Gli accertamenti sulla morte di una bimba di dieci mesi in una casa di Nole nel Torinese sono in corso da parte del carabinieri. Non viene esclusa alcuna ipotesi, compresa quella dell’omicidio da parte della madre. Da alcuni riscontri la donna avrebbe annegato la piccola nella vasca da bagno, nella loro abitazione e avrebbe poi tentato di togliersi la vita. Il padre ha chiamato i carabinieri e la bambina sarebbe stata trovata morta nella vasca da bagno.
Simona Riccio, fondatrice di ParlaConMe, relatrice al convegno inaugurale della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR).
Dal 16 al 22 novembre , la città di Rivoli è protagonista della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) , un’iniziativa internazionale volta a promuovere azioni concrete per la riduzione dei rifiuti e sensibilizzare cittadini, scuole, imprese e amministrazioni.
La città di Rivoli ha dimostrato un impegno esemplare, integrando nella propria agenda una serie di attività volte a educare la comunità sull’importanza della sostenibilità ea creare una rete di azioni condivise contro lo spreco alimentare, tema centrale di questa edizione.
Durante il convegno inaugurale, tenutosi il 18 novembre presso la sede del Comitato di quartiere Posta Vecchia “Neirotti Piol”, esperti locali e nazionali si sono confrontati sulle buone pratiche da adottare lungo tutta la filiera agroalimentare.
Tra i relatori, Simona Riccio , digital strategist e fondatrice di ParlaConMe , ha evidenziato i dati preoccupanti relativi allo spreco alimentare:
“Sono dati che ci devono far riflettere. Lo spreco alimentare non è solo un problema etico o economico, ma una sfida ambientale e culturale che richiede l’impegno di tutti: cittadini, imprese e istituzioni”, ha sottolineato Riccio.
La città di Rivoli si è fatta promotrice di questo importante messaggio. Il Sindaco Alessandro Errigo ha aperto l’evento ribadendo l’importanza di un approccio collettivo e condiviso: “La sostenibilità non è solo un obiettivo, ma una responsabilità comune. Con la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti vogliamo dimostrare che ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza.”
Gli interventi della serata
La serata ha visto l’alternarsi di contributi autorevoli:
L’evento, moderato da Simona Pravato , direttore di TurismOvest, si è concluso con un invito all’azione: adottare comportamenti più consapevoli e responsabili nella vita quotidiana, dalla gestione degli acquisti alla valorizzazione del cibo invenduto.
Il messaggio di Rivoli: azione collettiva per un futuro sostenibile
La città di Rivoli si conferma un esempio di come le amministrazioni locali possano fare la differenza nella lotta allo spreco alimentare, attraverso progetti che coinvolgono cittadini, imprese e istituzioni. La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti non è solo un’occasione per sensibilizzare, ma anche un’opportunità per costruire insieme un futuro più sostenibile.
Simona Riccio , con il suo intervento e il progetto ParlaConMe , continua a promuovere una comunicazione chiara e inclusiva su temi fondamentali come la sostenibilità, la lotta allo spreco alimentare e la valorizzazione della filiera agroalimentare italiana.
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sulle iniziative della SERR a Rivoli, consultare il sito ufficiale della città o seguire i canali social dedicati.
Una festa per la città, dal 22 al 30 novembre, con la prima volta del direttore Giulio Base
Pare proprio che si volti pagina, che il 42mo TFF abbia altre sembianze. Non tanto quella sfrondatura di titoli, da 180 e forse qualcosa di più si passa a 120 e il che non può che fargli bene con quel po’ di spiragli e di respiro offerti nei nove giorni di festival (dal 22 al 30 novembre), ma soprattutto quell’affollato andare e venire sul red carpet di celebrità di casa nostra e di star d’oltreoceano – portati in riva al Po con aerei di linea, si assicura, i jet privati sono ferocemente banditi per non superare quei 2,2 milioni che sono il budget previsto – che se insegue una certa atmosfera capitolina (non dico croisettiana o lagunare) rischia di soffocare o per lo meno mettere a sbiadire, in questo novembre torinese fatto si spera di ultime calde luci e di temperature ancora non proprio troppo fredde, quella certa abituale nicchia di cinefili incalliti, di scopritori di pietre preziose e di rarità su cui poi accanirsi a discutere.
