ilTorinese

Giovedì i funerali di Angelo Burzi

Si terranno giovedì 30, alle 12,30, i funerali di Angelo Burzi, ex assessore regionale suicidatosi a 73 anni nella notte di Natale dopo essere stato condannato a tre anni  nel processo Rimborsopoli. La cerimonia si svolgerà presso la Chiesa di San Filippo Neri di via Maria Vittoria 5.

Smog, e’ tornato il semaforo verde

Con le rilevazioni odierne di Arpa Piemonte, il semaforo anti smog nel torinese torna verde

Da giovedì 30  finisce così il blocco dei veicoli diesel fino agli Euro 5.

Il provvedimento coinvolge  i 33 comuni dell’agglomerato di Torino, compresa la città. Da oggi  e fino al giorno della nuova rilevazione rimangono  in vigore solo le limitazioni permanenti: fermi per tutto il giorno (compresi i giorni festivi) gli autoveicoli Euro 0 e Euro 1 (tutte le alimentazioni: benzina, diesel, metano, gpl) per il trasporto persone o merci, per benzina e diesel il divieto è esteso agli Euro 2. Circolazione vietata anche per ciclomotori e motocicli Euro 0 e Euro 1 (divieto dalle 0 alle 24 di tutti i giorni) e per i veicoli diesel Euro 3 e Euro 4, per il trasporto di persone o merci, per i quali lo stop è in vigore dal lunedì al venerdì con orario dalle 8 alle 19.

 

Si ricorda che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con relative limitazioni al traffico veicolare, verranno comunicate nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10.

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambiental

Ragazza muore a 20 anni dopo un malore

DAL PIEMONTE Era molto conosciuta per le sue attività di volontariato, Lara Leopaldi, ragazza di 20 anni di Gravellona Toce, nel Novarese

Il 24 dicembre aveva avuto un malore in casa. La giovane era stata portata all’ospedale di Domodossola e, aggravatesi le condizioni, al Maggiore di Novara. Ma la ragazza non ce l’ha fatta. I funerali si svolgeranno domani.

Bassetti cittadino onorario di Sauze: scritte contro di lui

Scritte murali contro il medico Matteo Bassetti sono comparse a Sauze d’Oulx, in alta Val di Susa, dove l’infettivologo riceverà questa sera la cittadinanza onoraria nel corso di una cerimonia al teatro D’Ou’ nel corso del convegno ‘Punti di vista sul virus e sulla pandemia’.  “Green pass = ricatto”, “No Green pass”: queste alcune delle scritte, realizzate con vernice spray su cui indagano i carabinieri. Ieri  i No Green Pass sui social avevano lanciato l’appello alla mobilitazione di protesta con appuntamento in piazza III Reggimento Alpini.

Ostriche e Champagne per un nuovo anno col botto Ma con eleganza e gusti speciali

L’abbinamento è da sempre considerato un binomio di lusso, destinato a una nicchia di pubblico dal palato esigente.

