ilTorinese

In risposta al “pessimismo cosmico” di Revelli

Caro Revelli il cambiamento è un processo di costruzione, non sentimento di impotenza. Grazie ad Angelo d’Orsi che ci sta provando

In una intervista rilasciata a La Repubblica il sociologo Marco Revelli fa una disamina molto critica del processo di decadenza di Torino, un processo “iniziato ben prima dell’arrivo di Chiara Appendino”. Iniziato con le ultime amministrazioni a guida Pd col risultato di portare alla “bocciatura di un totem del Pd quale era Pero Fassino”. Tuttavia nulla è cambiato, dice ancora Revelli. Sin qui nulla da eccepire.  Le considerazioni di Revelli sono anche le nostre. Peccato che lo stesso non sappia andare oltre la fotografia di un quadro desolante: “Se devo dire la verità, non riesco più a seguire la politica torinese neanche con un brandello di passione”. Ed ancora, alla domanda dell’intervistatore che gli chiede se non c’è nessuna speranza di invertire la rotta, Revelli risponde: “non vedo al momento chi possa guidare questa transizione. Non vedo curricula di spessore, né idee”. Mi verrebbe da dire a Revelli di mettersi un paio di occhiali. Com’è possibile non vedere che in campo, a capo di una coalizione di sinistra, c’è una candidatura di prestigio nazionale e internazionale come quella di Angelo d’Orsi,  uno storico e un uomo di sinistra di primissimo piano? Una candidatura che ha ricevuto molti attestati di stima e considerazione. Ma al di là della battuta la differenza tra d’Orsi e Revelli è che il primo pensa che il cambiamento sia partecipazione, fiducia, processo di costruzione, impegno controcorrente. Non è cosa da poco per un affermato intellettuale di sinistra che ha deciso di metterci, come si suole dire, la faccia. Il secondo, preso da sconforto, non sa andare oltre i sentimenti di “estraneità”, “impotenza”, “frustrazione”, sentimenti diffusi che, per dirla con le parole del suo saggio “Finale di partito”, sono alla base di una progressiva e insidiosa <crisi di fiducia> che dissolve lo spazio pubblico. Caro Revelli, il cambiamento è sempre un processo di costruzione non un tirarsi fuori, non un sentimento triste, crepuscolare. Ben sapendo che non sono le elezioni a poter cambiare lo stato di cose presenti tuttavia pensiamo anche che le elezioni possano rappresentare l’occasione per raccogliere i fili d’erba che ricrescono e resistono, possono essere l’occasione per fare un discorso di prospettiva senza porre limite alcuno a possibili risultati elettorali. Questo è quello che stiamo facendo. Grazie a Angelo d’Orsi e a tut@ quell@ che ci stanno provando.

Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino 

Scenario Montagna, il festival delle tre valli

Musica, escursioni, comicità e scienza nel weekend del 24 e 25 luglio con Scenario Montagna, il festival estivo giunto quest’anno alla sua 17esima edizione che coinvolge 3 valli piemontesi – Val di Susa, Val Chisone e Val Pellice – per due mesi di eventi – luglio e agosto – con oltre 25 appuntamenti in 7 diversi comuni montani piemontesi.

Sabato 24 luglio, dalle ore 16, Sauze D’Oulx

MUSIC IN THE STREET

Evento gratuito

Si inizia sabato 24 luglio a Sauze D’Oulx con MUSIC IN THE STREET, un concerto a cielo aperto diffuso per il paese. Dalle ore 16 fino a sera grandi e piccini potranno divertirsi a girare per le vie di Sauze alla scoperta degli scorci più suggestivi, sulle note di tre ensemble musicali di diversi generi e sonorità.

Gli artisti che si esibiscono in Music in the street di Scenario Montagna sono:

–      LI BARMENK, da più di 20 anni sono tra i più conosciuti ed apprezzati interpreti della tradizione musicale occitana. Capitanati da Enea Berardo LI BARMENK mescolano le sonorità delle melodie tradizionali delle nostre valli con quelle d’Irlanda, Provenza e Paesi Baschi.

–      19 O’CLOCK, il duo composto dal chitarrista e compositore Jean-Paul Agnesod e la cantante Antonella Berlier . Il gruppo propone le pietre miliari della discografia internazionale con sonorità che spaziano dal rock al blues, senza escludere qualche piacevole divagazione in altri generi musicali, il tutto rivisitato in chiave acustica per voce e chitarra.

