ilTorinese

Una calza della Befana dolce, elegante e di qualità

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” La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte ma … con le calze di Gallo”:

il marchio storico dell’azienda calzificia lombarda,  fa da sfondo, per questa epifania,  ad una ” dolce” collaborazione con la nota cioccolateria torinese firmata Davide Appendino.

La calza, simbolo tradizionale dell’epifania – che tutte le feste porta via – , insieme alle prelibatezze di fine cioccolato, danno vita ad una festa nella quale stile, qualità e tradizione  contraddistinguono i due marchi. E più piccoli non potranno che apprezzare ” le cose buone per davvero”… senza carbone, una volta tanto.
La calza d’eccellenza,  composta da una lastra di cioccolato fondente al 70% con Nocciole IGP Piemonte o una a scelta tra quelle disponibili nel negozio da circa 350 gr, 120 gr di cuneesi al rhum, 40 gr di gianduiotti exrafondenti monorigine Ecuador e, ovviamente, un paio di calze rigato Gallo, è acquistabile – al costo di 50 euro –  sia nel nuovo store di Davide Appendino di V. Cavour 13 oppure, poco più avanti, nel negozio Gallo al civico 7.  Disponibile anche sullo shop on line di Davide Appendino –https://shop.davideappendino.it-, sempre al costo di 50 euro.

CHIARA VANNINI

Teatro dialettale a Moncalieri

Sabato 8 gennaio 2022

XXXIII RASSEGNA TEATRALE DIALETTALE
La cosa pi’ bela

Moncalieri, ore 21

Teatro Matteotti, via Matteotti 1

Sabato 8 gennaio, alle ore 21, la 33a Rassegna teatrale in lingua piemontese propone il suo terzo spettacolo in cartellone: una commedia in due atti di Tonino Ranalli. Sul palco del Teatro Matteotti di Moncalieri, in arrivo da Mondovì, c’è la Crica del Borgat con “La cosa pi’ bela”.

Letizia ed Enrico, già genitori di una creatura, stanno per sposarsi. Sul coronamento del loro sogno d’amore incombe l’ombra della mamma di lui, donna di vecchio stampo che sta per arrivare a conoscere la famiglia della nuora e anche la nipote nata fuori dal matrimonio, di cui non sa ancora nulla. Sui singolari componenti di questa famiglia sta per posarsi un turbine di novità e colpi di scena, con sorpresa finale. La rassegna è a cura delle compagnie moncalieresi Gruppo Amici di San Pietro, Siparietto di San Matteo e J’Amis del Borg, con il patrocinio della Città di Moncalieri e il sostegno della Pro Loco Moncalieri.

La nostra rassegna della commedia in lingua piemontese al Matteotti è da 33 anni uno degli appuntamenti fissi più amati anche ben oltre i confini di Moncalieri – commenta soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Ed è un’iniziativa che sosteniamo convintamente, nell’ottica di valorizzare quel che Moncalieri ha di peculiare, gli echi più profondi e caratterizzanti della sua storia. Ben lungi dal rimanere ancorati al passato, l’obiettivo è prima di tutto far vivere e diffondere, grazie all’intenso, metodico lavoro di rete con le compagnie del territorio, quanto c’è di più vivo nella cultura e nell’identità moncalierese”.

Abbonamento a 8 spettacoli: € 50,00

Biglietto singolo: € 8,00 (ridotto per under 12: € 6,00)

Info e prenotazioni: tel. 328.6894390 dalle ore 15,30 alle 19 Mail: annafalconieri50@gmail.com

 

Tv a rischio nelle valli alpine

Le valli alpine e appenniniche vedono a rischio la TV. Che nelle case resterà senza segnale in quelle zone coperte da ripetitori di proprietà degli Enti locali.

E la colpa non è di certo di Comuni, Unioni, Comunità. Da oggi, 3 gennaio, verso il definitivo cambio delle frequenze, viene adottato un nuovo sistema di collegamento e trasmissione dei segnali TV che rischia di comportare gravi discriminazioni per i residenti nei Comuni di montagna, dove i ripetitori non sono di proprietà delle reti televisive (RAI in primis).

