Per non avere rispettato il divieto imposto dal giudice a seguito delle denunce per maltrattamenti nei confronti dei figli, è stato arrestato dai carabinieri a Tortona. L’uomo, 54 anni, si era appostato sotto l’abitazione da cui era stato allontanato. Nella caserma dell’Arma della cittadina in provincia di Alessandria è presente una stanza di ascolto per le vittime di violenza.
Aggredisce la ex che lo ospita in casa: arrestato
Un uomo di 50 anni è stato arrestato dalla Polizia a Verbania con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali, aveva chiesto alla donna di poter essere ospitato per qualche giorno. Lei aveva acconsentito, ma per cautela aveva invitato alcuni amici a fermarsi da lei, così da non rimanere sola in casa. Nonostante queste precauzioni, l’ex ha iniziato a minacciarla e ad aggredirla fisicamente. Solo grazie alla prontezza della donna, che è riuscita a contattare il 112, è stato possibile interrompere l’episodio e procedere all’arresto.
Oltre Torino. Storie, miti, leggende del torinese dimenticato.
Torino e l’acqua
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Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce
Il fil rouge di questa serie di articoli su Torino vuole essere l’acqua. L’acqua in tutte le sue accezioni e con i suoi significati altri, l’acqua come elemento essenziale per la sopravvivenza del pianeta e di tutto l’ecosistema ma anche come simbolo di purificazione e come immagine magico-esoterica.
1. Torino e i suoi fiumi
2. La Fontana dei Dodici Mesi tra mito e storia
3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia
4. La Fontana dell’Aiuola Balbo e il Risorgimento
5. La Fontana Nereide e l’antichità ritrovata
6. La Fontana del Monumento al Traforo del Frejus: angeli o diavoli?
7. La Fontana Luminosa di Italia ’61 in ricordo dell’ Unità d’Italia
8. La Fontana del Parco della Tesoriera e il suo fantasma
9. La Fontana Igloo: Mario Merz interpreta l’acqua
10. Il Toret piccolo, verde simbolo di Torino
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3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia
Maestosa e non vista la Fontana Angelica si erge in Piazza Solferino, nel pieno centro storico di Torino. L’opera architettonica prende il nome da Angelica Cugiani moglie di Tommaso Bainotti e madre del ministro Grande Ufficiale Pietro Bainotti. Quest’ultimo alla sua morte decise di devolvere un lascito di 150.000 lire alla città di Torino, affinché la cittadinanza acconsentisse al suo desiderio di far erigere una fontana in memoria dei genitori. Pietro chiese inoltre che tale opera venisse costruita in stile gotico medievale e che fosse collocata in Piazza San Giovanni davanti al Duomo. La commissione appositamente incaricata per la costruzione del monumento, costituita da Carlo Francesetti di Mezzenile, Leonardo Bistolfi, Giovanni Chevalley, Edoardo Rubino e Enrico Tovez, si oppose ad alcune indicazioni e non esaudì del tutto il volere di Pietro Bainotti. Le personalità coinvolte e lo stesso architetto e scultore Giovanni Riva, incaricato del progetto, identificarono come luogo urbanisticamente più adatto proprio Piazza Solferino. La Fontana fu inaugurata martedì 28 ottobre 1929, data molto significativa per il Regime Fascista che in quel giorno celebrava l’ottavo annuale dalla Marcia su Roma. La giornata era stata resa ancora più solenne dalla visita del Quadrumviro Italo Balbo, ministro dell’Aeronautica; in quello stesso giorno, oltre alla Fontana Angelica, vennero inaugurate case popolari e asili. Sulla cronaca de La Stampa si poteva leggere: “In piazza Solferino, alle ore 17,30, si inaugura pure la Fontana Angelica. Molta folla è radunata intorno. Giungono le autorità: i due vice-podestà prof. Silvestri e avv. Gianolio, il senatore Di Rovasenda, l’on. Bagnasco, l’on. Ferracini, il comm. avv. Edoardo Agnelli, vice-presidente al Consiglio dell’Economia, il Rettore della Universitàcomm. prof. Pivano, il gen. Fasolis, l’ing. Porporato, l’avv. Maccari ed altri. Lo scultore Riva, il quale da anni lavora ad ultimare la fontana che in seguito a concorso gli èstata aggiudicata, si trova fra le autorità che vivamente lo complimentano per l’opera sua. Egli raccoglie il premio del suo faticoso lavoro. Dalla fontana monumentale con le sue quattro statue in bronzo che rappresentano le stagioni, si sprigiona d’un tratto un alto pennacchio d’acqua ed altri due veli d’acqua convergono dai lati e si rovesciano nella vasca centrale. I giuochi d’acqua completano l’effetto decorativo della Fontana Angelica finalmente liberata dallo steccato che per tanto tempo ha ingombrato la piazza”(La Stampa, 29 ottobre 1930).