–      D O R A, il trio composto da Elisabetta Anselmo (Dora) voce e tastiere, Massimo Acotto (Machy) alle percussioni e Enrico DAmico al sax, un sodalizio di musica e parole dal risultato affascinanre e coinvolgente.

Per informazioni: info@scenariomontagna.it o 375 7314882.

Domenica 25 luglio, dalle ore 9.30, Gran Bosco di Salbertrand

MANDIAMO TUTTO A MONTE! ESCURSIONE GUIDATA NEI SENTIERI DELLA MENTE

Prezzo 12 euro

È domenica 25 luglio il primo IEP! – Itinerari Escursionistici Personalizzati della stagione 2021 di Scenario Montagna. Una formula nuova e frizzante nata nel 2020 e che unisce passeggiate tra la natura a spettacoli ed esperienze “in cammino”.

In questo primo appuntamento, inserito anche nel calendario di Settimane della Scienza, gli “ieppisti” saranno condotti alla scoperta dei meravigliosi percorsi del Gran Bosco di Salbertrand e dei ben più tortuosi cammini della mente. Francesco Giorda, attore e autore comico con la passione per la scienza e Alberto Agliotti, divulgatore scientifico con il vizio della comicità, portano a spasso tra i sentieri della mente per scoprire i meccanismi con cui il cervello ci fa prendere le decisioni di tutti i giorni. Un viaggio tra fragole buone e fragole marce, pregiudizi di conferma e metodo scientifico, cucchiaini nello spumante e puzza di gas. Quando il pregiudizio è azione e quando omissione? Perché la stessa notizia può provocare reazioni opposte in base a come viene raccontata? Che cos’è il bias del pavone? Conoscere i nostri pregiudizi non ci salva dal caderne vittima, ma ci aiuta a orientarci nel gran bosco degli stimoli e delle informazioni che attraversiamo tutti i giorni.

In collaborazione con Frame – Divagazioni Scientifiche e Teatro della Caduta.

Prenotazione obbligatoria.

Per informazioni: info@scenariomontagna.it o 375 7314882.

Gli eventi che formano il calendario di Scenario Montagna sono consultabili sul sito www.scenariomontagna.it

Scenario Montagna è realizzato con il sostegno di: REGIONE PIEMONTE – COMPAGNIA DI SAN PAOLO – COMUNE DI SAUZE D’OULX – CONSORZIO TURISTICO SAUZE D’OULX – COMUNE DI BARDONECCHIA – COMUNE DI PINASCA – COMUNE DI TORRE PELLICE – AREE PROTETTE ALPI COZIE e in collaborazione con: UNCEM – TURISMO TORINO E PROVINCIA -UNIVERSITÀ DI TORINO, MEDICINA DEL LAVORO – FRAME, DIVAGAZIONI SCIENTIFICHE – SETTIMANE DELLA SCIENZA – FOCUS EUROPE – LINEA AZZURRA – CECCHI POINT CASA DEL QUARTIERE – VALCHISONE OUTDOOR

Politecnico, i master migliorano la posizione lavorativa

Quasi il 94% dei diplomati ai Master lavora a un anno dal titolo di secondo livello e più del 90% ha migliorato la sua posizione lavorativa grazie agli studi

 

Investire in formazione post-laurea, per specializzarsi o per aggiornarsi, è una scelta che si è dimostrata vincente anche – e forse soprattutto – per sfruttare al meglio le restrizioni e i rallentamenti legati alla pandemia: il VI Report sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei diplomati di master di Almalaurea evidenzia che il tasso di occupazione e le retribuzioni di chi ha ottenuto questo titolo si confermano superiori a quelli dei laureati.

 

Il Report sulla Condizione occupazionale a un anno dalla conclusione del Master ha riguardato un campione di 205 Diplomati nel 2019 della Scuola Master e Formazione permanente del Politecnico di Torino, contattati a un anno dal conseguimento del titolo: 15 di primo livello e 190 di secondo livello. Il loro tasso di occupazione è complessivamente pari al 93,6%: 77,8% per i diplomati di master di primo livello e 95,0% per i diplomati di secondo livello.

Il 40,5% degli occupati (16,7% tra i diplomati di master di primo livello e 42,5% tra quelli di secondo livello)prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del master, mentre il 25,3% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo (33,3% tra i diplomati di primo livello e 24,7% tra quelli di secondo livello); il 34,2% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del master (50,0% tra i diplomati di primo livello e 32,9% per quelli di secondo livello).

