ilTorinese

Due arresti del Commissariato per droga

Sequestrati oltre 600 grammi di marijuana

Venerdì, personale del Commissariato di Ivrea nel corso di un’operazione di polizia giudiziaria ha tratto in arresto un cittadino italiano di 25 anni e una colombiana di 27 per la detenzione di sostanza stupefacente.

Ritenendo che i due detenessero sostanza stupefacente, gli agenti si sono recati presso l’abitazione della coppia. Nonostante i tentativi dei due di ostacolare l’accesso all’abitazione ai poliziotti, prendendo tempo in ogni modo, gli agenti sono entrati nell’alloggio. Una volta realizzato che sarebbe stata perquisita, la donna ha cercato di disfarsi di quattro confezioni di sostanza stupefacente, per un peso complessivo di oltre 320 grammi, che aveva occultato addosso. Nel corso della perquisizione, la donna è stata anche trovata in possesso del materiale utile al confezionamento delle dosi, materiale nascosto negli indumenti personali.

Altri 290 grammi di stupefacente sono stati rinvenuti successivamente dagli agenti nel corso della perquisizione al piano terra dell’alloggio.

Disposta la chiusura di un minimarket in zona Santa Rita

Lo scorso giovedì gli agenti del commissariato San Secondo, coadiuvati da personale del Reparto Prevenzione Crimine, della Polizia Municipale sezione I Centro, degli Ispettori del servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ASL ed Ispettori del Servizio Spresal hanno controllato alcuni esercizi commerciali nell’area di San Secondo.

All’interno di un bar in via Caprera un avventore è stato sanzionato per 400 euro in quanto sprovvisto di Green Pass. Alla luce dei fatti, è stata elevata un’ulteriore sanzione di 800 euro al titolare per l’omesso controllo e per essere stato sorpreso privo di mascherina. Nel corso degli accertamenti eseguiti sui clienti presenti all’atto del controllo, un soggetto è stato trovato in possesso di sostanza stupefacente ed un cutter, motivo per cui è stato sanzionato e denunciato.

In un pub di via Gioberti, l’Ispettore del servizio Igiene degli Alimenti ha elevato 1000 euro di sanzioni per alcune irregolarità nei locali spogliatoio. Gli ispettori dello Spresal hanno denunciato il titolare per violazioni alla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e disposto la sospensione dei lavori fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Ieri pomeriggio gli agenti del commissariato San Secondo hanno controllato un mini market in corso Sebastopoli, risultato inottemperante alle normative disposte dal Ministero della Salute. Nello specifico, il titolare, sanzionato per un importo complessivo di 1200 euro, non aveva mai provveduto alla sanificazione dei locali ed a predisporre igienizzanti a disposizione della clientela. Inoltre, il locale era sprovvisto del cartello indicante la capienza massima consentita. L’esercizio è stato sottoposto alla chiusura provvisoria della durata di 5 giorni.

 Si introducono in una panetteria Il furto si trasforma in rapina 

Tre cittadini di nazionalità marocchina, uno di 23 anni e gli altri due di 17, si sono introdotti lo scorso mercoledì notte all’interno di una panetteria di corso Regina Margherita, sfondandone la vetrina. Alcuni condomini del palazzo hanno avvertito il rumore di vetri infranti, segnalando il fatto al 112. Personale della Squadra Volante è sopraggiunto tempestivamente ed ha colto i tre sul fatto; i due ragazzi minorenni hanno opposto una vivace resistenza nei confronti dei poliziotti ed hanno   ingaggiato una colluttazione con loro, rovinando sui sacchi di farina prima di essere definitivamente resi inoffensivi. I due  sono stati tratti  in arresto per rapina in concorso. Il maggiorenne, che era armato di una grossa forbice, è stato disarmato e arrestato per furto pluriaggravato.

