ilTorinese

Sanità, Grimaldi (LUV-SE): Pronto soccorso nuovamente al collasso

“Icardi e Cirio aprano gli occhi. Lo Russo lanci una conferenza sullo stato della sanità torinese”

“Le parole del direttore del Dea del Martini dicono tutto: il 40% delle risorse mediche si utilizzano per seguire i pazienti in attesa di un letto, quando la stessa percentuale corrisponde alla carenza dei medici. E i letti non ci sono perché vengono occupati – con costi altissimi per la sanità- da altri pazienti che innfase post-dimissioni non hanno strutture dedicate in cui andare. E dovremmo chiederci perché i bandi per i medici di emergenza vadano deserti” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi ed esponente di Sinistra Ecologista Marco Grimaldi, commentando la situazione esplosiva nei pronto soccorso degli ospedali torinesi.

“Ma c’è molto altro: ci rendiamo conto dei tempi di attesa a Torino per le visite specialistiche? Che fine hanno fatto le Case della salute? A che punto è il rafforzamento del Giovanni Bosco, del Martini e del Maria Vittoria? Quale sarà il destino del Maria Adelaide e dei servizi territoriali? Senza contare il disastro sulla zona sud e il gioco dell’oca sull’Ospedale di Moncalieri-Carmagnola. Per la destra il problema sanità sembra non esistere, la Giunta regionale è totalmente assente e silente sul tema. È davvero il momento che il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi aprano gli occhi sulle condizioni del servizio sanitario nel capoluogo piemontese, nuovamente al collasso non solo per effetto della crisi pandemica, ma per problemi che si trascinano da ben prima” – prosegue Grimaldi. – “Oggi nella nostra città troppe persone non riescono a far valere il proprio diritto alla salute. Chiedo al Sindaco Lo Russo di aprire subito una grande conferenza sullo stato della sanità territoriale e ospedaliera a Torino e sulle azioni per risolvere questa emergenza”.

 

Silto Experience: fermati, osserva, pensa

/

Spazio Lancia 23 ottobre – 14 novembre Open day 22 ottobre 10 – 21 Vernissage ore 19

 

Cos’è Silto Experience: fermati, osserva, pensa

Silto Experience: fermati, osserva, pensa” è la prima mostra personale di Silto, al secolo Carlo Siletto, che sarà visitabile dal 23 ottobre al 14 novembre 2021, con ingresso gratuito dal mercoledì alla domenica (orari su www.spaziolancia.it), nei rinnovati spazi espositivi di Palazzo Lancia, in via Vincenzo Lancia a Torino.

L’esposizione si propone come percorso esperienziale e interattivo ed è composta da 30 opere, riduttivo chiamarli semplicemente “quadri”, definibili come oggetti d’arte, a metà tra pittura e scultura, poesia e comunicazione.

Silto, ingegnere entrato nel mondo dell’arte solo da qualche anno, si propone con essi di stimolare gli spettatori attraverso un viaggio cui tutti sono invitati, dai professionisti agli amanti dell’arte, fino ai non addetti ai lavori, agli adulti e ai bambini.  Legno, tela, specchi, plexiglas, ma anche video emozionali e trailer di presentazione delle opere esposte, sono la materia di cui si nutre la mostra; ed è attraverso di essa che l’essere umano, calato nelle contraddizioni e nelle storture della società moderna, torna a essere assoluto protagonista.

