ilTorinese

A sostegno delle donne afghane

Caro direttore, da molte parti – e anche su autorevoli giornali nazionali e internazionali – continua ad arrivare un accorato appello a non lasciar cadere nel dimenticatoio la terribile situazione in cui versa il popolo afghano.

Ebbene, noi vi saremmo grati se poteste comunicare il fatto che a Torino e in Piemonte si è costituito, ed opera, un ampio movimento trasversale a favore dell’Afghanistan.
Ne è prova il convegno di informazione e il concerto d solidarietà che si svolgerà domani in Via Stampatori, 18, a partire dalle h 20.00.
In particolare il convegno sarà coordinato dal dr. Gianni Sartorio, presidente di International Help, vi saranno le relazioni dei due vice presidenti del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte, Sara Zambaia e dal sottoscritto ( anche a nome del Coordinamento interconfessionale del Piemonte) e inoltre una straordinaria testimonianza in presenza. Ovvero quella della dr.ssa Farzana Amari medico ginecologa, che per molti anni ha operato presso la “Clinica dell’amicizia Italia Afghanistan” di Kabul.
Operando nel settore delle vaccinazioni e della contraccezione, dopo la vittoria dei Talebani è stata immediatamente a rischio di morte. Fortunatamente portata in salvo in Italia dalle nostre FF.AA. Sarà uno dei nostri principali punti di riferimento per un forte impegno a favore delle donne afghane. 
Al convegno parteciperanno rappresentanti della Consulta demminile regionale, di Amnesty International e dell donne medico ecc.
Giampiero Leo, a nome di tutte/i promotori dell’iniziativa.

Panico in autostrada: Tir contromano a 90 all’ora

Paura questa mattina in autostrada, sulla Torino-Savona, dove un Tir ha viaggiato contromano con una velocità di circa 90 chilometri orari, in direzione Liguria. Il fatto si è verificato tra l’area di servizio di Priero e l’uscita di Ceva. Per puro caso  non si sono verificati incidenti. Il camionista alla guida  del mezzo pesante è stato fermato dalla polizia stradale, rischia il ritiro della patente e il sequestro del mezzo.

Da lunedì terza dose vaccinale per la fascia 60/79 anni anche nelle farmacie aderenti

A partire da lunedì 8 novembre in Piemonte sarà possibile ottenere  la terza dose del vaccino anti Covid anche in tutte le farmacie aderenti. Si inizia con le dosi ‘booster’, per la popolazione compresa tra i 60 e i 79 anni, per la quale siano già trascorsi 6 mesi dall’ultima dose, così  come è previsto dall’autorità sanitaria nazionale per quanto riguarda la somministrazione della dose aggiuntiva.

IV Novembre, caserme aperte

Nei 150 anni degli Alpini dell’Esercito, la “Taurinense” apre le caserme a Torino e Cuneo per il 4 novembre

In occasione della giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate del prossimo 4 novembre, la Brigata Alpina “Taurinense” aprirà ai cittadini le sue caserme di Torino e Cuneo e realizzerà una mostra statica a Fossano, il successivo sabato 6 novembre.

Presso la Caserma “Monte Grappa” di Torino, in Corso IV Novembre 3, dalle 9 alle 15 il pubblico potrà visitare la Sala della Rimembranza delle Truppe Alpine piemontesi ed una mostra statica di mezzi e materiali in dotazione alle “penne nere”.

A Cuneo, presso la Caserma “I. Vian”, sede del 2° Reggimento Alpini, dalle 9 alle 12 verranno esposti i mezzi tattici e gli equipaggiamenti utilizzati dagli Alpini del Doiin ambiente montano ed in operazione.

L’appuntamento a Fossano, in Piazza Castello, è invece fissato per sabato 6 novembre, dalle 9 alle 17, dove il 1° Reggimento Artiglieria Terrestre e il 32° Reggimento Genio Guastatori mostreranno ai visitatori i propri mezzi e materiali. Accanto all’obice da 105/14 e al mortaio pesante, si potranno osservare gli operatori del Meteomont e le Squadre di Soccorso Alpino Militare con i mezzi cingolati da neve, oltre ai team di bonifica da residuati bellici e agli assetti impiegati in caso di calamità naturali.

La ricorrenza assume quest’anno un significato speciale per gli Alpini della “Taurinense”, essendo iniziate da pochi giorni le celebrazioni per il 150° anno dalla costituzione degli Alpini, che vedranno fino al 15 ottobre 2022 tante iniziative in tutto il Paese per ricordare la nascita di una delle specialità tra le più antiche dell’Esercito Italiano. Saranno più di 30 gli eventi e le cerimonie pubbliche in Piemonte e in Abruzzo che in questo inizio di novembre vedranno le “penne nere” della “Taurinense” a fianco dei cittadini per ricordare e celebrare tutti coloro che hanno dato la vita per la Patria.

