ilTorinese

Covid: Vigna (Lega), scritte minacciose a medici Caluso. Solidarietà per gesto vile

“Dal Parlamento alla Regione la solidarietà della Lega per il gesto vile e oltraggioso delle scritte minacciose contro i vaccinatori a Caluso. Leggo con stupore la notizia di scritte no vax, sgrammaticate, comparse sul muro del centro vaccinale. Tutta la mia solidarietà a medici e volontari. A Caluso, come in tutto il Canavese, il lavoro fatto in questo anno è immenso, grazie per tutto quello che avete fatto, anche per merito vostro i cittadini hanno risposto benissimo”. Cosi il deputato piemontese della Lega Alessandro Vigna, commentando l’episodio delle scritte di minaccia ai medici vaccinatori sulla facciata del Chiostro dei Frati Francescani, che ospita il  centro vaccinale anti covid di Caluso nel Torinese.

“Oltraggioso e stupido – fa eco Andrea Cane, vicepresidente regionale leghista della commissione consiliare alla Sanità – il messaggio che minaccia medici e operatori sanitari, che insieme a tanti volontari permettono performance vaccinali che stanno salvando l’Italia da danni ben peggiori che stiamo vedendo in altri Paesi. Sono certo che i carabinieri faranno tutto il possibile per individuare e sanzionare gli autori di un gesto vile e sciocco, grazie nel frattempo al sindaco per aver fatto rimuovere rapidamente lo scempio”.

Un pomeriggio di sport per bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni al Palavillage

PALAVILLAGE “KIDS” OPEN DAY PADEL E BEACH VOLLEY EXPERIENCE

Sabato 22 gennaio |dalle ore 15 alle 18

 

Viale Lucio Battisti 10, Grugliasco (TO)

 

Praticare sport fin da giovanissimi, si sa, presenta tantissimi effetti positivi sullo sviluppo psicofisico di bambini e ragazzi. E padel e beach volley non fanno eccezione.

Trattandosi di sport di movimento, sono infatti ideali anche per i più piccoli: favoriscono la coordinazione visiva, dei movimenti, lo sviluppo muscolare. Creano inoltre aggregazione e inclusività favorendo la socializzazione.

Lo sa bene Palavillage di Grugliasco che per avvicinare i più giovani allo sport organizza un Open Day ExperienceSabato 22 gennaio, dalle 15 alle 18, i ragazzi dai 6 ai 18 anni potranno cimentarsi con padel e beach volley, seguiti dai maestri professionisti di Palavillage in alcuni dei 10 campi padel e 3 da beach volley della nuovissima struttura alle porte di Torino.

 

L’iscrizione è obbligatoria e gratuita inviando una mail a segreteria@palavillage.com o chiamando il numero: 011 1947 5700.

L’evento si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-covid.

 

 

Con 10 campi da padel, 3 campi da beach volley, palestra fitness, centro benessere, hub store, area ristorazione, spazi meeeting, aule ludo-didattiche e molto altro ancora, Palavillage è il luogo ideale per vivere l’esperienza del villaggio vacanze in città unendo sport e divertimento, tempo libero e cura di sé.

Palavillage è uno spazio unico in Italia: 8000mq attrezzati e progettati secondo i concept più innovativi e tecnologici che sorgono all’interno dell’ex capannone industriale Camel, riqualificato in chiave ecosostenibile. Non solo uno dei più grandi poli italiani di padel indoor, ma anche un nuovo centro di aggregazione che strizza l’occhio al sociale.

Palavillage è un luogo di aggregazione per tutti, sportivi, gruppi, famiglie, amici, adulti e bambini, nel quale convivono, interconnessi fra loro, oltre allo Sport, Free time, uno studio di osteopatia e massofisioterapia, un centro benessere ed estetico e uno store per fare shopping; Work, un’area meeting e una dedicata al coworking; Family club, spazi per attività ludiche e didattiche per bambini e ragazzi e area ristorazione per tutta la famiglia gestita da Gerla 1927.

 

PALAVILLAGE

Viale Lucio Battisti 10, 10095 Grugliasco (TO)

www.palavillage.com

Ferrovie, sciopero del personale addetto alla circolazione

Dalle ore 9 alle ore 17 del 21 gennaio

 

Le segreterie regionali Piemonte dei sindacati FILT, FIT, UILT, UGL e FAST hanno proclamato uno sciopero del personale di Rete Ferroviaria Italiana addetto alla circolazione, dalle ore 9.00 alle ore 17.00 di venerdì 21 gennaio 2022.

