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Lo sport piemontese chiede la proroga delle misure

Il sistema sportivo piemontese chiede di proseguire con misure straordinarie a favore del comparto, ma anche il pagamento dei canoni di concessione degli impianti da parte delle società solo per i periodi di utilizzo.

Il neo presidente del Comitato regionale Coni Piemonte, Stefano Mossino, è stato sentito in audizione dalla sesta Commissione, presieduta da Paolo Bongioanni. C’erano anche i rappresentanti delle quattro Federazioni Nuoto, Calcio, Judo Lotta Karate Arti Marziali e Sport Invernali per fornire un quadro sugli effetti della pandemia. Il Consiglio regionale, ieri, aveva comunque già prorogato le misure straordinarie del Piemonte in aiuto al mondo sportivo.

“Le società stanno vivendo un momento complicato – ha detto Mossino – È importante che il sistema delle istituzioni comprenda le difficoltà del sistema sportivo e ci supporti, non solo con i ristori, ma anche attraverso una campagna informativa sulle misure di sicurezza antiCovid adottate che tranquillizzi le famiglie e faccia ripartire il tesseramento”.

Le Federazioni hanno sottolineato che a mancare all’appello sono soprattutto i più giovani, la fascia 6-14 anni: a dicembre 2020 la Federazione Calcio ha registrato 12mila tesserati in meno tra i più piccoli, gli sport da combattimento sono passati da quasi 12mila a meno di 5mila.

Altro punto cruciale riguarda l’impiantistica: “Con una riduzione dell’utenza del 70 per cento – ha spiegato Luca Albonico, presidente della Federazione Nuoto – gli impianti natatori non possono sopravvivere, perché i costi di gestione sono elevati. I Ristori ricevuti sono apprezzabili, ma purtroppo non sufficienti a far quadrare bilanci con perdite per centinaia di migliaia di euro”.

Su questi temi gli auditi hanno chiesto che venga istituito un tavolo regionale per trovare percorsi condivisi con tutti gli attori coinvolti.

Su sollecitazione dei consiglieri Alessandra Biletta (FI), Sivlio Magliano (Moderti), Carlo Riva Vercellotti (FdI) e Francesca Frediani (M4o), che hanno posto una serie di domande, è stato affrontato anche il tema green pass: il presidente del Coni ha auspicato approfondimenti da parte del Governo prima dell’autunno per far ripartire il sistema nella sua interezza e regole chiare che tengano separati l’attività sportiva delle federazioni da quella commerciale.

 

In manette ladro con la passione delle maglie da calcio

Sono da poco passate le 8 quando un ristoratore chiama il 112 NUE, segnalando la presenza di un uomo all’interno della sua attività in corso Moncalieri.

Gli agenti della Squadra Volante raggiungono rapidamente il locale, disponendosi lungo il perimento dell’edificio, così da impedire ogni possibile via di fuga.

All’improvviso l’attenzione di un poliziotto viene attirata dalla sagoma di un uomo che sta tentando di scavalcare la recinzione del giardino adiacente. Si tratta del soggetto segnalato, un cittadino marocchino di 37 anni. Lo straniero viene prontamente bloccato, al suo fianco gli operatori rinvengono una maglia da calcio autografata rimasta impigliata nella rete.

Visionando le immagini della videosorveglianza interna, le pattuglie osservano quanto accaduto poco prima.

Il trentasettenne si era introdotto all’interno del ristorante attraverso una finestra e aveva iniziato a guardarsi intorno, consumando nel frattempo uno yogurt. Seleziona 12 bottiglie di vino e con cura le avvolge nei tovaglioli di stoffa, sistemandole poi all’interno di una busta. Nel corso della sua “ispezione”, l’attenzione cade sulle numerose magliette da calcio autografate presenti. Lo straniero ne trafuga 7, oltre ad un pallone da calcio anch’esso autografato, ad alcune fiaschette di amaro ed ad un profumo. L’arrivo inaspettato della Polizia lo “costringe” a portarsi dietro solo la busta delle magliette, abbandonando le bottiglie ed uno zaino contenente una tenaglia in ferro ed una pinza.

L’intera refurtiva è stata riconsegnata al legittimo proprietario mentre l’uomo, con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per tentato furto.

Bilancio sociale e nuovo consiglio direttivo di Croce Verde Torino: oltre 1400 volontari impegnati

Stagione di bilanci in Croce Verde Torino: l’assemblea elettiva dei Soci dell’Ente approva il bilancio consuntivo 2020, preventivo 2021 e pubblica il suo primo bilancio sociale nell’anno della pandemia. Eletti i Consiglieri che dovranno guidare l’Ente nel triennio 2021-2024.