L’accesso alle infrastrutture sarà regolato sulla base dei contenuti del DL n. 127 del 21/09/2021 (Green Pass).

La cittadinanza onoraria al Milite ignoto

Il prof. Quaglieni

Scorrendo i giornali e soprattutto internet, si rileva come molte città italiane hanno aderito all’invito dell’ ANCI,  l’associazione dei comuni italiani, ed hanno conferito la cittadinanza onoraria al Milite ignoto in occasione della sua traslazione all’ Altare della Patria. Torino e’ stata tra i comuni che per primi hanno deliberato con voto unanime la cittadinanza perché in quel soldato senza nome troviamo il simbolo di tutti i Caduti e i combattenti della Grande Guerra provenienti da ogni regione d’Italia. Il Centro Pannunzio, geloso custode della storia d’Italia e propugnatore di un sano patriottismo che rifiuta ogni forma di nazionalismo, si rivolge a tutti i Comuni del Piemonte, invitandoli a rendere omaggio ad un umile soldato caduto che anche oggi ha qualcosa da insegnare a tutti i cittadini. Alcune assenze finora appaiono incoerenti con la storia stessa di alcune città.

Pier Franco Quaglieni

Con torce e cacciaviti si introducono all’interno della sala slot

Sono le 3 di notte quando sul cellulare di un uomo viene segnalata un’intrusione all’interno del proprio esercizio commerciale, in zona Madonna di Campagna. Attraverso l’applicazione, la vittima individua da remoto due soggetti. Uno dei due, con una torcia sulla fronte, sta rovistando nei cassetti dell’ufficio, mentre l’altro, con una pila in bocca e due cacciaviti tra le mani, sta tentando di aprire alcune slot machine ed un cambiamonete. Il titolare allerta il 112 NUE. Nel frattempo i due malfattori si dileguano, uscendo dalla portafinestra presente sul retro del negozio. Una pattuglia della Squadra Volante, in transito su via Brusa, rintraccia uno dei rei, cittadino romeno di 21 anni.

Analizzando le immagini dell’impianto di video sorveglianza emerge come i due fossero riusciti a trafugare una macchina fotografica e le monete contenute nel fondo cassa, per un totale di 50 euro.

Il ventunenne, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per tentato furto.

Il presidenzialismo strisciante può diventare pericoloso

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

La Repubblica presidenziale o semi presidenziale non è la panacea di tutti i mali della democrazia parlamentare. Tutto dipende da chi è il presidente. Trump o Macron o Hollande non sono certo dei grandi esempi di presidenzialismo.

