ilTorinese

Il bollettino Covid di lunedì 7 giugno

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 100 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 7 dopo test antigenico), pari allo 0.9% di 11.498 tamponi eseguiti, di cui 7.478 antigenici. Dei 100 nuovi casi, gli asintomatici sono 56(56%).

I casi sono così ripartiti: 19 screening, 62 contatti di caso, 19 con indagine in corso; per ambito: 0 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 10 scolastico, 90 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 365.529 così suddivisi su base provinciale: 29.441 Alessandria, 17.431 Asti, 11.487 Biella, 52.743 Cuneo, 28.123 Novara, 195.674 Torino, 13.672 Vercelli, 12.948 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.498 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.512 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 64 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 461 (invariato rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.114

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.061.729 (+11.498 rispetto a ieri), di cui 1.666.742 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.660

Sono 6 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.660 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 432 Biella, 1.446 Cuneo, 940 Novara, 5.571 Torino, 523 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 96 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

350.230 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 350.230 (+268 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 27.685 Alessandria, 16.609 Asti, 10.850 Biella, 50.758 Cuneo, 26.892 Novara, 188.189 Torino, 12.951 Vercelli, 12.464 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.423 extraregione e 2.409 in fase di definizione.

“Acqua in borraccia”, Marazzato e Comune di Vercelli insieme per l’ambiente

ECOSOSTENIBILITÀ PER GLI STUDENTI

Il progetto educativo ambientale prevede la distribuzione di 2mila borracce ecologiche agli allievi di scuole primarie pubbliche e parificate.

Una sana coscienza ambientale nasce già dai banchi di scuola. Specialmente in un mondo

che chiede soltanto un po’ più di attenzione e rispetto per il bene del pianeta.

Nasce così il progetto ‘ACQUA IN BORRACCIA’, che vede in prima linea insieme il ‘Gruppo

Marazzato’, storica azienda piemontese (compirà 70 anni nel 2022) specializzata nelle soluzioni per l’ambiente, e il Comune di Vercelli che hanno, di fatto, acquistato le 2000 borracce ‘eco’ distribuite nelle scorse settimane ad altrettanti giovanissimi allievi delle scuole primarie pubbliche e parificate del capoluogo di provincia.

Il progetto-pilota, avviato prima della pandemia, era nato in sinergia con ‘Arpa Piemonte’ (‘Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) e ‘ATO N.2’(‘Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n.2’) e ha trovato il suo compimento solo nel presente anno accademico.

Il momento conclusivo dell’iniziativa sarà Mercoledì 9 Giugno alle ore 10.00 al ‘Piccolo

Studio’ dove saranno presenti anche una rappresentanza dei bambini vercellesi che hanno

partecipato al progetto. Il Sindaco Andrea Corsaro illustrerà l’iniziativa, insieme ai promotori del

progetto, e incontrerà una rappresentanza di bambini della scuola primaria, mentre il resto degli

allievi, le famiglie e la cittadinanza tutta potranno partecipare collegandosi alla pagina Facebook

“Città di Vercelli” che trasmetterà l’evento in streaming.

Un evento importante, che conclude un’iniziativa già sperimentata con successo a fine

2019 anche nelle municipalità di Santhià (VC) e Villastellone, nel Torinese, poi interrotta per il

brusco arrivo della pandemia da Covid-19”, esordisce Alberto Marazzato, General Manager

dell’azienda che conduce insieme ai fratelli Davide e Luca, gestita dalla famiglia da tre generazioni. Quanto omaggiato ai ragazzi della città vuol essere un gesto concreto nei confronti delterritorio con l’occhio attento rivolto al benessere e al futuro dei bambini che saranno gli adulti di

domani. Ringrazio di cuore a nome del ‘Gruppo’ Marazzato’ il Sindaco Andrea Corsaro,

l’Amministrazione e tutti per aver creduto nel progetto, e hanno fatto un lodevole sforzo condiviso

nel coordinamento e nella gestione logistica per l’ottima riuscita dell’intera operazione”.

