ilTorinese

Gli atenei piemontesi contro il conflitto in Ucraina

Università degli Studi di TorinoPolitecnico di TorinoUniversità del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche condividono la grande preoccupazione in merito al drammatico conflitto in Ucraina. I quattro Atenei sono parte del Network delle Università per la Pace ed esprimono la più ferma condanna nei confronti dell’uso della violenza e della guerra.

Gli Atenei si associano all’appello del Segretario generale delle Nazioni Unite del 23 febbraio 2022 sul rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite, sulla necessità di stabilire il cessate il fuoco e di intraprendere la via del dialogo e del negoziato. Le Università piemontesi guardano a tutte le persone e le istituzioni colpite in modo drammatico in queste ore e ne condividono profondamente il dolore.

Ci auguriamo – sottolineano congiuntamente – che questo conflitto possa concludersi al più presto e ci stiamo adoperando per trasformare la nostra preoccupazione in azioni concrete. Ci stiamo attivando per offrire accoglienza a colleghi e colleghe colpiti dal conflitto e per consentire loro di lavorare in un ambiente sicuro e ci stiamo impegnando per sostenere allo stesso modo studenti e studentesse vittime della guerra”.

L’aula che vorrei: un’alleanza tra scuola e museo

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Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica e l’Istituto Comprensivo Gaetano Salvemini di Torino hanno avviato il primo progetto in Italia, che coinvolge classi del primo ciclo di istruzione, per sperimentare un nuovo modo di fare scuola.

Per tutto il mese di marzo 2022, nelle giornate di mercoledì giovedìdalle 9 alle 13, due classi prime della secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Gaetano Salvemini vivranno Palazzo Madama come ambiente didattico di riferimento: l’aula si trasferirà in museo, dove gli insegnanti saranno chiamati a servirsi delle collezioni e degli ambienti del palazzo per consolidare competenze e attivare nuovi percorsi di apprendimento.

La classe avrà a disposizione un ambiente riservato, ma svolgerà molti momenti dell’attività didattica anche negli spazi del museo che gli insegnanti avranno individuato come imprescindibili per le loro lezioni.

Nel progettare i contenuti si è volutamente deciso di non concentrare l’attenzione sulle arti figurative, uno degli elementi identitari e più espliciti del palazzo, ma di utilizzare il contesto artistico per affrontare, quasi in una dissonanza cognitiva assai più stimolante e interdisciplinare, argomenti come il calcolo e lo spazio (aritmetica, geometria e geografia), il ritmo (musica e lingua)  e la vita animale e vegetale (scienze), che potrà essere studiata attraverso le opere del museo e il Giardino Botanico Medievale, collocato nel fossato del castello. Percorsi storico-letterari avvicineranno gli allievi alla quotidianità contestualizzata in epoche molto lontane, affinché la storia non sia solo eventi e date, ma sia la storia di uomini e donne chiamati ad affrontare le sfide e difficoltà di ogni giorno e a sviluppare, contemporaneamente, nuove abilità e idee.

La classe 1A lavorerà sulle discipline di Italiano, Storia e Musica, attraverso un modulo didattico incentrato sul Viaggio nel Tempo che prenderà spunto dalle ceramiche, per accompagnare gli alunni in un percorso di conoscenza dei viaggi mercantili delle popolazioni orientali e degli incontri culturali, sottolineando come da sempre gli uomini siano disposti al reciproco arricchimento e scambio di conoscenze e idee. Il docente di musica darà poi vita a un’attività di sensibilizzazione ed espressione corporea, in un viaggio che diventa un percorso attraverso le proprie emozioni.

La classe 1F affronterà le discipline di Italiano, Storia, Scienze, Tecnologia, attraverso il modulo didattico intitolato Castelli e Castellani. Il percorso proposto a questa classe riguarda il poema cavalleresco, la sua evoluzione nel corso del Quattro-Cinquecento e il contesto storico, architettonico e ambientale in cui è inserito. Tale percorso si snoderà attraverso le sale, gli oggetti in esse custoditi e il Giardino Botanico, che faranno da cornice e contemporaneamente da supporto ai contenuti didattici e agli obiettivi previsti. Attraverso attività di osservazione del contesto e dei materiali, di ascolto e di lettura espressiva,  gli alunni saranno accompagnati a individuare le caratteristiche della società in cui è nato il poema epico, ad analizzare la tipologia architettonica e strutturale dell’edificio e la sua stratificazione temporale e a riconoscere e imparare a prendersi cura degli spazi verdi adiacenti alla struttura stessa e del giardino botanico di Palazzo Madama.