 

Tra coloro che proseguono il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo, il 90,6% ha riscontrato un miglioramento nella propria posizione lavorativa  grazie al conseguimento del master (100,0% tra i diplomati di primo livello e 90,3% tra quelli di secondo livello) e, tra questi, il miglioramento riguarda soprattutto lo sviluppo di nuove competenze professionali, mentre tra chi ha iniziato l’attuale attività lavorativa dopo il conseguimento del titolo il 66,0% ritiene che il master abbia avuto un ruolo determinante per trovare lavoro (80,0% per i diplomati di primo livello e 64,3% per quelli di secondo livello) andando a caratterizzare in modo più definito il proprio profilo professionale.

 

Per completare il quadro, gli ultimi elementi da sottolineare sono che il settore dell’industria assorbe il 79,6% dei diplomati e quello dei servizi il restante 19,4% e che il 94,9% ha un’occupazione nel Nord Italia.

 

Molto positivi anche i dati relativi al Profilo dei diplomati di Master del 2020 del Politecnico di Torino, che derivano dall’analisi di un campione di 219 studenti che hanno ottenuto il titolo, di cui 38 di primo livello e 181 di secondo livello – su un totale di 6.405 di primo livello e 5,186 su 16 Università italiane – e possono aiutare ad orientare una scelta considerata da molti laureati un’ulteriore investimento di tempo e di denaro da valutare con attenzione. Tra le motivazioni per l’iscrizione al master, la possibilità di acquisire competenze professionali è considerata decisamente importante dall’85,4% degli intervistati, le prospettive di diretto inserimento nel mondo del lavoro lo sono state per il 74,1%, mentre la possibilità di ottenere una borsa di studio ha inciso per la scelta del 27,3% dei diplomati ai master di primo livello, per i diplomati di master di secondo livello nel 52,5%.

 

Ciò che emerge con chiarezza dai neo diplomati nei corsi di Master offerti dal Politecnico è comunque la soddisfazione per l’esperienza appena conclusa: il 57,5% esprime un giudizio decisamente positivo per gli argomenti trattati nel corso. Ulteriore conferma di questa soddisfazione, il 76,4% dei diplomati di master dichiara che, potendo tornare indietro al momento della scelta, si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso di master e presso lo stesso ateneo.

 

Il Direttore della Scuola Master – il professor Paolo Neirotti – ha commentato questi risultati asserendo che “L’interpretazione delle statistiche di Alma Laurea ci dicono che in un ateneo come il Politecnico di Torino, i Master sono uno strumento con cui ingegneri, architetti, designer e pianificatori urbani si avvicinano a ruoli e professioni dove l’innovazione tecnologica richiede un innalzamento ed un diverso mix di competenze tecniche. Tuttavia, la nostra tradizione nei Master “politecnici” guarda anche a percorsi formativi capaci di qualificare e riconvertire laureati provenienti da altre discipline su tematiche profondamente legate ai cambiamenti tecnologici, economici e sociali che stiamo affrontando”.

 

Esagitato vuole entrare nel locale ma la polizia lo ferma

E’ da poco passata l’una di notte quando la Volante del commissariato di zona nota all’esterno di un locale un soggetto esagitato che inveisce contro gli avventori all’interno.

Alla vista dell’autovettura di servizio, l’uomo, un italiano di 29 anni, inizia a pronunciare una serie di frasi sconnesse all’indirizzo degli operatori. Questi tentano di tranquillizzarlo, invano. E’ fuori di se’ e ribadisce la volontà di far accesso al locale. Pochi istanti dopo e il ventinovenne da’ nuovamente in escandescenze, cercando di colpire i poliziotti con una serie di pugni, per poi aggrapparsi ad un’inferriata dell’edificio nel tentativo di scavalcarla, senza successo. L’italiano, in evidente stato di alterazione psicofisica, è stato fermato e condotto presso gli uffici del commissariato.

Nel frattempo, lo staff dell’Associazione riferisce agli agenti quanto accaduto poco prima. Il ventinovenne era entrato nel locale privo del necessario tesseramento. Invitato ad allontanarsi, questi aveva assunto un atteggiamento aggressivo anche nei confronti degli avventori presenti al momento. Una volta all’esterno aveva poi lanciato alcune bottiglie contro l’edificio, danneggiando due pannelli in plexiglass.

