ilTorinese

Alpini, uomini di pietra, mostra all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Consiglio regionale

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In occasione della Giornata regionale del Valore Alpino – che si celebra ogni anno il 16 gennaio

in memoria del sacrificio degli alpini caduti nella campagna di Russia – all’Ufficio Relazioni

con il Pubblico del Consiglio regionale del Piemonte (via Arsenale 14/G a Torino) è allestita

la mostra “Alpini, uomini di pietra“. Organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale

Alpini sezione di Torino e curata nell’allestimento dal Gruppo Storico Militaria 1848-1945.

L’esposizione, che rimarrà nelle vetrine dell’Urp fino al 24 gennaio 2025, comprende alcune

uniformi storiche degli Alpini e materiale relativo al periodo compreso tra il 1872 e il 1945.

Nelle vetrine si può osservare l’evoluzione storica delle diverse uniformi militari degli Alpini,

completate dalle scarpe delle sentinelle, le ciaspole per camminare sulla neve, il mantello

usato dagli Alpini nella Grande Guerra, le uniformi usate nella campagna d’Africa del 1890,

la prima uniforme degli Alpini del 1883 con le mostrine verdi, le gavette per mangiare

sul campo e naturalmente diversi modelli dei tipici cappelli alpini con la penna nera,

compreso quello di un prigioniero di guerra a cui sono state tolte le insegne e la penna

e invece aggiunto il numero di matricola da internato.

 

Nella mostra sono ricordate anche le donne alpino: in particolare è presentata

la fotografia di Maria Predari, medico donna che prestò servizio a Ovaro (Udine)

nel 1916 – insieme a altre 45 dottoresse – e che fu autorizzata dal comandante

per i suoi meriti professionali ad indossare il cappello alpino.

Il Gruppo Storico “La patria è donna” si occupa da vent’anni di valorizzare

le figure femminili all’interno degli Alpini.

La mostra “Alpini, uomini di pietra”, è stata inaugurata il 16 gennaio all’Urp

alla presenza del presidente del Consiglio regionale Davide Nicco,

di Sebastiano Favero, presidente nazionale Ana e di Carlo Martinelli,

presidente del Gruppo Storico Militaria 1848-1945 e consigliere nazionale Ana Torino.

“Con orgoglio desidero esprimere il più profondo e sentito ringraziamento a tutti gli Alpini

e a ogni singola ‘penna nera’ che ha servito e continua a servire il nostro Paese – ha dichiarato

il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco -. Gli Alpini rappresentano

un patrimonio di valori radicati nella storia d’Italia e del Piemonte: solidarietà, sacrificio,

senso del dovere e amore per la patria. Questi ideali hanno ispirato e guidato le loro azioni

tanto sui campi di battaglia quanto nelle missioni di pace e nelle innumerevoli emergenze civili

che hanno colpito il nostro territorio”.

“La giornata del valore alpino, nata su mia proposta attraverso la legge regionale 8/22

che prevede anche uno stanziamento annuale per sostenere le loro attività sociali,

è tutta per loro e permette a noi di dirgli un immenso grazie per il loro coraggio

e la loro determinazione, ma anche per la loro capacità di unire persone

e generazioni sotto l’insegna della fratellanza e del bene comune.

Quest’anno – conclude Nicco – la 96^ Adunata Nazionale degli Alpini tornerà in Piemonte,

a Biella dal 9 all’11 maggio e sarà una grandissima festa!”.

NELLE FOTO IMMAGINI DEL GRUPPO STORICO MILITARIA

Furto su auto: due arresti

Due cittadini stranieri, di 25 e 28 anni, sono stati arrestati per furto aggravato in concorso dalla Polizia di Stato a Torino.

Personale delle Volanti dell’UPGeSP e del Commissariato di P.S. San Donato, ricevuta la segnalazione di un furto su autovettura ai danni di una giovane coppia che aveva sorpreso sul fatto gli autori, convergeva all’intersezione fra via Cherubini e via Monte Rosa, ove individuava due sagome che tentavano di dileguarsi nel buio.

I poliziotti si dividevano riuscendo a bloccare il primo soggetto, un cittadino marocchino di 28 anni, che si era introdotto all’interno del cortile di uno stabile di via Cherubini scavalcando il muro perimetrale. Il secondo, un cittadino senegalese di 25 anni veniva, invece, individuato mentre tentava di nascondersi fra alcune auto in sosta.

Inoltre, gli operatori rinvenivano e sequestravano arnesi atti allo scasso nonché della refurtiva provento di altri furti.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto per entrambi i giovani la convalida dell’arresto, con sottoposizione alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiano alla P.G.

Il clutter digitale

Il clutter, in inglese, è l’accumulo indiscriminato; viene utilizzato per indicare l’abitudine di conservare ogni oggetto, se non addirittura di raccoglierlo in giro, fino al punto di non potersi più muovere.

Se fino a 3-4 qualche decenni orsono il clutter riguardava oggetti tangibili, fisici che andavano a riempire cassetti, ripostiglio, cantina o altri angoli di casa, la diffusione di massa dei files digitali ha portato a clutterizzare anche, e soprattutto, il nostro pc.

Un tempo, quando la fotografia era analogica e sceglievamo con cura quelle che sarebbero diventate foto da stampare, riponevamo le foto in un album, o nei portafoto trasparenti, indicando in copertina il luogo o la data o l’evento cui si riferissero.