Attraverso questa esperienza innovativa di apprendimento di contenuti didattici, i docenti intendono valorizzare le conoscenze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti, favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca anche attraverso interventi adeguati nei riguardi della diversità.

Oltre all’ospitalità e alla co-progettazione dei contenuti, Palazzo Madama interagirà con la classe attraverso un laboratorio tematico gestito dai suoi Servizi Educativi, che andrà a rafforzare gli argomenti condotti dagli insegnanti in aula; a seconda delle tematiche che saranno trattate nelle settimane di permanenza in museo, i conservatori potranno mettere a disposizione alcune opere normalmente a deposito, in modo da consentire una osservazione diretta e favorire una comprensione globale della materialità dell’oggetto – molto utile per l’ambito disciplinare della Tecnologia – con le spiegazioni del personale scientifico, che quotidianamente si prende cura delle collezioni.

Il progetto ha preso avvio nell’autunno del 2021, individuando nella formazione docenti il nucleo prioritario per affrontare le sfide legate alle modalità di apprendimento e ai nuovi e impellenti bisogni di studenti e studentesse: 54 insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado hanno partecipato tra ottobre e dicembre 2021 a cinque moduli formativi, che sono stati sviluppati attraverso incontri in digitale e in presenza a scuola, esercitazioni pratiche con visita al museo e al Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama. L’obiettivo era invitare i docenti a riscoprire Palazzo Madama come nucleo fondante della città e a valutarlo come possibile scenario educativo dalle numerose e variegate sfaccettature.

Nell’ambito del progetto Dirittibus del Museo Diffuso della Resistenza, i Servizi Educativi di Palazzo Madama hanno inoltre sperimentato con una classe della primaria e con la cittadinanza un’attività fuori dalle mura del museo, che si è svolta il 30 ottobre 2021 nei giardini Emilio Pugno, a pochi passi dalla scuola Salvemini: una prima emozionante occasione di incontro con il territorio della Circoscrizione 2.

A seguito di questa fase preparatoria, nei mesi successivi si è inteso attuare le indicazioni del Ministero dell’Istruzione che, fin dal Piano Scuola del 26 giugno 2020, ha individuato nel “Patto Educativo di Comunità” una manifestazione dei principi costituzionali di solidarietà (articolo 2), comunanza di interessi (articolo 43) e sussidiarietà orizzontale (articolo 118, comma 4) e ha invitato le scuole ad avvalersi del capitale sociale espresso da realtà presenti sul territorio – culturali, educative, artistiche, ricreative, sportive, parti sociali, produttive, terzo settore – per arricchirsi dal punto di vista formativo ed educativo e per applicare tutte le misure di prevenzione, contenimento e contrasto alla diffusione del SARS-CoV-2.

Anche i 9 chilometri circa, che separano la scuola da Palazzo Madama e che le classi percorreranno ogni mattina utilizzando i mezzi pubblici, saranno occasione di riflessione per indagare la struttura e le trasformazioni della città.

Il progetto ha ottenuto il Patrocinio della Circoscrizione 2, nella quale l’istituto scolastico ha sede e con la quale collabora attivamente per rendere la scuola sempre più aperta al territorio e attenta alle sue esigenze.

Calendario e classi coinvolte (mercoledì e giovedì): tutti studenti minori di 12 anni
Classe 1a A plesso Colombo: 2, 3, 9, 10 marzo 2022
Classe 1F plesso Castello di Mirafiori: 16, 17, 23, 24 marzo 2022

Orario svolgimento attività
ore 8.00 partenza da scuola
ore 9-13 scuola in museo
ore 13 rientro a scuola (arrivo previsto ore 14)

Magliano: “Metro 2, buona notizia”

Accogliamo con soddisfazione, come Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte, la notizia del finanziamento per la seconda linea di metropolitana a Torino.

