ilTorinese

Buon compleanno Juventus!

Tanti auguri “Vecchia Signora”…continui a non dimostrare la tua veneranda età…hai scritto la storia del calcio attraverso innumerevoli vittorie e trofei. 

La storia della Juventus parte, come nei racconti più belli, dalla passione di un gruppo di ragazzi per quel gioco di pallone ancora lontano dagli schemi e le regole (anche economiche) del futuro “football”. Proprio da questi momenti di condivisione di un “gioco” che per quegli studenti del Liceo Classico “Massimo D’Azeglio” che si riunivano dopo scuola in un campo torinese rappresentava molto di più che una semplice corsa dietro alla palla, nacque la popolare “Vecchia Signora” del calcio.

La nascita ufficiale dello Sport Club Juventus si fa risalire al 1 novembre 1897 e il simbolo di quella gioventù che dà il nome alla squadra è ancora rappresentato, attraverso il richiamo di un immaginario velatamente romantico, dalla panchina di corso Re Umberto dove quei ragazzi tra i 14 e i 17 anni relegavano zaini, libri e costrizioni per dedicarsi al calcio.

La leggenda della Juventus continua ancora oggi. Il motto è sempre lo stesso:l’unica cosa che conta è vincere!

Vincenzo Grassano

Rave party, il Siulp: “Il nostro bel Paese meta prediletta dagli scalmanati”

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo

“Errare è umano perseverare è diabolico”.

Il nostro bel Paese sembra proprio essere meta prediletta dagli scalmanati del rave-party.

Questa volta tocca alla città di Stupinigi, località nei pressi di Torino, ospitare obbligatoriamente oltre 6000 individui che in assoluta libertà hanno ritenuto di radunarsi per i loro bivacchi, divertimenti, festini e quant’altro anche di illegale possa essere di loro gradimento, a prescindere dalle precauzioni ANTI COVID, a prescindere dai disagi stradali e autostradali, a prescindere dalle condizioni di sicurezza in generale, a prescindere dall’esistenza di uno Stato che dovrebbe controllare e regolamentare simili eventi.

Abbiano difficoltà a controllare le nostre frontiere di mare, ma sembra proprio che abbiamo difficoltà a controllare anche le nostro frontiere di terra, atteso che trattasi di individui che provengono dall’Europa Centrale.

Le forze dell’ordine sono all’esasperazione, doppi e triple turni giornalieri di servizio per contenere la presenza di questi soggetti che se ne infischiano altamente della presenza dello Stato e delle sue autorità, ma si sentono liberi di fare e disfare qualunque cosa a loro piacimento e in qualunque posto del nostro bel Paese, che sembra ormai il ventre molle dell’Europa per quanto riguarda le frontiere e i desiderata di soggetti fuori controllo.

Nessuno si sogni di addebitare responsabilità alle forze dell’ordine perché le cause ricadano sulle politiche della tolleranza, del buonismo, con i loro messaggi di apertura a chiunque e che vengono interpretati come debolezza. Leggi poco efficaci e che consentono a soggetti “strafatti” di alcol e droga di devastare i terreni, nell’inevitabile impotenza delle forze dell’ordine.

Il SIULP di Torino non può non segnalare le serie difficoltà delle forze dell’ordine nel fronteggiare questi eventi, che non dovrebbero essere improvvisi o inattesi.

Si contano già tre poliziotti feriti, uno da una sassaiola lanciata contro le forze dell’ordine e altri due nel tentativo di essere investiti da un camion di questi individui che male tollerano la presenza delle forze dell’ordine.

Il territorio dello Stato è sacro, soprattutto non può essere deliberatamente violato; siamo sicuri che lo sia veramente per tutti???

 

Commemorazione dei defunti, gli orari dei cimiteri e dei mezzi pubblici

In occasione della ricorrenza, i cimiteri di Torino resteranno aperti dalle 8.30 alle 17.30 con orario continuato fino a mercoledì 3 novembre compreso.

