ilTorinese

Al via le procedure semplificate per isolamento e quarantena

Inizierà lunedì 17 gennaio, la procedura semplificata di gestione di isolamento e quarantena voluto dalla Regione Piemonte: i positivi e i loro contatti stretti riceveranno un sms che li avviserà dell’inizio e della fine del provvedimento contumaciale che potrà essere consultato nel dettaglio cliccando sul link che porta a una specifica sezione del sito www.SalutePiemonte.it, alla quale sarà possibile accedere inserendo il proprio codice fiscale e numero della tessera sanitaria (o attraverso Spid).

Il testo dell’sms riporterà anche il numero del provvedimento contumaciale da esibire, insieme all’sms stesso e al modulo di autocertificazione, per sottoporsi al tampone di uscita da isolamento o quarantena (in assenza di sintomi da almeno tre giorni e nei tempi previsti dalla legge in base al proprio stato vaccinale o di guarigione). Questo l’esempio di sms: CFCFCF Consulta provvedimento Regione Piemonte n. __ valido dal gg/mm. Clicca qui: www.salutepiemonte.it/t

Il tampone potrà essere eseguito sia presso le strutture pubbliche del sistema sanitario regionale, dal proprio medico di famiglia o pediatra, oppure in farmacia o nelle strutture private autorizzate per questa attività.

Nel caso in cui non sia possibile disporre di un numero di cellulare o la procedura informatica segnali il mancato recapito dell’sms, verrà usato un altro canale di comunicazione al cittadino, come ad esempio la posta elettronica.

Generazione del Green pass. L’inserimento in piattaforma del tampone molecolare o antigenico negativo comporta l’automatica notifica al Dipartimento di Prevenzione dell’Asl e ai medici di famiglia/pediatri che, previa verifica del rispetto dei termini di legge, attesteranno entro 24 ore sulla piattaforma l’avvenuta guarigione per consentire l’immediato invio dell’sms di fine isolamento e la notifica al Ministero della Salute di emissione del Green pass da guarigione.

Anche per la quarantena, sulla base delle nuove indicazioni normative, la persona che effettua il tampone con esito negativo, sempre previa verifica del rispetto dei termini di legge, riceverà un sms di fine quarantena e potrà verificare sul portale Salute Piemonte l’avvenuta chiusura del periodo contumaciale.

Tutti i chiarimenti sulle misure da rispettare in caso di isolamento, quarantena e autosorveglianza sono disponibili sul sito della Regione Piemonte al link https://www.regione.piemonte.it/i

Controlli  in corso Giulio Cesare Un arresto e  due denunce

Martedì e mercoledì sera scorsi sono stati effettuati dei controlli straordinari del territorio da  personale del Comm.to Barriera Milano nella zona situata fra Corso Giulio Cesare e corso Palermo, con particolare riferimento alle vie Malone e Sesia. Complessivamente, con l’ausilio di personale del Reparto Mobile di Torino e del Reparto Prevenzione Crimine, sono stati sottoposti a controllo circa 60 persone, 45 delle quali straniere. Un ventenne di nazionalità marocchina, trovato in possesso di una modica quantità di cannabis, è stato denunciato per violazione della legge sugli stupefacenti, mentre un ventunenne senegalese, sorpreso durante la cessione di una dose di crack ad un ragazzo italiano, è stato raggiunto ed arrestato dopo  un lungo inseguimento per le vie del quartiere. Un terzo cittadino straniero è stato denunciato per violazione della Legge sull’immigrazione. L’unità cinofila ha, infine, rinvenuto e sequestrato, all’incrocio fra via Malone e corso Palermo, due involucri di hashish per un peso complessivo di 15 grammi.