Con il miliardo e duecento milioni di euro che il MIT metterà a disposizione del Comune di Torino si potrà cambiare volto alla mobilità cittadina, realizzando un’infrastruttura strategica quale sarà la tratta Rebaudengo-Politecnico della Metro 2. Il ritorno di Torino e dell’intero Piemonte a un ruolo da protagonisti a livello nazionale e internazionale, da “capitale” europea, passa anche attraverso una migliore connessione e sostenibilità del trasporto. I quartieri attraversati dalla Linea 2 si scopriranno a loro volta, a intervento completato, riqualificati e meglio connessi con il centro cittadino.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Vincenzo Agnetti. L’arte come filosofico, defaticante esercizio sul linguaggio

In mostra alla “VideotecaGAM” di Torino “poche, irrinunciabili” opere dell’artista milanese

Fino al 12 giugno

Artista, scrittore, poeta, saggista, fra gli esponenti più singolari dell’arte concettuale italiana (collabora con Enrico Castellani e Piero Manzoni alle attività della Galleria “Azimut” aperta nel 1959 a Milano), a Vincenzo Agnetti (Milano, 1926 – 1981) la “GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea” di Torino dedica, negli spazi della “Videoteca”, il quinto appuntamento del ciclo espositivo nato dalla collaborazione con l’“Archivio Storico della Biennale di Venezia” e volto a testimoniare la stagione iniziale del video d’artista italiano fra gli anni Sessanta e Settanta. A cura di Elena Volpato, l’esposizione affronta attraverso poche ma “irrinunciabili” opere, il rapporto assai complesso e complicato dell’artista con il “mestiere del fare arte” nonché un aspetto centrale del suo lavoro: “la sostituzione tra parola e numero – spiega la Volpato – come ultimo grado di analisi critica e azzeramento del linguaggio”. Tema rompicapo che emerge nei suoi lavori a partire dal 1968 con la realizzazione della “Macchina drogata”, una calcolatrice che traduce i numeri digitati in sequenze di lettere che vanno liberamente a combinarsi fra loro senza alcun significato. Del resto, bisogna dire che tutta la sua produzione “manifesta” si è sviluppata in poco di quindici anni, dal 1967 al 1981, sperimentando vari “media”, dalla fotografia al video, dalla performance alle registrazioni vocali via via fino ai testi a stampa. Delle opere precedenti, quelle che Agnetti definiva “pre-artistiche” non s’ha conoscenza; sparite, in quel periodo di “liquidazionismo” o “arte no” (rifiuto di dipingere) che va dal 1962 al 1967 (anno della sua prima personale, “Principia”, al “Palazzo dei Diamanti” a Ferrara) quando l’artista si trasferisce in Argentina per lavorare nel campo dell’automazione elettronica. Dal ’67-‘68 in poi, al ritorno a Milano, la sua ricerca – sulla via dell’azzeramento di ogni strutturato sistema culturale e nella convinzione di un’univoca, similare ambiguità di parole e numeri –  si volgerà caparbiamente alla tentata utopica acquisizione di un linguaggio universale. Nell’esposizione di un’opera della serie “Assiomi”, realizzata nel 1969, Agnetti mostra sotto una sequenza di lettere rovesciate ed elevate a diversi valori numerici, una frase incisa, ben chiara: “Quando le parole si elevano a valori di numeri i numeri valgono le parole”. Come dire: l’uno e l’altro codice, lettere e numeri, si trovano in posizione di simmetrico rispecchiamento, visivo e concettuale. “Se sussiste – sottolinea la Volpato – una promessa di intensità, un sentore di dimenticato fondamento, può trovarsi solo nello spazio tra di loro, in quel nero compatto della bachelite che sembra arretrare nel tempo, come volesse sottrarsi alla funzione di supporto agli instabili segni bianchi. Il nero che occupa il centro e la maggior estensione dell’opera è una delle molteplici forme di quel vuoto attorno al quale si raduna tutta l’intelligenza dell’opera di Agnetti. Un vuoto nato dal voluto collasso di tutti i linguaggi e tuttavia aperto alla ricerca di qualcosa, forse un’eco, un rimbombo sonoro che abbia a che fare con l’interiorità del senso e non con la formulazione di un significato”. Il tema della permutabilità di parole e numeri giunge a compiuta espressione nel 1973, anno di realizzazione del video presentato in mostra, “Documentario N.2”, dove, nell’arco di pochi minuti si assiste al passaggio dalla messa in scena dei più tipici e scolastici codici del linguaggio documentario all’ermetico prodursi della voce dell’artista che pronuncia un discorso fatto unicamente di numeri e diverse intonazioni espressive, mentre le immagini passano dalla ripresa fissa di una sequenza numerica trasformata in pattern visivo allo schermo nero, al buio che è anche interruzione-azzeramento di suoni.  Il 1973 è pure l’anno di realizzazione di “Frammento di Tavola di Dario tradotto in tutte le lingue”, dove si trova l’evocazione di un passato remoto presentato con i caratteri della scrittura cuneiforme per confrontarsi con una sequenza numerica, linguaggio del presente tecnologico. “La linea di confine tra l’una e l’altra immagine è uno iato nel tempo che rende ancor più profondo l’evidente tradimento che si nasconde nella promessa di una traduzione universale. L’opera nella sua semplice ieraticità è la rovesciata ‘Stele di Rosetta’ che l’artista ci consegna per scardinare di ogni passato e futuro linguaggio la presunzione illusoria di possedere le chiavi del significato”.

