ilTorinese

Il Digiuno Intermittente spiegato dal dr. Enrico Riggi    

La pratica del digiuno intermittente ha origini molto antiche, a cominciare da alcune abitudini religiose (Ramadan e Quaresima) e dalle consuetudini alimentari degli uomini primitivi, soggetti molto spesso a periodi di scarsità di cibo. Studi scientifici nel XX secolo hanno rivelato i benefici per la salute del digiuno già considerato da Ippocrate, nella Grecia antica, come uno strumento purificatore per anima e corpo.
Ne abbiamo parlato con il dr. Enrico Riggi, specialista a Torino in Medicina Anti-Aging, la cosiddetta Medicina della Longevità, ovvero come contrastare e rallentare i processi degenerativi dell’invecchiamento e quindi migliorare la qualità della nostra vita.
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Dr Riggi, si parla moltissimo di digiuno intermittente, di cosa si tratta esattamente?
“Inizio subito precisando che non stiamo parlando di una terapia dimagrante, si tratta di una pratica essenzialmente purificante. Faccio un esempio: se mangio un piatto di pasta il mio stomaco si svuoterà in 45 minuti, poi ne serviranno altri 45 per essere assorbito dall’intestino e altri 45 per venire distribuito nell’organismo; a questo punto avremo bisogno di un periodo di riposo ma se mangio nuovamente non permetto che questo riposo necessario avvenga. Il digiuno intermittente facilita dunque il riposo, lascia il tempo all’organismo di non lavorare e di auto pulirsi, vengono così eliminate le tossine e le cellule morte, questo periodo viene definito ‘calma insulinica’. Infatti quando mangiamo abbiamo un picco di insulina perché il glucosio la fa salire ed infiamma l’organismo”.
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Esistono vari tipi di digiuno intermittente, come si possono dividere?
“Abbiamo il metodo 16/8, in cui digiuno per 16 ore e posso mangiare nelle restanti 8 ore, ad esempio dalle 12.00 alle 20.00 e questo è il sistema più adottato e sostenibile.
Ci sono persone che preferiscono saltare la cena, mangiando alle 17.00 e altre che preferiscono cenare e non fare colazione. Nelle ore di digiuno posso bere acqua, caffè, tisane ma devo evitare assolutamente lo zucchero, posso assumere degli integratori ma niente di calorico, quindi neanche i dolcificanti.
Un altro tipo di digiuno è quello delle 12 ore: cena alle 19.00, colazione alle 7.00 e nuovamente cena alle 19. Dobbiamo lasciare il tempo alle difese antiossidanti di agire; dopo il digiuno consiglio un pasto proteico, ad esempio due uova e una fetta di pane.
C’è poi chi preferisce fare uno o due digiuni completi di 24 ore alla settimana ed infine ma un po’ estremo, da fare ogni 3/4 mesi, 72 ore di digiuno in cui assumere solo 400 calorie per poter sostenere il metabolismo, fornite da verdura cruda (sedano, carote, finocchi). In questo modo dopo 18/20 ore l’organismo sintetizza le sirtuine, le proteine della longevità, e’ come se si facesse pulizia in casa (autofagia), da qui effetti positivi sulla digestione, sulla pelle e sul microbiota”.
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Tutti possono praticare il digiuno intermittente?
“ Non possono farlo i diabetici, le persone con disturbi alimentari, le donne in gravidanza o che allattano e gli atleti e comunque ogni persona è un caso a sé, io consiglio sempre ai miei pazienti di fare una serie di esami per capire quale tipo di digiuno è più idoneo e quali integratori assumere in base alle loro carenze. Tutto ciò è possibile anche contattandomi via email, info@dottenricoriggi.it, e facendo poi delle videochiamate”.
DIDIA BARGNANI

Merlo: Partiti e classe dirigente. Pd, nomine dall’alto; FI, si elegge dal basso. Il caso Campania

“La selezione democratica della classe dirigente è la condizione essenziale e decisiva per
misurare la credibilità, la serietà, la trasparenza, la democraticità e l’autorevolezza del partiti. Sotto
questo versante, ciò che sta concretamente emergendo dalla Campania è un modello da non
seguire e da non copiare. E questo perchè, al di là delle chiacchiere e della propaganda spicciola,
rappresenta il peggio di come oggi può essere selezionata una classe dirigente di partito. L’esatto
opposto di quello che, per fare un solo esempio, avviene in Forza Italia dove la classe dirigente
locale del partito è stata eletta attraverso regolari congressi democratici e di base. Congressi, di
conseguenza, contendibili e quindi dibattuti e veri.
È la differenza che passa quando la democrazia viene predicata e quando, al contrario, viene
invece praticata”.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’

