ilTorinese

Tagli servizi, Pd: “Asl To3, la Regione intervenga!”

LE RICHIESTE DI SCHILLACI – BECCARIA – VALLE (PD)

“La scelta della Direzione Aziendale dell’Asl To3 di ripartire con i servizi sanitari della fase post Covid senza ripristinare i punti di primo intervento si tradurrà in una riduzione delle prestazioni ai cittadini che non potrà essere compensata dalla nascita del pad, uno spazio ambulatoriale medico-infermieristico con servizi limitati che finiranno per costringere i pazienti a doversi rivolgere direttamente ai Dea di riferimento come quello di Rivoli. Saranno i cittadini di Venaria a pagare questa decisione sbagliata” spiega Rossana Schillaci, capogruppo Pd in Comune a Venaria.

“Il presidio di Giaveno è un punto di riferimento per tutta la Val Sangone e con la stagione estiva aumenta considerevolmente il carico che deve sopportare: questo è il momento di ampliare i servizi, non ridurli. Per questo abbiamo denunciato da subito la scelta dell’ASL di non riaprire il PPI, coinvolgendo la popolazione in una raccolta firme su diversi comuni che sta riscuotendo un notevole successo. Ci aspettiamo novità dalla riunione dei sindaci del distretto di oggi pomeriggio, anche a fronte dell’acquiescenza con cui il primo cittadino di Giaveno ha accolto la notizia del taglio ai servizi nella propria città”, dichiara Vilma Beccaria, capogruppo PD in Comune a Giaveno.

“La sanità piemontese dovrebbe essere ridisegnata e ripensata anche in base a tutte le criticità che la pandemia ha evidenziato – spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle – ma per il momento la Regione si è limitata a sottoporci provvedimenti spezzatino al posto di una riforma globale. La carenza di medici e di personale infermieristico, la mancata programmazione delle assunzioni e del calendario delle ferie stanno causando una riduzione dei servizi: a Venaria e Giaveno non riapriranno i PPI; sono ancora chiusi i pronto soccorso del Martini e di Cuorgnè, le liste di attesa per le visite e per gli esami rischiano di allungarsi ancora. Oggi per potersi sottoporre a una prima visita allergologica si attende un anno. Occorre un intervento tempestivo dell’Assessorato alla Sanità perché i rallentamenti imposti dalla pandemia non si traducano in tagli permanenti che saranno i piemontesi a scontare”.

Rifiuti, Not in my Back Yard!

Prosegue “I venti dell’Ambiente”, il programma promosso dal Polo del ‘900, in collaborazione con diversi enti partner, tra cui il Museo Nazionale del Cinema con CinemAmbiente. Diretto ad affrontare i temi del cambiamento climatico e delle sfide ambientali, “I venti dell’ambiente” propone lunedì 12 luglio l’evento dal titolo Rifiuti, Not in my Back Yard!, articolato in due appuntamenti.

La giornata si apre con un talk organizzato dal Polo del ‘900 in collaborazione con CinemAmbiente, Rete Italiana di Cultura Popolare e Università di Torino, alle ore 17.30, alla Portineria di comunità (in Piazza della Repubblica 1/F). Interverranno Camilla Munno, responsabile del progetto Lo spaccio di cultura – Portineria di comunità, e Pierangiola Bracco, professoressa associata di chimica industriale all’Università di Torino, modera Elena Ciofalo, area valorizzazione e audience development Polo del ‘900. Nel corso dell’incontro il tema della grande emergenza dei rifiuti verrà declinato anche a livello locale a partire dall’esperienza dei laboratori ambientali sul riciclo e la promozione dell’economia circolare del GASP!, il gruppo di acquisto solidale della Portineria. Integreranno il dibatto le testimonianze degli “abitanti” della Portineria che con le loro attività promuovono il riciclo e la minimizzazione della produzione di rifiuti. L’incontro sarà anche occasione per presentare il nuovo progetto bike sharing legato al recupero delle biciclette abbandonate nei condomini, la loro sistemazione e messa a disposizione degli abitanti de Lo Spaccio di cultura. Da giovedì 8 luglio, sarà disponibile sui canali social del Polo un sondaggio a cura di Società Meteorologica Italiana – Nimbus che permetterà al pubblico di confrontarsi sui temi dei rifiuti, economia circolare e riciclo fornendo ulteriori spunti di riflessione al talk.

