ilTorinese

Lucia Tassinario conquista il titolo italiano dei 100 farfalla

 Risultato storico per la ValleBelbo Sport 

IKEA inaugura il plan, order and pick-up point a Settimo

 IKEA Italia inaugura il nuovo plan, order and pick-up point a Settimo Torinese all’interno del Settimo Cielo Retail Park, ampliando così la sua presenza in Piemonte, per essere sempre più vicina e accessibile anche a chi abita lontano dai punti vendita tradizionali, con un’esperienza su misura che risponda alle specifiche esigenze di ciascuno.

All’interno del nuovo spazio di 350 metri quadri, i clienti potranno usufruire di consulenze personalizzate per pianificare e arredare le diverse aree della casa, ma anche uffici, spazi di lavoro e attività commerciali, grazie al servizio IKEA for Business. Lo spazio di Settimo Torinese si arricchisce di un ulteriore servizio, ossia la possibilità di ritirare direttamente i prodotti acquistati online: 150 metri quadri saranno infatti destinati al pick-up point.

Nel nuovo spazio i visitatori potranno lasciarsi ispirare da una selezione di proposte d’arredo, studiate per rispondere ai bisogni della clientela locale emerse dalle “Home Visit”, che IKEA periodicamente realizza sul territorio per conoscere meglio le abitudini e le necessità delle persone in casa e offrire soluzioni rispondenti alle loro esigenze più specifiche.

Con il supporto dei co-worker, sarà, inoltre, possibile acquistare qualsiasi soluzione attingendo dall’intero catalogo online di mobili e accessori IKEA e scegliere la modalità di consegna più comoda per le proprie esigenze: a domicilio, presso il plan, order and pick-up point con il servizio “Vicino a te”, o in uno dei tanti punti di ritiro presso partner o uffici postali presenti nella regione. Un nuovo modo per rendere i prodotti e i servizi IKEA più accessibili, dando ai clienti la possibilità di trovare le migliori soluzioni per la propria casa, scegliendo il servizio di consegna più comodo.

“Siamo lieti di rafforzare la nostra presenza in questa regione, offrendo un’esperienza d’acquisto ancora più accessibile e personalizzata per i nostri clienti”, dichiara Oleg Panin, Market Manager di IKEA Torino“Questa apertura costituisce un’ulteriore svolta per la strategia omnicanale di IKEA Italia che offre la possibilità ai clienti di scegliere dove e come entrare in contatto con la nostra azienda grazie alla rete capillare di touchpoint fisici sul territorio”.

 

Con l’inaugurazione del nuovo plan, order and pick-up point di Settimo Torinese, salgono a quattro i punti d’incontro con l’azienda all’interno della regione. Oltre alla tradizionale “scatola blu” a Collegno, che dalla sua apertura nel 2009 ha accolto circa 37 milioni di visitatori, sono presenti due plan and order point, uno a Torino all’interno del Centro Commerciale Lingotto e uno a Cuneo all’interno del Centro Commerciale Grande Cuneo.

Da sempre l’azienda, oltre ad ispirare i propri clienti con soluzioni accessibili, s’impegna anche ad avere un impatto positivo nelle comunità in cui opera. In occasione della nuova apertura, IKEA Italia ha deciso di supportare la Fondazione Comunità Solidale ETS che si occupa di persone in situazioni di fragilità, sia essa legata alla salute, alla disabilità, alle difficoltà economiche, ai fenomeni migratori. L’iniziativa si concretizzerà nella donazione di arredi per la Scuola dei Genitori della Fondazione, che coinvolge famiglie immigrate che hanno bisogno di uno spazio dove affidare i propri figli e di cui si occupano a rotazione i genitori stessi.

Un’iniziativa dedicata al territorio che rientra nel più ampio progetto “Un posto da Chiamare Casa”, tramite il quale IKEA Italia, al fianco di istituzioni e associazioni locali, ha già realizzato più di 800 progetti sociali in oltre 10 anni su tutto il territorio nazionale, volti a restituire il senso di casa a chi più ne ha bisogno.