L’avvento della fotografia digitale ha aumentato in modo iperbolico la quantità di foto che annualmente scattiamo o riceviamo (anche tramite i social) al punto che catalogarle diventa impossibile o, quanto meno, richiede tantissimo tempo.

Pensate che, prima della diffusione della fotografia digitale, scattavamo una media di un centinaio di foto per ogni vacanza (3 rullini da 36); ora, tranne casi più gravi, i 100 scatti li abbiamo realizzati quando arriviamo al casello dell’autostrada (quello della partenza) perché dobbiamo compulsivamente fotografare ogni cosa incontri il nostro sguardo: ciclista, cartello, giocoliere, semaforo guasto, auto sportiva, alba, tramonto e luna.

Va da sé che, al ritorno, archiviare in modo “sensato” qualche centinaio (se non migliaio) di scatti diventa un’impresa epica: luogo, particolare (museo di….,, ristorante XY, ecc) e, dunque lasciamo tutto buttato in un’unica cartella.  Ovviamente, quasi mai eliminiamo le foto palesemente inutilizzabili perché sfocate, scure, scattate involontariamente.

Lo stesso dicasi di files word, mail, video e, in generale, tutto quello che riponiamo nel nostro pc.

Esattamente come un ripostiglio senza scatole né etichette, un PC con documenti di ogni genere salvati alla rinfusa rende difficile ogni ricerca, specie se riveste carattere di urgenza.

In un’epoca in cui andiamo sempre di fretta, in cui c’è l’ansia di accumulare sempre più oggetti, in cui abbiamo sovrabbondanza di ogni oggetto (e le foto non fanno eccezione) sarebbe forse il caso di tornare al vecchio sistema di conservare solo il necessario, di eliminare subito il superfluo e di tenere traccia di tutto ciò che facciamo; fare pulizia ci permette non soltanto di eliminare il superfluo, ma anche di ripassare in rassegna ciò che abbiamo e avevamo dimenticato di avere e, ancora più, vedere come nel tempo siano cambiati i luoghi, la società, il modo di vivere e la nostra cultura in senso lato.

Una persona che fotografi durante 10 week end l’anno, durante le vacanze estive e in occasione di 6-7 feste (compleanni, Capodanno, ecc) accumula in un anno qualcosa come 5-6000 fotografie; quante credete che ne guarderà?

Sergio Motta

Inseguendo il Liberty

Oltre Torino: storie miti e leggende del torinese dimenticato

È l’uomo a costruire il tempo e il tempo quando si specchia, si riflette nell’arte

L’espressione artistica si fa portavoce estetica del sentire e degli ideali dei differenti periodi storici, aiutandoci a comprendere le motivazioni, le cause e gli effetti di determinati accadimenti e, soprattutto, di specifiche reazioni o comportamenti. Già agli albori del tempo l’uomo si mise a creare dei graffiti nelle grotte non solo per indicare come si andava a caccia o si partecipava ad un rituale magico, ma perché sentì forte la necessità di esprimersi e di comunicare. Così in età moderna – se mi è consentito questo salto temporale – anche i grandi artisti rinascimentali si apprestarono a realizzare le loro indimenticabili opere, spinti da quella fiamma interiore che si eternò sulla tela o sul marmo. Non furono da meno gli autori delle Avanguardie del Novecento che, con i propri lavori “disperati”, diedero forma visibile al dissidio interiore che li animava nel periodo tanto travagliato del cosiddetto “Secolo Breve”. Negli anni che precedettero il primo conflitto mondiale nacque un movimento seducente ingenuo e ottimista, che sognava di “ricreare” la natura traendo da essa motivi di ispirazione per modellare il ferro e i metalli, nella piena convinzione di dar vita a fiori in vetro e lapislazzuli che non sarebbero mai appassiti: gli elementi decorativi, i “ghirigori” del Liberty, si diramarono in tutta Europa proprio come fa l’edera nei boschi. Le linee rotonde e i dettagli giocosi ed elaborati incarnarono quella leggerezza che caratterizzò i primissimi anni del Novecento, e ad oggi sono ancora visibili anche nella nostra Torino, a testimonianza di un’arte raffinatissima, che ha reso la città sabauda capitale del Liberty, e a prova che l’arte e gli ideali sopravvivono a qualsiasi avversità e al tempo impietoso. (ac)

 

Torino Liberty

Il Liberty: la linea che invase l’Europa
Torino, capitale italiana del Liberty
Il cuore del Liberty nel cuore di Torino: Casa Fenoglio
Liberty misterioso: Villa Scott
Inseguendo il Liberty: consigli “di viaggio” per torinesi amanti del Liberty e curiosi turisti
Inseguendo il Liberty: altri consigli per chi va a spasso per la città
Storia di un cocktail: il Vermouth, dal bicchiere alla pubblicità
La Venaria Reale ospita il Liberty: Mucha e Grasset
La linea che veglia su chi è stato: Il Liberty al Cimitero Monumentale
Quando il Liberty va in vacanza: Villa Grock

Articolo 5. Inseguendo il Liberty: consigli “di viaggio” per torinesi amanti del Liberty e curiosi turisti

Negli articoli precedenti mi sono soffermata su due particolari edifici torinesi assai noti, Villa Fenoglio e Villa Scott, ma, poiché la nostra città è ricca di palazzi e ville in stile Liberty, nei due articoli che seguono vorrei proporre una sorta di “guida turistica” rivolta sia a chi, per caso, si trovi a passare nei dintorni di case e ville Liberty, e sia a chi, per pura curiosità, amerebbe approfondire l’argomento.

