CAMERA + SPAZI INDIPENDENTI + GIOVANI ARTISTI =
4 MOSTRE IN CONTEMPORANEA
presso Almanac Inn, Cripta747, Mucho Mas, Recontemporary
Le MOSTRE
Eleonora Agostini da Almanac Inn
Matteo De Mayda da CRIPTA747
In contemporanea:
presso Almanac Inn, Cripta747, Mucho Mas, Recontemporary
Le MOSTRE
Eleonora Agostini da Almanac Inn
Matteo De Mayda da CRIPTA747
In contemporanea:
Dal prossimo sabato i cittadini torinesi potranno contare su servizi anagrafici potenziati, grazie all’apertura straordinaria di alcuni sportelli il sabato mattina, per assicurare tempi di gestione delle pratiche e di erogazione dei servizi più rapidi ed efficienti.
Sabato 5 febbraio, con orario 8.30-13.30, si inizierà con l’apertura della sede Centrale di via della Consolata 23 e degli sportelli di tre sedi anagrafiche decentrate: corso Corsica 55 (circoscrizione 8), cascina Giajone in via Guido Reni 102 (circoscrizione 2), via Stradella 192 (circoscrizione 5).
Per il primo sabato saranno in tutto 300 i nuovi slot disponibili per il rinnovo della Carta d’Identità Elettronica, prenotabili sul portale predisposto dal Ministero dell’Interno – www.prenotazionicie.interno.gov.it – a partire dalle ore 20 di questa sera, mercoledì 2 febbraio, ripartiti tra le sedi dell’Anagrafe Centrale e le tre sedi decentrate.
Con queste prime aperture prende avvio l’attività della task force operativa predisposta dalla Città di Torino con l’obiettivo di smaltire progressivamente l’arretrato delle carte d’identità, ma anche per garantire tempi più rapidi per le pratiche relative a immigrazioni, cambi di indirizzo, atti di morte e di nascita. Saranno in tutto 160 i dipendenti, sia interni che esterni all’Area Servizi Civici, che a rotazione opereranno a regime su 34 sportelli cittadini aperti in via straordinaria tutti i sabati mattina fino al 19 luglio.
Il calendario di aperture straordinarie verrà comunicato settimanalmente nella giornata del martedì sul sito dell’anagrafe (link www.comune.torino.it/anagrafe/), insieme alla contestuale apertura delle prenotazioni per gli appuntamenti della Carta d’Identità Elettronica nei nuovi slot disponibili.
“Con questo primo passo concreto diamo avvio al nostro piano di azioni per restituire ai cittadini torinesi un servizio adeguato alle loro esigenze – dichiara l’assessore con delega ai Servizi Civici, Francesco Tresso – risolvendo le tante criticità che si sono accumulate negli anni e riportando progressivamente alla normalità tempi di attesa oggi non accettabili.
Il nostro obiettivo è di dimezzare in sei mesi le carte di identità in arretrato, e di tornare nella seconda parte dell’anno ad una buona gestione ordinaria delle anagrafi”.
Conclude l’assessore Tresso: “L’attivazione della task force è infatti solo la prima delle iniziative che saranno messe in campo dalla Città per affrontare il nodo problematico delle anagrafi”.
La storia di Caffè Vergnano parte nel 1882 da una piccola drogheria voluta e sognata da
Domenico Vergnano dove la passione per la miscela si fa ben presto culto e – soprattutto –
impresa. Un luogo in cui si sprigionano profumi, si raccontano leggende, si parla di bellezza,
si instaurano rapporti umani duraturi e sinceri, si sogna molto e si lavora tanto.
L’intuito vede sempre prima degli occhi e certamente è stato così anche nel 1930, quando
Enrico Vergnano, figlio di Domenico, decide di acquisire la prima fattoria produttrice di caffè
in Kenya andando a segnare una svolta rilevante per l’impresa di famiglia.