“Sapore di mare” all’Imbarkino 

La settima edizione di ‘Imbarkino- il cinema nel prato’ continua e si svolge sul pratone antistante l’Imbarchino. Per domenica 10 agosto propone, alle 21, la proiezione del film “Sapore di mare”, girato in Italia nel 1983, da Carlo Vanzina.

Il cinema nel prato si articola in sei appuntamenti imperdibili tutte le domeniche, fino ad agosto. Sei pellicole d’autore selezionate da Davide Oberto , storico curatore della sezione “Documentari” e “Italiani.corti” al Torino Film Festival. La manifestazione è organizzata da Imbarchino e Banda Larga APS in collaborazione con l’associazione culturale Zampanò Seeyousound International Music Film Festival,  con il sostegno della Città di Torino, Fondazione per la Cultura Torino, Circoscrizione 8 e va Lentino srl Società Benefit.

Il programma cinematografico mira ad osservare la società attraverso le sue metamorfosi più intime. Nella versione restaurata della Cineteca di Bologna “Sapore di mare” ripropone i primi amori e la spensieratezza di una famiglia in vacanza a Forte dei Marmi nell’estate 1964. Il racconto di un’Italia felice, allegra e leggera, accompagnata dalle canzoni di Mina, Edoardo Vianello e Riccardo Cocciante. In caso di pioggia, la proiezione verrà posticipata, in ordine di palinsesto, alle domeniche 17 o 24 agosto, immediatamente successive alla chiusura della rassegna, che si concluderà appunto il 24 agosto con il film “One to One: John & Yoko” , pellicola statunitense del 2024 di Kevin Macdonald.

Mara Martellotta

Pompeo (Pd): “I rider non interessano alla Giunta”

“BOCCIATO IL MIO ATTO DI INDIRIZZO”


 “La condizione dei rider è sempre più drammatica: crescono di numero e restano esposti a sfruttamento e precarietà. Servono tutele vere, sicurezza e diritti esigibili. Ma a Cirio e al centrodestra questi lavoratori non interessano. E’ stato, infatti, respinto l’atto di indirizzo, a mia prima firma, collegato all’Assestamento di Bilancio con il quale chiedevo alla Giunta di promuovere, insieme a Governo e parti sociali, una riforma che potesse garantire un lavoro digitale sostenibile, etico e rispettoso della dignità umana” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“La trasformazione del mercato del lavoro, accelerata dalla pandemia e dallo sviluppo delle piattaforme digitali, ha creato nuove forme di vulnerabilità. I rider, in particolare, operano in condizioni spesso insicure, con compensi bassi, assenza di tutele contrattuali e gravi rischi per la salute. È inaccettabile considerare il loro impiego come semplice lavoro autonomo: si tratta, piuttosto, di una negazione strutturale dei diritti dei lavoratori, che compromette la sicurezza e il benessere delle persone coinvolte” prosegue Pompeo.

“Con questo odg chiedevo di dare attuazione a collaborazioni più strette con i Comuni per allestire spazi coperti e attrezzati con i servizi primari, iniziative di sensibilizzazione per i cittadini affinché comprendano le condizioni di lavoro dei rider e campagne indirizzate ai datori di lavoro per rafforzare la consapevolezza del loro dovere morale nei confronti dei lavoratori. Inoltre, la Regione si è impegnata a stanziare fondi per supportare misure di sicurezza e percorsi di formazione destinati ai rider, nonché a prevedere risorse dedicate al sostegno dei lavoratori nei periodi caratterizzati da condizioni meteorologiche estreme prolungate, per cui sono impossibilitati al lavoro” aggiunge Laura Pompeo. “In Italia operano circa 30mila rider e quasi 3mila in Piemonte. Molti sono immigrati, giovani tra i 18 e i 29 anni, e lavoratori in età matura, spesso senza alternative occupazionali. La loro attività rappresenta una fonte di sostegno importante, ma anche un lavoro povero e fragile, esposto a rischi elevati. Dovrebbe essere un dovere fare di più per persone alle quali troppo spesso sono negati i diritti concessi a ogni lavoratore. Ma evidentemente per il centrodestra non tutti i lavoratori sono uguali!” conclude la Consigliera Pompeo.