Tranchida in visita ai cantieri degli ospedali Molinette e Cto 

IL NUOVO DIRETTORE

Un primo viaggio nei cantieri degli ospedali Molinette e Cto della Città della Salute e della Scienza di Torino. Livio Tranchida ha deciso che è necessario, tra i suoi primi provvedimenti, dare un’accelerata ai numerosi cantieri dei presidi torinesi. Soprattutto alla luce della vetustà di un ospedale nato nel 1935, che ha bisogno di continue manutenzioni e ristrutturazioni, non più rinviabili, per renderlo a misura dei pazienti e dei professionisti che lavorano al suo interno. La struttura non è all’altezza delle eccellenze sanitarie. E questo discorso non riguarda solo il Pronto soccorso, che sarà uno dei primi temi che Tranchida affronterà. Sono stati sopralluoghi per chiedere al personale dell’Ufficio tecnico aziendale aggiornamenti sui tempi e per accertarsi sull’avanzamento dei lavori. Un particolare occhio di riguardo per la sicurezza e la messa a norma e sull’aspetto dell’umanizzazione. Uno degli aspetti fondamentali l’adeguamento della climatizzazione degli ambienti, dopo le recenti polemiche estive per il troppo caldo in corsia. Accompagnato dal Direttore sanitario Lorenzo Angelone, dal Direttore amministrativo Giampaolo Grippa e dal Direttore di presidio Antonio Scarmozzino, ha dapprima visitato il cantiere della nuova attività di ammodernamento e potenziamento dell’endoscopia digestiva (diretta dalla professoressa Elisabetta Bugianesi), la cui consegna e messa a regime è prevista entro il mese di ottobre 2025. Si è poi recato nel cantiere del nuovo reparto di Day surgery dipartimentale (con due sale operatorie) nel padiglione Abegg chirurgia (la cui consegna è prevista entro il mese di ottobre). Ha poi visitato quella che sarà la futura Rianimazione, realizzata con fondi Arcuri, al secondo piano del padiglione di Neuroscienze, composta da 24 posti letto di terapia intensiva e sub – intensiva (acnhe questa consegna prevista entro il mese di ottobre) per poi proseguire al primo piano del medesimo Padiglione in quella che sarà la nuova Rianimazione ospedaliera con 14 posti letto di terapia intensiva (consegna prevista entro il mese di dicembre 2025). Infine si è recato presso il cantiere del nuovo reparto di Ortopedia al sedicesimo piano piano del Cto, che sarà consegnato entro il mese di dicembre.
“Abbiamo bisogno di certezza nel rispetto delle scadenze di inizio e fine dei cantieri” dichiara il Direttore generale Livio Tranchida.

Zootecnia, Ue – Mercosur: il Piemonte potrebbe patire ripercussioni

L’intesa UE – Mercosur, elaborata già sei mesi fa a Montevideo dopo un lunghissimo negoziato e in ratifica da ieri alla Commissione europea, desta preoccupazione tra gli agricoltori e gli allevatori del Piemonte.

“È un accordo che non ci soddisfa perché, pur avendo potenziali vantaggi per alcuni settori, rischia di minare la stabilità, già peraltro precaria, di alcuni fondamentali comparti agricoli del nostro territorio: mi riferisco, in particolare, alla zootecnia da carne e alla cerealicoltura” afferma Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte.

 

Il libero scambio con i paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) prevede una riduzione elevata delle tariffe doganali su vino e liquori (fino al 35%), eccellenza tutta italiana. Inoltre, dovrebbe sostenere una crescita dell’export di quei prodotti agroalimentari tradizionali e di alta qualità europei, proteggendo da riproduzioni fraudolenti le 344 indicazioni geografiche europee.

Se da un lato l’economia europea potrebbe, grazie anche alle clausole di salvaguardia che verrebbero siglate da entrambe le parti, vedere aumentate le esportazioni, c’è da considerare l’ingresso, sebbene sulla carta potenziale, di un massiccio contingente di prodotti sudamericani, realizzati con regole ambientali e sanitarie meno stringenti rispetto alle attualmente in vigore in Europa e, soprattutto, in Piemonte: “I nostri allevatori e cerealicoltori hanno investito per anni in qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità: non possiamo accettare una concorrenza al ribasso che vanifica questi sforzi” evidenzia Allasia.