 

“Silto Experience: fermati, osserva, pensa” si fonda sul principio di interattività. La reciprocità tra artista e visitatore non si manifesterà solo nella realtà aumentata dei Qr Code, grazie ai quali si potranno ottenere numerose spiegazioni supplementari sui propri device, e nella possibilità di “creare” la propria opera d’arte con l’ausilio di un software, per poi vederla crescere, realizzarsi fisicamente e diventare un’unica grande opera collettiva esposta, con una sorpresa aggiunta dall’artista, a fine mostra. Lo scambio si manifesterà piuttosto nel dialogo mentale con cui Silto conta di stimolare le persone a «pensare e ad ascoltarsi». Una dinamica possibile grazie a una presentazione innovativa e diretta, di semplice comprensione, che si avvarrà di numerose forme comunicative: come la musica, il video e l’affabulazione, tese a stimolare l’anima artistica spesso sopita in ognuno di noi. Inoltre, ogni installazione sarà coadiuvata dalla presenza “virtuale” dell’artista che tramite video dedicati descriveranno concepimento, messaggio e modalità di preparazione dei lavori.

 

Chi è Silto

«Sono nato a Torino da una famiglia di valori antichi ma dalla mentalità moderna e questa apparente contraddizione mi ha sempre accompagnato e guidato». Si presenta così Carlo Siletto, in arte Silto, ingegnere nonché artista, inusuale e poliedrico. Ammette di sentirsi «un po’ un intruso nel mondo dell’arte», cui si è avvicinato pienamente solo nel 2017 «quando -afferma- ho sentito l’esigenza di iniziare un dialogo diverso con me stesso e con il mondo che mi circonda, lasciando che la mia anima razionale e quell’espressiva si fondessero, senza per questo rinunciare alla mia piena espressività».

È da questa presa di coscienza che Silto ha cominciato a condividere con gli altri le sue opere. Le definisce «frutto dell’ingegneria dell’immaginazione; non è ingegneria, non è arte, non è comunicazione ma forse un po’ di tutte tre le cose insieme». Poi precisa che la sua arte non pretende di parlare di politica, di attualità, di sé o di altri: «Il mio mondo creativo –sottolinea- non è realtà, né “solo” pittura; provo piuttosto a raccontare dell’uomo, dell’umanità, della sua razionalità e dei suoi sentimenti calati nella società contemporanea». Un’arte che affonda le sue radici nel suo lavoro di ingegnere, immerso per anni nei grammi di flusso, nella ricerca statistica e nel codice binario: «Elementi che mi hanno spinto a esplorare altre vie espressive che non fossero risposte sempre semplici, nette, monocromatiche».

Non è un caso che l’artista confessi di aver sempre vissuto «a cavallo due linee: quella del sognatore e quella del metodico; quella poetica e quella pragmatica». Entrambe sono state supportate da una formazione scientifica, ma anche dalla scrittura di poesie, dell’ascolto di tanta musica e dalle frequentazioni di amici fidati che hanno addolcito i suoi anni impegnativi al politecnico.

Dov’è Silto Experience: fermati, osserva, pensa

La mostra “Silto Experience: fermati, osserva, pensa” è anche il pretesto per riscoprire uno degli edifici più iconici della città, sede perfetta per una mostra che si affida anche alla dialettica tra arte e tecnologia. Palazzo Lancia, grattacielo commissionato dall’industriale Gianni Lancia ed edificato tra il 1954 e il 1957 su progetto di Nino Rosani con la collaborazione dello Studio Giò Ponti, è stato recentemente riportato all’antico splendore grazie alla Bentley SOA, azienda attiva nel settore della qualificazione delle imprese che operano nel mercato degli appalti pubblici.

L’edificio a ponte di 17 piani situato nel cuore di Borgo San Paolo, simbolo architettonico delle aspettative industriali all’alba del miracolo economico, ha messo a disposizione del pubblico il suo primo piano, uno spazio a pianta libera con una doppia, affascinante vista sulla città. Oggi lo Spazio Lancia, definito «avanguardistico spazio espositivo aperto a ospitare la progettualità creativa torinese facendo dialogare il presente con il proprio passato», si apre alla cultura nelle sue diverse espressioni, come arte, musica e design.

Tv ma soprattutto servizi online: il boom con la pandemia

In media gli italiani trascorrono tre ore e 23 minuti per la fruizione di contenuti online, insieme alla televisione diventano 8

Sarebbero all’incirca 8 le ore che gli italiani hanno trascorso ogni giorno, nel periodo della pandemia, davanti a televisione, videogiochi e servizi streaming di musica e video. Prima dell’insorgere del Covid-19, il dato era di cinque ore e 30 minuti, ovvero il 43% in meno.

