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Dissesto idrogeologico e prevenzione: La Regione finanzia opere in 115 Comuni

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La Regione Piemonte ha stanziato 6 milioni di euro per il contrasto al dissesto idrogeologico, per un totale di 115 interventi da realizzare in altrettanti Comuni. Ne hanno dato notizia il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale alle Opere Pubbliche, Marco Gabusi,comunicando l’approvazione del provvedimento che consentirà di realizzare gli interventi, grazie all’utilizzo combinato della legge regionale n. 38/78 e della legge 145 del 2018.

Consolidare, ripristinare e mettere in sicurezza le infrastrutture piemontesi, con particolare attenzione alla viabilità e agli immobili pubblici danneggiati, realizzare opere di difesa idraulica per la protezione contro le piene, consolidare gli argini e gestire le criticità legate alla movimentazione dei materiali lungo i corsi d’acqua. Sono queste, in sintesi, le principali linee di azione del piano di finanziamenti.

«Questi lavoriha detto il presidente Ciriosono essenziali per garantire la sicurezza dei cittadini piemontesi. Il nostro territorio è vulnerabile, in particolare durante il periodo delle forti piogge, quando torrenti e fiumi possono provocare gravi danni. Gli interventi sulla difesa degli argini e la sistemazione idraulica sono fondamentali per prevenire danni alle infrastrutture e per proteggere le comunità locali». Anche l’assessore Gabusi ha ribadito il valore degli interventi programmati, evidenziando come «la Regione sia vicina al territorio e continuerà a lavorare per garantire la sicurezza e la protezione delle persone e delle infrastrutture».

Gli importi complessivi destinati a questi 115 Comuni (in totale 122 interventi per 5.918.863,48 euro) sono così suddivisi per provincia:

• Alessandria: 18 interventi per un totale di 655.057,09 euro
• Asti: 11 interventi per un totale di 699.514,13 euro
• Biella: 8 interventi per un totale di 249.500 euro
• Cuneo: 32 interventi per un totale di 1.173.213,33 euro
• Novara: 4 interventi per un totale di 230.978,40 euro
• Torino: 33 interventi per un totale di 2.067.850,53 euro
• Verbano-Cusio-Ossola: 6 interventi per un totale di 458.000 euro
• Vercelli: 10 interventi per un totale di 384.750 euro

Processo gru via Genova: “la Città di Torino investa in sicurezza”

FenalUil invita l’Amministrazione a predisporre un Protocollo d’intesa su legalità, salute e sicurezza sul lavoro

Abbiamo appreso all’udienza di apertura del dibattimento che il Comune di Torino è uscito dal processo penale per il crollo della gru in via Genova del 18 dicembre 2021, costato la vita a tre operai, in cui sono ancora parte civile i sindacati edili FenealUil e Fillea e l’associazione Sicurezza e Lavoro.

Non entrando nel merito della scelta politica di rinunciare all’azione penale per la somma di 55 mila euro, certo non elevata per un Ente pubblico rilevante come la Città di Torino e per una tragedia sul lavoro di tali proporzioni, senza peraltro alcun confronto con le altri parti civili coinvolte nel processo, auspichiamo che l’Amministrazione investa quanto percepito per promuovere la cultura della salute e sicurezza sul lavoro a Torino.

Anche considerando il recente infortunio mortale avvenuto in un cantiere Smat (dove ancora una volta è crollata una gru e per il quale speriamo che la Città di Torino voglia costituirsi parte civile, a maggior ragione coinvolgendo una società partecipata) e l’apertura di tanti cantieri grazie ai fondi del Pnrr, auspichiamo che il Comune di Torino utilizzi le risorse ottenute per iniziative concrete di prevenzione, in particolare – come chiediamo da tempo – per predisporre un Protocollo su legalità, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sul modello di quello adottato a Roma per il Giubileo, per eliminare i subappalti a cascata, tra le principali cause di infortunio, e ridare centralità al contratto nazionale dell’edilizia e alla bilateralità, vero presidio per la sicurezza e per una formazione di qualità.

