Ieri sulla strada del Colle delle Finestre a Meana di Susa una coppia di motociclisti in sidecar è finita fuori strada cadendo in una scarpata.
I due sono stati soccorsi dalla Croce Rossa di Susa e trasportati al Cto di Torino. Hanno riportato traumi ma non sono in pericolo di vita.
Esiste a Torino una tal Ammj Traorè che è vice presidenta di Torino Bike Pride. Ho letto una sua intervista sul tema dei monopattini ed ho capito che la signora in questione vorrebbe una città a misura di monopattini, un po’ come Adriano Olivetti (si fa per dire) la voleva a misura d’uomo. Tutti, secondo l’intervistata, debbono adeguarsi al monopattino e alle sue esigenze. A dare autorevole forse involontario avallo al “libero monopattino in libera città” è stato niente di meno che un assessore, beccato in monopattino senza casco. Secondo la vice presidenta a provocare problemi è la velocità delle auto a cui va imposto il limite di 30 Km. all’ora. La realtà è diversa: per chi ancora si azzarda ad andare in auto i monopattini sono un intralcio e un pericolo costante e imprevedibile. La pretesa di rallentare il traffico per privilegiare i monopattini appare una pura follia perché guidare a Torino con le mille restrizioni operate in queste anni diventa un rebus. Anni fa un amico romano volle accompagnarmi dagli studi Rai al Pantheon. Arrivati ad un certo punto, dopo svariati tentativi, si fermò davanti ad un parcheggio di taxi e mi disse che rinunciava all’impresa e si disse disposto ad offrirmi il taxi . In effetti girare Roma in auto non è cosa semplice. Ma con l’arrivo dei divieti di transito, i ciclisti e monopattini oggi girare in auto in una città diventa impresa disperata .A Parigi nel 2024 hanno assunto decisioni drastiche per impedire ai monopattini di paralizzare la città. In Italia e a Torino si discute senza decidere. Ma i toni bellicosi della vicepresidenta fanno pensare che finiranno di prevalere i monopattini senza targa e senza regole perché dette regole potrebbero penalizzare i loro fruitori. Per capire l’assurdità di certe posizioni basta leggere che , secondo la signora ,“mancano agli incroci delle infrastrutture protette. Le piste ciclabili si interrompono improvvisamente agli incroci. “Non si riesce a capire quali sarebbero le infrastrutture necessarie agli incroci per favorire i monopattini. La signora in questione aggiunge anche che la sua associazione dà “pareri tecnici” per migliorare la circolazione. Quali essi siano è facile immaginare.