ilTorinese

Il bollettino Covid di lunedì 10 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 8.571 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 7.223 dopo test antigenico), pari al 13,5% di 63.530 tamponi eseguiti, di cui 56.456 antigenici. Degli 8.571nuovi casi gli asintomatici sono 7.022 (81,9%).

I casi sono così ripartiti: 7.091 screening, 1132 contatti di caso, 348 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 609.625, così suddivisi su base provinciale: 50.976 Alessandria, 29.064 Asti, 21.215 Biella, 85.915 Cuneo, 47.320 Novara, 313.871 Torino, 21.111 Vercelli, 22.939 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.848 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 14.366 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 14(rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.845 (+121 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 142.436

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.422.004 (+63.530 rispetto a ieri), di cui 2.779.340 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 12.178

Sono 137 di oggi, idecessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.178 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.608 Alessandria, 735 Asti, 454 Biella, 1.498 Cuneo, 976 Novara, 5.839 Torino, 562 Vercelli, 385 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 121 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

453.026 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 453.026 (+5.535 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 37.286 Alessandria, 22.377 Asti, 15.046 Biella, 64.308 Cuneo, 37.110 Novara, 238.221 Torino, 15.982 Vercelli, 16.983 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.732 extraregione e 3.981 in fase di definizione.

Pazzesca Juve! Roma-Juventus 3-4

I gol in sequenza di Abraham, Dybala, Mkhitaryan, Pellegrini, Locatelli, Kulusevski e De Sciglio 

Finalmente il carattere e la grinta della Juventus 9 volte campione d’Italia consecutivamente.
Una partita rocambolesca che i giallorossi di Mourinho hanno avuto saldamente in mano fino ad un certo punto.Poi solo Juve in campo:dopo il 3-1 parziale della Roma ecco la rimonta con i gol di Locatelli,Kulusevski e De Sciglio.È una vittoria che muove la classifica,lascia i bianconeri saldi al quinto posto con un occhio più benevolo verso il quarto posto.Con questo carattere, concentrazione e grinta,unita alla qualità dell’organico che non manca alla squadra di Allegri,la Juve sarà in grado di salire ancora di più verso l’alta classifica.
Qualche nota stonata in casa bianconera a partire dall’espulsione di De Ligt,l’ammonizione di Cuadrado e l’infortunio di Chiesa,tutti e 3 salteranno la partita di supercoppa Italiana contro l’Inter in programma alle ore 21 di  mercoledì 12 gennaio a Milano,stadio Meazza.In palio il primo trofeo della stagione.Ricordiamo che la Supercoppa Italiana mette di fronte,in un’unica gara,la vincente dello scudetto contro la vincente della Coppa Italia.

Enzo Grassano

I medici di Torino: “imprudente riaprire ora le scuole”

”Rinviare di due settimane la riapertura”

E’ la richiesta dell’Ordine dei medici di Torino.

“I numeri dei contagi sono troppo alti, è imprudente far riprendere lunedì  le lezioni”.
Cosi’ il presidente Guido Giustetto.

“L’evoluzione dell’epidemia Covid, l’impossibilità di effettuare tamponi in quantità adeguata, la bassa vaccinazione dei più piccoli, l’aumento dei ricoveri, – aggiunge  – rendono assolutamente imprudente far ripartire l’attività scolastica. I giorni di chiusura delle scuole dovrebbero servire a completare la vaccinazione degli adolescenti (oggi al 70%) e portare avanti celermente quella dei più piccoli, ferma sotto l’8% nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni”.

“Pur consapevoli – conclude  Giustetto – che chiudere nuovamente le scuole è doloroso e che i bambini hanno già pagato un prezzo alto per questa pandemia, il quadro è tale per cui nel giro di qualche giorno tantissime classi andranno comunque in Dad, con tutte le conseguenze in termini di aggravio sul sistema e soprattutto dal punto di vista sanitario”.