Non sono previste modifiche al programma di circolazione delle Frecce e dei treni a lunga percorrenza

Per i treni Regionali, in Piemonte e nelle regioni limitrofe, assicurata la regolarità dei collegamenti pendolari con possibili leggere modifiche per le corse al di fuori delle fasce di garanzia.

Informazioni nelle stazioni e attraverso i canali informativi on line e new media del Gruppo FS Italiane.

 

Due tensostrutture per Eurovision

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Saranno due le tensostrutture che la Città di Torino allestirà per quindici giorni vicino al PalaOlimpico in occasione dell’Eurovision song contest in programma il prossimo mese di maggio.

 

Una ampia tremila mq collocata a fianco dell’impianto sarà sede delle delegazioni e degli artisti dei vari Paesi, dei camerini e dell’area degli sponsor; la seconda – ampia cinquemila mq – sarà installata nell’area dei giardini di piazza d’Armi per ospitare la sala stampa e i circa millecinquecento giornalisti attesi in Città in occasione della manifestazione.

La delibera è stata illustrata in via preventiva durante la seduta della Commissione Ambiente di ieri pomeriggio che ha espresso parere positivo alla deroga al Regolamento al Verde Pubblico previsto per questa tipologia di occupazioni. L’obbligo di ripristino dell’area verde al termine della manifestazione è garantito dalla Città stessa.

L’atto sarà esaminato da parte della Giunta comunale per l’approvazione.

Il Piemonte potrebbe passare in zona arancione

 Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità

Il presidente della Regione Cirio e l’assessore Icardi: “Dati in miglioramento, ma pesano i ricoveri dei no vax”

Nella settimana 10-16 gennaio in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, ma in modo contenuto rispetto alle settimane precedenti.

Si abbassa l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi che scende da 1.88 a 1.07 e cala di un punto anche la percentuale di positività dei tamponi dal 30% al 29%.

L’incidenza è di 2.259,10 casi ogni 100 mila abitanti.

Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva si abbassa dal 23,2% al 22,8% mentre quello dei posti letto ordinari sale dal 28,4% al 30,3%, seppur solo dello 0,3%, sopra la soglia prevista per la permanenza in zona gialla. Il Piemonte potrebbe quindi passare da lunedì 24 gennaio in zona arancione, ma si attende domani la valutazione definitiva e ufficiale da parte della Cabina di regia ministeriale.

“Nonostante un quadro complessivo che dimostra sia nella diffusione del virus che nel numero di nuove ospedalizzazioni una situazione in costante miglioramento, il Piemonte ha superato in piccolissima percentuale (0,3%) uno dei parametri per il passaggio in arancione e su questo ha inciso evidentemente il ricovero delle persone non vaccinate, che continuano a occupare i 2/3 delle nostre terapie intensive e più della metà dei posti letto ordinari, ponendo il Piemonte così come altre regioni in Italia sopra la soglia di allerta – spiegano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. È bene però precisare che l’ingresso in zona arancione per le persone vaccinate non porterà nessuna privazione e ulteriori restrizioni nelle loro attività quotidiane e nella loro socialità”.

Dai dati di oggi Agenas sono 6 le Regioni interessate dai valori della zona arancione, ma trattandosi per molte di percentuali minimali, come nel caso del Piemonte, spetterà domani al Ministero la valutazione definitiva.

Caat, fondi Pnrr: sinergia con Italmercati

Sinergia da parte del CAAT all’interno di Italmercati anche per l’utilizzo dei fondi previsti dal PNRR

 

Digitalizzazione, aggregazione e valorizzazione della struttura. Sono questi gli obiettivi sui quali vertici del CAAT, Centro Agroalimentare di Torino, sta da tempo lavorando e in direzione dei quali prosegue il suo impegno per l’anno 2022.

“I mercati all’ingrosso stanno sempre più  dimostrando – afferma il Presidente del CAAT Marco Lazzarino (nella foto) – un’enorme potenzialità e hanno assicurato una preziosa continuità lavorativa e negli approvvigionamenti agroalimentari anche nei tempi di lockdown,durante il primo anno di pandemia. Il CAAT ha dimostrato questa capacità  e sta ora perseguendo un obiettivo di aggregazione nell’ambito dell’associazione che riunisce tutti i mercati all’ingrosso italiani, Italmercati, nella convinzione dell’importanza di unificare le diverse strategie di sviluppo”.