Scontro mortale tra auto e Tir: il camion cade dal ponte

Scontro questa mattina, verso le 11 tra un’automobile è un tir sulla strada provinciale 11 al chilometro 77, a Borgovercelli. Il conducente dell’auto, 55 anni, è morto sul colpo, ferito gravemente anche l’autista del tir, precipitato dal ponte della sopraelevata e finito in un campo. L’uomo, sbalzato fuori dall’abitacolo, e’ stato soccorso dal 118 e trasportato in elicottero all’ospedale. Le sue condizioni sono  molto gravi.

Piacenza – Reale Mutua Basket Torino 79 – 107: si torna a vincere

Il basket visto da vicino

66 a 32 per Torino all’intervallo. 12 su 16 da 2  e 9 su 12 da tre la percentuale di tiro. Ottima prestazione offerta da Torino ma, oggettivamente,  questa di Piacenza è una delle squadre più deboli del campionato.

Non è per sminuire, ovviamente,  però se non si era una squadra di “bidoni” dopo 6 sconfitte consecutive, non si diventa campioni per aver vinto questa partita.

Torino ha giocato comunque bene segnando tutto quello che doveva e, sicuramente, ci guadagna il morale.

I giocatori hanno centrato la partita e il migliore è sicuramente Trey Davies, artefice del super break che ha chiuso la partita già a metà secondo quarto: 20’ di gioco, al di là dei punti segnati e di rimbalzi, assist e palle recuperate +52 plus minus con lui in campo.

Scott, Landi, De Vico, Pagani, Alibegovic: tutti bene. Fino a quando la partita aveva un senso tutti avevano contribuito a rafforzare il vantaggio.

Torino vince e riprende il cammino? Chi può dirlo.

Questa partita promuove il morale ma non lascia spazio ad eccesso di ottimismo in quanto l’avversario è stato veramente poca cosa, ma questa non è una colpa della Reale Mutua.  A volte queste partite, se non ben affrontate divengono un rischio, ma se quando tiri … segni quasi sempre, il rischio non si corre.

Bene così,  dunque… e adesso occhio e mente alle prossime.  Il livello generale è basso, e, come visto, giocando bene si vola via in fretta. Magari, con un pochino di serenità e senza cambi avventati, oggi non avvenuti per mancanza di “possibilità” in quanto assenti e convalescenti non lo hanno “fortunatamente”  consentito, la Torino del basket potrebbe tornare a sperare… .

Paolo Michieletto

Grazie da Uncem e dai sindaci al presidente Mattarella

“LA SUA DISPONIBILITA’ È UN GESTO GRANDE PER LO STATO, DI AMORE PER IL PAESE”

La disponibilità del Presidente Mattarella a un nuovo mandato è un gesto di amore per il Paese, per l’unità dell’Italia e la coesione delle Istituzioni democratiche. I Sindaci e le comunità dei territori montani lo ringraziano, come già abbiamo fatto in tante occasioni, con autentica stima e senza retorica, le ultime il 9 dicembre 2021 al Quirinale in occasione della Giornata della Montagna e il 13 dicembre scorso in occasione del messaggio che il Capo dello Stato ha rivolto all’Assemblea Uncem. In tante occasioni nell’ultimo settennio, Sergio Mattarella è sempre stato una luce in mezzo a diversi momenti di fragilità delle Istituzioni, come quelli vissuti in questi ultimi giorni. Grazie Presidente, perchè ha sempre creduto e siamo certi continuerà a credere nelle Autonomie locali e nei Sindaci, asse portante della Repubblica”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione Comuni, Comunità ed Enti montani.

Non chiamiamoli più borghi: la scelta di Stupinigi e il PNRR

Riceviamo e pubblichiamo 

Di Filippo Barbera (Università di Torino e Associazione Riabitare l’Italia)
 e Antonio De Rossi (Politecnico di Torino e Associazione Riabitare l’Italia)

Tra le misure del PNRR, il cosiddetto “Bando Borghi” dovrebbe rappresentare – nelle parole del Ministro Franceschini – un’’occasione unica per il rilancio dei borghi e delle bellezze artistiche diffuse nei luoghi meno conosciuti del Paese e ancor di più per trasformare un patrimonio disperso in un patrimonio diffuso.

