ilTorinese

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Il Circolo dei Lettori – Via Roma pedonale, un errore – Lettere

Il Circolo dei Lettori
Gabriele Ferraris, già direttore di Torinosette e già  caporedattore della Cronaca della “Stampa”  è il maggiore conoscitore della vita culturale torinese anche in rapporto ad una vita culturale nazionale e internazionale da cui Torino si discosta sempre di più.  In un articolo della sua rubrica sul “Corriere” ha analizzato la situazione del Circolo dei lettori che è alla ricerca di un direttore a cui spetterebbero 82mila euro annui di stipendio. Ne stanno capitando di cotte e di crude che evidenziano il provincialismo di un circolo che è riuscito ad arrivare solo fino a Novara dove gode di una piccola e brutta  sede.
I suoi dirigenti sono all’altezza? Una gestisce un ristorante e rilascia interviste esilaranti. Secondo Ferraris, il modo di scegliere il direttore è sbagliato, avvolto com’è nella segretezza. Un concorso  pubblico deve essere trasparente, non viziato da una segretezza del tutto immotivata. La segretezza è incompatibile con la democrazia.  Ci dovrebbero anzi anche essere  delle audizioni pubbliche dei candidati. In ogni caso si domanda Ferraris: chi ha scelto  la commissione giudicatrice, da chi è composta, quali sono le competenze dei commissari? Scegliere, dopo le polemiche aspre e dozzinali di questi giorni, diventa difficile. In primis certi politici dovrebbero stare zitti. La cultura non è cosa loro. Lo si capisce, appena aprono bocca. E forse tutti dovrebbero meditare  sul fatto che, dopo  appena 18 anni di vita, il Circolo è già in crisi perché manca il direttore. Il Circolo degli artisti di cui ha preso il posto in via Bogino,  vive da 150 anni. Ma era  stato Cavour a fondarlo.
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Via Roma pedonale, un errore
Mi dispiace deludere il sindaco Lo Russo che stimo , ma via Roma tutta pedonalizzata è priva di senso. Una via con ampi portici è già ampiamente pedonale come la storia stessa della città dimostra.  La pedonalizzazione impedirà di fatto agli anziani di andare in via Roma che verrà ovviamente  vietata anche ai taxi. Non sarà certo via Roma  pedonale un’attrattiva artistica e  turistica, a meno di rivalutare Piacentini e l’architettura fascista. Potrà essere utile per qualche artista di strada per le sue esibizioni per lo più pacchiane e rumorose. Qualche musicante senza uditori potrà sfogarsi e illudersi di avere degli ascolti. Ma si tratta di cose che già avvengono nei pezzi di via pedonalizzata da tempo.
Il commercio della via verrà invece  danneggiato da flussi di gente non interessata ad acquisti, anche se il decadimento del centro ha già  ridotto i negozi importanti ad una decina e la via pedonale certo non li incrementerà. Anche  i bar (Augustus, Cotto, Motta) hanno chiuso da anni. Persino i grandi magazzini hanno chiuso. Rendere pedonale la via  farà peggiorare la situazione, generando caos e inquinamento nelle vie circostanti. Cosa saranno piazza Castello e piazza Carlo Felice, via Gramsci e via Bertola? O vorranno anche in queste aree eliminare le auto, riservando alle biciclette e ai monopattini la circolazione? Dodici milioni di euro per un lavoro che si rivelerà inutile o dannoso, si dovevano spendere diversamente: ad esempio, eliminare le buche delle strade e dei marciapiedi. Quella sarebbe stata una vera  “rivoluzione” che avrebbe reso Torino migliore di Roma e di Milano. E avrebbe ridotto la possibilità di incidenti che oggi intasano il CTO. Lasciare le buche in centro e in periferia renderà la città  meno sicura e meno  appetibile ai turisti e ai residenti. Una città che oggi è prevalentemente di anziani non abbisogna di lunghe vie pedonali impercorribili da chi ha difficoltà a camminare. Forse arriveranno i nuovi italiani dalle periferie come succede a Milano? Non mi pare un’ipotesi che Torino debba augurarsi. Chi ha amministrato bene come il Sindaco  Valentino Castellani, ha guardato alla città nel suo insieme ed è ricordato, rimpianto ed amato per il lavoro sistematico che ha saputo impostare e realizzare.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Mattarella a Marsiglia
Mi permetto una modesta considerazione sull’esplosione di solidarietà (in buona parte ipocrita)  al Presidente Mattarella – Marsiglia – ed alla reazione della Zakharova molto puntuta e brusca….ma ahimè…! Che ne pensa il prof. Quaglieni? Grazie per l’attenzione e cordialità Luciano Cantaluppi

