ilTorinese

All’infopoint di Emergency per ricordare Gino Strada

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TORINO RICORDA GINO STRADA “CIAO GINO. ORA CONTINUIAMO NOI”

MARTEDI’ 14 SETTEMBRE RIAPRE L’INFOPOINT DI TORINO CON UNA GIORNATA SPECIALE IN RICORDO DI GINO STRADA, FONDATORE DI EMERGENCY

 

LETTURE, MUSICA E VIDEO DALLE 15 ALLE 22 IN CORSO VALDOCCO 3

“I pazienti vengono sempre prima di tutto”, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino Strada, chirurgo e fondatore di EMERGENCY.

Ora spetta a tutti noi rimboccarci le maniche, portare avanti l’eredità di Gino e imparare a guardare lontano, come faceva lui.

Per questo il 14 settembre vi invitano all’Infopoint di Torino, in corso Valdocco 3, per un ricordo corale tra video, scritti e testimonianze, ma anche per accogliere e incontrare tutte le persone che vogliono unirsi a noi in questo cammino.

Per maggiori informazioni emergencypoint.torino@emergency.it

EMERGENCY INFOPOINT è uno spazio informativo aperto a tutti, un punto di riferimento per i sostenitori di EMERGENCY e per chiunque voglia conoscere le attività dell’associazione che dal 1994 offre cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.

EMERGENCY è un’associazione indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Da allora EMERGENCY ha curato oltre 10 milioni di persone, una ogni minuto. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.

Prima giornata girone H Champions League Malmoe-Juventus

Ore 21


Torinesi in agrodolce

Sprofondo bianconero e frizzante granata.
In teoria si,in pratica no. Calma e gesso come si suol dire. La Juve è in crisi d’identità e lo certifica  la classifica: 1 solo punto dopo 3 partite,-8 da un terzetto in testa alla classifica che sta volando sulle ali di un irrefrenabile entusiasmo: Napoli,Roma e Milan.La squadra bianconera di Max Allegri siamo certi si riprenderà:ha un organico con 18 titolari effettivi e la scelta di rinunciare a Ronaldo è stata ponderata. Mai tenere un giocatore controvoglia,specie se è un fuoriclasse come il portoghese.La Juve ha già pronta la sua occasione di riscatto.In Champions League contro il Malmoe nella prima giornata del girone H che vede presenti oltre ai bianconeri e svedesi,il Chelsea e lo Zenit San Pietroburgo.Ricordiamo che si qualificano agli ottavi le prime 2 squadre in classifica.
Finalmente entusiasmo in casa granata dopo una crisi depressiva biennale.Juric ha riacceso l’entusiasmo.Rotonda vittoria contro la Salernitana ma aldilà del risultato convince la prestazione del Toro.La mano del tecnico croato si vede:il Toro non subisce,reagisce e crea gioco stazionando nella metacampo avversaria,come già successo nelle prime giornate culminate in  2 sconfitte di misura contro Atalanta e Fiorentina che potevano esser entrambi pareggi. Piacciono i nuovi innesti,giovani grintosi e vogliosi,dal tasso tecnico elevato, è in Toro che gioca a calcio finalmente. Zima,Pobega,Pjaca,Brekalo,Praet,tanta qualità in difesa ed a centrocampo,settore da sempre in difficoltà per la squadra granata.Certo si devono
frenare i facili entusiasmi, il banco di prova importante sarà già venerdì prossimo a Reggio Emilia contro il Sassuolo.Siamo certi, però,che questo Toro vale un centroclassifica tranquillo senza i patimenti degli ultimi 2 anni.

Vincenzo Grassano

Covid, il bollettino di lunedì 13 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato87nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 14 dopo test antigenico), pari all’ 0,6% di 15.508tamponi eseguiti, di cui 12.591antigenici. Degli 87 nuovi casi, gli asintomatici sono 47 (54,0%).

