ilTorinese

Non rispetta l’allontanamento dai figli: arrestato dai carabinieri

Per non avere rispettato il divieto imposto dal giudice a seguito delle denunce per maltrattamenti nei confronti dei figli, è stato arrestato dai carabinieri a Tortona. L’uomo, 54 anni, si era appostato sotto l’abitazione da cui era stato allontanato. Nella caserma dell’Arma della cittadina in provincia di Alessandria è presente una stanza di ascolto per le vittime di violenza.

Aggredisce la ex che lo ospita in casa: arrestato

Un uomo di 50 anni è stato arrestato dalla Polizia a Verbania con l’accusa di maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali, aveva chiesto alla donna di poter essere ospitato per qualche giorno. Lei aveva acconsentito, ma per cautela aveva invitato alcuni amici a fermarsi da lei, così da non rimanere sola in casa. Nonostante queste precauzioni, l’ex ha iniziato a minacciarla e ad aggredirla fisicamente. Solo grazie alla prontezza della donna, che è riuscita a contattare il 112, è stato possibile interrompere l’episodio e procedere all’arresto.

La Fontana Angelica tra bellezza e magia

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Oltre Torino. Storiemitileggende del torinese dimenticato.

Torino e lacqua

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Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce

Il fil rouge di questa serie di articoli su Torino vuole essere lacquaLacqua in tutte le sue accezioni e con i suoi significati altrilacqua come elemento essenziale per la sopravvivenza del pianeta e di tutto lecosistema ma anche come simbolo di purificazione e come immagine magico-esoterica.

1. Torino e i suoi fiumi

2. La Fontana dei Dodici Mesi tra mito e storia

3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia

4. La Fontana dellAiuola Balbo e il Risorgimento

5. La Fontana Nereide e lantichità ritrovata

6. La Fontana del Monumento al Traforo del Frejus: angeli o diavoli?

7. La Fontana Luminosa di Italia 61 in ricordo dellUnità dItalia

8. La Fontana del Parco della Tesoriera e il suo fantasma

9. La Fontana Igloo: Mario Merz interpreta lacqua

10. Il Toret piccolo, verde simbolo di Torino

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3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia

Maestosa e non vista la Fontana Angelica si erge in Piazza Solferino, nel pieno centro storico di Torino. Lopera architettonica prende il nome da Angelica Cugiani moglie di Tommaso Bainotti e madre del ministro Grande Ufficiale Pietro Bainotti. Questultimo alla sua morte decise di devolvere un lascito di 150.000 lire  alla città di Torino, affinché la cittadinanza acconsentisse al suo desiderio di far erigere una fontana in memoria dei genitori. Pietro chiese inoltre che tale opera venisse costruita in stile gotico medievale e che fosse collocata in Piazza San Giovanni davanti al Duomo. La commissione appositamente incaricata per la costruzione del monumento, costituita da Carlo Francesetti di Mezzenile, Leonardo Bistolfi, Giovanni Chevalley, Edoardo Rubino e Enrico Tovez, si oppose ad alcune indicazioni e non esaudì del tutto il volere di Pietro Bainotti. Le personalità coinvolte e lo stesso architetto e scultore Giovanni Riva, incaricato del progetto, identificarono come luogo urbanisticamente più adatto proprio Piazza Solferino. La Fontana fu inaugurata martedì 28 ottobre 1929, data molto significativa per il Regime Fascista che in quel giorno celebrava lottavo annuale dalla Marcia su Roma. La giornata era stata resa ancora più solenne dalla visita del Quadrumviro Italo Balbo, ministro dellAeronautica; in quello stesso giorno, oltre alla Fontana Angelica, vennero inaugurate case popolari e asili. Sulla cronaca de La Stampa si poteva leggere: In piazza Solferino, alle ore 17,30, si inaugura pure la Fontana Angelica. Molta folla è radunata intorno. Giungono le autorità: i due vice-podestà prof. Silvestri e avv. Gianolio, il senatore Di Rovasenda, lon. Bagnasco, lon. Ferracini, il comm. avv. Edoardo Agnelli, vice-presidente al Consiglio dellEconomia, il Rettore della Universitàcomm. prof. Pivano, il gen. Fasolis, ling. Porporato, lavv. Maccari ed altri. Lo scultore Riva, il quale da anni lavora ad ultimare la fontana che in seguito a concorso gli èstata aggiudicata, si trova fra le autorità che vivamente lo complimentano per lopera sua. Egli raccoglie il premio del suo faticoso lavoro. Dalla fontana monumentale con le sue quattro statue in bronzo che rappresentano le stagioni, si sprigiona dun tratto un alto pennacchio dacqua ed altri due veli dacqua convergono dai lati e si rovesciano nella vasca centrale. I giuochi dacqua completano leffetto decorativo della Fontana Angelica finalmente liberata dallo steccato che per tanto tempo ha ingombrato la piazza(La Stampa, 29 ottobre 1930).