Al di là della stima personale per il presidente Mattarella e una sostanziale condivisione per i suoi interventi specie per quelli degli ultimi anni, io credo che un capo dello Stato possa essere criticato per i discorsi che tiene  all’ estero senza problemi particolari. Il reato di vilipendio non esiste all’estero e non dovrebbe più esistere neppure in Italia. Il presidente della Repubblica non è un re e come tale va trattato. Possono dispiacere gli attacchi, ma le difese di La Russa, ad esempio, non migliorano la situazione.

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Vicolo Cotta, Moncalieri Vicolo Cotta è uno degli accessi all’aulica piazza Vittorio Emanuele di Moncalieri pedonalizzata di recente  dal sindaco rag. Montagna.
Ecco come viene accolto chi vuole salire nella piazza principale della città tra l’altro in salita. Quando ci saranno le elezioni?  E. Zugnelli
Certo la pulizia e la manutenzione non pare essere nelle corde del sindaco Montagna che andrà a casa tra pochi mesi dopo dieci anni non brillanti e molto discutibili. Speriamo che non si ricandidi per fare il vicesindaco come accade in altri comuni dove l’attaccamento al potere fa miracoli.  Montagna lasci un buon ricordo facendo mettere a posto vicolo Cotta. Ma in degrado c’è molto di più.
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I pensionati
Dopo due anni di governo Meloni io pensionata non ho ricevuto un benché minimo utile. Vivevo male e vivo peggio con prezzi alle stelle. Così non va, cara Giorgia.  Gianna Biella
La situazione economica è difficile e neppure Draghi ha fatto miracoli.  Ma concordo con Lei: Meloni ha illuso gli elettori che oggi non vedono risultati concreti. E ‘ vero: chi ha redditi fissi non sta meglio. La categoria degli anziani è la più penalizzata. Capitava già prima.  Solo Berlusconi  aumentò le pensioni minime,  ma il caro prezzi vanificò molto presto l’effetto.

Torino – Milan 2-1

Torino Milan finisce 2-1 nell’anticipo della 26a giornata di serie A. Passano 5′ e Maignan, con rinvio va su Thiaw che provoca un autogol. Milinkovic Savic al 32′ sventa il rigore di Pulisic. I rossoneri  pareggiano nella ripresa grazie a  Reijnders al 29′, poi Gineitis conclude la partita.

Guerra in Ucraina, allarme delle imprese per il ritorno del caro energia: in 4 anni tariffe su del 70%

“Azzerare o sterilizzare gli oneri di sistema. Il timore è quello di non riuscire a reggere l’ennesimo rincaro”

 Il 24 febbraio sarà il terzo anniversario dall’inizio della Guerra in Ucraina e l’Europa non ha ancora risolto il problema del caro energia.

Secondo le stime di Assoutenti le tariffe del gas sono già cresciute del 21% rispetto a un anno fa e quest’anno costeranno alle famiglie mediamente 309 euro in più.

Pur non raggiungendo ancora i livelli del 2022, quando il costo per kilowattora superò lo 0,570 euro, la bolletta delle attività produttive piemontesi comincia al lievitare a causa delle nuove quotazioni dell’energia e del gas. Tale condizione potrebbe, nuovamente dopo qualche anno di relativa stabilità, mettere in difficoltà il sistema produttivo locale e del resto d’Italia, a causa della riduzione delle commesse e delle vendite.

A rilanciare l’allarme è Confartigianato Imprese Torino che, come già avvenuto nell’epoca della crisi energetica, propone l’azzeramento o, quanto meno, la sterilizzazione degli oneri di sistema.