Nel 1970, a quasi cento anni di distanza, Carlo e Franco (nipoti di Domenico) che in quella
stessa drogheria hanno vissuto momenti felici da bambini, prendono le redini dell’azienda
portando Caffè Vergnano verso gli albori di una nuova era.
Il 1986, l’acquisizione di Casa del Caffè a Torino, segna il consolidamento imprenditoriale
nel mondo dell’Horeca. Si arriva così al 1996 quando i confini di Caffè Vergnano si allargano
verso il mercato estero attraverso un processo di internazionalizzazione e sviluppo che
permetterà al brand di affermarsi in 90 paesi.
Nel corso degli anni, Caffè Vergnano ha fatto della cultura del caffè una filosofia di vita,
grazie al suo know-how di eccellenza e qualità, differenziandosi in questo modo dalle
politiche commerciali dei maggiori competitor.
È proprio con l’entrata nel business della quarta generazione composta da Carolina, Enrico
e Pietro Vergnano che la voglia di mantenere e consolidare i valori familiari in ottica di
sviluppo, soprattutto affermandosi in mercati emergenti e in forte crescita, diventa centrale
per il successo dell’azienda che si avvia, oggi, verso un anniversario importante.
Parole come sostenibilità ambientale e sociale sono da sempre la cifra distintiva di Caffè
Vergnano e si traducono in tutte le azioni quotidiane, grandi e piccole, intraprese dal brand:
dalle capsule compostabili compatibili, ai processi di riciclo e di riduzione degli sprechi oltre
al recupero dei rifiuti.
In ambito etico, Women in Coffee è sicuramente il progetto che meglio racconta l’impegno
di Caffè Vergnano. Nato nel 2018 per sostenere piccole realtà di donne coltivatrici di caffè,
il progetto è in continua evoluzione ed ambisce a supportare iniziative concrete che parlano
di empowerment, inclusione e rispetto al femminile.
Altro valore chiave del brand è la cultura, intesa come processo di crescita e miglioramento
continuo. Per questo è nata l’Accademia Vergnano, istituita nell’antica casa di famiglia a
Chieri, dove vengono organizzati corsi teorici e pratici per i baristi che vogliono imparare
tutti i segreti del mondo del caffè e approfondire le loro competenze.
Con il 2021, arriva la partnership strategica con Coca-Cola HBC per la distribuzione esclusiva
dei prodotti di Caffè Vergnano nei territori di Coca-Cola HBC, con l’esclusione dell’Italia.
L’accordo rappresenta un’importante opportunità di crescita internazionale e di sviluppo del
business export attraverso un rafforzamento della propria presenza, oltre i confini italiani.
Giunto oggi ai suoi primi 140 anni, Caffè Vergnano continua ad affrontare nuove sfide che
lo porteranno a scrivere nuovi capitoli di un libro che racconterà molto di questa famiglia,
della sua passione per il caffè e dei suoi grandi sogni.
Il 2021, nonostante le difficoltà affrontate, si è chiuso con un fatturato totale di 92mil di
euro, andando quasi a pareggiare il 2019. Nel dettaglio l’export ha chiuso a 22,4mil di euro,
il retail a 37,6mil, il comparto Horeca a 29,4mil e il vending a 2,6mil di euro.
Un risultato ambizioso in un contesto ancora delicato ed incerto.
Il nuovo anno sarà un intero anno di celebrazioni, eventi, sorprese e regali per i nostri
consumatori. Ci sarà una limited edition di prodotti iconici dell’azienda che per l’occasione
si vestiranno d’oro, oltre ad una reinterpretazione del coccio in terracotta toscana, storico
regalo di Natale.
Caffè Vergnano compirà inoltre un viaggio lungo l’Italia durante il quale porterà il vero
espresso italiano vicino ad amici, partner e consumatori.