Gianni Milani

Vincenzo Agnetti

“VideotecaGAM”, via Magenta 31, Torino; tel. 011/4429518 o www.gamtorino.it

Fino al 12 giugno

Orari: dal mart. alla dom. 10/18. Chiuso il lunedì

Nelle foto:

–         “Assiomi”, 1969

–         “Documentario N. 2”, video b/n, mono, 8’24’’

–         “Frammento di Tavola di Diario tradotto in tutte le lingue”, fotografie su pannello e scrittura a china, 1973

Esperienza immersiva a Porta Nuova tra i murales di Banksy

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La mostra ospitata nella Sala degli Stemmi della stazione di Porta Nuova, protagonisti i murales dell’artista

 

Nella stazione di Porta Nuova è  stata inaugurata una mostra dal titolo  significativo “The world of Banksy – The immersive experience”, che presenta oltre novanta celebri riproduzioni dell’artista britannico noto per la sua arte dei murales. In mostra sono esposti anche trenta esemplari di murales a grandezza naturale realizzati  da giovani street artist internazionali.

Alcune delle novanta opere esposte sono quelle intitolate “Girl with balooon”, “Rat and champagne”  “Christ with shopping bag”, “Queen Guard Pissing “ e The umbrella girl”; non sono altro che opere realizzate da giovani street artist internazionali che riproducono quelle del misterioso artista britannico.

L’arte di Banksy approda  a Torino dopo essere stata esposta alla stazione centrale di Milano a dicembre e, sempre nel capoluogo lombardo, al teatro Nuovo, e aver poi transitato per alcuni centri di rilievo quali Dubai, Barcellona, Praga, Parigi e Bruxelles.

La mostra è  ospitata nella sala degli Stemmi, che prende il nome dalla presenza di oltre cento stemmi  che ne decorano l’ampia volte a botte.

“Apre al pubblico la Sala degli Stemmi – spiega l’ Amministratore delegato di Grandi Stazioni Retail, Alberto Baldan – chiusa ormai da anni, con una mostra sicuramente interessante,  pochi mesi di distanza dall’inaugurazione, avvenuta lo scorso dicembre,  del Terrazzo con la nuova food lounge”.

“Siamo i primi – spiega il curatore della mostra Manu De Ros – ad aver proposto una mostra all’interno di una stazione. Bansky, che non autorizza mostre non da lui organizzate, tuttavia  non le impedisce, incoraggiando, invece, chiunque desideri copiare il suo lavoro o a prenderlo  in prestito. Le opere esposte sono di immediato impatto visivo e sono state realizzate dallo street artist su strade, ponti e muri provenienti da geografie diverse, da Israele alla Francia, dagli Stati Uniti a Cuba. Si tratta di lavori che invitano alla riflessione sulla società  contemporanea,  attraverso l’utilizzo di immagini provocatorie, metaforiche e percorse da una profonda vena poetica”.