“Stiamo osservando un continuo rialzo delle tariffe di energia e gas, dovuti alla congiuntura internazionale e alla crescita dei prezzi delle materie prime, con conseguente impennata delle bollette – afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – speravamo che dopo gli aumenti del 2022 si potesse tornare ai valori del 2021, comunque già molto alti rispetto a quelli del 2018, ma dobbiamo prendere atto della realtà dei fatti. Ricordiamo che, secondo le notizie diffuse dalle Autorità di governo per l’energia, il previsto aumento del costo di energia elettrica e gas, dovrebbe aggirarsi tra il 18 e il 30% rispetto alle tariffe del 2024. Una condizione che rischierebbe di mettere seriamente in difficoltà le nostre imprese che, lentamente e con tanta fatica, stanno  scontando aumenti dei prodotti energetici”.

 

Per far comprendere l’attuale situazione, Confartigianato Torino fa l’esempio di un’azienda della meccanica con una potenza disponibile di 64 kW: se a gennaio 2021 pagava in bolletta 0,171 €/kWh, nel gennaio 2025 ne paga 0,299, ovvero una tariffa quasi raddoppiata. Altro esempio è

quello relativo ad un’azienda del settore legno con 56,3 kW di potenza: da 0,221 €/kWh del gennaio 2021 a 0,435 €kWh del gennaio 2025, con una incidenza più che doppia. Più in generale, i costi in bolletta per kWh dal gennaio 2021 al gennaio 2025 registrano un aumento del 70% circa,  colpendo  in modo particolare le imprese altamente energivore di gas, in primis i panifici e a seguire quelle della produzione di ceramica, vetro, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica senza dimenticare i carrozzieri che utilizzano i forni.

“La situazione è grave– prosegue De Santis – e impone l’avvio di azioni concrete per poter tornare a costi energetici accettabili. Le imprese stanno facendo la loro parte intervenendo sull’efficientamento energetico dei sistemi produttivi e ricercando le migliori proposte tariffarie ma anche il Governo deve fare la sua adottando per il contenimento dei costi in bolletta”.

Da qui la proposta di Confartigianato: sterilizzare o azzerare gli oneri di sistema, prima di arrivare a tariffe incontrollabili; operazione già attuata quando i costi salirono alle stelle nel 2022 e 2023 e che, se riproposta oggi, porterebbe una immediata riduzione di almeno il 20% del costo della bolletta.

“Su questi temi auspichiamo la giusta attenzione da parte delle Istituzioni – conclude De Santis – anche se l’andamento dei prezzi dell’energia non dipende dal Governo ma da dinamiche esterne come: un inverno con temperature rigide, il metano russo che non arriva più in Europa attraverso i gasdotti ucraini ecc. A complicare il quadro c’è poi la minaccia dei dazi americani che potrebbero spingere l’Unione a ritorsioni sulle importazioni del gas liquefatto.

Stiamo monitorando cosa accade nelle nostre imprese perché la preoccupazione di una escalation delle tariffe è palpabile. Non vorremmo che le nostre officine, i nostri cantieri e i nostri laboratori, a causa dell’impennata dei costi che sarebbe impossibile da trasferire sui consumatori finali, fossero costretti a rinunciare ai nuovi ordini, nonostante la forte richiesta di beni e servizi”.