Iren, 5700 ragazzi e 90 centri estivi nel Green Steel Game 2025

In Provincia di Torino, in particolare, sono stati coinvolti il Villaggio Olimpico di Sestriere, la Torre di Aaly, l’ASD Ibis Sport, Asai Associazione Interculturale, il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, la Croce Rossa di Beinasco, la Croce Rossa Comitato di Leinì a Borgaro Torinese e il Centro estivo Oratorio Michele Rua.

Torino –  Lo scorso 30 luglio 2025, nella prestigiosa Sala Stampa della Camera dei Deputati, sono stati presentati i risultati dell’edizione 2025 del Green Steel Game, il progetto di educazione ambientale promosso da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio che fa parte del sistema CONAI, con la collaborazione di Eduiren , settore educational del Gruppo Iren.

Eduiren, nell’ambito del progetto, ha condiviso fin dalla prima edizione con Ricrea i contenuti legati alla sostenibilità per sensibilizzare bambine, bambini e adolescenti alla corretta raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio e, anche grazie al supporto di Anci, Croce Rossa Italiana e Giocamondo, lo stesso – nato come iniziativa locale/regionale – è cresciuto significativamente nelle ultime edizioni, diventando nel 2025 un progetto di respiro nazionale.

Ha coinvolto Centri Estivi, Grest, Oratori, Parrocchie e Associazioni in tutta Italia, attraverso una modalità fresca, divertente e soprattutto formativa che ha reso i più giovani motori di piccoli gesti che fanno la differenza. Ciascun incontro si è svolto secondo una formula ben collaudata: una lezione dall’approccio dinamico e coinvolgente, supportata da video e slide, che ha guidato i ragazzi alla scoperta del mondo del riciclo degli imballaggi in acciaio. Al termine della lezione, i partecipanti si sono messi alla prova con un quiz a tempo, da svolgere in squadre, con domande a risposta multipla. Il punteggio ottenuto da ciascun team ha contribuito al risultato finale del proprio Grest o Associazione, premiando non solo la velocità, ma anche la competenza e il gioco di squadra.

L’edizione 2025 ha coinvolto oltre 90 tra centri estivi, grest, associazioni, oratori e parrocchie in tutta Italia e ha visto la partecipazione di oltre 5700 ragazze e ragazzi di varie età e di quasi 200 educatori, confermando il forte impatto dell’iniziativa in termini di sensibilizzazione e formazione ambientale. Tutte le realtà che hanno partecipato al progetto hanno ricevuto in omaggio il gioco in scatola “Crea la tua piiista!” di RICREA, realizzato interamente con materiali riciclati. Si tratta di un gioco creativo e divertente pensato per stimolare la fantasia di bambine e bambini, permettendo loro di costruire tanti circuiti differenti, sempre nuovi, nel segno della sostenibilità e del riuso.

In Provincia di Torino, in particolare, sono stati coinvolti il Villaggio Olimpico di Sestriere, la Torre di Aaly, l’ASD Ibis Sport, Asai Associazione Interculturale, il Villaggio Olimpico di Bardonecchia, la Croce Rossa di Beinasco, la Croce Rossa Comitato di Leinì a Borgaro Torinese e il Centro estivo Oratorio Michele Rua.

E’ un progetto importante perché offre una opportunità gratuita di imparare divertendosi dopo la fine della scuola. Un supporto concreto per i Grest, i campi estivi e tutte le associazioni attive sul territorio, una rete spesso non abbastanza valorizzata, che permette, invece, di prolungare e diffondere i momenti di formazione in estate oltre l’ultima campanella. Una rete da sempre al centro dell’attenzione di Eduiren.” ha sottolineatoArturo Bertoldi, Responsabile Eduiren.