Forse è stato così in passato : da qualche anno, a  Torino, la realtà di  ” Red Oyster” , progetto di divulgazione, vendita e presentazione  di particolari tipi di ostriche –  promosso dall’ imprenditrice  Mariangela Lugli –  propone in vari eventi aperti al pubblico, la degustazione di questi molluschi, in abbinamento ad alcuni champagne e diversi tipi di gin, che ne esaltano i diversi gusti, le intensità sensoriali che cambiano a seconda della provenienza.
L’impostazione del format, che soprattutto nelle aziende vinicole, nei ristoranti nella zona delle Langhe e nelle varie occasioni di cerimonie private, si sta facendo apprezzare,  è semplice ed efficace: le oysters lady coinvolte, dimostrano come si apre il mollusco e, a scelta del cliente, con le attrezzature da lavoro previste, è possibile richiedere di ” condirle” con alcuni dei liquori o delle salse  disponibili. E via, una dopo l’altra, perchè sono talmente buone (  e salutari) che non se ne potrà più fare a meno…
Ostriche e champagne sono  in realtà una coccola gastronomica valida non solo durante il periodo del Natale, ma lungo  tutto l’arco dell’anno,  in particolare durante la stagione estiva dove , ovviamente, l’ostrica stessa richiama i sapori e gli umami sapidi del mare.  Può anche però essere un’idea regalo in occasione di  una ricorrenza particolare: Red Oyster, infatti, mette a disposizione diverse gift card contenenti i vari importi a seconda del numero e del tipo di ostriche richieste. Vi è anche la possibilità  di creare l’abbinamento completo accompagnato  agli champagne della storica azienda vinicola di  Alberto Massucco: un’esplosione di gusto assicurato!
Per le festività, la Red Oyster propone delle box da consegnare direttamente a domicilio, realizzate con vari formati  da 12 , 24 o 48 ostriche di diverso genere , in base alla regione di provenienza. Tra le varie qualità che si possono scegliere, vi segnaliamo la ” Spèciale saint- vaast cultimer” , nelle quale la sua origine dalle coste orientali della Normandia, le dona un buon indice di carnosità: dolci e croccanti al primo assaggio, lasciano in bocca un piacevole e caratteristico sapore di nocciola ; la più famosa , forse proprio per il suo sapore iodato ma equilibrato tipico, ottenuto grazie all’affinamento di 28 giorni nelle ” claire”  ( bacini argillosi alimentati con acqua di mare) , la ” Fine de claire vendèennes” ; oppure quella alla vista molto curiosa, la ” Spèciale Gillardeau” : la sua carnosità ha un impatto al palato indimenticabile , creando un’esperienza di gusti sia minerali che vegetali , in un crescendo di sapori delicatamente dolci e raffinati. I fini sapori dal sapore di nocciola duraturo sono il marchio di fabbrica di Gillerdau.
E’ possibile, inoltre, usufruire del servizio di apertura ostriche direttamente a casa, aggiungendo 5 euro ogni dozzina di ostriche aperte da un esperto del team, da addizionare al costo delle ostriche acquistate.
Con le box a domicilio si può sempre acquistare lo champagne di Alberto Massucco e, a seconda del genere di ostriche selezionato, il cliente verrà consigliato nella scelta più adatta a degustarle al meglio.
Per info sulle modalità di consegna a domicilio e sui prezzi , visitare il sito www.redoyster.it o contattare direttamente il team sui canali social di Facebook e Instagram.

Chiara Vannini 

Richiedeva video e foto intime ad una minore Scoperto dal padre della vittima che lo denuncia

In questi giorni il Commissariato di P.S. Rivoli ha concluso un’indagine per reati di produzione e cessione di materiale pedopornografico, che ha visto come vittima una minore residente nel Torinese. L’operazione, coordinata dalla Procura dei Minori presso il Tribunale di Torino, ha portato all’esecuzione di perquisizioni in tutta Italia ed il sequestro di circa 300 immagini di contenuto pedopornografico.

 

L’operazione, partita lo scorso inverno, nasce dall’attenzione e l’intuito di un padre che un giorno decide di controllare l’account di un noto social utilizzato dalla figlia. Da un rapido controllo si accorge che la minore da qualche tempo ha una sorta di “fidanzatino”, apparentemente coetaneo, che l’ha avvicinata tramite la piattaforma social e con il quale si sente di frequente. Una volta conquistata la fiducia della vittima, il soggetto, da lei mai conosciuto personalmente, riesce con la manipolazione psicologica a farsi inviare immagini e video di contenuto pedopornografico, girati dalla stessa con il telefonino. Una volta ottenuto quanto richiesto, il presunto “fidanzatino”, passa all’estorsione, minacciandola che se non avesse inviato ulteriori foto e video, il materiale in suo possesso sarebbe stato inoltrato ad altre persone.

La minore non rivela a nessuno quanto sta subendo.

Il padre prova a fermare l’utente, dialogando con lui attraverso l’account social, senza successo. Decide così, un pomeriggio di febbraio, di varcare la soglia del Commissariato di P.S. Rivoli per sporgere denuncia.