Tutto sul “Monumento all’Artiglieria (Arco del Valentino)” 

Al “Mastio della Cittadella” in occasione del 100° Anniversario della costituzione dell’“Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia”

Lunedì 10 gennaio, ore 18,30

Proseguono le attività programmate nel triennio 2021 – 2023 , per celebrare il 100° anniversario della costituzione dell’“Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia”- A.N.Art.I – nata proprio a Torino nel 1923, riconosciuta nel 1953 dal Presidente della Repubblica e da allora eretta in ente morale. Così, dopo l’allestimento della mostra fotografica “Strappi. Tra violenza e indifferenza”, ideata e curata da Tiziana Bonomo fino al prossimo 16 gennaio presso il “Mastio della Cittadella”, sarà ancora il Museo dell’antica Fortezza pentagonale di corso Galileo Ferraris (disegnata da Francesco Paciotto per  Emanuele Filiberto di Savoia) ad ospitare il prossimo evento organizzato per l’occasione dal “Museo Storico Nazionale di Artiglieria” (diretto dal Col. Michele Corrado) e dall’“Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia” (presieduta dal Gen. B. Pierluigi Genta). Al centro dell’incontro, in agenda per il prossimo lunedì 10 gennaio alle 18,30, un approfondimento storico sul “Monumento all’Artiglieria” (Arco del Valentino) in viale Virgilio a Torino. Monumento inaugurato dai Reali d’Italia il 15 giugno del 1930, in occasione dell’anniversario della battaglia del Piave (1918), in cui il corpo armato di origine piemontese giocò un ruolo fondamentale ai fini della vittoria. Preceduto dai saluti di Maurizio Marrone, assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte, l’incontro (a ingresso libero, fino ad esaurimento posti) sarà condotto dal Gen. B. Mario Ventrone, vicepresidente dell’“A.N.Art.I”“Sintetici resoconti relativi alla storia del Monumento – sottolinea il Gen. Ventrone – sono facilmente reperibili, essi però non danno conto delle innumerevoli difficoltà che i promotori dell’iniziativa dovettero affrontare, né fino a oggi risultano pubblicazioni che ricostruiscano nel dettaglio l’impresa. Per contro, nell’archivio dell’‘Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia’ sono conservati 215 dattiloscritti, manoscritti, resoconti finanziari, cartoline, manifesti e telegrammi (per più di 500 pagine) che non risultano mai pubblicati in precedenza e che coprono un arco di tempo che va dal 17 novembre 1923 al 28 giugno 1928: essi sono la testimonianza della lunga e talvolta travagliata attività organizzativa ed esecutiva del Comitato promotore. Il monumento segna quindi una tappa importante per l’‘Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia’ e a tal riguardo si vuole coinvolgere tutta la popolazione, non solo torinese, a far pervenire ogni tipo di materiale di cui sia in possesso (fotografie, documenti, dipinti, cartoline e altro) relativo al Monumento. Tutto il materiale sarà utilizzato per un progetto ‘a sorpresa’ per la Città di Torino”. L’“Arco”, il cui progetto fu affidato nel 1926 dal “Comitato Monumento all’Arma Artiglieria” a Pietro Canonica (importante scultore torinese, allievo di Odoardo Tabacchi), presenta al suo esterno quattro rilievi ispirati ad altrettanti “corpi militari”, mentre al centro è presente una statua dedicata a Santa Barbara, patrona degli artificieri.

Per info: “Mastio della Cittadella”, corso Galileo Ferraris 0, Torino. Ingresso libero fino ad esaurimento posti con prenotazione a: infomuseoart@gmail.com

g.m.

Nelle foto:

–         Immagine d’epoca del “Monumento all’Artiglieria”

–         Gen. B. Mario Ventrone

Turisti a Vezzolano per l’Abbazia e il presepio

Nonostante le basse temperature i piemontesi non hanno rinunciato a vedere una delle più belle abbazie della loro regione.

Approfittando della bella giornata di sole l’Abbazia romanica di Vezzolano, nel Comune di Albugnano, sulle colline di Castelnuovo don Bosco, ha spalancato il suo enorme portone medioevale ai tanti turisti che nel secondo weekend dell’anno l’hanno visitata.
Tutti in gita fuori città, un po’ per ammirare l’Abbazia e il paesaggio delle colline monferrine e un po’ per vedere, dentro la chiesa, il bel presepio dei famosi restauratori Nicola di Aramengo. Auto, moto e camper hanno affollato il piazzale dell’Abbazia facendo anche un bel regalo al baruccio di legno che, nei pressi dell’edificio religioso (per fortuna a debita distanza) ristora pellegrini, visitatori ed escursionisti. La chiamiamo tutti Abbazia, per l’aspetto e la sua forma e forse anche perché in questo modo le diamo più importanza, ma in realtà non è mai stata un’Abbazia. Si tratta della Chiesa Canonica di Santa Maria di Vezzolano, fondata dai canonici regolari di Sant’Agostino nel 1095, che ebbe il suo massimo sviluppo tra XII e XIII secolo. Inoltre un cartello mette subito in guardia i turisti che hanno sentito parlare di Carlo Magno a spasso da queste parti mille anni fa. “E’ solo leggenda l’attribuzione della nascita della chiesa al re dei Franchi. Si narra infatti che Carlo Magno cacciando nei boschi e godendosi la recente vittoria sui Longobardi in Val Susa nel 774 fu colto da un orrenda visione: la danza macabra di scheletri umani, terribile causa di un’imperiale epilessia. Guarito per intercessione della Madonna, il sovrano avrebbe ordinato la costruzione del luogo di culto”. Solo leggenda, nulla di vero. Dal 1937 la Chiesa è di proprietà dello Stato e da allora se ne occupa la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici. In realtà chi la tiene aperta per gran parte dell’anno sono i volontari di due associazioni turistiche e culturali della zona che si danno un gran d’affare per aprirla ai visitatori, quasi tutti i giorni d’estate e nei weekend d’inverno. In questo periodo l’Abbazia è aperta sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 17 e si entra con super green pass e mascherina. Il presepio di Anna Rosa Nicola resterà aperto fino al 6 febbraio.                            f.r.