Giuseppe Manta
Segretario Generale
FenealUil Piemonte

Nasce la Basket Torino School Cup

AL VIA A FEBBRAIO 2025

Torino, martedì 21 gennaio 2025 – Reale Mutua Basket Torino è orgogliosa di annunciare il lancio della prima edizione della “Basket Torino School Cup“, un torneo scolastico di pallacanestro 5-contro-5 che coinvolgerà otto scuole superiori del territorio. Questa iniziativa rappresenta un passo importante per avvicinare le nuove generazioni al mondo del Basket Torino, confermando l’impegno del club per consolidare il legame con le scuole della città e promuovendo valori fondamentali come l’importanza dell’attività fisica, il lavoro di squadra e il fair play. Questo evento, che si terrà nel mese di febbraio 2025, mira a promuovere non solo la competizione sportiva, ma anche il coinvolgimento attivo degli studenti in diversi ambiti, trasformando ogni scuola partecipante in una vera e propria mini-società sportiva.

L’iniziativa è stata presentata ufficialmente in una conferenza stampa alla quale ha partecipato il direttore generale di Basket Torino, Giorgio Bottaro, in compagnia di Isabella Dalbesio (referente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Ed. Fisica), Roberto Chieppa (responsabile Ufficio Gare FIP Piemonte) e l’atleta Matteo Ghirlanda in qualità di testimonial del torneo.

“Siamo entusiasti di lanciare questo nuovo progetto che darà agli studenti l’opportunità di vivere l’esperienza sportiva in modo completo, non solo come atleti ma anche come parte integrante di una società sportiva. Per noi è una conferma del lavoro che svolgiamo con grande dedizione e passione per avvicinare il mondo scolastico a quello gialloblù, sempre con l’obiettivo di trasformare Basket Torino, e la sua casa, in un punto di riferimento e di aggregazione per le nuove generazioni,” ha dichiarato Giorgio Bottaro, direttore generale di Basket Torino.

La prima edizione, in programma nel mese di febbraio 2025, prenderà il via con due gironi da quattro squadre, con la prima fase che si disputerà in due mattinate presso la palestra dell’IIS Primo Levi, una delle scuole partecipanti.

Al termine della prima fase, le prime due squadre classificate di ciascun girone accederanno alle Final Four, che si disputeranno nella mattinata del 27 febbraio 2025 sul prestigioso parquet del Pala “Gianni Asti” (Parco Ruffini, Torino), il campo di casa dove la prima squadra della Reale Mutua Basket Torino gioca le sue partite casalinghe del campionato di Serie A2.

I DUE GIRONI

Girone “Giallo” (in campo il 14 febbraio per la prima fase)
S.I.E.S. Altiero Spinelli
I.I.S. Settimo Torinese
Liceo Albert Einstein
I.I.S. A. Avogadro

Girone “Blu” (in campo il 18 febbraio per la prima fase)
Liceo Classico e Musicale Cavour
Liceo Domenico Berti
I.I.S. Primo Levi
Liceo Scientifico Statale A. Volta

Oltre alla competizione sul campo, le scuole si metteranno in gioco anche fuori dal campo, con squadre di cheerleader, l’organizzazione di un tifo sportivo e corretto – che indosserà articoli di merchandise scolastico realizzato per l’occasione da Ecosum – e la formazione di aree comunicazione gestite dagli studenti stessi. Questo approccio multidisciplinare rafforza il legame tra sport e valori educativi, promuovendo una partecipazione a 360 gradi.

UFFICIO STAMPA REALE MUTUA BASKET TORINO

Finto perito derubava anziani: arrestato

Un cittadino italiano di 55 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato per furto aggravato.

L’uomo era stato notato da personale della Squadra Mobile camminare per le strade del quartiere Vanchiglietta osservando i numeri civici come a voler individuare un determinato abitato. Individuato lo stabile di suo interesse, dopo aver fotografato il portone da diverse posizioni, citofonava ed entrava nel palazzo. Circa una ventina di minuti dopo, l’uomo usciva dall’edificio e, sottoposto a controllo dai poliziotti, veniva trovato in possesso di 2.000 euro in contanti e numerosissimi monili e preziosi per un valore superiore ai 35.000 euro.

Gli agenti hanno successivamente accertato che l’uomo, si era introdotto con un raggiro in un appartamento del palazzo e aveva sottratto la refurtiva ad un’anziana.