Pietro Fenoglio, celebre ingegnere-architetto, figura essenziale per il Liberty torinese, nel 1902 progetta per i fratelli Besozzi il Villino Gardino di corso Francia 12, angolo via Beaumont, dove lo stile floreale si affaccia nelle morbide linee del ferro battuto dei balconi. Nel 1909, sempre per la medesima famiglia, si dedica alla palazzina di via Magenta, e all’ampio isolato situato tra le vie Campana, Saluzzo e Morgari. La Palazzina Ostorero, di via Beaumont 7, del 1900, due piani più sottotetto, è contrassegnata da una raffinata decorazione floreale a graffito, da un tetto a capanna e torrette a tre livelli. La Palazzina Besozzi, di corso Francia 10, ha finestre doppie suddivise da colonne e capitelli, e discrete decorazioni sotto la gronda del tetto in legno. Tra il 1899 e il 1900, l’illuminato costruttore si dedica a Casa Gotteland, di via San Secondo 11. La facciata ha una scansione regolare e simmetrica, le decorazioni si concentrano sul ricco cornicione che corre tra il quarto e quinto piano, sui balconi, sulle finestre, sul portone d’ingresso. Sotto il davanzale, le finestre presentano un motivo decorativo ispirato alle forme di una conchiglia, festoni di fiori ornano i timpani sovrastanti le finestre; un motivo pure a conchiglia si trova nelle ringhiere in ferro battuto dei balconi; il portone d’ingresso in legno e vetri colorati e i fregi dipinti sull’androne ne segnano l’indirizzo apertamente floreale. Nel 1901 l’avvocato Michele Raby commissiona a Fenoglio la propria abitazione privata, da allora conosciuta come Villino Raby, corso Francia 8, vicino a via Beaumont. Una costruzione contrassegnata da un’estrema articolazione degli spazi esterni, a volte arretrati, a volte avanzati, con un originale portico terrazzato utilizzato come ingresso. Di grande rilievo l’originale bovindo angolare decorato da piccole teste di fanciulle. In fondo all’ampio cortile vi è una palazzina di servizio con annesse scuderie, caratterizzata da un tetto conico alla francese. Rimaneggiato nel corso degli anni, il villino nel 2009 è stato acquistato dall’Ordine dei Medici della Provincia di Torino, che si è occupato della sua lunga ristrutturazione. Del 1901 è Casa Boffa Costa, di via Sacchi 28 bis, che doveva necessariamente adeguarsi, per altezza, facciata e dimensioni, agli attigui e omogenei palazzi del tratto del corso porticato. Suggestioni Liberty si evidenziano comunque nelle finestre e nei balconi modellati in pietra artificiale; quattro finte colonne a tutta altezza hanno il compito di snellire il gioco prospettico, armoniosamente ritratto dal tondo dei balconi e il culmine delle finestre. Della vicina Casa Debernardi, via Sacchi 40/42, caratterizzata da due bovindi laterali che si alzano al colmo dei portici, forse Fenoglio ha posto solo la propria firma su di un’opera realizzata da altri. Interessante e aggraziata la facciata che dà sul cortile, con decorazioni Liberty in litocemento. Del 1902 (stesso anno di Palazzo Fenoglio-La Fleur e di Villa Scott) è Casa Pecco, via Cibrario 12, destinata all’affitto di abitazioni e di negozi, che evidenzia un apporto Liberty più modesto e garbato e meno vistoso. Si tratta di un edificio piuttosto imponente, che occupa un isolato trapezoidale nei pressi di via Le Chiuse, contraddistinto al piano terra da un portone in legno, la cui sagoma è ripresa dalle aperture del piano rialzato. Le finestre sono sovrastate da decorazioni geometriche, una cornice con motivi floreali caratterizza il paramento murario del terzo piano. La modellazione del ferro battuto contrasta piacevolmente con i lineari elementi litocementizi dei balconi del primo piano.


Di raffinatissimo stile Liberty è la Palazzina Rossi Galateri di via Passalacqua 14, (una perpendicolare di via Cernaia, alle spalle di piazza XVIII dicembre), segnata da motivi naturali quasi Rococò: tralci di vite, finta corteccia, fiori di grandi dimensioni, bovindi sormontati da terrazzini, e un elegantissimo portone d’ingresso in legno, al di sopra del quale si evidenziano le linee eleganti in ferro battuto del balcone. La costruzione è stata commissionata a Fenoglio dalla contessa Emilia Rossi, figlia del deputato Teofilo Rossi e moglie di Annibale Galatei, conte di Genola e di Suniglia. Squisita la resa armoniosa dei ferri battuti lavoratissimi, i particolari lignei come i telai delle finestre, la luminosa cromia delle vetrate, la morbida decorazione floreale, la bellissima vetrata ovale al piano rialzato e i particolari decorativi della facciata: tutto è studiato nei minimi particolari, ed è reso all’insegna del bello assoluto. Del 1903 è Casa Guelpa, via Colli 4, all’incrocio con corso Vittorio Emanuele 115, in un raffinato Liberty disegnato sui balconi con i motivi a conchiglia (il lato sul corso si richiama, invece, al Neobarocco). Casa Rey, di corso Galileo Ferraris 16/18, risale al 1904. Il palazzo, tra i cinque e i sei piani, ai lati ha due bovindi su tre ordini con vetri colorati e decorazioni floreali; la facciata si distingue per l’alternanza tra intonaco e laterizio in cui qua e là compaiono piccoli mostri su alcune finestre e capitelli su qualche balcone. Le finestre, che più si innalzano e più si alleggeriscono per gioco prospettico e capacità costruttiva, presentano eleganti modanature Liberty. Molto raffinati i quattro portantini in legno scolpito.