Il servizio GTT102 e l’accesso alle auto private è momentaneamente sospeso. Rimane comunque attivo, nei due cimiteri maggiori, il servizio di trasporto interno gratuito.
Gli uffici cimiteriali sono aperti con orario 8.30-17,30 ed in prossimità dei principali ingressi sono allestiti punti informativi aggiuntivi.
Negli orari di apertura dei cimiteri GTT potenzia le linee dirette al Cimitero Monumentale e al Cimitero Parco di Torino.
Maggiori informazioni sulle linee del servizio di trasporto pubblico: https://www.gtt.to.it/cms/
Dettagli su orari dei cimiteri, informazioni e cerimonie: http://www.cimiteritorino.it/

Investimenti per il territorio: dal Pnrr Piemonte un aiuto ai Comuni

In arrivo in Piemonte nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza un nuovo pacchetto di investimenti messi in campo dalla Regione a favore dei Comuni che devono realizzare interventi per il loro territorio. 

35,8 milioni di euro: è questo l’ammontare totale delle cifre deliberate oggi dalla Giunta regionale, che andranno a finanziare 221 interventi in tutto il Piemonte suddivisi su tre linee.

 

«Questo ingente pacchetto di risorse a favore dei Comuni piemontesi – sottolineano il presidente della Regione Piemonte  Alberto Cirio e l’assessore alle Opere Pubbliche  Marco Gabusi –  è la prima risposta concreta agli sforzi che abbiamo chiesto alle amministrazioni locali per delineare i loro fabbisogni e sfruttare al meglio l’opportunità del Pnrr. Il documento costruito nei mesi scorsi insieme a tutto il territorio è una bussola che ci aiuterà ad orientare gli investimenti, partendo sempre dall’ascolto del territorio e lavorando quotidianamente al fianco dei Sindaci e trovando le risorse anche laddove prima non venivano cercate». 

 

La prima linea del nuovo pacchetto di investimenti sblocca circa 19 milioni di euro a copertura delle spese per 29 interventi indicati dai Comuni nel corso della ricognizione effettuata dalla Regione Piemonte in vista del PNRR e selezionati nel documento ‘Next Generation Piemonte’.

In dettaglio, 4,75 milioni andranno all’Alessandrino ai Comuni di Alessandria, Alice Bel Colle, Arquata Scrivia, Borghetto Borbera, Capriata d’Orba, Novi Ligure, Spineto Scrivia; oltre 1,8 milioni sono destinati all’Astigiano ai Comuni di Asti, Cocconato e Mombercelli;  600 mila nel Biellese al Comune di Cossato;  3,7 milioni per i lavori nel Cuneese nei Comuni di Busca, Carrù, Frabosa Sottana, Limone Piemonte, Morozzo e Venasca.  Nel Novarese quasi 1,5 milioni vanno al Comune di Ghemme e alla Provincia per lavori lungo le strade provinciali, nel Torinese beneficeranno di oltre 4,4 milioni i Comuni di Balangero, Barbania, Bardonecchia, Buttigliera Alta, Ivrea, Sciolze e Volvera. Il  Vercellese riceve 950 mila euro per il Comune di Borgo d’Ale e per la Provincia finalizzati a lavori infrastrutturali.  1,2 milioni, infine, al Verbano Cusio Ossola per interventi a Omegna.

 

La seconda tranche di investimenti riguarda i contributi che la Regione può erogare a favore dei Comuni in base alla legge 18/1984 per interventi legati alle opere pubbliche di viabilità, edilizia municipale e cimiteriale e illuminazione e ammonta a  9 milioni di euro per 163 interventi, suddivisi al 50% tra i Comuni con meno di 1000 abitanti e quelli con più di 1000 abitanti.

In dettaglio, all’Alessandrino vanno quasi 1,3 milioni di euroall’Astigiano quasi 1,2 milioni, al  Biellese 250 mila euro, al  Cuneese quasi 2 milioni, al  Novarese 525 mila euro, al  Torinese oltre 2,4 milioni, al  Verbano Cusio Ossola 755 mila euro, al  Vercellese 615 mila euro.