I casi sono così ripartiti: 24 screening, 52 contatti di caso, 11 con indagine in corso, 2 importati dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 379.434,così suddivisi su base provinciale: 31.020 Alessandria, 17.977 Asti, 11.960 Biella, 54.770 Cuneo, 29.549 Novara, 202.180 Torino, 14.181 Vercelli, 13.557 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.557 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.683 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 24 ( – 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 195 (+5rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.537.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.709.545(+ 15.508rispetto a ieri), di cui 2.090.477risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.733

Nessun decesso di persone positive al test del Covid-19 comunicato oggi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi di 11.733deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.571 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.457 Cuneo, 946 Novara, 5.609 Torino, 529 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

363.945 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 363.945(+194rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.086 Alessandria, 17.065 Asti, 11.411 Biella, 52.666 Cuneo, 28.400 Novara, 194.766 Torino, 13.503 Vercelli, 13.087 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.470 extraregione e 2.491 in fase di definizione.

Terapie intensive, prevista la creazione di cento nuovi posti letto negli ospedali piemontesi

“Sono 651 i posti letto di terapia intensiva al momento presenti in Piemonte e oltre un centinaio verrà attivato al più tardi entro un anno”. Lo ha dichiarato il coordinatore dell’Area sanitaria dell’Unità di crisi Emilpaolo Manno nel corso della seduta della Commissione Sanità dedicata a un approfondimento sull’argomento.

“Alle 327 terapie intensive ‘storiche’ – ha spiegato Manno – si sono in questi mesi aggiunti 164 posti letto quiescenti che non derivano da riconversioni ma dalla quota letti prevista nel Piano Arcuri (che ne prevede complessivamente 299) e da letti allestiti e non occupati nei vari ospedali, nonché da 160 posti letto funzionali predisposti e finanziati con fondi regionali. Un numero che dovrebbe permettere di affrontare con relativa tranquillità la quarta ondata di pandemia, dal momento che al 31 marzo 2020 (prima ondata) i posti erano 459, al 22 novembre 2020 (seconda ondata) 414 e al 22 marzo 2021 (terza ondata) 364”.

“Dei pazienti Covid attualmente ricoverati in degenza ordinaria – ha aggiunto – il 67% non è vaccinato o ha ricevuto una sola dose, mentre il 33% ha ricevuto la vaccinazione completa; di quelli in terapia intensiva, invece, il 70% non è vaccinato o ha una sola dose e il 30% lo è, ma si tratta di pazienti con patologie pregresse”.

Ai componenti del gruppo Pd Manno ha risposto che “si auspica, con la quarta ondata, di non creare nuovi Covid Hospital ma s’intende tutelare le attività ad alta specializzazione di ogni Azienda per non bloccare ulteriormente le liste d’attesa”.

Al capogruppo di Luv ha espresso la necessità di “prestare attenzione alle fasce più giovani della popolazione per cercare di evitare il più possibile che vengano ricoverati in ospedale”.

Al presidente della Commissione (Lega) e al M5s ha spiegato che “la disponibilità di terapie intensive consentirà, anche dopo la pandemia, di fare un’analisi dei bisogni regionali e potrà consentire, sugli esempi israeliano e svedese, di mantenere posti perfettamente funzionali da attivare celermente in caso di bisogno”.

La Commissione ha poi iniziato l’esame delle Proposte di legge su prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare, presentate rispettivamente dai gruppi Pd e Moderati.

Su proposta dei primi firmatari si è stabilito di procedere alla costituzione di un gruppo di lavoro – presieduto dal presidente della Commissione e a cui prenderà parte anche l’Assessorato alla Sanità – per affrontare i nodi critici rilevati da associazioni ed enti interessati nel corso delle consultazioni on line che consenta di arrivare a un testo condiviso da tutte le forze politiche.