Continua a leggere:

Tv ma soprattutto servizi online: il boom con la pandemia

Libri d’artista e di poesia visiva alla libreria antiquaria Freddi

È stata Inaugurata mercoledì 20 ottobre scorso la mostra intitolata “Sulle tracce di multiformi percorsi d’artista: libri d’artista e di poesia visiva” presso la libreria antiquaria Freddi, in via Mazzini a Torino.

L’esposizione vuole essere l’occasione di approfondimenti critici, presentando libri di poesia visiva, di artista, libri oggetto e pop up d’artista, ponendo l’attenzione sulla varietà di tipologie e di tecniche inerenti il libro d’artista, che deve essere inteso come uno strumento in costante evoluzione.
Il “Progetto animato e d’artista” è curato dall’Associazione culturale “Collezione Piero Marengo Progetto libro animato e d’artista”  ha anche promosso, a margine della mostra, una tavola rotonda, per esaminare in maniera più approfondita i rapporti presenti tra editoria e libro d’artista, in una reciproca ridefinizione e in un vero e proprio confronto frontale.
I libri animati e d’artista costituiscono una straordinaria forma di sperimentazione e di ricerca innovativa nel campo della lettura e della trasmissione della cultura. All’estero hanno ottenuto la massima valorizzazione e godono del completo riconoscimento da parte dei soggetti istituzionali competente, quali biblioteche, musei e accademie. Non hanno, invece, purtroppo ancora raggiunto la giusta considerazione in Italia , Paese in cui non ne sono state ancora colte appieno le implicazioni profonde nei confronti dei processi di conoscenza, lettura e percezione del testo.
L’Associazione Culturale Collezione Piero Marengo-Progetto libro animato d’artista si propone di valorizzare le raccolte della collezione attraverso l’organizzazione di mostre e manifestazioni capaci di metterne in luce il valore culturale e spettacolare, oltre che attraverso la promozione di convegni, conferenze e tavole rotonde, in grado di di stimolare lo studio scientifico del libro animato.
La tavola rotonda, che si è tenuta mercoledì 20 ottobre scorso nel pomeriggio presso la Biblioteca Civica Centrale, nella Sala Conferenze, in via della Cittadella 5, è stata introdotta e coordinata dal professor Maurizio Vivarelli, del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino. Ha visto l’intervento di artisti del libro, piccoli editori, storici del libro e dell’arte, accanto a esperti di arte grafica. Sono intervenuti Liliana Ebalginelli, Fernanda Fedi, Gino Gini, Alina Kalczynska, Elisa Pellacani, Alfredo Taroni e Susanna Vallebona.
La mostra è visitabile dal 21 al 30 ottobre prossimi con prenotazione di 15 gruppi di persone la volta e sarà richiesto di esibire il greenpass.
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10.30- 12.30; 16-19.30.
Le riprese audio e video dei due eventi sono realizzate dal giornalista e videomaker Carlo Buonerba ( Ceo Kelados) e saranno disponibili sul sito www.librianimatidartista.it

Mara Martellotta

Il bollettino Covid di venerdì 22 ottobre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 278 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 102 dopo test antigenico), pari allo 0,5% di 60.535 tamponi eseguiti, di cui 54.400 antigenici. Dei 278 nuovi casi, gli asintomatici sono 150 (54%).