 

Nel processo di ratifica, con la presentazione ai 27 Paesi membri e all’Europarlamento, Confagricoltura auspica che ci siano spazi di miglioramento, soprattutto per i comparti più esposti. La Commissione ha rassicurato sul fatto che ci saranno misure concrete a tutela degli standard ambientali e sanitari, con un rafforzamento dei controlli nei Paesi partner.

 

le garanzie annunciate dalla Commissione non sembrano al momento tutelare a sufficienza il nostro settore e l’eccellenza delle nostre produzioni. Apprezziamo gli sforzi del governo italiano nel tutelare le imprese agricole. Lavoreremo insieme ai nostri rappresentanti a Bruxelles e con il Copa affinché il settore primario europeo non paghi il conto di un’intesa che grava sul comparto già fortemente colpito dai dazi Usa e dal contesto geopolitico internazionale” precisa il presidente nazionale Massimiliano Giansanti

MAO, Finissage della mostra Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone

 

Il MAO chiude con un weekend di eventi la mostra dedicata all’esplorazione della cultura materiale giapponese attraverso un’ampia selezione di 50 haori e juban – le giacche sovrakimono e le vesti sotto kimono maschili – provenienti dalla collezione Manavello.

MAO Museo d’Arte Orientale

Via san Domenico 11, Torino

Sabato 6 e domenica 7 settembre 2025

Nell’ultimo weekend di apertura della mostra Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone, il MAO Museo d’Arte Orientale lancia un programma di eventi aperti gratuitamente al pubblico.

Sabato 6 e domenica 7 settembre 2025, il museo presenta il catalogo della mostra e propone la proiezione di due capolavori del cinema nipponico degli anni ’50 del regista Yasujirō Ozu.

SABATO 6 SETTEMBRE dalle 12 alle 16 – Presentazione del catalogo e cinema d’autore

La giornata di sabato si apre con la presentazione del catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale.

Il catalogo si sviluppa seguendo passo dopo passo il percorso espositivo e le sue sezioni tematiche, proponendo approfondimenti critici che offrono chiavi di lettura storiche, artistiche e culturali, con particolare attenzione alla complessità iconografica degli abiti esposti e al contesto in cui furono creati e indossati. Ampio spazio è dedicato alle opere degli artisti contemporanei invitati: Kimsooja Royce Ng, Yasujirō Ozu, Tobias Rehberger e Wang Tuo.

Il volume include inoltre saggi a cura di Lydia Manavello, Silvia Vesco e Anna Musini, che approfondiscono temi quali l’estetica maschile nell’abbigliamento giapponese, le dinamiche storiche del periodo Taishō e Shōwa, e il ruolo della moda come veicolo di propaganda, identità e trasformazione culturale.

Il catalogo intende essere anche un strumento di lettura trasversale, che consente di cogliere le interconnessioni tra passato e presente, tra patrimonio materiale e riflessione artistica contemporanea. Un invito a proseguire idealmente il viaggio iniziato in mostra, alla scoperta di un Giappone più complesso e stratificato di quanto spesso le narrazioni canoniche suggeriscano.

Al termine della presentazione, sarà offerto un light lunch a tutti i partecipanti, un momento di convivialità per favorire il dialogo tra esperti, appassionati e visitatori.

Nel pomeriggio, alle ore 14, il programma prosegue con la proiezione del film Inizio d’estate (1951), capolavoro di Yasujirō Ozu che, attraverso la sua poetica delicata e profonda, offre uno sguardo intimo sulla società giapponese degli anni ’50 del Novecento.

L’ingresso è gratuito previa prenotazione al link.

 

DOMENICA 7 SETTEMBRE ore 15 – Viaggio a Tokyo

Domenica 7 settembre alle ore 15 il MAO propone la proiezione del maggiore capolavoro di Ozu, Viaggio a Tokyo (1953). Il film, unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi film della storia del cinema di tutti i tempi, esplora con straordinaria sensibilità i mutamenti della società giapponese nel secondo dopoguerra, dialogando idealmente con i temi di trasformazione culturale e sociale evocati dalla collezione di abiti in mostra ma, al contempo, evocando emozioni universali.