Ezio Bosso, “La musica magica” di Oscar Giammarinaro per festeggiare il compleanno

Lunedì 13 settembre Ezio Bosso avrebbe compiuto 50 anni, così Oscar Giammarinaro, meglio conosciuto come oSKAr già leader della storica band mod torinese Statuto, pubblica un inedito per festeggiare il suo compleanno.

La musica magica” è il nuovo singolo e videoclip di Oscar Giammarinaro, da lunedì 13

settembre in tutte le piattaforme digitali distribuito da Universal, proprio dedicato all’amico fraterno ed ex bassista degli Statuto Ezio Bosso prematuramente scomparso lo scorso anno.

La canzone composta nel 2019 e presentata all’ultimo Festival di Sanremo, era stata apprezzata dallo stesso Bosso prima della sua morte: “Avevo scritto una canzone per “Xico” commenta Oscar-, (questo il soprannome affettuoso con il quale i mod di piazza Statuto hanno sempre chiamato Bosso), come regalo per il suo compleanno, a lui era piaciuta molto, al punto che avevo pensato di proporla al Festival di Sanremo. Ezio mi disse che se il brano fosse stato scelto, l’avrebbe arrangiato lui stesso per l’orchestra. A maggio però, Xico ci ha lasciati e la canzone è rimasta lì, come una nostra foto, bella e struggente nello stesso tempo”. Da qui la decisione di provare il Festival e ora di pubblicarla per rendere omaggio alla memoria del musicista, ma, anche all’amico con il quale ha condiviso l’amore per la cultura mod.

Nel videoclip realizzato da Erika Grosso, le note e le parole di Oscar scorrono sullo sfondo di una Torino autunnale tra sonorità cool jazz e pop soul. I protagonisti della storia sono interpretati dai fratelli Julian e Zak Loggia (figli di Alex, storico chitarrista degli Statuto e componenti della band “Omini” che stanno per pubblicare il loro nuovo singolo), rispettivamente nei panni di giovanissimi Ezio e Oscar. Avanti e indietro per la città, che per un attimo ritorna a quegli Anni ’80 che fecero da sfondo al loro sodalizio, i due ragazzi si divertono a suonare e cantare condividendo quella passione per la musica che è stata alla base della loro amicizia e delle loro rispettive carriere. Tra pianoforti, spartiti e contrabbassi le scene si concludono al giardino di piazza Statuto, che da pochi mesi, porta proprio il nome di Ezio Bosso.

Tutti i diritti d’autore del testo saranno devoluti in beneficenza a Radio Parkies – Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani, realtà internazionale già supportata da Bosso negli ultimi mesi di vita.

Il nuovo singolo sarà presentato dal vivo nei prossimi giorni in tre incontri dedicati:

martedì 14 settembre ore 21, presso Il Circolo dei Lettori Torino

mercoledì 15 settembre ore 19.30, presso Gallery16 Bologna

domenica 3 ottobre ore 21, presso Arci Bellezza Milano

SOCIAL

https://www.facebook.com/oscarilmod

https://www.instagram.com/oscar_giammarinaro/

MULTILINK PIATTAFORME

https://udsc.lnk.to/MusicaMagica

VIDEOCLIP UFFICIALE

https://www.youtube.com/watch?v=dsi1HfvnOO0

L’assessora Leon rapinata in strada a San Salvario

Ieri sera l’assessora comunale alla Cultura Francesca Leon è stata rapinata a San Salvario, verso le 21,30

Stava rientrando a casa quando un uomo  ha cercato di strapparle la borsa. Il rapinatore non era armato e non l’ha aggredita ma si è fatto dare il denaro che aveva nel portafoglio, poi è fuggito. Leon ha gridato ma la strada era deserta. L’Assessora ha chiamato la polizia e poco dopo è arrivata una volante.

Rifiuti e ambiente, Marazzato alla Milano Design Week

Il ‘Gruppo’ , leader nelle bonifiche e soluzioni ambientali, ha presentato in anteprima mondiale i primi materiali edili per arredo urbano e pavimentazione ottenuti con geopolimeri da fanghi di dragaggio e segagione.