 

In serata, alle ore 21, nel Cortile di Palazzo San Daniele (in via del Carmine 14), sarà proiettato – in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema – Cinemambiente – il film Plastic China di Jiu-liang Wang. Girato nella provincia dello Shandong, il documentario mostra l’altro volto della Cina: non solo Paese economicamente trainante a livello globale, ma anche, fino a poco tempo fa, massimo importatore mondiale di rifiuti plastici, con conseguenze pesanti sulla salute collettiva e le condizioni di vita di quanti lavorano nei tossici e rudimentali impianti di riciclaggio sparsi per tutta la nazione. Insignito di numerosi riconoscimenti in tutto il mondo, il film ha vinto il premio come miglior documentario internazionale alla 20.maedizione del Festival CinemAmbiente. La proiezione sarà presentata da Gaetano Capizzi, direttore del Festival CinemAmbiente.

INGRESSO gratuito

 

Info e prenotazione talk (ore 17.30, Piazza della Repubblica 1/F): tel. 3478788271; info@spacciocultura.it.

Info e prenotazione proiezione (ore 21, Via del Carmine, 14): www.polodel900.it/i-venti-dell-ambiente.

Polo del ‘900;  tel. 0110883200; reception@polodel900.it; www.polodel900.it

Cinemambiente; tel.011 8138860; festival@cinemambiente.it; www.cinemambiente.it

Lavori in Corto. Restiamo umani Tre serate di proiezioni e premiazione finale

12, 13 e 14 luglio – Torino

(Comala, Cascina Roccafranca, Arena Monterosa)

Accesso libero

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema è lieta di proporre una maratona di tre serate consecutive di proiezioni, dal 12 al 14 luglio in tre diverse location a Torino, per presentare i film e i giovani autori under 35 che hanno partecipato al concorso cinematografico nazionale Lavori in corto. Restiamo umani, dedicato a opere cinematografiche che ragionano sulle tematiche dei diritti umani, e che sono state selezionate da una giuria di esperti per concorrere alla vincita dei tre premi in palio.

“Sono stati oltre un centinaio – commenta il presidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema, Vittorio Sclaverani– i lavori che abbiamo ricevuto allo scadere del bando a metà giugno. Davvero tantissime opere, e molto interessanti, di autrici e autori under 35 da tutt’Italia che hanno declinato con la loro sensibilità la molteplicità delle tematiche legate ai diritti umani attraverso il linguaggio audiovisivo. Siamo felici e soddisfatti di quest’ampia risposta su un tema sempre attuale quanto urgente e confesso che l’alta qualità dei lavori ha reso non facile, con il nostro staff di selezione composto da Daria Basso, Valentina Noya, Giorgio Bono, Stefano Darchino e Marco Sandrone, la scelta di selezionare 5 lavori fuori concorso e 7 in concorso.”

“Aprire uno sguardo – dichiara il coordinatore e responsabile della selezione del concorso, Marco Sandrone – su quelle realtà umane e sociali che vengono sistematicamente omesse da qualsiasi racconto è stata la sfida lanciata ai giovani autori con il tema di quest’anno, una necessità già inderogabile resa ancora più urgente dalla straordinarietà dell’attuale periodo storico. Dai campi profughi palestinesi in Libano (Zaytun – Fuori campo, Assomoud House of the resilient children) ai centri per la difesa dei diritti delle donne in Messico (En camino – Messico, machismo e nuvole), passando per la rotta balcanica dei migranti (Umar) e per la devastazione della Valle Roja (Source), l’invito a restare umani assume sempre un significato attivo, un incitamento alla solidarietà concreta come autentica espressione di umanità e di libertà. Libertà di amare (Libertà), di conquistare la propria indipendenza (Diciotto), di vivere la propria vita con dignità. Attraverso gli occhi dei nostri giovani autori, il programma di questa ottava edizione si propone di restituire uno sguardo ampio sul presente, sul tema dei diritti e del sostegno reciproco. Una finestra sulla realtà che forse, aperta dai ragazzi di oggi, potrà mostrarci anche un pezzetto del domani.”

La maratona di proiezioni inizia lunedì 12 luglio alle 21.30 presso Comala (C.so Ferrucci 65/A), uno di centri del protagonismo giovanile più vitali della città, che ospita la proiezione dei cinque film fuori concorso e l’introduzione di Mauro Carazzato del Gruppo Emergency Torino.