Doppietta di Federica Brignone al Sestriere

DOMANI LO SLALOM CHE CHIUDE IL FINE SETTIMANA
SESTRIERE –Seconda giornata di gare a Sestriere per l’Audi Fis Ski World Cup caratterizzata, ancora una volta, da una straordinaria partecipazione di pubblico, si stimano  15mila spettatori. Sembrava di assistere ad un concerto, tra musica, luci, colori: la pista olimpica Kandahar Giovanni Alberto Agnelli ha regalato una magica atmosfera tra cori, boati e applausi che hanno accompagnato la discesa delle atlete.
E a proposito di magia, Federica Brignone non finisce di stupire. Dopo la grandissima vittoria nel Gigante del venerdì, l’azzurra ha concesso il bis
con un’altra fantastica rimonta, dal quarto posto della prima manche, al primo accompagnato dal boato del pubblico di Sestriere. Federica ha
staccato di 77 centesimi la svizzera Lara Gut-Behrami, e di 79 la neozelandese Alice Robinson. Quarto posto per una ritrovata Sofia Goggia
tornata a ruggire anche lei nella seconda manche recuperando dalla 17° alla quarta posizione, secondo miglior crono di frazione.
“Ho fatto di tutto per riposarmi e recuperare dall’influenza – ha dichiarato Federica Brignone – sono stata sei giorni in casa senza fare niente per
recuperare energie. Ci tenevo tanto a venire a Sestriere e fare delle belle gare davanti al pubblico di casa. Dopo i mondiali mi sentivo quasi in
dovere di fare una bella gara e sono contenta di esserci sono riuscita. Oggi tutte quante noi abbiamo incontrato un po’ di nebbia, verso la parte
finale della gara, ma devo dire che la pista è stata preparata veramente bene dagli organizzatori, il fondo ha tenuto ed è proprio bello sciare su
dei tracciati così ben preparati”.
A premiare le atlete sul podio è stata una leggenda dello sci, Deborah Compagnoni tornata anche lei, come Alberto Tomba, a Sestriere sulla pista
Kandahar che l’ha vinta trionfare per due volte ai Mondiali di Sci Alpino
del 1997.
La Coppa del mondo di sci alpino a Sestriere ha regalato al pubblico diversi momenti di intrattenimento e spettacolo: tra questi la performance di Andrea Casta “The Space Violin” tra la prima e la seconda manche che ha accompagnato il lancio dei Carabinieri Paracadutisti del Tuscania.
Domenica 22 febbraio gran finale di questa tre giorni di Coppa del mondo
di sci a Sestriere con lo Slalom: alle 9.30 la prima manche e la seconda alle 12.15. Anche l’appuntamento con lo slalom sarà trasmesso in diretta tv, per l’Italia con Rai ed Eurosport.

Trovati occhiali e ossa: svolta nel caso di Mara Favro?

Mara Favro, una 51enne di Susa, è scomparsa quasi un anno fa. Finito il suo turno di lavoro in pizzeria a Chiomonte, non si  sa più nulla  di lei. Di recente i Vigili del fuoco hanno trovato ossa umane e un paio di occhiali da sole simili a quelli della donna in un’area boschiva a Gravere, vicino alla pizzeria dove lavorava. Potrebbe essere una svolta nel caso avvolto dal mistero.

Jonathan, il gabbiano che voleva volare

Domenica 23 febbraio, ore 16

Casa Fools, via Bava 39, Torino

 

 

Una fiaba teatrale e musicale sulla diversità

 

 

Liberamente ispirato al celebre romanzo “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach, “Jonathan, il gabbiano che voleva volare” di Stefano Sartore racconta la storia di un giovane gabbiano che deve affrontare le grandi sfide della crescita, decidendo di inseguire i propri sogni e combattendo contro le critiche e le derisioni che gli vengono rivolte per la sua diversità. Imparerà così ad accettarsi e a vivere da vero protagonista la propria vita.

 

TRAMA

Jonathan è un giovane gabbiano che sta crescendo e che vuole diventare il gabbiano che sente di essere: un gabbiano che insegue i suoi sogni. Una competizione di volo sarà l’occasione per misurarsi con le proprie possibilità e con i propri desideri. Jonathan, sostenuto dal suo amico Casa Base che gli farà da coscienza, come il grillo parlante per Pinocchio, riuscirà a crescere e a decifrare i propri sentimenti nel delicato passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta.

Il teatro visuale, con il suo linguaggio immaginifico, trasporta il pubblico dei più piccoli in un mondo fantastico, in modo da raccontargli una storia che parla di accettazione del diverso, di accoglienza, che mostra quanto possa essere terribile il bullismo e i danni che ne conseguono. Viene analizzato il rapporto intergenerazionale e le dinamiche che lo caratterizzano.

 

STEFANO SARTORE

Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, lavora come attore e musicista professionista dal 2008. Si occupa di didattica teatrale rivolta all’infanzia, ai giovani e agli adulti. È tra i fondatori della Compagnia Fools con cui gestisce lo spazio teatrale Casa Fools.

 

L’appuntamento è alle ore 16 per una merenda, golosa e sana, seguita alle 17 dallo spettacolo.