La donna aveva infatti ricevuto, poco prima, la telefonata di un sedicente Carabiniere che la informava che dei malfattori avevano perpetrato una rapina usando una targa clonata corrispondente a quella del marito. Il finto militare invitava il marito a recarsi immediatamente in caserma, cosa che l’anziano faceva, e invitava l’anziana a aprire la cassaforte perché era necessario un confronto tra quanto contenuto e il bottino della fantomatica rapina. Senonché il finto perito, giunto per il confronto, fotografava gli oggetti ma poi se ne impossessava fuggendo dall’abitazione, venendo però fermato dai poliziotti della Squadra Mobile.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto la convalida dell’arresto ottenendo anche l’applicazione della custodia cautelare in carcere.

“Cattolici al Centro” di Giorgio Merlo al Circolo dei Lettori

La presentazione a Torino venerdì 24 gennaio alle ore 18

Presentazione libro Giorgio Merlo “CATTOLICI AL CENTRO”, prefazione Giuseppe De Rita.
Venerdì 24 gennaio ore 18, Circolo dei Lettori, Sala Grande, Via Gianbattista Bogino 9, Torino.


Partecipano:
Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte.
Marco Calgaro, già parlamentare e già Vice Sindaco Torino.
Stefano Lo Russo Sindaco Torino
Anna Rossomando, Vice Presidente Senato della Repubblica.
Modera: Paolo Girola, giornalista.

Trasporto pubblico, Torino chiede al Ministero di finanziare la metro e altri progetti

Torino presenterà istanza al Ministero delle Infrastrutture concorrendo all’assegnazione delle risorse per il finanziamento di interventi destinati al trasporto rapido di massa.

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, ha approvato la delibera che individua come prioritari i progetti per la fornitura di 12 nuovi treni NMR per la linea 1 della metropolitana compatibili con l’infrastruttura VAL ed il sistema di segnalamento modificato in digitale CBTC; la realizzazione del secondo lotto funzionale della linea 2 della metropolitana nel tratto tra Porta Nuova e il Politecnico; l’estensione ad ovest della Linea 1 della metropolitana dalla stazione di Cascine Vica a Rivoli Centro; il completamento dell’infrastruttura sulla tratta Sud della nuova linea 12 con il rifacimento o la posa di nuovi binari da corso Vittorio Emanuele II su via Madama Cristina, via Nizza e via Passo Buole, per un totale di 4 km e 200 metri; l’acquisto di 50 nuove motrici per la gestione linee 15 e 16 e garantire la totale accessibilità ai disabili motori e sensoriali sulla flotta tranviaria GTT; il rifacimento dei binari, in sede propria tranviaria e delle infrastrutture di fermata della linea 3 da piazzale Vallette a corso Svizzera all’incrocio con corso Regina Margherita.

”Metropolitana e linee tramviarie sono fondamentali per il futuro di Torino – commenta l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta – I progetti inseriti nell’istanza che verrà presentata al Ministero dei Trasporti per ottenerne il finanziamento offrono l’occasione di trasformare e migliorare la nostra città. Un trasporto pubblico sempre più efficiente e apprezzato significa meno macchine e meno smog. Una città che respira, più tranquilla, più pulita, ma anche una città più silenziosa e pacata, che permetta di raggiungere velocemente le proprie destinazioni e allo stesso tempo piacevole da passeggiare”.

Per accedere alle risorse previste dal Fondo per “il rilancio degli investimenti delle Amministrazioni Centrali dello Stato e allo sviluppo del Paese” istituito con la “Legge di bilancio 2019” (n. 145/2018), città metropolitane, capoluoghi di regione e comuni con più di 100mila abitanti devono presentare i propri progetti entro il 31 gennaio 2025.

I fondi del Governo saranno destinati a interventi per il rinnovo del parco veicolare; al potenziamento e alla valorizzazione delle linee metropolitane, tranviarie e filoviarie esistenti; alla realizzazione di linee metropolitane, tranviarie e filoviarie e all’estensione o implementazione della rete di trasporto rapido di massa, anche con sistemi ad impianti fissi di tipo innovativo.

La spesa prevista per i vari interventi proposti dalla Città di Torino supera il  miliardo e 236 milioni di euro ed è così suddivisa: 208 milioni e 350mila euro per la fornitura di 12 nuovi treni per la linea 1 della metropolitana; 9 milioni 438 milioni e 220mila euro per la realizzazione del secondo lotto funzionale della linea 2 della metropolitana comprensiva dell’acquisto di 2 treni; 311 milioni e 570mila euro l’estensione ad ovest della Linea 1 della metropolitana dalla stazione di Cascine Vica a Rivoli Centro; 66 milioni 610mila euro per il completamento dell’infrastruttura sulla tratta Sud della nuova linea 12; 150 milioni di euro l’acquisto di 50 nuove motrici per la gestione linee 15 e 16; 61milioni e 570 mila euro il rifacimento dei binari, in sede propria tranviaria e delle infrastrutture di fermata della linea 3.