“Alla luce di questo principio – precisa il presidente Marco Lazzarino – CAAT si sta muovendo nell’alveo di Italmercati anche per quanto riguarda i fondi del PNRR. Abbiamo tenuto costanti interlocuzioni con i ministeri che si occupano del nostro settore, ne sia dimostrazione il fatto che i mercati all’ingrosso e la logistica del settore ortofrutticolo sono esplicitamente citati nel PNRR con una indicazione di stanziamento complessivo di 800 milioni. Per approcciare al meglio questo importante capitolo abbiamo deciso di lavorare sinergicamente e di incaricare una società di consulenza con l’obiettivo di elaborare e presentare  progetti che abbiano una coerenza tra di loro, in modo da incrementare le probabilità di ottenere i fondi Pnrr. Gli ambiti dei progetti su cui stiamo lavorando sono digitalizzazione, energie rinnovabili, contrasto allo spreco alimentare ed economia circolare. Sono fermamente convinto che solo proponendo dei progetti di alto livello e che abbiano un respiro nazionale, sia possibile intercettare i fondi per potenziare la rete dei poli logistici del settore agroalimentare, che rappresentano infrastrutture strategiche al pari dei porti e degli interporti”

 

Covid e scuola: attività al femminile a rischio se le regole non cambiano

Caro direttore, vorrei richiamare l’attenzione della pubblica opinione su una questione cruciale e delicata che riguarda le donne e le madri in questo momento.

Purtroppo la situazione scolastica è fuori controllo, i protocolli nazionali non sono recepiti dall’ASL, che ha dichiarato tramite comunicazione ai Presidi di inviare le classi in quarantena anche solo in caso di 1 positivo per sezione.  Questo ha inchiodato totalmente migliaia di bambini e ragazzi nelle ultime due settimane.

La quarantena, che scatta in automatico, prevede dopo 10 gg di effettuare un tampone (anche privato) che presentantato alla scuola, con esito negativo prevede il rientro in classe il girono successivo.

Tutto questo in “deroga” alla normativa nazionale, che prevede invece che NON ci sia la quarantena e che si possa continuare la didattica in presenza fino a 3 casi conclamati, che i bambini siano in auto/sorveglianza ed indossino la mascherina ffp2 per 10 giorni (cfr decreto legge n. 1/22).

Arrivo ad un esempio diretto, ci sono famiglie con 1, 2 o 3 bambini in dad dai primi di dicembre.
Come sappiamo, avere bambini alle elementari o all’asilo in qurantena, implica la presenza costante del genitore, che come abbiamo purtroppo sperimentato tendenzialmente è la madre.

Le quarantene oltretutto non sono spesso retribuite, nei settori privati a volte comportano la pressione da parte dell’azienda sulla lavoratrice, anche le aziende meglio intenzionate in questo frangente stanno soffrendo per i notevoli casi covid, ma le qurantene delle donne dovute a contatti EVENTUALI dei figli spesso sono percepite in modo sbagliato e vengono automaticamente “meno giustificate”.

Nelle microonprese e nelle PMI la situazione è drammatica non solo per dipendenti ma anche per titolari.
Come può un titolare con pochi dipendenti gestire una sitauzione simile e garantire la propria azienda e le proprie lavoratrici, se le stesse donne si trovano in questo momento nell’impossibilità di lavorare e far rendere l’azienda?
E se la titolare fosse donna e madre come potrebbe garantire la gestione aziendale se costretta fisicamente alla quarantena per i figli?

Come possiamo affrontare quarantene continue con un esercizio commerciale che implica il lavoro diretto nel negozio?
Come possiamo garantire l’equità nelle assunzioni e nei salari, se le madri devono rimanere a casa, loro malgrado, spesso creando disagi all’azienda stessa e sicuramente alla propria carriera o professione?

Molte attività al femminile, se le normative in merito alla scuola non saranno cambiate o coadiuvate da aiuti diretti e concreti, verranno chiuse.
Chiuse definitivamente e colpevolmente.

Lo smart working non può valere per operaie, imprenditrici o commercianti.
Non è giusto che ci sia una netta spaccatura tra garantiti e non garantiti, dove in questo secondo caso le donne ne fanno le spese doppie!

Tutto ciò pone le basi ad una NETTA disparità tra i generi, da aggiungere a quella che sempre abbiamo denunciato e che ci impegnamo ad arginare.

Mi chiedo se non sia possibile prendere una posizione ed avanzare proposte volte al sostegno IMMEDIATO delle famiglie e dei datori di lavoro privati che non ostacolano e comprendono la problematica in questione, aiuti che potrebbero partire da più soggetti, ognuno con la propria area di competenza, associazioni di categoria enti territoriali ecc ecc.