Si è conclusa con pieno successo la ‘Milano Design Week’, evento-satellite diffuso su tutto il capoluogo lombardo del ‘Salone del Mobile’, che ha visto la partecipazione del ‘Gruppo Marazzato’ – azienda piemontese leader nelle bonifiche e nella gestione e smaltimento di rifiuti industriali liquidi e solidi dal 1952 – con un proprio spazio specifico all’interno dell’originale mostra ‘RoGuiltlessplastic’ a firma di Rossana Orlandi, ospitata dal 4 al 12 Settembre scorsi presso il ‘Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci’, parte di un progetto internazionale atto a creare consapevolezza sulle tematiche del riutilizzo e del riciclo dei rifiuti.
“Un’utile e stimolante occasione di confronto in cui abbiamo avuto il piacere di condividere le esposizioni del TrashFormation Village, un villaggio visionario dedicato a design, architettura, arte, tecnologia, sport e musica insieme al Politecnico di Torino, che ringraziamo per la preziosa opportunità offertaci”, esordisce soddisfatta Eleonora Longo, Coordinatrice del ‘Centro Ricerca e Sviluppo’ di cui il noto brand vercellese si è recentemente dotato per ampliare nonché approfondire i propri interessi sul tema della ricerca finalizzata a nuove soluzioni per l’ambiente.
“In quel contesto – prosegue – ci è stato possibile presentare in anteprima al grande pubblico il frutto di un progetto nato un paio d’anni fa con il Politecnico di Torino dal titolo ‘Geopolimeri di fanghi di dragaggio e segagione’, consistente nella realizzazione di prototipi di piastrelle per pavimentazione urbana derivati da inerti, per produzione su scala industriale. È stato affascinante vedere i nostri manufatti sperimentali accanto a installazioni, sculture di noti artisti e architetti. Per la prima volta il mondo del design apre al rifiuto, cercandone una nuova dimensione estetica funzionale al completamento e arricchimento insieme di una delle fasi più significative dell’economia circolare: quella legata all’attenzione per il prodotto finale. Abbiamo riscontrato in loco grande attenzione da parte dei visitatori, ricevuto molteplici richieste e soprattutto inaugurato tutta una serie di relazioni umane e professionali che ci incoraggiano nel proseguire con maggiore entusiasmo, impegno e investimento nel cammino sin qui intrapreso”, conclude l’Ingegnere che coordina le attività del polo torinese di ricerca e sviluppo targato ‘Gruppo Marazzato’.

Prove di rave party nel Torinese ma la polizia lo blocca

Stavano organizzando un rave party party sulle colline del Torinese nella zona di Rosta e Villarbasse e Reano. Ma una riunione tecnica di coordinamento nella notte in prefettura ha fatto immediatamente il via  allo sgombero dell’area. Individuati gli undici organizzatori del rave sono stati sequestrati amplificatori, mixer e varie attrezzature. Non ci sono stati tensioni e incidenti.

Il ritratto di Eduardo Scarpetta, uomo di teatro tra allegria ed egoismi

Da Venezia sugli schermi “Qui rido io” di Mario Martone

 

Pianeta Cinema a cura di Elio Rabbione

 

Sulle alture del Vomero, a Napoli, sorge “Villa La Santarella”, il nome dovuto a una delle commedie di maggior successo di Eduardo Scarpetta, una costruzione mista all’esterno di colori grigi e rossastri che l’autore definì un giorno “un comò sottosopra” per quella sua forma squadrata e per quelle quattro torrette merlate e angolari che la identificano immediatamente. Su di una delle pareti vi fece apporre la scritta “Qui rido io” e quella scritta è oggi il titolo del film imperfetto di Mario Martone presentato a Venezia nei giorni scorsi, rimasto a bocca asciutta tra i Leoni e le coppe Volpi e ora sugli schermi per il giudizio di un pubblico più ampio.