Siamo immersi nel centro della città, circondati da alti palazzi eleganti, da macchine e pullman rumorosi e dalle rotaie del tram, curve come asole luccicanti che ricamano le strade torinesi. La piazza in cui ci soffermiamo è ariosa, lascia un raffinato gioco al sole perché la illumini, si prende i suoi spazi e tiene alla giusta distanza gli edifici che la circondano.
Piazza Solferino èuna grande piazza del centro storico della città sabauda, limitata da via Pietro Micca, via Santa Teresa, via Cernaia e via dellArcivescovado. Essa prende il nome dal comune di Solferino in provincia di Mantova, dove il 24 giugno 1859 si svolse unimportante battaglia, che vide la vittoria delle truppe franco- piemontesi contro lesercito austriaco durante la II guerra di indipendenza italiana. Fino alletà napoleonica la piazza era conosciuta come la piazza del mercato del legno, oppure come piazza del boscopiazza dei combustibili. Era inizialmente di forma irregolare e si trovava alla periferia della cittàottocentesca e delimitava i confini meridionali dellantico Castrum romano (lattuale via Cernaia). Il progetto definitivo, che portòla zona ad avere laspetto che oggi possiamo ammirare, risale al 1853, ad opera dellarchitetto Carlo Promis, successivamente vennero aggiunte le aiuole centrali.  Per quel che riguarda gli edifici, ancora oggi, uno di quelli piùnoti è il Palazzo dei telefonidi via Meucci, che oggi ospita lAgenzia del Territorio, inoltre non possiamo non nominare il Teatro Alfieri, uno degli luoghi culturali più amati dai torinesi, quando si desidera trascorrere una serata allinsegna dellarte e della cultura. Se queste sono le notizie ufficiali che ci riposta la cronaca urbana della città, non dobbiamo scordarci che a Torino si viaggia sempre su piani paralleli, e alla dimensione reale corrisponde e controbilancia sempre una versione non ufficialedei fatti. Anche il monumento della Fontana Angelica, come tanti altri edifici e angoli torinesi, pare nascondere qualcosa di più di una semplice dedica amorevole nei confronti della famiglia. Alcuni sostengono che in realtà si tratti di unopera complessa pregna di misteriosi simbolismi massonici.

La Fontana si presenta costituita da quattro imponenti figure scultoree ispirate alle quattro stagioni, due femminili e due maschili, Primavera, Estate, Inverno e Autunno. E se ai più basta incantarsi davanti alla maestria della fusione del bronzo, alla bellezza della torsione dei corpi, alleleganza e alla sontuosità che lopera emana nella sua interezza, c’è chi strizza gli occhi e decide di soffermarsi a cercare qualcosaltro.  E se la Primavera in realtàfosse la rappresentazione simbolica della virtù e lEstate quella dei vizi amorosi e degli aspetti più profani della vita? Se le due figure maschili in realtà fossero Boaz e Joaquim, guardiani leggendari delle colonne dErcole? Domande che scorrono nella mente dei curiosi come trascinate dal vortice dellacqua che esce dalle otri delle due figure centrali, quella stessa acqua che secondo alcuni è rappresentazione della conoscenza. Ancora unosservazione prima di andare via: allontanandoci piano piano dalla fontana ci si rende conto che viene a crearsi uno spazio perfettamente rettangolare nel centro dellopera architettonica, a metà tra i due guardiani; guardando con attenzione non può che essere un passaggio, lingresso per la via della conoscenza, che ovviamente ai più è precluso. Unultima cosa, intanto che si volgono le spalle allimponente Fontana, sappiate che si racconta che lo steso Giovanni Riva abbia modificato il progetto originale, muovendo il volto della statua dellInverno verso oriente, dove sorge il sole: semplice licenza artistica o attenzione verso simbologie altre? 