I casi sono così ripartiti: 123 screening, 115 contatti di caso, 40 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 386.990,così suddivisi su base provinciale: 31.857 Alessandria, 18.503 Asti, 12.191 Biella, 55.754 Cuneo, 30.008 Novara, 206.107 Torino, 14.408 Vercelli, 13.767 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.595 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.800 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 19 (+1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 176 (– 4 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.446

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.887.064 (+ 60.535 rispetto a ieri), di cui 2.323.614 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.802

Due decessi di persone positive al test del Covid-19, nessuno di oggi, sono stati comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 11.802 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.580 Alessandria, 721Asti, 436 Biella, 1.467 Cuneo, 950 Novara,5.638 Torino, 533 Vercelli, 376 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 101 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

371.548 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 371.548 (+117 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.956 Alessandria, 17.610 Asti, 11.700 Biella, 53.728 Cuneo, 28.917 Novara, 198.542 Torino, 13.733 Vercelli, 13.320 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.505 extraregione e 2.537 in fase di definizione.

In Borsa tanta aria fritta

Se un giorno ENEL, Stellantis, Intesa San Paolo, ENI, e Ferrari salissero del 5% e tutte le altre società quotate restassero invariate, TV e giornali titolerebbero “Forte rialzo in borsa: l’indice guadagna il 4% in un solo giorno”.

Commento assolutamente errato sotto il profilo del mercato (perché in realtà le altre 240 azioni quotate non si sarebbero mosse), ma corretto statisticamente perché quelle cinque società “pesano” da sole per il 42% dell’intero mercato azionario.

 

E’ una delle anomalie più preoccupanti di una Borsa malata di atrofia, in cui una miriade di società (molte delle quali validissime, attive e con bilanci in salute nonostante la crisi) “non conta nulla” perché le sue dimensioni sono troppo piccole rispetto ai “giganti”.

Avviene anche in altri Paesi, ma nel nostro ha raggiunto limiti paradossali.

Vediamo da vicino la situazione.

Tra i cinque colossi sopra citati ENEL fa la parte del leone: da sola pesa oltre il 10% del valore totale della borsa, con i suoi 78miliardi di capitalizzazione; seguono Stellantis (il gruppo internazionale dell’auto aggregatosi intorno a FIAT e Peugeot) con 53 miliardi (7% del listino), Intesa San Paolo con 46 miliardi (peso del 6%), ENI con 37 miliardi circa (5% del totale) e Ferrari con 35 miliardi (pari al 4,8%).

Seguono quasi 250 “nanetti”, alcuni dei quali fanno fatica a raggranellare lo 0,01% del totale del listino in termini di capitalizzazione.

Niente di male se la Borsa fosse un “mercato perfetto” come scritto sui libri di teoria finanziaria e economica. Ciò significherebbe che ogni investitore piccolo o grande che sia investe i suoi capitali in funzione esclusivamente della situazione e delle prospettive economiche di ogni società: se la Beghelli (uno dei “fantasmi” del listino) avesse un’eccellente proiezione futura, molti ne comprerebbero le azioni, sicuri di fare un buon investimento.

Invece i grandi investitori istituzionali (banche, compagnie di assicurazione, fondi comuni d’investimento), quelli che muovono miliardi e quindi sono in grado di influenzare i trend della borsa,limitano i loro acquisti alle azioni delle società che fanno parte degli indici (ad esempio quelle che rientrano nel FTSE MIB, cioè le prime 40 aziende in termini di capitalizzazione) perché possono operare non solo comprando e vendendo i titoli ma anche (in certi periodi, soprattutto) comprando e vendendo derivati (che sono costruiti solo sugli indici). Morale: la bussola degli investimenti non è guidata dal “polo magnetico” dei risultati economici, ma dal parametro dimensionale, indipendentemente dai risultati di bilancio e dai budget.

Se poi analizziamo il listino di borsa nel suo insieme e classifichiamo le società quotate per settore operativo scopriamo una realtà che lascia un po’ perplessi e che va commentata.

Ne esce infatti l’immagine precisa di un paese le cui società quotate in Borsa (che bene o male dovrebbe riflettere l’economia generale dell’Italia) operano prevalentemente nel settore terziario o quaternario, lasciando solo interstizi alle aziende produttive vere e proprie.