“In diverse aree del Paese il rischio concreto è che le Unioni e i Comuni, o le Comunità montane, debbano far fronte a spese insostenibili per interventi di adattamento dei ripetitori al nuovo sistema – spiegano Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte – Negli ultimi giorni di dicembre, a fronte delle comunicazioni da parte delle sedi locali MISE di revoca dell’autorizzazione rilasciata agli Enti locali per l’installazione di impianti televisivi DVB-T per garantire il servizio pubblico che RAI peraltro non ha mai assicurato in alta montagna e nelle valli laterali, gli Enti locali montani hanno manifestato l’interesse alla prosecuzione con i medesimi impianti dell’esercizio attualmente svolto con la ripetizione del Mux-RAI contenente anche Rai1, Rai2, Rai3. Questo è il primo passo per non perdere la TV nelle valli. Ma non basta, purtroppo”. Gli Enti hanno richiesto di garantire, in attesa del rilascio della nuova autorizzazione, la copertura del servizio ai cittadini utenti interessati senza interruzioni temporali. Solo successivamente all’eventuale assegnazione di nuove frequenze sarà possibile quantificare i costi per gli interventi di adeguamento agli impianti esistenti. “Il rischio concreto è che vi siano a breve costi ingenti, a carico degli Enti, per il servizio pubblico cittadini a cui non potrà più essere garantita la visione della trasmissioni RAI – sottolineano Bussone e Colombero – Per adeguare un impianto servono almeno 15 mila euro. E vi sono Enti che ne hanno più di dieci di proprietà. Serve un intervento politico del Governo, Mise e Ministero della Digitalizzazione in particolare, per ricercare soluzioni che non impattino sugli enti locali, che non hanno certamente le disponibilità economiche per far fronte ad adempimenti peraltro non dipendenti dalla propria volontà”.

Mentre Mise e Ministero della Digitalizzazione erogano contributi per la sostituzione dei televisori, il problema delle aree montane non è certo l’apparecchio televisivo, più o meno smart. Quanto invece lo sono i ripetitori, che devono essere adeguati. Uncem ha chiesto con urgenza un supporto operativo e finanziario ai due Ministeri, per non lasciare senza TV chi vive nei territori montani.

Andrea Cane (Lega Salvini Piemonte): “Asl To4, solo chiacchiere”

“Il Direttore Generale Scarpetta sa fare benissimo il suo mestiere e non ha alcuna intenzione di andarsene”.

“Stefano Scarpetta non se ne va, Boraso resterà ad Asti: il gioco del telefono senza fili in queste vacanze natalizie è sfuggito di mano a qualche giornalista o talpa che sia, ma da quel che posso dire dopo aver sentito il Direttore Generale Scarpetta e anche l’Assessore Icardi, è che non penso sia il caso di iniziare l’anno in questo modo, confondendo le idee dei cittadini già abbastanza provati da questa nuova ondata di pandemia”. È secca la replica alle illazioni della stampa da parte di Andrea Cane, Vicepresidente della Commissione Sanità del Piemonte.
“Lasciamo lavorare tecnici ed amministratori – ha proseguito il Consigliere regionale leghista – e garantiamo un clima di fiducia soprattutto a chi ogni giorno amministra questa situazione emergenziale. Ho sentito il Direttore Scarpetta per gli auguri di buon anno e anche in quel frangente abbiamo fatto un breve punto della situazione, che smentisce ogni illazione sul lavoro serio e proattivo dell’Asl To4 e dei suoi vertici. E aggiungo che i risultati raggiunti sono come sempre misurabili, il reparto di radiologia a Ivrea, quelli di ginecologia a Chivasso e a Cirié avranno presto i loro primari; l’Asl To4 avrà a breve anche i primariati dei pronto soccorso, risorse che non si inventano, figure professionali che in questo momento mancano a livello nazionale. Sono stati avviati lavori delle terapie intensive e sub-intensive, i percorsi di pronto soccorso duplicati per casi Covid e non Covid per gli ospedali di Ivrea, Cirié e Chivasso. Quanto al PNRR la conferenza dei sindaci non ha fatto altro che chiedere un ospedale di comunità in più rispetto ai 3 assegnati. Infine penso sia fondamentale sottolineare ancora una volta che quest’anno potremo finalmente veder posizionato un sistema di risonanza magnetica da 1,5 Tesla all’interno dell’ospedale di Ivrea”.
“Credo sia poi utile ricordare – ha concluso Andrea Cane – che l’Asl To4 nella campagna vaccinale in corso è sempre stata tra le eccellenze di una Regione che in Italia è esempio per tutti. Si era detto che la pandemia ci avrebbe reso tutti migliori? Sono certo che per l’Asl governata da Stefano Scarpetta sarà così: i nostri territori hanno bisogno di unità e collaborazione tra media, cittadini, aziende sanitarie ed enti locali, non certo di fake news di buon anno nuovo!”.