Alessia Cagnotto

 

Furto di arma da fuoco: chiedono denaro per restituirla

Nei giorni scorsi una giovane coppia, rientrata da un periodo di ferie, ha scoperto di essere stata vittima di un furto in abitazione. Tra i beni sottratti, vi era una cassaforte contenente una pistola regolarmente detenuta e 50 cartucce.

Il giorno seguente, la coppia riceveva una telefonata da un familiare della donna che si proponeva di “aiutarli” a riottenere l’arma, ponendo, però, in cambio delle condizioni: l’uomo della coppia avrebbe dovuto lasciare l’abitazione della compagna, realizzare un video che scagionasse il familiare autore della “mediazione” da ogni responsabilità e consegnare anche una “mancia”.

 

Nonostante il forte turbamento e la comprensibile paura, i due cittadini hanno avuto il buon senso e il coraggio di rivolgersi subito alla Polizia di Stato, riponendo negli agenti piena fiducia. È proprio grazie a questa fiducia che la Squadra Mobile della Questura di Biella, sinergicamente con la Procura della Repubblica, ha potuto avviare un piano operativo che ha permesso di incastrare i malfattori.

 

La coppia, con il costante supporto degli operatori e sotto la loro guida, ha accettato l’appuntamento per lo scambio. Per garantire la sicurezza delle persone offese, l’incontro è avvenuto in un luogo pubblico e con l’uso di alcuni accorgimenti, quali l’impiego di banconote tracciate e di dispositivi di registrazione audio che tenevano i giovani e gli operatori di Polizia costantemente in contatto.

 

Dopo che la coppia ha assecondato ogni richiesta del malfattore, lo stesso gli ha finalmente restituito l’arma per poi tentare la fuga.

 

A quel punto, gli investigatori, che avevano seguito ogni fase dell’operazione senza mai esporsi, sono riusciti a fermare il responsabile e il suo complice. I due soggetti, su disposizione del magistrato di turno della Procura di Biella, sono stati arrestati per estorsione e porto abusivo di arma da fuoco e denunciati per furto in abitazione.

 

L’operazione rappresenta un esempio di come la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine sia fondamentale per la tutela della legalità.  La fiducia dei due cittadini riposta della Polizia di Stato non è stata tradita ed, anzi, ha permesso loro di avere la meglio.

(Questura di Biella)

Mondiali Juniores: Lucia Tassinario 25^ nei 100 farfalla

Buongiorno, grazie, scusa. La cortesia sta bene su tutto

L’educazione è come una camicia bianca, non passa mai di moda” diceva Toto’.

Purtroppo questa affermazione del famoso attore, commediografo e poeta napoletano ultimamente non trova molto fondamento perché sembra, invece, che le buone maniere e la cortesia stiano perdendo importanza.

Quando ero piccola ricordo che i miei genitori mi dicevano di salutare, di ringraziare e di dire per favore quando chiedevo qualcosa; era doveroso cedere il passo agli anziani, tenere la porta a chi veniva dopo di te e chiedere scusa in caso di piccoli incidenti, ma soprattutto se ci si comportava male. Cosa sta succedendo alla gentilezza? Perché si stanno perdendo quelle forme di cortesia che rendono la nostra quotidianità  più cordiale e civile? Senza dover ricorrere alle regole del Galateo che, seppur aggiornate alle nuove consuetudini, non sono sempre e comprensibilmente applicabili, sarebbe invece importante utilizzare alcuni comportamenti essenziali per facilitare le relazioni non solo tra persone reciprocamente note, ma anche nei confronti di sconosciuti che non incontreremo mai più.