Quel certo raccoglimento sabaudo (?) che da decenni ha impresso una cifra ben precisa alla manifestazione, attraverso altre sigle o etichette, attraverso altri direttori, attraverso altre epoche. Qualcuno ha già arricciato il naso nello spavento di una resa d’identità, evvia, aspettiamo i risultati finali, di partecipazione e di ritorni d’immagini e di quant’altro ci si possa augurare da un nuovo corso. Innegabile che anche soltanto per “vedere” cotante glorie cinematografiche il pubblico crescerà, accalcato e vociante, si spera presente pure alle proiezioni, e interessatissimo.
“La colonna vertebrale del Torino Film Festival – assicura Giulio Base freschissimo direttore, rincuorando tutti – è da sempre cinefila e autoriale e tale rimarrà anche in questa edizione, resterà una proposta di film dallo spirito libero, originale, indipendente, graffiante: la lineaguida principale è infatti proprio quella di un festival che torna allo spirito del Cinema Giovani, contenuto fin dal nome dal principio della nostra storia.” Sei sezioni “ben distinte e di facile fruizione”, tre donne – Margaret Mazzantini, Roberta Torre e Michela Cescon – presidenti delle giurie, particolare attenzione al sociale e riconferma di un impegno alla sostenibilità ambientale. Con première d’eccezione al Teatro Regio madrina Cristina Capotondi e Baratti&Milano che diventa lounge del Festival.
Presenze richiamate dal pacchetto dorato delle Stelle della Mole sono Ron Howard che aprirà con il suo ultimo “Eden”, un drama thriller interpretato da Jude Law e Vanessa Kirby, giorni di paura per una coppia di scienziati tedeschi che alla fine degli anni Venti si trasferiscono alle Galapagos, il nostro Giancarlo Giannini che verrà a raccontarci e a rivedere con noi il suo “Pasqualino Settebellezze”, Rosario Dawson che presenta “Kids” di Larry Clarck e Alec Baldwin a riproporre le immagini di “Caccia a Ottobre Rosso” (stracarico di passaggi televisivi!), Matthew Broderick, in compagnia della consorte Sarah Jessica Parker colonna di “Sex and the City”, a ripensare al suo rapporto (idilliaco? burrascoso?, lo sapremo) con Marlon Brando durante la lavorazione di “Il boss e la matricola”, Vince Vaughn con “Swingers” di Doug Liman e Julia Ormond con “Here’s Yianni” diretto da Christina Eliopoulos, Ornella Muti e Michele Placido ad accompagnare “Romanzo popolare” di Mario Monicelli del 1974, Emmanuelle Béart che presenta il suo documentario “Un silence si bruyant”, diretto con Anastasia Mikova (un’opera per dare voce alle vittime di violenza sessuale, incoraggiandole a superare la vergogna), last but di certo non least Sharon Stone che ci entusiasmerà con tutti i segreti del “suo” – fu interprete e produttrice – “Pronti a morire”, western che vide Sam Raimi dietro la macchina da presa. La chiusura del festival rimarrà in zona, con Billy Zane – il cattivone di “Titanic”, presente in sala – interprete, “con una stupefacente e totale immedesimazione”, di “Waltzing with Brando”, diretto da Bill Fishman, presentato qui in anteprima mondiale, racconto di un progetto dell’attore per la costruzione di un ressort per le vacanze a Tahiti all’inizio dei Settanta.
Chicche preziosissime per questa ventata d’aria nuovissima che il nuovo direttore si è assicurato, accaparrato con viaggi e telefonate lunghissime crediamo, longa manus e contatti coltivati a regola d’arte. Magari qualche insistenza avrà dovuto usarla anche lui ma poi tutto è andato felicemente in porto. Chicca preziosa e doverosa nel centenario della nascita dell’attore – e di questo al direttore sia reso grazie e merito – il ciclo di film che riproporrà la figura e l’arte di Marlon Brando, lui preso a immagine dell’odierno TFF, con quell’angolo di sorriso, intento a sistemarsi il nodo della cravatta rossa, il viso bellissimo, erano le immagini di “Ultimo tango a Parigi”, un omaggio sacrosanto che va dal 1950 al 1994, che non guarda ai capolavori o ai film più che zoppicanti, accettati e fatti per il pagamento delle solite bollette di casa, ventidue titoli tutti insieme, una scorpacciata da non perdere, da far entrare assolutamente tra una proiezione e l’altra del concorso: dal “Tram che si chiama desiderio” a “Giulio Cesare” al “Selvaggio”, da “Fronte del porto” a “Bulli e pupe” ai “Giovani leoni”, da “Pelle di serpente” con Anna Magnani agli “Ammutinati” e “La caccia”, dal “Padrino” ad “Apocalypse Now” a “Missouri”, ogni proposta introdotta da un critico.
