ilTorinese

Ospedale di Settimo, Gallo (Pd) chiede audizione dei sindaci

“CHIEDO CON URGENZA UN’INFORMATIVA DELL’ASSESSORE ALLA SANITA’, UN’AUDIZIONE DEI SINDACI DELL’ASL TO4 E DEI VERTICI DI SAAPA. E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI FARE CHIAREZZA SUL FUTURO DEL PRESIDIO”

4 febbraio 2022 – “Ho chiesto oggi un’informativa urgente dell’Assessore regionale Icardi in Commissione sanità per ottenere risposte certe sul futuro dell’Ospedale di Settimo Torinese, dal momento che si è conclusa la raccolta delle manifestazioni di interesse sulla struttura. Ho, inoltre, avanzato altre due richieste: l’audizione dell’Assemblea dei Sindaci del territorio dell’Asl To4 e quella dei vertici di Saapa Spa” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“L’Amministrazione regionale – prosegue Gallo – nei mesi scorsi ha più volte ribadito l’intenzione di potenziare questo presidio ospedaliero e di fronte alle richieste di chiarimenti dei Sindaci del territorio e del nostro Gruppo ha spiegato che la procedura finalizzata alla cessione è “una decisione che assolutamente non contraddice la disponibilità della Regione a prendere in carico l’ospedale tramite l’Asl To4, né comporterebbe alcun detrimento in termini di qualità delle cure in caso di eventuale cessione a terzi della gestione della struttura, soggetta ai rigorosi standard di accreditamento regionale, trattandosi di struttura autorizzata, accreditata e contrattualizzata per l’esercizio di attività sanitarie al pari delle altre strutture private accreditate presenti sul territorio regionale”. Tuttavia, queste parole non ci tranquillizzano affatto e vogliamo certezze sul futuro dell’ospedale di Settimo”.

“Pensavamo – conclude Gallo – che l’annosa vicenda che ha coinvolto un presidio tanto importante per il territorio dell’Asl To4 si concludesse mantenendo l’ospedale pubblico, come avevano sollecitato i Sindaci della zona, ma a quanto pare la Regione potrebbe valutare anche altre ipotesi. Credo sia arrivato il momento di capire quale sia la direzione che l’Assessore alla Sanità vuole seguire, soprattutto in un momento in cui la sanità dovrebbe essere potenziata e funzionare al meglio”.

Il bullismo, la famiglia, la scuola: il “quando” e il “perché” di una tragedia

“Il nodo” di Johnna Adams, sino al 6 febbraio al Carignano per la stagione dello Stabile

Una classe di prima media nella scuola pubblica di Lake Forest, un piccolo centro nei dintorni di Chicago, una pedana e pochi banchi nel chiuso di una stanza. Un luogo che potrebbe essere completamente cancellato, l’universalità rende il “dove” non importante, è importante il “quando”, è importante soprattutto il “perché”. L’azione potremmo ritrovarla qui o chissà dove, non avrebbe nessuna importanza, le troppe storie che leggiamo ormai quotidianamente ci hanno sentiamo che i confini sono stati infelicemente cancellati.

È l’orario per i colloqui con gli insegnanti, la signora Heather Clark, madre single di Gidion, arriva inaspettata – intimamente devastata: la ferita è recente ma quella devastazione non si vede, non è conclamata, si è lì per lottare, quello è un ring, con un ordine da sovvertire mandando ogni cosa a gambe all’aria, è una lotta all’ultimo sangue, per i sentimenti da squadernare non c’è spazio – davanti all’insegnante Corryn Fell, dell’appuntamento non c’è traccia, eppure Heather deve interrogare, deve sapere. Le prime parole aspre, i primi alterchi, i primi tentativi di ricomporre una situazione, le prime ambiguità, quelle stesse ambiguità che sono il perno intorno a cui ruota il testo. Dovrà pur sapere perché suo figlio abbia ricevuto nei giorni precedenti una lettera di sospensione, forse per un comportamento scorretto o per un rimprovero troppo forte, inadeguato, proprio da parte della Fell, perché lo abbia visto tornare a casa con dei lividi, vittima di bullismo?, chi lo abbia picchiato e per quali motivi, se la vittima sia stata lui o se al contrario sia stato proprio lui a molestare, quale peso abbiano avuto quei compagni più vicino a lui. Deve sapere perché pochi istanti dopo si sia chiuso nel garage di casa per non uscirne più.