“Questo progetto è la dimostrazione concreta di come, attraverso il gioco e la partecipazione, sia possibile parlare di sostenibilità in modo efficace, coinvolgente e formativo – ha affermatoDomenico Rinaldini, Presidente RICREA – Gli imballaggi in acciaio come barattoli, scatolette, tappi e bombolette si riciclano al 100% e all’infinito, e vedere così tanti bambini mettersi in gioco e approfondire il tema della raccolta differenziata ci riempie di orgoglio. Il loro entusiasmo è la prova che l’educazione ambientale è una sfida che si può vincere quando si gioca di squadra”.

“Come ANCI siamo orgogliosi di aver sostenuto un’iniziativa che coinvolge attivamente i territori e le giovani generazioni su un tema cruciale come la sostenibilità ambientale” – ha dichiaratoMarco Fioravanti, Presidente del Consiglio Nazionale ANCI – “I Comuni sono in prima linea nella promozione della raccolta differenziata e nel rafforzamento della cultura del riciclo, e progetti come il Green Steel Game rappresentano un esempio virtuoso di collaborazione tra enti locali, consorzi e mondo educativo. Investire nell’educazione ambientale significa costruire comunità più consapevoli e responsabili, oggi e domani.”

Il cuore del Liberty nel cuore di Torino: Casa Fenoglio

Oltre Torino: storie miti e leggende del Torinese dimenticato

È luomo a costruire il tempo e il tempo quando si specchia, si riflette nellarte. 

Lespressione artistica si fa portavoce estetica del sentire e degli ideali dei differenti periodi storici, aiutandoci a comprendere le motivazioni, le cause e gli effetti di determinati accadimenti e, soprattutto, di specifiche reazioni o comportamenti. Già agli albori del tempo luomo si mise a creare dei graffiti nelle grotte non solo per indicare come si andava a caccia o si partecipava ad un rituale magico, ma perché  sentì forte la necessità di esprimersi e di comunicare.

Così in età moderna – se mi è consentito questo salto temporale – anche i grandi artisti rinascimentali si apprestarono a realizzare le loro indimenticabili opere, spinti da quella fiamma interiore che si eternò sulla tela o sul marmo.  Non furono da meno gli  autoridelle Avanguardie del Novecento  che, con i propri lavori disperati, diedero forma visibile al dissidio interiore che li animava nel periodo tanto travagliato del cosiddetto Secolo Breve.

Negli anni che precedettero il primo conflitto mondiale nacque un movimento seducente ingenuo e ottimista, che sognava di ricreare la natura traendo da essa motivi di ispirazione per modellare il ferro e i metalli, nella piena convinzione di dar vita a fiori in vetro e lapislazzuli che non sarebbero mai appassiti: gli elementi decorativi, i ghirigori del Liberty, si diramarono in tutta Europa proprio come fa ledera nei boschi. Le linee rotonde e i dettagli giocosi ed elaborati incarnarono quella leggerezza che caratterizzò i primissimi anni del Novecento, e ad oggi sono ancora visibili anche nella nostra Torino, a testimonianza di unarte raffinatissima, che ha reso la città sabauda capitale del Liberty, e a prova che larte e gli ideali sopravvivono a qualsiasi avversità e al tempo impietoso. (ac)

Torino Liberty

1.  Il Liberty: la linea che invase l’Europa
2.  Torino, capitale italiana del Liberty
3.  Il cuore del Liberty nel cuore di Torino: Casa Fenoglio
4.  Liberty misterioso: Villa Scott
5.  Inseguendo il Liberty: consigli “di viaggio” per torinesi amanti del Liberty e curiosi turisti
6.  Inseguendo il Liberty: altri consigli per chi va a spasso per la città
7.  Storia di un cocktail: il Vermouth, dal bicchiere alla pubblicità
8.  La Venaria Reale ospita il Liberty:  Mucha  e  Grasset
9.  La linea che veglia su chi è stato:  Il Liberty al Cimitero Monumentale
10.  Quando il Liberty va in vacanza: Villa  Grock

Articolo 3. Il cuore del Liberty nel cuore di Torino: Casa Fenoglio

Con lEsposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna del 1902, Torino assume il ruolo di  polo di riferimento per il Liberty italiano. LEsposizione del 1902 è un evento di grandissimo successo, e numerosi sono gli architetti che offrono il proprio contributo, ma il protagonista indiscusso di questa stagione èPietro Fenoglio, il geniale ingegnere-architetto torinese, che abitònella palazzina di Corso Galileo Ferraris, 55.

