ilTorinese

Ettore, il gabbiano che salvò il Natale

 

Nel cuore dell’inverno, quando il lago d’Orta era silenzioso, i borghi sulle due rive avvolti dalle luci soffuse del tramonto e le acque calme riflettevano i profili delle montagne innevate prima che il buio della sera calasse il suo sipario, un giovane gabbiano lo sorvolava con ali leggere e occhi curiosi. Non era come gli altri gabbiani: lui non cercava solo pesci o vento, ma storie, luci, e voci nel paesaggio imbiancato. Si chiamava Ettore e amava planare leggero sui moli, fiorare la superficie del Cusio, curiosare nelle viuzze che costeggiavano i lungolaghi e gli imbarcaderi.

Era l’antivigilia di Natale, ed Ettore si era posato sul tetto innevato della Basilica di San Giulio, al centro dell’isola che dormiva come un presepe incantato. Da lassù osservava i lampioni accendersi nei borghi: Orta San Giulio, Pella, Pettenasco, San Maurizio e i piccoli paesi che punteggiavano le rive come stelle da Gozzano fin su a Omegna. Ma c’era qualcosa che mancava. Il lago, pur bellissimo, sembrava triste. Nessun canto allietava l’aria, nessuna barca decorata era ormeggiata, nessun bambino pareva intento a raccontare sogni. Ettore decise allora di portare lo spirito di Natale sul lago. L’indomani volò fino a Omegna, dove trovò un vecchio falegname intento a intagliare una stella di legno. “È per mia nipote,” disse l’uomo, “ma non ho modo di portarla sull’isola”. Ettore la prese con il robusto becco e volò via. Poi raggiunse una bambina a Pettenasco che aveva perso il suo cappello rosso. Il giovane gabbiano lo ritrovò tra i rami di un larice e glielo riportò, ricevendo in cambio un biscotto alla cannella. Così, volando per tutta la giornata del 24 dicembre di borgo in borgo, raccolse piccoli doni, desideri e sorrisi. Quando tornò sull’isola di San Giulio, li posò tutti davanti alla basilica: la stella, il biscotto, un guanto, una letterina, una candela profumata, la vecchia pipa che il pescatore Giovanni aveva perso a Imolo, un pastello colorato dimenticato fuori dal cancello di un asilo. E fu allora che accadde il miracolo. Le acque del lago, nel tardo pomeriggio, si illuminarono di riflessi dorati, come se il cielo avesse deciso di specchiarsi lì. Le campane suonarono da sole, e una barca addobbata di luci apparve dal nulla staccandosi dal molo di Orta con quattro musicisti che iniziarono a suonare dolci melodie natalizie. Ettore, commosso, volò in cerchio sopra l’isola, mentre gli abitanti accorrevano sulle rive, stupiti e felici. Quel Natale, il lago d’Orta non fu solo bello: fu vivo, caldo, e pieno di meraviglia. Da allora, ogni vigilia, un gabbiano solitario sorvola il lago, portando con sé il ricordo di quel giorno in cui il Natale fu salvato da un tenero e puro cuore alato.

Marco Travaglini

Torino: una città che ha tutto per contare, ma non ha ancora deciso di farlo

Torino non è una città in crisi nel senso tradizionale del termine. Non è povera di competenze, non è marginale, non è priva di infrastrutture o capitale umano. Il suo problema è più sottile e più profondo: ha perso il ruolo che la definiva per oltre un secolo e non ne ha ancora scelto uno nuovo con sufficiente decisione.

Per decenni Torino ha coinciso con l’industria automobilistica. Questo le ha garantito centralità economica, peso politico e una chiara identità nazionale. Quando quel modello si è progressivamente esaurito, la città si è trovata a dover riconvertire se stessa. Lo ha fatto con serietà, evitando crolli traumatici, ma senza la radicalità necessaria a costruire una nuova leadership. Nel frattempo Milano ha occupato lo spazio economico e simbolico lasciato libero, diventando il polo attrattivo per investimenti, talenti e narrazione del futuro.