Il soggetto è stato denunciato per resistenza a P.U, danneggiamento, getto pericoloso di cose e sanzionato per ubriachezza molesta.

Individuato in centro ricercato colpito da mandato d’arresto europeo

Personale della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Volante ha individuato domenica scorsa un cittadino pakistano di 31 anni destinatario di un mandato d’arresto europeo emesso dalla Germania. Le ricerche sono iniziate attorno alle 16, a seguito della ricezione di un Allert Alloggiati: l’uomo si era appena registrato presso un albergo in zona centrale della città, insieme ad un connazionale. All’arrivo nella struttura da parte degli operatori, però, i due amici erano usciti; le immediate ricerche in zona hanno portato all’individuazione del ricercato. I poliziotti, con l’ausilio della Direzione Centrale della Polizia Criminale di Roma, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia- Sala Operativa Internazionale, hanno verificato la sussistenza del mandato d’arresto a carico dell’uomo per  reati contro la fiducia pubblica (frodi, falsificazioni, contraffazioni). Lo hanno pertanto tratto in arresto.

Olimpiadi Tokyo: è il nuoto lo sport più seguito dagli universitari

Tutti sui social per non perdere l’evento

Nell’ultima indagine dell’Unicusano si fotografano gli sport più amati e i mezzi per seguirli. Nella top five anche atletica, tuffi e pallavolo. Il Nord d’Italia è il più interessato, male le isole.

 

È il nuoto lo sport che, più di tutti, sarà seguito dagli universitari italiani alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020, in programma dal 23 luglio all’8 agosto. Ma le imprese degli atleti in vasca non saranno le uniche a essere guardate: secondo l’ultima indagine dell’Università Cusano, nella top five delle discipline più amate rientrano anche atletica leggera, pallavolo tuffi e calcio.

I Giochi Olimpici, riporta la rilevazione dell’Unicusano, saranno seguiti dalla maggior parte degli studenti tra i 18 e i 35 anni: ben 8 su 10 saranno incollati davanti alla tv (54,1%) o si aggiorneranno attraverso siti internet e social network (43,6%). Rispetto alle edizioni precedenti, emerge un aspetto nuovo: alla televisione i ragazzi preferiscono sempre di più Facebook, Instagram, Twitter per mantenersi informati con contenuti veloci tramite app che permettano di interagire e non essere solo spettatori passivi. A loro non interessa più l’intera competizione ma solo gli highlights di un evento.

Inoltre a seguire il principale evento internazionale sarà ancora una volta il pubblico maschile con le ragazze poco interessate alle Olimpiadi: quasi il 60% delle intervistate seguirà al massimo qualche competizione.

Rispetto all’interesse verso le Olimpiadi si evidenziano differenze tra Nord, Centro, Sud e Isole: le Olimpiadi verranno seguite con assiduità da oltre il 50% dei ragazzi residenti nel Nord Italia. Tale percentuale scende di poco nel Centro (49%) e nel Sud Italia (47%) facendo evidenziare invece una certa flessione nelle Isole (29%).

“La rilevazione a poche settimane dall’inizio dei Giochi Olimpici – spiega il Prof. Luca Rossi, docente di Statistica e Sondaggi e rilevazione d’opinione e analisi dei dati – ci ha consentito di analizzare l’interesse che l’evento suscita tra i giovani. Abbiamo coinvolto, in forma del tutto volontaria, gli studenti universitari tra i 18 e i 35 anni provenienti da tutte le zone d’Italia. Il nostro Ateneo, infatti, ha iscritti su tutto il territorio nazionale e questo è fondamentale per la generalizzazione dei risultati”.

Aprendo il capitolo “discipline”, l’Unicusano nella sua indagine mostra come il nuoto sia la competizione più seguita (oltre il 40% degli intervistati) distanziando di oltre 10 punti percentuali sport come l’atletica, la pallavolo e in maniera forse inaspettata anche il calcio. Ma, probabilmente, questo dato è condizionato dall’assenza dell’Under 21 italiana.

Anche in questo caso si nota come i mezzi di comunicazione influenzino la scelta del consumatore. Sarà forse un caso, ma in Italia i nuotatori, dopo i calciatori, sono gli sportivi che hanno una vita social molto attiva, partecipano a programmi televisivi e ultimamente su canale 5 è andato in onda anche un docufilm “Ultima gara” con alcuni campioni del nuoto.

