ilTorinese

Vaccino antinfluenzale, la prossima settimana presentazione della campagna con i medici di famiglia

Ieri il Presidente della Regione Cirio e l’Assessore alla Sanità, Icardi,  con i vertici dell’Assessorato, hanno incontrato i rappresentanti dei medici di famiglia (Fimmg, Smi e Snami) per definire l’avvio della campagna vaccinale antinfluenzale, che partirà a metà ottobre e verrà presentata la prossima settimana in modo ufficiale.
Si partirà dagli over85 attraverso il supporto dei medici di medicina generale, grazie alla consegna del primo lotto dei cinque acquistati dalla Regione Piemonte, per un totale di circa 1,1 milioni di vaccini antinfluenzali. Sarà possibile garantire nella stessa seduta in modo combinato anche la vaccinazione anticovid con Pfizer o Moderna, al momento sempre per gli over85. La campagna poi procederà secondo classi di età e vulnerabilità. Da metà ottobre i medici di famiglia potranno somministrare Pfizer e Moderna a tutte le fasce d’età consentite e in base alle indicazioni del Piano nazionale, anche indipendentemente dal vaccino antinfluenzale.
La vaccinazione anticovid continuerà a procedere in parallelo anche negli hub delle aziende sanitarie locali.

Crociato in Terra Santa, poi al fianco di malati e sofferenti

Un po’ a causa della pandemia, un po’ per il tempo che scorre troppo velocemente, oggi è un Santo dimenticato, quasi del tutto. Ugo Canefri era un nobile crociato piemontese, vissuto nel XII secolo, metà alessandrino e metà genovese, che di fronte agli orrori della guerra gettò a terra armi e armatura e spese la sua vita per aiutare ammalati, invalidi e pellegrini.

Sconvolto dalla violenza delle Crociate abbandonò le terre d’oltremare dove si combatteva duramente contro gli arabi e, tornato in Italia, passò il resto della sua esistenza a lavorare nell’ospedale della Commenda di San Giovanni di Prè, di fronte al porto antico di Genova. Pochi sanno chi è costui: l’8 ottobre veniva commemorato dove nacque, a Castellazzo Bormida nell’alessandrino, pare nel 1148, ma oggi nel suo paese natale non si fa più nulla per ricordarlo mentre il 19 ottobre viene festeggiato a Genova con una solenne cerimonia nella splendida chiesa dei crociati, san Giovanni Evangelista, dove è sepolto, a pochi metri dalla stazione Principe, anche se da due anni tutto è sospeso a causa del Covid. Correva l’anno 1187 e da Genova salpavano i cavalieri della Terza crociata: destinazione Terrasanta, obiettivo la riconquista di Gerusalemme. Sulle galee, stipate di uomini armati, c’era anche Ugo Canefri. Partì anche lui per il Levante crociato e musulmano ma la sua avventura durò poco. Prese parte alla spedizione militare agli ordini del marchese Corrado del Monferrato, una delle più grandi figure della storia delle crociate, e al vercellese Guala Bicchieri. Ma qui accadde qualcosa che gli farà cambiare vita.
Non si sa se partecipò a qualche battaglia ma vide con i propri occhi in Palestina la tragedia della guerra. A questo punto decise di entrare a far parte dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, i futuri Cavalieri di Malta, la cui battaglia si combatteva al fianco dei malati. E lì rimase per quasi 50 anni, fino alla morte avvenuta nel 1233. Lavorò giorno e notte nel ricovero dei pellegrini diretti in Terrasanta, nella Commenda di San Giovanni di Prè a Genova, città di adozione che gli ha dedicato il gioiello crociato dove Canefri riposa. Uomo molto religioso, è venerato come santo dalla Chiesa con il nome di Sant’Ugo da Genova e gli vengono attribuiti diversi prodigi legati all’acqua. Per esempio, avrebbe fatto sgorgare acqua da una roccia nel colle che sovrasta la Commenda per evitare alle lavandaie dell’ospedale di percorrere un lungo tragitto per lavare i panni degli ammalati oppure avrebbe salvato, secondo la tradizione popolare, una nave a rischio naufragio nel porto di Genova e guarito un storpio che pregava sulla sua tomba. Conoscere la storia di questo soldato diventato Santo è un’occasione per addentrarci nella sua chiesa, l’ex ospedale dei pellegrini.
Varcare la soglia della Commenda di San Giovanni di Prè, oggi museo e sede di mostre, è come fare un salto nella storia e nell’atmosfera delle Crociate: è stato ricreato l’ospedale dei pellegrini e alcuni attori danno vita in video ai principali personaggi legati alla Commenda e ai protagonisti delle crociate, cristiani e musulmani. La Commenda di San Giovanni è un complesso di edifici, risalente al 1180, che comprende due chiese in stile romanico, sovrapposte l’una all’altra, e un fabbricato a tre piani (la Commenda) con il convento, il ricovero per i pellegrini e i malati e gli alloggi dei Cavalieri. Tutto ciò fa parte del museo mentre la chiesa superiore di San Giovanni Evangelista è ancora oggi un luogo di culto, con regolari funzioni nei giorni festivi, ed è qui che si svolge la celebrazione annuale per Ugo Canefri. La Commenda è attualmente chiusa per i lavori di allestimento del Museo nazionale dell’emigrazione italiana.
Filippo Re