120 film scelti sui 5500 titoli pervenuti, 96 lungometraggi e 24 cortometraggi, 23 anteprime mondiali e 22 anteprime internazionali, 13 anteprime europee e 24 anteprime italiane. Tra i sedici film del concorso principale, “Europa Centrale” di Gianluca Minucci, un kammerspiel metafisico sulla lotta politica ambientato nell’aprile del ’40 in un viaggio in treno di una coppia di comunisti (Paolo Pierobon e Tommaso Ragno) a cui è affidata dal Comintern una importante missione, e “N-Ego” di Eleonora Danco, anche interprete travestita da manichino “dechirichiano nei suoi tanti incontri con personaggi che rispecchiano le sue paure e i suoi desideri. Da Tunisia e Argentina, da Ucraina e Belgio e Brasile, da Iran e Danimarca e Stati Uniti tra gli altri in arrivo le altre pellicole, grande attenzione ad argomenti femminili, una nascita inattesa e il desiderio di diventare madri, attrici che riempiono un set di vita reale, insegnanti con la personale infertilità e allieve che rimangono incinte, vendette sull’uomo che fa rovinato una vita, il desiderio di guardare a un futuro o forse la necessità di aggrapparsi ad un passato, la ribellione di una donna e giornalista a un regime che reprime.
Nella sezione “Fuori concorso” interessanti si preannunciano “Le barbares” di Julie Delpy, una cittadina della Bretagna pronta ad accogliere i rifugiati dell’Est Europa ma qualcosa si guasta allorché ad arrivare sono invece dei profughi siriani; “Il corpo” di Vincenzo Alfieri, con Claudia Gerini, giallo in piena regola per scoprire chi abbia causato la morte di una ricca imprenditrice e la sparizione del suo corpo, “Un natale a casa Croce” in cui Pupi Avati racconta del filosofo e della sua amicizia con Giovanni Gentile, guastata dall’arrivo del fascismo, “Paradis Paris” di Marjane Satrapi, dove un gruppo di parigini, fra cui Monica Bellucci, affronta la morte, “Riff Raff” di Dito Montiel, dove un vecchio criminale dovrà affrontare a Capodanno i vecchi nemici che sono venuti a cercarlo e “The Summer Book” diretto da Charlie McDowell, figlio del Malcom dell’”Arancia Meccanica”, l’ultima estate di una nonna (Glenn Close) che sta per morire, in compagnia della piccola nipote Sophia su un’isola della Finlandia. Altra sezione, “Zibaldone”, altri titoli da tenere d’occhio. Dopo più di vent’anni Maurizio Nichetti torna al cinema in compagnia di Angela Finocchiaro e Serra Yilmaz con “Amichemai”, “From Ground Zero” in cui il regista palestinese Rashid Masharawi raccoglie 22 cortometraggi realizzati da alcuni registi di Gaza, “La musica negli occhi” di Giovanna Ventura sul rapporto di lavoro e di amicizia soprattutto tra Fellini e Nino Rota e tra Ettore Scola e Armando Trovajoli, “Perfect Number” di Krzysztof Zanussi, il giovane David, matematico polacco ha dedicato la sua vita ai numeri sacrificando i propri sentimenti: l’incontro con il cugino Joachim lo costringerà a riconsiderare le sue scelte.
Elio Rabbione
Nelle immagini: Jude Law w Vanessa Kirby sono gli interpreti di “Eden” di Ron Howard, film d’apertura del festival; Marlon Brando e Vivien Leigh in una scena di “Un tram che si chiama desiderio”, inserito nella rassegna sull’attore di cui cade il centenario della nascita; Tommaso Ragno in “Europa Centrale” di Gianluca Minucci e una scena di “N-Ego” di Eleonora Danco, entrambi in concorso per l’Italia.