La tabella 1 è significativa: il settore che raggruppa il maggior numero di società è quello delle cosiddette utilities, che pesa per il 17% del totale, banche, società finanziarie ed assicurazioni insieme sono oltre il 17%, media e viaggi insieme sono l’8% e così via.

 

TAV.1 – TITOLI AZIONARI QUOTATI PER SETTORE

SETTORE

NUMERO

 

PRODUTTIVE

SERVIZI (UTILITIES)

43

17,70%

 

INDUSTRIA (INDUSTRIAL AND CONSUMER GOODS)

39

16,05%

16,05%

BANCHE (BANKS)

22

9,05%

 

FINANZIARIE (FINANCIAL SERVICES)

18

7,41%

 

TECNOLOGIA (TECHNOLOGY)

17

7,00%

 

FARMACEUTICI/BENESSERE (HEALTH CARE)

15

6,17%

 

COSTRUZIONI (CONSTRUCTION AND MATERIALS)

13

5,35%

5,35%

COMUNICAZIONE (MEDIA)

11

4,53%

 

IMMOBILIARE (REAL ESTATE)

10

4,12%

4,12%

ALIMENTARI (FOOD AND BEVERAGE)

10

4,12%

4,12%

VIAGGI (TRAVEL AND LEISURE)

8

3,29%

 

TELECOMUNICAZIONI (TELECOMMUNICATIONS)

7

2,88%

 

ENERGIA (ENERGY)

7

2,88%

 

AUTOMOBILI (AUTOMOBILES AND PARTS)

7

2,88%

2,88%

MATERIE PRIME (BASIC MATERIALS)

5

2,06%

2,06%

COMMERCIO (RETAIL)

5

2,06%

 

ASSICURAZIONI (INSURANCE)

4

1,65%

 

CHIMICA (CHEMICALS)

2

0,82%

0,82%

 

 

 

 

TOTALE

243

100

35,39%

 

Enucleando i settori propriamente produttivi (quelli che generano beni come l’industria, le costruzioni, le materie prime), si arriva ad una percentuale del 35%, che offre l’immagine di un paese in cui si lavora offrendo servizi ad altri, non coltivando, fabbricando, producendo qualcosa.

Il fatto, già di per sé preoccupante, è reso ancor più grave esaminando le società che fanno parte del MIB, cioè le 40 maggiori in termini di capitalizzazione (vedi Tav.2). Le 22 banche quotate pesano il 9% sul totale, ma quelle del MIB pesano il 20% dell’indice; le società dell’energia sono 7 (meno del 3%), ma nel MIB figurano in 4 e pesano più del triplo (10,26%); per contro le società legate alle costruzioni sono il 5,35% del totale, ma solo la metà (2,56%) nel MIB.

TAV.2 – TITOLI AZIONARI DEL FTSE MIB

FTSE MIB

NUMERO

% MIB

CAPITAL

% MIB

ALIMENTARI (FOOD AND BEVERAGE)

1

2,56%

13594

2,30%

ASSICURAZIONI (INSURANCE)

2

5,13%

30800

5,21%

AUTOMOBILI (AUTOMOBILES AND PARTS)

3

7,69%

93667

15,85%

BANCHE (BANKS)

8

20,51%

106217

17,97%

COSTRUZIONI (CONSTRUCTION AND MATERIALS)

1

2,56%

4340

0,73%

ENERGIA (ENERGY)

4

10,26%

66546

11,26%

FARMACEUTICI/BENESSERE (HEALTH CARE)

3

7,69%

32436

5,49%

FINANZIARIE (FINANCIAL SERVICES)

4

10,26%

53752

9,09%

INDUSTRIA (INDUSTRIAL AND CONSUMER GOODS)

6

15,38%

66254

11,21%

SERVIZI (UTILITIES)

5

12,82%

107984

18,27%

TELECOMUNICAZIONI (TELECOMMUNICATIONS)

2

5,13%

15555

2,63%

TUTTI GLI ALTRI SETTORI

0

0

0

0

729232

39

 

591145

81,06%

Chiudiamo l’analisi osservando la capitalizzazione dei vari settori all’interno del MIB: la capitalizzazione complessiva di chi produce è di circa 277 miliardi di euro, mentre quella degli altri è di 314miliardi di euro.