Si prosegue martedì 13 luglio alle 21.15 nell’ampio cortile della casa di quartiere Cascina Roccafranca (Via Rubino 45) con la prima serata di proiezioni dei film in concorso. Infine, mercoledì 14 luglio alle 21.30 si conclude il ciclo all’Arena Monterosa (Via Brandizzo 65) con il secondo slot di film in concorso e la premiazione finale.

Ogni appuntamento è arricchito da brevi pillole video dedicate ai diritti curate da Amnesty International Piemonte e Valle d’Aosta.

Tutte le proiezioni sono a ingresso libero fino a esaurimento posti nel rispetto delle norme anti Covid-19.

 

La giuria di Lavori in Corto è composta dal Presidente Stefano Francia di Celle, storico del cinema e Direttore del Torino Film Festival, Maria Elena Delia, amica e collaboratrice di Vittorio Arrigoni, a cui è dedicato il concorso quest’anno, in rappresentanza della Fondazione Vik Utopia Onlus, Marcella Filippa, Direttrice della Fondazione Vera Nocentini, Carmen Riccato, Direttrice del Disability Film Festival, Paola Ramello di Amnesty International Italia, Halah Mohammed Mohsen, giornalista e attivista per i diritti umani yemenita, Barbara Sassano, formatrice della Fondazione Montessori Italia e da Vittorio Canavese, socio dell’AMNC e consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Formatori.

Tre sono i premi in palio:

>il Primo Premio Armando Ceste con un valore di 1.000 Euro, offerto da Nova Coop, la cooperativa della grande distribuzione
>il
Gran Premio della Giuria, dedicato quest’anno a Vittorio Arrigoni, con un valore di 600 Euro

>il Premio assegnato dalla Fondazione Montessori Italia al miglior film che tratterà i diritti dell’infanzia, con un valore di 600 Euro

 

 

L’Associazione Museo Nazionale del Cinema e Lavori in Corto da sempre operano portando avanti un’idea di rete, più che mai necessaria rispetto al presente che stiamo vivendo; per l’ottava edizione il mosaico delle realtà socio-culturali che hanno aderito al progetto è davvero molto ampio. Particolarmente significativo è il sostegno da parte della Fondazione Vittorio Arrigoni Vik Utopia Onlus presieduta da Egidia Beretta. Anche Film Commission Torino Piemonte riconferma per l’edizione 2021 la sua collaborazione, rendendosi disponibile a supportare l’iniziativa a tre diversi livelli: offrendo la promozione del concorso sui propri canali di comunicazione, presentando ai professionisti piemontesi (in primis alle società di produzione iscritte alla Production Guide del sito www.fctp.it) i progetti finalisti e, infine, organizzando un workshop di presentazione dei propri servizi e dei propri bandi rivolto ai partecipanti di Lavori in Corto. Una giuria composta dai redattori del quotidiano indipendente online eHabitat assegnerà una menzione speciale al miglior film che tratta le tematiche ambientali.

 

Restiamo Umani, sottotitolo di questa ottava edizione di Lavori in corto, è dedicato all’attivista per i diritti umani e reporter Vittorio Arrigoni, a dieci anni dalla sua scomparsa, per ricordare l’adagio con il quale Arrigoni concludeva i suoi articoli dalla Palestina.

 

 

Per maggiori informazioni

amnc.itlavorincorto@gmail.com

www.facebook.com/lavorincorto

instagram.com/lavorincorto

Folla nel centro di Torino per festeggiare gli Azzurri

Migliaia di persone si sono riversate nel centro di Torino, subito dopo la vittoria degli Azzurri negli Europei 

In tutte le principali vie si sono svolti caroselli di auto e fuochi d’artificio. Particolarmente affollate piazza Vittorio e piazza Castello.

Via Po è stata chiusa per consentire al flusso di persone di arrivare fino in piazza Vittorio.

I festeggiamenti sono proseguiti fino all’alba con cori e caroselli per tutta la città.

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Grande Italia campione d’Europa!

 

Grande Italia campione d’Europa!

Italia-Inghilterra 4-3 ai calci di rigore

L’Italia è campione dopo i rigori! Donnarumma strepitoso. Gli Azzurri vincono un trofeo che mancava da 53 anni….gara difficile che si mette male dopo il vantaggio inglese di Shaw, poi Bonucci rimette la gara sui binari giusti e la nazionale italiana sfiora la vittoria con Berardi nel finale di gara.Poi supplementari e rigori con Donnarumma eroe nel pararne 2.Italia che vince il suo sesto trofeo d’albo d’oro: 4 mondiali 1934,1938,1982,2006,2 europei 1968,2021.