I ragazzi di Vercelli potranno dunque impiegare le borracce per portarsi da bere a scuola o

in giro così come hanno fatto, a dicembre 2019, anche i ragazzi di Borgo Vercelli, Santhià e

Villastellone (in provincia di Torino) sempre grazie a ‘Marazzato’, che ne ha prodotte e donate

complessivamente ben 4.500 esemplari insieme alle varie amministrazioni comunali.

Uno strumento prezioso, utile ai più piccoli per una sana e corretta educazione ambientale

nel rapporto con territorio, ecologia e natura. Nel corso dell’appuntamento di mercoledì, verrà presentato un brano inedito dal titolo Acqualunquecosto”, incluso nel progetto di educazione alla sostenibilità “Musica d’Ambiente”, promosso da Arpa Piemonte. Musica e testo del brano sono di Franco Pistono, così come ideazione, sviluppo narrativo e direzione artistica del videoclip animato dai disegni realizzati dai 2000 bambini vercellesi. Progetto grafico e montaggio video sono di Riccardo Manachino, dipendente ‘Marazzato’.

‘ACQUA IN BORRACCIA’ proseguirà nel prossimo anno accademico e verrà arricchito di

nuovi tasselli che andranno ad alimentare l’iniziativa: “Tra le ipotesi c’è quella di realizzare un

evento in presenza che preveda il coinvolgimento diretto di tutti i bambini, ma non vogliamo

svelare altro” conclude soddisfatto Alberto Marazzato.

Ruba cellulare e tenta la fuga: arrestato dai civich

Sabato pomeriggio, nei pressi del civico 9 di Piazza della Repubblica, gli agenti del Comando Territoriale di Porta Palazzo della Polizia Municipale, impegnati in un servizio di viabilità, hanno arrestato un cittadino di origine magrebina resosi responsabile di rapina in concorso con un un’altra persona ignota.

L’uomo, dopo avere sottratto il cellulare dalla tasca del pantalone di un ragazzo ghanese, si è dato alla fuga insieme al complice, ma è caduto dopo pochi metri ed è stato raggiunto dal derubato. Il compagno di rapina è quindi tornato indietro e, con una spranga di ferro, ha colpito il derubato per favorire la fuga del complice.

I due agenti della ‘municipale’ hanno visto la scena da qualche metro di distanza e si sono immediatamente precipitati in soccorso del ghanese e all’inseguimento dei due malviventi. Uno dei due agenti è riuscito a placcare l’autore materiale del furto, mentre il complice è riuscito a dileguarsi tra la folla del mercato.

L’uomo fermato, un magrebino di 27 anni, è stato arrestato per rapina impropria e successivamente accompagnato presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.

A Ivrea nasce la Cronaca Viola

A Ivrea nasce la “cronaca viola” nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza: un colore in più per le notizie dalle sfumature gentili. La proposta è stata sviluppata da Elisabetta Signetto, giornalista e cittadina per la gentilezza, la scorsa settimana dopo aver partecipato a un incontro sulla gentilezza e dopo aver moderato nel corso del lockdown alcuni incontri con gli ospiti invitati a dibattere l’argomento, sempre più attuale oggi.

Grazie a questi incontri dunque la brillante intuizione sulla creazione di un nuovo genere giornalistico: la cronaca viola, appunto.  Pensata per rispondere all’esigenza di molti di poter scrivere e leggere notizie, che contribuiscano – attraverso il racconto di avvenimenti – a portare alla ribalta anche i buoni esempi di pratiche gentili volte ad accrescere il benessere delle comunità. Quando una notizia può essere considerata di cronaca viola? ”Esercitando il diritto di cronaca (interesse pubblico, continenza e pertinenza) quando una notizia racconta un fatto che ha in sé le caratteristiche della gentilezza, ossia l’ascolto, l’accoglienza e l’azione – è la definizione data dalla giornalista – Mettendo in pratica la gentilezza nel senso più pratico del termine: la descrizione dei fatti, senza pregiudizi. La verità è dunque lineare e chiara. Ed il fatto viene raccontato attraverso una forma gentile, ad esempio usando forme attive e non passive del verbo, scegliendo parole semplici e inequivocabili (senza sarcasmo), prive di ossimori.” Questo nuovo genere giornalistico è stato subito condiviso nell’archivio delle buone pratiche di gentilezza nell’ambito del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza (www.costruiamogentilezza.org) affinché possa essere diffuso liberamente. Il viola è il colore della gentilezza in quanto nasce dall’unione del rosso (concretezza) e del blu (profondità) caratteristiche dell’essere gentile.