Resta imbottigliato nel traffico e simula un malore

Denunciato per procurato allarme

Essendo rimasto bloccato nel traffico in centro città con la sua auto, per liberarsi dall’ingorgo ha pensato bene di chiamare il numero unico di emergenza e fingere un malore cosi da velocizzare il transito dei veicoli.

Il fatto è accaduto sabato sera. Poco dopo le 19 arriva una chiamata di un uomo che racconta di essere alla guida della sua auto, di trovarsi in piazza della Gran Madre e di non sentirsi bene. La centrale operativa dice all’uomo di accostare il veicolo e attendere l’arrivo dei soccorsi. Il richiedente, però, riferisce all’operatore di essersi fermato in via Bava.

Giunti sul posto indicato, gli agenti del commissariato Borgo Po non trovano nessuno, nel frattempo arriva anche personale medico con l’ambulanza ma passanti e titolari di esercizi commerciali della via affermano di non aver riscontrato alcuna anomalia. Ricontattato, l’uomo racconta di aver ripreso la marcia e di trovarsi in via Porta Palatina. Qui viene raggiunto dai poliziotti del Commissariato Borgo Po che gli chiedono quali fossero le sue condizioni di salute, alla domanda l’uomo risponde che si è trattato solo di un disguido. In modo indisponente dice anche ai poliziotti di andare via visto che non ha tempo da perdere. Quando i poliziotti gli chiedono le ragioni della chiamata al N.U.E., l’uomo racconta di aver simulato il malore poiché si trovava in attesa nel traffico, a causa di una manifestazione che rallentava la circolazione dei veicoli. Con questa mossa sperava di velocizzarne il transito. Non pago, l’uomo addossa la colpa del traffico agli agenti che suo dire permettono alla gente di manifestare.

Quando i poliziotti spiegano al reo che quella simulazione costituisce un reato, l’uomo gli risponde di procedere pure purché facciano in fretta. L’uomo viene denunciato in stato di libertà per procurato allarme

Il generale Lunardo nuovo comandante dei carabinieri

L’Arma dei Carabinieri, per i cittadini, è da sempre garanzia di prevenzione da ogni tipo di minaccia. Lo spirito di abnegazione e di generosa professionalità di migliaia di uomini in divisa che pattugliano quotidianamente il territorio, generano tra la popolazione quel senso di fiducia di cui oggi si avverte sempre più la necessità.

È quanto ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia nell’incontro con il nuovo comandante provinciale di Torino, il generale di Brigata Claudio Lunardo, avvenuto a Palazzo Lascaris. Nato a Udine 53 anni fa, prende il posto del colonnello Francesco Rizzo, che ha assunto l’incarico di capo di Stato maggiore della Legione Carabinieri Lazio. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze della Sicurezza interna ed esterna, Lunardo ha conseguito il Master di secondo livello in Scienze Strategiche e la qualifica di Consigliere giuridico nelle Forze Armate. Prima di giungere a Torino è stato a capo dell’Ufficio Operazioni del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Tra i suoi obiettivi c’è quello di consolidare ulteriormente il rapporto di fiducia con i cittadini, attraverso l’intensificazione delle occasioni di ascolto e dialogo, anche con lo svolgimento di mirate iniziative a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.