Un film che cita arte e vita, scritto dal regista con la collaborazione di Ippolita di Majo, rovistando tra testimonianze d’epoca, tratteggiando senza mezzi termini la schiera arruffata di una famiglia che non aveva remore ad allargarsi sempre più, amanti e occasioni improvvise pronte ad aggiungersi, là dove lo sfrontato Eduardo intrecciava relazioni, con la scelta poi di riconoscere o meno, di adottare o di rifiutare con allontanamenti ed elemosine di momentaneo sostentamento (per questo Peppino De Filippo, nato con Titina e Eduardo dalla relazione avuta con Luisa, nipote della moglie legittima e sartina del gruppo teatrale, lo odiò con tutta la sua forza: per lui e per i suoi fratelli Scarpetta rimase sempre lo “zio”); guardando al carattere dell’attore fatto di allegria  – l’amore per la propria compagnia, pronti tutti a immergersi nel mestiere d’attore come in qualsiasi altro aiuto – e di scatti ombrosi che mettevano in mostra il grande egoismo, l’amoralità vissuta senza ripensamenti, le grandi ambizioni, le amicizie e le invidie, i successi e i fischi, la incredibile padronanza del palcoscenico dove lui soltanto sembrava dover trovare posto. E poi ancora lo spirito di un’epoca, la Napoli di inizio secolo, la Napoli dei campioni letterari, che mescolavano musiche e parole – Salvatore di Giacomo, Roberto Bracco,  Libero Bovio, Ernesto Murolo -, che all’occasione, come la città, dopo gli applausi gli voltano le spalle, la bellezza delle riprese all’interno del teatro Valle e gli interni ricostruiti, ricchi, abbondanti, coloratissimi (di Giancarlo Muselli e Carlo Rescigno) e i costumi di Ursula Patzak. C’è l’interpretazione di enorme spessore di Toni Servillo, umana in tutte le proprie contraddizioni (ma tutti gli attori si ritagliano il loro piccolo spazio di efficacia e di bravura, per tutti i giovani Cristiana Dell’Anna, la giovane madre dei De Filippo, che, poste radici già mature in “Un posto al sole”, il nostro cinema dovrà tenere presente con buona attenzione; e l’ultimo della stirpe, l’omonimo Eduardo Scarpetta, che qui è Vincenzo, pronto a ribellarsi ad un padre tutto chiuso nelle proprie idee), c’è, ad occupare gran parte dell’attenzione, la disputa intrapresa con D’Annunzio, il Vate acclamato della “Figlia di Iorio”, strappata alla Duse e ad una relazione ormai terminata, per affidarla a Irma Gramatica, c’è la parodia di Scarpetta, volta al maschile sin dal titolo, un insuccesso prezzolato che con la denuncia lo porterà in tribunale; c’è l’esito processuale destinato all’assoluzione, che sprigiona dalla bravura dell’attore, ma che porta ancora con sé la decisione, inspiegabile, di abbandonare nel giro di pochi mesi la scena, e di trasmettere copioni, successi e messinscene, il futuro del suo teatro, al figlio Vincenzo.

Che c’è a lasciare allora con un dubbio di sottofondo? Certi momenti non scritti con la passione o l’attenzione di altri (è un capolavoro l’arringa finale di Scarpetta), il preambolo che ruota attorno alla messinscena di “Miseria e nobiltà”, certi passaggi che sono lì a descrivere la destrezza, o l’abitudine, a passare dalla moglie all’amante, l’incontro con D’Annunzio poggiato soltanto sulle spalle di Servillo ma che non “spiega” con vera partecipazione, letterariamente, una scrittura a tratti indebolita che in fatti o in personaggi non è stata a tratti – per certi tratti – capace di trovare una sincera robustezza. Tuttavia, “Qui rido io” rimane un film da vedere, guardando all’epoca, ad un teatro irrimediabilmente terminato, ad un uomo che è vissuto giorno dopo giorno tra luci e ombre.