L’indagine risulta da subito complessa, ad elevato contenuto tecnico. Il reato si è sviluppato nelle fitte maglie della rete informatica, costellata di barriere giuridiche fatte di “account” e “file log”.

I poliziotti, coordinati dalla Procura dei Minori del Tribunale di Torino, dopo mesi di lavoro riescono a dare un nome ed un cognome al profilo del finto fidanzatino, denunciandolo.

Assassinio e follia, fascino e avidità in una soap opera da serata televisiva

Sugli schermi “House of Gucci” (film mancato) di Ridley Scott

 

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

 

Con e dopo il processo l’avrebbero definita “la vedova nera”, Patrizia Reggiani, la pietra angolare di una storia di “assassinio, follia, fascino e avidità”, se vogliamo prendere a prestito il sottotitolo del libro di Sarah Gay Forden, “House of Gucci”, da cui Ridley Scott è partito per dare vita ad una “Dinasty” della Milano più che bene e tutta da bere degli ultimi decenni del secolo scorso. Prima, umili origini, una nascita nella piana modenese, a Vignola il paese delle ciliegie, un padre biologico mai conosciuto, la madre che ricostruisce una vita per sé e per la figlia sistemandosi nel piccolo impero di un trasportatore, un bel numero di camion e di dipendenti, l’adozione e la tranquillità economica. Certo però che imbattersi, ventiduenne, nel rampollo Maurizio Gucci ad una festa, scambiandolo per il barman di turno, è un affare di tutt’altro tono e mica da tutti i giorni: il nome alletta anche se il bel Maurizio è al momento in rotta con il padre Rodolfo (un passato di attore, con vari film in curriculum, che nel cinema trovò pure una moglie) e del marchio con la doppia G non sa che farsene. Per il momento. Ma il nome alletta, certo, e Patrizia amerà travestirsi da gatta spregiudicata, innamorata, chi glielo nega? ma pur sempre inevitabile arrivista – femme fatale, a metà strada tra Cenerentola e Lady Macbeth -, per festeggiare un matrimonio osteggiato e un ravvicinamento, la nascita delle figlie soprattutto, per sfoderare, una volta messo il naso in azienda, tutta la spietata freddezza, come l’appoggio ad un marito piuttosto debole e inconcludente, sempre da spingere, sempre da consigliare, per ambientarsi assai facilmente nell’attico newyorkese e tra i nuovi amici come Jacqueline Kennedy Onassis, tra i disegni inconfondibili degli abiti, tra i conti bancari e le proprietà, tra i giochi al massacro che serpeggiano in quel covo di vipere, da cui nessuno è escluso. Figli contro padri, cugini contro cugini, zii contro nipoti, tutta una enorme lotta per porsi alla cima della piramide dei luccicanti quattrini (che tornano a circolare, italianissimi, e a scricchiolare amaramente, nella filmografia del più che ottantenne Scott, dopo “Tutti i soldi del mondo” sul rapimento del giovane Getty).

Avvolti nella nebbia milanese, trascorrono tredici anni di matrimonio, ville e feste, antiquariato che appaga l’occhio, macchine di lusso che alleggeriscono di parecchio il portafoglio, la separazione della coppia, le lacrime di lei e la durezza di lui (che non si farà vedere neppure al diciottesimo compleanno della figlia maggiore, che nonostante l’affidamento congiunto della prole non s’occuperà mai o troppo poco): sino agli attimi finali (“Non credevo di aver sposato un mostro”, “Hai sposato un Gucci”), alla decisione ultima di togliere di mezzo il consorte che già s’è fatta una nuova compagna, l’aiuto della maga Pina Auriemma e la “collaborazione” di un paio di sicari. Patrizia verrà condannata (nel 1998), come le cronache ci hanno insegnato, a 28 anni ridotti dopo solo due anni a 26 e ridotti ulteriormente a 16, chiaramente “per buona condotta”. È uscita dal carcere nell’ottobre 2016. Ed è ancora e sempre “una Gucci”: “Nel nome del padre, del figlio e della famiglia Gucci”. Inesorabili, i titoli di coda ci avvertono che all’interno del marchio, della famiglia Gucci non esiste più nessuno. Le due G hanno preso altre strade.