Lesna Gold, profumo di casa

Il Lesna Gold è una di quelle società di periferia a conduzione familiare ma con elevata professionalità dove arrivi e subito respiri profumo di casa.

In via Bard il club del presidente Francesco Bove e del padre Antonio Bove è un faro calcistico per il rione torinese e non solo. Da anni il club lavora bene senza proclami ma curando con maniacale attenzione  i propri gruppi con istruttori di buon livello.Il covid è stata ed è tutt’ora una mazzata sportiva non solo per il calcio professionistico ma soprattutto per le società dilettantistiche che quotidianamente svolgono un ruolo sociale molto importante facendo divertire e creando armonia e gioia per grandi e bambini che sono accomunati da un’unica passione:il calcio.Finalmente la ripresa con tutte le precauzioni del caso.Abbiamo intervistato Vincenzo Incardona alias “Mister Cigno” che quest’anno sarà il Responsabile della comunicazione, un ruolo sempre più importante per una società che vuole crescere.Incardona ha giocato ad alti livelli nel calcio,grande bomber con tanti gol all’attivo su tutti i campi nelle varie categorie dove si è cimentato.È anche un allenatore preparato ed attento nei confronti dei bambini sia dal punto di vista sportivo che ludico.Ecco un riassunto del suo pensiero:’Nel mondo di oggi è giusto dare spazio e visibilità al bambino, ricordiamoci che è Scuola calcio, cosa che non tutti gli istruttori non capiscono, ricordiamo che devono imparare e divertirsi e che il risultato non conta, se gli insegniamo solo a vincere i bambini non impareranno mai niente, il calcio è uno sport di valore, iniziamo noi stessi a dare il buon esempio con la parola magica: umiltà!
questo sarà il mio primo anno da responsabile e primo anno fuori dal campo, ringrazio Antonio e Francesco Bove per la fiducia, sono sicuro che insieme faremo un grande lavoro”.

Vincenzo Grassano 

“Life”, l’eredità degli anni 60 vive nel futuro

Informazione promozionale  /  IL ROMANZO DI TEODORO FUSO

Chi conosce Teodoro Fuso sa bene che la musica è stata la levatrice del suo istinto creativo. In particolare quegli splendidi anni 60 che hanno cambiato la Storia – non solo musicale – hanno costruito quell’humus socio-culturale al quale egli attinge in tutte le sue espressioni artistiche.

Perché in quegli anni, la musica è stata la colonna sonora di una generazione di giovani ribelli che ha stravolto gli schemi obsoleti presenti in tutte le manifestazioni artistiche dell’epoca. La pittura, la poesia, la filosofia, il linguaggio hanno scandito nuove formule espressive che hanno finito per influenzare il costume, la sessualità, la politica, l’istruzione.

 

Il suo romanzo – Life – segue ed introietta questo background, aprendosi con tutti i connotati di un canovaccio storico, riportandoci scenograficamente, musicalmente ed anche drammaticamente, a quegli eventi del 68 che travolsero lo status quo. Ma dopo i primi due capitoli ecco la sorpresa: un balzo in avanti nel tempo che allaccia vite, sentimenti, ideali e coscienze. Si scandaglia nel profondo la personalità di alcuni ex ragazzi che si ritrovano dopo tanti anni a pensare e ragionare con la stessa coerenza, l’identico trasporto, la incrollabile fedeltà a valori che sono scolpiti nel cemento dei loro cuori. E vivono questi personaggi, discutono, amano, sbagliano e si perdonano. Magari ad una velocità diversa dal passato, ma con la stessa passione. Life è l’impersonificazione dell’eredità lasciata nelle mani del futuro, di un pugno di ideali che non moriranno mai. Questi ideali che sono comuni a generazioni diverse e che trovano un solo collante universale: l’Amore – ciò che muove il sole e le altre stelle.            Ferruccio Ferretti

                                                                                                                              