Casa Bellia, di corso Matteotti, angolo via Papacino, è caratterizzata da un ampio rosone, con colonnine poste a raggiera nella parte più alta di una simil-torre e cornici a dente di lupo che si alternano a particolari sia orientali che zoomorfi e fitomorfi. Nella parte angolare, un bovindo dalle linee tonde e dalle finestre ad arco, è sormontato da un tetto fatto a cupola piramidale. Particolari i balconi del primo e del terzo piano con finestre a triplice luce. Sempre in via Papacino e ancora con committenza Bellia, nello stesso anno – 1904 – viene edificato un edificio di quattro piani fuori terra, con seminterrati in vista e mansarde laterali a finestre binate. Un bovindo poligonale, chiuso nella parte superiore da un balcone con balaustra in cemento, allaccia due piani. Ornamenti floreali impreziosiscono il portone. Casa Rama, su progetto di Fenoglio, del 1909, in via Cibrario 63, è per noi torinesi del tutto particolare: in questa palazzina Liberty morì Guido Gozzano, il poeta crepuscolare che così ricorda la sua e nostra città: “Come una stampa antica bavarese/ vedo al tramonto il cielo subalpino/da Palazzo Madama al Valentino/ardono l’Alpi tra le nubi accese/È questa l’ora antica torinese,/è questa l’ora vera di Torino”. Cari curiosi e appassionati di Liberty, sarete ormai stanchi e affaticati, allora vi propongo una meritata pausa prima di riprende il tour nel prossimo articolo.

Alessia Cagnotto

Composite Research srl: eccellenza torinese nei materiali compositi

SCOPRI – TO  ALLA SCOPERTA DI TORINO

 

Nella culla dell’industria italiana, nel centro industriale di Torino è nata Composite Research srl, un’azienda giovane e fortemente innovativa che punta a rinnovare il mondo e l’industria con l’utilizzo di nuovi materiali. L’idea nasce dalla volontà di Eugenio Fossat, giovane pinerolese e CEO di Composite Research che, con il supporto del suo socio ed ex collega Nicola Giulietti, ha deciso di scommettere ed investire in una realtà diversa dalle altre per poter portare avanti la propria missione di innovazione. Punta di diamante dell’azienda che sorge nel cuore di Mirafiori, è la ricerca e sviluppo sui materiali compositi e le relative applicazioni. Lo sviluppo di nuovi materiali è ad oggi un punto cruciale nell’economia mondiale, un settore capace di coniugare tra loro sostenibilità e sviluppo tecnologico. La passione e la preparazione del team di Composite Research srl, hanno portato l’azienda a diventare in pochi anni un punto di riferimento per gli imprenditori che necessitano di nuove soluzioni e/o sviluppi per le proprie realtà. 

Un punto di riferimento nel mondo dei materiali compositi made in Italy

Composite Research srl è nata all’interno di un garage nella provincia torinese ormai 10 anni fa, questa realtà innovativa è frutto della volontà, mista ad un pizzico di follia, del dott. Fossatche, lasciandosi alle spalle l’idea tradizionale di industria, ha deciso di lanciarsi e creare qualcosa di innovativo che potesse distinguersi nel panorama scientifico e produttivo. La prima soddisfazione arriva quasi subito con il brevetto del “MadFlex”, un materiale composito asimmetrico di tipo sandwich la cui caratteristica principale è quella di essere estremamente flessibile ed arrotolabile se flesso da un lato, ed essere invece estremamente rigido e resistente se si applica la forza dal lato opposto. Dopo questo primo step, con il supporto del suo amico e socio Nicola Giulietti, ha preso vita Composite Research srl, che è diventata portavoce e simbolo di una missione che ha come obiettivo quello di unire ricerca scientifica, innovazione tecnologica e capacità produttiva per poter far fronte alle esigenze dei propri clienti. 

Tutti i progetti che approdano in Composite Research srl vengono elaborati e portati avanti da un team giovane ma estremamente qualificato, formato da ingegneri, chimici e tecnici di alto livello. “Il team è ormai una vera e propria seconda famiglia” dice il dott. Fossat, “posso affermare di trascorrere più tempo con loro che con la mia”, questo è anche ciò che spinge il CEO ad avere con i propri dipendenti un approccio di fiducia reciproca. Punto di forza di Composite Research srl è anche la presenza di un laboratorio chimico e tecnico formato quasi interamente da donne “il mio team è composto da persone competenti, il sesso o altro non inerente alla loro professionalità e preparazione non è qualcosa che riguarda l’azienda”. 

Collaborazioni strategiche e partnership

Composite Research srl è cresciuta molto dal 2015 ad oggi, ha ottenuto diversi brevetti (sia nazionali che internazionali), ha stretto numerose collaborazioni con partner industriali e accademici potendo così ampliare il proprio know-how. L’azienda è anche da poco stata oggetto di un importante round di investimento da parte di LIFTT spa. Questa crescente rete di partnership e accordi, permette a Composite Research srl di affrontare progetti complessi con un approccio multidisciplinare, sfruttando sinergie che promuovono l’innovazione.