 

ociLa Croce Verde Torino, pubblica assistenza affiliata ad Anpas, si è riunita in assemblea domenica 25 luglio (gli andamenti pandemici hanno consigliato lo slittamento in estate per garantire che si potesse svolgere “in presenza”, vista la scadenza elettiva) per rinnovare gli organi direttivi (il Consiglio) e di controllo (Sindaci revisori) e Probiviri dell’Ente e approvare il bilancio consuntivo 2020 e previsionale 2021. Come previsto, a seguito dell’emanazione del D.Lgs. 3.7.2017 n. 117 istitutivo del Codice del Terzo settore, la Croce Verde Torino ha inoltre provveduto a pubblicare il suo primo Bilancio Sociale dell’Ente illustrativo delle responsabilità, dei comportamenti e dei risultati sociali, ambientali ed economici della attività svolta.

Per l’elezione del nuovo Consiglio direttivo hanno espresso il voto oltre 500 soci e sono risultati eletti (a termini di Statuto e in ordine di preferenza): Vincenzo Sciortino, Salvatore Bucca, Paolo Emilio Ferreri, Antonio Urbino, Mauro Michele Rovaretti, Davide Tessore, Vincenzo Favale, Marino Properzi, Mario Paolo Moiso, Marco Galetto, Luciano Dematteis, Fabrizio Marchino e Rosa Cataffio.

Nella sua prima riunione il Consiglio ha conferito all’avv. Paolo Emilio Ferreri la qualifica di Presidente onorario con la seguente motivazione: “per i tanti anni in cui si è prodigato nella guida della Croce Verde Torino e per il grande valore etico e professionale che ha apportato al nostro sodalizio”. Tale decisione verrà in seguito sottoposta ai soci nella prima assemblea per la ratifica della stessa.

È stata poi definita la composizione della giunta esecutiva formata, come previsto dallo Statuto dell’Ente, da Presidente (Mario Paolo Moiso), Vice presidente (Enzo Sciortino), Direttore dei Servizi (Salvatore Bucca), Direttore Amministrativo (Vincenzo Favale) e Direttore Sanitario (Antonio Francesco Urbino). Inoltre sono state assegnate le ulteriori deleghe operative ai Consiglieri Vincenzo Sciortino – Pianificazione e sviluppo strategico associativo, Fabrizio Marchino – Gestione Patrimonio Immobiliare in affiancamento al Consigliere Rovaretti, Marco Galetto – Autoparco, Paolo Emilio Ferreri – Adeguamenti Normativi e revisione Statuto, Marino Properzi – Affari Legali e rapporti con l’organismo di vigilanza, Luciano Dematteis – Relazioni con Anpas, Forum del Terzo settore e Csv,  Mauro Rovaretti – Rapporti con le sedi in affiancamento al Consigliere Marchino, Davide Tessore – Sviluppo Attività Formativa e Associativa e Rosa Cataffio – Dame Patronesse. La qualifica di Direttore Responsabile di Croce Verde Notizie è rivestita da Marino Properzi.

Nell’Organo di Controllo sono stati eletti e confermati Pierluigi Gambino, Antonio Mainardi e Marisa Gennari, mentre Piermario Rosso, Gioacchino Garofalo e Alberto Calarco costituiranno il collegio dei Probiviri.

Il Bilancio Sociale pubblicato, relativo all’anno 2020, primo anno di pandemia, evidenzia bene

l’imponente e positivo impatto e valore sociale che l’Ente, con oltre 1400 volontari e 97 dipendenti,

è riuscito ad esprimere e generare sul territorio torinese e nei Comuni della prima cintura dove agiscono le cinque sezioni distaccate. Un patrimonio economico (nel corso del 2020 le ore impegnate dai volontari sono state oltre 300.000, corrispondenti ad una valorizzazione di quasi 7 milioni di euro) e sociale generato a vantaggio delle relative comunità cittadine, non solamente in termini di capacità

 

e qualità di servizi (74.632 nel 2020, uno ogni 7 minuti) ma di attenzione ai bisogni delle singole persone nella loro interezza, di vicinanza ai bisogni delle comunità, di espressione critica e solidale che mira alla coesione e alla partecipazione sociale, di grande capacità nel fare rete con le Istituzioni secondo il principio di sussidiarietà cui si ispira il volontariato. Tutto ciò, nell’ordinaria amministrazione come nelle emergenze più severe, come la crisi pandemica ha raccontato e continua a raccontare.