 

La terza linea prevede, invece, l’erogazione di circa 8 milioni per far fronte alle necessità di  29 interventi di messa in sicurezza del territorio e di mitigazione del rischio idrogeologico per i Comuni colpiti dalle  alluvioni del 2019 e del 2020, in attesa delle risorse dovute dal Dipartimento della Protezione civile.

In particolare, sono previsti  520 mila euro per l’Alessandrino destinati ai Comuni di Stazzano e Orsara Bormida;  780 mila euro per l’Astigiano ai Comuni di Castagnole Monferrato, Sessame e alla Provincia di Asti;  865 mila per il Biellese al Comune di Biella,  quasi 1,3 milioni per il Cuneese ai Comuni di Farigliano, Neviglie, Paroldo, Niella Tanaro e Valdieri; oltre  1 milione per il Torinese ai Comuni di Castellamonte, Castiglione Torinese, Pianezza, San Sebastiano da Po e Trana;  824 mila euro per il Novarese al Comune di Recetto e alla Provincia di Novara,  oltre 845 mila euro per il Verbano Cusio Ossola ai Comuni di Druogno, Valstrona e Verbania;  quasi 1,7 milioni per il Vercellese ai Comuni di Borgosesia, Moncrivello, Quarona, Rimella, Serravalle Sesia.

Pragelato, bene la Granfondo Sestriere anticipata

“Accolta la nostra richiesta”

“Lo chiedevamo da tempo come Amministrazione Comunale e, responsabilmente, adesso si è deciso così. Di comune intesa con Cesana Torinese. La Granfondo di Sestriere, importante e qualificata manifestazione sportiva, non poteva continuare a creare problemi logistici ed organizzativi ad alcuni paesi della Via Lattea – e tra questi, in particolare, alla comunità di Pragelato – per la data in cui veniva svolta e per lo stesso percorso obbligato. A cominciare, soprattutto, dalle difficoltà create dal traffico in una domenica di luglio che provocava, come ormai capitava puntualmente da anni, lunghissime code a partire da Pinerolo innescando profondi disagi ai turisti domenicali e, nello specifico, agli operatori economici dei comuni interessati dalla corsa.

Ora, avendo deciso di anticipare la gara al 26 giugno 2022 – come abbiamo richiesto ripetutamente da Pragelato – possiamo gestire con maggiore tranquillità la gara creando minori disagi e malcontento agli operatori. Una data, tra l’altro, che permette anche un maggiore coinvolgimento della stessa Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea per la stessa organizzazione logistica della gara.

A volte è sufficiente praticare il buonsenso per risolvere problemi che apparentemente appaiono irrisolvibili. Al contempo, ringraziamo gli organizzatori che si sono impegnati con dedizione e sensibilità per rivedere i vari calendari ciclistici e trovare un’alternativa capace di soddisfare l’intero territorio”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato

Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Giancarlo Marinelli “11” -La nave di Teseo- euro 18,00

Potremmo definirlo un romanzo corale in cui Marinelli ricostruisce 30 ore che precedono l’attacco alle Torri Gemelle e lo fa attraverso spezzoni di vita in cui si intrecciano più voci. Una sorta di polifonia, narrata con ritmo cinematografico e che mette insieme un caleidoscopio di personaggi.
20 anni dopo tutti ricordiamo il peggior attacco terroristico che ha cambiato il mondo. Alle 8,45 dell’11 settembre 2001 un aereo di linea si schianta contro la Torre Nord scatenando l’inferno; alle 9,03 un secondo aereo si infila in quella Sud; alle 9,37 un terzo colpisce il Pentagono. E’ il peggior attacco non solo agli Stati Uniti ma a tutto l’occidente. A scatenarlo è al Qaeda.
Alle 9,59 la torre Sud crolla in un gigantesco tornado di polvere, distruzione e morte; e poco dopo tocca alla torre Nord; e alle 10,03 il volo United 93 si schianta al suolo, a Shanksville in Pennsylvania. Dei passeggeri che avevano cercato di sventare l’attentato resta ben poco… l’esplosione li ha disintegrati.
Il bilancio delle vittime è agghiacciante. Muoiono 2977 persone; i feriti sono più di 6000.
Ma Giancarlo Marinelli fa un passo indietro nel tempo che precede la tragedia: dalle 2,12 di notte del 20 settembre alle 9,06 del mattino dopo. E’ questo l’arco temporale in cui ricompone le vite di vari personaggi, da quelli più famosi a quelli sconosciuti; e sono tutti reali.
Tra loro, il presidente americano George W. Bush alcolista pentito ma sempre sulla soglia della tentazione; la moglie Laura alle prese con tragedie del suo passato; la consigliera per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice.
Lo scrittore Harold Pinter che pronuncia un discorso spinoso contro gli Stati Uniti mentre sta per ricevere la laurea honoris causa all’ateneo di Firenze.

