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Rai Isoradio, Piero Chiambretti oggi a “L’autostoppista” di Igor Righetti

 “I virologi hanno ormai l’agente, come gli artisti. Dovrebbero fare più attenzione a ciò che dicono”

“I virologi hanno ormai il procuratore, l’agente, come i calciatori e gli artisti. Dovrebbero fare più attenzione a ciò che dicono perché ci hanno creato una grande confusione. La televisione può creare delle psicosi e non si può dire oggi sì, domani forse e dopodomani no”. È quanto affermato dal conduttore televisivo Piero Chiambretti nella puntata di oggi de “L’autostoppista” di Igor Righetti in onda su Rai Isoradio dalle 17 alle 18. Parlando di televisione, Chiambretti l’ha definita “uno specchio rovesciato, spesso rotto, della realtà”. “L’autostoppista” è il primo programma radiofonico pet friendly dove il co-conducente e co-conduttore è il bassotto Byron, seguitissimo format nato dalla creatività del giornalista e conduttore radiotelevisivo Igor Righetti. A tutt’oggi “L’autostoppista” ha dato un passaggio a 225 personaggi celebri rimasti in panne, da Renzo Arbore a Vittorio Sgarbi, da Piero Angela a Renato Pozzetto fino a Pupi Avati, Barbara Palombelli, Iva Zanicchi, Katia Ricciarelli, Beppe Severgnini, Mara Maionchi, Giovanni Allevi e Massimo Giletti. Da oggi a giovedì 10 febbraio saliranno a bordo dell’auto parlante e interattiva di Righetti, tra gli altri, il cantautore Edoardo Vianello, il regista Stefano Reali, l’esperto di comunicazione Giampaolo Rossi, l’esperto di gossip reduce dal GfVip 6 Biagio D’Anelli e il medico veterinario Federico Coccia.

Ironia graffiante, radio dediche musicali e cinematografiche, esperti del mondo pet, influencer, inventori, imprenditori, personaggi celebri del mondo dello spettacolo, del giornalismo e della politica per raccontare i cambiamenti dell’Italia e dei suoi abitanti tra ricordi, aneddoti, curiosità, emozioni e ilarità. “L’autostoppista” può essere ascoltato sulle frequenze di Rai Isoradio (103.3 e 103.5), su RaiPlay Sound (www.raiplaysound.it/isoradio), tramite la app di Radio Rai e in podcast sul sito di Rai Isoradio.

Ecco gli “autostoppisti” di questa settimana.

Lunedì 7 febbraio: il conduttore televisivo Piero Chiambretti

Martedì 8 febbraio: l’editore Florindo Rubbettino, la responsabile dell’area dermatologica del Policlinico universitario Campus Biomedico di Roma Caterina Dianzani, la guida turistica di Roma e del Lazio Fiamma Passarelli

Mercoledì 9 febbraio: il regista, sceneggiatore e compositore Stefano Reali, il medico veterinario Federico Coccia, l’influencer Lorenzo Castelluccio e l’esperto di gossip reduce dal GfVip 6 Biagio D’Anelli

Giovedì 10 febbraio: il cantautore Edoardo Vianello e l’esperto di comunicazione Giampaolo Rossi

Il Senegal vince la Coppa d’Africa

Senegal-Egitto 4-2 dopo i calci di rigore al termine dei tempi regolamentari.È la prima Coppa d’Africa del Senegal.

La nazionale di Kalidou Koulibaly difensore centrale del Napoli ha battuto ai rigori l’Egitto vincendo il torneo per la prima volta in 65 anni.Ricordiamo che l’Egitto di Salah,attaccante del Liverpool,ha vinto 7 volte la coppa ed è al primo posto come trofei vinti.La nazionale senegalese ha saputo svoltare grazie all’arrivo di una nuova generazione di calciatori di livello internazionale e di un allenatore senegalese, l’ex calciatore Aliou Cissé, che è stato promosso capo allenatore nel 2015. Da lì ha iniziato un ciclo che ha portato il Senegal ai Mondiali in Russia, in finale di Coppa d’Africa — quella del 2019 persa contro la Tunisia — e ora alla prima vittoria continentale.