Orangogo, il motore di ricerca degli sport che aiuta a scoprire il proprio talento

Il punto di vista / Le interviste di Maria La Barbera

Giulia Pettinau, fondatrice e Ceo della startup a vocazione sociale, ci racconta come è nata la sua creatura digitale.

Torinese, trentanove anni, una laurea in Marketing Territoriale, Giulia Pettinau è la fondatrice di Orangogo, motore di ricerca degli sport, primo in Italia nel suo settore dopo una costante ascesa iniziata nel 2018 e 22.500 società sportive iscritte.
Determinata, entusiasta e vulcanica, la fondatrice di questa start up di successo destinata a diventare una PMI innovativa, ha le idee chiare su cosa vuole per la sua creatura digitale e ci racconta quale è stato il cammino che l’ha portata a dare vita ad un’impresa che, attraverso lo sport e la sua approfondita conoscenza, migliora la vita delle persone.
Il successo di Orangogo si deve all’intuizione della sua fondatrice, capace di intravedere opportunità concrete al di là delle proprie inclinazioni e dei propri desideri, ma anche alla volontà e al duro lavoro delle persone che inizialmente insieme a lei, quando l’azienda percorreva i primi passi, hanno creduto in questo progetto. I risultati positivi sono anche il frutto, come afferma Giulia Pettinau, di un modello di business gentile, del rispetto e dell’entusiasmo che evita di ricorrere ad un atteggiamento aggressivo che erroneamente viene associato alla competenza e alla sicurezza. Una azienda che innova il sistema legato allo sport, dunque, ma che vuole rilanciare, allo stesso tempo, valori come la disponibilità e la cortesia, un progetto che cerca di scardinare quei luoghi comuni che legano troppo spesso il successo unicamente ad una condotta imprenditoriale cinica.

3 domande a Giulia Pettinau

Dottoressa Pettinau come è nata l’idea di creare un motore di ricerca dello sport?
Orangogo è il prodotto di un percorso complesso e ricco, il frutto di diverse esperienze professionali, dalla consulenza aziendale agli incarichi come marketing manager in differenti ambiti come la robotica o il mercato immobiliare, ma anche del cambiamento avvenuto dopo una pausa di riflessione durante la quale il desiderio di stare a contatto col mare ed insegnare surf ai bambini mi ha fatto capire cosa volevo fare e cosa non doveva mancare più nella mia vita: lo sport. E’ stata una rinascita che mi ha portato ad una maturazione interiore, una evoluzione personale che ha determinato anche la mia carriera professionale come imprenditrice.

Cosa è esattamente Oragogo, come funziona?
E’ il motore di ricerca degli sport che fa scoprire alle persone i propri talenti. Lo sport diventa lo strumento per capire cosa ci piace veramente e per cosa siamo naturalmente portati. Lo sport, inoltre, ti fa vivere meglio e anche “performare” meglio, questo lo vediamo ad esempio nel lavoro. Abbiamo cominciato occupandoci esclusivamente dei bambini e dei centri estivi, poi ci siamo allargati e dedicati anche agli adulti. Attraverso il nostro sistema gli utenti possono cercare le attività a cui sono interessati, scoprirne le caratteristiche e le abilità che aiutano a sviluppare, sia fisiche che mentali, anche grazie a schede dedicate complete di ogni informazione. Ai centri sportivi membri, invece, siamo in grado di fornire un sistema per coordinare le diverse attività professionali, dalle iscrizioni ai pagamenti, dai documenti ai tornelli virtuali (durante la pandemia abbiamo creato integrazioni tecnologiche per essere conformi alle norme vigenti).
In sostanza mettiamo in contatto le persone con lo sport e con chi lo gestisce, siamo promotori del benessere che passa attraverso la pratica di discipline che favoriscono molteplici capacità e attitudini.

Ci sono novità all’orizzonte per Orangogo?