17 gennaio 1999, protagonista è il CT della Nazionale Roberto Mancini

Accadde oggi…

Fantasista,numero 10 con colpi da vero fuoriclasse,uno dei migliori della storia del calcio italiano,in quegli anni giocava nella Lazio di Eriksson che avrebbe vinto lo scudetto la stagione successiva.Una squadra fortissima con campioni del calibro di Nesta, Nedved, Stankovic, Vieri, Mihajlovic ed appunto Mancini.La gara era Parma-Lazio al Tardini di Parma.Due squadre allora ai vertici del calcio italiano. Un giovane Buffon a difesa della porta gialloblù,con difensori centrali del calibro di Thuram e Fabio Cannavaro.La Lazio vincerà 3-1. Marcelo Salas trasforma un calcio di rigore e sblocca le marcature. La reazione parmense arriva con Crespo che timbra il pareggio.
Sinisa Mihajlovic va verso la bandierina sulla sinistra per battere un corner. Il serbo pennella sul primo palo e trova Roberto Mancini che si avventa sul pallone e dopo una giravolta colpisce al volo di tacco. E’ gol, uno dei più belli di sempre del nostro campionato.Roberto Mancini un campione come calciatore,altrettanto come allenatore di squadre di club e della Nazionale Italiana di calcio.

Enzo Grassano

I dati della Regione Piemonte: per i non vaccinati rischio 10 volte più alto di terapia intensiva

 E 5 VOLTE MAGGIORE DI MORTALITÀ

Nell’ultima settimana dal 7 al 13 gennaio, che dalle stime degli epidemiologi della Regione Piemonte potrebbe rappresentare quella di massima circolazione del virus per questa quarta ondata, i casi positivi sono stati l’1,9% tra i vaccinati con il ciclo primario completo (circa 3,4 milioni di persone con la doppia dose o il monodose nel caso di chi ha ricevuto Johnson&Johnson), percentuale che raddoppia e sale al 4,3% tra coloro che non si sono ancora vaccinati o che solo di recente hanno fatto la prima dose (circa 810 mila persone sull’intera popolazione piemontese con più di 5 anni d’età attualmente vaccinabile).I ricoveri in terapia intensiva sono stati 1 su 10 mila tra i non vaccinati e 1 su 100 mila tra i vaccinati. La mortalità è di 5 su 100 mila per i non vaccinati e 1 su 100 mila per i vaccinati. Significa che i non vaccinati hanno un rischio 10 volte più grande di finire in terapia intensiva e 5 volte maggiore di morire a causa del Covid.

Assegno unico, come fare domanda

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Dal 1° gennaio 2022 è finalmente possibile presentare la domanda per l’Assegno unico e universale tramite il servizio online dell’INPS.

Si tratta di un sostegno economico dato alle famiglie che sostituisce il premio nascita (bonus mamma domani), l’assegno di natalità (bonus bebè), gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni.

Si chiama “unico” perché semplifica e potenzia gli interventi a favore della genitorialità e della natalità, e “universale” perché è garantito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia.

L’Assegno unico e universale spetta ai nuclei familiari in cui ricorrono le seguenti condizioni:

per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza; per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni che: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea; svolga un tirocinio o un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale; per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

La domanda deve essere presentata da uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale.

L’importo dell’Assegno unico è determinato secondo il valore ISEE. Per questo motivo l’ISEE, valido e corretto, serve per fare la domanda, anche se non è obbligatorio. E’ possibile presentare la domanda anche senza ISEE ma in questo caso si accederà solo all’importo minimo previsto per l’Assegno unico. Sarà comunque possibile inviare l’ISEE successivamente ed avere accesso all’importo specifico e previsto per il proprio nucleo familiare.  E’ possibile inviare l’ISEE entro il 30 giugno 2022 con il riconoscimento retroattivo degli importi spettanti a decorrere dal mese di marzo.

L’Assegno unico per i figli a carico, poiché è una misura “universale”, può essere comunque richiesto anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 40mila. In questo caso però saranno corrisposti gli importi minimi dell’assegno previsti dalla normativa.

L’Assegno unico non concorre inoltre alla formazione del reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF.

L’importo dell’Assegno unico e universale viene determinato in base all’ISEE eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi.

Più precisamente, è prevista: una quota variabile modulata in modo progressivo: si va da un massimo di 175 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 15mila euro, a un minimo di 50 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 40mila euro. Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo), madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con 4 o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità.

