Reale Mutua Basket Torino – Cantù 83 – 85 dopo primo tempo supplementare

Il basket visto da vicino

Con i se e con i ma … mai si salirà.

 

Ennesima sconfitta, la sesta consecutiva, a testimonianza di una cattiva se non pessima conduzione della partita da chi comanda in panca.


Spero nessuno lamenti la mancanza di Toscano per “motivi” del momento,  diciamo così,  quando l’altra squadra, per “ motivi altrettanto del momento, ha perso il suo miglior giocatore a titolo definitivo per il campionato.

Ci si presenta ad armi pari, ma Torino resta in partita grazie ai due quarti di gioco splendidamente giocati con i 22 punti (!) del solo Trey Davies. Finalmente gioca senza pensieri e segna addirittura due giochi da 4 punti, con canestro da tre punti più fallo e tiro supplementare segnato.

Il gioco è inesistente,  come sempre, ma questa iniezione di spettacolo del piccolo statunitense numero 57 di Torino  sembra far disapparire tali difficoltà.

Torino non è fenomenale ma Cantù non è la succursale dei Golden State Warriors… .e comunque resta in partita. Il primo tempo si chiude 42 – 39per la Reale Mutua con 22, come già detto,  di Davies.

Si rientra e Torino arriva a condurre di 8 e qui arriva un colpo di genio di coach Casalone: fuori Davies dentro Zugno!!! Da più 8 a meno tre in poco tempo! L’inizio quarto quarto ha dell’incredibile: quintetto Torino con Davies Zugno Alibegovic Pagani Scott! Torino ha due play due pivot e una guardia in campo… . Nessuno segna e Landi e De Vico vegetano in panchina.

Ma Cantù gioca da A2 e si resta comunque in ballo fino alla fine. Davies si rimette a giocare da solo e pareggia la partita sbagliando di un nulla il tiro della vittoria.  Si va all’overtime dove fino all’ultimo si potrebbe vincere con una rimessa sotto di due a tre secondi circa dalla fine che, disegnata in maniera immaginifica dal comandante del vascello, mette Davies al tiro dall’angolo marcato da tre giocatori avversari. Partita persa ed ennesima tristezza inanellata nei cuori dei tifosi del basket di Torino.

Giudizio sui giocatori è essenziale.

Davies gioca da solo e fa quel che può: senza di lui oggi la partita non avrebbe avuto storia.

Scott continua nel suo momento di gioco adatto solo all’A2 ma si divora, così come Pagani, canestri incredibili da sotto nel supplementare!

Alibegovic, se avesse segnato (forse) una bomba da tre nel supplementare, avrebbe potuto diventare eroe di giornata.

Landi,  che continua ad andare a luci ed ombre, sembra non essere gradito dal coach che nei momenti decisivi lo dimentica in panchina tanto da farlo rivestire per quanto tempo resta seduto.

E poi? Zugno. Mi dispiace,  il mio giudizio è solamente tecnico e MAI entrerà nel campo umano del ragazzo, sia chiaro, ma capire perché il coach lo metta in campo e lo faccia giocare è un vero mistero: nei momenti decisivi perde due palloni che danno il la a contropiedi con esiti disastrosi per Torino e nel supplementare tira un pallone sul vetro da solo da tre e un altro se lo fa stoppare… . Davies 40’ è l’unica soluzione.

Per ultimo De Vico. Non riesce a fare il protagonista in A2. Deve tornare a fare il gregario in serie A dove può dare il meglio di sé.  Non riesce ad esprimersi e addirittura si fa espellere per doppio fallo tecnico.  È la più grande delusione dell’anno, almeno al momento.

E quindi? Ci rassegniamo a finire mestamente un campionato anonimo giocando le ultime partite sperando di strappare qua e là qualche vittoria? Non saprei che dire. Per sognare avremmo bisogno di almeno un buon innesto se non due (e giocatori liberi buoni ce ne sarebbero) ma non si sa cosa voglia o possa fare la dirigenza. Per l’ennesima volta Torino perde contro una squadra che la precede in classifica (mai vinta una, ndr) e qualcosa vorrà pur dire.

Siamo senza attacco e senza qualità tattica offensiva e difensiva: qualche dubbio sul coach? Forse una guida meno inesperta potrebbe aiutare? Dobbiamo aspettare molto la fine del film “  Torna a casa … lone” ?

Ai “poster” l’ardua sentenza … ma intanto la Torino del basket dell’ultima era sportiva cestistica non era mai stata così brutta né così in basso. Sperem… .

Paolo Michieletto

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