Intanto stiamo procedendo con il fund rising per l’aumento di capitale ed è molto seria l’intenzione, il prossimo anno, di allargare il nostro business espandendoci in Europa. Un’altra novità a cui teniamo molto e che conferma la nostra vocazione sociale è il miglioramento della questione delle disabilità. Stiamo lavorando con molto impegno affinché nel nostro motore di ricerca la distinzione delle disabilità abbia una connotazione netta, che le diverse capacità di praticare le varie discipline siano divise in categorie chiare così da poter fornire agli utenti indicazioni su quanto ogni struttura sia in grado di assistere ogni singola problematica. Il mio sogno è che un giorno i Giochi Paralimpici si svolgano all’interno delle Olimpiadi, naturalmente con tutte le cautele e gli interventi del caso, perché lo sport sia un punto di riferimento per una società inclusiva e garante di pari opportunità.

 

 

 

 

Un sorso di storia e di cultura: “Venezia da bere”

LIBRI / “VENEZIA DA BERE”: il nuovo libro della giornalista milanese Alessandra Iannello. Un sorso di storia e di cultura alla scoperta delle nuove tecniche di preparazione del cocktail più famoso nato all’ombra della Laguna Veneta, lo Spritz.

Venezia. Utilizzata come location per tantissime pellicole cinematografiche, fonte di ispirazione per scrittori e poeti, oggetto di numerosi dipinti ad opera di famosi autori nazionali ed internazionali, sede di uno dei Festival del Cinema più importanti del mondo, è stata messa sotto la lente d’ingrandimento anche per un altro aspetto non meno importante: i bar tender e le coraggiose iniziative manageriali dei locali storici di una delle piazze più famose al mondo, Piazza San Marco, hanno fatto da apripista alla ripresa volta alla valorizzazione della promozione della tecnica più in voga in questo momenti, quella della “mixologia” , nella realizzazione di numerosi cocktails legati alla ricetta base di quello che è considerato originario della città di Venezia, lo Spritz.
“Venezia da Bere”, nelle librerie dal 20 settembre, di Alessandra Iannello, in collaborazione con il giornalista eno gastronomico Marco Gemelli (ed. Il Forchettiere, 200 pag. 18 euro), raccoglie gli indirizzi, le storie, i protagonisti e i signature dei 25 migliori cocktail bar di Venezia, divisi per sestieri (senza tralasciare la Giudecca, il Lido e le isole).
Sento Alessandra al telefono: finalmente riesce a dedicare del tempo alla redazione del Torinese, per raccontarci e ad emozionarci sul percorso realizzato per la stesura del suo libro.

R: “ Come mai tu e Marco Gemelli avete deciso di scrivere ed editare un libro sulla mixology a Venezia?

A: “Quest’anno ricorrono i 1600 anni dalla fondazione di Venezia. Così ho deciso di proporre a Marco Gemelli, editore del magazine online Il Forchettiere ed editore dell’omonima casa editrice, di fare una guida ragionata sui cocktail bar di Venezia. Ho pensato a Marco perché, oltre a essere un amico di lunga data, ha grande esperienza nell’editoria dedicata alla mixology. Infatti Il Forchettiere ha editato, fra l’altro, “Toscana da bere “ scritto da Marco e Federico Bellanca. Ma anche “Cocktail estetica” di Luca Manni e “Gingegneria applicata “di Lorenzo Borgianni. “

R: “ Saranno raccontati solo cocktails ispirati alla tradizione veneta o, come è nello spirito storico di Venezia stessa come sede di incrocio di popoli e culture diverse, ne avete illustrati anche altri di diverse tradizioni liquoristiche?

A: “ I barmanager ci hanno raccontato le loro creazioni che vanno dai più tradizionale Spritz o Bellini fino ai più innovativi cocktail che impiegano materie prime della Laguna passando per i twist delle pietre miliari della cocktaileria mondiale. Inoltre abbiamo anche raccolto i tributi delle 20 regioni alla tradizione veneziana. Fra questi ci sono lo Spritz di Torino, dove il bitter è sostituito dalla quintessenza della piemontesità con 9 di Dante Vermouth di Torino Superiore, o quello romagnolo con Lambrusco e aceto balsamico di Modena IGP. “

R: “ Se dovessimo preparare uno spritz casalingo secondo la vera tradizione veneta, quali ingredienti non dovrebbero mai mancare?