Vi è poi una quota a titolo di maggiorazioni per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’assegno dovesse risultare inferiore a quello che deriva dalla somma dei valori teorici dell’assegno al nucleo familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), che si sarebbero percepite nel regime precedente la riforma.

L’importo riconosciuto sarà corrisposto in via ordinaria sulle coordinate IBAN intestate al richiedente o tramite bonifico domiciliato.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.itcompilando l’apposito format.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Chiara Gamberale “Il ventre paterno” – Feltrinelli- euro 18,00
L’inizio di questo 15esimo romanzo della scrittrice romana vi affonda immediatamente una lama nel cuore. A parlare è il piccolo Rocco di 9 anni la cui famiglia in paese è chiamata i “Senzaniente”. Conosciamo subito la sua disperata povertà, quando il bimbo implora la bottegaia di dargli un po’ di latte per la madre che ha appena partorito il fratellino e ha i seni secchi. Non otterrà nulla e la mamma morirà di stenti e fame 3 giorni dopo.
Quel bimbo poi ha avuto il suo riscatto: ha sgobbato duramente ed è diventato ricco proprietario di un supermercato, ma la ferita di quella miseria se la porterà dentro per sempre.
22 anni dopo sarebbe diventato il padre della protagonista di questa storia, la 39enne Adele e il legame tra i due è strategico nella storia. Perché anche dal grembo paterno impariamo a chiedere e ricevere amore.
Rocco ha cresciuto i figli nel culto del dovere ed è stato inflessibile in questo dictat che è anche il suo modo di esplicitare l’affetto. La primogenita Adele è legatissima a quel padre che è stato il suo primo grande amore. Lei, venuta al mondo al posto dell’agognato maschio, ha assorbito tutte le alte aspettative paterne ed è cresciuta trovando forza in quell’amore che l’ha fatta sentire unica e con un posto speciale nel mondo affettivo di Rocco.

E’ diventata una donna indipendente, anche se si sta barcamenando in una fase lavorativa incerta. Negli anni 90 aveva partecipato a un reality insieme ad altre ragazze ricoverate come lei per gravi disturbi alimentari; la notorietà le aveva garantito la conduzione di un programma televisivo intitolato con un gioco di lettere
“L’adelescenza”.
Ora alla soglia dei 40 anni la fase adolescenziale sembra abbondantemente superata e il programma sta per passare in mani più giovani.

A un primo sguardo Adele pare sapere cosa vuole dalla vita e non avere problemi nell’andare a prenderselo. Anelava ad essere madre e lo è diventata con l’inseminazione artificiale; ora è genitrice single della piccola Frida…ma non tutto fila liscio.
A poco più di 2 anni la piccola sembra inciampare nelle parole e Adele si rivolge al neuropsichiatra infantile Nicola Attanasio. Grande affabulatore, sposato e con figli, narcisista che si ammanta di parole scarnificate di significato.

Eppure fa breccia nella corazza di Adele e i 2 diventano amanti. Lui non sembra intenzionato a lasciare la famiglia. Adele finisce per essere una sorta di postulante che implora brandelli di amore, scampoli di tempo ritagliati grazie a bugie e sotterfugi.
Una storia che diventa dolore per Adele che ancora si dibatte nel conflitto adolescenziale tra l’Adele grassa e quella magra: conflitto interiore tutt’ora irrisolto che la vede oscillare tra le due versioni di se stessa a seconda di situazioni e stati d’animo.

Un’empasse che riporta a galla anche i non detti della famiglia di origine di Adele, che le aveva inflitto una delle violenze più subdole possibili. Quella sottile e quotidiana della madre Teresa e del padre Rocco che pur non stando bene insieme ci erano rimasti nonostante l’incombere dell’amante di lui, Rita.
Insomma un romanzo che concentra più piani narrativi e temporali e mette a nudo i buchi dell’anima che possono frenare la felicità delle persone, svela come sia più capace di amore il silenzioso Rocco del verboso Nicola e parla di una maledizione che da economica si fa esistenziale.