A differenza di altre città italiane, Torino non ha mai puntato sulla spettacolarizzazione di sé. È rimasta una città riservata, poco incline all’autocelebrazione, convinta che la qualità del lavoro parlasse da sola. Ma in un paese che premia chi si rende visibile, questa discrezione si è trasformata in invisibilità. Le sue eccellenze sono rimaste spesso confinate agli addetti ai lavori, mentre l’immagine pubblica della città si è cristallizzata su un passato industriale ormai concluso.

Eppure Torino possiede settori strategici che potrebbero ridefinirne il ruolo nazionale ed europeo. L’aerospazio e la difesa avanzata rappresentano già oggi una delle sue colonne portanti: una filiera solida, ad alta tecnologia, connessa alla ricerca universitaria e difficilmente delocalizzabile. Allo stesso modo, il sapere accumulato sull’automobile può trasformarsi in una leadership sulla mobilità del futuro, intesa come sistema integrato di trasporti, tecnologia, software e infrastrutture. Il limite non è industriale, ma culturale: la città fatica a dichiarare apertamente che queste sono le sue nuove identità.

Torino soffre anche una perdita costante di giovani formati localmente, che trovano altrove migliori opportunità di carriera e salari più competitivi. Le università funzionano come ottimi luoghi di formazione, ma meno come motori urbani capaci di trattenere talenti. L’ecosistema dell’innovazione cresce, ma senza ancora la massa critica necessaria a invertire la tendenza.

Alla base di tutto c’è una classe dirigente storicamente prudente, competente ma poco incline a scelte simboliche forti. Torino tende ad amministrare bene l’esistente più che a forzare il cambiamento. Questa attitudine, che in passato era una virtù, oggi rischia di diventare un freno in un contesto che richiede visione, posizionamento e capacità di competere sul piano dell’immaginario oltre che su quello economico.

Il paradosso torinese sta proprio qui: la città ha quasi tutto ciò che serve per tornare centrale – conoscenza, qualità della vita, industria avanzata, cultura – ma non ha ancora sciolto il nodo fondamentale. Non si tratta di risorse, ma di scelta. Di decidere se limitarsi a funzionare bene o tornare a rivendicare un ruolo riconoscibile nel Paese.

Finché questa decisione resterà sospesa, Torino continuerà a essere una città rispettata, solida e vivibile, ma non davvero seguita. Una città che lavora in silenzio, mentre il centro del discorso nazionale si sposta altrove.

Chiara Vannini

La chimica del Natale

Profumi e aromi della festa più attesa dell’anno.

Il Natale ci avvolge con i suoi colori, con le decorazioni, con lo scintillio delle luci. C’è  voglia di festeggiare, di fare i regali e di sentirsi, anche se solo per qualche ora, sospesi dalla quotidiana realtà per entrare in un mondo ideale. Oltre al piacere per la nostra vista, regalato da un tripudio di colori e sfumature oro e argento, il Natale inebria con le sue fragranze e le sue essenze che ci portanodietro nel tempo, a quando eravamo bambini. Esiste, dunque, una chimica natalizia fatta di aromi,  di profumi, di memorie olfattivee gustative che  rendono l’atmosfera ancora più dolce ed evocativa.

Quali sono gli aromi e i sapori tipici di queste festività?

La cannella è la fragranza per eccellenza di questo periodo di celebrazioni. E’ utilizzata nelle preparazioni gastronomiche ma anche negli ornamenti; la possiamo sentire nell’aria entrando nei negozi, sorseggiando un te, un infuso o ancora meglio gustando una cioccolata che ne regala il sapore e nel vin brulé. Non esiste Natale senza questa corteccia essiccata del Cinnamomun che si può trovare in polvere o in piccoli cilindri.