A : “Lo Spritz è entrato nel 2011 nella lista degli Offical Drinks di IBA (International Bartender Association) che ne codificato il disciplinare che prevede 90 ml di Prosecco, 60 ml di Aperol e una spruzzata di soda.

R: In quali città state promuovendo il libro e quali riscontri avete tra il pubblico o tra gli addetti ai lavori ?
A: “ Abbiamo presentato il libro a Venezia il 20 settembre scorso con un evento alla Locanda della Fenice, uno storico cocktail bar cittadino. Siamo poi stati a Firenze nel calendario della Florence Cocktail Week. Le prossime tappe vedono Milano dopo la seconda metà d’ottobre e, la data non è ancora stata fissata, Torino e Roma. I riscontri sono stati ottimi tanto che Venezia da bere è stato inserito nei libri di testo di alcune scuole di mixology del Veneto.

R : Il cocktail che più ti rappresenta e che potrebbe rappresentare questo periodo di ripartenza ?
A: “ Come ho scritto nel libro il mio cocktail preferito è il Citrus Lavander Sage Spritzer di Starbucks con lavanda (il mio profumo d’elezione), salvia e limone. Per quanto riguarda questo periodo di ripartenza, la grande voglia di uscire e ritrovarsi fanno sì che ogni cocktail sia perfetto!

Molto altro ancora in questo meraviglioso viaggio tra i bacari di Venezia, le interviste ai personaggi che hanno fatto la storia del bere miscelato, le curiosità e gli aneddoti legati al mondo dei cocktail e i piatti d’autore degli chef del territorio realizzati secondo abbinamenti ben studiati con lo Spritz o il Bellini.
“Venezia da Bere” è un autentico itinerario nel mondo della mixology in Laguna, un viaggio dove storie, luoghi e personaggi si mischiano come gli ingredienti di un buon cocktail in un bicchiere.

Chiara Vannini

 

Nella foto di copertina Alessandra Iannello e Marco Gemelli (credits ph Luca Managlia) 

 

 

 

Cisalfa sport ha aperto un nuovo punto vendita 3.0

1.500 mq dedicati ad active e lifestyle al Centro Commerciale PORTE DI TORINO

La strategia di presidio del territorio e di sviluppo dei punti vendita CISALFA SPORT non conosce battuta d’arresto e, anzi, conferma grande vitalità attraverso la nuova apertura a Torino il 30 settembre.

L’azienda – leader in Italia nella grande distribuzione di articoli sportivi e per il lifestyle – aggiunge alla sua rete vendita una nuova pedina che sancisce la presenza ancora più forte nella regione.
Ad ospitare il nuovo store del capoluogo piemontese è il centro commerciale PORTE DI TORINO. 38 negozi, 1 ipermercato e 2.300 posti auto delineano una location e per tutta la famiglia, dove trovare relax, shopping ed intrattenimento.

Con una forza lavoro di 19 addetti, segnale estremamente positivo dal punto di vista occupazionale, il nuovo negozio è stato ideato con format 3.0, il progetto di visual che CISALFA SPORT sta portando avanti su tutti i punti vendita di nuova concezione e sulle ristrutturazioni: disposizione delle collezioni più accattivante e fruibile, unita a materiali ecologici ed illuminazione led a basso consumo, sono le principali caratteristiche.
La metratura importante – 1.500 mq – abbraccia molteplici focus merceologici. L’impronta commerciale è quella dei mondi lifestyle e sportswear, con un’offerta completa di abbigliamento e calzature. Lo store vanta anche una significativa connotazione active presentando il meglio per praticare sport come il running, il calcio, il training e l’outdoor.

Cisalfa Sport, che conta 150 punti vendita e oltre 3.000 persone, è il retailer per eccellenza di abbigliamento e prodotti per lo sport e il lifestyle con un’ampia offerta dei più autorevoli brand.
Una leadership rafforzata dalle performance di un e-commerce di ultima generazione. A guidare l’azienda, da alcuni anni, è una vincente strategia retail omni-channel che l’ha resa un modello d’integrazione fra l’esperienza in negozio e quella online, sempre più dinamica e intuitiva.