Il progetto annovera 46 aziende in diverse categorie merceologiche
Oggi, venerdì 22 novembre, il progetto di Turismo Industriale “Made in Torino Tour the Excellent” – nato nel 2005 su idea della Camera di commercio di Torino e gestito da Turismo Torino e Provincia -ha ottenuto il riconoscimento “Corporate Heritage Network 2024” come best practice di networking territoriale finalizzato all’attrazione di turisti industriali nell’ambito della Settimana della Cultura d’Impresa.
Il riconoscimento fa parte del Premio Corporate Heritage Awards che mira a portare alla ribalta le imprese che si distinguono per la capacità di valorizzare, in maniera originale e incisiva, il proprio passato.
“Dall’aerospazio all’agroalimentare, dalla cultura al tessile, il ricco catalogo delle nostre imprese spazia tra diversi settori e tra diverse tipologie di aziende, piccole e grandi, storiche e innovative, che rappresentano insieme un affresco completo della capacità di fare impresa che da sempre contraddistingue il nostro territorio – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Quasi 20 anni fa abbiamo voluto valorizzare questo patrimonio con il nostro progetto di turismo industriale “Made in Torino, Tour the Excellence”, che per l’epoca era all’avanguardia in Italia e che oggi calendarizza regolarmente centinaia di visite sia per gruppi sia per singoli visitatori”.
“Siamo orgogliosi – sottolinea Maurizio Vitale jr Presidente di Turismo Torino e Provincia – di ricevere questo riconoscimento: Made In Torino è uno straordinario prodotto turistico che consente di visitare alcune eccellenze del territorio torinese in molteplici settori produttivi; dalle 9 aziende del 2005 alle 50 circa di oggi sono oltre 2.000 i visitatori che nel 2024 hanno varcato la soglia di note aziende per conoscerne la storia e la produzione”
L’iniziativa del Corporate Heritage Network 2024 nasce dall’Università degli Studi del Sannio dove, con uno spin-off accademico interamente dedicato all’heritage marketing e alla valorizzazione strategica del patrimonio storico e culturale delle imprese, è stato lanciato, da alcuni anni, il premio. Giunto alla quarta edizione, il Premio ha riscosso anche quest’anno un notevole successo con 111 progetti e 61 illustri imprese storiche candidate.
Il Comitato Scientifico di valutazione dei progetti è presieduto dal Dott. Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa e Direttore della Fondazione Pirelli, ed è composto da rappresentati di tutte le più importanti Associazioni di imprese storiche italiane (Museimpresa, Unione Imprese Storiche Italiane, Associazione Marchi Storici d’Italia, I Centenari, SudHeritage, AIDAF), i più prestigiosi centri di ricerca accademica sul tema (HeritageHub dell’Università LIUC, BiblHub dell’Università Sapienza di Roma), le Società Scientifiche (Società Italiana di Management, Società Italiana di Marketing), l’Associazione di categoria delle agenzie di comunicazione (UNA – Aziende della Comunicazione Unite), oltre a Confindustria.
“Un riconoscimento ben meritato, quello per “Made in Torino Tour the Excellent” – sottolinea il Dott. Calabrò – perchè sottolinea il valore del network territoriale e di un impegno comune a coniugare le bellezze culturali e ambientali con le capacità imprenditoriali, come leve di sviluppo sostenibile.
La conoscenza del territorio dei saperi diffusi, infatti, parte dalle radici artigianali e agricole e fa crescere competenze che oggi innervano un robusto tessuto di imprese in vari settori della produzione e dei servizi. E questa realtà, in continuo cambiamento, merita anche una nuova e migliore rappresentazione, capace di valorizzare la memoria e dunque anche la capacità di costruire futuro. I musei e gli archivi storici aziendali riuniti in Museimpresa ne offrono esemplari testimonianze. Vale la pena, insomma, insistere su un turismo che leghi la forza del “saper fare” alle parole e alle immagini di un racconto contemporaneo. L’obiettivo è di fare apprezzare la qualità di manifatture e servizi e fare capire le opportunità di crescita equilibrata e di lungo periodo, cioè appunto sostenibile, dei nostri territori“.
Il cambio orario invernale di Trenitalia porta con sé un’attesa e gradita novità: da domenica 15 dicembre il nuovo servizio ferroviario diretto Asti-Torino Aeroporto di Caselle sarà finalmente operativo. Questo importante traguardo è frutto del lavoro costante e della visione strategica della Regione Piemonte insieme all’Agenzia della Mobilità Piemontese, che hanno investito con determinazione nel potenziamento del sistema ferroviario regionale, collaborando in modo sinergico con Rfi, Trenitalia e altri attori coinvolti.