Allinizio del Novecento, Torino vede in particolare il quartiere di Cit Turin al centro della propria trasformazione. A partire da Piazza Statuto si dirama il grande Corso Francia che, con le sue vie limitrofe, costituisce in questa zona un quartiere ricco di architetture in stile Art Nouveau unico nel suo genere. Un tratto urbanistico in cui sono presenti numerose testimonianze dellopera di Fenoglio, riconoscibile dai caratteristici colori pastello, dalle decorazioni che alternano soggetti floreali a elementi geometrici e dallaudace utilizzo del vetro e del ferro. 

Personalità artistica di estremo rilievo, Pietro Fenoglio contribuisce in modo particolare a rimodellare Torino secondo il gusto Liberty. Nato a Torino nel 1865, larchitetto-ingegnere orienta il suo campo dinteresse nelledilizia residenziale e nellarchitettura industriale. Nato da una famiglia di costruttori edili, frequenta la Regia Scuola di Applicazione per ingegneri di Torino; subito dopo la laurea, conseguita nel 1889, inizia unintensa attività lavorativa, raggiungendo ottimi risultati in ambito architettonico. Partecipa, nel 1902, allOrganizzazione internazionale di Arte Decorativa Moderna di Torino e in questoccasione approfondisce la conoscenza dello stile liberty, riuscendo poi a concretizzare quanto appreso nei numerosi interventi edilizi di carattere residenziale, ancora oggi visibili nel territorio cittadino. La sua attività di progettista si estende anche al campo dellarchitettura industriale, come testimoniano la Conceria Fiorio (1900 – Via Durandi, 11) o la Manifattura Gilardini (1904 – Lungo Dora Firenze, 19). Nel 1912, Pietro entra a far parte del Consiglio di Amministrazione della Banca Commerciale Italiana ed è tra i promotori della SocietàIdroelettrica Piemonte. Colto da morte improvvisa, Pietro Fenoglio muore il 22 agosto 1927, a soli 62 anni, nella grande casa di famiglia a Corio Canavese.

Tra tutte le sue realizzazioni spicca lopera più bella e più nota per la ricchezza degli ornati: Casa Fenoglio-La Fleur (1902), considerata unanimemente il più significativo esempio di stile Liberty in Italia. Progettata in ogni più piccolo particolare da Pietro Fenoglio per la sua famiglia, la palazzina di Corso Francia, angolo Via Principi dAcaja, trae ispirazione certamente dallArt Nouveau belga e francese, ma lobiettivo dellIngegnere è di dar vita al modello Liberty. La costruzione si articola su due corpi di fabbrica disposti ad elle, raccordati, nella parte angolare, da una straordinaria torre – bovindo più alta di un piano, in corrispondenza del soggiorno. Manifesto estetico di Fenoglio, ledificio – tre piani fuori terra, più il piano mansardato –  riflette lestro creativo dellarchitetto, che riesce a coniugare la rassicurante imponenza della parte muraria e le sue articolazioni funzionali, con la plasticità tipicamente Art Nouveau, che ne permea lesito complessivo. Meravigliosa, e di fortissimo impatto scenico, è la torre angolare, che vede convergere verso di sé le due ali della costruzione e su cui spicca il bovindo con i grandi vetri colorati che si aprono a sinuosi e animosi intrecci in ferro battuto. Unedicola di coronamento sovrasta lelegante terrazzino che sporge sopra le spettacolari vetrate.  Sulle facciate, infissi dalle linee tondeggianti, intrecci di alghe: un ricchissimo apparato ornamentale, che risponde a pieno allautentico Liberty. Gli stilemi fitomorfi trovano completa realizzazione, in particolare negli elementi del rosone superiore e nel modulo angolare. Altrettanto affascinanti per la loro eleganza sono landrone e il corpo scala a pianta esagonale. Si rimane davvero estasiati di fronte a quelle scale così belle, eleganti, raffinate, uniche. Straordinarie anche le porte in legno di noce, le vetrate, i mancorrenti, e le maniglie dottone che ripropongono lintreccio di germogli di fiori. 