Poi ci sono padre Mychal Judge, prima vittima certificata che seguì i pompieri all’interno delle Twin Towers; Konstantin Petrov, giovane esule estone che fa l’elettricista al piano 106 della torre Nord e con la sua macchina fotografica immortala oggetti minimi del cuore finanziario della Grande Mela.

E ancora, tra gli altri, Alia Ghanem, madre di Osama Bin Laden che nel nulla del deserto afghano attende di incontrare il diabolico figlio.

Un’angolazione inedita da cui guardare la peggior tragedia del nostro tempo, e un libro dai tratti epici e commoventi.

 

Ana Maria Matute “Ricordo di un’ isola” -Fazi Editore- euro 17,00

L’autrice, nata a Barcellona nel 1925 e morta nel 2014, è una delle scrittrici più importanti del 900 spagnolo; ha iniziato a scrivere all’età di 16 anni e da allora non si è più fermata. Ha vinto numerosi premi prestigiosi ed è stata anche candidata al Nobel.
“Ricordo di un’isola” è del 1959, ed è il primo volume di una trilogia che ora Fazi ha il grande merito di portare in Italia.
E’ un romanzo di formazione ambientato durante un’estate nell’isola di Maiorca. E’ lì, lontano dagli echi della guerra civile spagnola che viene spedita la giovane Matia. E’ un’adolescente in piena ribellione. E’ stata espulsa dal convento in cui studiava per aver sferrato un calcio alla priora; è orfana di madre ed abbandonata dal padre.
L’estate che l’aspetta la vede ospite della ricca nonna sull’isola di Maiorca, dove divide spazio e tempo con la zia Emilia e soprattutto con il cugino Borja.
Lui ha 15 anni, la tempra del furfantello imbroglione, è incline alla tristezza e bravissimo nel dissimulare con la nonna i suoi veri sentimenti.
Matia ha 14 anni, anela ad essere amata e in qualche modo finisce soggiogata dal cugino; entrambi si sentono fuori posto e soprattutto si annoiano a morte.
Così tra lezioni private, sigarette fumate di nascosto e fughe in barca verso antri nascosti ammazzano il tedio, inanellando una scorribanda dopo l’altra, insieme ad altri ragazzini costretti come loro sull’isola.
Tra i vari giovani del luogo Matia è attratta soprattutto da Manuel, che è di una famiglia tenuta un po’ ai margini della vita isolana. Cosa provi esattamente per lui è cosa che scoprirete leggendo, così come vi addentrerete in un racconto che sviscera la ribellione adolescenziale, il senso di abbandono, la difficoltà di crescere e la perdita dell’innocenza che prelude a un’età più matura, in cui non tutto è bene.

Roberto Cotroneo “Loro” -Neri Pozza- euro 17,00

Ha pennellate gotiche questo enigmatico romanzo in cui Cotroneo mette a fuoco un concetto a lui caro, quello del bene e del male. E lo fa imbastendo una storia in cui compaiono fantasmi e misteri.
Dal diario che Margherita scrive dall’Australia, -dove ha ripreso e sta completando gli studi universitari-emerge la cronaca di una sua inquietante esperienza precedente, nell’estate del 2018.