(foto archivio)

Auguri Guerin Sportivo!

Accadde oggi…

La rivista settimanale di calcio,critica e politica sportiva,compie oggi 110 anni.
Nasce a Torino il 4 gennaio del 1912 con periodicità settimanale,poi quotidiana,ancora settimanale e negli ultimi anni mensile.
L’idea del giornale è di Giulio Corradino Corradini:il suo pensiero è che in Italia manca un giornale dalla scrittura semplice che bada al sodo senza fronzoli ed iperbole, leggibile da tutti, dai toni accesi e battaglieri,anche  divertente, con articoli polemici e curiosi.Ed è così che parlando insieme ad alcuni amici nasce il Guerin Sportivo, nome che prende l’idea dal Guerin Meschino, eroe di un romanzo epico cavalleresco francese. Ma il nome è anche legato ad un foglio di satira politica che è uscito nel 1882. Guerino dunque per il suo carattere battagliero e capace di difendere anche i più deboli. La rivista si è occupata di tutti gli sport, raccontati dalle firme più prestigiose (da Montanelli a Tosatti, da Sconcerti a Tommasi a Gramellini). Tra i direttori anche Gianni Brera, Italo Cucci e Marino Bartoletti. Dal 2009 sotto la direzione di Matteo Marani si è trasformato in un mensile.Caratteristica del giornale è(nonostante da tanti anni c’è la crisi dell’editoria che ha falcidiato innumerevoli riviste,quotidiani, fumetti e libri facendoli scomparire) che esiste e resiste sempre in formato cartaceo! Il direttore in carica è Ivan Zazzaroni.Auguri Guerino,per altri 100 anni,come minimo.Sempre cartacei!

Enzo Grassano

Migliora il bimbo di un mese malato di Covid

Il quadro polmonare del bimbo di appena un mese malato di Covid ricoverato al Regina Margherita è migliorato e i medici incominciano ad essere ottimisti sulle sue condizioni generali. Anche gli altri bambini colpiti dal virus e ricoverati nell’ospedale torinese sono sottoposti alle nuove terapie  per il Covid, compresi  gli anticorpi monoclonali.

Arrestato dopo essersi introdotto in un poligono di tiro

Tentato furto a San Silvestro

 

Venerdì sera, poco dopo le 21, gli agenti della Squadra Volante e del Commissariato Madonna di Campagna intervengono in via Sansovino dove è stato segnalato un tentativo di furto a un poligono di tiro ubicato nella via.

Una volta all’interno della struttura, mentre ispezionano l’area, i poliziotti odono dei rumori e trovano la persona, in precedenza ripresa dalle immagini del sistema di videosorveglianza, nascosta al buio dietro il tronco di un albero. L’uomo, un cittadino centrafricano di 53 anni con precedenti di polizia viene fermato e arrestato per tentato furto.

Dall’analisi delle immagini emerge come l’uomo aveva rovistato nei cassetti, messo a soqquadro gli ambienti e tentato di forzare un armadio contenente materiale vario e munizioni per armi soft-air.

Fondazione CRT premia le idee innovative e sostenibili

Dalla TEDXTorino Conference al monitoraggio del territorio con i droni, dal recupero degli oggetti con la tecnica giapponese del kintsugi alla redistribuzione delle eccedenze alimentari nei mercati: 265 idee innovative nel segno della sostenibilità sociale e ambientale potranno essere realizzate con 3,57 milioni di euro di contributi della Fondazione CRT assegnati a istituzioni ed enti non profit con il bando “Ordinarie”.

 

Economia circolare, riduzione degli sprechi, valorizzazione delle risorse del territorio connotano le progettualità sostenute dalla Fondazione CRT per migliorare il benessere delle persone nel rispetto dell’ambiente e del tessuto sociale”, dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia.

 

Le idee sono il motore del cambiamento e Fondazione CRT aiuta a rendere concreti progetti per l’innovazione culturale e sociale coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”, afferma il Segretario Generale Massimo Lapucci.