Lo zenzero ci fa pensare al gingerbread e ai biscotti che, oltre ad essere buonissimi per il palato, possono sono utilizzati come allegri pendenti per decorare l’albero. Il suo sapore è piccante,intenso e  come aroma è utilizzato in diversi piatti, soprattutto inquelli di origine orientale. Lo troviamo anche in versione essiccata in piccoli cubetti da gustare per merenda o a fine pasto.

I chiodi di garofano con la loro forma appuntita sono utilizzati moltissimo nelle decorazioni natalizie soprattutto con le arance. In cucina sono preziosi sia all’interno pietanze salate ma anche nella preparazione di dolci tipici come il panpepato. Come nel caso della lavanda, se inseriti in piccoli sacchetti di stoffa e sistemati nei cassetti sono degli ottimi profumatori, una balsamica idea regalo.

L’anice stellato, con la sua sagoma a  otto punte che richiama la Cometa, contiene semi oleosi e rappresa un naturale simbolo natalizio. Il sapore, simile a quello della liquerizia, lo rende versatile e può essere usato in vari piatti sia dolci che salati, ma soprattutto è uno dei protagonisti delle decorazioni insieme all’arancia e alla cannella. Si può trovare sulle tavole bandite a festa, ma anche all’interno di candele e di vivaci ghirlande.

La vaniglia nel latte caldo o  all’interno della crema pasticcera è meraviglia pura. Dolce, aromatica e persino calmante, è un  frutto in bacche contenute all’interno di un’ orchidea tropicale. Utilizzata preminentemente per torte, gelati e liquori, è anche la protagonistadeliziosa di bagnoschiuma vellutati, candele e profumi per la persona e per la casa.

MARIA LA BARBERA

La Regione aiuta i Comuni per l’attività sportiva di base

È pubblicato da  mercoledì 24 dicembre 2025, sul sito della Regione Piemonte il bando che mette a disposizione risorse per oltre 1,4 milioni di euro (esattamente 1.441.115,80 €) destinate ai Comuni e altri Enti locali piemontesi per la promozione dell’attività sportiva di base sui territori. Sono risorse provenienti dallo Stato per interventi di riqualificazione, realizzazione e allestimento di aree, spazi e percorsi attrezzati per l’attività sportiva di base sul territorio regionale. Il bando resta aperto fino alle ore 12 del 24 marzo 2026.

Lo annuncia l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni, che illustra: «È una misura innovativa per la promozione dell’attività sportiva di base sui territori, che non ha precedenti e che testimonia la sensibilità e attenzione del Governo Meloni e del ministro dello Sport Andrea Abodi per il ruolo fondamentale di cui sono investiti i nostri Comuni per dare a tutti la possibilità di avvicinarsi allo sport e ai suoi valori e benefìci in una logica che riesca a coniugare in modo equilibrato qualità e prossimità dell’offerta. È un bellissimo esempio di come Stato e Regione riescono a mettere a disposizione le risorse disponibili a sostegno dei piccoli Comuni – troppo spesso afflitti da penuria di mezzi e rigidità burocratiche – per offrire a tutti la possibilità di accedere alla pratica sportiva con strutture di qualità e vicino a casa».

Il bando prevede la concessione ai Comuni piemontesi con popolazione fino a 15.000 abitanti, e alle Unioni di Comuni composte da Enti tutti con popolazione fino a 15.000 abitanti, di contributi per interventi di nuova realizzazione, risistemazione e allestimento di:

  • Percorsi ludico-sportivi, multidisciplinari;

  • Spazi per favorire l’attività motoria e sportiva per le scuole senza palestra (all’interno o all’esterno degli istituti scolastici);

  • Aree attrezzate per le attività sportive, fisico-motorie all’aperto.