Vincenzo Grassano

Non ci resta che il rimpianto dell’identità collettiva

Mirafiori Lunapark. Bel film. Del 2015, di Mimmo Calopresti. L’ho rivisto,  che struggente ed avvolgente tristezza.  Come si sa il tempo non ritorna. È la storia di tre pensionati ex operai che per 40 anni hanno lavorato alla Fiat.  Prima difendono i loro orti e poi, occupando il loro vecchio stabilimento,  lo adibiscono a Luna Park. Da un po’ la classe operaia non c’è piu.  Almeno a Torino,  e Torino ha perso la sua identità.  Da oltre 40 anni la sta cercando con scarsi successi. Eppure non era bello essere operai. 

Appena si poteva, scappavano.  Rumori e siliconi la facevano da padroni.  C’ era sempre un muro che divideva lo stabilimento dalla case costruite vicino. Ma ognuno di noi aveva un parente stretto che ci lavorava.  Un parente stretto che avrebbe voluto, o è riuscito nello scappare. Tutte le periferie divise tra grandi e piccoli stabilimenti.  In via Cherubini l’isolato intero era una fabbrica di vetro. 7, 30 accensione motori e relativo rumore.  Spegnimento alle 12 per poi ricominciare dalle 14 alle 18 30.  Tutti i giorni,  sabato compreso.  Sono passati più di 50 anni, ma quell’ assordante rumore, a volte mi ritorna nelle orecchie. Dunque tanto bello non era.  Eppure eravamo qualcosa. Tecnicamente,  direi che avevamo una identità. Essere qualcosa. Sicuro, con una città inquinata. Dove la Feroce ( la Fiat) determinava i tempi di tutti. Le ferie , ad esempio. Dal 1 agosto al 31,  4 settimane tutte di filato. Il 2 agosto strade cittadine deserte fino al 30. Solo Ivrea con l’Olivetti tornava tra luglio ed Agosto, ed il tessile nel biellese. Ed ora,  come da copione , Torino tagliata fuori da Fiat e governo, per l’approvazione delle batterie elettriche. Ingrati. Ma anche noi torinesi tanto furbi non siamo.  Un pezzo d’industria regge,  ma grazie alle esportazioni.  Regge l’industria del Food,  anche qui per il nome dell’Italia , ed in particolare il Piemonte che  è sintomo di credibilità. Dove la politica locale e Roma non c’entrano niente il Piemonte va. Posticipata di due anni la fine della Tav.  Motivazione: covid.  Balle,  sono 3 anni di totale inerzia.  Anche qui i no Tav non c’ entrano nulla.  È  storia di uno Stato che non sa farsi rispettare.  Ora storia di un Ministro, Giorgetti che ha solo in testa la sua Lombardia. E noi abbozziamo.  Lega e Forza Italia supini.  Fratelli d’ Italia interessati solo nel cacciare gli extracomunitari.  Il Pd… boh.  Cinque stelle interessati solo nel guardarsi il loro ombelico. Con sinistra sbrindellata e sindacati che incolpato gli altri.  Ed il gioco è fatto. Non siamo messi bene. Anzi siamo messi malissimo. Abbiamo una classe dirigente locale che pensa ad altro.  Tanto le strade per una riconferma passano solo per Roma. La riforma elettorale una lontana chimera. Ora,  purtroppo,  sarebbe ora di fare i conti con sul perché di questo totale fallimento. Non ci rimane il ricordo degli antichi fasti. Verissimo, la nostalgia non è una proposta per il futuro. Ma almeno lasciateci questo. È poco,  ma è qualcosa che rischia di diventare tutto. Rimane rabbia.  Non sapete quanta rabbia. Contenuta,  repressa ma sempre rabbia. Anche perché negli ultimi 40 anni siamo stati emarginati perché fastidiosi e considerati inopportuni per un potere costituito sia a destra come a sinistra che non tollerava i guastafeste. Per decenni mi hanno dato del guastafeste. Torino 60 anni fa era alla testa dello sviluppo economico e non solo.  Sport come cultura.  Quella con la C maiuscola. Ora la coda di quasi tutto. Persino il governatore Cirio è su tutte le furie.  Ci avete preso in giro. Come con l’Embraco di Chieri . Tante parole e nessun fatto. Sono 20 anni che si aspetta una legge che regoli il rapporto con le multinazionali. Nulla di nulla.  Forse Torino non morirà,  ma sarà sempre più marginale. Non ci rimane che piangere e continuare ad urlare la nostra rabbia , rimpiangendo la nostra identità collettiva persa 40 anni fa.
Patrizio Tosetto