L’importanza strategica dei materiali compositi

La crescente attenzione del mondo industriale per la sostenibilità unitamente al ritorno della volontà di avere un’industria a filiera corta, hanno fatto aumentare il livello di attenzione ed interesse verso i materiali compositi le cui caratteristiche e prestazioni sono spesso state poste in secondo piano. 

In settori come l’automotive i materiali compositi permettono di migliorare le prestazioni dei veicoli sotto molti aspetti. Nell’aerospaziale, contribuiscono a migliorare l’efficienza dei velivoli, mentre nell’edilizia offrono soluzioni innovative per strutture leggere e resistenti. Composite Research srl è all’avanguardia in questo contesto, sviluppando soluzioni che combinano sostenibilità, prestazioni elevate e innovazione, ma il suo impegno per l’innovazione non si limita al presente. L’azienda investe continuamente in ricerca e sviluppo, esplorando nuove tecnologie e applicazioni per i materiali compositi, questa visione a lungo termine garantisce che l’azienda rimanga all’avanguardia in un settore in rapida ascesa ed in continua evoluzione.

In un mondo in cui l’innovazione scientifica e dei materiali è essenziale per affrontare le sfide globali, Composite Research si distingue come un partner affidabile e innovativo. La combinazione di competenze tecniche, visione strategica e un impegno costante per l’eccellenza rende l’azienda un punto di riferimento non solo a Torino, ma anche a livello internazionale.

Grazie alla sua offerta completa di servizi, alla capacità di collaborare con partner di alto livello e alla sua posizione strategica, Composite Research è destinata a giocare un ruolo sempre più importante nel panorama dei materiali compositi. Con un occhio rivolto al futuro e un solido impegno per la sostenibilità e l’innovazione, l’azienda rappresenta una vera eccellenza italiana nel settore.

NOEMI GARIANO

I personaggi del Novecento visti da Quaglieni

Il libro “La passione per la libertà” sarà presentato al Circolo dei Lettori giovedì 23 gennaio alle ore 18

La passione per la libertà rappresenta il sottile fil rouge che accomuna personaggi apparentemente diversi tra loro, quali Alfredo Frassati, Ottavio Missoni, Massimo Mila, Giampaolo Pansa, Guido Ceronetti, Philippe Daverio e altri, che sono raccolti nella silloge dell’ultima fatica letteraria del professor Pier Franco Quaglieni, dal titolo, appunto “La passione per la libertà”.

Il volume, che reca l’originale e bella copertina dell’artista Ugo Nespolo, edito da Buendia Books, come ha spiegato lo stesso professor Quaglieni, si può leggere senza seguire l’ordine dei capitoli, ciascuno dedicato a un profilo, proprio perché ognuno di essi risulta distinto dagli altri. Ciò che, però, li accomuna è la passione con cui il professore evoca il concetto di libertà, riecheggiando un titolo pannunziano su Tocqueville e invitando al rispetto di tutte le idee espresse, che rappresenta il cardine di ogni civiltà liberale. Non si deve dimenticare che una delle migliori riletture dell’opera di Tocqueville la si deve proprio a un breve saggio composto da Mario Pannunzio, dal titolo “Le passioni di Toqueville”, in cui lo stesso Pannunzio nota come la forza dell’intera opera dello studioso francese non risieda tanto nel suo spirito dottrinario, quanto nella passione, talvolta aristocratica, e nell’amore per la libertà.
Il libro del professor Quaglieni non è una mera successione di profili biografici, quanto un’evocazione di figure tra loro anche diverse, ma tutte colte alla luce della loro libera espressione di pensiero; rappresenta anche la denuncia nei confronti del periodo storico che stiamo vivendo, molto spesso orientato al conformismo.
Quaglieni, uno dei massimi esponenti della cultura liberale contemporanea e non solo italiana, in questo volume riporta anche ricordi di amici che con lui hanno condiviso il cammino di oltre cinquant’anni del Centro Pannunzio, da lui fondato insieme ad Arrigo Olivetti, Mario Soldati e altri giovani studiosi dell’Università di Torino, richiamandosi alla tradizione culturale de “Il mondo” di Pannunzio. Non mancano nel volume pagine autobiografiche nelle quali l’autore ripercorre la storia liberale della sua famiglia, capaci di rendere ancora più profonda la conoscenza del suo pensiero orientato alla passione per la libertà.

Mara Martellotta

L’assessore alla Sanità: “nessun allarme sui bilanci Asl”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’assessore regionale alla Sanità sul tema dei bilanci delle ASL piemontesi

I toni allarmistici circolati a mezzo stampa sui bilanci delle Aziende Sanitarie Regionali sono assolutamente ingiustificati. I bilanci preventivi, presentati dalle ASR a cavallo di ogni anno, sono strumenti di programmazione che indicano, oltre a tutte le spese ordinarie, anche alcuni “desiderata” ma sempre con l’obiettivo, alla fine dell’istruttoria tra Direzione Sanità e ASR, di garantire un equilibrio economico – finanziario delle Aziende stesse. Ben diversi i bilanci consuntivi, che sono invece adottati entro aprile dell’anno successivo e che certificano le cifre finali e i risultati realmente ottenuti, sulla base degli obiettivi che abbiamo assegnato ai direttori generali e che sono sottoposti a una verifica periodica e stringente.