L’autore

Teodoro Fuso è un artista eclettico, sensibile che ha conservato, intatta, la giovanile capacità di sognare e creare riversando la sua capacità artistica in svariate attività. Appena sedicenne costituisce uno dei primi gruppi musicali beat pugliesi, the New Stars diventando un punto di riferimento per i suoi coetanei. Negli anni ’70 è tra i precursori del movimento artistico definito Surrealismo Cosmico producendo diversi dipinti e partecipando a mostre collettive. Negli anni ottanta, come responsabile del settore pubblicitario presso “TeleRAM”, la prima emittente locale di Monopoli, realizza numerosi spot pubblicitari e programmi culturali di successo. Videomaker, postproduttore, regista di numerosi documentari e cortometraggi, collabora per un ventennio con la più importante tv locale pugliese, “TeleNorba”. Dal 2002 scopre il fascino della scrittura e le sue potenzialità, attraverso la quale libera la sua inesauribile fantasia. Racconti, romanzi, canzoni e persino un musical arricchiscono il carnet delle sue opere. Vive a Monopoli sua città natale.

 

Per saperne di più:

Visita il link di Facebook      Life – Teodoro Fuso

https://www.facebook.com/Life-Teodoro-Fuso-100245742266965

Il libro è prenotabile presso tutte le librerie.

 

Ufficiale: l’ex centrocampista granata Meitè è un giocatore del Benfica

 

Il calciatore ha firmato un contratto fino al 2026 con il club portoghese. Un operazione in uscita che porterà nelle casse del Toro 6 milioni di euro più uno di bonus legato ai risultati che otterrà il Benfica e alle presenze del francese. Ecco il comunicato ufficiale riportato sul sito del club portoghese. Meitè saluta il club granata dopo che nell’ultima stagione ha iniziato il campionato con il Toro per poi passare a gennaio al Milan sempre con risultati al di sotto della sufficienza.Un giocatore dalle grandi potenzialità ma che non si è mai espresso a quei livelli che prometteva. A comunicare l’arrivo di Meitè nel club portoghese è stato proprio il Benfica attraverso un comunicato sul proprio sito ufficiale.
Prossimi granata in uscita:il centrocampista Linetty allo Spezia,il difensore Lyanco al Betis,Iago Falque all’Olimpiakos.

Vincenzo Grassano

Cure oncologiche, nasce la nuova rete regionale

Nasce la nuova Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Lo ha deciso la Giunta regionale accogliendo la proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.

La Rete è contraddistinta da un nuovo modello organizzativo e funzionale, che rappresenta l’evoluzione del precedente Dipartimento interregionale ed interaziendale, con l’istituzione dell’Autorità centrale di coordinamento.

Il nuovo organismo è formato da un coordinatore, che rappresenta e coordina la Rete oncologica ed il relativo Comitato scientifico; un coordinatore dell’area ospedaliera, che identifica i livelli di attività ospedalieri tramite indicatori quali i volumi di attività ed i requisiti strutturali, organizzativi, tecnologici e coordina il neonato Molecular Tumor Board; ed un coordinatore dell’area territoriale, che si occupa dell’attuazione ed implementazione dell’oncologia di prossimità.

L’Autorità centrale di coordinamento della Rete oncologica rimane in carica tre anni e ha sede presso la Città della Salute di Torino.

Alla direzione Sanità e Welfare della Regione spetterà la nomina dei componenti del Comitato scientifico, che sarà composto da due oncologi, un oncologo/ematologo pediatra, un ematologo, un radioterapista, un chirurgo, un esperto di sanità pubblica, un infermiere con esperienza in oncologia e un rappresentante delle Associazioni di volontariato in oncologia, tra quelle maggiormente rappresentative sul territorio regionale.

Per finanziamento delle attività della Rete oncologica, disposto in misura proporzionale alla popolazione residente, il Piemonte stanzia 1 milione e 500 mila euro all’anno e la Valle d’Aosta 43.500 euro.

Contrariamente al passato, i responsabili della nuova Rete non riceveranno alcuna remunerazione, per cui il provvedimento non comporta oneri per la Regione.

«Adeguiamo il modello ultradecennale del Dipartimento funzionale interaziendale alle linee guida organizzative nazionali e ai nuovi assetti programmatori regionali e aziendali – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, con l’obiettivo prioritario di valorizzare il ruolo che ciascun professionista ha all’interno della Rete e il suo coinvolgimento nelle infrastrutture di sistema, tra le quali l’accesso alla ricerca, la partecipazione a trials di Rete, l’analisi del monitoraggio e la discussione in Rete. Le Reti oncologiche regionali sono parte integrante della programmazione dei servizi sanitari, in risposta alla domanda di cure oncologiche di qualità e anche al fine di valutare, in tempi appropriati, le necessità di innovazione tecnologica e di utilizzo dei farmaci, implementando la capacità di formazione e l’aggiornamento del personale. Ringrazio la professoressa Franca Fagioli che in questi mesi ha coordinato, insieme all’Assessorato, la transizione al nuovo modello organizzativo sul fronte delle patologie oncologiche in Piemonte, raggiungendo un traguardo di assoluta rilevanza».