 

Welfare e Territorio
122 contributi, per complessivi 1,34 milioni di euro della Fondazione CRT, sono destinati all’area Welfare e Territorio
In particolare, la Fondazione CRT sostiene il progetto “Kintsugi, una nuova sfida per il saluzzese” della Società cooperativa Armonia Impresa onlus di Revello (Cuneo) che coinvolge la comunità educante locale (insegnanti, allenatori sportivi, volontari, animatori) nell’antica arte giapponese del riparare e riunire i cocci creando “cicatrici d’oro”; “Fili di cotone: percorsi di sartoria ed empowerment femminile” del Vaso di Sarepta, organizzazione di volontariato di Torino, che propone gratuitamente a donne in situazione di vulnerabilità sociale 225 ore di laboratorio presso la sartoria sociale diecicentoLAB nel quartiere cittadino di San Donato. E ancora: “Banda Biscotti: ampliamento e riqualificazione verso una maggiore sostenibilità” della Cooperativa sociale “Il sogno” di Domodossola (Verbano-Cusio-Ossola), per un “upgrade” in chiave più sostenibile – attraverso la riduzione degli sprechi, l’uso di ricette a tutela degli animali, l’efficientamento del processo produttivo – del laboratorio di produzione dolciaria della Casa Circondariale e dell’Istituto di Istruzione di Polizia Penitenziaria “Salvatore Rap” di Verbania; la “Cucina Ecomora”, dell’Associazione Eco dalle città di Torino, per il recupero, la trasformazione e la redistribuzione delle eccedenze alimentari nei mercati urbani di Porta Palazzo, via Porpora, piazza Foroni, corso Cincinnato e Borgo Vittoria, con il coinvolgimento di richiedenti asilo stipendiati.
In ottica sviluppo del territorio, la Fondazione CRT sostiene l’indagine sui sistemi irrigui del Piemonte dell’Associazione d’irrigazione ovest Sesia di Vercelli. Inoltre, ha assegnato contributi per l’allestimento del Museo del Fungo nell’ex convento dei Frati Cappuccini di Ceva e per il ripristino e la valorizzazione della miniera di Nucetto, entrambi nel Cuneese.
Stanziate risorse anche per il progetto “Protezione Civile e Anagrafe Itinerante” a Torino, l’acquisto di un sistema UAS (drone) per il monitoraggio del territorio a Briga Alta (Cuneo), il miglioramento della Colonna Mobile del Coordinamento territoriale del volontariato di Protezione Civile di Cuneo.

 

Ricerca e Istruzione
Per l’Area Ricerca e Istruzione sono stati approvati 106 contributi per complessivi 1,8 milioni di euro, di cui 800 mila euro per gli Atenei.
Per promuovere la divulgazione scientifica la Fondazione CRT sostiene la TEDXTorino Conference, che a febbraio 2023 porterà in città il format di talk internazionale sul tema “Un incondizionato amore per l’essere umano” e la 37a edizione dei GiovedìScienza organizzati dall’Associazione CentroScienza.
In ambito formativo viene rinnovato il sostegno al Master biennale in giornalismo “Giorgio Bocca” e a Master Mësté, il progetto della Fondazione Cecilia Gilardi Onlus per giovani interessati alle professioni artigiane di eccellenza.
La Fondazione CRT continua a investire anche nel sistema degli atenei del Piemonte e della Valle d’Aosta e nelle attività di ricerca degli enti del territorio. Particolare attenzione è dedicata alle progettualità sul disagio mentale sviluppate dall’Università degli Studi di Torino per un maggior benessere psicofisico delle persone: gli studi sulla gestione e il trattamento della depressione resistente alle cure e il supporto neuropsichiatrico online per adolescenti con anoressia nervosa, entrambi a cura del Dipartimento di Neuroscienze, e il progetto del Dipartimento di Giurisprudenza sull’effetto della pandemia da COVID-19 sul benessere dell’infanzia e dell’adolescenza in Piemonte.

 

Arte e Cultura
La Fondazione CRT ha assegnato 37 contributi per 431 mila euro a sostegno di festival letterari, cinematografici e progetti di videomapping come “Città dinamica” in piazza San Carlo a Torino; il Glocal Film Festival per promuovere la cinematografia piemontese; la kermesse “Librinfesta” ad Alessandria, mix di incontri con celebri autori italiani di libri per bambini e ragazzi, laboratori e workshop per scuole e insegnanti, dirette ed eventi con grandi ospiti. Assegnati contributi anche per il Festival dell’Illustrazione Di-Se di Domodossola (Verbano-Cusio-Ossola), grande festa dedicata al disegno e al mondo dell’illustrazione con incontri, mostre, laboratori, workshop, talk, performance, street sketch e disegni dal vivo; il progetto “PIO V – 450” ad Alessandria per celebrare i 450 anni dalla morte di San Pio V, Papa domenicano di origine piemontese, attraverso la valorizzazione dei luoghi legati alla sua vita. E ancora: “Contemporanea Film Festival. Sguardi di donne verso nuove prospettive”, manifestazione internazionale di cinema e arti visive curata da Distretto Cinema e concentrata sulle nuove prospettive femminili; “Raccolti Festival”, ideato e curato dalla Bottega Miller di Vercelli, che prevede incontri con protagonisti del panorama culturale italiano, eventi, laboratori creativi e proposte musicali.