Un nuovo corso di degustazione Go Wine a Torino

Dal 26 ottobre 5 lezioni per avvicinarsi al mondo del vino

Go Wine promuove un nuovo corso di avvicinamento al vino a Torino!

Dopo la pausa forzata a causa della pandemia, tornano i corsi di avvicinamento al vino.

Una formula rivista per garantire la sicurezza, con distanziamento, utilizzo di mascherine e green pass, ma con la stessa voglia di conoscere e apprezzare il vino, capire come nasce e come degustarlo.

Le lezioni si svolgeranno presso una ampia sala riservata del Ristorante Sol Levante Fusion in Via Nizza 1, angolo Corso Vittorio Emanuele II.

Il corso inizia martedì 26 ottobre e si articola in 5 serate. Si propone di sviluppare il rapporto tra vitigno-vite-territorio, con un messaggio di carattere divulgativo che possa fornire nozioni utili anche per riconoscere e valutare le diverse tipologie di vino. Nel corso di ogni appuntamento si potranno degustare 5 tipologie di vini a seconda del tema trattato: protagonisti delle serate vini bianchi, vini rossi, grandi rossi italiani (alla presenza di un produttore) e vini da meditazione.

 

Riportiamo di seguito le date e gli argomenti delle lezioni, allegando il programma dettagliato:

 

Prima serata: martedì 26 ottobre ore 20.30
INTRODUZIONE ALLA DEGUSTAZIONE

Seconda serata: martedì 2 novembre ore 20.30
IL RAPPORTO VITIGNO–VINO–TERRITORIO; VINI BIANCHI

Terza serata: martedì 9 novembre ore 20.30
IL LAVORO IN VIGNA; VINI ROSSI

Quarta serata: martedì 16 novembre ore 20.30
IL LAVORO IN CANTINA; GRANDI ROSSI ITALIANI

Quinta serata: martedì 26 novembre ore 20.30
IL TURISMO DEL VINO; VINI DA MEDITAZIONE

 

Al presente link è possibile scaricare il programma e la scheda di adesione da compilare per l’iscrizione.

In attesa del ballottaggio

Mi debbo cospargere il capo di cenere. Non mi aspettavo questi risultati elettorali.