Nessuno lo ha mai visto, nessuno conosce il suo volto, eppure Banksy è considerato tra i più  grandi artisti del nuovo millennio, merito delle sue opere satiriche e di denuncia, eseguite con la tecnica dello stencil, capaci di toccare temi di grande attualità.

Nato a Bristol nel 1974, ora Banksy è  un marchio registrato. A controllare e tutelare l’utilizzo del nome e l’immagine dell’artista è  la Pest Control  Office Limited. Le sue opere sono apparse in tutto il mondo, in Italia a Napoli, Venezia, dove ha rischiato di svelare la sua identità.

Considerato uno dei maggiori artisti esponenti della street art, a renderlo interessante è sicuramente, oltre alla forza delle sue opere, il fatto che nessuno conosca la sua vera identità, anche se circolano alcune ipotesi sulla medesima. Sebbene alcuni critici lo accusino di essere troppo commerciale, rimane un attivista impegnato non soltanto dal punto di vista politico; le sue opere presentano, infatti, uno sfondo satirico, e riguardano argomenti di grande sensibilità quali la politica, la cultura e l’etica. Le sue immagini inducono alla riflessione,  compito fondamentale cui è chiamata la vera arte.

Mara Martellotta 

Arte e manualità. Al Mag di Giaveno i bimbi e il riciclo rifiuti

Al MAG Maria Ausiliatrice di Giaveno una giornata d’arte e manualità con il tema del riciclo e l’utilizzo di materiali poveri. Conoscere i rifiuti: cosa pensano i bambini quando si parla di rifiuti? È importante differenziare. Innanzitutto l’idea di rifiuti: il materiale di cui sono composti, la possibilità di riciclo delle sue componenti, è un oggetto riutilizzabile o trasformabile, possiamo evitare di comprarlo magari costruendone uno con le nostre mani? Questi gli interrogativi che ha spinto i ragazzi del MAG Maria Ausiliatrice di Giaveno a comporre e costruire lavori di fantasia e giochi di base. Primo il cartone. Un materiale che pone l’accento sul problema degli imballaggi, un problema di impatto ambientale ma anche economico dato che in base alla normativa vigente nei costi definitivi dei prodotti destinati al consumatore finale che sono compresi al loro recupero. Poi la plastica. È uno dei materiali più diffusi tra gli imballaggi e richiede più attenzione per riconoscere la sua effettiva possibilità di essere differenziato. Riconoscere i diversi tipi di plastica. Ecco che gli allievi sono stati abili a costruire un gioco partendo da materiali di scarto facilmente reperibili. Spiegano gli insegnanti. “Liberi dalle logiche di mercato che vincolano le sue esigenze ludiche alle possibilità economiche della famiglia, liberi di modellare il mondo secondo la loro volontà. Ecco i ragazzi all’opera per un’attività che, visto il successo, verrà nuovamente organizzata al MAG Maria Ausiliatrice“.