Siamo immersi nel centro della città, circondati da alti palazzi eleganti, da macchine e pullman rumorosi e dalle rotaie del tram, curve come asole luccicanti che ricamano le strade torinesi. La piazza in cui ci soffermiamo è ariosa, lascia un raffinato gioco al sole perché la illumini, si prende i suoi spazi e tiene alla giusta distanza gli edifici che la circondano.
Piazza Solferino èuna grande piazza del centro storico della città sabauda, limitata da via Pietro Micca, via Santa Teresa, via Cernaia e via dell’Arcivescovado. Essa prende il nome dal comune di Solferino in provincia di Mantova, dove il 24 giugno 1859 si svolse un’importante battaglia, che vide la vittoria delle truppe franco- piemontesi contro l’esercito austriaco durante la II guerra di indipendenza italiana. Fino all’età napoleonica la piazza era conosciuta come la “piazza del mercato del legno”, oppure come “piazza del bosco”o “piazza dei combustibili”. Era inizialmente di forma irregolare e si trovava alla periferia della cittàottocentesca e delimitava i confini meridionali dell’antico Castrum romano (l’attuale via Cernaia). Il progetto definitivo, che portòla zona ad avere l’aspetto che oggi possiamo ammirare, risale al 1853, ad opera dell’architetto Carlo Promis, successivamente vennero aggiunte le aiuole centrali. Per quel che riguarda gli edifici, ancora oggi, uno di quelli piùnoti è il “Palazzo dei telefoni”di via Meucci, che oggi ospita l’Agenzia del Territorio, inoltre non possiamo non nominare il Teatro Alfieri, uno degli luoghi culturali più amati dai torinesi, quando si desidera trascorrere una serata all’insegna dell’arte e della cultura. Se queste sono le notizie ufficiali che ci riposta la cronaca urbana della città, non dobbiamo scordarci che a Torino si viaggia sempre su piani paralleli, e alla dimensione reale corrisponde e controbilancia sempre una versione “non ufficiale”dei fatti. Anche il monumento della Fontana Angelica, come tanti altri edifici e angoli torinesi, pare nascondere qualcosa di più di una semplice dedica amorevole nei confronti della famiglia. Alcuni sostengono che in realtà si tratti di un’opera complessa pregna di misteriosi simbolismi massonici.
La Fontana si presenta costituita da quattro imponenti figure scultoree ispirate alle quattro stagioni, due femminili e due maschili, Primavera, Estate, Inverno e Autunno. E se ai più basta incantarsi davanti alla maestria della fusione del bronzo, alla bellezza della torsione dei corpi, all’eleganza e alla sontuosità che l’opera emana nella sua interezza, c’è chi strizza gli occhi e decide di soffermarsi a cercare qualcos’altro. E se la Primavera in realtàfosse la rappresentazione simbolica della virtù e l’Estate quella dei vizi amorosi e degli aspetti più profani della vita? Se le due figure maschili in realtà fossero Boaz e Joaquim, guardiani leggendari delle colonne d’Ercole? Domande che scorrono nella mente dei curiosi come trascinate dal vortice dell’acqua che esce dalle otri delle due figure centrali, quella stessa acqua che secondo alcuni è rappresentazione della conoscenza. Ancora un’osservazione prima di andare via: allontanandoci piano piano dalla fontana ci si rende conto che viene a crearsi uno spazio perfettamente rettangolare nel centro dell’opera architettonica, a metà tra i due guardiani; guardando con attenzione non può che essere un passaggio, l’ingresso per la via della conoscenza, che ovviamente ai più è precluso. Un’ultima cosa, intanto che si volgono le spalle all’imponente Fontana, sappiate che si racconta che lo steso Giovanni Riva abbia modificato il progetto originale, muovendo il volto della statua dell’Inverno verso oriente, dove sorge il sole: semplice licenza artistica o attenzione verso simbologie altre?