Enzo Grassano

Torino rinnova l’area di Porta Susa. Ma resta il buco nero delle ex Carceri Nuove

A Torino la vecchia Porta Susa trasformata in hotel. L’ex grattacielo Rai di via Cernaia pronto ad ospitare uffici e forse un hotel.

L’ex area Westinghouse pronta ad accogliere un centro congressi oltre all’immancabile supermercato. Manca solo un pezzo, importante, per riqualificare l’intera area: le ex Carceri Nuove. Uno spazio enorme attualmente sottoutilizzato, anche male utilizzato…

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Primavera in anticipo: 17 gradi ma forti raffiche di Foehn

Forti raffiche di Foehn in Piemonte

Il vento caldo soffia a 200 km l’ora nel parco del Gran Paradiso, ma è molto forte anche a Torino, dove le temperature hanno raggiunto già i 17 gradi.

Pericolo  per gli incendi boschivi nelle zone di montagna, disagio per cartelli stradali e tegole “volanti” che possono costituire un rischio per i passanti.

Una fiaccolata per ricordare i Martiri delle Foibe

Riceviamo e pubblichiamo
– Giovedì sera, alle ore 20.30, nel quartiere Lucento
Vallette, il Comitato 10 Febbraio organizzerà una fiaccolata per
ricordare i Martiri delle Foibe e gli Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia.
L’invito a partecipare è rivolto non solo ai cittadini e agli Esuli, ma
anche ai rappresentanti delle istituzioni torinesi e piemontesi che non
vogliono dimenticare ciò che avvenne ai nostri connazionali in quelle
terre.
“Sono oltre dieci anni che ricordiamo l’eccidio avvenuto al termine
della seconda guerra mondiale e che ha visto morire assassinati migliaia
di italiani sul confine orientale – dichiara Matteo Rossino del Comitato
10 Febbraio – Grazie alle nostre commemorazioni annuali, finalmente,
anche a Torino si è iniziato a parlare dell’orrore delle foibe, mettendo
a tacere i soliti negazionisti che non accettano l’evidenza storica.”
“La fiaccolata di Torino, nel quartiere degli esuli, è solo una delle
numerose iniziative dedicate al ricordo dei martiri delle foibe. Siamo
stati a Venaria – continua Rossino – ed abbiamo già fissato diverse
commemorazioni ad Ivrea, Settimo Torinese, Chivasso, Moncalieri, Bruino
e Rivoli dove depositeremo rose rosse a memoria di questi italiani
uccisi dai partigiani di Tito.”
“Un pensiero particolare in questi giorni va a Norma Cossetto, giovane
studentessa istriana torturata, violentata e infoibata insieme a
migliaia di altri italiani.- conclude Rossino – È diventata, suo
malgrado, il simbolo di questa strage e noi continueremo a parlare di
lei con affetto e profonda stima nelle scuole, nelle sale istituzionali,
nelle piazze, ad ogni commemorazione e ovunque ci venga fornita la
possibilità di raccontare questa verità scomoda.”

Arrestati rapinatori di farmacie e negozi

Negli scorsi giorni, gli investigatori della Sezione Antirapina della Squadra Mobile della Questura di Torino hanno dato esecuzione a due Ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Torino a carico di tre italiani pluripregiudicati, R.S. (33 anni), F.A. (39 anni) e M.M. (26 anni), gravemente indiziati di aver perpetrato alcune rapine.

Le misure cautelari costituiscono l’esito di mirate indagini, svolte nell’ambito dell’intensificazione dei servizi dedicati al quartiere di Barriera di Milano, ove risultavano risiedere tutti i tre malviventi.