“Siamo “vecchi” ma non ci siamo mai sentiti più giovani. Abbiamo tante idee, energia
positiva, ottimi partner ad affiancarci, ma soprattutto tanti amici che ogni giorno dimostrano
amore per la nostra famiglia ed il nostro marchio. Sarà un anno da celebrare e ricordare
perché tante cose succederanno e tutte saranno ispirate dai valori in cui da 140 anni
crediamo, da quei sentimenti che arricchiscono i nostri sogni e li fanno diventare realtà. Il
nostro sguardo è e sarà sempre rivolto al futuro perché il domani è ancora tutto da costruire
assieme.” Carolina Vergnano – CEO di Caffè Vergnano
Caffè Vergnano
Caffè Vergnano è la più antica torrefazione italiana a livello nazionale. Fondata nel 1882 e ancora
oggi guidata dalla famiglia, da 140 anni racconta il rito dell’autentico espresso italiano portando in
una tazzina profumi e aromi di tutto il mondo. Il segreto delle miscele è la tostatura, lenta e
tradizionale che valorizza ogni singola origine, nel rispetto della materia prima.
Le miscele Caffè Vergnano si trovano nella grande distribuzione, nei migliori bar e negli oltre 179
Caffè Vergnano 1882, la catena di caffetterie all’italiana presente in tutto il mondo.
Entra nel vivo la stagione invernale 2021/2022 dell’Aeroporto di Torino, grazie al ritorno dei voli dedicati agli sciatori dal Nord ed Est Europa.
Nelle prime nove settimane di operatività dei voli dedicati al target neve l’Aeroporto di Torino ha già movimentato circa 56mila sciatori stranieri.
Il settore si riavvia all’insegna di nuove ski-route e nuove compagnie aeree che si aggiungono a quelle già tradizionalmente operanti sull’Aeroporto di Torino.
Con la stagione invernale 2021/2022 hanno infatti preso il via cinque nuove ski-route servite da Ryanair: Birmingham, Bristol, Edimburgo, Londra Luton e Shannon. Vi si aggiunge il rafforzamento su Dublino, servita anch’essa da Ryanair, che passa da 1 a ben 3 frequenze a settimana. Si noti inoltre che le rotte per Dublino ed Edimburgo verranno operate anche nella stagione estiva 2022.
Si riconfermano, tra le rotte di linea, Varsavia, in Polonia, di Wizz Air; Birmingham, Edimburgo e Manchester nel Regno Unito, servite da Jet2.com; Bristol, Londra Gatwick, Londra Luton e Manchester operate da easyJet.
Sul fronte charter, le mete collegate sono Birmingham, Bristol, Glasgow, Londra Gatwick, Manchester e Newcastle, in Gran Bretagna; Gotheborg, Malmo e Stoccolma, in Svezia; Copenhagen, in Danimarca; Dublino, in Irlanda; Helsinki, in Finlandia; Varsavia, in Polonia.
Si confermano dunque in tenuta i mercati principali di riferimento del segmento neve di Torino Airport, ovvero Gran Bretagna (dalla quale proviene il 74% degli sciatori), Irlanda (14%); Scandinavia (10%, tra Danimarca, Finlandia e Svezia) e Polonia (2%), grazie anche al fatto che alcuni Paesi hanno allentato le restrizioni, consentendo dunque una più rapida ripresa del traffico legato al turismo dello sci.
Venendo alle destinazioni montane per chi sceglie un viaggio organizzato, si diversificano a seconda dei Paesi di provenienza: se i Britannici prediligono Sauze d’Oulx, Cervinia e Sestrières, seguite da Bardonecchia, Clavière, La Thuile e Pila, gli Scandinavi optano per Cervinia, Sauze d’Oulx, Champoluc e Courmayeur. Inoltre, una quota interessante di passeggeri si dirige oltralpe verso le più vicine destinazioni sciistiche francesi.