L’ingresso è gratuito previa prenotazione al link.

Si ringrazia Tucker Film per i film Inizio d’estate e Viaggio a Tokyo

Se la Russia attacca l’Occidente, uno scenario possibile

Cosa c’è di così urgente da chiamarmi su questa linea…sbotta il presidente degli Stati Uniti interrotto bruscamente mentre era impegnato nella riunione annuale dei fornitori di energia elettrica americani in un hotel per conferenze a Seattle. Dall’altro capo della linea c’è il direttore della Cia. La voce è agitata. “Signor presidente, abbiamo immagini satellitari e conferma visiva sul terreno che piccole unità russe sono sbarcate sulla costa dell’Estonia nel Baltico, si tratta di un attacco limitato da parte della Russia a uno Stato membro della Nato. Sul posto abbiamo circa 2500 uomini che potrebbero intervenire subito e riconquistare l’area ma a questo punto si tratterebbe di un confronto militare diretto tra la Nato e la Russia”. Allora siamo in guerra con la Russia, chiede il capo della Casa Bianca. “Sì presidente, una controffensiva scatenerebbe una terza guerra mondiale” risponde il capo di stato maggiore. Come andrà a finire? Uno scenario possibile lo offre un esperto in materia con il libro “Se la Russia attacca l’Occidente”, Rizzoli, scritto da Carlo Masala, docente di Politica internazionale all’Università delle Forze Armate tedesche di Monaco, politologo e ricercatore. editorialista di quotidiani e riviste estere. È il 27 marzo 2028: i russi invadono a sorpresa l’Estonia. L’attacco all’Europa è iniziato…Nessuno ha oggi intenzione di attaccare l’Europa, ribadisce Putin, come se volesse tranquillizzare l’Occidente, ma molti analisti ne dubitano fortemente sostenendo invece che la guerra della Russia in Europa è iniziata e non finirà certo in Ucraina perché il vero obiettivo del presidente russo è quello di ricostituire, pezzo dopo pezzo, l’impero nell’Europa orientale. Oggi l’Ucraina e domani, come ipotizzato nel libro, i Paesi baltici. Ad essere ottimisti la Russia non ci attaccherà, l’Occidente, tutto insieme, rimarrà forte e la nostra democrazia sarà in grado di resistere. Ma se non fosse così e se la Russia attaccasse davvero l’Occidente, cosa accadrebbe? Siano abituati al lieto fine, scrive Masala, è così in ogni film di Hollywood. È stato così nel mondo reale del 1945 e del 1989, magari non subito, però all’ultimo tutto si risolve. Ma proviamo a immaginare che per una volta le cose vadano diversamente…”. E allora scorriamo le pagine di questo libro che si legge tutto d’un fiato, come il diario di una guerra annunciata, i fatti narrati giorno per giorno, ora per ora, e che ci lascia preoccupati e sospesi fino all’ultimo capitolo. Siamo nel 2028, la guerra tra Russia e Ucraina è finita da tre anni con un accordo di pace che ha decretato la vittoria dell’invasore russo mentre l’Ucraina è piombata nel caos e l’Europa non ha ancora deciso cosa fare, se e come riarmarsi di fronte alla minaccia dello Zar. I russi ne approfittano e all’alba del 27 marzo 2028 le truppe di Mosca occupano la piccola città estone di Narva e l’isola di Hiiumaa nel Mar Baltico. Le bandiere russe sventolano dalle torri dei comuni conquistati. L’attacco alla Repubblica baltica è iniziato, ufficialmente, dicono gli aggressori, “per difendere la minoranza russa dalla persecuzione e dall’oppressione”. La situazione precipita, gli ambasciatori della Nato si riuniscono d’urgenza a Bruxelles in collegamento video con il presidente americano. Per difendere l’Estonia la Nato applicherà il famoso articolo 5? Cosa deciderà l’Alleanza, cosa faranno gli Stati Uniti? Si rischierà una guerra nucleare? Putin nel frattempo si è dimesso e ha nominato come successore un suo fedelissimo, Zelensky ha perso le elezioni presidenziali anticipate ed è uscito di scena. L’Europa è sempre più debole, incapace di decidere e di agire. Risuona l’allarme in tutte le cancellerie europee, l’intero pianeta rischia un conflitto nucleare. Mi fermo qui. L’autore chiarisce: “c’è un altro aspetto importante da tenere in considerazione: di regola, si gioca con gli scenari per far sì che ciò che in essi è descritto non si verifichi ma il confronto con Mosca continuerà anche dopo la guerra in Ucraina e la Russia rimarrà la minaccia centrale per la sicurezza in Europa nel prossimo futuro”.                          Filippo Re