“Il nodo” della scrittrice americana Johnna Adams, nella traduzione di Vincenzo Manna e Edward Fortes inserito nella stagione dello Stabile torinese, fa domande ed esige risposte, mentre la disgrazia del suicidio di Gidion aleggia in una continua tensione, un realismo che, complice il cambio di luci, si tramuta quasi in una favola, per un attimo, alla lettura dell’ultimo tema del ragazzo. Domande e risposte che faticano ad uscire fuori dalle bocche, e dai cuori, mescolate tra sospiri e urla, tra parole scandite e frasi che nella rabbia si sovrappongono l’una all’altra, tra rimproveri e verità che sfuggono. Il privato si mescola al pubblico, qual è il peso dell’educazione, quale il peso di una famiglia o della scuola, con i piccoli successi e le sconfitte irreparabili, le parole della madre single ribattono a quelle dell’insegnante che meriterebbe in altro tempo una commedia a sé (l’insegnamento forse portato avanti senza gioia, disperatamente subito, non un figlio, non uno straccio di famiglia, i giorni uno eguale all’altro), la ricerca della verità che dura realisticamente 80’, nel quesito senza spegnimento di chi sia la colpa e la responsabilità, la ricerca delle cause e non degli effetti.

Incisiva, alla ricerca di dare ancora più spessore alle parole, ai “momenti”, del testo, la regia di Serena Senigaglia, che cattura con bravura gli anfratti continui che emergono tra le parole; forti interpreti, preziose nella loro verità di attrici, Ambra Angiolini (che è Heather) e Arianna Scommegna (che è Corryn), indimenticata “Misery” un paio di anni fa. Sala osannante, con le attrici a ringraziare in proscenio, pronte allo stupore e anche alla furtiva lacrima. Da vedere, si replica al Carignano sino a domenica 6 febbraio.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Azzurra Primavera

IED, workshop immersivo ad alta quota

MASTER IN TRANSPORTATION DESIGN

Gli studenti dell’ultimo anno del Master in Transportation Design a.a.20/21 di IED Torino, alle prese con le ultime fasi del progetto di Tesi in collaborazione con Alpine, sono stati protagonisti di un workshop d’eccezione.

 

A più di duemila metri di altitudine, simulato un inconsueto design center in cui sperimentare interazioni e sinergie di idee, per ideare un SUV Alpine in piena sintonia col paesaggio circostante.

L’Istituto Europeo di Design, conl’intento di valorizzare l’esperienza formativa dei 28 studenti dell’ultimo anno del Master biennale in Transportation Design IED Torino a.a.2020/21, ha organizzato un workshop immersivo, acme del percorso di studi, per dar loro la possibilità di condividere idee creative, di sperimentare sul campo il concetto di skills transversality e di lavorare in team, fuori dall’ambiente del tipico design center.

Il workshop si è svolto  giovedì 3 febbraio, in Alta Val Susa, sopra Sauze d’Oulx, presso il rifugio La Marmotta, Partner del Progetto. La suggestiva location, situata a 2.420 metri di altitudine, ha una splendida vista sulle montagne ed è completamente immersa nel paesaggio naturale circostante, a pochi metri dalle vette e lontano da ogni centro abitato. Il rifugio, che reinterpreta la tradizione alpina delle abitazioni in pietra e legno in chiave contemporanea, ha favorito l’attività del workshop, dedicato al brand Alpine, già Partner del Progetto di Tesi del Master, nella progettazione di un Crossoveroff the track”: agli studenti, infatti, è stato chiesto di cimentarsi in un esercizio di stile per reinterpretare, in chiave off-road, lo spirito della Casa automobilistica francese, finora mai declinato in una simile tipologia di veicolo.