“La via selvatica” con Franco Cardini

Un progetto curato da Matteo Caccia e organizzato dalla Famiglia Ceretto

 

Lunedì 12 luglio 2021 sul sito www.ceretto.com

Franco Cardini, Storico 

Il territorio e la sua storia

Alba, 9 luglio 2021 – Proseguono le conversazioni de “La via selvatica”: lunedì 12 luglio, sul sito www.ceretto.com, sarà possibile vedere ed ascoltare lo storico Franco Cardini in dialogo con Matteo Caccia.

Il progetto, curato da Matteo Caccia e proposto dalla Famiglia Ceretto, si compone di 12 dialoghi che fanno emergere le esperienze profonde dei protagonisti. È un percorso lungo un anno che indaga la natura selvatica e autentica, le sue regole immutabili, la sua ostinata capacità di ripetersi, la sua ricerca di un’armonia smarrita, di un equilibrio virtuoso in cui l’uomo sia capace di interagire con rispetto nella consapevolezza che la vera protagonista è la natura.

Il prof Franco Cardini incrocia la sua strada con ‘La Via selvatica’ regalandoci una micro lezione di storia utile ad addomesticare la nostra memoria del passato, così da guardare al futuro con maggiore nitidezza” Matteo Caccia introduce così lo storico Franco Cardini, il protagonista della conversazione dal titolo “Il territorio e la sua storia”.

Lo storico è un mestiere: si fa lo storico come si fa l’industriale, il farmacista, l’operaio. E in tutti i mestieri, le professioni, ci sono gli specialisti e i non specialisti. Gli specialisti sono rari a molti livelli, però una comune conoscenza almeno dei metodi fondamentali e dei princìpi fondamentali di un’arte o di una scienza, fa sì che qualcuno venga considerato specialista e qualcun altro no. Naturalmente tra gli specialisti ci sono quelli eccelsi, quelli buoni, quelli mediocri, quelli che avrebbero fatto bene a fare un altro mestiere, questo va da sé. I non specialisti invece si pongono davanti alla storia in una maniera che a me sembra molto buffa, molto divertente. Anche se qualche volta non ci sono in Italia dei non specialisti della storia che siano convinti che il non essere specialisti crea una differenza qualitativa. In altri termini, se io faccio l’ebanista o il pittore di paesaggi o l’allevatore di mucche australiane, se sono tale sono tale, se non sono tale non mi fingo e non mi improvviso tale. Per gli italiani il discorso è diverso e questo direi vale per la storia e ora vale anche abbastanza per la poesia o per la filosofia per tutte le arti o le scienze che un tempo si chiamavano di tipo umanistico e che oggi si preferiscono chiamare «umane», più che altro. In altri termini, è difficilissimo convincere un non specialista che ha letto tre libri sulla seconda guerra mondiale che le cose non sono andate esattamente come pensa lui.” Racconta Franco Cardini

Franco Cardini, fiorentino classe 1940, è storico medievista esperto soprattutto di storia delle Crociate e dei rapporti tra Europa cristiana e Islam. Dopo la laurea in Lettere conseguita a Firenze, ha insegnato in diversi atenei tra cui quelli di Middlebury, Barcellona e Bari. È ordinario presso l’Università di Firenze, Professore Emerito dell’Istituto di Scienze storiche e Umane (Scuola Normale Superiore, sede di Firenze), fellow dell’Università di Harvard (Boston Berenson Foundation) e Direttore di ricerca all’École des Hautes Études en Sciences Sociales a Parigi. È autore di manuali e di numerosissimi saggi storici, tanto accademici quanto divulgativi. Per i suoi studi ha ricevuto diversi riconoscimenti (Premio Nazionale Rhegium Julii, Premio Internazionale Tevere, Premio Internazionale Vanvitelli, Premio Europeo Lorenzo il Magnifico – Accademia Medicea Internazionale, Premio letterario internazionale Feudo di Maida, Premio Accademia della Torre di Castruccio, Premio Hemingway, Premio Medioevo Presente del Comune di Monteriggioni, Premio Scanno, Premio Microfono di cristallo, Premio speciale della Giuria Il Molinello, Premio Letterario Basilicata). È stato fondatore della rivista Percorsi, collabora con l’Avvenire ed è membro del comitato scientifico della rivista Eurasia. È stato membro del Consiglio d’amministrazione della RAI ed è Croce d’oro dell’Ordine della Guardia d’Onore dei santi martiri Agapito ed Alessandro, Commendatore dell’Ordine al Merito Melitense e Cavaliere dell’Ordine di S. Giuseppe.