Un “buongiorno” (possibilmente con un sorriso) è necessario se si incontra qualcuno di nostra conoscenza, quando si entra in un negozio, in un bar o prima di chiedere un’ informazione per la strada; un “grazie” è d’obbligo quando si riceve qualcosa, se qualcuno ci aiuta o se una persona ci dedica del tempo; un bel “per favore” è indispensabile prima di chiedere qualsiasi cosa anche se, in apparenza, non ce n’è bisogno; infine la più difficile, domandare  “scusa”, un’ espressione di  dispiacere in seguito ad una mancanza,  una specie in via di estinzione, difficilissima da pronunciare e persino da contemplare.

Se poi vogliamo andare oltre l’argomento “buone maniere”, di cui attualmente ci si sorprende come di fronte ad una apparizione, è utile sapere che un saluto, anche solo con un cenno del capo se proprio ci sentiamo timidi, un segno di gratitudine e porgere le proprie scuse  sono motivo di benessere e ci mettono in contatto con il lato migliore del nostro io. Uno studio della International Journal of Psychophysiology afferma, infatti, che essere gentili supporta l’autostima, aiuta il sistema cardiovascolare, diminuisce i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e aiuta la produzione di endorfine (i neurotrasmettitori che alleviano il dolore e lo stress).

Se i nostri gesti di gentilezza, poi, non dovessero trovare una risposta secondo le nostre aspettative, non molliamo la nostra battaglia per la civiltà, perseveriamo, proviamo a creare un circolo virtuoso e ad andare in controtendenza a queste inclinazioni di ultima generazione che ci vogliono troppo avari di cordialità e attenzioni.

Vestitevi di educazione e gentilezza. Sarete sempre eleganti”.

MARIA LA BARBERA

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Un  violento antisemitismo che riaffiora dal passato – Ungaretti fascista  e il mancato Nobel – La notizia e la malattia – Lettere

Un  violento antisemitismo che riaffiora dal passato
Salvo Umberto Terracini e pochi altri, i comunisti sono sempre stati anti israeliani.  Il loro antisionismo diventava spesso  anche antisemitismo. Il sionismo ha avuto  prevalentemente  una matrice socialista non marxista e questo aspetto socialdemocratico era un’altra delle fobie dei comunisti che  ad un certo punto odiarono Craxi più di Almirante. Vedo che si sta riscoprendo persino l’adesione di gran parte degli ebrei italiani  al fascismo, al fine di denigrarli, dimenticando volutamente  le leggi razziali del 1938, la deportazione in Germania e il loro sterminio. Magari torneremo anche a dover leggere pagine negazioniste o forme di esaltazione del Gran Mufti’ di Gerusalemme  che fu alleato di Hitler nella caccia agli Ebrei. Il clima odierno prevalente  è quello di un antisemitismo che divampa in Italia e in Europa in modo sempre più virulento e colpisce gli ebrei, come ha denunciato il presidente della comunità ebraica  di Milano.
L’attacco del 7 ottobre è stato dimenticato. Io non sostengo Netanyahu da cui anzi dissento, ma non posso per altri versi  sostenere in modo acritico la Palestina che come Stato non esiste e quindi non può essere riconosciuto. I primi a diffidare dei Palestinesi sono i Paesi arabi confinanti con quell’area maledetta. Chi scrive ha sempre diffidato dalla politica filoaraba di molti governi Italiani, citata oggi  come esemplare da chi avversò quei governi. La stessa Lega araba ha diffidato Hamas a non insistere con le sue imprese terroristiche. In molti post comunisti è riaffiorato l’antisemitismo della loro giovinezza in nome del quale Stalin uccise e deportò milioni di ebrei, seguendo e inasprendo la logica antisemita dell’ impero degli Zar. Anche Putin, il nuovo zar post – sovietico è antisemita. Circolano pure in Italia eleganti magliette con la controversa bandiera della Palestina esibite  snobisticamente anche al mare e un po’ dappertutto come una specie di divisa. L’episodio più folle mi è sembrato quello di un medico e di un’infermiera che gettano farmaci israeliani. Secondo gli autori, che si sono anche filmati,  il loro sarebbe “un gesto simbolico per la pace”. L’atto non merita un commento.