La sanità rappresenta per questa amministrazione una priorità e una spesa strategica a cui destiniamo risorse aggiuntive anche rispetto a quelle del fondo nazionale, che lo scorso anno è stato incrementato per il Piemonte per oltre 300 milioni di euro e sarà incrementato anche nel 2025, grazie ai 3 miliardi supplementari destinati dal governo alla sanità.

È doveroso per altro ricordare in questo contesto che il bilancio sanità nel 2024 risulterà in equilibrio e così sarà anche per il 2025 anche in considerazione delle azioni di efficientamento in corso in questi anni e che continueranno nel 2025, in linea con il trend positivo di gestione della sanità certificato anche dalla parifica positiva della Corte dei Conti.

In conclusione, posso affermare che le notizie giornalistiche sui rischi possibili per l’equilibrio dei bilanci raccontano una realtà che non corrisponde a quella del Piemonte dove invece continuiamo a lavorare per garantire il funzionamento e l’eccellenza del sistema sanitario, a vigilare sulla spesa con rigore e attenzione come abbiamo fatto in questi anni e come ci viene certificato da tutti gli organi deputati».

Federico Riboldi, Assessore alla Sanità

Sviluppo socio-economico del Piemonte, le strategie di Regione e Confindustria

Si rafforza la collaborazione tra Regione e Confindustria Piemonte per individuare le strategie da adottare per lo sviluppo socio-economico del Piemonte e farne un territorio sempre più protagonista nel contesto nazionale e internazionale: gli assessori regionali e i vertici del sistema imprenditoriale si sono incontrati nel Grattacielo per un confronto sulle sfide economiche e produttive del Piemonte a partire dal piano industriale predisposto e condiviso con la Regione da Confindustria Piemonte già dalla prima stesura 2021.

Dopo un incontro plenario, la giornata è proseguita con riunioni specifiche tra gli assessori e i referenti di Confindustria Piemonte sulle materie di competenza, con una particolare attenzione a infrastrutture, lavoro, industria, formazione e turismo.

I risultati sono poi stati illustrati dai presidenti della Regione Alberto Cirio, con il vicepresidente Elena Chiorino e l’assessore Andrea Tronzano, e di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto.

“C’è tanto lavoro da fare insieme – ha affermato il presidente Cirio – in una situazione che ha prospettive fiduciose, nonostante la fase delicata che il sistema produttivo sta affrontando in Italia e in Europa. I dati dicono che il Piemonte è cresciuto dopo la pandemia più di molte altre regioni e al pari della media nazionale. Ci sono criticità che stiamo affrontando a cominciare dall’automotive: la Regione è pronta a fare la sua parte con il fondo da oltre 10 milioni di euro che consentirà ai lavoratori in cassa integrazione di arrivare ai livelli abituali della loro retribuzione nell’attesa che del secondo modello in arrivo a Mirafiori, che avrà ricadute positive sullo stabilimento e sull’indotto”.

Il vicepresidente Chiorino si è soffermata sull’importanza della formazione per consentire ai lavoratori di acquisire le competenze e la professionalità necessarie per accrescere la competitività delle imprese. L’assessore Tronzano ha ricordato che nel 2025 la Regione investirà per lo sviluppo 1 miliardo e 109 milioni di euro, stanzierà 45 milioni per la banda ultralarga e saranno indette le gare per il rinnovo delle concessioni idroelettriche.

“Il nostro piano industriale, presentato per la prima volta quattro anni fa, è stato nuovamente condiviso con la Giunta regionale, che dal 2021 ha saputo mettere gambe agli obiettivi verticali e orizzontali – ha dichiarato il presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto – In questo momento il punto principale è certamente andare incontro alle aziende dell’automotive, ma anche a tutti gli altri settori che hanno necessità di sviluppo, e quindi formazione e aggiornamento professionale. Perché, se da un lato abbiamo un maggiore ricorso alla cassa integrazione come evidenziato dalla nostra ultima indagine congiunturale, dall’altro abbiamo anche molte imprese che cercano e non trovano i lavoratori. Ecco perché stiamo lavorando a un piano migranti, ma lavoriamo anche sul credito per favorire gli investimenti delle imprese, che aiutiamo anche per la finanza agevolata. Se il sostegno per i settori in difficoltà è prioritario, altresì cerchiamo di agevolare anche i settori trainanti che vanno bene, come il turismo che è un’industria, come l’aerospazio e l’agroalimentare favorendo i nuovi insediamenti, l’export e l’attrattività del Piemonte”.
L’evoluzione del Piano Industriale del Piemonte al 2025 tiene conto delle sfide economiche globali, nazionali e regionali, aggiornando le strategie per il rilancio del territorio. Nonostante i segnali di rallentamento evidenziati dai dati recenti, il Piano continua a puntare su alcune priorità per promuovere resilienza e innovazione. Il 2025 rappresenterà un anno cruciale per il Piemonte, un anno in cui sarà fondamentale affrontare le conseguenze del rallentamento globale, ma anche cogliere le opportunità derivanti dai Fondi strutturali europei e dal Next Generation EU. L’impegno di Confindustria Piemonte è ora rivolto a una maggiore integrazione tra le imprese e le istituzioni, con l’obiettivo di rendere il Piemonte un modello di sviluppo sostenibile e innovativo per l’Italia e l’Europa. Per confermare il ruolo del Piemonte come guida nella manifattura e nell’innovazione, fattore essenziale per la trasformazione, sono stati individuati più settori, tutti presenti nella produzione industriale piemontese, e consolidati in 10 obiettivi verticali e 8 obiettivi trasversali. Gli obiettivi verticali sono rappresentati da: Automotive e mobilità sostenibile, Agroalimentare, Aerospazio, Life Science, Made In, Costruzioni, Turismo, Sistema Casa, Energie rinnovabili e Idrogeno, ICT. Gli obiettivi trasversali sono delineati da: Twin Transition, Infrastrutture, Logistica, Semplificazione, Finanza di sviluppo, Capitale Umano, Internazionalizzazione e Sostenibilità.