 

Dominique Fortier “E tutt’intorno il mare” -Alter Ego- euro 16,00
La 49enne canadese Dominique Fortier è scrittrice, editor e traduttrice, vive a Montreal, nel Quebec, ed ha vinto il prestigioso premio del governatore generale per la narrativa in lingua francese. E’ l’autrice del profondo “Le città di carta” in cui raccontava la vita della poetessa Emily Dickinson attraverso i luoghi, le passeggiate e le poesie. Soprattutto è un’autrice di raffinata sensibilità che vanta uno stile unico, efficace, che va dritto al cuore.
“E tutt’intorno il mare” è un piccolo gioiello che omaggia i libri e l’importanza delle parole, in cui si intrecciano due storie in epoche e clima diversi, a 600 anni di distanza una dall’altra.
Una è quella del pittore Éloi, l’altra quella di una madre che ama giocare con le parole e non rinuncia alla scrittura.

La maestosa abbazia di Mont-Saint- Michel (edificata nel 708 per volere del vescovo Oberto sull’isolotto del Mont-Tombe e da allora luogo di preghiera) lambita dall’affascinante fenomeno delle basse e alte maree che la rendono unica, fa da fil rouge tra la vita dell’autrice e quella di un pittore del 400.
E’ Éloi Leroux, ritrattista innamorato pazzo della giovane nobildonna Anna che deve ritrarre per il marito. Tra i due sarà amore e passione segreta, solo che la fanciulla muore stroncata dalla febbre…e per Éloi si spegne la luce.
Disperato, viene accolto dal cugino Robert, frate superiore dell’Abbazia che vanta una delle biblioteche più prestigiose dell’epoca. In quel luogo di pace profonda il giovane che neanche sapeva leggere, impara a conoscere i volumi, la vita monastica, un erbario tra i più ricchi d’Europa, la laboriosità minuziosa dei frati amanuensi, e cresce in bravura come miniatore.

Circa 600 anni dopo, la scrittrice divenuta madre fatica a conciliare il nuovo ruolo con la passione per la scrittura e si interroga sull’attrazione per quel luogo: «Per molto tempo ho cercato di capire perché il Mont-Saint- Michel mi avesse fatto un’impressione così forte. Certo è maestoso, superbo, grandioso; ma perché mai, nella mia testa, la scoperta che ne feci era legata al bisogno, o più esattamente alla possibilità di scrivere?».
Ed ecco pagine in cui si mischiano invenzione letteraria e riflessioni personalissime, argomento storico e considerazioni sulle ricerche per il libro, sulla scrittura dopo la maternità.
La Fortier architetta un gioco sottile e abile; accosta i due percorsi del romanzo, legati entrambi a una rivoluzione, cercando sottili coincidenze tra loro. L’invenzione e la diffusione del libro a metà del XV secolo, e il cambiamento fondamentale nella vita di chi diventa genitore. Ecco dove si incontrano le due anime profonde di questo libro; passato e presente soffusi di immensa poesia.

 

Mariana Enriquez “La nostra parte di notte” -Marsilio- euro 22,00

E’ un corposo libro ambientato in un’Argentina sospesa tra la dittatura di Videla e occultismo, ricca di atmosfere gotiche e fantastiche. Inizia con il viaggio che fanno nello sterminato paese sudamericano un padre e un figlio, entrambi con sorprendenti doti da medium.

Il padre si chiama Juan Peterson ed è il medium di una società segreta devota al Culto dell’Ombra; ma anche parecchio vicina a un circolo di affari legato alla dittatura. Sia lui che il bambino sono in grado di convocare gli spiriti davanti alla società votata all’Oscurità, che rincorre la vita eterna anche praticando rituali di sangue, compreso il sacrificio umano. A quella apparteneva Rosario, la moglie defunta di Juan e madre di Gaspar.
Juan è bellissimo, ha occhi di un verde magnetico e doti eccezionali che lo mettono in contatto con l’al di là; ma non ne è per niente contento, anzi è stremato dalla sua vita al limite e preoccupato che la stessa sorte possa toccare al suo piccolo. Così seguiamo le vicende dei due in fuga, da Buenos Aires alle cascate di Iguazú, al confine brasiliano.