Dopo due stagioni di temporanea sospensione dovuta al dilagare della pandemia da Covid-19, il traffico della neve a Torino Airport riparte con cifre incoraggianti.
Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “Siamo molto felici che le Alpi del Nord Ovest confermino tutto il loro appeal turistico e auspichiamo che si definiscano con rapidità regole chiare e comuni, che permettano di viaggiare facilmente tra un paese e l’altro, così come esortato ieri anche da ACI Europe, l’associazione europea degli aeroporti di cui Torino Airport è membro, e IATA, l’associazione internazionale del trasporto aereo”.
Riceviamo e pubblichiamo
L’obiettivo della manifestazione, che si svolgerà in numerose altre città italiane, è quello di difendere l’Ucraina e l’Europa dall’aggressione di Vladimir Putin. Dopo le interferenze nelle tornate elettorali, le ingerenze nelle politiche nazionali, il continuo ricatto energetico attuato da Gazprom, le sistematiche azioni di disinformazione, la pianificata destabilizzazione delle fragili democrazie europee, Putin fa un salto di qualità. Oltre 100.000 soldati schierati alla frontiera ucraina se non sono il preludio di un’invasione sono certamente una minaccia e un ricatto intollerabile per le nostre democrazie, per i nostri diritti, per le nostre libertà. Oggi l’Ucraina rappresenta la frontiera dell’Europa, un baluardo della nostra capacità di reagire uniti. Per questo chiediamo l’ingresso dell’Ucraina nella UE e una politica estera e di difesa europee comuni.
Per un’Europa unita, libera dai ricatti russi e una Russia libera dal despota Putin.
Al presidio sarà presente, tra gli altri, il console onorario di Ucraina Dario Arrigotti. Hanno annunciato la loro presenza esponenti della comunità ucraina torinese oltre a: Igor Boni, presidente nazionale di Radicali Italiani, i coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Patrizia De Grazia e Daniele Degiorgis, i consiglieri comunali Silvio Viale (Lista Civica per Torino) e Angelo Catanzaro (PD), Marco Cavaletto, Coordinatore del Gruppo +Europa Torino e Silvja Manzi della Direzione nazionale di +Europa.
L’invito a partecipare è rivolto a tutti i cittadini, a tutte le associazioni e a tutte le forze politiche.
Fino ad ora infatti l’ospedale vantava il triste primato, condiviso con altre 15 strutture in Italia, di avere una percentuale di obiettori del 100 per cento. Si è dunque deciso di dare seguito alle mie sollecitazioni anche a mezzo stampa e credo che sia un passo importante per una realtà che, dal punto di vista ospedaliero, già si distingueva come una vera e propria eccellenza del territorio, per l’ottima qualità dei servizi e per la professionalità dei sanitari”. Così in una nota la deputata Jessica Costanzo (Alternativa).
Una “provocazione” che tutti stavano aspettando, una “provocazione” del tutto priva di originalità, non è più “una provocazione”: è solo un’offesa. Un “gesto dissacrante” a rischio zero, che anzi guadagna a chi lo compie applausi e fama, non è più “un gesto dissacrante”: è solo un gesto blasfemo. Un “servizio pubblico” che non solo consente, ma promuove certe performance è l’opposto di un buon servizio pubblico.
Le nuove intemerate sanremesi di Achille Lauro non ci sorprendono più: ci offendono e ci annoiano soltanto. Ci chiediamo che cosa pensino, sul tema, i vertici della RAI e ci dispiace che il Direttore Artistico, che si definisce cattolico, si dica “non turbato” da questa vicenda
Siamo tutti pronti a indignarci quando in TV non si trattano con parole e toni più che rispettosi e adeguati certi temi sensibili: bene, vorrei vedere le stesse nette prese di posizione quando si offendono una Fede e duemila anni di tradizione e cultura, due millenni di sensibilità religiosa.