Quando la politica estera contava…

A volte si ironizza, altre volte si finge di non dirlo. Ma tutti sanno che la politica di un paese conta – e soprattutto conta quel paese – quando esiste una vera e riconosciuta politica estera. Non a caso i partiti di un tempo, parlo soprattutto dei grandi partiti come dei piccoli partiti, facevano della politica estera il centro della loro azione politica, culturale programmatica. E la cosiddetta non alternanza al governo per i primi 50 anni della prima repubblica italiana affondava le sue radici proprio nelle conseguenze che derivavano dal dibattito e dal confronto sulla politica estera. Per non parlare delle analisi e delle riflessioni dei singoli partiti. Lo si ricorda non per una inguaribile regressione nostalgica ma per rispetto della storia politica del nostro paese. Lo sguardo “sul mondo”, cioè capire quali erano le dinamiche politico, culturali e strategiche che caratterizzavano l’Europa e i grandi blocchi mondiali non poteva mai mancare nella riflessione iniziale di un partito e dei suoi gruppi dirigenti. Senza capire queste dinamiche era persin inutile avviare una riflessione politica sul ruolo, sulla funzione e sulla “mission” del nostro paese a livello europeo ed internazionale.
Poi i tempi sono radicalmente cambiati. Certo, i Ministri degli Esteri sono quasi sempre stati grandi personalità: da Andreotti a De Michelis, da D’Alema a Lamberto Dini ed altri leader politici e non politici ma riconosciuti sempre a livello nazionale ed europeo se non addirittura a livello mondiale. Poi, certo, i tempi sono cambiati e ora abbiamo Di Maio.
Ora, però, al di là dei nomi e dei cognomi, è, indubbio che una fase politica è cambiata. Radicalmente cambiata. E occorre prenderne atto senza inutili rimpianti per un passato che ormai è storicizzato e archiviato. Ma sono proprio le condizioni e gli eventi drammatici che arrivano dal fronte orientale e dalla Russia che impongono una inversione di rotta anche per la politica italiana. Non sulla collocazione strategica del nostro paese, come ovvio e scontato. Ma, semmai, per la sua capacità di elaborazione, di studio, di riflessione e di azione politica concreta. In sostanza, la politica estera deve ridiventare il centro della strategia politica del paese e, di conseguenza, di ogni partito. Non possiamo continuare ad appaltare la politica estera al battutismo televisivo o ad uscite estemporanee e del tutto casuali di presunti ed improvvisati leader politici. Tutti conosciamo le uscite, più o meno recenti, di molti esponenti politici nazionali che sulla politica estera si limitano, appunto, a distillare battute, a rivendicare storiche amicizie personali o alla convenienza momentanea. Certo, le amicizie e le relazioni personali contano ma su questo versante quello che conta maggiormente è la strategia e la prospettiva politica che si perseguono. E questi elementi erano, sono e restano decisivi per caratterizzare e per segnare la credibilità di un paese nello scacchiere europeo ed internazionale. E proprio la vicenda dell’invasione russa dell’Ucraina rappresenta uno snodo fondamentale per riprendere una riflessione e un’azione politica che possano e debbano ridare credibilità al nostro paese e, soprattutto, alla nostra politica.
Certo, la stagione del populismo ha cancellato se non addirittura ridicolizzato la politica – non a caso c’è stata la vittoria dell’antipolitica, della demagogia, del qualunquismo e della improvvisazione e della casualità della classe dirigente – e quindi la stessa politica estera è diventata la conseguenza di un impoverimento e di una progressiva decadenza della politica nella sua complessità. Dobbiamo prenderne atto e cercare, a partire da questa fase drammatica che stiamo tutti vivendo, di invertire la rotta a livello politico. Ovvero, riportare la politica estera al centro delle nostre riflessioni politiche, culturali e programmatiche. Ne va della credibilità del nostro paese, del ruolo della nostra politica e dell’ autorevolezza della nostra classe dirigente. Occorre, cioè, imparare dal passato senza limitarsi a copiare il passato.

Giorgio Merlo

Torino e Piemonte protagonisti all’Esposizione Universale di Dubai dal 27 febbraio al 4 marzo 

Il Piemonte sarà protagonista all’Esposizione Universale di Dubai dal 27 febbraio al 4 marzo con una intera settimana di eventi all’interno del Padiglione Italia, dove di concerto con la Conferenza delle Regioni sono in mostra le principali eccellenze nazionali e dei territori che rappresentano l’identità italiana.

In tali giorni si terrà la “Piemonte Week”, una intera settimana di iniziative in programma all’interno dell’Expo e in alcuni dei luoghi simbolo di Dubai.

“Expo Dubai – sottolinea il presidente della Regione, Alberto Cirio, insieme al vicepresidente Fabio Carosso e agli assessori al Turismo Vittoria Poggio, alle Attività produttive Andrea Tronzano e allo Sport e Internazionalizzazione Fabrizio Ricca – è la prima Esposizione Universale a tenersi in un Paese arabo, un’area in costante crescita e ad elevato potenziale per l’imprenditoria e per il turismo italiano, ma costituisce soprattutto il primo grande evento internazionale post pandemia. Una preziosa opportunità di ripartenza per tutto il Sistema Piemonte. Saremo protagonisti sia all’interno del Padiglione Italia che attraverso numerose iniziative collaterali, come la presenza in uno dei luoghi simbolo di Dubai: lo SkiDome, l’impianto sciistico indoor visitato ogni anno da centinaia di migliaia di turisti di ogni parte del mondo, che per tre mesi sarà ‘vestito’ con una campagna promozionale dedicata alla bellezza del nostro Piemonte. Dopo due anni giocati in difesa a causa della pandemia, ora ripartiamo in attacco con la forza delle nostre eccellenze”.