TORINO CLICK

Alta velocità Torino-Roma, “Con il Pnnr investimenti importanti”

“Nel 2019 Rete ferroviaria italiana per il collegamento tra Venezia e Torino ha puntato su Milano Porta Garibaldi, con contestuale eliminazione della fermata di Milano Centrale. Questo ha provocato una rimodulazione dell’intera programmazione dell’Alta velocità”. Lo ha premesso l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, rispondendo all’interrogazione di Alberto Avetta sul rischio di marginalizzazione di Torino e del Piemonte nell’Alta velocità verso Roma.

“Il Pnnr ha garantito investimenti importanti sul sistema ferroviario e sui nodi urbani. Certamente, però, come in tutti i casi in cui sono presenti cantieri, si provocano disservizi, rallentamenti e cambiamenti dell’offerta. Fino ai primi di marzo tutti i treni della linea Torino-Milano verranno attestati su Porta Garibaldi, perché si stanno effettuando dei lavori sul nodo di Milano che porteranno, come tutti auspichiamo e come è stato rappresentato, dei miglioramenti in prospettiva. Questi interventi non sono fatti per una carenza infrastrutturale, ma per avere tempi di percorrenza migliori e più sicurezza” ha aggiunto l’assessore.

Nell’interrogazione Avetta aveva evidenziato che se si confronta l’orario invernale del 2017-2018 con quello attuale per la tratta andata e ritorno Torino-Roma “salta all’occhio una evidentissima e progressiva marginalizzazione della prima capitale d’Italia sia in termini di percorrenza sia di servizi offerti. Nel 2018 i collegamenti tra Torino e Roma erano 19 di cui 6 realizzati con treni ‘fast’, quelli con fermate solo a Milano e Bologna, che coprivano la distanza in 3 ore e 55 minuti (fino a qualche anno prima la tratta era coperta in 3 ore e 50 minuti). I treni ordinari coprivano la stessa distanza 4 ore e 20-25 minuti. Se analizziamo l’orario attualmente in vigore scopriamo che i collegamenti tra Torino e Roma sono diventati 17, i treni ‘fast’ sono ridotti a 4 e i tempi di percorrenza sono passati a 4 ore e 10 minuti. Tutto ciò accade mentre i prezzi sono in costante rivisitazione verso l’alto”.

“Noi non abbiamo competenza su questi servizi commerciali, però abbiamo una competenza politica sui servizi che riguardano questa Regione e quindi, nel momento in cui l’infrastruttura riuscirà a sostenere nuovamente collegamenti più rapidi, oltre che cadenzati, saremo pronti a chiederli, non solo su questo tavolo commerciale, ma anche sui servizi Intercity” ha concluso Gabusi.

Lo stesso assessore ha poi risposto all’interrogazione di Nadia Conticelli (Pd) sul depotenziamento dei collegamenti Sfm a Torino Stura, e a quella di Andrea Cerutti (Lega) sul  miglioramento dei collegamenti ferroviari tra Torino e Nizza (Francia) via Val Roya.

Finalmente… ancora il grande Arpino!

E’ di nuovo in libreria, per i tipi di “Capricorno Edizioni”, il “romanzo postumo” di Giovanni Arpino “La trapola amorosa”