Insomma il nostro Paese appare come un’economia in cui chi lavora e produce vale meno della metà di chi lo “aiuta” senza partecipare direttamente alla produzione!

Insomma, a guardare il listino azionario italiano sembra che gli italiani si siano stancati di lavorare fisicamente e si siano buttati ad intermediare denaro, vendere biglietti aerei, gestire reti telefoniche o televisive.

Può anche darsi che sia giusto così, che la fatica debbano farla gli indiani o i cinesi (che infatti sommergono il mondo con i loro prodotti) e che noi dobbiamo specializzarci in settori a più elevato contenuto tecnologico o intellettuale.

Ma quando sbarcheranno le banche cinesi offrendo tassi più alti ai depositi e chiedendo interessi più bassi sui prestiti cosa faremo?

NOTA FINALE: I dati indicati sono elaborati su tabelle fornite dalla Borsa Italiana. Spiace rilevare come tutte le statistiche siano state fornite in inglese. E i dati richiesti sono stati inviati disaggregati, azione per azione, anziché sintetizzati per settore come richiesto, imponendo un lungo lavoro di rielaborazione.

Gianluigi De Marchi

Parità, Montaruli: Barbero spavaldo ma da lui parole retrograde, si confronti con noi

“Le differenze tra uomo e donna esistono ed e’ banale ripeterlo, ma dire che essere donne equivale a essere insicure è una stupidaggine. Se poi essere spavaldi significa dire stupidaggini è meglio non esserlo.

Se queste poi sono le “differenze strutturali” a cui il professore Barbero si riferisce evidentemente siamo di fronte a un pensiero retrogrado su cui invitiamo il confronto. Barbero venga a dibattere con noi dei temi di disparità salariali, professionali e di carriera, sui tempi del lavoro, sui servizi alla famiglia, sulle reti di sostegno alla genitorialità, sul merito, sulla possibilità di coniugare studio a militanza fin da giovanissime, sui costi della politica in una nazione in cui lavorano ancora troppe poche donne. Siamo orgogliosi di essere l’unico partito che ha come leader una donna e non per ragioni di genere ma per merito, unico concetto che manca purtroppo quando si vogliono dare lezioni in rosa” lo dice la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli in risposta alle lezioni di Barbero nel grattacielo dell’Intesa San Paolo di Torino.

In Piemonte prosegue la zona bianca Copertura vaccinale dell’80% della popolazione over 12

In Piemonte oltre l’85% delle persone con più di 12 anni ha aderito alla campagna vaccinale e di questi il 92% ha completato il ciclo con due dosi (circa l’80% se si considera la platea complessiva degli over12 piemontesi). Quasi 150 mila persone hanno già ricevuto anche la terza dose.

Ad oggi mancano all’appello circa 590 mila persone (di cui 149 mila over60).
“È un dato in costante miglioramento se consideriamo che nelle ultime tre settimane hanno aderito più di 100 mila persone – spiega il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Stiamo facendo tutto il possibile per continuare a incentivare la vaccinazione e per questo, da sabato 23 ottobre, i lavoratori che scelgono di vaccinarsi e sono in attesa della validazione del green pass, che per regola ministeriale avviene dopo 15 giorni dalla prima dose, potranno avere accesso gratuitamente al tampone negli hotspot delle Asl”. Le modalità per prenotare il tampone e accedere agli hotspot saranno pubblicate domani sul sito della Regione Piemonte.
Per ricevere il tampone gratuito sarà necessario aver già ricevuto la prima dose.