L’Associazione Cor et Amor, che coordina l’attuazione del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, che ha come obiettivo, in 15 anni,  di far divenire la gentilezza un’abitudine sociale diffusa, ha voluto fare conoscere la cronaca viola con un momento inaugurale.  È stata quindi dedicata una puntata intera del programma radiofonico Spazio Costruiamo Gentilezza, gestito dalle associazioni Radio Spazio Ivrea e Cor et Amor e condotto da Daniele Schilirò, Alessandra Militello, Luca Nardi e Livia Saltetto, andata in onda (sulla webradio www.radiospazioivrea.it) giovedì scorso, 3 giugno, dalle 19 alle 21.  Alla puntata, ascoltata in tutta Italia,  hanno partecipato come ospiti, oltre alla stessa Elisabetta Signetto, numerosi giornalisti di diverse testate giornalistiche rappresentative di tutta la Penisola, ognuno dei quali ha raccontato una notizia di cronaca viola di cui ha avuto esperienza: Manuela Mimosa Ravasio libera professionista scrive per Io Donna e Repubblica; Cristina Palazzo di Repubblica; Cecilia Leo di TV2000; Viviana Bruschi del Resto del Carlino; Francesca Merz Giornalista di Radio Alto Adige; Michela Berti giornalista di La Nazione; Beniamino Pascale di L’Attacco; Bianca Bianco di Comunicare il Sociale; Saverio Tommasi di Fanpage; Domenica Bumbaca di Lente locale; Maria Meini del Tirreno; Federica Giobbe del Corriere del Trentino. A chiudere la puntata Jacopo Frattini giornalista e docente di comunicazione  dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, e Ezio Ercole Vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Proprio quest’ultimo ha commentato: “Abbiamo bisogno di buone notizie e ce ne sono tante nonostante quello che appare, purtroppo l’eclatante delle notizie negative sopraffà quelle positive. Quindi le notizie viola sono edificanti e importanti.

Cia dona due defibrillatori alla protezione civile

SOLIDARIETA’ AGRICOLA, CIA AGRICOLTORI DELLE ALPI E ASES DONANO DUE DEFIBRILLATORI ALLA PROTEZIONE CIVILE DEL PIEMONTE

«Siamo contenti  di poter dare una mano ai volontari della Protezione civile, il loro lavoro è prezioso e lo supportiamo volentieri ogni volta che ne abbiamo occasione. Nei mesi più drammatici della pandemia, i nostri uffici hanno fatto gli straordinari per sbrigare le pratiche di servizio ai cittadini, decidendo di devolvere una parte del ricavato ai volontari impegnati nell’emergenza, con il coinvolgimento diretto della nostra Associazione di solidarietà e sviluppo, Ases. La scelta di acquistare dei defibrillatori da donare alla Protezione civile è venuta di conseguenza».

Così il presidente di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto, spiega la donazione di due defibrillatori alla Protezione civile del Piemonte, grazie ai fondi raccolti in collaborazione con la Ong di Cia Agricoltori italiani, Ases (Agricoltori Solidarietà e Sviluppo).

La consegna del materiale è avvenuta nella sede della Protezione civile del Piemonte, a Torino, alla presenza dell’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi, del direttore della Protezione civile regionale, Franco De Giglio, del presidente di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto e del presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini.

«Ringraziamo Cia Agricoltori delle Alpi – commenta l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi -, che, insieme all’associazione Ases, ha voluto scegliere l’esercito dei volontari per questa significativa donazione. Si tratta di un gesto che non solo aiuta ad incrementare la sicurezza della popolazione, ma che certifica ancora una volta l’importanza della Protezione civile per tutto il settore economico e sociale del territorio. Ogni giorno di più siamo orgogliosi della Protezione civile piemontese e siamo felici perché l’attenzione di tanti comparti produttivi dimostra che ormai è diventata patrimonio di tutti».