Torna Monferrato Green Farm

DAL 3 AL 5 OTTOBRE 2025

COSA CI SARA’ PER AGRICOLTURA, VIVAI E MOSTA ANIMALI

ALLA FIERA NAZIONALE DI OTTOBRE A CASALE MONFERRATO

Dal 3 al 5 Ottobre prossimi il Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato ospiterà Monferrato Green Farm 3°edizione.

Quest’anno la Manifestazione si fregerà del titolo di “Nazionale”, a testimonianza dei tanti espositori che ogni anno giungono anche da regioni esterne al Piemonte oltre a quelli locali e regionali, e riguarda tutte le cinque principali categorie della Fiera.

Si tratta dell’innovativa Fiera del Verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento al loro ‘servizio’ degli altri comparti produttivi, artigianato, industria e commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente.

La scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità.

L’evento è organizzato da D&N Eventi S.R.L. in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato, l’Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione dei Comuni del Monferrato e Confartigianato Imprese Alessandria, con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Camera di Commercio di Alessandria Asti e la partnership di Enti, Aziende ed Associazioni tra cui Asproflor Comuni fioriti, Confartigianato Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Fai Delegazione di Casale Monferrato, Garden club di Alessandria, Istituto Tecnico Vincenzo Luparia, Ediltecnica Ferrari BK, Vivai Varallo, Marco Marinone Garden Designer, Provera, Occhio con Occhio.

Come tutti gli anni sono ben cinque le aree all’interno della Fiera che si potranno visitare:

pastedGraphic.pngVivai 

pastedGraphic_1.pngArea di esposizione e mostra di animali -Area Bimbi-Maneggio

pastedGraphic_2.pngAgricoltura- Fattoria Didattica 

pastedGraphic_3.pngSalone delle Eccellenze Alimentari-Ristorante e Birrificio 

pastedGraphic_4.pngBenessere e cura naturale della persona 

Molte aziende espositrici partecipanti alla Green Farm, frequentano abitualmente Fiere Nazionali importanti del settore, e sono presenti in tutte le cinque categorie della Fiera.

VIVAI, AGRICOLTURA ED AREA DI ESPOSIZIONE E MOSTRA ANIMALI:

HIC sunt Viperae. Breve storia degli animali ai piedi delle Alpi

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso Sabato 6 settembre, dalle ore 15.30

 

Una visita tematica e una conferenza alla scoperta della fauna rappresentata negli affreschi

 

 

Maiali, capre, draghi e scorpioni: nella Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, dedicata al santo protettore degli animali, sono presenti affreschi che rappresentano anche la fauna. Dai maiali, che si trovano spesso nell’iconografia legata a Sant’Antonio per il largo uso che i monaci Antoniani facevano del grasso dei suini per la cura delle malattie cutanee legate al fuoco di Sant’Antonio, alle capre raffigurate nella processione di pastori e ancora scorpioni e draghi sui vessilli dei “carnefici” di Cristo a rappresentare il male.

L’appuntamento di sabato 6 settembre “HIC sunt Viperae” è una visita tematica seguita da una conferenza organizzata in collaborazione con Daniele Pesce, Ente di Gestione delle Aree Protette dei Parchi Reali, alla scoperta della fauna rappresentata negli affreschi e della sua simbologia.

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Sabato 6 settembre 2025, dalle ore 15.30 alla chiusura

HIC sunt Viperae

Costo: 7 euro + biglietto di ingresso

Biglietto di ingresso: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

Prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente

Info e prenotazioni (dal mercoledì alla domenica):

011 6200603 ranverso@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

Per ritenere valida la prenotazione attendere una conferma

Lavori di manutenzione nelle scuole a Giaveno

Durante l’estate il Comune ha effettuato vari lavori sugli edifici scolastici che ospitano le attività dei nostri istituti, in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico.

Per l’Amministrazione le scuole rappresentano luoghi fondamentali di crescita, dove i bambini e ragazzi devono poter vivere momenti di istruzione e socialità in sicurezza e in ambienti sani, belli e curati.