Racconta di quando è stata assunta come istitutrice di due gemelle di 10 anni, Lucrezia e Lavinia Ordelaffi. Appartengono ad una famiglia aristocratica e vivono in una villa di vetro: unica e prestigiosa, priva di muri esterni, progettata da un architetto famoso, immersa in un parco alle porte di Roma.
E lì che Margherita deve badare alle bimbe, bionde, bellissime, molto dotate e intelligenti. Talmente identiche che persino i genitori a volte stentano a riconoscerle; ma soprattutto misteriose e a tratti decisamente inquietanti.

E’ la loro madre, Alessandra –altro personaggio che riserverà sorprese- che spiega a Margherita quello che dovrà fare. Insegnare alle gemelle due lingue straniere, impartire lezioni di pianoforte a Lucrezia; perfezionare l’attività agonistica di Lavinia, particolarmente portata per l’equitazione.
A prima vista sembra facile, però le bambine monozigoti hanno un mondo privato ed esclusivo: hanno codici e segreti che solo loro possono decodificare. E c’è’ di più…….

Margherita si troverà di fronte a fenomeni inspiegabili, presenze misteriose, apparizioni e scomparse, sulla soglia di un altro mondo e con lo spettro di morti antiche che forse sono tornate per vendicarsi.
A confondere le idee si metteranno anche altri personaggi (dipendenti della famiglia) e soprattutto il padrone di casa Umberto che adora e vizia le figlie e porta ulteriore scompiglio nel cuore e nella mente di Margherita.

Ps. La bellezza della copertina merita un approfondimento. La foto è dell’artista olandese Gemmy Woud- Binnendijk che riproduce -in foto magnifiche- pose, costumi, gioielli, luci e atmosfere dei dipinti antichi, soprattutto del XVII secolo. Andate a vedere il suo sito e scoprirete un mondo di bellezza, lontano ma allo stesso tempo genialmente contemporaneo.

 

 

Alberto Angela “L’inferno su Roma” -Harper’s Collins- euro 19,50

Non ha bisogno di presentazione Alberto Angela, giornalista, paleontologo, naturalista e, tra le altre cose, conduttore di programmi di successo di divulgazione storica e scientifica.
Questo libro è il secondo della trilogia su Nerone; segue “L’ultimo giorno di Roma” del 2020, e narra il grande incendio che distrusse l’urbe, dall’innesco sabato 18 luglio del 64 D.C. fino al nono giorno, il 27 luglio.
Ci ricorda che la maggior parte degli storici concordano nell’affermare che l’incendio non è imputabile a Nerone, e ricostruisce anche la genesi dell’idea dell’imperatore incendiario.

Angela ripercorre come in un romanzo, scorrevole e appassionante, una tragedia che è stata studiata a fondo, ma che presenta ancora parti lacunose. E lo fa con un approccio interdisciplinare che include dati archeologici, storici; inoltre ha coinvolto vari esperti e studiosi, dai meteorologi ai vigili del fuoco.
La narrazione vi catapulta nelle strade romane dell’epoca, lungo la via dei “vestiarii” che costeggia il Circo Massimo: la concentrazione di legname più grande della città, una bomba incendiaria pronta ad esplodere.

Tutto parte da un banale incidente. Una giovane schiava tenta di sfuggire alla presa del suo padrone ubriaco che inavvertitamente urta una lucerna e la fa cadere: da un’esile fiammella il fuoco inizia a crescere. Lingue di fuoco avvolgono il Circo Massimo. L’incendio divampa, alimentato dal vento e divora tutto quello che incontra. E’ l’inizio della fine di Roma ed entra di diritto nelle pagine di Storia.
Alberto Angela è magistrale nel raccontarvi i fatti e farvi sentire come se foste presenti, spettatori della tragedia, che lui sa ricostruire come in un set che appassiona dall’inizio alla fine.