La “batteria” composta da R.S. e F.A. è indiziata di una rapina commessa l’8.11.2021 in danno di un albergo, di una tentata rapina e di una rapina consumata, entrambe perpetrate in data 9 novembre 2021, in danno di due diversi supermercati, nonché di una tentata rapina commessa il 12 novembre 2021 in pregiudizio di una farmacia.

Le indagini, svolte sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno consentito di stabilire che l’autore materiale dei delitti era sempre R.S., armato di coltello a serramanico e, in un caso, di un’arma da sparo (poi risultata una fedele riproduzione di un revolver, rinvenuta in occasione del suo fermo), mentre F.A. aveva funzione di “palo” e di autista dell’autovettura utilizzata per la fuga.

A carico di M.M. sono stati, invece, raccolti elementi indiziari in relazione ad una rapina consumata l’11 gennaio 2022 in danno di un’altra farmacia. In tale occasione il malvivente, armato di coltello a serramanico, dopo aver minacciato il titolare, si era impossessato del denaro contenuto all’interno della cassa, dileguandosi a piedi nelle vie limitrofe.

E’ in corso attività d’indagine tesa ad accertare l’eventuale coinvolgimento dei tre malviventi in altri analoghi episodi criminosi.

Montaruli (Fdi), Studenti e responsabilità politica

“Ci sono delle responsabilità politiche precise in merito al lancio di uova contro la polizia a Torino.

Ci sono partiti che hanno corteggiato frange dei movimenti che hanno più a che fare con i centri sociali che con la scuola lasciando che studenti pacifici facessero numero a bande di delinquenti e che gli agenti fossero denigrati e umiliati. Abbiamo assistito ad atti i giustificabili, parole gravi, di delegittimazione di ogni autorità e di mortificazione delle più semplici forme di mediazione e dialogo. Esprimiamo solidarietà alla questura e alle forze dell’ordine mentre il ministro Lamorgese, di cui attendiamo la relazione mercoledì alla Camera, si è dimostrata ancora una volta inadeguata. Ha dimostrato di rispondere più alle sirene dei partiti che la sostengono che al dovere di difendere agenti e ordine pubblico”, commenta con queste parole Augusta Montaruli, deputato di Fratelli d’Italia intervenendo sulle manifestazioni degli studenti a Torino per chiedere giustizia per Lorenzo Parelli.

Sequestrati 6 milioni di articoli di falso Made in Italy Frode da 10 milioni di euro

Operazione della Guardia di Finanza di Torino in tutta Italia. Sequestrati oltre 6 milioni di articoli falsi “Made in Italy”.  Denunciati 7 imprenditori. Una frode da 10 milioni di euro.

 

La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato oltre 6 milioni di articoli per la casa riportanti falsamente l’etichettatura “Made in Italy”, in quanto interamente prodotti e successivamente importati dalla Cina, dal Pakistan e dalla Turchia, i quali, se immessi in commercio, avrebbero fruttato un illecito guadagno di circa 10 milioni di euro.

L’operazione, condotta dai “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ha avuto inizio nei mesi scorsi quando i finanzieri hanno notato, esposti sugli scaffali di alcuni negozi, articoli per la casa reclamizzati come prodotti di origine italiana, attraverso l’inequivocabile simbologia della bandiera tricolore, nonostante fossero stati interamente realizzati in Asia.

Gli elementi prima facie acquisiti hanno indotto a ritenere che ci si trovasse di fronte ad una ingente frode commerciale e, pertanto, si è proceduto a ricostruirne l’intera filiera distributiva attraverso l’esame analitico dei flussi degli approvvigionamenti e le relative procedure doganali.

Le indagini dei Finanzieri hanno consentito di individuare cinque depositi, localizzati nella città di Torino e in alcuni comuni delle province di Napoli, Barletta-Trani, Macerata e Mantova ove i finanzieri, hanno rinvenuto una considerevole quantità di oggetti per uso casalingo pronti per essere commercializzati come articoli recanti il sigillo nazionale.