Giachino: “Caro sindaco Lo Russo non sminuire i problemi di Barriera di Milano”

Mino Giachino, già sottosegretario alle Infrastrutture e oggi leader del movimento “Sì Tav – Si’ lavoro”, in un post pubblicato su Facebook “in diretta” dalla messa domenicale nella chiesa della Madonna della Pace, invita il sindaco Lo Russo a non sottovalutare i problemi di sicurezza e degrado in Barriera di Milano. Ecco il testo di Giachino

#MESSA IN #BARRIERADIMILANO. Confesso che sono viziato e alla Domenica vado a sentire le Omelie più belle. Da #DonLucaPeyron o alla #Consolata , da Don Franco a #Bardonecchia o da Don Stefano Votta alla #MadonnadellaPace.
Vacci anche Tu #Sindaco senza scorta in incognito in c. Giulio Cesare 80, Tu che sminuisci la situazione. Ora sintetizzo alcuni brani della bella Omelia di Don Stefano oggi:
#Qui in Barriera dove viviamo il disagio, le paure, la povertà .. qui in una zona faticosa i Cristiani sono prediletti. Gesù non è un buonista , al tempio era molto arrabbiato ma Ci ama come siamo, non ci ama perché siamo amabili. #Gesu’ qui è presente in mezzo a spacciatori e drogati (che vedrete tranquilli dietro la Chiesa in c. Palermo) e #LORUSSO (dico io) sminuisce.
Bravo #DonStefano , tieni duro. #SILAVORO #SICUREZZA

Dolore per la morte della titolare di un noto caffe’

DAL PIEMONTE- Cordoglio a Vercelli e Costanzana per la morte di  Luisella Facelli, scomparsa a 56 anni all’ospedale di Novara, dove era ricoverata per un malore  che l’aveva colpita prima di Natale.

La donna era titolare, con la sorella Manuela, del Fluis Cafè  a Vercelli e in passato aveva gestito il bar del centro commerciale Conad e il bar Coop a Costanzana, dove abitava. Era molto conosciuta e apprezzata per la sua affabilità e professionalità.

Lo struzzo sulla provinciale era scappato da un camion

DAL PIEMONTE

Lo struzzo sbucato sulla strada provinciale era sfuggito a un allevatore

Se lo sono visto davanti agli automobilisti, nella nebbia, sulla Provinciale 31 Bis, a Casale Popolo  frazione di Casale Monferrato. L’animale si spostava dal centro ai bordi della carreggiata. C’era anche la pattuglia dei carabinieri di Balzola, di servizio in zona, che ha avviato gli accertamenti. Poi è arrivato il proprietario che aveva perso l’animale per lo sgancio del rimorchio che lo trasportava e per l’apertura del portellone.

La moglie ricorda Angelo Burzi: “Grazie a chi non ha voltato la testa dall’altra parte”

Giovanna Perino, vedova di Angelo Burzi, ha ricordato con un lungo e commosso post su Facebook l’ex assessore regionale che si è tolto la vita la notte di Natale.  Di seguito il testo integrale

Desidero ringraziare quanti di voi, conosciuti e non, mi sono stati e mi sono vicini in questo momento.
Con affetto nei miei confronti così come nei confronti di Angelo, ricordandolo come amico di una vita o per un tratto di essa, compagno o avversario politico, interlocutore in varie e diverse situazioni, più o meno brevi, più o meno personali.