Lo spirito della solidarietà agricola viene evidenziato dalla presidente di ASeS Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, Cinzia Pagni: «Da sempre la solidarietà fa parte del modello di vita degli agricoltori – sottolinea Cinzia Pagni -, poter collaborare ed essere utili alla comunità di appartenenza è un tratto distintivo di chi lavora con la terra, quella stessa terra che ci da  nutrimento e ci garantisce  una vita sana. Cercare di supportare in qualche modo la nostra comunità è stato per noi un gesto spontaneo e lo abbiamo fatto donando due defibrillatori alla Protezione Civile piemontese consapevoli dell’importanza di questi strumenti per salvare vite umane. Come ASeS – Cia Agricoltori italiani  siamo orgogliosi di aver potuto contribuire con questo gesto destinato a aiutare chi si troverà in difficoltà e oggi ci sentiamo ancora più uniti al nostro territorio e alla sua gente».

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Ruman Alam “Il mondo dietro di te” -La nave di Teseo- euro 20,00

Il romanzo, che è stato finalista al National Book Award -e ha ispirato un film che prossimamente vedremo su Netflix, interpretato da Julia Roberts e Denzel Washington- inizia col passo lento della normalità per finire in un incubo senza fine.

Una comunissima famiglia americana newyorkese della middle class, -Clay, Amanda e i figli Archie di 16 anni e Rose 13- affitta su Airbnb una bellissima villa con tanto di piscina, in un angolo remoto di Long Island. L’idea sarebbe quella di trascorrere una vacanza tranquilla e rilassante; poi qualcosa accade e niente sarà mai più come prima.

Una notte, alla porta si presenta una coppia di colore: sono George e Ruth, dicono di essere i padroni di casa, in fuga da Manhattan e dalla loro residenza dorata nell’Upper East Side, dove sta accadendo qualcosa di terribile e inspiegabile. Un blackout ha ammantato di buio la Big Apple, e loro, che vivono ai piani alti di un palazzo, non si sentono al sicuro. Così hanno pensato di allontanarsi e chiedono di potersi rifugiare nella loro casa.

Logico il sospetto iniziale e il disappunto di Clay e Amanda, per nulla contenti del cambiamento improvviso di rotta della loro vacanza, e neanche possono verificare se George e Ruth dicono la verità perché cellulari, wi-fi e televisione non funzionano.
Isolati dal resto del mondo, sperimentano un’angoscia crescente man mano che si verifica una serie di eventi inspiegabili, che sembrano preannunciare qualcosa di temibile e oscuro come la fine del mondo. Una catastrofe annunciata che svela le nostre paure più recondite e attuali.

Senza anticipare troppo i vari colpi di scena, i 6 personaggi si troveranno ad affrontare un rumore assordante mai udito prima e capace di incrinare i vetri, centinaia di fenicotteri in piscina e infiniti cervi nel giardino.
Il terrore e l’incertezza prendono piede pagina dopo pagina e, anche se i protagonisti non possono saperlo, intanto a New York la gente muore negli ascensori e nella metro bloccati. Il mondo sembra diventare sempre più un luogo ostile, pericoloso e capace di fare ammalare le persone.

Preparatevi a quello che è stato definito in più modi: disaster novel ma senza disaster, distopia, thriller, satira.
Un intrigante libro scritto in modo magistrale che parla di razza, classe, famiglia, dipendenza esagerata dalla tecnologia; ma anche cambiamento climatico e forse preannunciata fine del mondo con un definitivo Bing Bang.

 

Chris Hammer “Scublands noir” -Neri Pozza- euro 19,00

Un’Australia infuocata dal caldo torrido fa da sfondo all’appassionante thriller di Chris Hammer. Giornalista, autore di un reportage sul suo paese e di 3 romanzi non ancora pubblicati in Italia; ma che speriamo di poter leggere presto, se mantengono le promesse di questo romanzo imbastito e scritto benissimo.