Gli obiettivi per il quadro macroeconomico sono: consolidare i progressi, particolarmente nella spesa pubblica e nella propensione a esportare e negli investimenti; la transizione verso una struttura dimensionale diversa e più robusta del tessuto economico, assecondare un cambiamento virtuoso del Dna settoriale, come misura per sostenere le aree a minore dinamica. Guardando all’automotive, investire in transizione digitale e IA, in imprese e centri di ricerca, promuovere la Vehicle Valley quale vettore di attrazione degli investimenti, sostenere la neutralità tecnologica attraverso misure regionali, evitando la frammentazione delle iniziative e la dispersione dei fondi disponibili.

Giachino: bene la visita del sindaco ai senzatetto. Qui l’economia cresce meno

Caro Sindaco Lo Russo,
hai fatto bene ad andare a visitare chi dorme sotto i portici, il più grande Albergo all’aperto d’Europa.
Ti sei urtato definendo qualunquismo malmostoso ciò che denunciavo a proposito della situazione sociale di Torino. Hai anche potuto leggere i commenti di chi ha letto la mia lettera. La visita di questa notte Ti fa onore ma credimi il Tuo Assessore avrebbe potuto farla subito appena entrati in carica. La situazione sociale qui è più forte perché da anni l’economia cittadina, come dissi a Chiamparino già nel 2009, cresce meno della media nazionale. Ecco perché sarebbe importante se anche Tu chiedessi alla Schlein di modificare la Delibera europea che ha di fatto affossato il motore endotermico. Urge l’intervento sulle Banche perché lascino respirare le aziende dell’indotto altrimenti a febbraio rischiamo grosso. Alcune aziende dell’indotto che lavorano anche per le altre case europee hanno visto annullare o sospendere ordini importanti. Ecco perché sarebbe stato utile un Consiglio Comunale aperto sulla crisi del settore auto. Avresti potuto ascoltare suggerimenti e proposte interessanti.
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO

Pasticceria, caffè, cioccolato e pizza: alla Fiera di Rimini 63 brand piemontesi

Dal 18 al 22 gennaio 2025 si terrà a Rimini la 46esima edizione di SIGEP World Expo for food service excellence (gelato, pasticceria, cioccolato, caffè, panificazione e pizza). L’Expo si conferma il punto di riferimento internazionale nel panorama fieristico per queste filiere, con oltre 138 mila mq di offerta espositiva, 30 padiglioni dedicati e 1300 brand espositori. Alla manifestazione saranno presenti anche altri 63 brand espositivi piemontesi.

Il country partner 2025 sarà l’Arabia Saudita, mercato strategico per il settore hospitality e out of hotel, che a SIGEP World rappresenterà un’opportunità strategica per le aziende. Grazie alla consolidata collaborazione con ICE Agenzia e la rete di 25 regionale advisor di IEG sono oltre 3 mila i buyer aderenti al programma Incoming di IEG, provenienti da 79 Paesi, tra cui Stati Uniti, India, Canada, Brasile, Turchia e Cina.

SIGEP Vision, fiore all’occhiello della 46esima edizione di SIGEP World sarà un’importante piattaforma per la tendenza del settore, con un programma ricco di iniziative. Grazie alla collaborazione con istituti di ricerca, SIGEP Vision offrirà una panoramica globale sull’industria out of home, fornendo trand e dati aggiornati durante tutto l’anno. SIGEP Vision sarà il punto di riferimento per tre progetti innovativi: il Sustainability District, che promuove pratiche virtuose nelle filiere di caffè e cacao con iniziative come il Micro roaster village, Bean to bar e Fully automatic coffee machinery; il Taste of tomorrow, dove il principale protagonista è il gelato, da sempre fulcro della fiera che continua a innovarsi anche grazie alla bioarchitettura. Grazie a un’installazione visionaria i visitatori possono essere ispirati dai glacial drip, 13 bioreattori che utilizzano muschi e microalghe per catturare CO2 e produrre proteine vegetali utilizzate per creare nuovi gusti di gelato; poi il Lorenzo Cagnoni Award che promuoverà le start up più innovative in sette categorie, tra cui digital innovation, sostenibilità e packaging. Inoltre SIGEP Vision presenterà un ricco programma di talk e panel discussion, coinvolgendo gli interlocutori internazionali nella Vision Plaza. Tra le principali novità di questa edizione spicca l’ampliamento del settore pizza, che si completa includendo, oltre a forni e attrezzature per pizzerie e catene di ristorazione, anche farine, farciture e basi pizza surgelate. Oltre 40 catene di pizzerie parteciperanno alla SIGEP World, e il Pizza Tour guiderà i visitatori alla scoperta di 180 aziende e 200 brand, offrendo il meglio a livello di ingredienti, tecnologie e format innovativi. Nella Vision Plaza si terrà il talk “50 Top Pizza: la pizza dolce e il dolce in pizzeria”, che esplorerà il tema del fine pasto in pizzeria, premiando le eccellenze italiane ed europee per innovazione e qualità.