Lontano dall’universo cui sono soliti lavorare quotidianamente, gli studenti, provenienti da tutto il mondo, hanno riscoperto , in quota, l’emozione di utilizzare gli strumenti tradizionali della progettazione, realizzando gli sketches previsti dal workshop con matite, markers e blocchi di carta da disegno.

Sono stati accompagnati e guidati, in questa esperienza, dal team IEDformato da Michele Albera, Coordinatore del Master, Masato Inoue, Coordinatore del Progetto di Tesi del Master, Riccardo Balbo, Direttore Accademico IED e Paola Zini, Direttore IED Torino.

Sponsor tecnico del progetto il brand Kappa, che equipaggia gli studenti con dei Mountain Kit, accompagnandoli nella loro giornata in alta quota.

 

Immagini Pepe Fotografia Torino

Riapre lo Chalet: al via i lavori per il restyling dello storico locale torinese

In attesa dell’approvazione del progetto architettonico pensato per realizzare un ambiente che renda unica l’esperienza della clientela, Vivenda Spa cerca partner e maestranze.
T Partono i lavori che porteranno a nuova vita lo Chalet, lo storico locale del Parco del Valentino (viale Virgilio, 25). Alla regia: Vivenda SpA, azienda della ristorazione collettiva e commerciale che fa parte de La Cascina Cooperativa, che per i prossimi 10 anni gestirà il locale di proprietà del Comune.

È un segnale forte quello di Vivenda che sceglie di investire nella rinascita dello Chalet, in un momento ancora difficile, per le ripercussioni della pandemia nella vita sociale. Una scelta coraggiosa accompagnata dalla volontà di lavorare per e con il territorio. Vivenda infatti è già in cerca partner che vogliano cogliere questa sfida collaborando con prodotti e servizi, ad esempio legati alle divise, alla cantina dei vini e della birra, alla caffetteria, e personale qualificato, come camerieri, bartender e baristi, chef e addetti alla cucina, che saranno la spina dorsale della nuova avventura dello Chalet. Per candidarsi: chalet.torino@vivendaspa.it 366 6426243.

Centosessanta metri quadri al pian terreno, 65 sul loggiato e 240 nel terrazzo con copertura e ampio spazio esterno: lo Chalet, che è stato uno dei club di punta della vita notturna, è chiuso da oltre 4 anni. Nell’attesa che Comune e Soprintendenza approvino il progetto definitivo, l’intervento di Vivenda parte quindi dalla messa in sicurezza di tutta l’area, dalla bonifica e smaltimento dei rifiuti che si sono accumulati e dallo smantellamento delle opere abusive contenute nel locale.

«Con l’inizio dei lavori abbiamo fatto un importante passo in avanti verso la rinascita di un simbolo di Torino – dichiara Marco Muzj, direttore della filiale Piemonte per il Gruppo La Cascina –. Il nostro obiettivo è aprire al pubblico prima della stagione estiva. Appena Comune e Soprintendenza daranno il loro avvallo al progetto, puntiamo quindi a portare rapidamente a compimento i lavori».

Gli spazi saranno allestiti e gestiti coerentemente con la rivitalizzazione del parco del Valentino, evitando destinazioni d’uso considerate inquinanti e rumorose. Addio alla discoteca in favore di un’offerta che sarà declinata per le ore diurne e serali privilegiando la ristorazione di qualità e lasciando ampio spazio alla musica.

La conduzione del locale sarà organizzata in linea con le attività di ristorazione che il Gruppo la Cascina gestisce in stretta partnership commerciale con il marchio Maxelâ.