“Se non avrai nemici, significherà che hai sbagliato tutto”. Così scriveva, sornione e l’eterna sigaretta in bocca o gironzolante fra le dita, Giovanni Arpino che, di certo qualche “nemico” (forse più d’uno) avrà dovuto avere nell’ambito della radical-chic “intellighenzia letteraria” novecentesca, se si vuole in qualche modo spiegare l’inspiegabile oblio a lui – autore di ben sedici romanzi, quasi duecento racconti e vincitore di vari Premi (dallo “Strega” al “Campiello”) – riservato dalla critica e dalla “grande” editoria di fine ‘900 e primi Duemila. Oblio riservato del resto ad altri grandi scrittori e “outsider di genio, autori di romanzi imperdibili, ma da tempo non più disponibili sugli scaffali delle librerie” se non su quelli dell’usato o “ripescati dalle mensole di casa da lettori particolarmente voraci”. Parte da queste constatazioni e dalla volontà di ripescare opere letterarie vergognosamente lasciate, per anni, a galleggiare nello stagno della dimenticanza, l’impegno della Collana “Capolavori ritrovati della letteratura” ideata e proposta da tempo dalla torinese “Capricorno Edizioni”. Obiettivo, per l’appunto, riscoprire i “classici” della letteratura fra Otto e Novecento, “riportati nel posto che loro compete, il ‘Gotha’ della grande letteratura senza tempo”. Così, dopo Cesare Pavese (“Ciau Masino”), Guido Gozzano (“L’altare del passato”), Edmondo De Amicis  (“Amore e ginnasica”) e Carolina Invernizio (“Nina la poliziotta dilettante”), è proprio Giovanni Arpino (di cui il prossimo 27 gennaio ricorrerà il 97° dalla nascita) ad essere riproposto dall’Editrice indipendente subalpina, con sede in corso Francia a Torino, attraverso le pagine de “La trappola amorosa”, con postfazione di Bruno Quaranta. Romanzo postumo (1988), certamente fra i più riusciti ma anche fra i meno conosciuti dello scrittore giornalista e poeta istriano-piemontese, Arpino (nato a Pola, all’epoca ancora italiana, nel 1927 e scomparso a Torino nel 1987) lo concluse “in gara febbrile con la morte” (Lorenzo Mondo) pochi giorni prima di lasciare questo mondo, “perché – parole dello stesso Arpino – non si può morire con un romanzo tra le costole”.

La trama, in estrema sintesi. La vicenda si svolge nel 1986 in una “città di portici che è l’innominata Torino” (Lorenzo Mondo) e racconta la storia di Giacomo Berzia, solitario attore sessantenne, ormai privo di ambizioni, che da una radio, ogni settimana, invia “Lettere impossibili” a un politico, a una diva, a un regista e perfino a Dio (“So di non doverLe scrivere più. Ho finalmente capito la lezione: la Sua risposta è il silenzio”). Un bel giorno, la routine di Berzia è sconvolta dall’apparire di una serie di messaggi che gli palesano l’“interesse amoroso” di una misteriosa corteggiatrice: lettere, biglietti, scritte vergate con il gesso sul tavolo della radio, doni natalizi, velate minacce… Una “caccia all’uomo” incalzante e al contempo ironica, una “trama blandamente appesa a un filo giallo raccontata con il piglio robusto e istintuale dell’ultimo Arpino” (Lorenzo Mondo).

Storia modernissima, in certo senso precorritrice dei tempi, un “romanzo giocoso – scrive Roberto Marro, curatore della Collana ‘Capolavori ritrovati’ – felice, malinconico eppure pieno dʼuna tiepida, confortevole speranza, di una giocosità beffarda e tranquilla, scritto con una maestria linguistica che non abita più sulle pagine dei libri del nostro tempo: un libro, se è lecito il gioco surreale degli accostamenti, che sta tra Pirandello e Paolo Conte, Gozzano e Hammett. Oppure no: semplicemente un libro di Giovanni Arpino, scrittore grande anche al passo dʼaddio. Intramontabile. Forse è davvero ora di tornare a leggerlo”. E riscoprirne, attraverso pagine di perenne contemporaneità, quello slancio umano, un po’ sacrilego e di costante piacevole bizzarra ironia, e quell’inarrestabile valanga di satirica passionalità che fece dire a Indro Montanelli (con cui Arpino collaborò dal 1980 scrivendo su “Il Giornale” di cronaca, costume e cultura): “Un’ora con lui era un bagno d’osservazioni, ricordi, aneddoti, confessioni, sembrava che ti avesse spiattellato su un tavolo tutto sé stesso”.

Per info: “Capricorno Edizioni”, corso Francia 325, Torino; tel. 011/3853656 o www.edizionidelcapricorno.com

Gianni Milani

Nelle foto: Cover “La trappola amorosa”, Capricorno Edizioni e Giovanni Arpino, Premio Campiello, 1980 (Fotocronache “Olympia” Milano)

Il Piemonte seconda regione del Nord per investitori digitali

La Finanza digitale risulta sempre più giovane, il 30,8 degli investitori è under 35, il 30,7% investe in criptovalute. 