“E desidero ringraziare quanti di voi hanno contribuito a diffondere i suoi ultimi pensieri ed avviato una analisi seria, puntuale e rispettosa della situazione che lo ha coinvolto, che direttamente e indirettamente riguarda tutti noi e dalla quale ha scelto di uscire “esprimendo la sua protesta più forte”. Grazie, in sintesi, a quanti di voi hanno scelto di non voltare la testa dall’altra parte, a quanti stanno sostenendo la sua ultima battaglia per la verità.

Come ho ricordato salutandolo nel giorno del suo funerale, unendo le mie parole a quelle di altri suoi amici e i miei pensieri ai molti che non sono intervenuti ma che gli sono sempre stati vicino, Angelo era una persona onesta e con una personalità forte. E come molte persone con queste caratteristiche, non sentiva il bisogno di piacere a tutti, cosa che lo ha reso unico e speciale per molti e, allo stesso tempo, scomodo per altri.
Aveva inoltre una intelligenza raffinata, era colto e carismatico. Ed era generoso, in tutti i sensi e nel condividere idee, visioni e opportunità. Generoso nel prendersi cura degli altri. Presente quando c’era bisogno.
Caratteristiche che ha voluto mettere a servizio della politica, ovvero di ciò che più ha amato fare. Fare politica per gli altri e con gli altri, per una società nuova, per una Società Aperta, realtà che ha voluto e creato nel 2000. Fare politica per le persone, i territori, per le associazioni impegnate nella difesa della salute dei più fragili.
E se ha pensato ad una Società Aperta è perché era convinto, come scriveva il 13 marzo del 2000 nel primo numero della rivista omonima, che alla politica e all’amministrazione piemontese servissero “un sano pragmatismo ispirato ad alti ideali”, “idee forti ma praticabili”, “inventare progetti, cullare e perseguire percorsi di prosperità”. “Basta volerlo, deciderlo, sceglierlo”, così diceva.
Angelo aveva un codice morale molto forte e una visione della giustizia, amava la nostra lingua e le citazioni. Una di queste, di Leonardo da Vinci, ricordo tra le sue preferite, “Chi non punisce il male, comanda lo si faccia”, ed è quella che me lo rappresenta più di tutte, specie in questo momento.
Aveva ovviamente, oltre alle tante qualità, difetti anche importanti. Quante le discussioni e le porte sbattute tra noi, le riappacificazioni e il tornare a parlarsi, ciascuno magari ancora sulle proprie posizioni, per poi risalire con lui, pian piano, su quegli alti livelli dei nostri confronti, che solo il raffinato modo di ragionare che gli era proprio consentiva di raggiungere, a me come ai suoi molti interlocutori. Ed è stato un onore per me poterlo fare come, per mia fortuna, abbiamo fatto spesso.
Ho parlato, e lo ha fatto chi lo ha conosciuto, del suo codice morale. E solo la rettitudine che era parte di lui, e non certo la debolezza, ha determinato, per le ragioni che sappiamo, il modo con cui ha scelto di esprimere la sua protesta più forte. Come l’ha definito lui stesso, l’ultimo atto d’amore per me.
“E per l’amore immenso, e per la stima e il rispetto che sempre ho avuto e sempre avrò per te, voglio accettare tutto questo e lasciarti andare come hai scelto. Vai, amore mio, finalmente libero, come meritavi e come meriti”.

(Foto Facebook)

Aspetta sotto casa l’ex moglie e la aggredisce

Arrestato. Le aveva anche chiesto denaro

 

Gli agenti del commissariato Barriera Nizza hanno arrestato un cinquantenne di origine cinese per atti persecutori nei confronti dell’ex moglie.

Nonostante il loro matrimonio fosse finito già da tempo, l’uomo aveva continuato a telefonarle avanzando ogni volta richieste di denaro, soldi che sarebbero serviti a pagare debiti contratti con il gioco d’azzardo. Al diniego della vittima, puntualmente erano seguite delle minacce di morte.

Spaventata, aveva cambiato indirizzo e numero di cellulare, ma il cinquantenne era riuscito a rintracciarla, presentandosi un giorno sul posto di lavoro della donna, aggredendola e rompendo il suo telefonino, lanciandoglielo addosso.

Domenica scorsa l’uomo, in compagnia di un amico, ha iniziato a girovagare nei pressi dell’abitazione dell’ex moglie con la scusa di voler fare una passeggiata. Quando improvvisamente l’ha vista uscire dal portone dello stabile, ha cercato di avvicinarla, senza successo. Vedendola poi dileguarsi, prima l’ha afferrata dalla borsa e poi strattonata con la sua stessa sciarpa. Due passanti, notata la scena, hanno chiamato il 112 NUE.