Patrimonio disperso, luoghi meno conosciuti del paese, rilancio dei “borghi”. L’’Italia è effettivamente ricca di montagne, aree interne e piccoli comuni che soffrono lo spopolamento e la desertificazione sociale ed economica. Sono luoghi ricchi di cultura, patrimonio artistico, beni storico-architettonici. La Regione Piemonte ha scelto di candidare Stupinigi… che dista undici chilometri da Piazza Castello e di cui tutto si può dire ma non che sia un “borgo”. Il problema, però, non è la scelta della Regione, che si è mossa in un quadro di riferimento delineato dal bando del Ministero. Il problema è “nel manico”. Il bando si basa su un’idea vecchia e superata. Un’idea, come molte di quelle del PNRR, nata morta, senza l’ascolto dei territori e dei corpi intermedi. All’insegna del “decidere in fretta”. Un’’idea, nello specifico, lontanissima dai bisogni dei territori marginali, dalle pratiche di nuova economia e dalle esperienze associative che li caratterizzano. Lontana dai bisogni dei Sindaci, dagli esperimenti di valorizzazione delle risorse (anche culturali) che in quei luoghi stanno – da decenni – avvenendo con successo. È un bando ammalato di “metrofilia” e che non contempla la varietà e complessità territoriale di un paese costituito da poche grandi città, pochissime “metropoli”, molte città medie, una miriade di piccoli comuni, frazioni, reti di città, campagne, coste, colline e montagne, per ridurre tutto all’immagine vuota e stereotipata del “borgo”. Da troppi anni la riscoperta del policentrismo territoriale italiano viene veicolata nello spazio pubblico e mediatico da archistar annoiate tramite il concetto di “borgo”. Facile rappresentazione ammalata, appunto, di “metrofilia”, che trae piacere dall’eccitazione per un oggetto percepito come atipico, esotico, diverso, ma al quale in realtà si nega autonomia e libertà. Dai centri delle grande città e agli occhi di una classe dirigente (politica, economica, intellettuale) sempre più urbana per categorie e riferimenti culturali, se non per nascita e capitale sociale, il borgo diventa così il comodo contenitore dove riporre, deformandola, la radicale diversità del patrimonio territoriale italiano. Le conseguenze sono inevitabili. Come già per la cultura, la narrazione del “borgo” fa sì che anche la valorizzazione del territorio sia tale solo se inglobata nella goffa egemonia del “turismo petrolio d’Italia”. Come se i territori del margine non fossero da riabitare anzitutto fin dalla vita quotidiana delle persone, per rinforzarne l’economia di base, i servizi di cittadinanza e la vivibilità quotidiana. Altrimenti, è come se si guardasse alla complessità territoriale del paese attraverso le categorie estetiche delle guide turistiche: il cui risultato è un effetto di spaesamento che porta a finanziare con 20 milioni di euro un borgo a mezz’ora dal centro di Torino.
Ovviamente nessuno pensa che il borgo di Stupinigi, magnifica creazione di Filippo Juvarra, non meriti attenzioni; e da decenni su questo luogo si succedono progetti che però non hanno trovato riscontro. Ma con quei 20 milioni si sarebbero potute fare cose importanti per ricostruire l’abitabilità di territori montani torinesi e piemontesi sempre più infragiliti: progetti innovativi di nuove economie capaci di lavorare sulle risorse dei territori, case del welfare per sperimentare nuove forme di servizi e di socialità. E c’era anche l’alternativa dei forti di Fenestrelle e di Exilles, fortemente sostenuta da Uncem e dai comuni vallivi. Soprattutto, per decidere il luogo, si sarebbe dovuto fare un bando e raccogliere candidature come è avvenuto in molte altre regioni italiane, senza imporre un’unica scelta. Oggi in merito al futuro dei territori montani e delle aree interne si scontrano due visioni: chi pensa che l’unico futuro sia la valorizzazione turistica e culturale, e invece chi crede che senza la costruzione di una reale abitabilità, di nuove economie e forme di società, di innovazione, la valorizzazione serva a poco. I molti casi concreti in atto di rigenerazione sulle montagne piemontesi dimostrano che questa seconda via è possibile e reale.