Nel merito, la professoressa Franca Fagioli sottolinea: «Sarà una Rete oncologica pazientecentrica. Anche per questo abbiamo voluto inserire un rappresentante delle Associazioni di volontariato all’interno del Comitato scientifico. La persona avrà un ruolo centrale all’insegna della medicina del futuro: la medicina personalizzata e la medicina di precisione. E grande spazio rivestirà la ricerca. Saranno ridefinite le funzioni dei Centri oncologici ed ematologici fino ad arrivare all’oncologia di prossimità, modello di cura che ridefinisce il rapporto tra ospedale e territorio per valorizzare la persona attraverso nuovi setting assistenziali».

«La complessità delle terapie oncologiche richiede una organizzazione di Rete che, oltre all’assistenza ospedaliera e territoriale, potenzi la ricerca oncologica di tipo organizzativo e manageriale allo scopo di rendere disponibile a tutti i piemontesi procedure diagnostiche avanzate e l’accesso alle terapie innovative” dichiara il coordinatore della Rete professor Massimo Aglietta.

«La costituzione del Molecular Tumor Board rappresenterà una grande opportunità per i cittadini piemontesi affetti da tumore, in quanto renderà possibili approcci diagnostico terapeutici innovativi. Alla luce di questa innovazione dovranno essere aggiornati e ridefiniti i Centri di riferimento Hub – Spoke e la loro connessione con il territorio» prosegue il coordinatore dell’Area ospedaliera dottor Mario Airoldi.

«La sfida non ancora vinta contro il Covid-19 ha fatto capire quanto sia importante il territorio nella grande battaglia della salute – sostiene il coordinatore dell’Area territoriale dottor Alessandro Comandone -; la Rete oncologica si investe di tale responsabilità nel campo della lotta ai tumori coinvolgendo appieno i medici e gli operatori sanitari del territorio. I malati di tumore in Piemonte attualmente in cura e guariti sono 230.000. Gli oncologi di professione circa 200. Impossibile pensare che questo carico diagnostico e di follow-up possa gravare solo sugli ospedali. Sul territorio dovranno essere redistribuiti anche i programmi di screening temporaneamente sospesi durante la pandemia. Un capitolo particolare dovrà essere riservato ai Tumori Rari neoplasie a bassa incidenza. Il Piemonte che ha una lunga tradizione di scienza e di cultura su mesoteliomi, sarcomi, tumori pediatrici, tumori ematologici, neuroendocrini deve diventare un polo di attrazione regionale per queste neoplasie».

«La Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) ha sempre guardato alla Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta, come a un modello virtuoso e efficace ed efficiente da replicare – dichiara Paola Varese, direttore scientifico nazionale della Favo -, una rete esemplare che ha consentito, tramite i Centri accoglienza e servizi (Cas), la presa in carico precoce, globale e continua del malato sotto tutti gli aspetti, compresi quelli psico sociali e tramite i Gruppi interdisciplinari cure (Gic) ha addestrato i professionisti al confronto ed alla collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale. Da tempo chiediamo che l’esenzione ticket 048 rilasciata per sospetto di malattia oncologica, riconosciuta dalla Rete del Piemonte e della Val D’Aosta, venga replicata in altre Regioni.  Plaudiamo ora al varo del Molecular Tumor Board e alla implementazione della Rete tumori rari, da tempo oggetto di specifico interesse di Favo anche a livello europeo tramite la European Cancer Patient Coalition e il piano Mission on cancer. Ringraziamo l’assessore Icardi e il direttore della Rete  Fagioli per avere voluto coinvolgere Favo. Il nostro impegno, come sempre, sarà verso il miglioramento e l’implementazione dell’accessibilità dei servizi,  in un’ottica di oncologia di prossimità che garantisca e tuteli tutto il percorso del malato e della sua famiglia, dal sospetto clinico alle cure palliative.  Metteremo a disposizione della Rete la nostra esperienza anche per favorire l’elaborazione di progetti innovativi, come i percorsi di riabilitazione oncologica».