L’attivazione del collegamento diretto sulla linea SFM-6 rappresenta un passo fondamentale per migliorare la mobilità di cittadini e viaggiatori, offrendo un servizio innovativo e potenziato per tutto il territorio. Con l’integrazione del capolinea di Torino Aeroporto di Caselle sulla tratta, i passeggeri potranno beneficiare di una frequenza di 3 treni all’ora, garantendo collegamenti più efficienti non solo per l’area nord di Torino, ma anche per le città di Venaria, Borgaro, Caselle e per l’intero bacino aeroportuale.
«Per il Sud Piemonte e il bacino di Asti, poter raggiungere direttamente l’aeroporto di Torino Caselle in treno senza dover utilizzare l’auto rappresenta un enorme vantaggio, sia in termini di comodità per i cittadini sia per i turisti che desiderano scoprire il nostro straordinario patrimonio Unesco. Questa iniziativa non solo faciliterà gli spostamenti, ma stimolerà anche il turismo verso Asti, rendendo il viaggio più conveniente grazie all’assenza di tariffe aggiuntive: il collegamento infatti sarà accessibile con il normale biglietto ferroviario, garantendo così un risparmio economico per tutti», dichiara l’assessore ai Trasporti Marco Gabusi.
Questa attivazione si inserisce in un percorso più ampio di sviluppo della rete ferroviaria regionale: dopo il treno da Alba e Fossano e oltre all’introduzione della terza corsa sulla linea Asti-Caselle, nel 2027 il passante porta Susa-Porta Nuova consentirà di implementare la frequenza con la traccia Bardonecchia-Aeroporto; la cadenza dei collegamenti tra Torino e l’aeroporto raggiungerà quindi quattro treni all’ora, offrendo un servizio ancora più capillare e moderno per i cittadini e i viaggiatori.
Negli ultimi mesi, Rfi ha condotto una serie di interventi strategici per consentire l’attivazione del nuovo collegamento ferroviario Asti-Torino Aeroporto Caselle.
Tra i lavori principali, è stato incrementato il sistema di alimentazione elettrica con il nuovo posizionamento della cabina elettrica, un intervento essenziale per il completamento dell’infrastruttura, attualmente in fase di ultimazione per il quale Enel Distribuzione si è prodigata, comprendendola priorità di quest’opera. Contestualmente, si è provveduto al rinnovo dell’armamento ferroviario e al ripristino dei marciapiedi nella stazione di Torino Aeroporto Caselle, migliorandone sicurezza e accessibilità per i viaggiatori. Inoltre, sono stati effettuati correttivi tecnici e interventi infrastrutturali sulla tratta Rebaudengo-Venaria, nell’ambito di un piano più ampio di modernizzazione del nodo ferroviario torinese.
«Questo collegamento – prosegue l’assessore Gabusi – rappresenta un grande passo avanti per il nostro territorio. Si tratta di un risultato che premia il lavoro instancabile della Regione, che ha creduto nel valore strategico del trasporto ferroviario per lo sviluppo e la sostenibilità».
Per il presidente dell’Agenzia per la mobilità Cristina Bargero, «anche il sud-est del Piemonte avrà finalmente un collegamento diretto con Caselle. Tutto ciò a conferma delle scelte intraprese dalla Regione con il supporto dell’Agenzia di potenziare il trasporto ferroviario e di avere maggiore attenzione per tutti i territori».
Ogni ora un treno partirà da Asti e farà fermate intermedie tra cui San Damiano, Baldichieri-Tigliole, Villafranca-Cantarana, San Paolo Solbrito e Villanova, Pessione, Cambiano-Santena, Trofarello, Moncalieri, Lingotto, Porta Susa, Rebaudengo, Venaria, Borgaro, Caselle, per raggiungere, infine, l’aeroporto. Il viaggio durerà 1 ora e mezza e avrà un costo per l’intera tratta di 7,70 euro.
Nei prossimi giorni saranno resi noti gli orari ufficiali del nuovo servizio. La Regione Piemonte continuerà a monitorare con attenzione la piena operatività di questa linea, impegnandosi a garantire ulteriori miglioramenti per rispondere sempre meglio alle esigenze del territorio.