L’illecito modus operandi prevedeva che la merce importata dalla Repubblica popolare cinese ovvero dal Pakistan o dalla Turchia venisse presentata in dogana in imballi primari privi di indicazioni riconducibili ad una origine domestica mentre, al loro interno, sono risultati apposti simboli tipici dell’italianità idonei ad ingannare il cliente finale.

 

L’ingente quantitativo di articoli per la casa (tra questi posaterie, bilance, accessori d’abbigliamento, utensili per la cucina nonché bicchieri, piatti, tazze, tazzine) utilizzati anche nel circuito del trasporto passeggeri (navi da crociera e treni) e destinati in massima parte ai consumatori finali per il tramite della grande distribuzione organizzata, è stato, quindi, sequestrato nel corso dell’esecuzione delle perquisizioni disposte dalla locale Autorità giudiziaria nei confronti di sette imprenditori, i quali, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dovranno rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

 

Osteria Rabezzana, due tradizioni secolari in una

Una realtà controllata da tanti investitori che, credendo nel progetto di Franco Rabezzana, hanno aderito alle campagne di crowdfunding

Due tradizioni secolari fuse in una. Questo è il caso molto originale in Piemonte, precisamente a Torino, che vede protagonisti il Pastificio Giustetto, in via Santa Teresa, e l’attigua Enoteca-Osteria Rabezzana, in via San Francesco d’Assisi. Essi costituiscono oggi una realtà unica, seppur variegata nelle loro rispettive produzioni, sotto la guida del patron Franco Rabezzana, nipote degli originari titolari della pastificio, i fratelli Anna e Luigi, e figlio di Renato Rabezzana e Maria Giustetto, che hanno gestito dal 1947 l’enoteca più storica di Torino. Dal 2019 questa realtà si è aperta alla partecipazione di molteplici investitori, attraverso l’utilizzo dello strumento finanziario del crowdfunding, di origine anglosassone.


Le origini del pastificio risalgono al 1911, quando Francesco, nato nel 1887 e padre di Anna e Luigi, aprì il suo primo laboratorio in via Nizza, per poi lasciarlo a favore di una sede più ampia. Venne scelta via XX Settembre, mentre qualche anno più tardi il laboratorio medesimo si sarebbe spostato in via Santa Teresa, ma al civico 15. Fu durante gli anni Sessanta che il pastificio avrebbe trovato posto nella sede attuale, all’angolo tra via San Francesco d’Assisi e via Santa Teresa.

“Il pastificio Giustetto – spiega Franco Rabezzana , che lo ha rilevato dagli zii alla fine del 2019 – negli anni Ottanta era rimasto uno dei pochi pastifici torinesi che scegliesse ancora di lavorare a mano la pasta, senza ricorrere al supporto di macchinari. Gli agnolotti venivano lavorati senza neanche adoperare gli stampini. Mia nonna, di cognome Giraudo, gestiva il ‘Salsamentario’ in corso Casale, non lontano da Madonna del Pilone. Il pastaio, il papà di Anna e Luigi, Francesco, una volta appreso il mestiere, iniziò a lavorare in proprio e divenne anche fornitore della Real Casa, servendo abitualmente il cuoco di Umberto di Savoia, che prediligeva soggiornare a Torino piuttosto che a Roma, quando gli impegni glielo permettevano.

A gennaio 2020 abbiamo attuato l’ampliamento delle cucine, grazie alla prima campagna di crowfunding, che ha consentito di creare un laboratorio comune, in grado di produrre la pasta sia del Pastificio, che ha conservato il nome originario, sia dell’Enoteca e ristorante di Osteria Rabezzana”.