Una nuova forma di turismo culturale: in famiglia gli studenti internazionali di “Ciao Italy”

Con l’allentarsi delle restrizioni Covid nei confronti dell’estero, in Italia sono ripresi i soggiorni, per ragioni di studio,di tanti studenti stranieri  che vengono nel nostro Paese desiderosi di intraprendere un percorso, per esempio, di studi universitari e di imparare la lingua italiana.

“ La nostra scuola – spiega la direttrice didattica  Chiara Avidano – dal nome “CiaoItaly” è  ormai collaudata nell’insegnamento della lingua e della cultura italiana agli studenti stranieri. Nata nel 2008, fa parte dell’ASILS, dell’ AIL e di Eduitalia, ed è in grado di garantire a chi voglia imparare l’italiano a Torino alti standard qualitativi di formazione, offrendo corsi individuali, collettivi o aziendali. Nel 2021 la scuola è entrata a far parte del gruppo fiorentino Scuola Leonardo da Vinci e, nello stesso anno, ha vinto il premio STM Star Awards quale migliore scuola di italiano nel mondo, fatti che l’ha posta sotto il riflettore di molte agenzie internazionali””.

“Gli studenti – spiega la direttrice Chiara Avidano – possono poi immergersi nella cultura italiana e, in particolare, torinese, attraverso percorsi e tour personalizzati di visita a siti e museicittadini e non. Un aspetto fondamentale è rappresentato dall’accoglienza in una famiglia italiana, in cui possano soggiornare durante il loro periodo di studio, preferibilmente abitante in zone della città servite comodamente da mezzi pubblici. Si tratta di una forma molto interessante di scambio culturale. Gli studenti hanno, infatti, l’opportunità di dialogare epraticare l’uso della lingua italiana in famiglia e la famiglia ospitante, a sua volta, con o senza figli, potrà arricchire la propria esperienza venendo a conoscere svariate culture internazionali.

MARA MARTELLOTTA

Denunciata dipendente ASL: al bar e al mercato in orario di lavoro

Guardia di Finanza Torino, denunciata per truffa aggravata dipendente di una ASL.   “Impegnata” in acquisti in centri commerciali, mercati rionali, bar e rivendite di tabacchi mentre risultava in servizio.

 

La Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, nell’ambito dell’operazione “VADO E TORNO” a contrasto del fenomeno dell’assenteismo nella Pubblica Amministrazione, ha dato esecuzione alla misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio della durata di 3 mesi nei confronti di una dipendente dell’ASL TO5 di Chieri, con mansioni di “tecnico della prevenzione, vigilanza ed ispezione in materia di igiene e sanità veterinaria”, denunciata per le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni di un Ente pubblico e false attestazioni o certificazioni a mezzo di sistemi di rilevazione delle presenze.

Le attività investigative, avviate d’iniziativa e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, si sono svolte da gennaio a giugno 2021. In tale periodo i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino hanno effettuato articolate indagini con pedinamenti, fotografie, filmati ed analisi dei tabulati telefonici nei confronti della dipendente, a cui il citato Ente sanitario aveva affidato il compito di effettuare controlli sulla sicurezza degli alimenti presso macelli, macellerie e supermercati ma che, invece, avrebbe destinato parte del proprio tempo lavorativo ad incombenze personali.

All’esito degli accertamenti sarebbe emerso che la donna, pur risultando formalmente in servizio, si sarebbe trovata, in realtà, presso l’abitazione propria o dei familiari, oppure impegnata in acquisti presso centri commerciali, mercati rionali, in bar e rivendite di tabacchi.

Per recarsi in luoghi estranei ai propri doveri la dipendente si avvaleva della propria autovettura e talvolta di autoveicoli dell’ASL stessa. Nel corso delle indagini si è altresì verificato un episodio in cui la signora, in orario di servizio, si era recata presso il noto mercato all’aperto di “Porta Palazzo”, parcheggiando in sosta vietata e venendo anche sanzionata dalla forza di polizia intervenuta. Nel corso di 6 mesi, la donna avrebbe maturato oltre 90 uscite e più di 180 ore di assenza non autorizzate.

Ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, la posizione della dipendente che, nel corso delle indagini preliminari, ha integralmente ammesso gli addebiti davanti all’Autorità giudiziaria, è stata comunicata anche alla Procura Regionale per il Piemonte della Corte dei conti, in relazione ai conseguenti profili di danno erariale e per il recupero delle somme.

La ricerca tra gusto ed estetica nel menù del ristorante Aroma

Via Monferrato, zona Gran Madre, alle spalle di Piazza Vittorio Veneto, a Torino. Una via che, dopo i processi che hanno portato alla sua graduale pedonalizzazione, offre “chicche” scenografiche e di gusto uniche nel loro genere:

il susseguirsi delle poche ma selezionate attività commerciali di vendita e somministrazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio, la presenza di piccoli negozi di abbigliamento e oggettistica per la casa particolari nel loro genere, l’aria “ urban style “ ed elegante  tipica sabauda, suggellata dalla luce dei soli lampioni, rendono quest’area  un piccolo gioiello di cui la città va particolarmente fiera.

Tra i vari ristoranti presenti che si affacciano direttamente sulla via, spicca il ristorante “ Aroma”, che già dal nome invita ad entrare per una visita.

Ad accoglierci i fratelli Diego e Denis  Lamarca: chef il primo, responsabile di sala il secondo.

L’arredo, all’apparenza freddo, è in realtà frutto di un sapiente studio di luci e ombre in contrapposizione ai colori sgargianti che compongono i quadri dell’artista spagnolo Joan Llaverias e che regalano climi diversi, sia che si tratti di incontri di lavoro sia dedicati a esperienze gastronomiche da godersi in tutta serenità.

I ragazzi hanno viaggiato parecchio in giro per il mondo e tutto il sapere acquisito alla scoperta delle varie culture gastronomiche hanno voluto riportarlo a casa, con il desiderio di creare e proporre ricette dai gusti inaspettati e presentate con un deciso impatto scenografico, con la cura di conservare la tradizione culinaria del territorio che, in molti dei lori piatti, è presente.

Noi de “ Il Torinese” abbiamo intervistato i fratelli Lamarca per farci raccontare il loro percorso gastronomico.

 


L
’anno in cui avete aperto il locale era il lontano 2015 e già da anni erano insediate alcune  attività dedite alla ristorazione. In  che modo ha inciso, se è accaduto, sulla vostra volontà di dare vita alla vostra realtà in “concorrenza” con le altre attività storiche della zona, già molto conosciute ?

Il primo maggio, proprio in occasione della festa dei lavoratori, abbiamo inaugurato “ Aroma “ , in segno di buon augurio per l’attività. Non abbiamo mai effettivamente sentito molto l’eventuale concorrenza che si sarebbe potuta percepire: eravamo ben consci che non avremmo potuto  contare su un numero di coperti pari a quelli dei colleghi storici, caratterizzato da una una cucina profondamente tradizionale piemontese, che incontrava e incontra tuttora il gusto di molti torinesi. Riteniamo, infatti, che coloro i quali frequentano i ristoranti, per quanto se ne dica che il torinese è abitudinario, non è così, anzi. Piace loro cambiare e provare nuove esperienze di gusto : e con questo pensiero, stiamo proseguendo il nostro percorso in una zona privilegiata della città.


Che tipo di clientela frequenta il vostro locale?

 

Inaspettatamente molti giovani, di età intorno ai 28-30 anni. Apprezzano molto, in particolare, la presentazione dei piatti.  L’effetto“ uao ! “ è sempre la prima parola che sentiamo dire all’arrivo del piatto:  questo aspetto, sicuramente, ci fa capire che, nel nostro piccolo, stiamo facendo un buon lavoro. Lo stupore abbinato al gradimento dell’effetto sorpresa nell’abbinamento degli ingredienti,  non può che farci piacere.