Un mare di sentimenti negativi, di arrivismo, di inganni, una grande e vasta materia che il cinema s’è preso la briga di trattare (ma ne sentivamo davvero la necessità? Forse, strano a dirsi, a uscirne quasi vincitrice in tutto questo gran balletto di ipocrisie, è proprio la maison, se diamo ascolto a quella variopinta ricerca di vintage che pare abbia colpito non pochi rappresentanti del mondo dello spettacolo e del jet set), senza che tuttavia Ridley Scott, confezionando una soap opera da serata televisiva e puntando dritto dritto al solo intrattenimento (che finisce col diventare dopo la prima ora – in tutto sono 156’ – anche abbastanza noioso), stropicciando ogni cosa sopra le righe, non abbia avuto – alleggerendosi della verità storica – in animo di fare una pur leggera luce su come possano essere andate realmente le cose, abbia in un baleno impaginato il verdetto dei giudici nel ridicolo quanto tragico finale, guardando con occhio tutto americano l’aspetto mafioso della storia (e Al pacino, nelle vesti di zio Aldo – fautore di una filosofia imprenditoriale, “la qualità si ricorda a lungo, mentre il prezzo si dimentica” – cui tanto piacciono le feste di famiglia, manco fosse il padrino Brando, ne è il degno rappresentante: e non sai neppure dire se sia bravo o no nel ruolo), pasticciando con i personaggi a cui nega un auspicabile aspetto psicologico, fatto di radici e di formazione (possibile che il cugino Paolo fosse così in formato scemo del villaggio, con Jared Leto da pollice verso e grottescamente truccato, in maniera pessima), guidando malamente un Adam Driver, attore sopravvalutato del resto, qui un Maurizio decisamente inespressivo, sempre eguale sotto gli occhiali dalla montatura d’antan, o lasciando nell’ombra un Jeremy Irons (zio Rodolfo) dalle vistose occhiaie. Rinunciando ad un bel filmone di impianto processuale, dove forse saremmo stati coinvolti assai di più. Chi convince maggiormente è Lady Gaga, in odore di candidatura all’Oscar, che passa con disinvoltura (ma il suo capolavoro resta sempre “A star is born”) attraverso l’escalation della sua Patrizia, anche se anche lei è pronta a debordare in gesti e occhiate non proprio misurati e tenuti a bada. La signorina Germanotta la vince sui suoi colleghi ma non vale ancora il prezzo del biglietto. Come ogni rivisitazione con l’occhio d’oltreoceano di una realtà di casa nostra, “House of Gucci” è infarcito come un panettone di Natale con i canditi di canzoni come più non si potrebbe: chiaro che nel finale non possa mancare l’ugola di Pavarotti.

 

 

 

Bus sostitutivi sulle linee ferroviarie prive di personale positivo o in isolamento

TRASPORTO FERROVIARIO REGIONALE. DAL 29 DICEMBRE 

Le variazioni sono previste fino al 9 gennaio prossimo

 

«Il personale del servizio di trasporto pubblico è, da molti mesi, sotto pressione e naturalmente non è immune alle carenze di organico dovute al massiccio aumento di casi positivi al Covid e dei relativi isolamenti fiduciari. Abbiamo comunque voluto tutelare il servizio di trasporto pubblico scegliendo la via dell’integrazione con autobus sostitutivi per non privare i piemontesi della possibilità di spostarsi; nel frattempo monitoreremo quotidianamente le necessità che dovessero emergere nei prossimi giorni». Queste le parole dell’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi sulla variazione del servizio ferroviario regionale in vigore dal 29 dicembre al 9 gennaio, che prevede la sostituzione con autobus di quei treni risultati privi di personale ferroviario in quanto positivo al test Covid o in isolamento per contatto con soggetti positivi.

