ha persino stretto la mano al sindaco di una di esse, ha fatto nuove ordinazioni, l’ostentato successo reale o ingigantito è lì a portata di mano. Con l’abito stazzonato, le due vecchie valigie del campionario, la stanchezza che lo segue viaggio dopo viaggio, arriva a casa, la cucina e la camera da letto, quella dei ragazzi al piano di sopra, il piccolo giardino fuori, e lo attende la vita di sempre, i problemi di sempre, le incomprensioni, i bisticci e le urla, i tentativi da parte della moglie Linda d’affrontare nuove rappacificazioni, le mille aspirazioni riversate su Biff, il figlio maggiore che aspira all’indipendenza ma fugge o rovina ogni proposta di lavoro gli venga fatta, e su Happy mai cresciuto, le rate da pagare, il frigo sempre rotto e sempre in riparazione, i fantasmi che tornano tra quelle mura a ricordargli i solidi sogni accarezzati un tempo, il presente che si mescola in un attimo con il passato.

Jurij Ferrini sognava da tempo questo ruolo e superati da poco i cinquanta se lo può permettere. Portandosi a casa un risultato notevole. In veste di attento regista, l’ha messo in scena nella traduzione di Masolino D’Amico alle Fonderie Limone per la stagione dello Stabile torinese (repliche sino a domenica prossima). Dolente, irascibile, logorroico, sognatore, il suo Loman si pone al centro di “Morte di un commesso viaggiatore” con una forza che esprime dolorose verità, autentiche; annota e sviluppa, incide i caratteri, sbalza con amarezza le azioni dello sviluppo narrativo. Magari qualche scena non gli riesce a meraviglia (Biff scopre il padre nell’albergo con la ragazza) ma lo si perdona presto. Costruisce con Jacopo Valsania (di questi anche il bel gioco di luci) un eccellente impianto scenografico, una serie di pannelli pubblicitari a fare da quinte, che si aprono e si chiudono, che si abbassano e si alzano per mostrare o nascondere questo o quell’ambiente, carichi di immagini strappate e ricomposte – uno sguardo all’universo di Mimmo Rotella è d’obbligo – dove campeggiano assoluti quei messaggi dell’avere ad ogni costo che non sono la causa ultima della discesa di Loman e dei tanti come lui. A dirci ancora una volta della mancanza di tempo che circola in “Morte”. La scena si dilata, come sembra ingrandire di un respiro ben maggiore l’intera vicenda. Ha ragione Ferrini quando convintamente afferma che, senza steccati com’è, quella di Miller non è una “storia privata”, bensì il prologo che colpisce parecchie generazioni, dagli anni Cinquanta sino a noi, che tocca noi tutti, che Miller con il suo sguardo acido su quel “sogno” non soltanto a stelle e strisce riuscì a prevedere. Il passato e il futuro fatto di una morte che quasi appare “necessaria” stanno lì, in quel rettangolo di terra che in proscenio il protagonista prima accarezza e che poi diverrà la propria tomba, coperta dalla disperazione della moglie.

Accompagna Ferrini una compagnia che alterna alti e bassi, anche il Biff di Matteo Alì non convince del tutto, salvo poi spalancarsi felicemente nell’esplosione finale. L’eccezione si chiama Orietta Notari, un’attrice troppo spesso rincantucciata in un angolo, senza grossi riflettori a buttarle luce addosso, ma capace di vivere ad ogni occasione di grandiosità e di autorevolezza. Già Linda nell’edizione con Eros Pagni e Marco Sciaccaluga, dimostra ad ogni attimo, ad ogni battuta di aver assorbito il personaggio, gioca di semplicità, trepida e intrepida, dolce e protettiva, rabbiosa contro il vuoto che s’è impossessato dei suoi figli e allo stesso tempo una lupa nel proteggerli e nel difenderli, gioca con le parole e ancora con i silenzi, si muove con la dolcezza ma pure con la caparbietà della mater familiae che spende ogni suo sforzo per riunire insieme le schegge di quella sua casa impazzita, alzandosi sopra ogni altro di una bella spanna. Il finale, come molte altre parti del dramma, è suo, avvolta in quell’abituccio scuro e con quel misero cappellino in testa ci rende tutta la grandezza del personaggio. E la sua resa. Un meritatissimo successo personale.

 

Elio Rabbione

 

Le foto di scena sono di Andrea Macchia

Il Piemonte ha il suo “registro” dei dog sitter

Il Piemonte ha il suo elenco dei dog sitter. Il Consiglio regionale ha infatti approvato a maggioranza la Pdl di Paolo Ruzzola (Fi), che ha sottolineato come quello del dog sitter stia diventando un ruolo sempre più qualificato e professionale.

La legge prevede l’istituzione e definisce la figura dell’ “accompagnatore di cani” attraverso competenze acquisite in corsi di formazione specifici.

“Lo scopo dell’elenco regionale è di offrire ai proprietari di animali da compagnia i nominativi dei soggetti professionalmente e debitamente formati, che in Italia si stima siano circa 54mila” ha spiegato Ruzzola nella sua relazione.