Per essere ammessi i progetti dovranno avere un importo minimo totale di 10mila euro ciascuno. Il sostegno del bando copre in conto capitale l’80% del costo di ogni singolo progetto fino a un importo massimo di 100mila euro. Ogni ente potrà presentare un solo progetto. I criteri di valutazione assegnano in sede di valutazione un punteggio crescente meno è il numero di abitanti del Comune, proprio per favorire i centri più piccoli. Lo stesso criterio premiale è riservato ai Comuni privi di impianti sportivi. I lavori dovranno concludersi entro 24 mesi dalla data di ammissione al contributo.

Questo bando segue di pochi giorni la pubblicazione della graduatoria di quello che ha finanziato 232 realtà sportive del Piemonte per l’organizzazione e realizzazione di eventi agonistici. Imminente la pubblicazione di quello, molto atteso, per la riqualificazione dell’impiantistica, e dei due bandi per l’efficientamento energetico e l’uso di energie rinnovabili, in arrivo in primavera. Commenta l’assessore Bongioanni: «A inizio 2026 lanceremo il bando con l’importante dotazione di 5 milioni di euro per riqualificare il sistema impiantistico del Piemonte: dai grandi eventi allo sport di base. La Regione Piemonte è attiva con il massimo impegno su tutti i fronti per assicurare il sostegno e incentivare la possibilità di una pratica sportiva con le migliori strutture e la miglior capillarità sul territorio».

Le domande di contributo potranno essere presentate esclusivamente per via telematica, tramite Servizionline – Bandi Cultura, Turismo e Sport e Commercio – FINanziamenti DOMande all’indirizzo web:

https://bandi.regione.piemonte.it/contributifinanziamenti/avviso-pubblico-di-finanziamento-ai-comuni-piemontesi-la-promozione.

Bartoli (Lista  Cirio): “Approvati 8 emendamenti al PSSR”

Su autopsia virtuale, metodo Feldenkrais e maggiori servizi per aree decentrate e montane, come il Canavese

Il Consiglio regionale ha approvato otto emendamenti al PSSR 2025-2030 presentati da Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente PML), Presidente della V Commissione Ambiente.

«Ci tengo in modo particolare – spiega Bartoli -, a una serie di emendamenti dedicati ai servizi territoriali, per offrire alle zone non densamente popolate opportunità adeguate di presa in carico e cura: grazie ai miei emendamenti vengono previste regole chiare di funzionamento per le case di comunità, in modo che il loro funzionamento sia omogeneo su tutta la regione. Un secondo emendamento introduce la possibilità di utilizzare unità sanitarie mobili, ambulatori itineranti, telemedicina e diagnostica di primo livello diffusa, strumenti già esistenti e già sperimentati. L’obiettivo è garantire continuità assistenziale, ridurre le disuguaglianze territoriali e assicurare che il diritto alla salute sia uguale per tutti, indipendentemente dal luogo in cui si vive. Un terzo atto prevede invece il rafforzamento del ruolo dell’Infermiere di Famiglia e Comunità nelle aree disagiate, Ho previsto inoltre il coinvolgimento dei Comuni e degli Enti gestori dei servizi socio-assistenziale al momento della definizione dei Piani delle Attività Territoriali e il r afforzamento dei servizi di salute mentale nei distretti periferici».

“Con due emendamenti separati – conclude Bartoli – introduco nel Piano Socio Sanitario regionale l’autopsia virtuale e il metodo Feldenkrais. L’autopsia virtuale consente di migliorare la qualità diagnostica, ridurre i tempi delle procedure e limitare gli spostamenti delle salme, un aspetto particolarmente rilevante per i territori lontani dai grandi centri di medicina legale. Allo stesso tempo, garantisce una maggiore tutela della dignità della persona deceduta e una maggiore attenzione alle esigenze dei familiari. Il secondo emendamento prevede uno spazio specifico per i programmi riabilitativi basati sulla neuroplasticità, tra cui il Metodo Feldenkrais, già utilizzato in diverse realtà europee come supporto ai percorsi riabilitativi tradizionali. Tale metodo ha come obiettivo il miglioramento della funzionalità motoria e della qualità della vita delle persone. L’emendamento non impone nuovi obblighi, ma consente alle Aziende sanitarie di valutare gli esiti clinici e, se efficaci, integrarli nella rete riabilitativa regionale”.