Torino, 30 luglio 2021

Nata nel 1907 per soccorrere gli infortunati e gli ammalati, con presidente, sia pure per breve tempo, il celebre criminologo Cesare Lombroso – simbolo dell’impostazione laica e positivista -, la Croce Verde Torino è un’associazione di volontariato da sempre aconfessionale e apartitica, senza fini di lucro e portata avanti dai soci volontari, dai soci sostenitori, dalle dame patronesse e dai soci onorari che con il loro apporto economico o di tempo gestiscono l’associazione.

Fin dalla sua fondazione Croce Verde Torinooltre che in città, si impegnò a portare aiuto in tutto il Paese, inviando già nel 1908 volontari per soccorrere la popolazione di Messina in seguito al terremoto che colpì il sud Italia, e perseguendo questa vocazione nei principali, drammatici eventi sismici e alluvionali che hanno colpito l’Italia, sino ad oggi.

È affiliata ad Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), il più grande movimento di volontariato non confessionale nel nostro Paese.

Svolge servizio nei Comuni di AlpignanoBorgaro TorineseCaselle TorineseCirièSan Mauro TorineseTorinoVenaria Reale e nelle principali stazioni sciistiche torinesi con 1.334 volontari organizzati in squadre notturne, diurne, di montagna, di protezione civile e per progetti speciali. Per rispondere alla copertura dei servizi di Emergenza/Urgenza nelle 24 ore, impiega, insieme ai volontari, 94 dipendenti (84 dei quali personale viaggiante). Grazie ad attività in convenzione e donazioni ricava annualmente proventi superiori a 12,4 milioni di euro, pari a quello di una media impresa, questa non profit.

Oltre ai servizi di Emergenza (con 12 postazioni del Sistema 118) e trasporto inter/extra-ospedaliero, nonché a persone con mobilità ridotta o per progetti speciali (Progetto SciAbile, di accompagnamento di sciatori diversamente abili); svolge attività di Protezione civile (con lo specializzato Nucleo Sanitario di Protezione Civile, integrato nel sistema regionale e Nazionale coordinato dal Dipartimento), di Soccorso sulle piste da sci del Piemonte (nelle stazioni sciistiche di Sestriere, Sauze d’Oulx, Sansicario, Cesana, Claviere, Bardonecchia, Prali, Montoso), di Teleassistenza, di Assistenza sanitaria a grandi manifestazioni di spettacolo, culturali e sportive; di Formazione sanitaria ai cittadini.

Ogni volontario, mediamente, tra guardie notturne e festivi, dona alla collettività 486 ore annue (pari ad oltre 20 giorni interi).

Uno dei principali impegni di Croce Verde Torino è quello della formazione, non soltanto verso i propri volontari ma anche a tutta la cittadinanza. Negli ultimi anni l’Ente si è impegnato a fornire formazione di primo soccorso nelle scuole e nelle aziende della Città metropolitana di Torino, ed è presente nelle piazze con i propri volontari in occasione di eventi per avvicinare la popolazione al mondo e alla cultura del volontariato, del primo soccorso e delle buone pratiche in campo sanitario.

Dl Recovery, Ruffino (CI): La nostra voce è quella di sindaci, imprese e famiglie

“Su alcuni temi quali la valutazione di impatto ambientale, l’autorizzazione per i nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti o la rigenerazione urbana, si corre il rischio dei colli di bottiglia. Temi a me cari, che rappresentano una reale sfida per il Paese e che, non a caso, vedono l’Italia protagonista in questi giorni con il G20 sull’ambiente a Napoli”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino, nel corso della dichiarazione di voto finale a Montecitorio.
“L’Europa, l’Italia, i nostri cittadini, le nostre imprese- aggiunge- ci chiedono di Liberalizzare, uniformare le procedure, digitalizzare ogni atto emesso dalla pubblica amministrazione, ridurre oneri e tempi. Coraggio Italia nasce dai e nei territori, la nostra voce è quella dei sindaci, delle imprese, delle famiglie. Sosteniamo il governo Draghi con convinzione offrendo il nostro leale contributo. Vogliamo essere gli estensori di misure semplici, attuabili, ed utili, misure che creino occupazione, vero lavoro, servizi, benessere”.
Per Coraggio Italia, sottolinea ancora Ruffino “il pnrr e le semplificazioni debbono essere opportunità per le nuove generazioni, per i nostri giovani che potranno scegliere se iniziare la loro attività in Italia o andare all’estero e non piuttosto avere una strada a senso unico, l’estero. Ed i giovani ci chiedono di affrontare e risolvere i processi di transizione ecologica perché sono coscienti che il Pnrr è motivo di orgoglio e stimolo per l’Italia”.