La geniale intuizione di De Gaulle fu quella di fissare una forma istituzionale e di creare un sistema elettorale su misura che ha retto per tanti anni con maggioranze politiche diverse che continuano ad accettare la riforma gaullista della fine degli anni Cinquanta. In Italia il presidenzialismo e’ stato spesso un’idea delle destre totalmente mancante  di una visione complessiva del problema della governabilità e di una cultura di governo adeguata. Ricordo i vaneggiamenti  politici di Edgardo Sogno in merito alla Repubblica presidenziale che, secondo alcuni, avrebbe voluto imporre manu militari, anche se venne discolpato dall’aver ideato un “golpe bianco“. Se  poi pensiamo che la riforma elettorale fatta da un governo di centro- destra è stata  definita  dal suo stesso inventore “una porcata“ abbiamo chiara  l’idea del deficit di cultura istituzionale che esiste, per la verità non solo a destra. Avvicinandosi l’elezione del presidente della Repubblica, si leggono proposte un po’ stravaganti come quella di scegliere  come capo dello Stato un uomo di 85 anni o una ex ministra democristiana nota per la sua faziosità inguaribile che l’ha portata fuori dalla politica attiva da  parecchi anni. Ma  la proposta più stravagante è  venuta da  Giancarlo Giorgetti che brilla come grande politico solo perché paragonato a Salvini. Giorgetti e’ stato un modesto commercialista  della provincia lombarda entrato nella Lega, dopo aver trascorso la sua giovinezza nel Fronte della Gioventù del MSI. Ebbene ,Giorgetti ha dichiarato che Draghi, se eletto Presidente, “potrebbe guidare il convoglio” (così definisce il Governo) anche dal Quirinale. Una sorta di presidenzialismo o semi presidenzialismo di fatto e non di diritto che si potrebbe definire, senza offesa, ad personam. Non c’è bisogno di essere un costituzionalista per cogliere come Giorgetti abbia espresso un’idea aberrante e pericolosa perché il Quirinale nel nostro sistema costituzionale dovrebbe essere super partes e dovrebbe essere una garanzia per tutti. Scrivo dovrebbe perché pochi presidenti  in realtà hanno svolto il ruolo loro assegnato dalla Costituzione. Luigi Einaudi e’ così celebrato perché fu l’unico che cercò di essere super partes. Anche Ciampi cerco’ di esserlo. Molti altri presidenti smisero la casacca politica, ma non cessarono di fare politica. Giustamente un giurista insigne come Giovanni Conso, che fu ministro e Presidente della Corte Costituzionale, una volta mi disse in privato che non si poteva pretendere che un Presidente eletto dai partiti potesse fare il re. Un’osservazione fondata da dire sottovoce.
Ma ciò che vorrebbe Giorgetti va oltre tutte le esperienze del passato perché il presidente – macchinista sarebbe un’aberrazione politica e costituzionale. Certe regole devono valere per tutti , anche per  il benemerito Draghi. Si può certo legittimamente pensare ad una Repubblica semi presidenziale con un idoneo sistema elettorale collegato. Oggi il Parlamento è da due anni  quasi svuotato del suo  potere legislativo e lo scandalo sul ddl Zan che alcuni volevano che il Senato votasse senza discutere il testo approvato dalla Camera, rivela una concezione della democrazia piuttosto bizzarra. La minaccia alla democrazia non deriva dal Green Pass, ma da proposte che delineano una sorta di uomo della Provvidenza che  in presenza di una classe politica scalcinata diventa l’unico protagonista della scena politica. Un presidente alla francese – ammesso che sia una soluzione – deve passare dal voto popolare . Solo l’elezione popolare può dargli legittimità . Ma prima di far questo, bisogna modificare la Costituzione e finora nessuno è riuscito nell’intento. Neppure Renzi che si riteneva un grande statista ed oggi svolge attività negli Emirati Arabi che non sono proprio un esempio di democrazia. Siamo condannati da un sistema elettorale che da’  ai partiti la possibilità di far eleggere i più obbedienti e non i più capaci,malgrado i numerosi e trasformistici abbandoni e passaggi da un partito all’altro dovrebbero indurli ad una riflessione. Da tempo viviamo in una democrazia malata e la pandemia ha dato il suo contributo devastante anche sul piano istituzionale. Ci sono stati periodi storici nella storia d’Italia in cui prevalsero i mediocri, anche se l’esempio dei grillini resta drammaticamente unico . In un contesto di questo genere sarebbe fin troppo facile evocare il clima di cent’anni fa che portò un mediocre ambizioso come Luigi Facta a consegnare l’Italia a Mussolini. Per nostra fortuna, la storia non si ripete mai, ma ci possono essere somiglianze che debbono farci riflettere. I politici capaci dovrebbero evitare battute ad effetto inopportune ,ma purtroppo quella di Giorgetti ha la pretesa di essere un ragionamento politico.

Nuova sede, nuovo allestimento e centinaia di capolavori per la nona edizione di Flashback

La fiera dove l’arte è tutta contemporanea. Caserma Dogali | Via Asti, 22, Torino

 

 

La nona edizione di Flashback, diretta da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, si apre all’insegna delle suggestioni dettate dalla nuova sede e dal nuovo allestimento con gallerie che spaziano nell’arte di tutti i tempi e di tutti i luoghi, tre mostre scenografiche, una potente installazione videolaboratori dedicati ai più piccoli e coinvolgenti incontri.

Il tutto, a Torino e in presenza dal 4 al 7 novembre nella nuova sede: l’antica Caserma Dogali, conosciuta come la Caserma di Via Asti. Un luogo scelto per la sua importanza storica e per le sue potenzialità architettoniche. Il pubblico e le gallerie sono accolti in uno spazio suggestivo e restituiscono vita ad un luogo importante per la città di Torino.

Hanno lavorato all’allestimento della caserma due architetti diversi, ma con un intento comune: la volontà di creare un legame tra l’identità di questo luogo e le opere d’arte. de Laugier si è occupato degli spazi espositivi e Isola dell’Art Lounge.

“Dal mio punto di vista – dichiara de Laugier – l’ispirazione è nata dai colori scelti per l’edizione di quest’anno: il rosso e il celeste. Il rosso è diventato per me la memoria del luogo, ho scelto di utilizzarlo prevalentemente a terra per segnare il percorso, con l’idea di accompagnare il visitatore in un percorso attraverso la storia. Il celeste, invece, è stato utilizzato come simbolo di libertà, sogno e leggerezza, quindi interpretato nella sua accezione più aerea. Abbiamo scelto di porci con rispetto e intenzione verso uno spazio legato a un episodio della nostra storia simbolo del perseguimento della libertà”.