Lo scorso anno, di questi tempi, ci chiedevamo, ironicamente, se la Direzione Rai avesse intenzione di replicare anche in questo 2022 le prestazioni dello stesso Achille Lauro, cosa che si è puntualmente verificata. Non era una previsione difficile. Sarei curioso di vedere i contratti che hanno remunerato, coi soldi del canone, questi “artisti”.
Con gli italiani che fanno i conti quotidianamente con una pandemia ancora terribile e con una tremenda crisi economica, certi spettacoli risultano ancora più indecenti. Chiamare “espressione artistica” la blasfema parodia del Battesimo messa in scena da Achille Lauro è semplicemente impossibile: siamo di fronte a una banale, semplice e offensiva volgarità.
Silvio Magliano
Consigliere regionale del Piemonte
Al webinar organizzato da Confagricoltura con l’assessore Icardi i dirigenti della Sanità Veterinaria regionale annunciano che nelle prossime settimane l’Unione Europea ispezionerà il Piemonte per verificare la gestione dell’emergenza. Gli allevatori chiedono di creare il vuoto sanitario e di avviare al più presto l’abbattimento dei cinghiali
Piena collaborazione degli agricoltori per mantenere l’emergenza sanitaria all’interno della zona infetta, rafforzando tutte le iniziative di biosicurezza degli allevamenti per uscire al più presto dall’emergenza sanitaria: sono queste le gli impegni che si è assunta Confagricoltura Piemonte nel webinar con l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, il direttore dei servizi veterinari della Regione Bartolomeo Griglio e il commissario per l’emergenza peste suina in provincia di Alessandria Giorgio Sapino.
Nell’incontro online che si è svolto ieri (1 febbraio) il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – intervenuto all’incontro con il presidente nazionale degli allevatori di suini di Confagricoltura Rudy Milani, il direttore regionale dell’organizzazione Ercole Zuccaro e i direttori di Alessandria Cristina Bagnasco, di Asti Mariagrazia Baravalle e di Cuneo Roberto Abellonio – ha sottolineato la ferma volontà degli allevatori di adottare “tutte le azioni necessarie per assicurare la piena ripresa delle attività produttive, che nel nostro Paese rappresentano un volume di 100.000 suini macellati alla settimana. Un patrimonio basilare per l’ economia agricola regionale – ha aggiunto Allasia – che conta su oltre 1.300.000 suini, allevati prevalentemente in provincia di Cuneo”.
Attualmente – ricorda Confagricoltura – ci sono 8.000 suini nell’area infetta, individuata in 78 comuni della provincia di Alessandria, che complessivamente conta su 29.000 capi allevati; altri 190.000 suini sono presenti nelle stalle in provincia di Torino e 931.000 in provincia di Cuneo, dei quali 500.000 nel raggio di 15 chilometri da Fossano.
I numeri degli allevamenti cuneesi – hanno sottolineato gli allevatori di Confagricoltura che hanno partecipato al webinar – fanno sì che sia indispensabile evitare che l’epidemia si estenda; per questo è necessario procedere al più presto, seppur a malincuore, all’abbattimento forzoso di tutti i suini allevati nell’area infetta in provincia di Alessandria.
“D’intesa con la Regione Piemonte – ha dichiarato Allasia – chiederemo al governo di poter utilizzare i fondi stanziati sul decreto Sostegni-Ter, che ammontano complessivamente a 50 milioni di euro per il comparto suinicolo, per ristorare gli allevatori dalla perdita di reddito e per creare al più presto un vuoto sanitario che ci preservi dalla diffusione dell’epidemia. Contemporaneamente siamo tornati da sollecitare alla Regione – ha rimarcato il presidente di Confagricoltura Piemonte – la definizione di un piano di depopolamento dei cinghiali, che dovrà essere avviato al più presto, non appena conclusa l’azione di monitoraggio, per ripristinare un equilibrio ambientale adeguato, anche per quanto riguarda la tutela della biodiversità”.