Si pensava, o si era portati a pensare che la vittoria del centro destra fosse dietro l’angolo ed invece è arrivata la vittoria del PD. Gli errori fanno parte della vita e sarebbe stupido non ammetterlo. Direi esaltante la vittoria di Milano, Bologna e Napoli. Esaltante indubbiamente per quelli del pd e i loro alleati. Si spera che Salvini e Meloni ne facciano tesoro e memoria. Dubito, dopo le loro ultime dichiarazioni. Comunque vedano loro. E a Torino Damilano non le manda a dire: quasi non li volesse più vedere. Chi fa da solo fa per tre. Questo è il dato non previsto. Che tutto fosse rimandato al ballottaggio era scontato. Non era scontato che Lorusso diventasse il primo con 6 punti di vantaggio.
Anzi si credeva l’inverso. Fondamentale analizzare le singole percentuali. 44% Lorusso e 27 % Pd. Partito indubbiamente fondamentale. Ma il 17 raccolto da altri.  In particolare tra lista civica per Lorusso e Moderati e il 10 % di formazioni moderate del centro sinistra. E la sinistra sbrindellata al limite del ridicolo con articolo uno che non arriva manco all 1%. Il prof D’Orsi (tanto bravo ed osannato) al 2,5 % e il Partito Comunista Italiano o,60. Rimane la domanda: perché vogliono fare queste figuracce.
Indubbiamente la cosa eclatante è il valore assoluto: hanno votato 330mila. Mai così poco in tutta la storia della Repubblica. Sarà  materia per i sociologi. Per ora sono fuori gioco. Ma almeno una cosa l’abbiamo azzeccata: Sganga all 8 % . Bella botta per chi ha governato per 5 anni. Ma loro non si smentiscono mai. Conosciuti una volta, li eviti. Domanda. Chi è il secondo partito a Torino? Lista civica per Damilano. Se poi si pensa che a Roma il primo partito è quello di Calenda, vuol dire che le carte si stanno mescolando. Eccome. Raggiante Letta da Siena. Siamo in sintonia di nuovo con gli Italiani. Dunque anche con i Torinesi. Bene per loro, ma mi sa che hanno fatto solo il 50 % del percorso di recupero. Ovviamente chi ben comincia è a metà dell opera. Ed era ed è un percorso lungo. Ballottaggio. Ecco l’incognita. Tutto è possibile 2 a zero o uno a uno. Con due incertezze. I cinque stelle e quanti andranno a votare. A Roma una terza: cosa farà Calenda. Qui, magari mi sbaglio, ma ha più gioco Gualtieri che può contare sui due forni di Calenda e cinquestelle. Viceversa 50 a 50 tra Lorusso e Damilano. Meglio, comunque non esporsi. E dopo 150 anni Barriera di Milano non è più rossa. Il Presidente di quartiere non è Pd o di centrosinistra. Anche questa l’abbiamo azzeccata. Non eravamo proprio sulle nuvole. Fanno il pieno le donne del PD. Si vedrà, se vincerà lo Russo la compagine degli assessori. Sembrerebbe chiara la strategia dei due candidati. Lorusso: cari grillini votatemi. La vedo dura. Comunque tutto è possibile. Damilano: Salvini e Meloni statemi lontano.
Un Salvini stravolto. E per l’ennesima volta un figurone  Mario Draghi. Non ti curar di loro ma guarda e… io vado avanti. La Meloni urla talmente tanto che è diventata afona cronica. A Torino hanno votato 330mila torinesi e 300 mila voti validi.
Generalmente al ballottaggio voteranno meno. Intorno a 250 mila. 125 mila potenzialmente. Non bisogna essere geni.
Mille voti da una parte all’altra potrebbe essere letali per l’uno o l’altro. E poi diciamocelo. È decisamente deprimente che il  15 % dei cittadini di Torino decideranno chi dovrà governare oltre 800mila Torinesi.
Peccato. Irresponsabili non essere preoccupati. Qualcosa non torna. Comunque tra 15 giorni sapremo se il pd ha vinto su tutti i fronti… o il centro destra ha ancora fiato a Torino come Roma.

Patrizio Tosetto

“Un pianeta, molti mondi”, torna Biennale Democrazia

VII edizione al via mercoledì 6 ottobre (e fino a domenica 10) a Torino e online

215 relatori dal mondo per oltre 90 appuntamenti, dei quali 54 trasmessi gratuitamente in diretta streaming; 75 collaborazioni con enti e organizzazioni; 15 sedi in città; 5 mostre.

Da mercoledì 6 ottobre Biennale Democrazia torna a Torino, in presenza e anche online, con la sua settima edizione, intitolata Un pianeta, molti mondi: oltre 90 incontri215 relatori dal mondo5 mostre4 percorsi tematici80 volontari. Al programma in presenza è affiancata un’ampia offerta di dirette streaming – oltre la metà degli eventi – per garantire a tutti, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in palinsesto. Inoltre, un maxischermo sarà posizionato in piazza Carignano, a Torino, e trasmetterà dal 6 al 10 ottobre una selezione degli incontri in diretta streaming.
Un pianeta, molti mondi è il tema di Biennale Democrazia 2021, che partirà dalla nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato. L’immagine guida scelta per rappresentare l’edizione è un’opera dall’artista internazionale Andrea Galvani.

Panoramica sul programma
Il programma completo degli incontri della VII edizione di Biennale Democrazia è sul sito biennaledemocrazia.it

Biennale Democrazia verrà inaugurata al Teatro Carignano mercoledì 6 ottobre alle ore 17.30 da una lectio della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, intitolata Il Metodo scientifico: dubitare per comprendere. Alla lectio inaugurale seguirà Dante fra le fiamme e le stelle, l’anteprima in forma di mise en espace dello spettacolo di e con Matthias Martelli, realizzato con la consulenza storico-scientifica di Alessandro Barbero e diretto da Emiliano Bronzino, a cura di Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
La mostra Memory Matters, un progetto speciale di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, inaugura mercoledì 6 ottobre alle ore 15, presso l’Arco Monumentale del Parco del Valentino.