Trovato a bordo di uno scooter rubato

Fermato dalla Squadra Volante

Alle tre di notte dello scorso venerdì è ‘ giunta segnalazione dalla centrale radio operativa di uno scooter a noleggio rubato, localizzato mediante GPS in via Sesia. Personale della Squadra Volanti giungeva  sul luogo e notava un uomo spingere manualmente uno scooter all’interno di un distributore di benzina. All’arrivo degli agenti, il soggetto, un 53enne di nazionalità rumena, si faceva trovare seduto sul sellino del mezzo, fingendo di trovarsi in quella posizione solo perché stanco e al fine di riposarsi. Gli accertamenti svolti facevano successivamente emergere la sicura provenienza furtiva del mezzo, che peraltro presentava il nottolino di avviamento palesemente forzato. L’uomo, che ha dei precedenti specifici per reati contro il patrimonio, è stato sottoposto a fermo di p.g. per ricettazione, convalidato nelle ore successive.

Quattro pusher arrestati dagli agenti del Commissariato Barriera Milano

Oltre 600 grammi di stupefacente sequestrato

 

Martedì sera, gli agenti del Commissariato Barriera Milano transitando su via Troya, notano un cittadino straniero uscire dal portone di uno stabile della via e, alla vista della volante della Polizia, allontanarsi velocemente a bordo della sua bici. L’uomo, un diciannovenne maliano, viene però fermato e trovato in possesso di sostanza stupefacente. Immediatamente, scatta anche la perquisizione domiciliare. Qui i poliziotti faranno la scoperta più importante.

Nell’alloggio utilizzato dall’arrestato, gli agenti trovano altre due persone, due cittadini senegalesi. Soprattutto, i poliziotti rinvengono diversa sostanza stupefacente: quasi mezzo chilo di cocaina e oltre 140 grammi di crack.

Mentre gli agenti sono nell’appartamento, rientra in casa un ulteriore inquilino il quale, alla vista degli agenti, si dà alla fuga.  Il fuggitivo, un diciannovenne senegalese, nonostante riesca a uscire dal condominio e darsi alla fuga viene raggiunto da uno degli operatori della Polizia in via Colonna angolo via Campobasso. Nel corso della sua fuga, il cittadino straniero si disfa anche del suo telefono cellulare. Per il diciannovenne, oltre che l’arresto per la detenzione dello stupefacente come per gli altri tre occupanti dell’alloggio, scatta anche quello per resistenza a P.U.

 

Una città sempre più contaminata

È recente la notizia di un pacco contenente amianto gettato presso il parco della Pellerina, dove evidentemente il trasgressore, ha scambiato uno dei polmoni verdi della nostra città per una discarica qualsiasi…

Tralasciando la pericolosità dell’accaduto, a causa della nocività del materiale, possiamo forse sostenere di vivere in una città sempre più contaminata, ma non sto parlando di amianto, ma di maleducazione e inciviltà.
Torino non è una città sporca, bensì sporcata da alcuni individui, irrispettosi, che affidano alla pulizia pubblica i loro scarti privati, privi di un amore verso il prossimo e verso la meravigliosa città che li ospita.
E se il servizio di pulizia cittadino fornito dall’Amiat non riesce a stare dietro alle spese per un incremento della produttività, dovremmo essere noi cittadini a rimboccarci le maniche, trovando metodi alternativi per far si che questi rifiuti non vengano abbandonati agli occhi dei turisti, seppur scarsi in questo triste momento.
Bisogna cominciare a pensare a delle nuove tecniche, dei nuovi metodi di raccolta e dei nuovi contributi che ogni cittadino potrebbe mettere a disposizione, e non parlo di contributi economici.
Tutto ciò sarebbe opportuno per pulire una città meravigliosa, che al momento necessita però in primis di una sensibilizzazione affinché non si verifichino piú episodi come alla Pellerina.
Pietro Ruspa

Liste di attesa: nasce la commissione per il recupero delle prestazioni saltate causa Covid

 L’ASSESSORE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «UNO STRUMENTO PER FORMULARE SOLUZIONI»

Su proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, stamattina la Giunta regionale ha deliberato la costituzione della Commissione regionale per il recupero ed il contenimento dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie, a supporto del Gruppo di coordinamento del Programma regionale per il governo dei tempi di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero.