DETTAGLIO ETÀ NON ADERENTI

– 288 mila hanno tra i 30 e 59 anni, l’età centrale a livello lavorativo
– a cui si aggiungono circa 60 mila ventenni e 75 mila sessantenni

Fuori dalle età lavorative ci sono anche

-45 mila Settantenni e 28 mila Over80

– 93 mila studenti tra i 12 e i 19 anni (sono gli ultimi ad aver iniziato le vaccinazioni, ma con una percentuale di adesione alta di oltre il 70%. Un dato che si riflette sulla buona situazione a scuola rispetto allo scorso anno, grazie anche all’adesione alla vaccinazione del personale scolastico che in Piemonte è del 94%).

IL PIEMONTE PROSEGUE IN ZONA BIANCA
Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità

Nella settimana 11-17 ottobre, in Piemonte, il numero dei nuovi casi segnalati cresce, ma rispetto alla settimana precedente si riducono lievemente il numero dei focolai e l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi, che resta inferiore a 1 e passa da 0.93 a 0.91.

La percentuale di positività dei tamponi si conferma all’1%.

Stabile il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e dei posti letto ordinari (per entrambi 3%). Il valore dell’incidenza (33,14 casi ogni 100 mila abitanti ad oggi) e il numero dei ricoveri ancora contenuti concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.

Draghi come Cesare Battisti? Mellano interviene sulla garante rimossa

A seguito del clamore mediatico innescato da un post su Facebook della garante comunale di Ivrea Paola Perinetto, che paragona il premier Draghi al terrorista Cesare battisti, il garante regionale dei detenuti, coordinatore dei garanti comunali piemontesi, Bruno Mellano ha rilasciato un commento 

“Non spetta a me ‘rimuovere’ Paola Perinetto dal ruolo assegnatole dal Consiglio comunale di Ivrea a seguito di procedura pubblica di avviso e di selezione. La delibera istitutiva e il regolamento attuativo di Ivrea, come quelli delle altre oltre cinquanta città italiane dotate di garante, hanno una previsione esplicita per l’eventuale revoca. Sono certo che il sindaco – con cui mi sono sentito telefonicamente – e il Consiglio comunale eporediese faranno le debite considerazioni e, soprattutto, decideranno se si possa configurare la previsione normativa che determina la possibilità di revoca con i due terzi dei consiglieri votanti: ‘per gravi motivi connessi all’esercizio delle sue funzioni, gravi inosservanze dei doveri discendenti dal proprio ufficio o per gravi e ripetute violazioni di legge’.

Il post, che Paola Perinetto ha immediatamente rimosso quando questa mattina glielo ho personalmente segnalato, rappresenta indubbiamente un errore per un organo istituzionale quale è un garante, figura autonoma e indipendente anche dall’ente che l’ha nominato, ma non certo svicolata dal rispetto delle persone e delle leggi, anche quelle che si ritengono sbagliate e che si vogliono cambiare o abrogare.

L’errore in cui è incorsa la collega non deve cancellare però il lavoro effettuato in questi anni né far venir meno il rispetto della persona: il tritacarne mediatico dei social non può essere considerato un giusto contrappasso. Credo sia doveroso dire – anche oggi – che Paola Perinetto è una garante comunale efficiente e disponibile, molto presente e assidua nel suo compito e che nella fase acuta della pandemia si è incaricata direttamente anche di surrogare il mondo del volontariato escluso dall’ingresso in carcere nel sostegno materiale ai ristretti. Proprio per questo giovedì 14 ottobre, in previsione dell’entrata in vigore delle norme sul Green pass, la Garante di Ivrea aveva salutato i detenuti con l’impegno di seguire da remoto le segnalazioni e i casi già presi in carico. Il sindaco e il Consiglio comunale di Ivrea, con serenità, assumeranno le proprie decisioni”.

Pump Track Pianezza, il Comune: “riqualificazione ambientale, sport e socializzazione”

Le parole del Sindaco Roberto Signoriello e del Vice Sindaco Antonio Castello plaudono a un’opera meritevole per la collettività rivolta ai giovani e alla riqualificazione del territorio.