Tra gli incontri di giovedì 8 ottobre: la Lezione sulla lezione di Gustavo Zagrebelsky; Marino Niola con Tra bio e Dio. Il cibo tra etica e dietetica; Luigi Ciotti racconta il progetto “Dirittibus il Museo per la città”; il dialogo Umano e tecnologico tra Maria Chiara Carrozza e Juan Carlos De Martin; il confronto tra Stephen Holmes e Marta Dassù, coordinato da Maurizio Molinari; l’incontro “Il giornalismo alla prova della pandemia” con Francesco Costa e Simona Ravizza; un dialogo sulla cancel culture tra Marco Damilano, Adriano Ercolani e Helena Janeczek, in collaborazione con il Salone del Libro di Torino; la lectio Geopolitica del mondo virato di Lucio Caracciolo.

Venerdì 10 ottobre si prosegue con, tra i tanti eventi: le lectio di John Keane, Thomas Hylland Eriksen, Anthony Elliott, François Jullien; i dialoghi L’informazione pubblica ha un futuro? con Gad Lerner e Marco d’EramoCe lo chiede la scienza? con Massimo Galli e Chiara ValerioConflitti tra mondi. Pluralismo politico e istituzioni internazionali con Maria Rosaria Ferrarese e Carlo Galli; e ancora i panel Transaction. Esercizi teorico-pratici di transizione con Cristiano Bottone, Alex Braga, Andrea Colamedici; Le comunità LGBTQ+ nell’Europa dei nazionalismi con Miko Czerwinski, Roberto Forte, Yuri GuaianaContro l’imparzialità: parteggiare, confliggere e negoziare con Lea Ypi e Nadia Urbinati; lo spettacolo Prove di eremitaggio di Fabio Barovero, con Franco Arminio.

Tra i tanti appuntamenti di sabato 10 ottobre: le lectio di Donatella della Porta, Paolo Flores d’Arcais, Tommaso Valletti, Daniel Bell, Ilaria Capua; panel, dialoghi e dibattiti come Reincantare il mondo. La vita fra umano e naturale con Andreas Weber e Nicla VassalloSmart working e futuro del lavoro con Antonio Casilli e Davide DattoliKabul con Emanuele Giordana e Francesca MannocchiDonne e schiavitù dall’antichità ad oggi con Annalisa Camilli e Laura PepeTemptation democracy con Diego Bianchi e Serena Danna.

Nell’ultima giornata, domenica 10 ottobre, si susseguiranno, tra i tanti: le lectio di Gong Dong, Stefano Mancuso, Philippe Descola, Jared Diamond; tra i vari panel Lavorare sotto il controllo di un algoritmo con Antonio Casilli e Chiara Mancini, in collaborazione con Biennale Tecnologia; Debito ambientale, debito generazionale con Stefano Mancuso, Maria Cristina Pisani, Eugenio Cesaro (Eugenio in Via Di Gioia); e il dialogo Tutto sarà come prima? tra Massimo Giannini e il Premio Nobel Esther Duflo.

La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà domenica 10 ottobre presso la Sala Fucine di OGR Torino con Fenfo, concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara, una delle voci più carismatiche e vitali della musica contemporanea africana.

Biglietteria e prenotazioni. La prenotazione è sempre obbligatoria: online, sul Circuito Vivaticket (www.vivaticket.it – biennaledemocrazia.it) oppure presso la biglietteria – C/O Urban Lab, Piazza Palazzo di Città 8/F. In ottemperanza alla normativa vigente, per poter accedere alle sedi degli incontri – adeguatamente igienizzate con regolarità – sarà necessario esibire il Green Pass; all’ingresso verrà inoltre misurata la temperatura. L’assegnazione dei posti garantirà il necessario distanziamento e gli spettatori dovranno indossare la mascherina per tutta la durata degli incontri.

Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Nel presskit digitale condiviso qui di seguito sono disponibili: il comunicato stampa completo, il manifesto con un documento di racconto dedicato, la scheda consacrata al progetto Memory Matters, il logo e una selezione di immagini degli ospiti.