Il Gruppo Ceretto è un’azienda familiare che ha le sue radici in un territorio di rara bellezza come quello delle Langhe, e da tre quarti di secolo unisce alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio enogastronomico italiano la promozione dell’arte.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultare il sito www.ceretto.com

 

Gallo (Pd): Pnrr grande opportunità per il servizio ferroviario

“IL NUOVO SINDACO AVRA’ IL COMPITO DI RIDISEGNARE LA RETE DI TRASPORTI A TORINO”

9 luglio 2021 – “Il PNRR rappresenta una grande opportunità per il potenziamento della rete dei trasporti della città di Torino e dell’area metropolitana. Abbiamo illustrato i tanti interventi finanziati su Torino e sull’area metropolitana. Tra questi ho seguito da vicino le diverse fasi di progettazione e di finanziamento della Linea SFM5 e, in particolare delle fermate di San Paolo e Le Gru. Si tratta di un collegamento cruciale che garantirà un miglioramento del trasporto pubblico” ha spiegato il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“La SFM5 è un’infrastruttura strategica a lungo attesa e finalmente partita  – ha proseguito Raffaele Gallo – ma adesso dobbiamo concentrare le nostre energie per sbloccare anche la connessione della stazione San Paolo su sfm5 con la sfm3 verso la val Susa , per rendere ancora più competitivo il sistema ferroviario cittadino e creare di fatto una nuova linea metropolitana. Questa è una delle sfide che dovremo seguire nei prossimi cinque anni in Comune a Torino”.

 I carabinieri arrestano truffatore seriale del web, tre ricercati e un pusher

I Carabinieri del Comando Provinciale hanno effettuato vari servizi di controllo del territorio per contrastare i reati contro il patrimonio. L’attività ha permesso di arrestare 5 persone.

A Rosta, i carabinieri hanno rintracciato e arrestato un 24enne italiano, destinatario di un ordine di carcerazione. L’uomo deve scontare oltre nove anni di carcere per reati contro il patrimonio, commessi da minorenne. In particolare, il 24enne è ritenuto responsabile di vari furti e di un’estorsione, commessa con altri 2 complici ai danni di un commerciante.
A Luserna San Giovanni, i carabinieri hanno localizzato e notificato un ordinanza di custodia cautelare in carcere a un 36enne del posto, ritenuto responsabile di aver messo a segno almeno 22 truffe online,tra ottobre 2000 e 17 gennaio 2021. L’uomo utilizzava un sito internet specializzato nelle vendite  online, ma una volta intascato i soldi spariva senza consegnare la merce promessa.
A Ciriè, i carabinieri hanno arrestato un italiano di 43 anni che deve scontare tre anni di carcere per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
A Torino, in Corso Marconi angolo via Ormea, quartiere San Salvario i carabinieri hanno rintracciato e arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere,  un cittadino della Guinea di 29 anni per spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato individuato e arrestato da un carabiniere fuori servizio che lo ha riconosciuto e segnalato ai colleghi della Stazione Torino San Salvario. L’immediato intervento della pattuglia ha permesso di bloccare e arrestare il ricercato.
A Torino, in Corso Giulio Cesare, nel quartiere Barriera Milano, i carabinieri della Compagnia Torino Oltre Dora hanno arrestato un gabonese di 30 anni, in Italia senza fissa dimora, per spaccio di droga. L’uomo è  stato sorpreso a cedere una dose di cocaina a un 52enne
La perquisizione personale del pusher ha permesso di sequestrare  355 euro, verosimile provento dell’attività di spaccio. Il cliente è stato segnalato in qualità di consumatore  ala Prefettura.