 

Juan Gómez – Jurado “Regina Rossa” -Darkside Fazi Editore- euro 18,00”

Questo volume è il primo di una trilogia e in Spagna è al vertice delle classifiche e delle vendite. Non è il primo libro scritto dal giornalista radiotelevisivo Juan Gómez –Jurado (l’esordio fu un thriller vaticano “La spia di Dio”, pubblicato da Longanesi nel 2006), ma è il primo suo grande successo. Per scrivere “Regina Rossa” ha impiegato tre anni, fatto ricerche, consultato esperti e il risultato di tanto lavoro si vede.
Gran parte del merito consiste in una scrittura veloce, quasi visiva, continui colpi di scena e una trama accattivante.
Ma il vero colpo da maestro è la protagonista Antonia Scott. Non una poliziotta, né una criminologa; non porta armi né distintivi ma ha un quoziente intellettivo eccezionale ed ha risolto decine di casi. Capisce subito più cose immediatamente, forse troppe e a volte rischia di andare in tilt.
Non sente gli odori, in passato ha avuto qualche inciampo e la sua dose di sofferenza.
Intelligentissima, ora attraversa una crisi senza fondo. Si porta dietro il peso di un marito in coma e un figlio affidato a suo padre che è un ambasciatore inglese piuttosto cinico. E dettaglio non trascurabile….ogni giorno pensa al suicidio per almeno 3 minuti che però l’ancorano alla terra.

A stanarla dal suo volontario isolamento è l’ispettore della Polizia nazionale di Bilbao, Jon Gutiérrez: omosessuale sovrappeso, dotato di una sensibilità che non sopporta le ingiustizie e finito nei guai per aver seguito il suo buon cuore ed aiutato una prostituta.

I due diventano alleati, reclutati da un’unità segreta della polizia spagnola che lavora sottotraccia, e devono risolvere 2 casi legati al mondo miliardario del lusso e dell’alta finanza.
Lo spietato omicidio di un ragazzo –non vi dico come è stato ucciso, ma la scena è magistrale- figlio della presidentessa della banca più grande d’Europa.
Lavorano anche al sequestro della figlia di uno degli imprenditori più ricchi al mondo –e anche in questo caso resterete inchiodati alle pagine.

Borsa, una piramide rovesciata

 

C’è un aspetto del listino dei titoli quotati in Borsa che nessuno ha ancora sufficientemente messo in evidenza: l’assoluta inconsistenza reale dei titoli quotati.

 

L’affermazione può sembrare provocatoria, ma ha valide fondamenta: basta analizzare la natura e la sostanza dei valori ammessi alle contrattazioni. Si scopre facilmente che la quasitotalità di quello che oggi è trattato è carta pura che poggia su altra carta che poggia su altra ancora, e solo un’infima minoranza rappresenta aziende che producono, danno lavoro, creano ricchezza.

Diamo un’occhiata al materiale presente nei vari comparti della Borsa.

La sezione principale, dal punto di vista economico, è il comparto azionario, in particolare il Mercato Telematico Azionario (MTA), in cui sono quotate le società che in teoria rappresentano l’economia pulsante: ogni azione è una quota di capitale, una fetta di patrimonio esistente (macchinari, stabilimenti, prodotti, know how ecc.).

La sezione è organizzata su tre segmenti:

1 – Blue chip, composto da aziende con capitalizzazione superiore a un miliardo di euro

2 – STAR, composto da aziende con elevati requisiti con capitalizzazione non superiore ad 1 miliardo di euro e non inferiore a 20 milioni di euro e un flottante non inferiore al 20% del capitale emesso.

3 – Standard, che raggruppa tutte le altre società.

Esiste inoltre un mercato denominato AIM, specializzato nella trattazione di aziende medie piccole (in prevalenza start up).

In totale si contano oltre 470 società quotate, un numero non elevato a livello mondiale (a Londra, o Madrid sono 5 volte di più, non parliamo di New York che, fra Stock Exchange e Nasdaq tratta oltre 6.100 società), ma comunque rappresentativo del nostro Paese.

 

BORSA

SOCIETA’ QUOTATE

ITALIA

471

GERMANIA

490

GRAN BRETAGNA

1.968

CANADA

3.449

SPAGNA

2.654

NEW YORK S.E.

2.865

NEW YORK NASDAQ

3.303

FONTE: INVESTIMENTI FINANZIARI 2021, n.3

 

Ma, guardando bene la composizione del listino, si scopre con sorpresa che solo il 35% delle società quotate appartiene al settore manifatturiero (quello che produce), mentre la maggioranza rientra nell’ampio settore dei servizi primari o secondari (banche, società finanziarie ed assicurative, media, viaggi, eccetera).