E man mano che procediamo nelle pagine ricostruiamo la vita dei protagonisti e di un corollario di personaggi.
Rosario, prima donna argentina laureata a Oxford, diventata antropologa, apparteneva a una delle dinastie più potenti dell’Argentina, i Reyes Bradford di origini britanniche; legati alla dittatura e praticanti culti esoterici per mantenere il potere. Si scopre che lo zio medico di Rosario aveva ripetutamente salvato la vita a Juan, fin da bambino afflitto da una grave malformazione cardiaca; più che altro aveva capito i suoi straordinari poteri e controllando il piccolo avrebbe potuto usarli per i suoi fini.

Mariana Enriquez, una delle voci più interessanti della letteratura portena, ci conduce in una grande saga fantastica, tra poteri misteriosi, foreste, campi disseminati di corpi e prigioni clandestine. Narrazione visionaria e sensuale, tra realismo magico e la realtà storica di un periodo drammatico della storia del paese sudamericano.
D’altra parte l’infanzia della scrittrice -nata a Buenos Aires nel 1973- è coincisa con la dittatura; e anche se lei era piccola, è inevitabile che la drammatica storia dei desaparecidos e della dittatura si affacci nelle sue strepitose pagine.

 

Paula Hawkins “Un fuoco che brucia lento” -Piemme- euro 19,90

La scrittrice nata in Zimbabwe, trapiantata a Londra dove è stata a lungo giornalista; dopo il bestseller internazionale “La ragazza del treno”, ora ci catapulta in una fitta rete di inganni, vendette e efferati omicidi.
Tutto ha inizio a Londra, su Regent’s Canal dove su una casa galleggiante viene scoperto il cadavere di un ragazzo brutalmente assassinato.
E’ Daniel Sutherland, rampollo caduto in disgrazia e finito a vivere su una casa galleggiante. I sospetti si concentrano su 3 donne.
Una è la vicina Miriam che scopre il cadavere, dà l’allarme ma tiene per se informazioni importanti.
Laura è invece la ragazza con cui la vittima ha trascorso l’ultima notte; ha un passato difficile, da bambina ha subito un pesante trauma, è in gravi difficoltà emotive ed economiche e vive isolata e senza affetti.
Poi c’è la zia di Daniel, Carla, anche lei gravata da un dolore mai metabolizzato.
Le tre donne non si conoscono ed appartengono a differenti strati sociali, ma hanno un fondamentale tratto comune: hanno subito un grave dolore che ne ha stravolto le vite, e covano in silenzio un rancore pronto ad esplodere.
Le loro storie si incrociano per caso e il lettore viene condotto nelle loro vite private, sospese tra passato e presente, tra molteplici scheletri negli armadi che movimentano parecchio la trama.

La Hawkins imbastisce una trama in cui si avvicendano continui colpi di scena, salta fuori un gigantesco castello di bugie, segreti, verità indicibili e sogni di vendetta.
E su tutto aleggia una domanda: per quanto tempo si riesce a mantenere un segreto difficile prima che venga smascherato e la brama vendicativa esploda?
L’autrice ha dichiarato che voleva esplorare come nessuna tragedia si verifichi indipendentemente dal resto: un incidente accaduto nell’infanzia può avere conseguenze decenni dopo, fidarsi della persona sbagliata può dirottare completamente una vita, e poi anche le persone più buone possono essere capaci di azioni orribili.