Per questo ogni anno destiniamo risorse importanti del bilancio comunale non solo per interventi straordinari, ma anche per garantire la manutenzione ordinaria, altrettanto essenziale. Questa “tornata” di lavori ha visto una spesa di circa 200mila euro”, spiega il Sindaco, Stefano Olocco.

Nel corso dell’estate ci sono stati intervenuti sui plessi Monti, Crolle, Collodi, Saroglia e Gonin con numerosi lavori quali impermeabilizzazione dei terrazzi; riparazione di perdite delle tubazioni; risanamenti e tinteggiature di alcune aree; rifacimento di diversi bagni; sistemazione delle aree giochi (rifatte quelle materne Crolle e Ventre); adeguamenti dei locali per il rinnovo del certificato di prevenzione incendi.

All’interno della scuola Gonin, sostituzione di canestri e spalliere nella palestra e realizzazione della pedana per l’auditorium.

Inoltre, entro la fine dell’anno, procederemo con la sostituzione di alcune luci e il rifacimento della pavimentazione della palestra della Gonin e dell’area giochi dell’asilo Saroglia – continua il primo cittadino – In questi giorni, a ridosso dell’inizio del nuovo anno scolastico, sto personalmente effettuando dei sopralluoghi, insieme ai funzionari comunali, per confrontarmi con i Dirigenti scolastici e il personale docente: raccogliere osservazioni, programmare ulteriori interventi e prendere nota delle criticità che sarà necessario affrontare”.

La scuola è una priorità assoluta per la nostra Amministrazione: investire in questi spazi significa investire nel futuro dei nostri ragazzi e della nostra comunità”, conclude l’Assessore alla Scuola e Politiche Educative, Luca Versino.

È morto Giorgio Armani. Dalla moda al cioccolato, al calcio: i suoi legami con Torino

Il mondo della moda ha perso una delle sue figure più iconiche: Giorgio Armani è morto oggi 4 settembre 2025 all’età di 91 anni. Considerato il “Re della moda italiana”, ha saputo cambiare il modo di intendere l’eleganza, imponendo uno stile inconfondibile fatto di linee pulite, sobrietà e raffinatezza. Dalla prima collezione nel 1975 fino alla creazione di un impero riconosciuto a livello internazionale, Armani ha incarnato l’essenza del Made in Italy, esportando nel mondo un’idea di lusso discreto e senza tempo.
Negli anni c’è stato anche un legame di “Re Giorgio” con Torino. Negli anni Settanta, la collaborazione con il Gruppo Finanziario Tessile (GFT) fu decisiva per trasformare le sue intuizioni creative in una produzione prêt-à-porter di respiro internazionale, permettendo di coniugare l’eleganza dell’alta moda con una diffusione più ampia. A distanza di decenni, questo sodalizio resta un esempio di come la città abbia saputo accogliere e sostenere un progetto destinato a cambiare la moda italiana.
Torino è stata anche lo scenario di altre iniziative firmate Armani. Nel cuore del centro storico, in piazza San Carlo, si trova la boutique che porta il suo nome, un luogo pensato e allestito personalmente dallo stilista, rinnovato di recente per offrire collezioni uomo e donna, accessori, profumi, gioielli e servizi su misura. La presenza di questo spazio esclusivo nel salotto elegante della città è un segno tangibile del rapporto di Armani con il capoluogo piemontese.
Non mancano, inoltre, i legami con la tradizione gastronomica torinese. Nel 2019 Armani scelse il maestro cioccolatiere Guido Gobino come partner per il progetto Armani/Dolci, volendo esaltare la qualità del cioccolato piemontese con confezioni e dettagli raffinati. Una collaborazione che unisce il gusto artigianale tipico della città allo stile internazionale della maison.
Torino fu anche cornice di gesti di solidarietà legati allo stilista. In occasione della riapertura della boutique, Armani promosse il libro fotografico I can, dedicato agli atleti di Special Olympics, a testimonianza di un impegno costante per valori di inclusione e sostegno sociale.
Infine, la notizia di pochi giorni fa. La casa di moda dello stilista ha deciso di curare quest’anno il guardaroba formale della Juventus, gli abiti dei giocatori ma non le casacche con cui scendono in campo.
L’ANNUNCIO DELLA CASA DI MODA
Con infinito cordoglio, il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore: Giorgio Armani. Il Signor Armani, come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire“.