Ma non finisce qui…

Ci sono oltre 1.200 ETF quotati (5 volte più delle società…): si tratta di un investimento di “secondo livello”, perché rappresentano un patrimonio composto da società facenti parte di un certo indice. Si tratta, quindi, di pezzi di carta che vivono su pezzi di carta, moltiplicando le statistiche senza produrre nulla.

Ma non finisce qui…

Ci sono migliaia di Certificates, quegli strani titoli a durata prefissata che rappresentano scommesse su un certo valore (azioni, indici, tassi d’interesse, materie prime, valute), investimento anch’esso di “secondo livello” perché costruito su valori quotati. Pezzi di carta che vivono su pezzi di carta.

Ma non finisce qui…

Ci sono oltre 2.000 covered warrant, quei titoli della “finanza creativa” che consentono di scommettere su un titolo quotato, sia al rialzo sia al ribasso. Pezzi di carta che vivono su pezzi di cartasenza produrre nulla.

Tutta questa montagna di carta costituisce una “piramide rovesciata” in cui la base è fragile perché piccola, e la struttura sovrastante (generata da giovanotti con gli occhialini colorati ed il Master in prestigiose scuole di finanza internazionale) è smisurata.

Facciamo due conti: un centinaio di società manifatturiere reggono sulle loro spalle oltre 4.000 pezzi di carta, cioè ognuna ne genera almeno 40! Un effetto leva da brivido.

Sotto un altro punto di vista (anch’esso da brivido) solo il 2,5% del listino complessivo (in termini numerici di titoli quotati)rappresenta qualcosa di reale, il 97,5% è finanza pura che, come è noto, non produce di per sé nulla per la collettività (ma produce enormi profitti per chi crea i vari certificates e covered warrant).

Vogliamo cominciare a pensare di mettere fine a questa situazione?

Fuori dalla Borsa i prodotti di “finanza pura”, i pezzi di carta e vediamo se la maggior semplicità di mercato, la maggior trasparenza, la maggior serietà riporta un po’ di sereno, evitando i condizionamenti della speculazione.

La Borsa ritorni ad essere luogo d’incontro di capitali a sostegno dell’economia reale, lasciamo che i giovanotti con gli occhialini colorati e il Master sfoghino la loro bravura andando a puntare fiches nel luogo naturale, Saint Vincent o Sanremo, scoprendo finalmente che solo il croupier vince, depredando i poveri diavoli del tavolo verde…

Gianluigi De Marchi 

8 milioni per i comuni del Torinese. Il commento dell’Assessore Tronzano

“l’attenzione per il territorio non deve mai mancare”

 

L’attenzione per il territorio è prioritaria e non deve mai mancare – commenta così l’Assessore al Bilancio e allo Sviluppo delle attività produttive Andrea Tronzano la delibera approvata nel corso dell’ultima Giunta che ha impegnato 8 milioni di euro che andranno a finanziare 46 progetti della provincia torinese. – Il confronto con le Amministrazioni locali e la programmazione di molteplici interventi sfruttando le risorse che vengono messe a disposizione – prosegue l’Assessore Tronzano – è la base per dare respiro allo sviluppo del territorio attraverso i suoi primi attori che sono i Sindaci.

 

Il lavoro che abbiamo svolto in tutte le province della nostra Regione per sfruttare al meglio le risorse del Pnrr è servito a fare un censimento dei lavori necessari ed è stato utilissimo proprio per avere un panorama delle necessità. Tutto ciò consentirà ora e in futuro di avere una strada già tracciata per le priorità di intervento.  Con le risorse approvate con questa delibera interverremo su progetti di protezione dal rischio idrogeologico, di pubblica utilità (viabilità, edilizia e illuminazione) e di riqualificazione, opere che sono fondamentali e permetteranno ai comuni di migliorare la qualità della vita dei propri concittadini. Ancora una volta – conclude Tronzano – un grande lavoro di squadra dell’Amministrazione Regionale che svolge un ruolo strategico di regia a favore della collettività”.