Tre minori senza mascherina sul bus minacciano autista con spranga di ferro

DAL PIEMONTE

Ha minacciato  l’autista con una spranga e distrutto uno specchietto perché non volevano indossare la mascherina sull’autobus.

É accaduto  ieri, a Gravellona Toce, dove alla fermata della linea Vco Trasporti di corso Marconi sono saliti sul mezzo pubblico tre ragazzini di 17, 16 e 14 anni, tutti privi di  mascherina. L’autista ha chiesto  di indossarla e i tre hanno cominciato ad insultarlo. Uno di loro è sceso dal mezzo, ha preso una mazza di ferro trovata per terra e ha distrutto lo specchietto.  Risalito si è rivolto  all’autista, minacciandolo con la mazza, intimandogli di ripartire. Sono prontamente  intervenuti i carabinieri di Omegna che hanno rintracciato  i tre ragazzi. Due  sono stati portati dai genitori, il 17enne è stato denunciato per minaccia aggravata e danneggiamento alla Procura della Repubblica del Tribunale per i minori di Torino.

Rock Jazz e dintorni Ludovico Einaudi e Claudio Chiara quartet

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Jazz Club suona il sassofonista Fuat  Sunay con il chitarrista Gianluca Palazzo.

Mercoledì. Al Magazzino di Gilgamesh è di scena la cantante Arianna Cibonfa con il chitarrista Maurizio Malano. Al Jazz Club suona l’armonicista Big Harp con il duo Dodo &Charlie.

Al Teatro Erba tributo ad Astor Piazzolla con i Magasin Du Cafè e la violinista Sara Cesano.

Giovedì. Al Dash si esibisce il duo The Damn Swing. Al Jazz Club suona il quartetto The Hot Pots.  Al Cafè Neruda si esibisce il quartetto di Claudio Chiara.

Venerdì. Al Magazzino di Gilgamesh sono di scena gli The Hot Dogs. Tributo a Bill Evans al Jazz Club con il pianista Emanuele Sartoris accompagnato dal contrabbassista Marco Bellofiore.

Sabato. All’Arteficio suona il quartetto Boogie Bombers. Al Jazz Club tributo a Jimi Hendrix con Fast Frank. Ludovico Einaudi inizia  con 2 concerti consecutivi la tournèe per presentare il nuovo lavoro “Underwater”. Al Magazzino di Gilgamesh è di scena Paolo Demontis & The Good Gheddo. Al Folk Club suonano i Birkin Tree con il  cantante scozzese Tom Stearn.

Domenica. Al Jazz Club si esibiscono i KoriShanti. Al Blah Blah suona il trio Tin Woodman. All’Arteficio è di scena il cantante e chitarrista Stef Rosen.

Pier Luigi Fuggetta

Ubriaco va in commissariato per una denuncia ma si tratta di un evaso

La scorsa settimana, un soggetto in stato di ubriachezza si presenta al corpo di guardia del Commissariato Barriera Nizza. Nonostante sia l’una di notte passata, pretende che il piantone gli apra la porta: lui deve assolutamente fare una denuncia. Interviene, allora, immediatamente personale del servizio controllo del territorio che identifica l’uomo: si tratta di un quarantottenne di nazionalità marocchina, regolare sul territorio nazionale, con precedenti di polizia per delitti contro la persona e resistenza a P.U. Gli accertamenti svolti a suo carico fanno emergere come lo stesso avrebbe dovuto trovarsi a casa, essendo sottoposto al regime degli arresti domiciliari. Pertanto l’uomo, anziché presentare una denuncia, verrà tratto in arresto per evasione.