Anche il relatore di Maggioranza Federico Perugini (Lega) ha ribadito la valenza fortemente sociale del provvedimento. Per Francesca Frediani (M4o), relatrice di Minoranza, si tratta di un provvedimento che “pur non andando nella direzione della delegificazione, consente comunque di venire incontro alle necessità di chi possiede animali d’affezione e di chi se ne prende cura”. Sarah Disabato (M5s) ha svolto la seconda relazione dell’Opposizione: “L’elenco dei dog sitter contribuirà a valorizzare una professione non ancora riconosciuta a livello nazionale ma comunque regolamentata”. La terza relatrice, Monica Canalis (Pd): “Bisogna tenere sempre presente la differenza tra assistenza ai proprietari di animali d’affezione, propria dei dog sitter, e la cura degli animali medesimi, che compete invece ai veterinari”.

Durante l’esame del testo, è stato approvato l’emendamento di Ruzzola, per la valorizzazione delle competenze dei soggetti che svolgono professionalmente attività di assistenza degli animali da affezione.

Il nostro Paese è al secondo posto in Europa per il possesso di animali da compagnia. Secondo un rapporto del Censis del 2019, in Italia gli animali domestici sono circa 32 milioni, di cui 7 milioni sono cani e 7,5 milioni gatti. Un altro dato è rilevato dall’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani), che ha evidenziato come i proprietari over 65 siano saliti dal 21% a quasi il 24% del totale negli ultimi sette anni, facendo emergere anche l’importante ruolo sociale degli animali nel compensare la solitudine. Esiste poi il comparto economico dedicato, che viene stimato in 5 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 12% negli ultimi tre anni e le voci principali nelle spese per il veterinario e il settore del pet food.

Nella discussione generale sono intervenuti Marco Grimaldi (Luv) – presentatore di ventisette emendamenti, tutti respinti e decaduti ad eccezione di uno –  Paolo Bongioanni (FdI), lo stesso Ruzzola e Maurizio Marello (P

Scomparsa di Epifani, il ricordo del presidente Stefano Allasia

Il mio più sentito cordoglio per la prematura scomparsa di Guglielmo Epifani, uomo colto e raffinato, che ha dedicato la propria vita alla tutela dei diritti dei lavoratori, prima da  sindacalista poi da politico.

Ho potuto apprezzare le sue qualità umane e professionali alla Camera dei deputati quando ha presieduto durante la XVII legislatura, la Commissione X Attività produttive di cui anch’io per cinque anni ho fatto parte. Equilibrato, capace e  sempre disponibile al dialogo, ha interpretato la politica come servizio e strumento per la difesa della dignità delle persone e costruzione del bene comune.

Stefano Allasia

Presidente del Consiglio regionale

Chef e Sommelier di livello mondiale premiano 2.200 prodotti

Gusto Superiore. Bruxelles, 1° giugno 2021. La giuria dell’International Taste Institute, riunitasi il 25 maggio e composta da alcuni dei migliori chef e sommelier del mondo, ha assegnato a 2.218 prodotti tra cibo e bevande il Superior Taste Award 2021.