La politica e il “centro”

Quando ritorna la politica – e speriamo che dopo il lento tramonto del populismo di marca grillina si inverta rapidamente la rotta – inesorabilmente ritorna anche il “centro”.

Non come categoria astratta o virtuale ma come spazio politico concreto e
tangibile. Del resto, il nostro paese dal secondo dopoguerra in poi, è quasi sempre
stato governato non “dal” centro ma al “centro”. Ovvero, con categorie, culture e una
classe dirigente che riconducevano alla “politica di centro” la loro cifra distintiva.
Elementi che hanno caratterizzato per intero la prima repubblica e che poi si sono in
parte indeboliti nella cosiddetta seconda repubblica per eclissarsi del tutto con l’arrivo
dei populisti al governo. Quando si parla di populismo ci si riferisce a quella sub
cultura che ha contribuito in modo decisivo a demolire quella qualità della democrazia
e quelle costanti del sistema politico che hanno caratterizzato per svariati decenni il
“sistema Italia”. E cioè, si tratta di tasselli fondamentali del mosaico democratico,
istituzionale e costituzionale del nostro paese. Ovvero, il ruolo dei partiti, l’importanza
delle culture politiche, l’autorevolezza e la competenza della classe dirigente, la
cultura della mediazione, il senso dello Stato, il profondo rispetto delle istituzioni
democratiche e, in ultimo ma non per ordine di importanza, la cultura di governo. Tutti
elementi che sono stati sacrificati sull’altare della novità, della demagogia,
dell’improvvisazione al potere – l’ormai famoso e celebre “uno vale uno” – del
qualunquismo e soprattutto della lunga tradizione democratica e costituzionale del
nostro paese
.
Ora, almeno così pare, questa lunga parentesi è giunta finalmente al capolinea se è
vero, com’è vero, che anche i protagonisti di questa decadente fase politica hanno
rinnegato sostanzialmente tutto quello che li aveva caratterizzati per molti anni
attraverso una misteriosa “conversione” politica tanto rapida quanto collettiva
.
Ma, al di là di questo fatto che non può, comunque sia, essere aggirato, quello che
conta rilevare è che, finalmente, il ritorno di una “politica di centro” si impone nel
nostro paese. Per il semplice motivo che ritorna una politica e una cultura che
rimuovono quella logica della radicalizzazione del conflitto politico che resta all’origine
di una prassi riconducibile agli “opposti estremismi”. Una prassi poco compatibile con
la democrazia dei partiti e con la centralità del Parlamento che, non a caso, erano e
restano i nemici principali del verbo e del dogma populista
.
Ecco perchè l’iniziativa politica intrapresa per ricostruire un “centro” plurale e
riformista nel nostro paese non può e non deve passare sotto silenzio. Non solo
perchè, come dicono i sondaggisti più accreditati, copre un vuoto politico con un
potenziale consenso elettorale che si aggira attorno al 10% ma anche, e soprattutto,
perchè contribuirebbe a far ritornare una politica credibile e una cultura di governo
che in Italia, nel bene o nel male, ha sempre caratterizzato lo stesso sistema politico.
Un “centro” plurale e riformista molto simile all’esperienza della Margherita – non a
caso si pensa ad una sorta di “Margherita 2.0” – che all’inizio degli anni duemila fu
decisiva per declinare una politica all’insegna del buon governo con un metodo
profondamente democratico e costituzionale. Appunto, l’esatto opposto di ogni sorta
di populismo e di tutto quello che si trascina dietro. Dal qualunquismo al settarismo,
dalla demolizione degli avversari/nemici politici all’incompetenza della classe
dirigente, dalla sostanziale estraneità ai principi e ai valori democratici alla
sottovalutazione del peso delle culture politiche riformiste e storiche
.
Dunque, un vero “partito di centro” capace di declinare, altrettanto credibilmente, una
vera “politica di centro”. Sarà questa la vera sorpresa e la vera novità delle prossime
elezioni politiche. Piaccia o non piaccia ai populisti di turno
.
Giorgio Merlo