“In questi giorni vi è stata, da parte di alcuni residenti, una protesta contro il completamento della pista del Pump Truck, che, a detta di taluni, prevederebbe “la costruzione della struttura in un’area ad oggi dedicata ad area verde, e che gran parte della stessa sembrerebbe destinata alla costruzione di strutture permanenti e che l’impatto sul quartiere sarebbe notevole”. Riteniamo utile fare chiarezza e necessaria una puntuale ricostruzione, senza dietrologie ma con spirito di verità e con onestà intellettuale. Come d’altronde sempre abbiamo fatto”.
Lo affermano Antonio Castello, già Primo Cittadino per due mandati e ora Vice Sindaco e della neoeletta Amministrazione Comunale che fa capo a Roberto Signoriello. “Tra gli interventi di questa amministrazione volti ad azioni di recupero e di decoro del patrimonio edilizio ed urbano e alla sua valorizzazione sportiva vi è sempre stato quello della riqualificazione dell’area compresa tra via Musinè e via Bobbio”, prosegue. “Tale area destinata ad attività sportiva era nata come pista di Mountain Bike. Negli anni purtroppo era divenuta pericolosa sia per i ragazzi sia per i nostri amici a quattro zampe, per cui si è reso necessario un intervento di recupero per ospitare questo tipo di sport. Da qui l’idea di realizzare un nuovo circuito che desse la possibilità di utilizzare bici, skateboard e monopattini”.
Per poi riprendere: ”La realizzazione di questo progetto ha previsto due fasi in quanto volevamo essere certi di trovare una associazione che gestisse adeguatamente la struttura e che la pista fosse effettivamente utilizzata. Nella prima si è provveduto alla demolizione di una parte di pista esistente e successiva costruzione di un circuito ciclabile moderno, avveniristico e sicuro, punto di riferimento per gli amanti dell’agonismo a due ruote oltre che di skateboard e monopattini. A questo primo step farà seguito un secondo intervento che permette di recuperare la rimanente pista in disuso e distribuire meglio i ragazzi in base all’età e alle proprie capacità; una pista più semplice riservata ai più piccini e ai principianti a cui si assocerebbe la pista per i ragazzi”, aggiunge entrando in dettaglio.
“Questo progetto è servito in questo periodo per dare nuovo vigore e slancio alla vita che si appresta a rinascere al di là delle mura domestiche dopo mesi di prolungate chiusure, riscuotendo grande apprezzamento tra i residenti ben oltre ogni nostra aspettativa: sono ben oltre 400 i ragazzi di Pianezza che beneficiano di questa struttura gratuitamente. Un’area che ha permesso ai nostri giovani di fruire di uno spazio adeguato ove svolgere una sana competizione sportiva sulla base dei valori di lealtà e che offre una concreta alternativa sportiva e di socializzazione per i ragazzi dai 10 anni in su. Certo è che “Il progetto di completamento dell’area valorizzerà l’intera porzione di territorio, togliendolo da uno stato di abbandono una parte dell’area, senza intaccare l’intera area verde, ad oggi ad uso pubblico che continuerebbe così ad essere ancora usufruibile dai cittadini, potenziando gli spazi dedicati. A tutto ciò si aggiunge anche la grande disponibilità dell’imprenditoria privata che alleggerirebbe l’impegno economico della pubblica amministrazione”.
“Da qui l’impegno dell’Amministrazione Comunale”, conclude il sindaco Roberto Signoriello, “di continuare a rappresentare Pianezza come un contesto che fa della valorizzazione della natura, dello sport e dei giovani il punto di forza di una politica di fatto e di fatti in linea con quanto di ottimo avviato dall’amministrazione precedente capace di guardare al futuro con fiducia e lungimiranza e nel contempo ascoltare le esigenze dei residenti per cercare di trovare una soluzione a tutte quelle problematiche che potrebbero sorgere”.