“Siamo orgogliosi di aver collaborato a rendere la Regione Piemonte protagonista ad Expo Dubai 2020 – afferma il presidente di Ceipiemonte, Dario Peirone – Il Centro Estero ha curato l’allestimento della mostra dedicata alla bellezza del design piemontese al Padiglione Italia e l’organizzazione di un programma b2b di due giorni per 16 aziende di eccellenza del territorio con controparti dell’Area del Golfo. Il Piemonte ha molto da offrire in termini di business e investimenti: a Expo Dubai abbiamo voluto mostrare le nostre eccellenze di tradizione e innovazione, che fanno del Piemonte la meta perfetta per investire e sviluppare il proprio business, grazie ad un ecosistema proiettato verso il futuro, che Ceipiemonte vuole valorizzare al meglio a livello internazionale”.

“DMO VisitPiemonte affianca con grande entusiasmo la Regione – dichiara il presidente Beppe Carlevaris – anche in questa occasione e sarà presente a questa vetrina mondiale per presentare le eccellenze piemontesi a tutto il mondo, a cominciare da quella grande operazione di visibilità internazionale che sarà la promozione delle montagne piemontesi all’interno dello SkiDome”.

Il programma

Domenica 27 febbraio

Alle ore 11 locali (le 8 italiane), alla presenza dell’assessore Fabrizio Ricca, apertura negli spazi espositivi del Padiglione Italia, nell’ambito del programma “Short stories”, della mostra “L’attitudine al design del Piemonte: la bellezza di creare il futuro”, realizzata in collaborazione con Ceipiemonte. Il percorso racconta il saper fare attraverso il design e la creatività come elemento unificatore che caratterizza e contraddistingue il complesso dei saperi industriali e artigianali che animano il Piemonte.

Alle ore 18.30 inaugurazione della personalizzazione dello SkiDome Mall of Emirates con una campagna promozionale delle montagne piemontesi, realizzata in collaborazione con VisitPiemonte. Per tre mesi le centinaia di migliaia di visitatori di questa stazione sciistica, l’unica al mondo al coperto, potranno ammirare le immagini delle piste e delle bellezze naturali ed artistiche del Piemonte e ricevere informazioni su di esse.

Lunedì 28 e martedì 1° marzo

In primo piano la missione di 16 piccole e medie imprese piemontesi del settore dell’Alta Gamma, a Dubai per incontri di business con controparti dell’area del Golfo grazie al Progetto di internazionalizzazione della Filiera promosso dalla Regione Piemonte e finanziato con le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020. Due giorni serrati di incontri b2b conclusi da una serata di networking e presentazione del Piemonte all’Hotel Waldorf Astoria.

Mercoledì 2 marzo

È la volta del Regional Day del Piemonte, con tre momenti principali all’interno del Padiglione Italia:

* alle ore 11 il workshop “Design e sostenibilità: le sfide di oggi per ridisegnare il futuro ed essere competitivi sui mercati internazionali”;

* alle ore 14.30 protagoniste le Università del Piemonte, che presenteranno i loro progetti più rappresentativi e le politiche di integrazione dei servizi per gli studenti nazionali e internazionali con l’ambizione di definire un modello di Ateneo per un futuro sostenibile, con le radici che affondano nelle storiche vocazioni accademiche e industriali del territorio e con lo sguardo verso l’Europa e il mondo;

* alle ore 16.30 la conferenza “La bellezza sostenibile salverà il mondo”, organizzata da Urban Vineyards Association (U.V.A) e dedicata ai vigneti urbani, una eccellenza capace di giocare un ruolo chiave come vettore di transizione ecologica, sostenibilità e valorizzazione del territorio, a partire dal caso virtuoso di Vigna della Regina a Torino, che ospita l’unico vigneto urbano in Italia a produrre un vino cru certificato doc.