 

DOMENICHE SPETTACOLARI

“Jonathan, il gabbiano che voleva volare” è il secondo appuntamento di “Domeniche Spettacolari” la rassegna di teatro dedicato alle famiglie per divertire bambini e adulti, ma anche coinvolgere e sensibilizzare i più piccoli sui temi ambientali, sulla diversità, sulla lingua italiana e sul genere. Sul palco, marionette, attori in carne e ossa e artisti di strada che mettono in scena, dal 9 febbraio al 6 aprile, quattro spettacoli-laboratori o teatro di figura e danza adatti ai bambini e ai genitori che li accompagnano.

 

CASA FOOLS

Casa Fools è una Casa con un Teatro dentro. Codiretto da Roberta Calia, Luigi Orfeo e Stefano Sartore, da anni Casa Fools lavora per ricostruire la comunità attraverso l’arte e abbattere le barriere e i pregiudizi legati a certi luoghi della cultura. Non solo attraverso una politica dei prezzi contenuta, ma anche facendo partecipare attivamente il pubblico alla vita del teatro, coinvolto fin dall’inizio nella direzione artistica tramite un’esperienza di decisione collettiva del cartellone.

Cerca di fuggire con dosi di droga ma gli agenti lo bloccano

La Polizia di Stato ha arrestato un cittadino senegalese di trentaquattro anni per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e danneggiamento aggravato.

È quasi l’alba quando una pattuglia del Commissariato di P.S. Barriera Milano, transitando in Corso Vercelli, notava un’automobile che, alla vista della volante, aumentava la velocità per poi svoltare improvvisamente in Via Sempione, ma vedendosi ormai raggiunto il passeggero scendeva dall’auto e si dava alla fuga a piedi durante la quale cercava di disfarsi di un marsupio, immediatamente recuperato dagli agenti.

Il trentaquattrenne, che veniva bloccato in via Bruno, tentava di sottrarsi al controllo colpendo ripetutamente i poliziotti con calci e pugni e ingaggiando con gli stessi una colluttazione. All’interno del marsupio venivano rinvenuti diversi involucri di crack e cocaina, dal peso di quasi 300 grammi, pronti per essere smerciati.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

C’era una volta la ‘solidarietà nazionale’

LO SCENARIO POLITICO Di Giorgio Merlo

Ci sono dei momenti nella vita politica di un paese democratico che richiedono un salto di qualità o un rinnovato spirito unitario. Non capita solo in Italia ma in molti paesi democratici ed occidentali. E, di fronte agli attuali sconvolgimenti della geo politica mondiale, questo è uno di quei momenti. Purtroppo, però, per poter centrare quell’obiettivo sono necessari ed indispensabili almeno due elementi. Innanzitutto partiti responsabili che sappiano unirsi attorno ad un progetto di politica estera comune. E, in secondo luogo, una classe dirigente politica che sia all’altezza della situazione. Due condizioni che, purtroppo, oggi sono semplicemente inesistenti. Per svariate motivazioni. Per la presenza di partiti che hanno una chiara e netta cifra populista, estremista e massimalista. Elementi, questi, che impediscono di fatto di avere una strategia comune di politica estera perchè coltivano una prospettiva all’insegna del “tanto peggio tanto meglio”. È appena sufficiente prendere atto del comportamento concreto di partiti come i 5 stelle e la Lega per rendersene conto. Partiti che non coltivano alcuna coerenza sulla prospettiva di una politica estera del nostro paese che ricalchi la sua tradizionale e naturale vocazione di essere coerentemente inserito nella cornice europea da un lato e in piena sintonia con gli Stati Uniti d’America dall’altro. Quello che comunemente viene definito come Occidente. Anche se in crisi di identità e profondamente diviso al suo interno. Ma, purtroppo, oltre ai partiti populisti non mancano anche i partiti estremisti e massimalisti che praticano quotidianamente la radicalizzazione della lotta politica e che non hanno alcuna intenzione di perseguire una linea, un progetto e una prospettiva anche solo lontanamente riconducibile alla cosiddetta “solidarietà nazionale”.
E, accanto a questo quadro poco edificante, siamo alle prese con una classe dirigente politica particolarmente viva sotto il profilo dell’attacco personale, della criminalizzazione politica dell’avversario/nemico e della sua delegittimazione morale e politica ma del tutto indifferente a ritrovare e costruire le ragioni di un’intesa politica che non mette affatto in discussione la naturale e fisiologica dialettica tra maggioranza ed opposizione ma che, al contempo, sappia anche affrontare e governare con intelligenza e senso di responsabilità le vere emergenze quando si presentano.
Ecco perchè parlare, oggi, di una rinnovata ed aggiornata politica di “solidarietà nazionale” sui temi della politica estera – che resta l’unica e vera dimensione che richiede unità, coerenza e coraggio da parte di un paese democratico ed occidentale come l’Italia – non è una evocazione astratta ed inconcludente ma, al contrario, confermerebbe la maturità e l’autorevolezza di una classe dirigente. Certo, se si trascorrono le giornate ad insultare e a demonizzare il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni accusata di qualsiasi nefandezza – specialità, questa, di quasi tutti i capi della sinistra nelle sue diverse e multiformi espressioni – è del tutto inutile pensare di ricostruire una proposta politica che, almeno sui temi della politica estera e della collocazione del nostro paese nello scacchiere europeo ed internazionale, richiederebbe chiarezza e compattezza. Se manca anche questo comune denominatore è inutile poi lamentarsi dell’avventurismo politico di un paese e della mancanza di un minimo di unità politica, culturale e civile dei vari attori in campo.