 

Sulla piattaforma di trading online l’investitore tipo ha tra i 24 e i 54 anni e investe da più di 10 anni (27%). Cresce, tuttavia, la presenza dei giovani. Quasi 4 investitori su 10 hanno meno di 35 anni e l’8,5% è addirittura under 25. Quasi la metà di chi investe sono donne, il 42,7%.

7 investitori su 10 scelgono il mercato italiano, preferendo soprattutto azioni (46,6%) e obbligazioni (39,4%). Il 30,7 % investe in criptovalute. La principale motivazione di investimento è di accrescere il proprio patrimonio, il 44,7% dichiara di aver investito di più nel 2024 rispetto all’anno precedente.

Tra le caratteristiche più ricercate in un broker vi è la possibilità di fruire di servizi educativi per migliorare le proprie capacità di investimento.

Ad affidare il proprio denaro ai mercati finanziari sono soprattutto gli uomini (il 57%) di età compresa tra i 25 e i 54 anni e con oltre 10 anni di esperienza. Tuttavia oggi il 30,8% di chi investe attraverso le piattaforme online ha meno di 35 anni e l’ 8,6% è under 25. Questo l’identikit che emerge dall’Osservatorio Finanza Digitale di BG SAXO, il broker nato dalla joint venture tra Saxo Bank e Banca Generali.

La survey ha interrogato oltre 2800 rispondenti nel Nord Italia, dove, anche secondo Consob, si concentra la maggior parte degli investitori, in merito alle proprie abitudini e motivazioni di investimento, agli strumenti che utilizzano, ai mercati che prediligono, ai criteri con i quali scelgono di affidarsi a un broker.

È emerso che il 70,2% ha fiducia nel mercato italiano e che il 61% investe per accrescere il proprio patrimonio, prediligendo azioni, obbligazioni e criptovalute.

Con questa analisi che BG SAXO svolge periodicamente, abbiamo voluto fotografare le abitudini di investimento della popolazione italiana dalla quale emerge una forte volontà delle persone di prendere in mano il proprio futuro finanziario e imparare ad utilizzare al meglio le possibilità offerte dai mercati- afferma Gian Paolo Bazzani, CEO di BG SAXO – I risultati dell’Osservatorio confermano quanto sia fondamentale fornire agli imprenditori strumenti per operare sui mercati con trasparenza e sempre maggior consapevolezza supportandoli nel raggiungere così i propri obiettivi “.

4 Investitori su 10 sono donne e il 30,8% ha meno di 35 anni.

Le piattaforme online hanno democratizzato l’accesso agli strumenti finanziari. Le donne che in Italia investono in finanza sono il 22%, mentre nell’Osservatorio di BG SAXO ne rappresentano quasi la metà (42,7%).

Tra le varie motivazioni per cui si investe la principale è quella di accrescere il proprio patrimonio (61%), seguita dal proteggersi dell’inflazione (41,1%), beneficiare di un cuscinetto finanziario in caso di circostanze impreviste (36,5%), mettere da parte del denaro destinato ai figli (22%).

Lo strumento più utilizzato per investire sui mercati finanziari è quello delle azioni (46,6%), seguito da obbligazioni ( 39,4%), fondi comuni (36%) e criptovalute (30,7%). In crescita anche il mercato degli ETF soprattutto fra i giovani, ma anche portafogli gestiti, futures, opzioni, Forex e CFD sono strumenti utilizzati.

In termini geografici, gli investitori sono portati a riporre la fiducia nei mercati più vicini, il 70,2% dei rispondenti dichiara di investire in Italia mentre il 64,2% in Europa; seguono Stati Uniti e Canada ( 45,2%).

La tendenza alla domesticità è confermata dal 35,7% di rispondenti che sostengono di considerare il mercato italiano come il più importante per i propri investimenti.

Le regioni dove ci sono più investitori. La Survey è stata condotta su investitori residenti nelle regioni del Nord Italia: Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino- Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto. Tra queste la Lombardia emerge nettamente come la regione con la più alta concentrazione di investitori, rappresentando il 41,1% del totale, seguita da Piemonte ( 17,3%) e Emilia Romagna (16%).

Quote più contenute si registrano in Veneto (14,6%) mentre Liguria (4,8%), Trentino-Alto Adige ( 2,4%) e Valle d’Aosta (0,4%) chiudono la classifica con percentuali significativamente più basse.