Merita invece solidarietà Tommaso Cerno (nella foto di copertina), direttore del “Tempo”, letteralmente aggredito e minacciato di morte  da  gruppi anarchici  per le inchieste giornalistiche sulla contiguità tra ambienti politici italiani ed estremisti arabi. C’è da sperare che a Cerno giungano tutte le più alte solidarietà a tutela della libertà di stampa minacciata. E’ scontato il sostegno della presidente del Consiglio e di alcuni governatori del Centro – destra. Va riconosciuta la solidarietà  a Cerno di Giuseppe Conte, non così scontata. Ma non basta, perché essere solidali con chi è stato minacciato di morte è un dovere da parte di tutti coloro che rifiutano la violenza. Difendere la libertà di pensiero e di stampa è un dovere elementare di tutti. C’è da augurarsi che la campagna di odio non abbia cancellato  anche  la tolleranza volterriana di chi non condivide le idee altrui. Voltaire diceva di voler lottare fino alla morte per difenderle.
Oggi la faziosità è tale che l’idea di Voltaire appartiene ad un passato remoto.  Per altri versi lo stesso filosofo e polemista francese era, a sua volta, un intollerante. Ciò non giustifica chi, di fronte alle minacce contro Cerno e i giornalisti del “ Tempo”, volta gli occhi da un’altra parte, fingendo di non capire. Ma ci sono anche gli estremisti filo-palestinesi, i fondamentalisti  professionali che da sempre  stanno dalla parte dei violenti. E sono orgogliosi della loro faziosità manichea contro la democrazia liberale e l’Occidente.
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Ungaretti fascista  e il mancato Nobel
Giuseppe Ungaretti fu fascista e amico di Mussolini che conobbe durante la I Guerra Mondiale. La sua prima raccolta di poesie divenuta poi “L’allegria “venne dedicata al futuro Duce di cui si dichiarò “fieramente” sostenitore. Venne nominato Accademico d’Italia e poi chiamato nel 1942  “per chiara fama” , quindi senza superare concorsi, ad insegnare Letteratura italiana  alla “Sapienza” di Roma. Non ci sono documenti che attestino una sua laurea neppure all’estero: a Parigi consegui’ un diploma biennale Dopo la caduta del regime tolse la dedica a Mussolini alla sua raccolta poetica e fece il pesce in barile.
Croce chiese che venisse riconsiderata la sua posizione universitaria. Venne difeso dal neo- comunista ex crociano  Natalino Sapegno, da Carlo Bo ed altri e venne reintegrato in cattedra. Fu  anche difeso da  Giuseppe De Robertis ,studioso delle “varianti ungarettiane” (che ignoro’ la cancellazione della dedica  e la premessa rimaneggiata) il quale aveva ricoperto la cattedra di Attilio Momigliano, cacciato per motivi razziali. Ungaretti, togliendo la dedica e cambiando la  compromettente premessa, passò indenne nella bufera del dopoguerra. Ma la cosa non passò inosservata alla Giuria del Nobel dove tentò parecchie candidarsi all’ambito e lucroso riconoscimento. Ebbe immeritatamente il Nobel Salvatore  Quasimodo piccolo poeta del secondo Ermetismo, mentre il poeta ermetico per eccellenza, Ungaretti, almeno in una parte della sua produzione,  rimase a bocca asciutta. Ebbe invece  il Nobel il più grande poeta italiano del ‘900 Eugenio Montale, ma lo ebbe scandalosamente anche il guitto Dario Fo, contiguo all’estremismo  rosso. Tutto sommato, se lo ebbe Fo, l’avrebbe dovuto ottenere Ungaretti che si allineò al fascismo come la maggioranza degli intellettuali. Andrebbe inoltre ricordato che Fo andò volontario nella  X Mas della Repubblica sociale italiana, niente al confronto di una dedica in un libro di poesia.
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La notizia e la malattia
Ho letto del ricovero in un ospedale di un alto prelato con nome e cognome per insufficienza respiratoria. La notizia si completa, facendo sapere anche  le gravi condizioni dell’illustre degente.