Tutto si svolge a Riversend, piccola cittadina fatiscente, penalizzata dal clima inospitale e dalla siccità; è
un’invenzione letteraria dell’autore, ma identificabile con molti paesini dello sconfinato e soffocante “outback”.
Qui ha avuto luogo un massacro inspiegabile. Una mattina il prete anglicano Byron Swift, fuori dalla chiesa, con un fucile da caccia ammazza 5 uomini del paese; poi attende sui gradini l’arrivo del poliziotto locale che gli spara. Nessuno capisce cosa abbia scatenato tanta furia omicida in questo affascinante sacerdote che ha sparato con calma e metodo selettivo alle vittime, lasciando vivi gli altri secondo una logica inafferrabile.
Un anno dopo il giornalista Martin Scarsden – reduce da un’esperienza traumatica nella Striscia di Gaza- e con la carriera pericolante, viene spedito a Riversend per scrivere un reportage su come vive il paese nell’anniversario della carneficina.
Incontra le gente del luogo, cerca di capire chi era davvero il sacerdote, sul quale pesava anche l’ombra di molestie sessuali sui ragazzini, e vuole scavare a fondo per mettere a fuoco le ragioni di tanta violenza.

Soprattutto s’invaghisce della 29enne libraia Mandy: bellissima ragazza madre del piccolo Liam e convinta di essere figlia del balordo del paese, Harley Snouch, che avrebbe violentato sua madre.
Man mano che Martin procede nella sua indagine, vengono fuori vari e assortiti scheletri nell’armadio degli abitanti della cittadina in disarmo.

A smuovere ulteriormente la stentata sopravvivenza del luogo c’è anche il ritrovamento dei cadaveri di due turiste straniere e l’ennesima caccia al colpevole.
Preparatevi a continui colpi di scena, a scoprire che l’autore della strage non era chi diceva di essere e che anche altri personaggi nascondono segreti, tutto in un crescendo di patos che rende formidabile questo thriller australiano.

 

Aa. Vv. “Qui giace un poeta” -Jmenez- euro 20,00

Questo è un libro magnifico che parla dei sepolcri di grandi personaggi; ma celebra anche le loro vite attraverso le narrazioni dei vari autori che su quelle tombe ci sono andati, spinti da curiosità e profonde emozioni.
Partiamo dall’assunto che il modo in cui viene onorata la morte e la cura dei cimiteri dicono molto sulla civiltà o meno di un popolo.

Ed ora immergetevi nei racconti degli oltre 50 autori italiani e stranieri –tra scrittori, giornalisti, artisti, editori, librai e blogger- che condividono la passione per i viaggi sulle tombe di personaggi illustri, che hanno lasciato tracce importanti del loro passaggio sulla terra.
Sono 60 i sepolcri raccontati nel libro e sparsi per il mondo, tra Europa, Stati Uniti d’America e sud America.

Comprendono tombe sfarzose, in cimiteri famosi e suggestivi come i parigini Père Lachaise (dove sono sepolti tra gli altri Apollinaire, De Balzac, Oscar Wilde, e Marcel Proust); o il cimitero di Montparnasse (Baudelaire, Sartre e la De Beauvoir, Serge Gainsbourg); quello Acattolico di Roma (Keats e Camilleri); lo Staglieno di Genova (dove c’è la tomba di Fabrizio De André le cui ceneri però sono state sparse in mare); il cimitero degli Inglesi (Elizabeth Barret Browning).

Oppure sepolture dimesse, come la semplice lapide in un prato di Jack Kerouac.
O quelle deludenti che ricordano le sorelle Emily e Charlotte Brontë -non nel suggestivo cimitero che è stato il panorama di tutta la loro vita davanti alla canonica paterna- ma nella chiesa di St. Michael’s and All Angels Haworth in Inghilterra.

E tra i pellegrinaggi più suggestivi, quello al giardino di Monk’s House a Rodmell in Inghilterra: ultima dimora della grande Virginia Woolf, (suicidatasi nel fiume Ouse), dove le sue ceneri sono ai piedi di un grande olmo.
Ma questo è solo un accenno alle tante meraviglie di questo libro, in cui le visite alle tombe diventano spunto per raccontare vite, successi, dolori e caratteri dei tanti personaggi che non sono morti del tutto, perché il ricordo dei loro talenti resta imperituro in un continuo scambio di pensieri tra vita e morte.