Alle ore 13 l’esibizione all’aperto dell’associazione artistica Dimidimitri di Novara, specializzata in laboratori di teatro, arti circensi e acrobatica rivolti a bambini, ragazzi e adulti.

Giovedì 3 e venerdì 4 marzo

Nell’ambito degli Sport Days organizzati dal Padiglione Italia, verranno presentate le iniziative del Piemonte Regione Europea dello Sport 2022 e alcuni degli eventi sportivi di rilevanza mondiale che avranno luogo in Piemonte nei prossimi anni, dalle ATP Finals di tennis alle Universiadi di Torino 2025.

Ad Expo Dubai non potevano mancare anche l’eccellenza enogastronomica e l’arte culinaria piemontese. I menu che gli ospiti emiratini potranno degustare saranno basati sui più famosi piatti tipici del territorio. Tra i prodotti d’eccellenza il gorgonzola dop messo a disposizione dal Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola e i dolci a base di cioccolato, nocciole, amaretti e datteri preparati dai maestri pasticceri dell’Ascom Epat di Torino.

Tutti gli eventi in programma nel Padiglione Italia saranno diffusi in diretta streaming su https://www.facebook.com/ItalyExpo2020 https://www.youtube.com/c/ItalyExpo2020

https://www.facebook.com/regione.piemonte.official/   https://www.youtube.com/user/LaRegionePiemonte

La settimana sarà il culmine della presenza del Piemonte all’Expo di Dubai, iniziata già nell’ottobre scorso, fin dall’avvio della manifestazione, grazie al percorso espositivo del Padiglione Italia (che il 18 febbraio ha superato il milione di visitatori).

Nel video “Paesaggi italiani” del regista premio Oscar Gabriele Salvatores, proposto a ciclo continuo nello Spazio Belvedere, sono presenti infatti tre località simboliche della ricchezza del patrimonio turistico-culturale piemontese: la Galleria di Diana della Reggia di Venaria Reale, il Castello di Grinzane Cavour e i giardini dell’Isola Bella del Lago Maggiore.

Sempre con la regia di Gabriele Salvatores è stato realizzato un video monografico sul “saper fare italico” nel quale hanno trovato collocazione tre richiami all’imprenditoria e all’artigianato di eccellenza piemontese: l’arte della lavorazione del cioccolato, le filature tessili del distretto biellese e l’avveniristica progettualità innovativa dell’industria aerospaziale.

Abbandona il cane tre ore in auto

 

Denunciata dagli agenti del Commissariato Centro

 

Mercoledì pomeriggio, intorno alle 13.30, una passante nota in piazza Carlo Felice un’auto parcheggiata malamente sul marciapiede con all’interno un cucciolo di cane in stato di agitazione. L’animale era esposto al caldo e al sole con i finestrini chiusi senza alcuna ventilazione. La passante, dopo aver atteso invano alcuni minuti il ritorno del proprietario, chiama la Polizia.

Gli agenti del Commissariato Centro intervenuti risalgono alla proprietaria cercando anche di contattarla. La donna, però, risulta irreperibile. Vista la situazione e la sofferenza del cucciolo gli agenti intervengono e mettono in sicurezza l’animale il quale viene dissetato e portato all’ombra. Riprovano a contattare la proprietaria anche questa volta senza successo.

Alle 16.30 arriva la proprietaria dell’auto e del cane. La donna, una cittadina francese di 31 anni, si presenta agli agenti in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcol raccontando di aver lasciato il cane in auto per paura che potesse infastidire i clienti del bar. La trentunenne viene denunciata per abbandono di animali e sanzionata amministrativamente per la sosta del veicolo sul marciapiede.

Addio all’impiegata di Baladin morta a 45 anni

E’ morta a 45 anni Manuela Negro. Si trovava in ospedale a Cuneo per un tumore scoperto di recente.

Di Piozzo, era sposta  con Dario Pirola e aveva due bambini, Simone e Giada. Lavorava come impiegata nell’ufficio amministrativo del birrificio Baladin di Piozzo.

I funerali oggi, sabato 26 febbraio, alle 15 nella parrocchia di Santo Stefano a Piozzo.