“L’ enoteca e l’osteria nel seminterrato – spiega il patron Franco Rabezzana – sorgono dove in origine era presente, agli inizi del Novecento, una sala da ballo, che faceva parte di un albergo, il cui ingresso, in stile Liberty, è ancora visibile, in alcuni suoi aspetti ornamentali, nei locali del vicino supermercato di via Santa Teresa. I genitori di Franco, originariamente, nei locali della sala da ballo procedevano all’imbottigliamento dei vini, poi Franco nel 2012 ha trasformato la sala che, prima di diventare il ristorante attuale, era destinata a spazio per eventi; in quel periodo l’enoteca offriva anche il servizio catering. Nel 2016 Franco ha proceduto a una seconda ristrutturazione, aprendo la cucina per il ristorante e, tra il 2019 e il 2020, alla terza ristrutturazione con l’acquisizione del pastificio”.
“La cucina proposta da Osteria Rabezzana – continua Franco Rabezzana – è affidata allo chef Giuseppe Zizzo, di origine siciliana, e risulta di ispirazione piemontese, anche se rivisitata, con la presenza del pesce e dei dolci siciliani. L’enoteca propone un’ampia scelta di vini, di cui alcuni di sua produzione, nel Monferrato. Accanto ai vini a marchio, nell’enoteca si trovano quasi mille etichette, sia italiane, sia straniere, di vini, spumanti, champagne, liquori, birre e amari.

Dal 2019 l’enoteca Rabezzana è diventata “Maestro del Gusto”. La cucina dell’osteria valorizza la tradizione gastronomica piemontese, ma anche e soprattutto la stagionalità dei suoi prodotti, utilizzando materie prime di qualità e a km zero. Ad ogni stagione cambia il menù e ogni settimana si possono gustare sapori diversi e nuovi piatti della tradizione. Vengono organizzati anche dei corsi di degustazione sui vini, champagne e sui brandy, in collaborazione con il Gambero Rosso e con Slow Food, e eventi musicali la sera a cadenza settimanale (ogni mercoledì sera), con la programmazione di “Rabmataz” e la partecipazione di gruppi jazz, cantautori italiani, gruppi di cantanti degli anni Sessanta e Settanta, e anche la lirica, con cantanti del Teatro Regio di Torino . Il locale è inoltre diventato “location” del Torino Jazz Festival e del Moncalieri Jazz Festival”.


“ L’ enoteca osteria Rabezzana – aggiunge il suo patron Franco – è stata una delle prime società tradizionali in Italia a utilizzare lo strumento di investimento del crowdfunding, che permette anche ai piccoli investitori di diventare soci.
Avendo come attività principale una società di consulenza alle aziende nell’utilizzazione dei fondi europei, quando sono subentrato a mio fratello Carlo, ho compreso l’importanza di apportare innovazione all’interno di un settore tradizionale, come è quello della ristorazione; il crowdfunding poteva rappresentare proprio questo. E l’Osteria Rabezzana è stata una delle prime società in Italia nel settore della ristorazione a utilizzare questo strumento. Alla prima campagna hanno aderito cento investitori, con la seconda siamo arrivati a centocinquanta e con la terza attualmente in corso, già a oltre duecento investitori.
Originariamente il crowdfunding era nato come uno strumento rivolto alle start up e alle PMI innovative; in seguito un decreto legge del 2019 ne ha esteso la possibilità di utilizzazione anche alle società di capitale. In questa terza campagna di crowdfunding gli investitori possono adottare una “barbatella”, ovvero una propaggine di vite, seguirne le varie fasi di coltivazione e essere aggiornati mensilmente sulla sua crescita con notizie, fotografie e filmati.

Coloro che aderiranno alla campagna otterranno il certificato di adozione, la posa della targhetta con il proprio nome sul filare e la ricezione gratuita, ogni anno, per cinque anni, di un numero di bottiglie di Barbera e Grignolino DOCG per un valore pari al 20 per cento dell’investimento, rientrando così in cinque anni del cento per cento dell’investimento effettuato“.
“ L’enoteca osteria- conclude Franco Rabezzana – mostra anche una certa sensibilità nei confronti del mondo dell’ arte, ospitando spesso esposizioni di quadri di artisti, per lo più piemontesi. In primavera verranno poi montati dei murales artistici realizzati da allievi dell’Istituto d’arte torinese Passoni”.

Mara Martellotta