Alessia Cagnotto
Nei giorni scorsi una giovane coppia, rientrata da un periodo di ferie, ha scoperto di essere stata vittima di un furto in abitazione. Tra i beni sottratti, vi era una cassaforte contenente una pistola regolarmente detenuta e 50 cartucce.
Il giorno seguente, la coppia riceveva una telefonata da un familiare della donna che si proponeva di “aiutarli” a riottenere l’arma, ponendo, però, in cambio delle condizioni: l’uomo della coppia avrebbe dovuto lasciare l’abitazione della compagna, realizzare un video che scagionasse il familiare autore della “mediazione” da ogni responsabilità e consegnare anche una “mancia”.
Nonostante il forte turbamento e la comprensibile paura, i due cittadini hanno avuto il buon senso e il coraggio di rivolgersi subito alla Polizia di Stato, riponendo negli agenti piena fiducia. È proprio grazie a questa fiducia che la Squadra Mobile della Questura di Biella, sinergicamente con la Procura della Repubblica, ha potuto avviare un piano operativo che ha permesso di incastrare i malfattori.
La coppia, con il costante supporto degli operatori e sotto la loro guida, ha accettato l’appuntamento per lo scambio. Per garantire la sicurezza delle persone offese, l’incontro è avvenuto in un luogo pubblico e con l’uso di alcuni accorgimenti, quali l’impiego di banconote tracciate e di dispositivi di registrazione audio che tenevano i giovani e gli operatori di Polizia costantemente in contatto.
Dopo che la coppia ha assecondato ogni richiesta del malfattore, lo stesso gli ha finalmente restituito l’arma per poi tentare la fuga.
A quel punto, gli investigatori, che avevano seguito ogni fase dell’operazione senza mai esporsi, sono riusciti a fermare il responsabile e il suo complice. I due soggetti, su disposizione del magistrato di turno della Procura di Biella, sono stati arrestati per estorsione e porto abusivo di arma da fuoco e denunciati per furto in abitazione.
L’operazione rappresenta un esempio di come la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine sia fondamentale per la tutela della legalità. La fiducia dei due cittadini riposta della Polizia di Stato non è stata tradita ed, anzi, ha permesso loro di avere la meglio.
(Questura di Biella)
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“L’educazione è come una camicia bianca, non passa mai di moda” diceva Toto’.
Purtroppo questa affermazione del famoso attore, commediografo e poeta napoletano ultimamente non trova molto fondamento perché sembra, invece, che le buone maniere e la cortesia stiano perdendo importanza.
Quando ero piccola ricordo che i miei genitori mi dicevano di salutare, di ringraziare e di dire per favore quando chiedevo qualcosa; era doveroso cedere il passo agli anziani, tenere la porta a chi veniva dopo di te e chiedere scusa in caso di piccoli incidenti, ma soprattutto se ci si comportava male. Cosa sta succedendo alla gentilezza? Perché si stanno perdendo quelle forme di cortesia che rendono la nostra quotidianità più cordiale e civile? Senza dover ricorrere alle regole del Galateo che, seppur aggiornate alle nuove consuetudini, non sono sempre e comprensibilmente applicabili, sarebbe invece importante utilizzare alcuni comportamenti essenziali per facilitare le relazioni non solo tra persone reciprocamente note, ma anche nei confronti di sconosciuti che non incontreremo mai più.
Un “buongiorno” (possibilmente con un sorriso) è necessario se si incontra qualcuno di nostra conoscenza, quando si entra in un negozio, in un bar o prima di chiedere un’ informazione per la strada; un “grazie” è d’obbligo quando si riceve qualcosa, se qualcuno ci aiuta o se una persona ci dedica del tempo; un bel “per favore” è indispensabile prima di chiedere qualsiasi cosa anche se, in apparenza, non ce n’è bisogno; infine la più difficile, domandare “scusa”, un’ espressione di dispiacere in seguito ad una mancanza, una specie in via di estinzione, difficilissima da pronunciare e persino da contemplare.