 

Il nome del ristorante è chiaramente evocativo nel dare identità al locale: ne avete fatto uno studio particolare?

 

Non uno studio particolare, ma sicuramente abbiamo pensato ad un nome che potesse invogliare le persone ad assaggiare la nostra cucina e che, attraverso la sua “ aroma “, potesse portarli in un viaggio alla riscoperta di sapori ancora inesplorati. Proprio come durante i  nostri lunghi pellegrinaggi gastronomici in giro per il mondo che hanno ispirato gran parte del nostro menù


Com’è composto il vostro menù e quale piatto vi identifica di più?

Chi frequenta il nostro ristorante sa che le portate del menù  cambiano in base alla disponibilità dei prodotti di stagione.     Quello che possiamo definire “ invernale” , può cambiare più volte durante i mesi e questo ci permette di “giocare” un pò di più con gli ingredienti. Nei tre menù degustazione che proponiamo – Piemonte, Aroma e Pesce – i piatti, anche se  presentati in maniera scenografica,  non dimenticano di presentare ricette della tradizione piemontese. Quelli che ci identificano di più e che sono proposti  sempre nel menù alla carta, sono rappresentati sicuramente dall’agnello alla liquirizia , crumble di mandorle salato e gelato alle cipolle rosse ; tra i primi, i tagliolini in brodo di manzo, capesante scottate e uovo marinato; fra i secondi il coniglio alla wellington, con il quale abbiamo rinnovato un classico del passato ma la cui realizzazione è sempre molto apprezzata; in ultimo, il dolce, quello che davvero da sempre identifica che è il porcino ( che non è un porcino) realizzato con una ganache di cioccolato bianco e frutti rossi e glassato con il  cioccolato fondente. Una coccola che difficilmente ci si potrà dimenticare!

Chiara Vannini

Aroma Ristorante

V.Monferrato 23/a – Torino

011 8196013

aromaristorante.it

 

 

Il caso unico di Palazzo Scaglia di Verrua

A CURA DI TORINO STORIA

Il palazzo di via Stampatori è, assieme al Duomo di San Giovanni, l’unico esempio di arte rinascimentale in città, decorato da affreschi seicenteschi.

Torino, si sa, non è una città dove il Rinascimento abbia lasciato grandi tracce. Se il barocco è quasi onnipresente, così come altri stili che si sono affermati in epoche più recenti, ad esempio il neoclassico o il liberty, le architetture d’impianto rinascimentale sono molto rare, anzi, non sono più di due.

Una è il Duomo di San Giovanni, disegnato sul finire del Quattrocento dall’architetto Amedeo di Francesco da Settignano (detto Meo del Caprino) su commissione del cardinale Domenico Della Rovere.

Per trovare l’altro testimone del Rinascimento dobbiamo allontanarci dal Duomo, percorrere qualche centinaio di metri e inoltrarci tra le strette stradine che compongono il reticolo del Quadrilatero Romano. Qui, in via Stampatori 4, è necessario alzare gli occhi e arretrare di qualche passo per ammirare la facciata ricoperta di affreschi del Palazzo Scaglia di Verrua, unico esempio di architettura civile di stampo rinascimentale in città e anche unico palazzo torinese che abbia conservato la decorazione pittorica esterna.

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Il caso unico di Palazzo Scaglia di Verrua

Merlo: Il ‘Centro’ già presente alle prossime amministrative in Piemonte

“È di tutta evidenza che il “centro” sarà presente d’ora in poi nella politica italiana. Non sigle
astratte o virtuali ma una presenza politica centrista attraverso una ‘federazione’. E quindi, com’è
del tutto naturale e scontato, un partito che raggruppa i vari movimenti e le forze che già
attualmente si riconoscono in questo campo politico. E le vicende politiche legate all’elezione del
Presidente della Repubblica di questi ultimi giorni non ha fatto che accelerare la formazione e
l’organizzazione di questo campo politico.