Senso unico alternato, possibili code a Sciolze

PER I LAVORI SULLA RAMPA DI ACCESSO AL PONTE DELLA PROVINCIALE 98 

 

Lunedì 29 e martedì 30 dicembre e poi ancora mercoledì 7 e giovedì 7 gennaio a Sciolze, per consentire le lavorazioni sul rilevato di accesso al ponte al km 0+800 della Strada Provinciale 98, saranno possibili tempi di attesa più lunghi per il transito nel tratto a senso unico alternato. A dipendenza dalle condizioni meteo, la ditta incaricata dei lavori per la manutenzione straordinaria dell’infrastruttura procederà al getto di calcestruzzo con betoncar lungo il rilevato. Nelle ore di lavorazione il passaggio delle autovetture avverrà con l’ausilio dei movieri, con possibili attese sino a 10-15 minuti.

Festività all’insegna della cultura nei musei torinesi

Nel giorno di Natale resta aperto il Museo del Cinema, mentre le altre sedi museali prevedono orari straordinari durante le festività.

Il periodo natalizio non rappresenta solo una ricorrenza religiosa o un momento dedicato agli acquisti, ma può trasformarsi anche in un’occasione di arricchimento culturale, grazie all’ampia proposta di musei visitabili a Torino e nell’area metropolitana il 25 dicembre. Tra questi figura il Museo Nazionale del Cinema, che anche quest’anno accoglierà il pubblico nel pomeriggio di Natale. A partire da Santo Stefano, il museo sarà aperto con orario continuato dalle 9 alle 19; la Vigilia di Natale chiuderà invece alle 18. Il 31 dicembre l’orario sarà dalle 9 alle 18, mentre il 1° gennaio l’apertura è prevista dalle 14 alle 19.

All’interno del museo sarà possibile visitare la mostra “Pazza idea. Oltre il ’68: icone pop nelle fotografie di Angelo Frontoni”, curata da Carlo Chatrian insieme a Roberta Basano ed Elena Boux, allestita nell’Aula del Tempio. Spazio anche ai Manifesti d’artista, a cura di Nicoletta Pacini e Tamara Sillo.

Il 25 dicembre resteranno chiusi i musei della Fondazione Torino Musei — GAM, Palazzo Madama e MAO — che apriranno invece il 24 dicembre dalle 10 alle 14 e il giorno di Santo Stefano dalle 10 alle 18. Il Museo Egizio non sarà visitabile né a Natale né a Santo Stefano; sarà aperto alla Vigilia fino alle 14 e in diverse date successive — sabato 27, domenica 28, martedì 30 dicembre, sabato 3 e domenica 4 gennaio — dalle 9 alle 20. Lunedì 5 gennaio l’orario sarà dalle 9 alle 18.30.

La Reggia di Venaria chiuderà il 24 dicembre alle 15 e riaprirà il 26 con il consueto orario; dal 26 dicembre al 5 gennaio sarà inoltre possibile visitarla anche in fascia serale, per vivere un’atmosfera particolarmente suggestiva. Il Museo del Risorgimento resterà chiuso il 24 e 25 dicembre e riaprirà da Santo Stefano con il percorso espositivo dedicato alla mostra “Briganti, storie, immagini dal Risorgimento a oggi”.