Cleopatra “La donna, la Regina, il Mito”
Apertura straordinaria, in anteprima, venerdì 22 novembre dalle 19.30 alle 23.30, per la mostra, che rimarrà aperta ai Musei Reali fino al 23 marzo prossimo
A Cleopatra, Regina d’Egitto, donna di grande potere e fascino, i Musei Reali dedicano una mostra dossier che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni dei 300 anni del Museo d’Antichità (1724-2024). Cleopatra, le cui vicende hanno ispirato molti scrittori come Shakespeare, Gautier e Bernard Show, oltre ad artisti, musicisti e registi, i Musei Reali di Torino dedica un’esposizione dossier curata da Anna Maria Bava ed Elisa Panero, che si avventura nella vicenda storica e nella leggenda attraverso un profilo del personaggio e del suo tempo, la nascita del mito e la fascinazione esercitata dallo stesso nel corso dei secoli. Il percorso espositivo è suddiviso in 5 aree tematiche e riporta al centro degli studi l’enigmatica “Testa di fanciulla” di Cleopatra, in marmo bianco, risalente alla metà del primo secolo a.C., del Museo di Antichità, che nella capigliatura e nei tratti mostrano caratteristiche che rimandano all’iconografia nota di Cleopatra VII, a cui si affiancano manufatti archeologici e sculture antiche provenienti dal Patrimonio dei Musei Reali e da collezioni pubbliche e private poste in dialogo con opere pittoriche e grafiche, oltre a documenti cinematografici che hanno visto protagonista la celebre Regina d’Egitto nel corso dei secoli. La mostra si apre con un inquadramento storico del periodo nel quale ha vissuto e regnato Cleopatra VII (51-30 a.C.), ultima Regina della dinastia Tolemaica, in un Egitto ormai ellenizzato in virtù delle azioni di Alessandro Magno, iniziate nel IV secolo a.C.
L’Egitto era ormai un Paese d’avanguardia, inserito nel Mediterraneo, luogo d’incontro di diverse civiltà e tradizioni, connotato da un forte rispetto per le tradizioni dell’Egitto faraonico e, nello stesso tempo, dall’adesione alla koinè culturale ellenistica.
La sezione “Cleopatra, la Regina che sfidò Roma” si focalizza sulla figura di Cleopatra e sul suo operato politico, in relazione ai protagonisti del suo tempo rappresentati dalla testa di Giulio Cesare, da Tusculum dei Musei Reali, considerato il ritratto più veritiero dell’Imperatore, e con quelli di Marco Antonio e Ottaviano Augusto, in prestito dalla Sopraintendenza del Molise e dei Musei Capitolini. L’analisi si concentra su Cleopatra come donna di potere, a capo di una nazione che vive un importante sviluppo economico grazie anche alla riforma monetale voluta dalla stessa Regina.
La mostra prosegue con l’origine del mito di Cleopatra, nato con la Regina ancora in vita, e sviluppatosi negli anni successivi, attraverso l’assimilazione della sua figura a quella della dea Iside. Nel corso del Rinascimento l’immagine di Cleopatra inizia ad avere una certa fortuna nell’arte occidentale, come mostra una raffinata incisione di Marco Antonio Raimondi, della Galleria Sabauda. Nata dalla collaborazione tra l’artista bolognese e Raffaello. Nel Seicento e Settecento la sovrana è protagonista di molte opere, nelle quali è spesso rappresentata nel momento della morte, come nei dipinti di Giovanni Giacomo Sementi, provenienti dalle raccolte viennesi del Principe Eugenio di Savoia Soissons, e ora conservata nella Galleria Sabauda, di Giovanni Lanfranco (circa 1630), delle gallerie nazionali di Palazzo Barberini e Galleria Corsini, e di Guido Cagnacci (1660-1662) della Pinacoteca di Brera. La pittrice Elisabetta Sirani, in un dipinto di collezione privata modenese, ritrae la sovrana mentre mostra il prezioso orecchino di perle che scioglierà in una coppa di aceto per poi consumare la costosissima bevanda alludendo all’episodio che sarebbe avvenuto nel sontuoso banchetto, al cospetto di Marco Antonio, nella tela di Francesco Fontebasso (1750), in prestito da Palazzo Madama di Torino.
Nell’Ottocento l’interpretazione del tema in chiave esoterica, darà vita a composizioni di vita orientaleggiante, come nel curioso dipinto di Anatolio Scifoni (1869), proveniente dalla raccolta di Palazzo Reale, e trasmette l’atmosfera sospesa e misteriosa dell’incontro tra Cleopatra e una magari.