«Grazie alla stretta collaborazione tra Regione Piemonte, Trenitalia e Agenzia della mobilità piemontese – prosegue l’assessore Gabusi – siamo riusciti a realizzare in tempi rapidissimi la riorganizzazione del trasporto ferroviario in tutto il Piemonte, con l’obiettivo di non togliere nessun trasporto. L’occhio è puntato anche al 10 gennaio quando riprenderanno le scuole e l’utilizzo dei mezzi pubblici tornerà a regime; auspichiamo per quella data una normalizzazione della situazione del personale ferroviario».

Di seguito le tratte e gli orari che da domani, 29 dicembre, saranno operate con autobus sostitutivi. Ulteriori variazioni, possibili fin dal 30 dicembre, saranno verificabili sul sito di Trenitalia al link https://www.trenitalia.com/it/informazioni/Infomobilita/notizie-infomobilita.html

Si ricorda che a bordo dei treni regionali è consentita l’occupazione dell’80% dei posti per cui il mezzo è omologato e che rimane obbligatorio indossare la mascherina di tipo FFP2 o superiore per la protezione del naso e della bocca.

 

 

Numero Treno

Partenza

Ora Part

Arrivo

Ora Arr

11125

FOSSANO

12:22

S. GIUSEPPE

13:29

11128

S. GIUSEPPE

14:31

FOSSANO

15:38

11129

FOSSANO

14.22

S.GIUSEPPE

15.29

11132

S.GIUSEPPE

16:31

FOSSANO

17:38

11137

FOSSANO

18:22

S. GIUSEPPE

19:29

11140

S. GIUSEPPE

20:31

FOSSANO

21:38

11160

ALESSANDRIA

08:35

CHIVASSO

10:15

11165

CHIVASSO

10:45

ALESSANDRIA

12:25

11217

CUNEO

08:41

LIMONE

09:19

11218

LIMONE

09:32

FOSSANO

10:35

11257

NOVARA

09:08

ALESSANDRIA

10:15

11266

ALESSANDRIA

12:45

NOVARA

13:52

11267

NOVARA

14:23

ALESSANDRIA

15:32

11271

NOVARA

16:08

VALENZA

16:58

11276

VALENZA

18:01

NOVARA

18:52

11413

DOMODOSSOLA

05:20

NOVARA

07:16

11430

NOVARA

14.15

BORGOMANERO

14.52

11435

BORGOMANERO

18.12

NOVARA

18.47

11451

ACQUI TERME

05:45

SAVONA

07:17

11453

ALESSANDRIA

06:40

ACQUI TERME

07:17

11454

SAVONA

08:00

ACQUI TERME

09:37

11456

ACQUI TERME

09:42

ALESSANDRIA

10:20

11471

ALESSANDRIA

15.40

SAVONA

17.48

11476

SAVONA

18.11

ALESSANDRIA

20.20

11504

NOVARA

6.50

ARONA

7.39

11506

NOVARA

07:50

ARONA

08:39

11511

ARONA

7.48

NOVARA

8.32

11523

ARONA

13:48

NOVARA

14:32

11578

ACQUI TERME

12:44

ASTI

13:44

11579

ASTI

14:12

ACQUI TERME

15:12

11665

ASTI

07:16

ALESSANDRIA

07:46

26284

CHIVASSO

21:27

TORINO LINGOTTO

22:00

26287

TORINO LINGOTTO

22:31

CHIVASSO

23:04

26382

TORINO PORTA NUOVA

20.45

SUSA

21.53

26389

SUSA

22.09

TORINO PORTA NUOVA

23.15

26782/3

TORINO STURA

20:52

FOSSANO

21:59

Molesta passeggera a bordo di un tram

 

Arrestato in corso Unione Sovietica

 

Nel giorno di Santo Stefano gli agenti della Squadra Volanti hanno arrestato un cittadino centrafricano di 32 anni per atti osceni aggravati.