In tutti i continenti, i produttori di alimenti e bevande stanno investendo enormemente nella qualità e nel gusto dei loro prodotti. Il 2021 ha mostrato un aumento del 45% nel numero di prodotti sottoposti alla nostra valutazione del gusto, con una massiccia crescita nella presentazione di prodotti correlati alla salute e alla sostenibilità.
La padronanza del gusto è più cruciale che mai. 2.218 prodotti hanno ricevuto il Superior Taste Award, una certificazione concessa a prodotti che soddisfano o superano (punteggio di degustazione superiore al 70%) le aspettative dei nostri Chef e Sommelier. I prodotti premiati sono ben fatti, equilibrati e deliziosi. Ogni anno vengono valutati migliaia di prodotti, vengono premiati solo prodotti molto buoni.
Un elenco dei prodotti premiati nel 2021 è disponibile sul sito web dell’International Taste Institute all’indirizzo www.taste-institute.com.
Oltre il 40% dei prodotti italiani premiati ha ottenuto le 3 Stelle, un dato ben superiore rispetto alla media globale. Dimostrando che, anche in un periodo di difficoltà, le aziende hanno lavorato su tutti gli aspetti organolettici dei prodotti non tralasciando gusto e qualità, elementi imprescindibili per i consumatori.
L’Italia si aggiudica importanti premi di eccellenza di Gusto
Caffè, pasticceria, liquori, creme e tante altre categorie di prodotti sono state premiate. Produttori di ogni dimensione e da ogni angolo di Italia hanno dimostrato dedizione e attenzione al gusto. Tra i vari premiati, la triestina Amigos Caffè, Acqua Dolomia dalla Sorgente Valcimoliana, i prodotti da forno della Dolciaria Acquaviva, i formaggi di Latterie Venete, il Pesto di Pra’ (Bruzzone e Ferrari), i salumi Raspini e la frutta di OpArmonia.
Quest’anno in tutto il mondo solo 29 prodotti hanno ricevuto il Crystal Taste Award e 10 prodotti hanno raggiunto l’esclusivo Diamond Taste Award. Questi sono premi speciali per i prodotti che conservano alti livelli qualitativi e gustativi per più anni.
Sono due i prodotti in Italia che hanno ottenuto i premi speciali Crystal Award. Lo Yogurt Colato Bianco Naturale della ligure Caseificio Val D’Aveto e il Brandy Stock 84 Gran Riserva 20Y di Stock Spirits, che hanno ottenuto per il terzo anno consecutivo 3 stelle e di conseguenza sono stati insigniti di questo speciale trofeo.
Alan Coxon, Presidente della giuria degli chef dell’International Taste Institute: “La qualità complessiva dei prodotti presentati nel 2021 è stata eccezionalmente alta. Siamo lieti di testimoniare che l’industria sta sviluppando sempre più prodotti più sani mantenendo una forte attenzione al gusto”.
Eric de Spoelberch, CEO dell’International Taste Institute: “Siamo estremamente orgogliosi che, nonostante la complicata situazione globale, siamo stati in grado di riunire chef e sommelier internazionali di altissimo livello per le valutazioni 2021, pur mantenendo rigide misure sanitarie”.
Alcuni dei nuovi membri della giuria nel 2021 includono Pino Lavarra (Executive Chef The Luxury Collection), Antoine Lehebel (Head Sommelier Bon Bon), Surjan Singh Jolly (Judge Master Chef India), Tom Smet (Head Sommelier Castor).
Portando la loro esperienza dalla gastronomia al servizio dell’industria alimentare e delle bevande, la nostra giuria aiuta e incoraggia i produttori a migliorare la qualità gustativa dei loro prodotti, contribuendo alla missione del nostro Istituto di rendere il mondo un posto più gustoso.
Nella prima metà del 2021, abbiamo assistito ad una massiccia crescita nella presentazione di prodotti correlati alla salute e alla sostenibilità. Ad esempio, c’è stato un forte aumento delle alternative vegetali a carne e latticini (+ 240%), prodotti senza glutine (+ 112%) e prodotti vegani (+ 77%). La sfida con prodotti sani e sostenibili sta nella loro immagine: i consumatori spesso pensano che questi prodotti siano meno gustosi. Pertanto, i produttori hanno tutto l’interesse a cambiare questa percezione.
Questo si lega bene a un’altra tendenza: spesso influenzata da sistemi di valutazione nutrizionale come la molto controversa scala European Nutri-Score, sempre più produttori ci inviano prodotti che hanno riformulato per modificare i loro valori nutrizionali. Anche qui il gusto è fondamentale. Migliorare i valori nutrizionali di un prodotto utilizzando meno sale, zuccheri o grassi ha spesso un impatto importante sul gusto, che deve essere compensato in modi innovativi.
L’International Taste Institute, fondato nel 2005 e con sede a Bruxelles, in Belgio, valuta e certifica il gusto di cibi e bevande di tutto il mondo. La sua giuria è composta da oltre 200 rinomati chef e sommelier di 15 associazioni culinarie e sommelier europee.
Nel corso degli anni, più di 18.000 prodotti sono stati certificati dalla giuria dell’International Taste Institute, che comprende prestigiosi chef e sommelier come Ferran Centelles (capo sommelier presso la Fondazione El Bulli), Manuel Jimenez (Miglior Sommelier di Spagna 2017), Alain Nonnet ( 2 Stelle Michelin per 36 anni), Gaetano Raguni (vincitore del Bocuse d’Or Italia 2017), Alan Coxon (Ambasciatore britannico per Food / Drink e conduttrice dello chef BBC TV), e Cristina Figueira (1 stella Michelin), tra molti altri affermati Chef e Sommelier.
L’International Taste Institute esegue una valutazione sensoriale oggettiva: la sua giuria segue una rigorosa metodologia di degustazione alla cieca in cui i campioni di prodotto sono resi anonimi per evitare qualsiasi distorsione di punteggio. Oltre a valutare le prestazioni del prodotto secondo i 5 criteri sensoriali standard, la giuria fornisce commenti e suggerimenti per un ulteriore miglioramento del prodotto e per l’abbinamento alimentare.

Vaccini, 228 mila over 60 non hanno ancora aderito alla campagna

La Regione vuole convincere il 15,5% delle persone con almeno 60 anni che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale: in tutto  228 mila su un totale di 1 milione e 470 mila

La percentuale più alta è nella fascia 60-69, in cui la quota dei piemontesi che non hanno ancora aderito è del 21% . L’argomento è stato affrontato  nella riunione dell’Unità di crisi. E’ stata avviata un’ulteriore campagna di sensibilizzazione, che vede impegnati  anche i medici di base e i sindaci . Inoltre gli over60 dei quali il sistema sanitario ha il numero di cellulare riceveranno la data di un appuntamento via sms direttamente, mentre per gli altri verrà organizzato un incontro con i medici di famiglia. A questi la Regione chiederà di iscrivere in piattaforma i loro pazienti che non hanno ancora aderito, così  che il sistema possa inviare la convocazione.