La privacy è gravemente violata, ma soprattutto nessuno ha pensato alla possibilità che il degente possa leggere la notizia che lo riguardi. Mi pare un giornalismo che non  sa rispettare i malati e gli effetti che anche poche righe possono determinare sulle persone.
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Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com 
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Il futuro dei monarchici
Ho letto  in un suo articolo della sua sorpresa in merito al fatto storico che il principe Emanuele Filiberto  di Savoia ha posto fine alla diatriba dinastica con i cugini Aosta e ha fatto passare dalla sua il grande storico  e senatore prof.  Mola che è presidente della Consulta dei Senatori del Regno d’Italia che dichiarò addirittura la illegalità della discendenza del ramo legittimo  dei Savoia per il matrimonio di suo padre  Vittorio Emanuele IV che fu massone  e amico di Gelli come il grande Storico di Torre San Giorgio. È un bell’esordio anche in Piemonte ad un convegno a   Racconigi e a un pranzo a Piea. A ranghi riuniti i monarchici sapranno tornare ad essere decisivi per il futuro dell’Italia. Giuseppe Cuzzolin
Pubblico la Sua lettera perché cerco di dare spazio a tutte le opinioni anche a quelle  che altrove non troverebbero accoglienza. La Sua lettera mi ricorda molto l’operetta, un genere decaduto da tempo. Io mi ero limitato a segnalare un convegno su Umberto II a cui come relatori c’erano il principe e il prof. Mola, sostenitore  dei Duchi d’Aosta e autore di un documento in cui veniva dichiarato decaduto Vittorio Emanuele a causa del suo matrimonio. Adesso lei mi da’ una lettura dei fatti che non sapevo. Sarà così? Il futuro di questo disgraziato paese  comunque non dipende, per nostra fortuna, dalle novità che Lei ci racconta  quasi come un cortigiano devoto, miracolosamente   sopravvissuto alla fine del secolo scorso.
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I vaccini
Il ministro della Sanità  Schillaci ha azzerato la commissione sul Covid  da lui stesso creata perché composta anche da novax. È un atto di faziosità assurda che nega il pluralismo. Francesca di Nola
Io concordo con il ministro che ha ,sia pure tardivamente, escluso i novax che sono quelli che hanno remato contro il Paese in balia della tragedia pandemica in nome di una falsa  libertà che in effetti è licenza irresponsabile. Sono d’accordo su una commissione che valuti con equità  l’operato di Conte e Speranza e soprattutto dei loro più stretti collaboratori, persone  queste ultime, non proprio esemplari. A discolpa di Conte e di Speranza c’è il fatto incontestabile che si trovarono repentinamente di fronte ad una realtà totalmente nuova, anche se l’Italia avrebbe dovuto aggiornare il piano anti pandemico che rimase per anni lettera morta. Ci sono i soliti fessi che approfittano della confusione per chiedere la non obbligatorietà dei vaccini, dimostrando una superficialità infantile. I vaccini  – va ribadito – devono restare obbligatori. Altrimenti cadiamo nel baratro di un nuovo Medio Evo.
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Casa Pound
Secondo il ministro Giuli Casa Pound non deve essere sgombrata. Se vera è un’affermazione gravissima che dimostrerebbe la  sudditanza del governo verso l’estrema destra extra-parlamentare
Vincenzo Vittorelli
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Concordo con Lei. Nel mio articolo, in cui plaudo allo sgombero del Leoncavallo, ho scritto che adesso tocca a tutti i centri sociali che occupano abusivamente locali abusivi, in primis casa Pound che occupa locali del Comune  di Roma. Mi domando perché Gualtieri sia stato inerte, come la sindaca grillina. Ogni acquiescenza verso gli estremisti di destra e di sinistra sarebbe  anche un gravissimo errore politico da parte del Governo, direi che sarebbe  anche un regalo alle opposizioni, offerto su un vassoio d’argento.