 

Patricia Cornwell “Spin” -Mondadori- euro 22,00

La scrittrice americana di stratosferico successo con i suoi thriller che hanno per protagonista il medico legale Kay Scarpetta, ora esce in libreria con la seconda avventura del suo nuovo personaggio, Calli Chase: investigatrice, scienziata della Nasa e pilota della Space Force.

L’avevamo incontrata nel precedente libro “Quantum” in cui la Cornwell aveva preso spunto da una sua visita alla Nasa, guidata da una scienziata che aveva una sorella gemella.
Con l’intento anche di capire più a fondo come si vive con qualcuno che è la copia di te stesso (e dando spazio anche a una sorta di indagine sulle complesse dinamiche familiari) è nata l’idea di imbastire nuove trame con al centro le gemelle Calli e Carme, cresciute in una fattoria della Virginia più rurale.

“Spin” inizia con un disastro: a causa di un gravissimo attacco informatico è fallito il lancio di un razzo destinato al rifornimento di una Stazione spaziale internazionale.
La trama si complica con l’incontro faccia a faccia di Calli con la gemella che era scomparsa nel nulla da tempo, e con la nostra eroina inghiottita da un vortice di colpi di scena che rimandano a segreti del passato.

E scopriamo che le gemelle da piccole erano state reclutate per il progetto governativo “Gemini” (gemelle) e addestrate per trasformarsi in “guardiane dell’Universo”.
Il thriller dunque è rocambolesco e avveniristico, Calli Chase è una specie di James Bond al femminile, giovane, super preparata e decisamente hi-tec.

La Cornwell ci apre così una finestra sullo Spazio, sottolineando come questo sia legato alla Terra più di quanto crediamo.
E ci ricorda come ogni nuovo passo della scienza ci riconduca al rebus: da dove veniamo, quanto potrebbe durare la vita sul nostro pianeta e la necessità di esplorare nuovi pianeti.
Nel romanzo lo scenario inquietante prelude al rischio di una catastrofe da evitare.
Vi anticipo solo che dietro il sabotaggio potrebbe esserci lo zampino della miliardaria del settore tecnologico che punta al controllo dello Spazio, Neva Rong.

 

Gemellaggio di fede e storia

Il GEMELLAGGIO TRA IL SANTUARIO DI CREA E QUELLO DI KLOKOCIOV NELLA SLOVACCHIA ORIENTALE E’ STATO SIGLATO AL TERMINE DELLA DIVINA LITURGIA

Al termine della celebrazione della Divina Liturgia, la Messa con il rito greco cattolico, domenica mattina, il Santuario di Crea ha visto l’apposizione della firma del gemellaggio tra il Santuario di Crea della Diocesi di Casale Monferrato e quello di Klokociov nella Slovacchia Orientale nella eparchia di Kosice. A siglare l’accordo sono stati il Vescovi di Casale Monferrato, monsignor Gianni Sacchi e l’amministratore apostolico di Kosice, monsignor Cyril Vasil (già segretario della Congregazione delle Chiese Orientali a Roma), presente e celebrante anche il neo-vescovo di Chiavari, monsignor Giampio Devasini.

I rapporti tra le due realtà religiose erano nati nel 2016 quando monsignor Francesco Mancinelli, rettore del Santuario di Crea, si era incontrato a Nitra in Slovacchia con alcuni sacerdoti della Diocesi di Kosice in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio. Nell’occasione nacque l’idea del gemellaggio tenendo conto che il santuario mariano dei greco cattolici della Slovacchia orientale nel 2020 avrebbe celebrato i 350 anni dalla lacrimazione dell’icona mariana provocata da un colpo di sciabola sferrato contro l’immagine della Madonna dai soldati calvinisti in lotta contro i cattolici nei territori ai confini tra Ucraina, Slovacchia e Ungheria; e che il Santuario di Crea sempre nel 2020 avrebbe celebrato i 200 anni dalla sua riapertura al culto dopo le soppressioni napoleoniche. ‘Motore’ dell’iniziativa è stato proprio monsignor Mancinelli che è stato più volte in Slovacchia e parla correntemente la lingua. Erano presenti alla cerimonia il sindaco di Casale Monferrato (città gemellata con  Trnava in Slovacchia) Federico Riboldi, e i primi cittadini di Serralunga di Crea, Giancarlo Berto e di Ponzano Monferrato, Paolo Lavagno.