L’esposizione si chiude con una sezione dedicata alla fortuna “pop” della Regina, con dischi, fumetti, giochi da tavolo e trasposizione della vita di Cleopatra su grande schermo, evocata attraverso locandine, fotografie e spezzoni di film, dall’epoca del cinema muto all’interpretazione di Elizabeth Taylor nella pellicola di Joseph Mankiewicz (1963), fino alla commedia “Asterix e Obelix – missione Cleopatra” con Monica Bellucci.
La mostra è visitabile dal 23 novembre 2024 al 23 marzo 2025, con orario dalle 9 alle 19 presso i Musei Reali.
Telefono: 011 19560449 – email: info.torino@coopculture.it
Mara Martellotta
Il patto, che avrà una durata iniziale di tre anni, si pone l’obiettivo di promuovere valori condivisi come la democrazia, la libertà, lo stato di diritto, i diritti umani e l’integrazione sociale, favorendo un dialogo costruttivo tra le rispettive comunità.
“Torino e Leopoli – ha detto il sindaco Lo Russo – sono città ricche di storia, cultura e spirito di innovazione. Pur distanti geograficamente, condividono l’aspirazione di costruire un futuro inclusivo, sostenibile e orientato al benessere delle proprie comunità. Questo patto è insieme un simbolo di amicizia e un impegno reciproco a lavorare insieme in numerosi settori, oltre alle attività e ai progetti che già da anni legano le nostre due città. Un pensiero speciale in questa occasione poi non può che andare al popolo ucraino, che da oltre mille giorni vive il dramma della guerra. La firma di oggi vuole rappresentare anche un messaggio di solidarietà e di vicinanza, Torino è con voi”.
“Leopoli – ha spiegato il sindaco Sadovyi – è talvolta chiamata il ‘Piemonte ucraino’ perché durante il Risorgimento, quando Torino fu il centro dell’unità politica d’Italia, fu l’epicentro del movimento per lo stato ucraino. Questa analogia storica è più appropriata che mai ora, durante la guerra, mentre la nostra città è il più grande centro umanitario dell’Ucraina. Tutti i nostri progetti – medicina, riabilitazione, educazione – sono una risposta alla tragedia dell’invasione russa, ma anche la nostra visione del futuro. E apprezziamo molto l’opportunità di ampliare i nostri orizzonti e la nostra visione attraverso l’esperienza storica e culturale di Torino e del Piemonte. La partnership tra Leopoli e Torino non solo apre nuovi orizzonti di cooperazione nei settori della cultura, dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile, ma dimostra anche la solidarietà delle nostre città nella lotta contro l’invasore russo e nella difesa dei valori europei”.
Le principali aree di collaborazione tra Torino e Leopoli riguarderanno diversi ambiti strategici. Sul piano culturale, le due città si impegneranno a organizzare scambi e promuovere collaborazioni tra istituzioni artistiche, museali e culturali. In ambito scolastico e accademico, si adopereranno per incentivare progetti di scambio che coinvolgano studenti, docenti e istituti di formazione, comprese le scuole di alta formazione artistica e musicale. Un focus particolare sarà dedicato all’innovazione tecnologica, alla sostenibilità ambientale e alla mobilità urbana, attraverso la condivisione di conoscenze ed esperienze utili a sviluppare soluzioni avanzate in questi settori.
Ultimo ma non meno importante l’accordo prevede il sostegno a progetti di innovazione sociale, con il coinvolgimento attivo di organizzazioni e associazioni operanti nei rispettivi territori. Lo scorso anno Il Sindaco Andriy Sadovyi aveva presentato prima alla Città di Torino e poi al Brussels Urban Summit il progetto “Unbroken”, l’hub umanitario promosso dal Comune di Leopoli per fornire assistenza medica qualificata per curare, protesizzare e riabilitare Ucraini in Ucraina.
Tra i prossimi progetti vi sono la realizzazione all’interno dell’hub di un nuovo centro di riabilitazione e, più a lungo termine, la prospettiva di costruire nuovi edifici per la chirurgia e la riabilitazione e social housing per i pazienti.