Tra le novità più attese il Pizza Club, realizzato in collaborazione con l’associazione Verace Pizza Napoletana, promette di essere uno spazio dedicato alla cultura e alle ultime tendenze del mondo della pizza.

Debutta in fiera il Sustainability District per la promozione di pratiche virtuose nelle filiere del caffè e del cacao, con la partecipazione dei Paesi d’origine come Ecuador, Colombia, Etiopia, Tanzania, Uganda, Costa d’Avorio e Kenya. Questo nuovo spazio sarà animato da talk e tavole rotonde con le voci più autorevoli del food service business, e ospiterà tre progetti chiave: il Micro roaster village, dedicato ai microtorrefattori e alle tendenze del caffè, il Bean to bar, che esplora la lavorazione artigianale del cioccolato con workshop e degustazioni, e la Fully automatic coffee machinery, una selezione di macchine sostenibili con gestione energetica intelligente. Si tratta di un’iniziativa di rilievo supportata da numeri in crescita dell’ultima edizione dove caffè e cioccolato hanno rappresentato il 21% degli espositori e il 16% dei top buyer.

Mara Martellotta

 

Alla manifestazione saranno presenti 63 brand espositivi piemontesi

 

COLD CAR SPA OCCIMIANO AL
EUROPEAN PACKAGING TECH SRL CASALE MONFERRATO AL
FRANGER SRL BORGO SAN MARTINO AL
GD ICE SRL CASALE MONFERRATO AL
GIUSO GUIDO SPA BISTAGNO AL
GRISSITALIA SRL ALESSANDRIA AL
MONDIAL FRAMEC MIRABELLO MONFERRATO AL
PERNIGOTTI SPA NOVI LIGURE AL
NUTMAN GROUP SRL CANELLI AT
LAWER SPA COSSATO BI
F. CORONA SAS CUNEO CN
RK GROWERS SRL SALUZZO CN
ASMAT DI DE STEFANO ADRIANO CUNEO CN
AZIENDA AGRICOLA NOCCIOLE D’ELITE DI EMANUELE CANAPARO CRAVANZANA CN
AZIENDA AGRIMONTANA SPA BORGO SAN DALMAZZO CN
BENVENUTO SNC CORTEMILIA CN
BOGANA FRATELLI SRL CHERASCO CN
CASCINA FONTANE SSA CASTINO CN
CORILANGA SOC. AGR. COOP. ROCCHETTA BELBO CN
CREA SRL CERVASCA CN
CUORE DI LANGA SSA   CN
D.S.C. SRL BERNEZZO CN
DESTEFANIS & NOVERO SRL GRINZANE CAVOUR CN
GRUPPO FONTANA SAS DI FONTANA DANILO & C. CRAVANZANA CN
IDEO TECNICA SRL VILLANOVA MONDOVI’ CN
MIA FOOD TECH CASTIGLIONE FALLETTO CN
NOCCIOLERIA – AZ. AGR. RAPALINO SAVERIO BENEVELLO CN
NUTKAO SRL CANOVE DI GOVONE CN
ORSA DRINKS SRL FOSSANO CN
PAPA DEI BOSCHI AZ. AGR. LEQUIO BERRIA CN
PROPPY-GEL SRL PIASCO CN
SELMI SRL BRA CN
TORRONALBA SRL PIOBESI D’ALBA CN
SPS ITALIANA PACK SYSTEMS SPA BOGOGNO NO
ANTON PAAR ITALIA SRL RIVOLI TO
AROMITALIA – G.E.I. SPA SETTIMO TORINESE TO
CAFFE’ VERGNANO SPA SANTENA TO
CEI SYSTEMS SRL GRUGLIASCO TO
CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA SPA TORINO TO
CHIRIOTTI EDITORI SRL PINEROLO TO
COFFEE STAR INDUCTION SRL VENARIA REALE TO
CONO ARTIC SRL PIOBESI TO
COSTADORO SPA TORINO TO
FRUCTITAL SRL BURIASCO TO
GELCO SRL BORGONE SUSA TO
GOLMAR ITALIA SPA TORINO TO
GRANSICILY DI 1 AG SRL COLLEGNO TO
IMPERIA & MONFERRINA SPA MONCALIERI TO
M.C.M. MASSA SRL PIANEZZA TO
MEIKO ITALIA SRL CHIVASSO TO
MOLINI BONGIOVANNI SPA CAMBIANO TO
MOLINO PEILA SPA VALPERGA TO
MONVISO GROUP SRL ANDEZENO TO
PARIANI SRL GIVOLETTO TO
RCA IMBALLAGGI FLESSIBILI SRL TORINO TO
RED BILL SRL A SOCIO UNICO TORINO TO
SESAMES SRL TORINO TO
T.L.M. SRL VOLPIANO TO
TUTTOCAPSULE SETTIMO TORINESE TO
VENDING PRESS SRL MONCALIERI TO
CERUTTI INOX SRL PREMOSELLO CHIOVENDA VB
METALLURGICA MOTTA SRL OMEGNA VB
OFFICINA POCATINO DI GIORGIO & ALBERTO SNC OMEGNA VB
PIAZZA EFFEPI SRL CRUSINALLO DI OMEGNA VB