La palazzina non è mai stata abitata dalla famiglia Fenoglio, e fu venduta, due anni dopo lultimazione, a Giorgio La Fleur, imprenditore del settore automobilistico, il quale volle aggiungere il proprio nome allimmobile, come testimonia una targa apposta nel settore angolare della struttura. Limprenditore vi abitò fino alla morte. Dopo un lungo periodo di decadenza,  la palazzina venne frazionata e ceduta a privati che negli anni Novanta si sono occupati del suo restauro conservativo.

Alessia Cagnotto

Bravo (Siulp): con l’arredo urbano non si dà sicurezza a Torino

 

Il Siulp “denuncia con forza una deriva ideologica nella gestione urbana da parte del sindaco di Torino, che tende a banalizzare e ridurre temi complessi come la sicurezza e la convivenza civile a mere operazioni estetiche: piste ciclabili, dehor e isole pedonali vengono presentati come soluzioni universali, mentre i veri problemi della città vengono ignorati”. Così, in una nota, Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino.

“È una visione miope, ideologica e, in molti casi, offensiva – aggiunge – per chi ogni giorno affronta il volto reale del degrado e della criminalità nei quartieri più fragili. La verità è semplice: dove manca l’illuminazione pubblica, dove le strutture sono fatiscenti, dove le strade diventano terra di nessuno, lì si spezza il patto sociale. Non si tratta di arredo urbano, ma di garantire il diritto fondamentale alla sicurezza.

In troppi quartieri lo Stato è presente solo quando arrivano le volanti, spesso con risorse insufficienti, organici ridotti e strutture operative al limite. E mentre si celebrano “riqualificazioni” a base di biciclette e panchine colorate, nessuno mette mano seriamente alla gestione dell’immigrazione irregolare, che in molte aree urbane rappresenta un problema strutturale, totalmente fuori controllo”.

Cantiere TAV Torino-Lione: la Regione Piemonte per la sicurezza di imprese e lavoratori

«Sostegno incondizionato: inaccettabile che i lavoratori abbiano paura a recarsi in cantiere. È un’opera strategica e la sosteniamo con forza e senza esitazione alcuna»

La Regione Piemonte ribadisce il proprio impegno deciso e incondizionato a favore delle imprese e dei lavoratori coinvolti nella realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione. È quanto emerso al termine dell’incontro svoltosi questa mattina in Prefettura a Torino.

Il tavolo di confronto, convocato dal Prefetto Donato Cafagna, ha rappresentato un momento cruciale per fare il punto su sicurezza, occupazione e supporto alle imprese impegnate nel progetto. All’incontro hanno partecipato il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, i vertici di TELT, rappresentanti delle forze dell’ordine, associazioni datoriali, sindaci del territorio e membri della Giunta regionale, tra cui il vicepresidente Elena Chiorino e gli assessori Enrico Bussalino e Andrea Tronzano. La Regione ha confermato il pieno sostegno all’opera, ritenuta strategica per il Piemonte e per l’intero Paese.

Durante i lavori è stata sottolineata l’importanza della Tav come infrastruttura centrale per la mobilità europea, nazionale e regionale, nonché come volano per la competitività dei territori interessati. Un’opera moderna e necessaria che, nel solo 2026, attiverà investimenti per 1,5 miliardi di euro e coinvolgerà circa 3.000 lavoratori tra Italia e Francia, di cui almeno 1.000 diretti.