Ma, mentre decolla il progetto politico a livello nazionale, è sempre più necessario mettere in
campo questa intuizione a partire dalla ormai prossima consultazione amministrativa. Partendo
anche e soprattutto dal Piemonte e dalle principali città che andranno al voto. Avviare, cioè, un
progetto centrista che sia capace di aggregare anche parte di quel ‘civismo’ che rappresenta un
significativo valore aggiunto ai fini della vittoria elettorale nei capoluoghi di provincia e nei
principali Comuni che andranno a rinnovare i Sindaci e le amministrazioni locali.

‘Noi Di Centro’, dunque, fa un appello a tutti quei partiti e a quelle forze centriste che intendono
già avviare a livello locale il progetto che sarà destinato a caratterizzare la geografia politica
italiana nei prossimi mesi. E questo anche perchè dobbiamo prendere atto che sono saltate quelle
coalizioni ed alleanze che sino a poco tempo fa dominavano la politica italiana. Ovvero, la sinistra
alleata con i populisti dei 5 stelle e un centro destra che, per bocca dei suoi stessi protagonisti, si
è dissolto a livello parlamentare e politico”.

Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro’

Controlli Polfer: 2 arresti e 15 indagati

2 arrestati, 15 indagati, 4.538 persone controllate, di cui 775 persone con precedenti. 233 pattuglie impegnate nelle stazioni e 16 in abiti civili per attività antiborseggio. 54 i servizi di vigilanza a bordo di 126 treni, 17 lungo linea e 65 di ordine pubblico. Questi i risultati dell’attività settimanale, dal 24 al 30 gennaio 2022, del Compartimento Polizia ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta.

 

Durante la settimana sono stati disposti mirati servizi di vigilanza presso alcune stazioni non presidiate dal personale di polizia, con l’impiego di pattuglie nelle ore diurne e serali, anche a bordo treno, in particolare nella provincia di Torino: Torino Lingotto, Avigliana, Pinerolo, Settimo Torinese, Susa, Trofarello; nella provincia di Alessandria: Casale Monferrato e Tortona; nella provincia di Cuneo: Bra, Fossano e Mondovì.

Lo scorso 26 gennaio,  il Compartimento ha partecipato alla giornata di controlli, a livello nazionale, denominata “Rail Safe Day” finalizzata alla prevenzione e repressione degli illeciti comportamenti in ambito ferroviario, durante la quale gli agenti del Settore Operativo di Torino Porta Nuova hanno denunciato un quarantenne italiano per possesso di un coltello a serramanico della lunghezza di 20 cm e sanzionato amministrativamente per il possesso di sostanza stupefacente tipo crack, confezionato in un involucro termosaldato, successivamente sequestrato.

 

A Torino la Squadra di Polizia Giudiziaria compartimentale ha tratto in arresto un 53enne marocchino in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Torino lo scorso mese di dicembre per l’espiazione di 2 anni e 5 mesi di reclusione per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

 

A Torino Porta Nuova gli agenti Polfer hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto di un 29enne marocchino, risultato irregolare sul territorio nazionale, per furto aggravato. L’uomo, ripreso dalle telecamere e di sorveglianza della stazione di Torino Porta Susa mentre si è allontanato con un trolley risultato rubato, è stato fermato e sottoposto a controllo presso gli uffici di polizia, dove è stata recuperata quasi tutta la refurtiva. E’ stato inoltre denunciato per porto d’armi in quanto trovato in possesso di un coltello multiuso, con lama totale di 15cm.

 

Sempre a Torino Porta Nuova il personale Polfer ha denunciato un 27enne marocchino per detenzione di 24 gr di sostanza stupefacente tipo hashish, confezionato in un involucro di cellophane. Il giovane è stato segnalato dal cane delle Unità Cinofile durante i servizi congiunti in ambito ferroviario; e, all’esito del controllo esteso anche allo zaino, è stata rinvenuta la sostanza, successivamente sequestrata.