Nelle prossime settimane – hanno annunciato i dirigenti della Sanità regionale che sono intervenuti al webinar organizzato Confagricoltura – il Piemonte riceverà la visita dei funzionari dell’Unione Europea che dovranno verificare la gestione dell’emergenza peste suina. Concluso il monitoraggio si tratterà di recintare l’aria infetta, operazione in parte agevolata dalle barriere già esistenti costituite dalle recinzioni autostradali, per circoscrivere fisicamente la zona infetta e poter procedere con l’abbattimento dei cinghiali dentro e fuori l’area interessata.
Il corso teorico e pratico è interamente gratuito ed è riconosciuto e certificato dalla Regione Piemonte secondo lo standard formativo regionale. Inoltre, all’interno dello stesso percorso formativo è prevista l’abilitazione all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno in ambito extraospedaliero. Le lezioni sono aperte a tutti i cittadini maggiorenni interessati ad apprendere le tecniche di primo soccorso e a fare volontariato in Croce Verde.
Le lezioni riguarderanno diversi argomenti tra cui i codici d’intervento, i mezzi di soccorso, il linguaggio radio e le comunicazioni, la gestione dell’emergenza, la rianimazione cardiopolmonare, l’utilizzo del defibrillatore, il trattamento del paziente traumatizzato, il bisogno psicologico della persona soccorsa. Dopo una prima parte teorica e pratica di 54 ore gli aspiranti volontari soccorritori saranno ammessi al tirocinio pratico protetto di 100 ore durante il quale dovranno svolgere, affiancati da personale esperto, trasporti in emergenza su autoambulanza e servizi ordinari.
Per informazioni e iscrizioni contattare la Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi, telefono 0119654400; e-mail: info@croceverdevinovo.it.
Inoltre è aperto il bando per il Servizio Civile Universale per i giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni non compiuti. La Croce Verde di Vinovo Candiolo Piobesi ha otto posti disponibili nell’ambito del soccorso in emergenza 118 e del trasporto infermi per i servizi di tipo socio sanitario. La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 444,30 euro per un impegno settimanale di 25 ore. La presentazione delle domande va fatta sulla piattaforma https://domandaonline.serviziocivile.it e la scadenza è il 10 febbraio 2022.
Per informazioni contattare la Croce Verde di Vinovo Candiolo Piobesi al numero 011 9654400.
La Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi attualmente può contare su 185 volontarie e volontari, grazie ai quali ogni anno svolge circa 12mila servizi. Si tratta di trasporti in emergenza 118 e interospedalieri, servizi ordinari a mezzo ambulanza ad esempio dialisi e terapie anche con mezzi per trasporto disabili e assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni.
L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 82 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 10mila volontari (di cui 3.829 donne), 5.904 soci, 492 dipendenti, di cui 62 amministrativi che, con 430 autoambulanze, 211 automezzi per il trasporto disabili, 237 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 520.967 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 17 milioni di chilometri.
Consegnati i riconoscimenti ai vincitori del Premio di Architettura “I Luoghi per lo sport” e agli studenti atleti del Politecnico di Torino
Durante l’evento, la premiazione della seconda edizione del premio voluto da Associazione Etica e Sport, IN/Arch Piemonte e Politecnico di Torino e la consegna delle borse di studio del programma Dual Career per gli studenti atleti del Politecnico
La collaborazione tra l’Associazione Etica e Sport, IN/Arch Piemonte e Politecnico di Torino è nata nel 2019 per allargare gli ambiti di diffusione del Premio di Architettura “I luoghi per lo sport”.
La premiazione, che si è svolta presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino, è avvenuta in occasione della cerimonia di consegna delle Borse di Studio per il programma DUAL CAREER, il programma del Politecnico di Torino a supporto dei propri studenti che sono anche atleti di alto livello. Quest’anno le borse sono state assegnate a Silvia Crosio, campionessa mondiale di canottaggio e iscritta al Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, Giacomo Paolini, pluricampione nazionale e internazionale nella scherma e studente di Ingegneria Gestionale, e Alberto Zamariola, olimpionico junior nel canottaggio, anche lui di Ingegneria Gestionale.