“Gang” al femminile aggredisce e picchia ragazzina nelle vie dello shopping

Dopo il caso della baby gang che rapinava i passanti nel centro di Torino e la tentata maxi zuffa tra bande rivali di adolescenti a Nichelino, un nuovo caso di violenza giovanile, questa volta ad Alessandria 

Una tredicenne è stata aggredita nelle vie del centro di Alessandria da un gruppo di ragazze che l’hanno insultata e malmenata. La malcapitata è stata accompagnata dai genitori all’ospedale Infantile dove è stata medicata.  La giovane passeggiava  con alcuni amici quando è stata letteralmente assalita dalla “gang” di ragazze che hanno iniziato a insultarla per la sua alta statura: “Giraffa”, “cavallo”. Lei si è solo permessa di rispondere “ma come ti permetti?”. I genitori hanno annunciato denuncia. L’aggressione potrebbe essere stata non casuale ma pianificata.

Il bollettino Covid di lunedì 17 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 9.564 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 8.692 dopo test antigenico), pari al 12,8% di 74.657 tamponi eseguiti, di cui 67.23antigenici. Dei 9.564 nuovi casi gli asintomatici sono 8.108 (84,8%).

I casi sono così ripartiti: 8.183 screening, 1.088 contatti di caso, 293 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 707.500, così suddivisi su base provinciale: 59.073 Alessandria, 33.290 Asti, 25.658 Biella, 99.766 Cuneo, 55.263 Novara, 368.167 Torino, 24.998 Vercelli, 26.728 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.472 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 11.085 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 14(+2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.062 (+46 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 165.296

I tamponi diagnostici finora processati sono 13.067.753 (+74.657 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.313

Sono 223 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.313deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.622 Alessandria, 746 Asti, 461 Biella, 1.512 Cuneo, 988 Novara, 5.900 Torino, 570 Vercelli, 398 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 116 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

527.684 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 527.684 (+9.334 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 45.760 Alessandria, 26.246 Asti, 18.308 Biella, 75.343 Cuneo, 44.126 Novara, 273.632 Torino, 18.508 Vercelli, 20.526 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.966 extraregione e 3.269 in fase di definizione.

Quando la maxi rissa corre in chat per uno sgarbo tra le opposte fazioni di ragazzini

/

È forse uno sgarbo capitato tra due esponenti delle due fazioni opposte di adolescenti al luna park di Natale a Nichelino, la motivazione della mega rissa organizzata (e fortunatamente  non riuscita) sabato sera nel centro della prima cintura torinese da circa 70 ragazzini del posto e un centinaio giunti dal quartiere Barriera di Milano

Lo scontro alimentato dai social e dalle chat è stato sventato dall’intervento dei carabinieri intervenuti in forze dopo l’allarme di alcuni autisti di autobus, che sui loro mezzi avevano a bordo decine di giovanissimi mai visti prima.  La meta era  Nichelino  dove i giovani pronti a menare le mani si sono ritrovati in piazza Aldo Moro. Ma una volta giunti  i militari il gruppo si è sciolto nelle vie vicine. Solo qualche cazzotto e due ragazzini feriti non gravi, questo il bilancio di una serata che sarebbe potuta finire decisamente peggio.

Torna l’hotspot a Cavagnolo

Riapre l’hotspot per i tamponi a Cavagnolo, dopo che ne è stata avvertita
l’esigenza a causa della crescita dell’incremento del numero di contagi da
Covid-19 e dalla necessità di aumentare la capacità di tracciamento per i
soggetti sintomatici, i contatti stretti di positivi e per coloro che devono
effettuare il tampone di controllo per porre fine alla quarantena. La ripresa
dell’attività sarà da lunedì 24 gennaio e sarà aperto dalle 9.30 alle 12.30 dal
lunedì al venerdì o comunque in base alle necessità. Nei giorni scorsi il
sindaco di Cavagnolo, Andrea Gavazza, insieme al primo cittadino di
Crescentino, Vittorio Ferrero, e ad altri otto sindaci della collina
chivassese, da Castagneto Po a Verrua Savoia, avevano chiesto la
riattivazione dell’hotspot per i tamponi gratuiti presso il piazzale del
Palazzetto dello sport a Cavagnolo. La riapertura è stata preceduta venerdì
da un sopralluogo tecnico alla presenza di Asl TO4, di sindaci ed
amministratori del territorio e del consigliere regionale Gianluca Gavazza.