Potrebbe potenzialmente perfino essere istituita una figura precisa, con un nome definito per la “persona” (solitamente donna) che si fa carico dell’onere familiare e dell’assistenza ai figli minori non solo in presenza di malattia, ma anche di qurantena, figura alla quale sarebbe logico garantire diritti e sostegni diretti ed immediati.

Il rischio effettivo è quello che TANTISSIME donne possano , con questo sistema assurdo dovuto ai ritardi ASL, perdere mesi interi di lavoro.

In pratica una bomba ad orologeria che porterà alle dimissioni molte donne, dimissioni sia volontarie che intimate, o semplicemente all’interruzione e sospensione della propria carriera per un tempo indefinito con tutto ciò che comporta.

La normativa nazionale era ingestibile già a dicembre, ma se fosse stata calata a terra avrebbe permesso una parvenza di normalità.

Tutto ciò non è accaduto.

Quello a cui stiamo assistendo è uno stillicidio di competenze, di carriere, di attività e soprattutto di DIGNITÀ specialmente femminili.

Sarebbe bello poter produrre un documento specifico che studi la situaizione di questi giorni e che si creerà a causa della discrepanza tra la norma e le disposizioni asl, per chiedere dei confronti o la costituzione di tavoli a tutte le associazioni di categorie e gli enti del territorio per poter insieme trovare una tempestiva ed auspicata soluzione.

Dalla indipendenza economica e dalla libertà fisica nasce tutto ciò che noi abbiamo conquistato in decenni nella faticosa evoluzione verso la parità, ma soprattutto, equità di genere.

In questo momento sono entrambe a repentaglio per molte di donne, e non possiamo permetterci di non intervenire o denunciarne le conseguenze.

Lucrezia Bono

Il bollettino Covid di giovedì 20 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 15.328 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 13.101 dopo test antigenico), pari al 16,0% di 96.012 tamponi eseguiti, di cui 81.992 antigenici. Dei 15.328 nuovi casi gli asintomatici sono 12.666 (82,6%)

I casi sono così ripartiti: 12.394 screening, 2.146 contatti di caso, 788 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 756.656, così suddivisi su base provinciale: 62.703 Alessandria, 35.200 Asti, 27.780 Biella, 106.191 Cuneo, 59.078 Novara, 394.996 Torino, 26.803 Vercelli, 28.275 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.729 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 11.901 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono143 (+1 rispetto a ieri)

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.056 (7 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 170.172

I tamponi diagnostici finora processati sono 13.368.495(+ 96.012 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.415

Sono 31, 4 di oggi, i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.415 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.638 Alessandria, 753Asti, 468 Biella, 1.538 Cuneo, 997 Novara, 5.931 Torino, 572 Vercelli, 399 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 119 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

571.870 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 571.870 (+13.495 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 49.614 Alessandria, 28.379 Asti, 20.638 Biella, 82.001 Cuneo, 48.110 Novara, 295.062 Torino, 20.085 Vercelli, 22.315 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 2.097 extraregione e 3.569 in fase di definizione.

Avvocate glamour su Instagram, il dibattito continua

L’iniziativa social di due avvocatesse torinesi, Federica Cau e Alessandra Demichelis che hanno aperto un profilo Instagram glamour, dove sfoggiano abiti e scarpe eleganti e postano foto di ristoranti di livello e location chic sta suscitando polemiche e commenti. Ma anche molti apprezzamenti. La pagina Instagram ‘DC LegalShow’, una specie di ‘Sex and the city’ in un contesto legale, ha conquistato in pochi giorni più’ di 8mila follower e (per ora) non verrà chiusa. Le professioniste, 33 e 36 anni, sono state convocate dall’Ordine degli avvocati e  il loro nome è stato cancellato dal sito web dello studio legale con cui collaboravano. Ma l’Ordine, dopo averle convocate, non ha preso provvedimenti. Magari l’iniziativa servirà a svecchiare l’immagine della professione.

 Per la prima volta il fegato di un donatore con Covid trapiantato su paziente positivo dopo la terza dose di vaccino

 Per la prima volta il  fegato di un donatore positivo al Covid è stato trapiantato  su un paziente positivo dopo la terza dose di vaccino.

L’intervento è avvenuto alle Molinette  di Torino, nonostante il Centro Nazionale permettesse solo il trapianto da donatore positivo a ricevente triplo vaccinato negativo al virus.

Sono state le condizioni del fegato del paziente a convincere i chirurghi a procedere. L’intervento è tecnicamente riuscito e il paziente, positivo e curato con monoclonali, sta bene. “Lo sforzo multidisciplinare – commentano i medici dell’ospedale – ha dimostrato che il Covid non impedisce il trapianto di organi in sicurezza”.