Il Rettore, Guido Saracco, e Marco Barla, referente per le attività sportive, hanno consegnato i diplomi ai tre atleti, di cui uno in collegamento da Doha dove sta partecipando ai Mondiali di scherma, sottolineando l’importanza del programma Dual Career del Politecnico che consente di affrontare il carico didattico senza abbandonare allenamenti e competizioni e ringraziando la Stamperia Alicese, che ha finanziato una delle tre borse di studio grazie alla commercializzazione delle mascherine Sherpa, le mascherine per lo sport realizzate a seguito di uno studio del Politecnico.
“I luoghi per lo sport” è un riconoscimento per progetti e realizzazioni basati su etica, innovazione e ricerca aperto a progettisti, committenti pubblici e privati e imprese che abbiano concorso alla progettazione e/o alla realizzazione di impianti sportivi, spazi per lo sport e spazi pubblici dove praticare attività ludico-sportive. Da questa seconda edizione è stata prevista anche una sezione per tesi di laurea e progetti di ricerca che abbiano come oggetto analoghi obiettivi. Il Premio è diviso in 3 categorie: gli impianti sportivi (inteso come strutture dedicate alla pratica delle discipline sportive a livello agonistico e dilettantistico), gli spazi per lo sport (inteso come spazi e percorsi dedicati alla pratica di attività ludico-motorie anche all’aria aperta), Tesi o progetti di ricerca.
Il premio si prefigge di promuovere le corrette strategie e sinergie tra i diversi attori che partecipano alla definizione dei progetti per lo sport (Enti Pubblici, privati, associazioni, architetti, ingegneri, imprese) e di identificare i processi metodologici più idonei a favorire, con tempi certi e procedure lineari e trasparenti, la concreta realizzazione di impianti ben progettati, ben costruiti, fruibili e adeguati per chi li dovrà gestire e utilizzare.
La valutazione dei progetti pervenuti è stata affidata alla commissione valutatrice coordinata dal vicepresidente di IN/ARCH Piemonte Emilio Melgara e composta da Monica Magistrelli (IN/ARCH Piemonte) Pierpaolo Maza e Paolo Pettene (Etica & Sport) Marco Barla e Michela Barosio (Polito).
Sono quindi state consegnate le targhe che hanno premiato per la Sezione PROGETTI il progetto della Palestra Comunale del Comune di Gissi (CH) di Beatrice Comelli e Carlo Gaspari; per la Sezione SPAZI, il progetto degli interventi di nuova costruzione, ridefinizione funzionale, riqualificazione di immobili, spazi verdi e attrezzature turistico sportive in area Bagnera – Orta San Giulio (NO), a firma dell’architetto Daniele Poli, e per la Sezione TESI DI LAUREA la Tesi dal titolo “Un surf campus per la Colonia Firenze a Calambrone” di Alessandro Lami, laureatosi all’Università di Pisa.
Durante l’evento – a cui sono intervenuti Silvana Accossato Presidente di Etica e Sport , Paola Valentini presidente di INArch Piemonte, gli Assessori Domenico Carretta e Paolo Mazzoleni della Città di Torino e Maurizio Marrone della Regione Piemonte – si è svolta anche una tavola rotonda moderata da Fabio Passoni, responsabile Tsport-Sport&impianti, a cui sono intervenuti Luigi Ludovici, di Sport e Salute, Debora Miccio, dell’Istituto per il Credito Sportivo, Paolo Bouquet, presidente nazionale di Unisport Italia, l’architetto Paolo Pettene, membro della giuria del premio “I luoghi per lo sport” e Carlo Fornaca di Ance Piemonte.