Se poi vogliamo andare oltre l’argomento “buone maniere”, di cui attualmente ci si sorprende come di fronte ad una apparizione, è utile sapere che un saluto, anche solo con un cenno del capo se proprio ci sentiamo timidi, un segno di gratitudine e porgere le proprie scuse sono motivo di benessere e ci mettono in contatto con il lato migliore del nostro io. Uno studio della International Journal of Psychophysiology afferma, infatti, che essere gentili supporta l’autostima, aiuta il sistema cardiovascolare, diminuisce i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e aiuta la produzione di endorfine (i neurotrasmettitori che alleviano il dolore e lo stress).
Se i nostri gesti di gentilezza, poi, non dovessero trovare una risposta secondo le nostre aspettative, non molliamo la nostra battaglia per la civiltà, perseveriamo, proviamo a creare un circolo virtuoso e ad andare in controtendenza a queste inclinazioni di ultima generazione che ci vogliono troppo avari di cordialità e attenzioni.
“Vestitevi di educazione e gentilezza. Sarete sempre eleganti”.
MARIA LA BARBERA
SOMMARIO: Un violento antisemitismo che riaffiora dal passato – Ungaretti fascista e il mancato Nobel – La notizia e la malattia – Lettere



Merita invece solidarietà Tommaso Cerno (nella foto di copertina), direttore del “Tempo”, letteralmente aggredito e minacciato di morte da gruppi anarchici per le inchieste giornalistiche sulla contiguità tra ambienti politici italiani ed estremisti arabi. C’è da sperare che a Cerno giungano tutte le più alte solidarietà a tutela della libertà di stampa minacciata. E’ scontato il sostegno della presidente del Consiglio e di alcuni governatori del Centro – destra. Va riconosciuta la solidarietà a Cerno di Giuseppe Conte, non così scontata. Ma non basta, perché essere solidali con chi è stato minacciato di morte è un dovere da parte di tutti coloro che rifiutano la violenza. Difendere la libertà di pensiero e di stampa è un dovere elementare di tutti. C’è da augurarsi che la campagna di odio non abbia cancellato anche la tolleranza volterriana di chi non condivide le idee altrui. Voltaire diceva di voler lottare fino alla morte per difenderle.






Il fascino di una proiezione cinematografica sotto un cielo di stelle nel verde della collina torinese.
Ogni venerdì dal 22 agosto al 12 settembre prossimo torna la rassegna “Cinema sotto le stelle” all’Infini.to Planetario di Torino, un’iniziativa che abbina la magia del grande schermo alla suggestione di un ambiente immerso nel verde della collina torinese, affacciata su di un cielo che diventa parte integrante del film proiettato.
Nel corso degli appuntamenti sarà possibile visitare dalle 19.15, a ingresso libero, il Museo Interattivo e, all’interno del Planetario, vedere uno spettacolo digitale e assistere gratuitamente ad una proiezione cinematografica all’aperto. In caso di maltempo il film, che inizierà alle 21.15, verrà proiettato all’interno della Sala Planetario.
I titoli in programma per Cinema sotto le stelle 2025, dopo “Alien pianeta Terra” del 22 agosto, saranno venerdì 29 agosto il film di animazione “Lightyear. La vera storia di Buzz”, venerdì 5 settembre “I guardiani della Galassia” di James Gunn e il 12 settembre ”Asteroid City” di Wes Anderson.
Mara Martellotta
Serie A al via: subito sorprese
Milan ko con la Cremonese, Napoli parte forte, Roma cinica. Domenica debutta la Juventus, lunedì big match Inter-Torino
È iniziata la nuova stagione di Serie A con le prime quattro partite che hanno già regalato emozioni e colpi di scena.
Il risultato più sorprendente arriva da San Siro, dove il Milan cade in casa contro la Cremonese per 2-1, un esordio amaro che scuote subito l’ambiente rossonero. Vittoria di misura invece per la Roma, che batte il Bologna 1-0 grazie a una prova concreta, mentre a Marassi Genoa e Lecce si dividono la posta con uno 0-0 senza grandi emozioni.
Parte invece con il piede giusto il Napoli campione d’Italia: gli azzurri si impongono per 2-0 sul campo del Sassuolo, confermando ambizioni e qualità già alla prima uscita.
Il programma prosegue domenica 24 agosto alle ore 20.45 con l’atteso debutto della Juventus, che ospita il Parma allo Stadium. Chiuderà la giornata il posticipo di lunedì 25 agosto, sempre alle 20.45, con la sfida di San Siro tra Inter e Torino, primo vero banco di prova per entrambe.
Enzo Grassano