“L’identità è stato un concetto importantissimo nello sviluppo del progetto dell’Art Lounge – aggiunge Isola – l’obiettivo è stato quello di non stravolgere la forte identità architettonica originaria dello spazio, abbiamo lavorato sull’idea di stratificazione di significati: l’antica cucina militare è l’attuale luogo legato alla socialità e al cibo.”

 

“Per la prima volta nei nove anni di Flashback – commentano le direttrici – le gallerie hanno trovato a loro disposizione degli spazi più riservati. Questa caratteristica architettonica ha ampliato le possibilità espositive. Tutte le gallerie si sono impegnate per rendere personale e identitario il proprio spazio. Ogni galleria è così unica, personalissima e la visita una vera e propria esperienza carica di suggestioni. Convivono, così, diverse ispirazioni e soggettività”.

 

Tutte le gallerie partecipanti hanno lavorato per presentare opere che, benché siano di periodi storici diversi, abbiano in comune il senso della ricerca e la volontà di riscoprire elementi significativi trascurati. Scultura, pittura, oggetti di design, arredi e gioielli di varie epoche, provenienze e tecniche accomunati dall’attualità del loro significato.

 

Questa la lista completa della gallerie di Flashback: 800/900 Art Studio, Livorno, Lucca (I); Aleandri Arte Moderna, Roma (I); Art Decoratif di Roberto Centrella, Fiumicino (RM); Artemisia Fine Art, Dogana (RSM); Benappi Fine Art, Londra (UK); Biasutti & Biasutti, Torino (I); Caretto & Occhinegro, Torino (I); Flavio Gianassi – FG Fine Art, Londra (UK); Flavio Pozzallo, Oulx – To (I); Galleria Alessandro Bagnai, Foiano della Chiana – AR (I); Galleria Carlo Virgilio & C., Roma (I), Londra (UK); Galleria d’Arte Niccoli, Parma (I); Galleria d’Arte Roccatre, Torino (I); Galleria Del Ponte, Torino (I); Galleria dello Scudo, Verona (I); Galleria Luigi Caretto, Torino (I) – Madrid (E); Galleria Russo, Roma (I); Il Cartiglio, Torino (I); Longari Arte Milano, Milano (I); Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’Epoca, Torino (I); MB Arte Libri, Milano (I); Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano (I); Miriam Di Penta Fine Arts, Roma (RM); Photo & Contemporary, Torino (I); Schreiber Collezioni, Torino (I); Secol-Art di Masoero, Torino (I); Studio d’Arte Campaiola, Roma (I); Umberto Benappi, Torino (I); Untitled Association, Roma (I); White Lands, Torino (I).

Coppa Davis, nuovo format: a Torino due gironi. Azzurri in campo al Palalpitour dal 26 novembre

Torino dal 25 al 29 novembre sarà una delle sedi del nuova Coppa Davis.

Il più importante trofeo al mondo in campo tennistico si presenta con una nuova formula che prevede sei gironi formati da tre squadre ciascuno. Al Palalpitour scenderanno in campo i gruppi E con Italia, Stati Uniti e Colombia e il D di cui fanno parte Croazia, Australia e Ungheria. I vincitori dei due raggruppamenti si sfideranno  po nei quarti, sempre sotto la Mole. Le altre città coinvolte saranno Innsbruck e Madrid dove si terranno le semifinali e naturalmente la finale.

Il nuovo capitano Filippo Volandri ha convocato Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Jannick Sinner e Lorenzo Musetti, gli ultimi due alla loro prima esperienza in Coppa Davis. Gli azzurri scenderanno in campo venerdì 26 novembre alle contro gli Stati Uniti e il giorno successivo sempre nel pomeriggio contro la Colombia.

Alla presentazione della manifestazione  al Museo Nazionale del Risorgimento anche il sindaco Stefano Lo Russo: “Vorrei ringraziare il presidente Binaghi e la sua federazione per quanto fanno per promuovere il tennis nel nostro Paese – ha detto il Sindaco, che ha esteso il suo ringraziamento “a tutti coloro che hanno lavorato in questi mesi per la Coppa Davis e le Atp Finals. Mi auguro – ha concluso –  che la nostra squadra possa vincere il trofeo”.

Copertura televisiva per tutti i match che saranno trasmessi in esclusiva sul canale Supertennis dal 25 novembre al 5 dicembre, giorno della finalissima di Madrid.

E’ ancora possibile acquistare biglietti per le singole sessioni o gli abbonamenti per l’intera manifestazione sul web all’indirizzo www.daviscupfinals.com/ticketing o tramite il circuito Ticketone. Al momento sono stati venduti 12mila dei 42mila tagliandi disponibili nelle sette sessioni totali di gioco che si disputeranno a Torino. La capienza massima del Palalpitour è attualmente del 60% come sancito da un decreto del Governo.

Marco Aceto