Omicidio stradale a Pralormo: denunciato un uomo

I Carabinieri del comando Stazione di Poirino (TO), hanno individuato e denunciato un cinquantacinquenne di Moncalieri (TO), identificato quale conducente del furgone che nella notte fra lunedì e martedì scorso aveva investito una persona sulla via Carmagnola di Pralormo (TO), senza prestarle soccorso, cagionandone la morte.
Il corpo senza vita della vittima era stato rinvenuto nella mattinata di martedì e successivamente identificato in un cinquantenne senza fissa dimora, paziente di una comunità della zona.
I militari dell’Arma, grazie al rinvenimento dei frammenti di uno specchietto retrovisore, hanno individuato il furgone e il rispettivo conducente, reo di essersi allontanato dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso alla vittima. La posizione del presunto investitore si è aggravata quando i Carabinieri hanno materialmente ispezionato l’automezzo, rinvenendo al suo interno altri rottami del furgone stesso che l’uomo aveva raccolto e nascosto dopo l’impatto per evitare di essere identificato. L’interessato è stato denunciato per “fuga del conducente in caso di omicidio stradale” (artt. 589 bis e ter C.P.) alla Procura della Repubblica di Asti e l’automezzo posto sotto sequestro.

Fabio Chillemi, “L’ombra nascosta delle cose”: storie misteriose di vite, morte, sentimenti

Informazione promozionale

Un medico in pensione dal carattere pignolo ed estremamente razionale è tormentato dall’impulso di mettere nero su bianco una storia stupefacente che mette a dura prova il suo punto di vista della vita, concreto e senza sfumature.

IL LIBRO

Il medico Ermete Sigfrido, vedovo e ormai in pensione, un giorno qualunque esce di casa e, vagando per le strade della sua città, capita in un bazar di oggetti usati, gestito da Pedro, un peruviano dalle fattezze particolari e dall’aria misteriosa, che diventerà il suo amico e la sua guida. Lì scopre improvvisamente di possedere un potere di cui non sa nemmeno il nome: tutto comincia con un piccolo crocifisso d’oro e proseguirà con un incredibile viaggio attraverso il tempo, tra la memoria degli oggetti e i ricordi sepolti all’interno della sua mente. Come in una sorta di autoanalisi, il dottore scriverà le storie che i manufatti gli raccontano.

L’AUTORE

Fabio Chillemi è nato a Messina nel 1973. Dopo la maturità classica nella città natale, si è laureato in Lettere Classiche con una tesi sull’enigmistica greco-latina.

Appassionato enigmista, oggi si diletta in particolare con l’arte degli anagrammi. Ha pubblicato una due raccolte di poesie: Pensieri e Frammenti di luce, quest’ultima con lo pseudonimo di Michael Fiboli (la cui pagina Facebook ospita i suoi versi più recenti). Dal 2002 vive in Friuli, a Pordenone, dove insegna Italiano e Storia in un istituto professionale.

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L’ombra nascosta delle cose” di Fabio Chillemi

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FABIO CHILLEMI