Il MAUTO consentirà di ammirare una delle più importanti collezioni automobilistiche al mondo nel pomeriggio di Natale, dalle 14 alle 19. Il 24 e il 31 dicembre l’apertura sarà dalle 10 alle 14, mentre il 1° gennaio dalle 14 alle 19. Le Gallerie d’Italia saranno aperte il 24 dicembre dalle 9.30 alle 18, resteranno chiuse il giorno di Natale e riapriranno a Santo Stefano dalle 9.30 alle 19.30. Il 31 dicembre l’orario sarà dalle 9.30 alle 15, il 1° gennaio dalle 14 alle 19.30 e lunedì 5 gennaio dalle 9.30 alle 19.30. Infine, la Fondazione Accorsi Ometto sarà visitabile il giorno di Santo Stefano dalle 10 alle 19, resterà chiusa il 31 dicembre e riaprirà il giorno di Capodanno dalle 14 alle 20.

Mara Martellotta

Tram, bus e Metro: i servizi e gli orari delle festività di fine anno

Metropolitana

Dal martedì al giovedì, la domenica e nei festivi (escluso Natale) orario di servizio prolungato, con ultime corse dai capolinea di Fermi e Bengasi alle ore 24.00.
Nelle giornate di giovedì 25 e mercoledì 31 dicembre la metropolitana sarà in servizio con orari speciali. Per la vigilia di Capodanno ultime corse dai capolinea alle ore 2.30 del 1° gennaio.
Da mercoledì 7 gennaio la metropolitana sarà in servizio con i consueti orari.

   Inizio
servizio
 Ultima partenza
da Fermi
 Ultima partenza
da Bengasi
Bus sostitutivo
(linea M1S)
Lunedì  5.30 21.30 21.30 22.00 – 00.30*
Dal martedì al giovedì 5.30 24.00 24.00
Venerdì e sabato 5.30 1.00 1.00
Domenica e festivi  7.00 24.00 24.00 5.30 – 7.00
Giovedì 25 dicembre 7.00 21.00 21.00
Mercoledì 31 dicembre  7.00 2.30 2.30 5.30 – 7.00
* Ultime partenze dei bus della linea M1S dai capolinea Fermi e Bengasi alle ore 00.00.

 

Tram e bus

Mercoledì 24 e mercoledì 31 dicembre, vigilie di Natale e Capodanno, il servizio sarà normale, come nelle giornate feriali, per tutte le linee fino alle ore 20.00.

Dopo le ore 20.00, la maggioranza delle linee saranno gestite sempre con orari e percorsi feriali, mentre alcune linee non saranno in servizio.

Linee gestite con orario feriale anche dopo le ore 20.00:

  • 2 – 3 –  4 –  4N – 5 – 8 –  9 – 10 – 10N – 11 – 13 – 14 – 15 – 16CS – 16CD – 17 – 18 – 26 – 27 – 30 – 32 – 33 – 34 – 35 – 35N – 36 – 36N – 42 – 43 – 44 – 45 – 46 – 48 – 49 – 51 – 55 – 56 – 58/ – 59 – 61 – 62 – 63/ – 67 – 68 – 69 – 71 – 72 – 74 – 79/ – 81 – 83 – 84 – 132 – CP1 – STAR 1.

Linee non gestite dopo le ore 20.00: 

  • 6 – 12 – 20 – 29 – 38 – 39 – 40 – 41 – 47 – 50 – 52 – 58 – 60 – 63 – 64 – 65 – 66 – 70 – 75 – 76 – 77 – SE1 – VE1. 

Giovedì 25 dicembre (Natale) il servizio sarà gestito:

  • al mattino, dalle ore 7.00 alle ore 13.30, con ultima partenza dai capilinea centrali alle ore 12.45 circa;
  • al pomeriggio, dalle ore 14.45 alle ore 20.30, con ultima partenza dai capilinea centrali alle ore 19.45 circa.

Saranno in servizio sui percorsi festivi le linee:

  • 2 – 3 – 4 – 4N – 5 (con transito solo al mattino dal Cimitero Parco) – 8 – 9 – 10 – 10N – 11 – 12 –  13 – 14 – 15 – 16CS – 16CD – 17 – 18 – 19 – 27 – 30 – 32 – 33 – 35 – 36 – 41 – 42 – 43 – 45 – 46 – 49 – 50 – 55 – 56 – 58/ – 59 – 61 – 62 – 63/ – 67 – 68 – 69 – 70 – 71 – 72 – 74 (con transito solo al mattino dal Cimitero Parco) – 76 – 102 (solo al mattino) – Tranvia Sassi-Superga.