Massimo Iaretti

 

Magliano: “Centri Diurni per persone con disabilità ancora a mezzo servizio”

Operatori, caregiver e utenti sono tutti vaccinati, non perdiamo altro tempo: in una fase di riaperture, si riprenda al 100% anche questo servizio (attualmente attivo soltanto al 50%). Sul tema presenterò un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere, da parte della Giunta, chiarezza e impegno.

Non possiamo più aspettare: operatori, caregiver e utenti dei Centri Diurni per Persone con Disabilità sono ormai tutti vaccinati e ci sarebbero dunque tutte le condizioni oggettive per garantire una piena ripartenza, al 100% della capienza. Attualmente queste strutture stanno funzionando solo al 50%. La questione è di assoluta priorità: sul tema presenterò al più presto un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta di fare chiarezza. Le famiglie non possono più aspettare e chiedono di tornare a una situazione di piena e normale attività. Pur nell’assoluta comprensione delle esigenze dei gestori, non c’è ragione perché i Centri Diurni, le Comunità Alloggio e altre analoghe strutture non tornino a una piena operatività, come già stanno facendo o si accingono a fare, tra gli altri, ristoranti e bar, centri commerciali e centri ricreativi. I Centri Diurni svolgono un servizio fondamentale: la formula semi-residenziale garantisce l’erogazione di prestazioni sulla base di progetti individualizzati messi a punto con il coinvolgimento delle famiglie. In coerenza con la classe di fragilità, i Centri Diurni garantiscono attività socio-assistenziali, attività educative e attività riabilitative.

Silvio Magliano

Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Arrestati tre pusher Sequestrati più di 1800 euro

Due cittadini senegalesi, un ventunenne e un minore, e un cittadino della Mauritania sono stati arrestati dai motociclisti delle Pegaso nei giorni scorsi.

Quando i poliziotti sono giunti in prossimità del giardino ubicato tra via Richelmy e via Garessio per effettuare un controllo dell’area, un gruppo di persone presenti si subito è dato alla fuga.  Due persone sono state immediatamente bloccate, una terza, invece, è stata fermata in corso Unità d’Italia mentre era diretta verso le sponde del fiume. Tutti i fuggitivi, nel corso della fuga hanno tentato di disfarsi di dosi di cocaina poi recuperate dai poliziotti, oltre una decina di grammi. I tre sono stati anche trovati in possesso di diverso denaro contante, complessivamente oltre 1800 euro. Le banconote erano state nascoste nei rispettivi zaini dove erano stati praticati dei piccoli fori nel fondo della fodera in modo da inserire il denaro arrotolato e compattato.

(foto archivio)

Un quattordicenne torinese reciterà nel film con Eros Pagni e Serena Grandi

Si chiama Gabriele Taurisano, ha quattordici anni, è torinese, e sarà uno dei protagonisti del film Al di là del mare del regista CarloAlberto Biazzi che verrà girato a settembre nella Liguria di Levante.

Dopo parecchi mesi di provini, la scelta della produzione Remor Film è caduta su Gabriele, e ora è ufficiale: il giovane attore affiancherà Eros Pagni e Serena Grandi in un film ambientato nell’immediato dopoguerra.

Poco si sa sulla trama del film, se non che è la storia di un nonno che racconta al nipote alcune rocambolesche storie per fargli conoscere il mondo che non ha mai potuto vedere.

Gabriele non è nuovo nell’ambiente del cinema. Infatti, ha già partecipato ad alcune fiction targate Rai.

Nel cast, oltre a Pagni e Grandi, anche Marco Iannone, Rossella Pugliese e Claudia Scaravonati.

La sceneggiatura del film è stata scritta dal regista insieme a Sergio Pierattini, mentre la fotografia sarà affidata al maestro Luciano Tovoli, grande direttore della fotografia internazionale.