«Sul recupero delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, ricovero e screening oncologici non erogate dalle aziende sanitarie a causa delle ricorrenti ondate epidemiche – osserva l’assessore Icardi – la Sanità ha compiuto in questi mesi consistenti sforzi, stanziando, tra l’altro, oltre 35 milioni di euro, di cui almeno 7 milioni destinabili agli erogatori privati con i quali è stato sottoscritto uno specifico accordo di collaborazione. I piani regionali e delle singole Asl sul recupero delle liste di attesa sono costantemente aggiornati in rapporto alle disponibilità delle agende di servizio, mentre oggi mettiamo in campo una specifica commissione regionale che avrà il compito di monitorare lo stato di avanzamento dei piani delle Asl, formulando proposte di azioni per il recupero delle prestazioni non erogate, in rapporto alle disponibilità riscontrate nelle singole realtà territoriali. La nuova Commissione regionale dovrà analizzare e valutare i bisogni dei cittadini, la domanda espressa e le modalità di erogazione dell’offerta, anche in chiave di appropriatezza, erogazione e tempi di attesa, in modo da raccordarsi al meglio con il Gruppo di coordinamento del programma regionale per il governo dei tempi di attesa».

Della Commissione fanno parte Gaia Manassero (amministrativa gestionale), Luciano Bernini (direttore sanitario di Azienda sanitaria regionale), Alessandro Carriero (medico specialista in radiodiagnostica), Paolo De Paolis (medico specialista in chirurgia d’urgenza e pronto soccorso), Emilpaolo Manno (medico specialista in anestesia e rianimazione), Giuseppe Massazza (medico specialista in medicina fisica e riabilitazione), Marco Pappalardo (collaboratore professionale sanitario, infermiere), Maurizio Turello (medico specialista in anestesia e rianimazione) e Raffaella Fornero (staff di direzione generale di Azienda sanitaria regionale).

La Segreteria tecnica della Commissione è affidata a Raffaella Fornero, mentre il coordinatore sarà scelto tra i componenti nella seduta di insediamento.

C’è bisogno di politici adulti e vaccinati

C’è chi dice che i no vax sono stupidi ed ignoranti. Non è una novità che ignoranza e stupidità vanno di pari passo. Sono complementari e senza l’una non c’è mai l’ altra. Stupidità che non ha colore politico. Decisamente trasversale.