L’analisi si è concentrata sulle regioni settentrionali in quanto il Nord Italia rappresenta l’area più rilevante nel Paese per l’attività di investimento finanziario, con circa il 50% di investitori concentrati in queste regioni, rispetto al 17% delle regioni centrali e al 33% di Meridione e isole.

https://www.bgsaxo.it/content/articles/macro/osservatorio-finanza-digitale-2024-20012025

Mara Martellotta

Giuseppe Contin, il secondo Paganini

 

Parentele a Cereseto Monferrato 

Le famiglie Contin, conti di Castelseprio della sede comitale di Varese fin dal 1300, nobili del palazzo di Ludovico III° e governatori di Pavia procurarono nel 1449 la dedizione di Crema alla Repubblica di Venezia  inserendosi nel locale patriziato. Nella gloriosa scuola musicale veneziana si affermò il conte Francesco Contin (1780-1860) violinista, compositore e maestro di cappella alla Corte di Vienna città musicale per eccellenza, allievo e genero di Förster maestro di armonia di Beethoven. Sposato con l’allieva pianista Eleonora Förster, fondò una società strumentale per la divulgazione delle opere di Haydn, Mozart e Beethoven.

Nel 1852 fu insignito dell’Ordine della Corona di Ferro dall’imperatore Francesco Giuseppe e nella Biblioteca Nazionale Austriaca si conservano le sue opere, eredità strumentale dalla scrittura raffinata ed elegante. A Venezia acquistò il palazzo Malcanton, oggi palazzo Contin, centro di attività culturale e musicale. Tra i sei figli troviamo due musicisti, Giovanni Battista Contin (1823-1905) concertista, insegnante di pianoforte a Chicago, Los Angeles e irriducibile avversario di Wagner; Giuseppe Contin (1835-1889) compositore, talentuoso primo violino al Covent Garden di Londra, direttore del teatro La Fenice di Venezia e socio onorario dell’Accademia Santa Cecilia di Roma. In età giovanile suonò in coppia con Bottesini, fu molto apprezzato da Rossini che lo fece esibire nel suo locale di Parigi nel 1863, la città dei violinisti. Nel 1876 inaugurò la società musicale Benedetto Marcello diventandone in seguito presidente, oggi conservatorio di Venezia ed ebbe l’onore di accompagnare con il violino la regina Margherita di Savoia nell’esecuzione di romanze al pianoforte.

Nel 1882 fu eseguita dagli allievi della scuola Benedetto Marcello la sinfonia in do maggiore composta dal Contin per il compleanno di Cosima, moglie di Wagner, nella loro casa veneziana alla presenza del suocero Liszt. Al termine del concerto Wagner fece dono della  bacchetta e del leggio al Contin, il quale pronunciò il discorso di addio alla stazione di Santa Lucia al momento della morte del compositore, esponente del periodo romantico tedesco, poeta, regista e saggista. Fu scelto come membro della giuria nell’Esposizione Musicale di Milano con Arrigo Boito e Giulio Ricordi e la sua vasta produzione è andata perduta durante il secondo conflitto mondiale. Nel 1960 Giuseppe Contin fu commemorato nel conservatorio veneziano e per la sua non comune arcata poderosa ed elegante Venezia poté affermare di aver dato all’Europa un secondo Paganini.

Tra i discendenti del secolo scorso ricordiamo Angelo Contin proprietario di una villa ai romani Parioli, una fabbrica di dirigibili e armi pesanti per l’esercito, un elicottero, una Mercedes e una squadra di calcio. Durante il servizio di leva a Casale Monferrato, a seguito di un intervento del genio militare, conobbe Ernesta Gozzano che sposò nel 1897 a Cereseto. Ernesta eseguì la prima ricerca genealogica sull’appartenenza ai marchesi Gozzani di San Giorgio e Treville nelle biblioteche romane, conclusa dall’autore di questo testo nel 2018. La fabbrica romana del Contin fu sequestrata dai tedeschi e trasferita in Germania nel 1943. L’antico stemma nobiliare riporta il primordiale nome dei Pagnin alias Contin, ritrovato nell’istituto araldico di Firenze dal veneziano Luigino Pagnin dopo aver visitato Castelseprio nel 2013, ricercatore delle proprie origini. Le numerose perle sulla corona rappresentano la vicinanza all’autorità imperiale.
Armano Luigi Gozzano