TORINO CLICK
Uto Ughi, tra i maggiori violinisti del nostro tempo, è protagonista del Festival nazionale che porta il suo nome “Uto Ughi per i giovani”, con partenza dal Piemonte, con precisione dalla città di Alba, e poi tappe a Savigliano, Cuneo e Moretta e in tutta Italia. Dopo il successo de “La Santità Sconosciuta”, il festival che ha portato a esibirsi per sedici edizioni interpreti di altissimo livello artistico, facendo incontrare in varie forme spiritualità e musica, si è trasformato in un progetto dedicato ai giovani. I concerti e le masterclass dedicate ai giovani saranno a ingresso libero e gratuito perché l’arte è un bene prezioso e spirituale a cui tutti devono poter accedere, come spiega il maestro Uto Ughi.
“Per poter portare avanti questa nostra missione – aggiunge il maestro Uto Ughi – il sostegno dei partner è prezioso e fondamentale e, in un periodo economicamente così difficile per le famiglie, è più che mai doveroso da parte nostra donare un festival culturale musicale per emozionare il pubblico appassionato, avvicinare le nuove generazioni alla cultura e salvaguardare la grande tradizione musicale.
In un momento in cui le nuove generazioni hanno subito un impoverimento formativo e culturale a causa della pandemia, nel 2021 la Santità Sconosciuta, d’intesa con il maestro Uto Ughi e la Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero, ha elaborato un programma ricco di interpreti affermati, talenti virtuosi e momenti musicali eccellenti per far vivere al pubblico l’emozione della grande musica.
Il festival ideato dal Maestro Uto Ughi, dall’Associazione Culturale Arturo Toscanini di Savigliano e sostenuto per le tappe piemontesi, dalla Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero, e altre importanti realtà nazionali, si presenta con particolarità culturali e artistiche uniche e originali, soprattutto per la volontà di diffondere il piacere della musica classica tra le fasce più giovani della popolazione, ad ingresso libero e in forma gratuita. Con questa finalità sono in programma incontri con gli allievi di tutte le scuole di ogni ordine e grado per trasmettere alle nuove generazioni l’amore e la sensibilità verso la musica e in generale verso la cultura. Questo tipo di divulgazione ha il merito di catturare l’attenzione dei ragazzi, trasmettendo loro messaggi positivi da applicare alla quotidianità. Attraverso una programmazione di concerti, la musica viene spiegata in modo semplice e diretto, sollecitando una partecipazione attiva da parte del pubblico.
Il programma musicale per l’edizione 2024 del festival Uto Ughi per I giovani prevede martedì 3 dicembre alle 21 alla Creusa Neira di Savigliano un viaggio musicale tra composizioni originali e i più celebri arrangiamenti per quintetto di ottoni Strumentisti dell’Orchestra Nazionale della Rai. Venerdì 6 dicembre, nella chiesa della Beata Vergine di Moretta concerto di Uto Ughi e Leonardo Bartelloni con un recital per violino e pianoforte, con pezzi emblematici della grande tradizione violinistica. All’Auditorium Ferrero di Alba, alle 21, Uto Ughi e i Filarmonici di Roma insieme ne “La magia del Violino”.
Lunedì 9 dicembre alle 10.45 prove aperte per tutti gli studenti della città di Alba per la lectio “La musica spiegata da Uto Ughi”.
MARA MARTELLOTTA
A Torino installati 2 locker per il ritiro pacchi h24
A Torino sono stati installati 2 locker da Locker Italia, la Joint Venture per l’ecommerce costituita da Poste Italiane e DHL eCommerce.
I locker di Torino saranno attivi tutti i giorni 24 ore su 24 e consentiranno, grazie alla loro capillarità e tecnologia, di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi a supporto dell’ecommerce, rendendo ancora più semplici e comode le operazioni di spedizione e ritiro pacchi per chi compra online.
I moderni e tecnologi armadietti sono facili da usare grazie ad uno schermo dalla grafica chiara e intuitiva e saranno collocati in modo strategico nelle varie località, offrendo il massimo della convenienza ai mittenti e ai consumatori. I locker di Torino, attivi in via Alfieri e in Via Marsigli, sono i primi della regione Piemonte e fanno parte dei 10mila attivati su tutto il territorio nazionale
La collaborazione strategica tra Poste Italiane e il Gruppo DHL permetterà di rafforzare la capillarità dei servizi legati alla logistica, facilitando al tempo stesso la crescita dell’ecommerce con particolare attenzione alla sostenibilità.