L’uomo, dopo essere salito a bordo di un tram, aveva iniziato a molestare una passeggera, dapprima abbassandosi i pantaloni, per poi mostrarle le parti intime. La donna decideva allora di cambiare posto ma il trentaduenne dopo pochi istanti l’aveva raggiunta, continuando a mettere in atto gesti espliciti. La vittima, intimorita, aveva chiamato il 112 NUE. Vedendola al cellulare, lo straniero si era allontanato, raggiungendo la parte opposta del tram, pur continuando a fissarla. L’intervento dei poliziotti ha posto fine alla sua condotta.

In seguito ad ulteriori accertamenti è emerso come il soggetto si fosse già reso protagonista di un episodio analogo la scorsa settimana.

Condotto presso gli uffici di via Tirreno, il trentaduenne, privo di documenti al seguito, ha fornito un nominativo falso al fine di eludere i controlli.

Alla luce dei fatti, oltre all’arresto, è scattata la denuncia per gli atti osceni compiuti nei giorni scorsi e per falsa attestazione

Approvato il progetto per la navigabilità del Po. 10 milioni di euro la spesa finanziata con fondi Pnrr

Dal 2026 torneranno i battelli e un servizio di navigazione fluviale sul Po.

La Giunta Comunale ha infatti approvato questa mattina, su proposta dell’assessore Francesco Tresso, il progetto di fattibilità tecnica ed economica degli interventi per il ripristino della navigabilità sul fiume Po, nella tratta a monte della traversa Michelotti fino a Borgo Navile nel Comune di Moncalieri.

“Riattivare la navigazione fluviale per scopi turistici rafforza l’idea di un rapporto forte tra la città e il fiume, una risorsa unica che deve essere tutelata e valorizzata allo stesso tempo”, ha sottolineato l’assessore Tresso. “In questo senso – ha aggiunto l’assessore –  l’utilizzo di natanti con propulsione elettrica è coerente con il concetto di sostenibilità ambientale, e gli stessi battelli saranno occasione di educazione ambientale per le scolaresche e per la cittadinanza: vedere la città dal fiume, imparare a conoscere la flora e la fauna che abitano le sue sponde rappresenta una grande opportunità”.

La soluzione scelta è stata preferita tra 5 diverse alternative progettuali analizzate da Hydrodata S.p.A., la società alla quale la Città di Torino ha affidato l’incarico nel settembre dello scorso anno, prevede: la manutenzione straordinaria degli imbarchi esistenti (Borgo Navile, Le Vallere, Piscina Lido, Italia ’61, Borgo Medievale, Murazzi),  la realizzazione della struttura di rimessaggio protetto per la messa in sicurezza delle imbarcazioni nel sito ipotizzato subito a monte della passerella pedonale “Turin Marathon” (costituita da una darsena dotata di pontile galleggiante, edifici tecnici, area di rimessaggio e carro-ponte) e la predisposizione di stazioni di ricarica elettrica delle imbarcazioni.

Per la riattivazione del servizio di navigazione è previsto l’utilizzo di imbarcazioni, più compatte delle precedenti, più leggere e con un pescaggio minore di quelle utilizzate in passato, maggiormente idonee alla navigazione nel tratto cittadino e ad essere ricoverate in sicurezza quando durante gli eventi di piena.

I battelli, il cui costo stimato è di 1 milione di euro per ciascuna imbarcazione, potranno ospitare fino a 64 passeggeri con 2 membri dell’equipaggio. Una parte dello scafo sarà chiusa e al riparo (dotata di aria condizionata) e grazie alle ampie vetrate permetterà un’ottima visuale del panorama.

La spesa per gli interventi di ripristino della navigabilità del fiume Po, per un ammontare complessivo previsto di 10 milioni di euro sarà finanziata con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” – D.L. 59/2021, nell’ambito del “Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici ed aree naturali” per i quali la Città di Torino ha ottenuto il finanziamento del progetto complessivo intitolato “Torino, il suo parco ed il suo fiume: memoria e futuro” – Progetto Valentino”.