Sempre il 25 dicembre non saranno in servizio le linee:

  • 6 – 7 – 19N – 20 – 26 – 29 – 35N – 36N – 38 – 39 – 44 – 47 – 48 – 54 – 60 – 63 – 64 – 65 –73 – 75 – 79/ – 1 di Chieri – 1 di Nichelino – CP1 – M1S – SE1 – STAR 1 – STAR 2 –  VE1. 

Martedì 31 dicembre, per il concerto di Capodanno all’Inalpi Arena, le linee 4 e 10 saranno potenziate dalle ore 19.30 alle ore 3.00 con gli steward nei punti di partenza: corso Agnelli, corso Galileo Ferraris e corso Sebastopoli. 

 

Servizi turistici

  • Tranvia Sassi-Superga
    Dal 20 dicembre al 6 gennaio la Tranvia sarà in servizio tutti i giorni (anche i mercoledì, normalmente giorno di chiusura settimanale), dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Corse ogni ora dalla stazione Sassi e ultima corsa da Superga alle 18.30.
    Scarica l’orario della Tranvia dal 20 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 (pdf).
    Per tutte le altre informazioni sulla Tranvia a dentiera Sassi-Superga, visita la pagina dedicata.
  • Ascensore Panoramico della Mole Antonelliana
    Nelle giornate di vigilia del 24 e 31 dicembre l’Ascensore chiuderà alle ore 18.00.
    Il 25 dicembre (Natale) e il 1° gennaio (Capodanno) sarà in servizio dalle 14.00 alle 19.00.
    Apertura straordinaria martedì 30 dicembre 
    con orario 9.00 – 19.00.
    In tutte le altre giornate, compreso il 6 gennaio (Epifania) sarà aperto con il consueto orario, dalle 9.00 alle 19.00.
    Come sempre, la cassa chiude 1 ora prima della chiusura. Per tutte le altre informazioni sull’Ascensore Panoramico della Mole Antonelliana, visita la pagina dedicata.
  • Venaria Express
    Il servizio bus Venaria Express collega Torino (autostazione di via Fiochetto) con il Borgo Antico di Venaria, la Reggia di Venaria e il Parco della Mandria.
    Scarica gli orari in vigore nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dal 22 dicembre 2025 e dal 5 gennaio 2025 (pdf)
    Scarica gli orari in vigore il sabato, la domenica e nei festivi (pdf) – Il 1° gennaio 2026 non saranno effettuate le corse previste con partenza da TORINO autostaz. Fiochetto alle ore 8.30 e con partenza da VENARIA Parco alle ore 9.25.Per tutte le altre informazioni sulla Venaria Express, visita la pagina dedicata.

 

Centri di Servizi al Cliente

I Centri di Servizi al Cliente ricevono solo su appuntamento. Per prenotare clicca qui oppure scarica sul tuo smartphone l’app ufirst. 

I Centri di Servizi al Cliente osserveranno le seguenti variazioni rispetto ai consueti orari e aperture:

  • Stazione ferrioviaria Porta Nuova: chiuso nelle giornate festive del 25 – 26 dicembre 2025 e 1° gennaio 2026. Sarà aperto il 6 gennaio.
  • Corso Francia 6: chiuso nelle giornate festive del 25 – 26 dicembre 2025, 1° e 6 gennaio 2026.
  • Piazzale Caio Mario: chiuso dal 22 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026.

La biglietteria presso il Movicentro di Ivrea e la biglietteria di Rivarolo osserveranno i consueti orari di apertura.

Parcheggi

La sosta a pagamento nelle strisce blu sarà in vigore, in tutte le sottozone A, anche domenica 21 dicembre.