La questione della sicurezza è emersa con forza, in particolare alla luce dell’escalation di attacchi da parte dei gruppi No Tav, che negli ultimi 18 mesi si sono verificati con una frequenza media di oltre un episodio al mese, provocando danni per circa 1,5 milioni di euro. In risposta, il ministro Salvini ha annunciato il rifinanziamento del fondo ristori con un ulteriore milione di euro, destinato alle imprese colpite da atti di violenza.

«Siamo convintamente a supporto di quest’opera strategica, del personale oggi presente e di tutti i lavoratori impegnati nella sua realizzazione» – dichiarano il presidente Cirio, il vicepresidente Chiorino e gli assessori Bussalino e Tronzano. «Ne va della qualità della vita di chi lavora e di chi, in futuro, beneficerà di quest’infrastruttura. Proprio per questo, insieme alle associazioni datoriali, abbiamo lavorato e lavoreremo per creare opportunità concrete di occupazione, puntando sulle competenze necessarie in vista delle prossime assunzioni».

Un forte richiamo è arrivato anche sul tema della sicurezza nei cantieri, considerata prioritaria e imprescindibile:
«La sicurezza – tema su cui sono arrivate le sollecitazioni dei rappresentanti di chi vive il cantiere – non è un optional né una variabile secondaria: è una condizione imprescindibile per ogni lavoratore. È inaccettabile che, nel 2025, ci siano ancora episodi di violenza come quelli messi in atto dall’area estremista No Tav. Ogni attacco non è solo un danno materiale, ma un attacco diretto al diritto al lavoro, alla libertà di impresa e alla legalità. I lavoratori devono poter raggiungere i cantieri con serenità, senza dover percepire alcuna minaccia o pericolo» affermano.

La Regione ha inoltre ribadito il proprio impegno a sostenere tutte le attività connesse all’opera, anche sul piano territoriale e ricettivo:
«Il nostro impegno è massimo per sostenere ogni ulteriore attività connessa all’opera: dall’accoglienza alla ricettività, fino allo sviluppo delle realtà territoriali come parte di un indotto virtuoso. Tutto ciò che emergerà oggi e nei prossimi mesi sarà per noi fondamentale: è importante dare risposte vere, concrete e immediate ai territori e ai cittadini» proseguono.

Un’opera di rilevanza nazionale, che la Regione sostiene con convinzione:
«Siamo assolutamente convinti dell’esigenza e del valore innovativo di quest’opera, non solo per il Piemonte, ma per l’intera Nazione. Ne siamo orgogliosi e – insieme al Governo e alle forze dell’ordine a cui va il nostro ringraziamento – come Regione siamo determinati a mettere in campo ogni strumento e risorsa utile affinché possa realizzarsi nel modo migliore possibile» concludono Cirio, Chiorino, Bussalino e Tronzano.

Nel corso del tavolo è emersa anche la necessità di rafforzare il dialogo con le comunità locali, contrastare con decisione la disinformazione e investire nella formazione del personale, offrendo strumenti concreti alle imprese danneggiate. L’obiettivo condiviso è quello di valorizzare appieno le opportunità economiche, occupazionali e infrastrutturali offerte dalla Tav, minimizzando gli impatti negativi e massimizzando i benefici per i cittadini e i territori coinvolti.

La famiglia Balocco ringrazia la comunità dopo la scomparsa di Alessandra

Al termine delle esequie di Alessandra Balocco, la famiglia ringrazia con il messaggio che segue tutta la comunità per la sua vicinanza.

Siamo davvero commossi dal modo in cui l’intera comunità si è stretta attorno alla nostra famiglia, manifestando gratitudine e affetto nei confronti di Alessandra.

Alessandra ha amato moltissimo Fossano e ha tenuto sempre a mantenere un forte legame con il nostro territorio.

Oggi abbiamo visto quanto il suo sentire fosse ricambiato, e teniamo a ringraziare tutti per la vicinanza che ci è stata dimostrata”