Merlo: Centro, Calenda lo nobilita, Renzi lo ridicolizza

“Storicamente in Italia il Centro non si è mai nascosto in una ‘tenda’, come pensa e auspica l’ex
comunista Goffredo Bettini all’interno del ‘campo largo’. E Calenda ha ragione, per coerenza ed
onestà intellettuale, nel sostenere che il Centro e una politica di centro non saranno mai compatibili con il populismo di Conte e l’estremismo
massimalista ed ideologico dei vari Fratoianni e Bonelli. Chi propone alleanze rapide ed opportunistiche con questi partiti, come fa il
capo di Italia Viva, lavora solo e soltanto per dissolvere e ridicolizzare scientificamente tutto ciò
che è riconducibile al progetto, alla cultura e ad una politica centrista, riformista e democratica.
Per queste ragioni, e in vista delle ormai prossime elezioni regionali, la posizione di Calenda oltre
ad essere coerente è anche carica di significati politici, culturali e, soprattutto, programmatici”.
On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’.

Al Planetario di Torino cinema sotto le stelle con proiezioni all’aperto in questa estate 2025

Il fascino di una proiezione cinematografica sotto un cielo di stelle nel verde della collina torinese.
Ogni venerdì dal 22 agosto al 12 settembre prossimo torna la rassegna “Cinema sotto le stelle” all’Infini.to Planetario di Torino, un’iniziativa che abbina la magia del grande schermo alla suggestione di un ambiente immerso nel verde della collina torinese, affacciata su di un cielo che diventa parte integrante del film proiettato.
Nel corso degli appuntamenti sarà possibile visitare dalle 19.15, a ingresso libero, il Museo Interattivo e, all’interno del Planetario, vedere uno spettacolo digitale e assistere gratuitamente ad una proiezione cinematografica all’aperto. In caso di  maltempo il film, che inizierà  alle 21.15, verrà proiettato all’interno della Sala Planetario.
I titoli in programma per Cinema sotto le stelle 2025, dopo “Alien pianeta Terra” del 22 agosto, saranno venerdì 29 agosto il film di animazione “Lightyear. La vera storia di Buzz”, venerdì 5 settembre “I guardiani della Galassia” di James Gunn e il 12 settembre ”Asteroid City” di Wes Anderson.

Mara Martellotta

Serie A al via: subito sorprese

 

Milan ko con la Cremonese, Napoli parte forte, Roma cinica. Domenica debutta la Juventus, lunedì big match Inter-Torino

È iniziata la nuova stagione di Serie A con le prime quattro partite che hanno già regalato emozioni e colpi di scena.
Il risultato più sorprendente arriva da San Siro, dove il Milan cade in casa contro la Cremonese per 2-1, un esordio amaro che scuote subito l’ambiente rossonero. Vittoria di misura invece per la Roma, che batte il Bologna 1-0 grazie a una prova concreta, mentre a Marassi Genoa e Lecce si dividono la posta con uno 0-0 senza grandi emozioni.
Parte invece con il piede giusto il Napoli campione d’Italia: gli azzurri si impongono per 2-0 sul campo del Sassuolo, confermando ambizioni e qualità già alla prima uscita.
Il programma prosegue domenica 24 agosto alle ore 20.45 con l’atteso debutto della Juventus, che ospita il Parma allo Stadium. Chiuderà la giornata il posticipo di lunedì 25 agosto, sempre alle 20.45, con la sfida di San Siro tra Inter e Torino, primo vero banco di prova per entrambe.

Enzo Grassano