Ma come mai Giorgia Meloni si è intestata questa battaglia politica imponendo a Matteo Salvini l’inseguimento politico? Puro e semplice calcolo elettorale. Giorgia Meloni non è stupida,  tanto meno Matteo Salvini. Ne’ stupidi ne’ ignoranti.  Oddio,  Matteuccio il Capitano ha cambiato una dozzina di facoltà,  senza mai laurearsi. Troppo impegnato nel sobillare il popolo. Ma tant’è che qualche libro l’hanno letto. Addirittura la ragazzaccia di Garbatella  (Meloni) un libro lo ha scrittori. Ora al top 10 delle vendite. Per lei ottima operazione di immagine. Ed alla fine sono molto ma molto disciplinati. Mario Draghi li riprende e loro da bravi bambini si vaccinano.
Ma non rinunciano nell’urlare: libertà,  libertà.
Dunque niente Green pass.  Ma super Mario va avanti.  Irremovibile.  Voi non sapete quanto mi piace questo uomo.  Tanto, proprio tanto. Non urla mai.  La calma è proprio la virtù dei forti.  Su questo punto decisamente debolucci Salvini e Meloni che “giocano” a chi urla di più.
In gioco chi è il numero uno del Centro Destra.  Persino Berlusca dice: piantatela.
Ma chi ha,  indubbiamente il vento in poppa è  Fratelli d’Italia. C’è la ressa per entrarvi. Molti ex di Forza Italia corrono alla corte di Giorgina la pasionaria della destra.  La prima volta che una donna è leader a destra.  Un po’si è copiato dalla Francia,  anche se,  diciamocelo,  la Le Pen è da una vita in politica e difatto non sfonda mai.
Perché? Un po’per il sistema elettorale francese ed un po’ perché i vari estremismi di destra come di sinistra al massimo arrivano al 20 %. Inoltre,  direi, non tutto è lineare tra leghisti e Fratelli d’Italia.
Divisioni proprio sui valori di fondo.
Emblematico il caso di Biella. Il sindaco Claudio Corradino manda a casa l’assessore
Davide Zappala di Fratelli d’Italia colpevole di non aver presentato alcun progetto per il comune di Biella di riqualificazione urbana.
I soldi dell Europa non interessano ai Fratellini biellesi. Comunque alcuni di loro sempre pronti nel difendere chi esalta la figura di Benito Mussolini. Sempre Corradino , mesi fa , aveva chiesto la testa , ottenendola,  di un consigliere leghista che osannava il Duce. Tutto ciò nella più totale assenza di Forza Italia,  anche qui a Biella,  praticamente inesistente e si un PD incapace di fare un minimo di opposizione. Le divisioni sono anche,  se non soprattutto,  interne.
Non tutti in Fratelli d Italia condividono lo scivolamento sempre più a destra del Partito.
Guido Crosetto fondatore e quasi Torinese al 100 % per cento candida suo nipote a Torino in consiglio comunale.  Masticano amaro i nostalgici . Ora non c’è piu spazio per noi.
Il grande,  in assoluto è l’alessandrino Molinari.  Basta con i no vax.  Supportato da un’indagine: il 60 % degli elettori leghisti è per il green  pass. E Molinari non muove foglia che Matteo Salvini non voglia. Con l’azione squadrista a Pesaro contro la famiglia del Sindaco hanno decisamente superato ogni limite. Zaia tuona contro i leghisti no vax e no green pass. Tempi duri per una certa destra oltranzista . Piaccia o non piaccia il fascismo non tornerà di moda. Ma i guai di questa strana destra italica non sono finiti.
Mario Draghi incontra Cirio il governatore e Chiaretta la Sindachessa oramai in pensione e scopre che Torino è peggio di molte città del Sud.  Allora? Dice : non vi preoccupare ora ci penserà il Ministro Giorgetti.  Mario Draghi non è abituato a fare promesse e poi non mantenerle. Concretamente,  mi pare,  ci sarà una gara tra chi vorrà salvare ” solo il sud ” e chi vorrà salvare anche il nord Italia. Ovviamente i leghisti sono storicamente al nord e Fratelli d’Italia sono storicamente al sud e al centro con epicentro la capitale e decisamente radicati a Latina.  L’agro pontino che da molti è ritenuta una succursale della camorra. Dai no vax all’economia leghisti e Fratellini non vanno d’accordo su nulla.
Non vanno d’accordo a Torino,  come a Milano arrivando fino a Roma.  E questo non è un bene per l’intera democrazia. Fa un certo negativo effetto vedere simboli fascisti che sfilano in cortei che chiedono libertà. Fascismo e libertà sono un ossimoro.  E innegabile. Come non terminare citando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: vaccinarsi è un dovere civico e morale.  E guarda caso Mattarella ha scelto Mario Draghi.  Tutti e due tengono il punto.  Qualche speranza c’è ancora.

Patrizio Tosetto

Fondi regionali per le reti antigrandine

Aperto il bando per la prevenzione dei danni causati dal maltempo nei comparti ortofrutticolo e vitivinicolo

La Regione Piemonte ha aperto il bando a sostegno degli agricoltori piemontesi per la prevenzione dei danni causati da avversità atmosferiche tramite l’impiego di impianti di protezione con reti antigrandine. La dotazione finanziaria è di 3 milioni di euro sull’azione 1 della misura 5.1.2 del Programma di sviluppo rurale per l’anno 2021. L’attivazione del bando da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura è condizionata dall’approvazione da parte della Commissione europea delle proposte di modifica al Psr 2014-2020 presentate dalla Regione.

“L’intero comparto agricolo, in tutto il territorio piemontese, ha subito ingenti danni a causa delle avversità atmosferiche, dalle gelate anomale nel mese di aprile alle ultime grandinate a luglio che hanno colpito le produzioni dei settori ortofrutticolo, vitivinicolo, corilico e cerealicolo – dichiara l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – Il bando per le reti antigrandine è il primo dedicato alle calamità naturali attraverso le azioni già previste nelle misure del Psr 2014-2020. Azioni che purtroppo sono assolutamente necessarie e fortemente richieste dal comparto agricolo per le continue perdite determinate dal maltempo”.

I beneficiari possono presentare le domande di richiesta di contributo a partire dal 28 luglio e fino al 2 novembre 2021; il sostegno è pari al 50% del costo dell’investimento ammissibile per ciascun impianto di protezione.

Il bando è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link:

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/psr-2014-2020-op-512-impianti-protezione-reti-antigrandine-bando-42021